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View Full Version : Un immigrato su due non è interessato a prendere la cittadinanza italiana


fluke81
24-07-2007, 10:51
Un immigrato su due non è interessato
a diventare italiano
Tre su 4 lavorano. Il 93% ha il telefonino, più degli italiani Mandano soldi a casa. Il tempo libero? Gli amici, poi la tv

MILANO — «Per me l'immigrazione è la parte illegale, gli spacciatori. Non si pensa al cingalese con le sue rose quando si pensa all'immigrato» dice un italiano nel corso di un'intervista di gruppo. E poco importa se il cingalese c'è, o se il 42% degli italiani dice di provare sentimenti di «comprensione, disponibilità e fiducia» nei confronti degli immigrati, mentre il 33% parla di «disagio, rabbia e insicurezza». Quelle due frasi, che in parte identificano immigrazione con delinquenza, raccontano alcune cose sul percepito e sul reale, sul rapporto fra noi e loro, su «l'Italia e gli immigrati». E sono la prova che esistono «tante società» immigrate nel nostro Paese: portatrici di idee, culture e aspettative diverse. «Sono quattro i macro-gruppi che convivono in Italia: est-europeo, latino-americano, asiatico e nord-africano» spiega il professor Mario Abis, docente di Ricerche psicosociali e Analisi dell'opinione pubblica allo Iulm. «E la domanda di integrazione — aggiunge — si differenzia in relazione a queste grandi aree e ad altri fattori, uno di questi è la religione». Abis è amministratore delegato di Makno consulting, la società alla quale il ministero dell'Interno ha commissionato una ricerca sociale sull'immigrazione in Italia. Il Viminale voleva un'indagine che andasse un po' al di là dei numeri. Amato ha posto una sola condizione: doveva esserci un'analisi del livello di conoscenza delle norme che regolano l'acquisizione della cittadinanza italiana, e dell'interesse per il disegno di legge del 4 agosto 2006, che prevede un abbassamento da 10 a 5 del numero di anni necessari per poterla richiedere. Così, da un lato si è scoperto che l'idea interessa all'incirca solo la metà degli stranieri. Dall'altro, sul tavolo del ministro è arrivata la più completa indagine condotta in tempi recenti, e forse in assoluto, sugli immigrati nel nostro Paese.

La percezione degli italiani - «In generale ci sono molta disinformazione e ignoranza reciproca» avverte Abis. In effetti due terzi degli italiani non hanno idea di quanti siano gli immigrati sul territorio nazionale. Il 5% parla di oltre 5 milioni e pochi indicano una cifra fra i 2 milioni e mezzo e i 3, che si avvicina al dato reale. In compenso, siamo quasi tutti convinti che l'immigrazione negli ultimi 5 anni sia cresciuta, e il 75% di noi crede che in futuro andrà peggio. Ma non si può dire che ne facciamo un dramma: tra le nostre priorità, prima del controllo degli ingressi alle frontiere, che è all'ottavo posto, vengono la disoccupazione e il lavoro precario, le condizioni economiche delle famiglie — prezzi, crisi economica, pensioni — e persino la formazione di una nuova classe dirigente. Però, anche se gli immigrati vengono vissuti soprattutto come «lavoratori » e solo una minoranza sostiene che la loro principale attività sia chiedere l'elemosina o delinquere, la percezione della clandestinità rimane rilevante: per circa il 15-16% degli italiani gli irregolari sono almeno il 50% del totale. Uno dei fattori che alimenta la diffidenza è la lingua. «È un punto fondamentale — dice Abis —. Potrebbe favorire i meccanismi dell'integrazione, ma per ora c'è un livello di conoscenza basso. Per paradosso, tanti immigrati in Italia, oltre alla loro lingua conoscono altri idiomi stranieri meglio dell'italiano. Questo si riverbera su questioni di sicurezza sociale, come la salute: alcuni non accettano di farsi curare per problemi di comunicazione».

L'Italia vista dagli immigrati - Dante Goffetti, mantovano, 58 anni, è l'uomo che ha progettato l'indagine, coordinato il lavoro di centinaia di intervistatori, assemblato i dati. Ora sfoglia i risultati e cita: «Ecco qui, pagina 25: lavorano 3 immigrati su 4 e la maggior parte ha contratti regolari ». Poi va a pagina 73: «Oltre l'85% degli immigrati si trova bene in Italia, con un 24% che dice di stare molto bene». Goffetti spiega che il campione è stato «proporzionato» tenendo conto della provenienza dei cittadini immigrati, per rispecchiare la realtà italiana. Racconta che gli intervistati sono stati avvicinati nei negozi etnici, nei phonecenter, nei supermercati. «I cinesi non hanno voluto parlare — dice —. Ci hanno risposto che l'Italia sa tutto di loro: lavorano e pagano le tasse». Ma gli altri si sono raccontati, e ne è venuto fuori un identikit interessante di chi vive da un po' nel nostro Paese.

