View Full Version : Cellula di Al Qaeda a Perugia, arrestati 4 maghrebini
Sinclair63
21-07-2007, 12:03
In manette l'imam della moschea di Ponte Felcino, e di due dei suoi più stretti collaboratori. Ancora ricercato il quarto indagato. Sono tutti accusati del reato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale
Perugia, 21 lug. - (Adnkronos/Ign) - Individuata, nel corso di un'operazione contro il terrorismo nella provincia di Perugia, una cellula di matrice "jihadista", ritenuta vicina al movimento Al Qaeda.
In corso da questa notte, la vasta operazione ha portato all'esecuzione di quattro provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti cittadini maghrebini residenti nell'area. Si tratta dell'imam marocchino della moschea perugina di Ponte Felcino, e di due dei suoi più stretti collaboratori, entrambi dimoranti all'interno del luogo di culto. Un quarto cittadino marocchino è tuttora ricercato. Tutti sono accusati del reato di addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. Numerose anche le perquisizioni domiciliari.
Le indagini hanno consentito di documentare come gli indagati, attraverso la visione e il commento in comune di messaggi, proclami, filmati e documenti scaricati da siti internet 'protetti', svolgessero all'interno del luogo di culto e in orari e contesti estranei alle ordinarie cerimonie religiose, una laboriosa ed approfondita opera di istruzione e addestramento all'uso delle armi e alle tecniche di combattimento proprie delle azioni terroristiche nonché lezioni di lotta corpo a corpo.
I file scaricati non contengono solo messaggi propagandistici, mostrati tra l'altro anche ad alcuni bambini frequentatori della moschea, ma minuziose indicazioni per la realizzazione di atti di terrorismo come i documenti riguardanti la preparazione e l'uso di sostanze velenose o di materiali esplodenti, le istruzioni dirette all'aspirante 'mujihaid' per raggiungere le zone di conflitto in modo sicuro, per inviare messaggi criptati in rete e perfino, dettaglio particolarmente allarmante, per guidare un Boeing 747.
Nel contesto dell'attività addestrative sono state tenute lezioni di combattimento corpo a corpo, che hanno riguardato non solo pratiche di autodifesa ma anche tecniche di agguato e uccisione. Fatti che, secondo gli inqurineti, ''sono avvenuti a Perugia dall'ottobre 2006 al luglio 2007, in un caso solo dal dicembre 2006 al febbraio 2007".
Nel medesimo ambito sono state eseguite oltre 20 perquisizioni personali e locali. E' tuttora in corso l'analisi del materiale informatico e documentale sequestrato durante l'operazione.
L'operazione di Polizia Giudiziaria, denominata 'Hammam', è coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia e scaturisce da una complessa indagine avviata dalla Digos di Perugia, dal Servizio Centrale Antiterrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione di Roma, dal Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma e dal Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni per l'Umbria. Per lo svolgimento dell'indagine sono stati utilizzati sofisticati sistemi e apparecchiature tecniche. Inoltre, a quanto risulta, l'operazione vede per la prima volta in Italia l'applicazione della norma art. 270 quinquies c.p. introdotta, nel 2005, tra le misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale. Massima riservatezza per l'ulteriore prosieguo delle indagini.
Fonte: http://notizie.interfree.it/cgi-bin/desc.cgi?id=111647
johannes
21-07-2007, 12:06
complimenti all'intelligence italiana. spero che, accertate le responsabilità di queste persone, si possano prendere pesanti e certi provvedimenti.
Amato al telefono con il TG5 ha anche annunciato che bisogna capire se i luoghi di culto (moschee) sono veramente tali o sono in realtà centri di addestramento terrorsiti...alla buon'ora! :rolleyes:
Vai polizia e intelligence, lieto di vedere che sulle cose importanti funzionano alla grande!
Sinclair63
22-07-2007, 10:20
complimenti all'intelligence italiana. spero che, accertate le responsabilità di queste persone, si possano prendere pesanti e certi provvedimenti.