Le mansioni più diffuse sono operaio, badante, colf e cameriere. Il 44% degli immigrati abita con la propria famiglia, in nuclei composti mediamente da 3,7 persone. Stanno, per due terzi, in case in affitto (i proprietari sono il 12%) più piccole delle nostre: 75 metri quadri contro 103. Ma oltre 7 su 10 sono soddisfatti dei propri appartamenti. Dotati di quasi tutti gli elettrodomestici, meno la lavastoviglie, di tv (le reti preferite sono Canale 5 e Rai Uno) e di più antenne paraboliche di quante ne usino gli italiani. E ancora: la metà dei cittadini immigrati ha la macchina, il 20% possiede un motorino, quattro su dieci vanno in bicicletta. Il 50% ha un conto in banca. «C'è tanta integrazione » chiude Goffetti. Ma alla voce progetti per il futuro la ricerca dice: oltre un quarto degli immigrati intende vivere in Italia, circa la metà vuole tornare al proprio Paese.

La cittadinanza - Non sempre i segnali di integrazione si traducono nella volontà di diventare italiani. La cittadinanza sarebbe per gli immigrati un «traguardo funzionale», il modo per ottenere «beni» come il welfare o la possibilità di acquisti rateali, e soltanto pochi hanno una reale aspirazione a poter votare. Molti di loro, poi, temono di perdere i propri beni in patria: «sanzione» prevista da alcune legislazioni nazionali per chi decide di cambiare passaporto. A questo si aggiungono la scarsa conoscenza delle nostre leggi, compreso il disegno di legge Amato, e questioni legate alla cultura dei singoli gruppi. Ecco che gli albanesi, spesso in Italia da tempo, con redditi superiori ad altri immigrati e un buon italiano parlato, vivono il nostro Paese come un trampolino di lancio per gli Usa e comunque preferiscono l'idea di tornare a casa a quella di fermarsi qui. Per le badanti ucraine, che pure tendono ad adeguarsi con facilità a usi e costumi del Paese ospitante, il ritorno in patria «è un mito». Ed è in parte simile l'atteggiamento dei filippini, che certo non dipende dall'integrazione. I ricercatori hanno verificato una circostanza curiosa: malgrado la comunità filippina sia la sesta in Italia per numero di persone, noi sembriamo non accorgerci di questa presenza. Perché sono discreti, o perché la parola «filippino» ormai indica una professione più che una nazionalità. Loro lo sentono, ci considerano caldi e affettuosi: «La signora per cui lavoro — dice una donna di 35 anni — è molto carina, si comporta da amica, beviamo il the assieme e chiacchieriamo». Però nutrono dubbi sulla proposta di Amato di poter ottenere la cittadinanza più rapidamente.
«Come faccio a sapere dopo solo 5 anni che voglio restare in un Paese?». Sono soprattutto i latino-americani a manifestare l'intenzione di stabilirsi qui. E per loro un ruolo importante lo gioca «l'autopercezione di affinità culturale», dovuta in buona parte al fatto che sono cattolici. I dati dicono che oggi il 55% degli immigrati, poco più di uno su due, sarebbe interessato a chiedere la cittadinanza dopo 10 anni. Mentre il 47% (meno del 51,8% di italiani favorevoli) considera giusti i criteri del disegno legge che porta a 5 anni il periodo necessario, introducendo controlli sulla conoscenza della lingua. «Tante di queste "società immigrate" vogliono sì integrarsi — dice Abis —. Solo che pensano a convivere con gli italiani, mantenendo buoni rapporti, ma restando in una sorta di mondo parallelo».