Seeee come no...:rolleyes:
Charonte
22-07-2007, 10:23
si possano prendere pesanti e certi provvedimenti.
sicuro guarda
Freeride
22-07-2007, 10:28
Partigiani! [cit.] :muro:
loreluca
22-07-2007, 12:29
I problemi come al solito ce li creiiamo da soli; prima facciamo entrare orde di immigrati, poi diamo loro il permesso di aprire delle moschee; poi ci lamentiamo perhé organizzano gli attentati! Fosse per me, se proprio servono, extracomunitari solo cattolici!
trallallero
22-07-2007, 13:39
interessante ciò che dice una marocchina (presidente dell'associazione marocchine in Italia) senza farsi troppi problemi: http://www.skylife.it/html/skylife/tg24/cronaca.html?idvideo=45470
riassumo: "certe moschee sono a posto altre andrebbero chiuse, lo gente arrestata, tenuta in galera o mandata via.
In Marocco hanno chiuso 140 moschee ritenute non idonee, perchè non si può fare quì ?"
Non posso nascondere che sono preoccupato.
I pensieri che passano ora per la testa sono tanti, non posso nascondere che la reazione immediata - che suppongo sia quella comune - sia stata molto tendente al razzismo.
Il punto è che, realisticamente parlando, la situazione non è delle migliori. Ora, eccezion fatta per le notizie ascoltate al telegiornale, penso sia evidentente come sotto alcuni aspetti la situazione stia degenerando.
Quello che il telegiornale diceva nelle notizie (istigavano i bambini/ragazzi a picchiare i coetanei italiani fino a vedere il sangue) non è falsa come cosa. Alle scuole primarie, elementari e medie, sempre più si vedono casi del genere, casi in cui bambini che provengono da culture quali quella islamica si comportano in maniera prepotentemente aggressiva, istigati spesso da genitori.
Ora, non tutti sono così, è vero. Inoltre molti potrebbero obiettare che abbiamo anche tanti italiani malviventi pericolosi assassini ladri e chi più ne ha più ne metta.
È assolutamente vero, non metto in dubbio che il problema non sia esclusivamente islamico ma sia, in verità, una piaga che tutte le nazioni hanno al proprio interno.
Però, la domanda ora è: per quale motivo, avendo già i nostri di problemi, ci dobbiamo trovare a gestire i problemi di altri?
Parlando con un amico rumeno - ottima persona - mi ha spiegato come in realtà ora per lui venire qui in Italia anche solo a trovarmi sarebbe un dramma psicologico, perché tutti lo guarderebbero male poiché rumeno e quindi pericoloso. La realtà, però, è che - lui stesso mi ha confermato - loro in Romania sanno bene che chi parte dalla loro nazione per andare specialmente in Italia o Spagna sono in grandissima parte coloro che, in Romania, sono ricercati, delinquenti o semplicemente sfaticati.
In altre parole lui non vuole tornare qui in Italia perché si sentirebbe a disagio, per un'immagine del suo paese che in gran parte è stata oramai rovinata.
Penso che il sogno di tutti sia quello di poter incontrare un extracomunitario per strada e sorridergli, sicuri che è una persona come me, come te, come noi tutti, e non più con la paura che possa tirar fuori un coltello per minacciarti o possa esplodere in un attentato kamikaze. Questo dovrebbe cambiare nel pensiero comune. Ma per poter cambiare c'è bisogno che il governo prenda una posizione decisa a riguardo.
Nelle preghiere l’istigazione all’odio
ROMA
Colpire gli altri bambini finché non esce loro il sangue». «Ci sarà un giorno del giudizio che tutti i musulmani andranno in paradiso, mentre gli italiani miscredenti andranno all’inferno e bruceranno». O ancora: «Dio accetta i martiri musulmani, Dio ci protegga dagli americani, dagli ebrei, dai cristiani, dai traditori, Dio li distrugga e li renda deboli». Sono parole dell’imam di Ponte Felcino, vicino Perugia, il marocchino El Mosthapa Korchi. Frasi come queste sono riportate nella richiesta di misure cautelari emessa ieri dalla Procura di Perugia (e subito accolta dal gip) nei confronti del religioso e di tre suoi connazionali, Safika Driss, Mohammed El Yari e Oumaadane Noureddine (quest’ultimo già espulso lo scorso aprile).