Punti forti e criticità - Gli immigrati sono un soggetto poco omogeneo. Si vedono anche loro così. «Ci sono quelli che non vogliono lavorare» dicono in molti parlando degli altri stranieri. In base alle risposte date a domande sull'immagine che hanno degli italiani e di se stessi, sono stati individuati 5 gruppi portatori di orientamenti diversi verso la nostra società. Il primo (36,7%) è composto da chi valuta positivamente gli italiani e desidera assimilarsi. Il secondo (33,2%) da chi pensa che gli italiani siano razzisti. Poi viene chi non ha una grande opinione degli italiani ma non pensa che siano razzisti e critica gli altri immigrati; chi non desidera assimilarsi; e infine chi ritiene che gli italiani non siano razzisti e difende la reputazione degli immigrati. I problemi di presunto o reale razzismo riguardano soprattutto i rapporti con gli arabo-musulmani. «Ci chiamano animali, bestie, non ci rivolgono il saluto», dice una giovane donna marocchina. «Ti vogliono imporre la loro cultura» replicano alcuni italiani pensando alle popolazioni dell'Africa del Nord. E i ricercatori ammettono: «Parte della comunità marocchina è arroccata a difesa della propria identità». Una cosa sembra mettere tutti d'accordo: i bambini. Sono un veicolo di integrazione per gli adulti; per madri che spesso lavorano nelle case degli italiani e contribuiscono a creare stabilità. E a tutti pare giusto dare la cittadinanza a chi nasce in Italia e ha almeno un genitore regolarmente immigrato qui da 5 anni. «Per ora — dice Goffetti — ne sono già nati 620 mila».

Mario Porqueddu
24 luglio 2007
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/07_Luglio/24/porqueddu.shtml

dr-omega
24-07-2007, 13:17
Se perfino gli italiani non sono interessati a restare italiani in Italia (vedi sondaggio recente), non si può che apprendere la cosa senza troppo stupore.
Purtroppo l'illegalità dovuta anche agli stranieri danneggia tutti, italiani e non, ed unita alla situazione economica/politica da 2° mondo...

Sawato Onizuka
27-07-2007, 18:19
Se perfino gli italiani non sono interessati a restare italiani in Italia (vedi sondaggio recente).

ma io voglio pure cambiare aria :asd:

da 2° mondo...

errore di battitura, eh ? :O correggiamo dai, 4°

loreluca
27-07-2007, 18:47
Meno male...

trallallero
27-07-2007, 19:04
Un immigrato su due non è interessato
a diventare italiano
Tre su 4 lavorano. Il 93% ha il telefonino, più degli italiani Mandano soldi a casa. Il tempo libero? Gli amici, poi la tv

ecco trovato il motivo. Non si sentono a loro agio in un posto dove la TV viene prima degli amici

johannes
27-07-2007, 19:09
certo che ci sono molti tipi di immigrazione. io ho fatto una tesi su questo. purtroppo ciò che ho riscontrato è che la stragrande maggioranza è qui per lavorare e per tornare poi nel proprio paese una volta guadagnato il necessario per vivere.
non c'è l'intenzione di integrarsi, assolutamente, appunto perchè lo scopo è quello di ritornare non appena possibile. purtroppo il fenomeno "immigrazione" è poco controllato, ed è per questo che purtroppo i commenti degli italiani sono spesso lapidari. se il fenomeno fosse più controllato anche da parte italiana ci sarebbero più rassicurazioni, ci sarebbe maggiore tranquillità.

fabio80
27-07-2007, 19:55
certo che ci sono molti tipi di immigrazione. io ho fatto una tesi su questo. purtroppo ciò che ho riscontrato è che la stragrande maggioranza è qui per lavorare e per tornare poi nel proprio paese una volta guadagnato il necessario per vivere.
non c'è l'intenzione di integrarsi, assolutamente, appunto perchè lo scopo è quello di ritornare non appena possibile. purtroppo il fenomeno "immigrazione" è poco controllato, ed è per questo che purtroppo i commenti degli italiani sono spesso lapidari. se il fenomeno fosse più controllato anche da parte italiana ci sarebbero più rassicurazioni, ci sarebbe maggiore tranquillità.

come le cavallette, insomma

johannes
27-07-2007, 19:57
come le cavallette, insomma

ma no, vengono qui perchè hanno bisogno e per tentare di scappare alla povertà ma non c'è il desiderio di condividere e di apprendere altri costumi. almeno, questa è stata l'esperienza che ho avuto io con gli immigrati di etnia araba, gli altri non so...

fabio80
27-07-2007, 19:59
ma no, vengono qui perchè hanno bisogno e per tentare di scappare alla povertà ma non c'è il desiderio di condividere e di apprendere altri costumi. almeno, questa è stata l'esperienza che ho avuto io...

condividere e apprendere, entro certi limiti, non sono un'opzione.

e comuque l'articolo sarebbe da incidere sulla faccia di quelli che "gli immigrati servono perchè ci pagheranno la pensione".... :rolleyes:

Fabiaccio
27-07-2007, 20:03
ovviamente visto che così hanno più diritti di noi :rolleyes:

johannes
27-07-2007, 20:06
condividere e apprendere, entro certi limiti, non sono un'opzione.

e comuque l'articolo sarebbe da incidere sulla faccia di quelli che "gli immigrati servono perchè ci pagheranno la pensione".... :rolleyes:

bisogna "puntare" sui bambini; loro potranno essere veramente il trait d'union tra le vecchie generazioni, che hanno ancora una forte identità originaria, e gli autoctoni per quanto riguarda il processo di integrazione.

svarionman
27-07-2007, 20:14
condividere e apprendere, entro certi limiti, non sono un'opzione.

e comuque l'articolo sarebbe da incidere sulla faccia di quelli che "gli immigrati servono perchè ci pagheranno la pensione".... :rolleyes:

Cosa c'entra? Anche senza cittadinanza italiana, se hanno un lavoro regolare le tasse le pagano.

johannes
27-07-2007, 20:43
condividere e apprendere, entro certi limiti, non sono un'opzione.

e comuque l'articolo sarebbe da incidere sulla faccia di quelli che "gli immigrati servono perchè ci pagheranno la pensione".... :rolleyes:

gli immigrati fanno tanti di quei lavori che gli italiani non vogliono fare....

Onisem
27-07-2007, 20:45
Perchè dovrebbero volere la cittadinanza? Lavorano in Italia con titoli resi equipollenti, nonostante un infermiere rumeno mediamente non sappia fare un ecg, ad esempio. Versus una laurea di I livello. :rolleyes: Prendono lo stesso stipendio, se non di più. :rolleyes: Mantendendo la residenza all'estero riescono ad avere scappatoie/vantaggi fiscali. Chi glielo fa fare? I coglioni siamo noi. Se qualcuno vuole REGALO CITTADINANZA ITALIANA.

johannes
27-07-2007, 20:49
Perchè dovrebbero volere la cittadinanza? Lavorano in Italia con titoli resi equipollenti, nonostante un infermiere rumeno mediamente non sappia fare un ecg, ad esempio. Versus una laurea di I livello. :rolleyes: Prendono lo stesso stipendio, se non di più. :rolleyes: Mantendendo la residenza all'estero riescono ad avere scappatoie/vantaggi fiscali. Chi glielo fa fare? I coglioni siamo noi. Se qualcuno vuole REGALO CITTADINANZA ITALIANA.

mah, purtroppo quasi mai hanno l'equipollenza e non capisco perchè: in alcuni paesi la medicina sarà anche arretrata ma un'infiermiera rimane un'infermiera....
e purtroppo vengono troppo spesso sfruttati da datori di lavoro che non li mettono in regola e che li fanno sparire non appena si infortuniano. nella mia zona ne hanno trovati nei cassonetti....
per cui capisco anche che non vogliano la cittadinanza.

fabio80
27-07-2007, 20:51
Cosa c'entra? Anche senza cittadinanza italiana, se hanno un lavoro regolare le tasse le pagano.

i contributi inps li possono riavere ndietro

zerothehero
27-07-2007, 20:52
Perchè dovrebbero volere la cittadinanza? Lavorano in Italia con titoli resi equipollenti, nonostante un infermiere rumeno mediamente non sappia fare un ecg, ad esempio. Versus una laurea di I livello. :rolleyes: Prendono lo stesso stipendio, se non di più. :rolleyes: Mantendendo la residenza all'estero riescono ad avere scappatoie/vantaggi fiscali. Chi glielo fa fare? I coglioni siamo noi. Se qualcuno vuole REGALO CITTADINANZA ITALIANA.

E' il principio del mutuo riconoscimento ( e del paese di origine) ma Onisem...questo principio mica vale solo in Italia (divieto di discriminazione basato sulla nazionalità), vale in tutti e 27 gli stati membri dell'Unione. :D

E poi quale è il problema?
Se io dovessi andare a lavorare negli STati Uniti non mi sognerei neanche per un secondo di prendermi la cittadinanza americana.

Diversa è la questione della "svalutation" della cittadinanza..tanto oramai la prendono cani e porci.....ma questo è dovuta alla scarsa selettività [e al buonismo peloso] del Bel Paese. (al contrario di paesi più seri dell'Italia come la Svizzera e il GIappone, in cui la cittadinanza te la sudi). :D

shambler1
27-07-2007, 21:43
E' il principio del mutuo riconoscimento ( e del paese di origine) ma Onisem...questo principio mica vale solo in Italia (divieto di discriminazione basato sulla nazionalità), vale in tutti e 27 gli stati membri dell'Unione. :D

E poi quale è il problema?
Se io dovessi andare a lavorare negli STati Uniti non mi sognerei neanche per un secondo di prendermi la cittadinanza americana.