Secondo gli inquirenti l’imam avrebbe trasformato il luogo di culto in una vera e propria «scuola di terrorismo». Il reato ipotizzato dalla Procura è quello previsto dall’articolo 270 quinquies del codice penale: «Il compimento di atti di violenza ovvero di sabotaggio di servizi pubblici essenziali, con finalità di terrorismo, anche se rivolti contro uno Stato estero». In particolare, si legge nelle motivazioni dell’atto, Korchi e i suoi complici avrebbero «ricevuto e fornito, a fini di terrorismo, addestramento e istruzioni sulla preparazione e sull’uso di armi da fuoco, armi bianche, sostanze nocive», da utilizzare «in luoghi pubblici affollati (come stadi, mercati, università e fermate di bus)», ma avrebbero appreso anche «nozioni potenzialmente utili per l’organizzazione e l’esecuzione di atti di terrorismo, quali l’istruzioni per la guida di un boing 747».
Allo stato delle indagini, si legge nella richiesta cautelare, non ci sarebbero ancora prove materiali che gli indagati possiedano armi o abbiano programmato attentati nel territorio nazionale o anche all’estero. «Il sodalizio - scrive il magistrato - non dispone, per quanto si è in grado di provare, di mezzi che rendano (almeno) possibile l’attuazione di azioni violente in nome della jihad». Dalle indagini si evince, inoltre, che il campo di interesse della presunta cellula terroristica era il Medioriente e non il nostro paese. Ma certo è impressionante constatare come il religioso avesse programmaticamente trasformato la moschea in una scuola d’odio.
Dalle 38 pagine della richiesta del pubblico ministero emerge un quadro inquietante dell’attività dell’imam: fa assistere «a scopo educativo» la figlia a un’esecuzione di massa: 19 poliziotti iracheni freddati con un colpo alla nuca; istiga i bambini musulmani a «picchiare a sangue» i loro coetanei «miscredenti». Assiduo frequentatore di internet, l’imam si soffermava su «siti contenenti istruzioni per la fabricazione di ordigni esplosivi, armi chimiche e informazioni sulle procedure di reclutamento di volontari mujiaddin da destinare ai campi di battaglia in Iraq, Afghanistan e Cecenia», nonché partecipava «a forum all’interno dei quali sono stati condivisi file audio e video relativi all’attività di propaganda legata alla jihad». Il 29 aprile, dopo aver scaricato un file con gli attentati perpretrati in Iraq, uno dei presenti commenta: «Bin Laden è morto, solo Dio sa la verità, perché non si fa vedere da un anno, quando i suoi compagni parlano di lui si vede nel loro volto la tristezza».
Le intercettazioni ambientali «pur non offrendo conferme dirette dell’ipotesi investigativa», documentano il clima d’odio che si respirava in quello che doveva essere un luogo di preghiera. «Chi uccide un’anima è ricompensato. Un’anima di un americano o di un ebreo», precisa l’imam. Ma suoi nemici non sono solo i «crociati» (europei e americani): «Dichiarare guerra contro gli infedeli (i musulmani infedeli) è molto più importante, viene prima di dichiarare guerra agli americani o altro». E alla fine della preghiera congeda i fedeli così: «Che Allah protegga i musulmani dagli americani, ebrei e cristiani. Che Allah li distrugga, che Allah li colpisca, che Allah li faccia soffrire, che Allah protegga i mujiaddin, che Allah li faccia trionfare in Iraq, Palestina, Afghanistan, Cecenia e in tutti i paesi dell’Islam».
La Stampa
Calderoli: chiudere moschee, riaprirle solo dopo controlli
domenica, 22 luglio 2007 1.51 139
ROMA (Reuters) - Dopo l'operazione antiterrorismo che ieri ha portato all'arresto di un imam di una moschea di Perugia e di due suoi collaboratori, accusati di addestrare militanti jihadisti per compiere attti terroristici, l'esponente della Lega Nord e vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha chiesto oggi di chiudere preventivamente tutti i luoghi di culto islamici e di riaprirli solo dopo accurati controlli.
"Quanto sta emergendo, sui ritrovamenti di decine di sostanze chimiche sospette rinvenute durante la perquisizione a casa dell'imam della moschea di Ponte Felcino, sembra rappresentare l'ennesima prova provata che gli imam e le moschee con la religione spesso non c'entrano proprio nulla e che questi luoghi vengono invece utilizzati come punti di aggregazioni per potenziali cellule eversive", ha detto Calderoli in un comunicato.
"Pertanto, non essendo oggi in grado di verificare dove sta il bambino e dove sta l'acqua sporca, non resta che chiudere tutte le moschee e riaprile solo dopo accurate indagini e approfondimenti", suggerisce ancora l'ex ministro delle Riforme del governo Berlusconi.