Diversa è la questione della "svalutation" della cittadinanza..tanto oramai la prendono cani e porci.....ma questo è dovuta alla scarsa selettività [e al buonismo peloso] del Bel Paese. (al contrario di paesi più seri dell'Italia come la Svizzera e il GIappone, in cui la cittadinanza te la sudi). :D
Minchia, sono d'accordo con te ma che succede questa sera? :confused:

zerothehero
27-07-2007, 21:51
Minchia, sono d'accordo con te ma che succede questa sera? :confused:

Dovevo cambiare paese...Iran. :sofico:
Sarà l'influenza di un mio compagno russo dell'uni. (leggerissimamente antiamericano) :O

Onisem
27-07-2007, 21:52
mah, purtroppo quasi mai hanno l'equipollenza e non capisco perchè: in alcuni paesi la medicina sarà anche arretrata ma un'infiermiera rimane un'infermiera....
e purtroppo vengono troppo spesso sfruttati da datori di lavoro che non li mettono in regola e che li fanno sparire non appena si infortuniano. nella mia zona ne hanno trovati nei cassonetti....
per cui capisco anche che non vogliano la cittadinanza.

Un conto sono i manovali, che non hanno bisogno di equipollenza, un conto il personale paramedico. Gli standard rumeni sarebbero insufficienti per uno studente di inizio secondo anno, in Italia, ma nonostante questo sono abilitati ad esercitare al pari di chi ha frequentato (e pagato) la facoltà. E tocca pagare pure il pizzo (per legge) agli ordini professionali perchè non muovano un dito e non emmettano un fiato, anzi. Detto questo non ce l'ho con i rumeni o gli immigrati, salvo quando vedono che l'amministrazione è presa male con il personale e allora si fiondano a chiedere aumenti (ma a questo punto hanno ragione loro), solo che non lo trovo giusto.

johannes
27-07-2007, 21:54
Un conto sono i manovali, che non hanno bisogno di equipollenza, un conto il personale paramedico. Gli standard rumeni sarebbero insufficienti per uno studente di inizio secondo anno, in Italia, ma nonostante questo sono abilitati ad esercitare al pari di chi ha frequentato (e pagato) la facoltà. E tocca pagare pure il pizzo (per legge) agli ordini professionali perchè non muovano un dito e non emmettano un fiato, anzi. Detto questo non ce l'ho con i rumeni o gli immigrati, salvo quando vedono che l'amministrazione è presa male con il personale e allora si fiondano a chiedere aumenti (ma a questo punto hanno ragione loro), solo che non lo trovo giusto.
oddio, in termini di preparazione non saprei giudicare, però ho degli amici che erano infirmieri e adesso fanno le pulizie perchè il loro titolo non è riconosciuto in Italia.

Onisem
27-07-2007, 21:57
E' il principio del mutuo riconoscimento ( e del paese di origine) ma Onisem...questo principio mica vale solo in Italia (divieto di discriminazione basato sulla nazionalità), vale in tutti e 27 gli stati membri dell'Unione. :D

E poi quale è il problema?
Se io dovessi andare a lavorare negli STati Uniti non mi sognerei neanche per un secondo di prendermi la cittadinanza americana.

Diversa è la questione della "svalutation" della cittadinanza..tanto oramai la prendono cani e porci.....ma questo è dovuta alla scarsa selettività [e al buonismo peloso] del Bel Paese. (al contrario di paesi più seri dell'Italia come la Svizzera e il GIappone, in cui la cittadinanza te la sudi). :D
Per la cittadinanza: appunto, ma siccome c'è chi si stupisce che non la vogliano... Per il resto è un problema di standard: più o meno tutti i grandi paesi europei hanno standard simili e l'Italia (Nord) è forse anche superiore per certi versi rispetto ad alcuni paesi, ma nel caso della Romania è eclatante la differenza. Quando ti ammazzano un parente o gli causano danno capisci qual'è il problema. E, personalmente, è che per due anni devi seguire le persone nemmeno fossero studenti perchè non combinino casini. E sono pagati come se non meglio di te. Scusami sai se ho il dente un pò avvelenato.

FabioGreggio
27-07-2007, 22:04
Diversa è la questione della "svalutation" della cittadinanza..tanto oramai la prendono cani e porci.....ma questo è dovuta alla scarsa selettività [e al buonismo peloso] del Bel Paese. (al contrario di paesi più seri dell'Italia come la Svizzera e il GIappone, in cui la cittadinanza te la sudi). :D

E' assolutamente falso.
E' più difficile divenire statunitensi che italiani.

zerothehero
27-07-2007, 22:11
E' assolutamente falso.
E' più difficile divenire statunitensi che italiani.

Mi cadono le braccia...starai forse paragonando uno stato continentale (la land of opportunity) con uno stato relativamente piccolo come l'italia?
:p
E' improponibile come paragone.
Spogli poi...è il tipico ambasciatore americano del modello "da diplomazia del dollaro" simil-Taft..sai che gliene frega a lui di integrazione.

zerothehero
27-07-2007, 22:20
Per la cittadinanza: appunto, ma siccome c'è chi si stupisce che non la vogliano... Per il resto è un problema di standard: più o meno tutti i grandi paesi europei hanno standard simili e l'Italia (Nord) è forse anche superiore per certi versi rispetto ad alcuni paesi, ma nel caso della Romania è eclatante la differenza. Quando ti ammazzano un parente o gli causano danno capisci qual'è il problema. E, personalmente, è che per due anni devi seguire le persone nemmeno fossero studenti perchè non combinino casini. E sono pagati come se non meglio di te. Scusami sai se ho il dente un pò avvelenato.

Ripeto...dalla sentenza sul Cassis de Dijon si è passati dal principio del paese di destinazione a quello di origine...quindi l'Italia ha riconosciuto la normativa rumena concernente la preparazione scolastica (e i relativi titoli di studio) degli infermieri comunitari e viceversa ha fatto la romania.
Non se ne scappa...viviamo in un mercato unico, in cui vigono le quattro libertà...al massimo l'ITalia poteva notificare alla commissione degli eventuali ostacoli al mutuo riconoscimento..ma vanno motivati, altrimenti la Corte di Giustizia avrebbe posto in essere una sanzione, dopo l'iter che coinvolge anche la commissione.
Ma poi gli infermieri rumeni sono così scadenti?
Quanti anni ci vogliono per diventare infermieri in ROmania?
Non capisco poi il fatto che siano pagati meglio degli italiani...questo mi sembra oggettivamente strano...
Spiega... :D

FabioGreggio
27-07-2007, 22:25
Mi cadono le braccia...starai forse paragonando uno stato continentale (la land of opportunity) con uno stato relativamente piccolo come l'italia?
:p
E' improponibile come paragone.
Spogli poi...è il tipico ambasciatore americano del modello "da diplomazia del dollaro" simil-Taft..sai che gliene frega a lui di integrazione.


Sto paragonando due democrazie occidentali difronte ad un comune problema.
Il paragone è sui principi.
Della geografia ne parliamo in un altro 3d.

E poi non è nemmeno vero che nei paesi da te menzionati ci si debba sudare la cittadinanza piu che in Italia.

dammi una fonte che affermi ciò.

IMHO stai parlando a caso pur di affermare cose non vere.

Dopo la Bossi Fini poi....


fg

zerothehero
27-07-2007, 22:36
Sto paragonando due democrazie occidentali difronte ad un comune problema.
Il paragone è sui principi.
Della geografia ne parliamo in un altro 3d.

E poi non è nemmeno vero che nei paesi da te menzionati ci si debba sudare la cittadinanza piu che in Italia.

dammi una fonte che affermi ciò.

IMHO stai parlando a caso pur di affermare cose non vere.

Dopo la Bossi Fini poi....


fg

Tu stai paragonando l'Italia con gli Stati uniti..se pensi che l'ITalia riesca ad integrare 30-40milioni di immigrati come stanno facendo gli Usa (che ne accoglie quasi 500000 l'anno di immigrati prevalentemente ispanici) dico che sei molto, ma molto fiducioso. :D
Se non ti fidi sul GIappone e la Svizzera fatti una ricerchina. :sofico: ..vedrai come è facile pigliarsi la cittadinanza...:sofico:
TRa l'altro la tendenza attuale in molti stati europei è quella di essere molto selettivi per la concessione della cittadinanza e sull'immigrazione . Idem in Francia http://www.meltingpot.org/articolo1320.html , lo stesso in Germania http://www.migranti.torino.it/Documenti%20%20PDF/Germania.pdf vento sta cambiando Fabio Greggio...
Ad es. l'Olanda ha cambiato totalmente politica, dopo la sorpresina che ha avuto pochi anni fa. Io ci andrei con più calma..non si possono integrare milioni di immigrati tutti in una volta.
http://www.meltingpot.org/articolo6823.html