Perfettamente d'accordo
Penso che il sogno di tutti sia quello di poter incontrare un extracomunitario per strada e sorridergli, sicuri che è una persona come me, come te, come noi tutti, e non più con la paura che possa tirar fuori un coltello per minacciarti o possa esplodere in un attentato kamikaze. Questo dovrebbe cambiare nel pensiero comune. Ma per poter cambiare c'è bisogno che il governo prenda una posizione decisa a riguardo.
Io penso che la tua posizione è molto equilibrata: sfrutto però l'occasione che il tuo intervento offre per fare una riflessione. Partiamo dal punto di partenza che non bisogna essere razzisti ma pragmatici: l'Islam ha radici culturali profondamente diverse da quelle cristiane/illuministe/scientifiche dell'Occidente, è un dato di fatto indiscutibile. Il problema non è tanto che misure prendere, perché quelle sono una mera conseguenza del principio che vogliamo adottare verso l'immigrazione: di certo quello attuale che è "accettiamo tutti senza se e senza ma" non è minimimamente accettabile e rischia di creare gravi disagi sociali e probabilmente anche rigurgiti razzisti, specie in futuro. Io direi che un principio molto più ragionevole è "accettiamo tutto ciò che è compatibile con le nostre leggi". Quindi la risposta ad una domanda del tipo "accettiamoci i musulmani o no?" sarebbe "dipende!". Dipende da quale musulmano parliamo: se parliamo di un musulmano turco se ne può anche parlare, se parliamo di un talebano o di un musulmano wahabita possiamo pure risparmiare inutili perdite di tempo. Io penso che i musulmani moderati siano ottime persone e possono integrarsi senza problemi nella nostra società, però quelli estremisti sono pericolosi e vadano espulsi perché non sono compatibili con la democrazia. Per isolare le frange estremiste io credo che l'idea di creare un "Islam italiano" sia molto valida e spero che le istituzioni si adoperino concretamente nella sua implementazione.
Un'altro atto molto significativo dovrebbe far giurare, ad ogni immigrato, di dare la priorità PRIMA alla legge italiana e poi alle regole della sua cultura.
svarionman
22-07-2007, 14:46
Calderoli: chiudere moschee, riaprirle solo dopo controlli
domenica, 22 luglio 2007 1.51 139
ROMA (Reuters) - Dopo l'operazione antiterrorismo che ieri ha portato all'arresto di un imam di una moschea di Perugia e di due suoi collaboratori, accusati di addestrare militanti jihadisti per compiere attti terroristici, l'esponente della Lega Nord e vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha chiesto oggi di chiudere preventivamente tutti i luoghi di culto islamici e di riaprirli solo dopo accurati controlli.
"Quanto sta emergendo, sui ritrovamenti di decine di sostanze chimiche sospette rinvenute durante la perquisizione a casa dell'imam della moschea di Ponte Felcino, sembra rappresentare l'ennesima prova provata che gli imam e le moschee con la religione spesso non c'entrano proprio nulla e che questi luoghi vengono invece utilizzati come punti di aggregazioni per potenziali cellule eversive", ha detto Calderoli in un comunicato.
"Pertanto, non essendo oggi in grado di verificare dove sta il bambino e dove sta l'acqua sporca, non resta che chiudere tutte le moschee e riaprile solo dopo accurate indagini e approfondimenti", suggerisce ancora l'ex ministro delle Riforme del governo Berlusconi.
Perfettamente d'accordo
I controlli evidentemente li fannmo anche ora, silenziosamente, sennò non li avrebbero scoperti. Annunciare i controlli non è mai il massimo della furbizia.
I controlli evidentemente li fannmo anche ora, silenziosamente, sennò non li avrebbero scoperti. Annunciare i controlli non è mai il massimo della furbizia.
Esatto, almeno ora sai dove controllare e spiare i musulmani, se cambiassero luogo di raduno sarebbe molto più difficile scovare cellule terroristiche...
NeSs1dorma
22-07-2007, 20:00
ora salterà fuori qualche giudice che ci dirà che erano tutti buoni musulmani e partigiani.
ora salterà fuori qualche giudice che ci dirà che erano tutti buoni musulmani e partigiani.
:asd: :asd:
NeSs1dorma
22-07-2007, 20:02
Nelle preghiere l’istigazione all’odio
ROMA
Colpire gli altri bambini finché non esce loro il sangue». «Ci sarà un giorno del giudizio che tutti i musulmani andranno in paradiso, mentre gli italiani miscredenti andranno all’inferno e bruceranno». O ancora: «Dio accetta i martiri musulmani, Dio ci protegga dagli americani, dagli ebrei, dai cristiani, dai traditori, Dio li distrugga e li renda deboli». Sono parole dell’imam di Ponte Felcino, vicino Perugia, il marocchino El Mosthapa Korchi. Frasi come queste sono riportate nella richiesta di misure cautelari emessa ieri dalla Procura di Perugia (e subito accolta dal gip) nei confronti del religioso e di tre suoi connazionali, Safika Driss, Mohammed El Yari e Oumaadane Noureddine (quest’ultimo già espulso lo scorso aprile).
Secondo gli inquirenti l’imam avrebbe trasformato il luogo di culto in una vera e propria «scuola di terrorismo». Il reato ipotizzato dalla Procura è quello previsto dall’articolo 270 quinquies del codice penale: «Il compimento di atti di violenza ovvero di sabotaggio di servizi pubblici essenziali, con finalità di terrorismo, anche se rivolti contro uno Stato estero». In particolare, si legge nelle motivazioni dell’atto, Korchi e i suoi complici avrebbero «ricevuto e fornito, a fini di terrorismo, addestramento e istruzioni sulla preparazione e sull’uso di armi da fuoco, armi bianche, sostanze nocive», da utilizzare «in luoghi pubblici affollati (come stadi, mercati, università e fermate di bus)», ma avrebbero appreso anche «nozioni potenzialmente utili per l’organizzazione e l’esecuzione di atti di terrorismo, quali l’istruzioni per la guida di un boing 747».
Allo stato delle indagini, si legge nella richiesta cautelare, non ci sarebbero ancora prove materiali che gli indagati possiedano armi o abbiano programmato attentati nel territorio nazionale o anche all’estero. «Il sodalizio - scrive il magistrato - non dispone, per quanto si è in grado di provare, di mezzi che rendano (almeno) possibile l’attuazione di azioni violente in nome della jihad». Dalle indagini si evince, inoltre, che il campo di interesse della presunta cellula terroristica era il Medioriente e non il nostro paese. Ma certo è impressionante constatare come il religioso avesse programmaticamente trasformato la moschea in una scuola d’odio.
Dalle 38 pagine della richiesta del pubblico ministero emerge un quadro inquietante dell’attività dell’imam: fa assistere «a scopo educativo» la figlia a un’esecuzione di massa: 19 poliziotti iracheni freddati con un colpo alla nuca; istiga i bambini musulmani a «picchiare a sangue» i loro coetanei «miscredenti». Assiduo frequentatore di internet, l’imam si soffermava su «siti contenenti istruzioni per la fabricazione di ordigni esplosivi, armi chimiche e informazioni sulle procedure di reclutamento di volontari mujiaddin da destinare ai campi di battaglia in Iraq, Afghanistan e Cecenia», nonché partecipava «a forum all’interno dei quali sono stati condivisi file audio e video relativi all’attività di propaganda legata alla jihad». Il 29 aprile, dopo aver scaricato un file con gli attentati perpretrati in Iraq, uno dei presenti commenta: «Bin Laden è morto, solo Dio sa la verità, perché non si fa vedere da un anno, quando i suoi compagni parlano di lui si vede nel loro volto la tristezza».
Le intercettazioni ambientali «pur non offrendo conferme dirette dell’ipotesi investigativa», documentano il clima d’odio che si respirava in quello che doveva essere un luogo di preghiera. «Chi uccide un’anima è ricompensato. Un’anima di un americano o di un ebreo», precisa l’imam. Ma suoi nemici non sono solo i «crociati» (europei e americani): «Dichiarare guerra contro gli infedeli (i musulmani infedeli) è molto più importante, viene prima di dichiarare guerra agli americani o altro». E alla fine della preghiera congeda i fedeli così: «Che Allah protegga i musulmani dagli americani, ebrei e cristiani. Che Allah li distrugga, che Allah li colpisca, che Allah li faccia soffrire, che Allah protegga i mujiaddin, che Allah li faccia trionfare in Iraq, Palestina, Afghanistan, Cecenia e in tutti i paesi dell’Islam».
La Stampa
Ecco con chi dovremmo integrarci... :rolleyes:
Chiudere tutte le moschee e i centri islamici.
++CERO++
22-07-2007, 20:03
complimenti all'intelligence italiana. spero che, accertate le responsabilità di queste persone, si possano prendere pesanti e certi provvedimenti.
A mè me ne basterebbe uno solo : niente prigione, nessuna tortura,
neanche una multa, ma.......
RIMANDATELI DA DOVE SONO VENUTI,
I DANNI LI FACCIANO A CASA LORO !!!
Chevelle
23-07-2007, 07:44
Certo che è davvero triste che costoro vengono in Italia per organizzarsi...:rolleyes: Molto grave quello che è emerso:rolleyes:
Questo ed il precedente governo non hanno fatto assolutamente nulla per controllare il fenomeno, sono troppo inpegnati a farsi le leggine per se stessi ed i propri amici.
Se da questo governo di comunisti in ostaggio alla sinistra radicale me lo aspettavo, non certo dal precedente.
Chevelle
23-07-2007, 07:56
Sì, però c'è da dire che non tutti i musulmani sono fanatici e vogliono alimentare la così detta Jihad.
Ci sono parecchie interpretazioni del Corano e spero vivamente che, in Italia, i potenziali terroristi siano solo una minimissima parte.
Io poco su ho fatto un post credo molto ragionevole ed argomentato: bene non ho ricevuto nemmeno UNA replica. Forse il concetto che ho espresso è così perfetto da non essere commentabile? No, non credo: penso piuttosto che qui si è troppo occupati a strumentalizzare la vicenda per il proprio tornaconto politico. Chi la sfrutta per i soliti monologhi xenofobo-razzisti e c'è chi la sfrutta per dare del razzista-intollerante a chi li scrive. In mezzo a tutto questo parlare si ignora il problema nella sua specificità e ogni soluzione pragmatica per risolverlo in maniera accettabile. L'oggetto del contendere non è infatti il problema in sè, ma le sue varie strumentalizzazioni. :rolleyes:
Questo è il motivo principale per cui l'Italia è il Paese che conosciamo.
dantes76
23-07-2007, 12:19
ora salterà fuori qualche giudice che ci dirà che erano tutti buoni musulmani e partigiani.
Milano, liberi 32 islamici accusati di aver contribuito ad inviare in Bosnia
mujahedin provenienti da vari paesi mediorientali e di propaganda jihadista
Terrorismo, prosciolto per prescrizione
l'imam della moschea di viale Jenner
Altri tre imputati condannati a pene tra i 4 anni e mezzo e i 6 anni
[...]
Nelle scorse udienze, era stato lo stesso pm Elio Ramondini a chiedere 27 assoluzioni e otto prescrizioni. Il rappresentante dell'accusa aveva spiegato che si trattava di una scelta obbligata per via della legge del 5 dicembre del 2005, la cosidetta ex Cirielli, che aveva cambiato i termini di prescrizione dei reati.
:asd: :asd:
le sante parole del cavalier...
“Ho troppa stima per gli italiani da pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che voteranno contro i loro interessi” [Silvio Berlusconi]
dantes76
23-07-2007, 12:22
Calderoli: chiudere moschee, riaprirle solo dopo controlli
domenica, 22 luglio 2007 1.51 139
ROMA (Reuters) - Dopo l'operazione antiterrorismo che ieri ha portato all'arresto di un imam di una moschea di Perugia e di due suoi collaboratori, accusati di addestrare militanti jihadisti per compiere attti terroristici, l'esponente della Lega Nord e vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha chiesto oggi di chiudere preventivamente tutti i luoghi di culto islamici e di riaprirli solo dopo accurati controlli.
"Quanto sta emergendo, sui ritrovamenti di decine di sostanze chimiche sospette rinvenute durante la perquisizione a casa dell'imam della moschea di Ponte Felcino, sembra rappresentare l'ennesima prova provata che gli imam e le moschee con la religione spesso non c'entrano proprio nulla e che questi luoghi vengono invece utilizzati come punti di aggregazioni per potenziali cellule eversive", ha detto Calderoli in un comunicato.
"Pertanto, non essendo oggi in grado di verificare dove sta il bambino e dove sta l'acqua sporca, non resta che chiudere tutte le moschee e riaprile solo dopo accurate indagini e approfondimenti", suggerisce ancora l'ex ministro delle Riforme del governo Berlusconi.
quoto... ma mancano leggi da rispettare... e il ladro fa il suo mestiere, e il legislatore che non fa il suo
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