Considero i paesi più significativi, quindi non la Spagna. ^_^

fabio80
27-07-2007, 22:44
Tu stai paragonando l'Italia con gli Stati uniti..se pensi che l'ITalia riesca ad integrare 30-40milioni di immigrati come stanno facendo gli Usa (che ne accoglie quasi 500000 l'anno di immigrati prevalentemente ispanici) dico che sei molto, ma molto fiducioso. :D
Se non ti fidi sul GIappone e la Svizzera fatti una ricerchina. :sofico: ..vedrai come è facile pigliarsi la cittadinanza...:sofico:
TRa l'altro la tendenza attuale in molti stati europei è quella di essere molto selettivi per la concessione della cittadinanza e sull'immigrazione . Idem in Francia http://www.contreimmigrationjetable.org/article.php3?id_article=514 , lo stesso in Germania http://www.meltingpot.org/articolo2866.html...il vento sta cambiando Fabio Greggio...
Ad es. l'Olanda ha cambiato totalmente politica, dopo la sorpresina che ha avuto pochi anni fa. Io ci andrei con più calma..non si possono integrare milioni di immigrati tutti in una volta.

noi siamo sempre in controtendenza, chissà come mai. gli altri stringono il laccio, noi avanti tutta.

zerothehero
27-07-2007, 22:49
noi siamo sempre in controtendenza, chissà come mai. gli altri stringono il laccio, noi avanti tutta.

Vabbè c'è l'esame sulla lingua italiana.. :asd:
Politichese ideologico dell' u.i. = + E' che siamo BUONI *(=tradotto per i cinici...c'è bisogno di manodopera a basso prezzo).
Politichese ideologico dell' u.i. = +Evviva la solidarietà *( tradotto per i cinici malpensanti...per gli industriali). . :O

fabio80
27-07-2007, 22:50
Vabbè c'è l'esame sulla lingua italiana.. :asd:
E' che siamo BUONI (=tradotto per i cinici...c'è bisogno di manodopera a basso prezzo).
Evviva la solidarietà (per gli industriali). . :O

meno male siamo buoni, pensa fossimo stati coglioni...

trallallero
27-07-2007, 22:56
meno male siamo buoni, pensa fossimo stati coglioni...

il 50,00000000000000000000001% lo è stato :asd:

johannes
27-07-2007, 23:14
il 50,00000000000000000000001% lo è stato :asd:

:cry: ;)

trallallero
27-07-2007, 23:18
:cry: ;)

anche l'altro 49,9999999999999999999999 % ;)

johannes
27-07-2007, 23:22
anche l'altro 49,9999999999999999999999 % ;)

ma scherzi. io non mi offendo, scherzo...:D

FabioGreggio
28-07-2007, 00:06
Tu stai paragonando l'Italia con gli Stati uniti..se pensi che l'ITalia riesca ad integrare 30-40milioni di immigrati come stanno facendo gli Usa (che ne accoglie quasi 500000 l'anno di immigrati prevalentemente ispanici) dico che sei molto, ma molto fiducioso. :D
Se non ti fidi sul GIappone e la Svizzera fatti una ricerchina. :sofico: ..vedrai come è facile pigliarsi la cittadinanza...:sofico:
TRa l'altro la tendenza attuale in molti stati europei è quella di essere molto selettivi per la concessione della cittadinanza e sull'immigrazione . Idem in Francia http://www.meltingpot.org/articolo1320.html , lo stesso in Germania http://www.migranti.torino.it/Documenti%20%20PDF/Germania.pdf vento sta cambiando Fabio Greggio...
Ad es. l'Olanda ha cambiato totalmente politica, dopo la sorpresina che ha avuto pochi anni fa. Io ci andrei con più calma..non si possono integrare milioni di immigrati tutti in una volta.
http://www.meltingpot.org/articolo6823.html

Considero i paesi più significativi, quindi non la Spagna. ^_^

Farò la ricerchina.
Riguardo i Paesi significativi, la Spagna è uno dei più formidabili emergenti.
Il fatto che tu la ritenga trascurabile significa che non hai ben evidente il trend con cui cresce e non solo da un punto di vista economico.

Che non è parere mio, ma di molti analisti.

Riguardo ai paragoni l'Italia a livello di numero immigrati è uno dei fanalini di coda.
Germania, GB e Francia hanno un numero di immigrati molto mpiù alto del nostro.
Idem per l'Olanda chee se ha pur ristretto le sue aperture, allo stato attuale rimagono un altro pianeta comunque sia a livello di integrazione, sia a livello di diritti.

Nessuno a cmq detto che si debba sopportare una immigrazione biblica come la dipingi tu.
Diciamo che pur essendo uno dei paesi occidentali con un numero di immigrati in percentuale ancora relativamente basso, se già ora cominciamo a fare peti di paura, chisssà quendo Milano sarà paragonabile a Londra, Parigi o Amsterdam.

Suicidi di massa?

fg

FabioGreggio
28-07-2007, 00:09
Tu stai paragonando l'Italia con gli Stati uniti..se pensi che l'ITalia riesca ad integrare 30-40milioni di immigrati come stanno facendo gli Usa (che ne accoglie quasi 500000 l'anno di immigrati prevalentemente ispanici) dico che sei molto, ma molto fiducioso. :D
Se non ti fidi sul GIappone e la Svizzera fatti una ricerchina. :sofico: ..vedrai come è facile pigliarsi la cittadinanza...:sofico:
TRa l'altro la tendenza attuale in molti stati europei è quella di essere molto selettivi per la concessione della cittadinanza e sull'immigrazione . Idem in Francia http://www.meltingpot.org/articolo1320.html , lo stesso in Germania http://www.migranti.torino.it/Documenti%20%20PDF/Germania.pdf vento sta cambiando Fabio Greggio...
Ad es. l'Olanda ha cambiato totalmente politica, dopo la sorpresina che ha avuto pochi anni fa. Io ci andrei con più calma..non si possono integrare milioni di immigrati tutti in una volta.
http://www.meltingpot.org/articolo6823.html

Considero i paesi più significativi, quindi non la Spagna. ^_^

Farò la ricerchina.
Riguardo i Paesi significativi, la Spagna è uno dei più formidabili emergenti.
Il fatto che tu la ritenga trascurabile significa che non hai ben evidente il trend con cui cresce e non solo da un punto di vista economico.

Che non è parere mio, ma di molti analisti.

Riguardo ai paragoni l'Italia a livello di numero immigrati è uno dei fanalini di coda.
Germania, GB e Francia hanno un numero di immigrati molto più alto del nostro.
Idem per l'Olanda che se ha pur ristretto le sue aperture, allo stato attuale rimane un altro pianeta comunque, sia a livello di integrazione, sia a livello di diritti.

Nessuno a cmq detto che si debba sopportare una immigrazione biblica come la dipingi tu.
Diciamo che pur essendo uno dei paesi occidentali con un numero di immigrati in percentuale ancora relativamente basso, se già ora cominciamo a fare peti di paura, chisssà quando Milano sarà paragonabile a Londra, Parigi o Amsterdam.

Suicidi di massa?

fg

fabio80
28-07-2007, 00:09
Suicidi di massa?



razzismo sistematico?

FabioGreggio
28-07-2007, 00:12
razzismo sistematico?

Mi hai spiazzato.
Non avevo valutato l'opzione di una risposta intelligente.

fg

das
28-07-2007, 11:23
Farò la ricerchina.
Riguardo i Paesi significativi, la Spagna è uno dei più formidabili emergenti.


Infatti ha uno dei più formidabili sistemi di protezione contro l'immigrazione.

Reticolato a doppio corridoio con telecamere, cani etc.

Guardati questo link a proposito delle enclave spagnole di Ceuta e Melilla:

http://lists.autistici.org/message/20051026.223515.128ff0aa.en.html

(a proposito: pieno governo Zapatero)

fabio80
28-07-2007, 11:25
ma poi zapatero non era quello del "fuori dalle palle due milioni di clandestini" e dei "proiettli di gomma ai confini" ?

la politica lassista italiana è unica in europa e forse nel mondo

Dream_River
28-07-2007, 11:36
Mi io invece spero proprio che gli italiani inizino a integrarsi in Italia che sono quelli che ne hanno più bisogno

Cmq, qualcuno sa dirmi per caso le complicazioni di prendere cittadinanza spagnola?

johannes
28-07-2007, 11:48
Mi io invece spero proprio che gli italiani inizino a integrarsi in Italia che sono quelli che ne hanno più bisogno

Cmq, qualcuno sa dirmi per caso le complicazioni di prendere cittadinanza spagnola?

non so. comunque sei un furbone....beato te....:D ;)

bjt2
29-07-2007, 13:20
ma poi zapatero non era quello del "fuori dalle palle due milioni di clandestini" e dei "proiettli di gomma ai confini" ?

la politica lassista italiana è unica in europa e forse nel mondo

E secondo te perchè siamo soprannominati "la porta verso l'Europa"? :asd: :cry: