View Full Version : Lettera di Salvatore Borsellino
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Quindici anni fa veniva ucciso Paolo Borsellino, con gli uomini di scorta. La verità è ancora latitante. E forse inconfessabile. Ecco la lettera diffusa da Salvatore, fratello di Paolo
19 Luglio 1992 : Una strage di Stato.
"Per anni, dopo l’estate del 1992 sono stato in tante scuole d’Italia a parlare del sogno di Paolo e Giovanni, a parlare di speranza, di volontà di lottare, di quell’alba che vedevo vicina grazie alla rinascita della coscienza civile dopo illoro sacrificio, dopo la lunga notte di stragi senza colpevoli e della interminabile serie di assassini di magistrati, poliziotti e giornalisti indegna di un paese cosiddetto civile.
Poi quell’alba si è rivelata solo un miraggio, la coscienza civile che purtroppo in Italia deve sempre essere svegliata da tragedie come quella di Capaci o di Via D’Amelio, si è di nuovo assopita sotto il peso dell’ indifferenza e quella che sembrava essere la volontà di riscatto dello Stato nella lotta alla mafia si è di nuovo spenta, sepolta dalla volontà di normalizzazione e compromesso e contro i giudici, almeno contro quelli onesti e ancora vivi, è iniziata un altro tipo di lotta, non più con il tritolo ma con armi più subdole, come la delegittimazione della stessa funzione del magistrato, e di quelli morti si è cercato da ogni parte di appropriarsene mistificandone il messaggio.
Per anni allora ho sentito crescere in me, giorno per giorno, sentimenti di disillusione, di rabbia e a poco a poco la speranza veniva sostituita dalla sfiducia nello Stato, nelle Istituzioni che non avevano saputo raccogliere il frutto del sacrificio di quegli uomini, e allora ho smesso di parlare ai giovani convinto che non era mio diritto comunicare loro questi sentimenti, soprattutto che non era mio diritto di farlo come fratello di Paolo che, sino all’ultimo momento della sua vita, aveva sempre tenuto accesa dentro di sé, e in quelli che gli stavano vicino, la speranza, anzi la certezza, di un domani diverso per la sua Sicilia e per il suo Paese.
Per anni allora non sono neanche più tornato in Sicilia, rifiutandomi di vedere, almeno con gli occhi, l’abisso in cui questa terra era ancora sprofondata, di vedere, almeno con gli occhi, come tutto quello contro cui Paolo aveva lottato, la corruzione, il clientelismo, la contiguità fossero di nuovo imperanti, come nella politica, nel governo della cosa pubblica, fossero riemersi tutti i vecchi personaggi più ambigui, spesso dallo stesso Paolo inquisiti quando ancora in vita, e nuovi personaggi ancora peggiori dato che ormai oggi essere inquisiti sembra conferire un’aureola di persecuzione e quasi costituire un titolo di merito.
Da questa mia apatia, da questo rinchiudermi in una torre d’avorio limitandomi a giudicare ma senza più volere agire, sono stato di recente scosso da un incontro illuminante con Gioacchino Basile, un uomo che ha pagato sempre di persona le sue scelte, che, all’interno dei Cantieri Navali di Palermo e della Fincantrieri, ha sempre condotto, praticamente da solo e avendo contro lo stesso sindacato, quella lotta contro la mafia che sarebbe stata compito degli organismi dello Stato, Stato che invece, secondo le sue circostanziate denunce, intesseva accordi con la mafia trasformando le Partecipazioni Statali in un organismo di partecipazione al finanziamento e al potere della mafia in Sicilia.
I fatti riferiti in queste denunce, di cui Paolo Borsellino si era occupato nei giorni immediatamente precedenti il suo assassinio, sono state oggetto di una “Relazione sull’infiltrazione mafiosa nei Cantieri Navali di Palermo” da parte della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia (relatore on. Mantovano) ma come purtroppo troppo spesso succede in Italia con gli atti delle commissioni parlamentari, non hanno poi avuto sviluppi sul piano parlamentare mentre su quello giudiziario, come sempre succede quando si passa dalle indagini sulla mafia a quello sui livelli “superiori”, hanno subito la consueta sorte dell’archiviazione.
Gioacchino Basile è convinto che l’interesse personale che Paolo gli aveva assicurato nell’approfondimento di questo filone di indagine e l’averne riferito in uno dei suoi incontri a Roma nei giorni immediatamente precedenti la sua morte, sia il motivo principale della “necessità” di eliminarlo con una rapidità definita “anomala” dalla stessa Procura di Caltanissetta e che la sparizione di questo dossier dalla borsa di Paolo sia stata contestuale alla sottrazione dell’agenda rossa.
Per parte mia io credo che questo possa essere stato soltanto uno dei motivi, all’interno del più ampio filone “mafia-appalti” che lo stesso Paolo aveva fatto intuire fosse il motivo principale dell’eliminazione di Giovanni Falcone insieme alla sua ormai certa nomina a Procuratore Nazionale Antimafia.
Il motivo principale credo invece sia stato quell’accordo di non belligeranza tra lo Stato e il potere mafioso che deve essergli stato prospettato nello studio di un ministro negli incontri di Paolo a Roma nei giorni immediatamente precedenti la strage, accordo al quale Paolo deve di sicuro essersi sdegnosamente opposto.
Su questi incontri, che Paolo deve sicuramente aver annotato nella sua agenda scomparsa, pesa un silenzio inquietante e l’epidemia di amnesie che ha colpito dopo la morte di Paolo tutti i presunti partecipanti lo ha fatto diventare l’ultimo, inquietante, segreto di Stato, come inquietanti sono i segreti di Stato e gli “omissis” che riempiono le inchieste su tutte le altre stragi di Stato in Italia.
Ma il vero segreto di Stato, anche se segreto credo non sia più per nessuno, è lo scellerato accordo di mutuo soccorso stabilito negli anni tra lo Stato e la mafia.
A partire da quando i voti assicurati dalla mafia in Sicilia consentivano alla Democrazia Cristiana di governare nel resto dell’Italia anche se questo aveva come conseguenza l’abbandono della Sicilia, così come di tutto il Sud al potere mafioso, la rinuncia al controllo del territorio, l’accettazione della coesistenza, insieme alle tasse dello Stato, delle tasse imposte dalla mafia, il pizzo e il taglieggiamento.
E, conseguenza ancora più grave, la rinunzia, da parte dei giovani del sud, alla speranza di un lavoro se non ottenuto, da pochi, a prezzo di favori e clientelismo e negato, a molti, per il mancato sviluppo dell’ industrializzazione rispetto al resto del paese.
A seguire con il “papello” contrattato da Riina con lo Stato con la minaccia di portare la guerra anche nel resto del paese (vedi via dei Georgofili e via Palestro), contrattazione che è stata a mio avviso la causa principale della necessità di eliminare Paolo Borsellino, e di eliminarlo in fretta.
A seguire, infine, con l’individuazione di nuovi referenti politici dopo che le vicende di tangentopoli aveva fatto piazza pulita di buona parte della precedente classe politica e dei referenti “storici”.
Accordi questi che costituiscono la causa del degrado civile di oggi dove si consente che indagati per associazione mafiosa governino la Sicilia e dove, a livello nazionale, cresce, almeno nei sondaggi, il consenso popolare verso chi ha probabilmente adoperato capitali di provenienza mafiosa per creare il proprio impero industriale con annesso partito politico.
Come possono allora chiamarsi “deviati” e non consoni all’essenza stesso di questo Stato quei “Servizi” che, per “silenzio-assenso” del capo del Governo o su sua esplicita richiesta, hanno spiato magistrati ritenuti e definiti “nemici” nei relativi dossier e addirittura convinto altri magistati a spiare quei loro colleghi che, sempre negli stessi dossier, venivano definiti come “nemici”, “comunisti” e “braccio armato” della magistratura, con un linguaggio che non è difficile ritrovare negli articoli di certi giornali e nelle dichiarazioni di certi poltici.
Giaocchino Basile mi dice che sarebbe mio diritto “pretendere” dallo Stato di conoscere la verità sull’assassinio di Paolo, ma da “questo” Stato, dal quale ho respinto “l’indennizzo” che pretendeva di offrirmi quale fratello di Paolo, indennizzo che andrebbe semmai offerto a tutti i giovani siciliani e italiani per quello che gli è stato tolto, sono sicuro che non otterrò altro che silenzi.
Gli stessi silenzi, lo stesso “muro di gomma”, che hanno dovuto subire i figli del Generale Dalla Chiesa, i parenti dei morti in quella interminabile serie di stragi, la strage di Portella della Ginestra, la strage di Piazza Fontana, la strage di Piazza della Loggia, la strage del Treno Italicus, la strage di Ustica, la strage di Natale del rapido 904, la strage di Pizzolungo, le stragi di Via dei Georgofili e di Via Palestro, delle quali oggi si conoscono raramente gli esecutori, mai i mandanti e spesso neanche il movente, susseguitesi mentre nel nostro Sud, grazie alla latitanza delle altre istituzioni dello Stato, uno dopo l’altro venivano uccisi tutti i Magistrati e i rappresentanti delle forze dell’ordine che della lotta alla mafia avevano fatto la propria ragione di vita, in una tragica sequenza che non ha eguali in nessuno degli altri paesi del mondo cosiddetto civile.
Io mi chiedo invece, con amarezza , di quante altre stragi, di quanti altri morti avremo ancora bisogno perché da parte dello Stato ci sia finalmente quella reazione decisa e soprattutto duratura, come finora non è mai stata, che porti alla sconfitta delle criminalità mafiosa e soprattutto dei poteri, sempre meno occulti, ad essa legati, perché venga finalmente rotto quel patto scellerato di non belligeranza che, come disse il giudice Di Lello il 20 Luglio del 1992, pezzi dello Stato hanno da decenni stretto con la mafia e che ha permesso e continua a permettere non solo la passata decennale latitanza di boss famosi come Riina e Provenzano ma la latitanza e l’impunità di decine di “capi mandamento” che sono i veri padroni sia di Palermo che delle altre città della Sicilia.
Da parte mia sono certo che non riuscirò a conoscere la verità in quel poco che mi resta da vivere dato che, a 65 anni, sono solo un sopravvissuto in una famiglia in cui mio padre, il fratello di mio padre, mio fratello, sono tutti morti a 52 anni, i primi per cause naturali, l’ultimo perché era diventato un corpo estraneo allo Stato le cui Istituzioni egli invece profondamente rispettava (sempre le Istituzioni, non sempre invece quelli che le rappresentavano).
Spero soltanto che, in questo anniversario, mi siano risparmiate la vista e le parole dei tanti ipocriti che oggi piangono su Paolo e Giovanni quando, se fossero ancora in vita, li osteggerebbero accusandoli, nella migliore della ipotesi , di essere dei “professionisti dell’antimafia” o li farebbero addirittura spiare da squallidi personaggi come Pio Pompa come “nemici” o come “braccio armato della magistratura” .
Chiedo solo, in questa occasione, di avere delle risposte ad almeno alcune delle tante domande, dei tanti dubbi che non mi lasciano pace.
Chiedo al Proc. Pietro Giammanco, allontanato da Palermo dopo l’assassinio di Paolo, ma promosso ad un incarico più alto piuttosto che rimosso come avrebbe meritato, perché non abbia disposto la bonifica e la zona di rimozione per Via D’Amelio.
Eppure nella stessa via, al n.68 era stato da poco scoperto un covo dei Madonia e, a parte il pericolo oggettivo per l’incolumità di Paolo Borsellino, le segnalazioni di pericolo reale che pervenivano i quei giorni erano tali da da far confidare da Paolo a Pippo Tricoli lo stesso 19 Luglio: “è arrivato in città il carico di tritolo per me”.
A meno che, come affermato dal Sen. Mancino in un suo intervento del 20 Luglio alla camera, anche lui credesse che “Borsellino non era un frequentatore abituale della casa della madre” : infatti vi si recava appena almeno tre volte alla settimana!
La stessa domanda inoltro all’allora prefetto di Palermo Mario Jovine anche se la risposta ritiene di averla già data con l’affermazione fatta in quei giorni: “Nessuno segnalò la pericolosità di Via D’Amelio” .
Affermazione palesemente risibile : in quei giorni si erano susseguite le segnalazioni di possibili attentati a Paolo Borsellino e bastava interrogare gli stessi agenti della scorta, cinque dei quali morti insieme a lui, per sapere quali erano i punti più a rischio.
Chiedo alla Procura di Caltanissetta, e in particolare al gip Giovanbattista Tona, il motivo dell’archiviazione delle indagini relative alla pista del Castello Utveggio: eppure proprio da questo luogo partirono, subito dopo l’attentato, delle telefonate dal cellulare clonato di Borsellino a quello del dott.Contrada, oggi finalmente condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione per collusione e favoreggiamento.
Chiedo alla stessa Procura di Caltanissetta, e sempre allo stesso gip Giovanbattista Tona, i motivi dell’archiviazione dell’inchiesta relativa ai mandanti occulti delle stragi.
Per un’altra archivazione, quella relativa alle vicissitudini del fascicolo Fincantieri ho già inoltrato richiesta di chiarimenti in via ufficiale.
Chiedo alla Procura di Caltanissetta di non archiviare, se non lo ha già fatto, le indagini relative alla sparizione dell’agenda rossa di Paolo e di chiarire il coinvolgimento dei tutte le persone, dei servizi e non, in essa coinvolte.
Chiedo soprattutto al sen. Nicola Mancino, del quale ricordo, negli anni immediatamente successivi al 1992, una sua lacrima spremuta a forza durante una commemorazione di Paolo a Palermo, lacrima che mi fece indignare al punto da alzarmi ed abbandonare la sala, di sforzare la memoria per raccontarci di che cosa si parlò nell’incontro con Paolo nei giorni immediatamente precedenti alla sua morte.
O spiegarci perché, dopo avere telefonato a Paolo per incontrarlo mentre stava interrogando Gaspare Mutolo, a sole 48 ore dalla strage, gli fece invece incontrare il capo della Poliza dott. Parisi e il dott. Contrada, incontro dal quale Paolo uscì sconvolto tanto, come raccontò lo stesso Mutolo, da tenere in mano due sigarette accese contemporaneamente. Altrimenti, grazie alla sparizione dell’agenda rossa di Paolo, non saremo mai in grado di saperlo.
E in quel colloquio si trova sicuramente la chiave dalla sua morte e della strage di Via D’Amelio."
Salvatore Borsellino
Dopo il l maxi-processo di Palermo, lo Stato anzichè sostenere Falcone e Borsellino finì con l'ostacolarli e lasciarli soli. Come scrive Alexander Stille nel suo libro "Cadaveri Eccellenti", in un altro Paese “gli artefici di una tale vittoria sarebbero stati considerati un patrimonio nazionale. Dopo aver vinto la prima battaglia a Palermo, ci si sarebbe aspettato che Falcone e i suoi colleghi fossero messi nelle condizioni di vincere la guerra. Invece in Italia avvenne proprio il contrario”
gigio2005
20-07-2007, 00:24
in un altro Paese “gli artefici di una tale vittoria sarebbero stati considerati un patrimonio nazionale. Dopo aver vinto la prima battaglia a Palermo, ci si sarebbe aspettato che Falcone e i suoi colleghi fossero messi nelle condizioni di vincere la guerra. Invece in Italia avvenne proprio il contrario”
per favore mettiamo in evidenza questo 3d!
ps: ho appena finito di vedere per la sesta volta il film "PAOLO BORSELLINO"
gigio2005
20-07-2007, 00:32
L'assenza dei palermitani. A testimoniare il ricordo dell'eccidio, oltre al presidente del Senato Franco Marini, al prefetto Giosué Marino, ad alcuni politici, al questore Giuseppe Caruso, molti bambini. Ma la città normale, quella degli impiegati, dei commercianti e dei lavoratori, è rimasta estranea. Non c'erano persone affacciate ai balconi e la strada era colorata solo dai bambini che facevano il gioco dell'oca della legalità. Sul cippo che ricorda la strage vi sono solo le corone d'alloro ufficiali, mancano i mazzi di fiori che fino ad alcuni anni fa portavano le persone lasciando un biglietto con una frase di speranza per il futuro.
http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/cronaca/borsellino/quindici-anni/quindici-anni.html
E' la triste realtà di un paese corrotto nelle sue radici più profonde....
ho visto ieri sera il film. quanto mi sono commosso e indignato
Dreammaker21
20-07-2007, 09:23
Secondo me è uno dei film migliori del filone TV-popolare che abbiamo in Italia, mi è piaciuta molta la metafora del finale, la figlia che va a fare l'esame, attraverso cui è emerso l'invito a fare il proprio dovere fino in fondo.
Per quanto riguarda la nostra storia, io provo solo una desolante pena per come il nostro paese sia ostaggio di così tanta corruzione e indolenza.
dantes76
20-07-2007, 12:40
io non riesco a guardarlo tutto il film... mi bolle il sangue...:muro:
cmq, Cvd non e' cambiato niente, dalla morte di borsellino/falcone, anzi come disse qualcuno.. con la mafia bisogna convivere....
La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. »
Paolo Borsellino
Indovina indovinello: di chi si parla? Chi è il piagnone perseguitato dai giudici numero uno d'Italia!?
Indovina indovinello: di chi si parla? Chi è il piagnone perseguitato dai giudici numero uno d'Italia!?
ta dan!!!!!pensavo ci mettesse di meno a venir fuori LUI.......causa e manifestazione di tutti i mali dell'italico suolo, prima di LUI era tutto un fiorellin di campo, durante LUI il maleficio avvolse tutto, dopo LUI i volenterosi, coraggiosi non faranno un cazzo lo stesso tanto la colpa è sempre di LUI!
Wolfgang Grimmer
20-07-2007, 14:27
ta dan!!!!!pensavo ci mettesse di meno a venir fuori LUI.......causa e manifestazione di tutti i mali dell'italico suolo, prima di LUI era tutto un fiorellin di campo, durante LUI il maleficio avvolse tutto, dopo LUI i volenterosi, coraggiosi non faranno un cazzo lo stesso tanto la colpa è sempre di LUI!
He-Who-Must-Not-Be-Named
Ma allora You-Know-Who è V...V... Voldemort?!?
Ci vorrebbe una rivoluzione popolare contro la mafia, lo stato è inutile.
ta dan!!!!!pensavo ci mettesse di meno a venir fuori LUI.......causa e manifestazione di tutti i mali dell'italico suolo, prima di LUI era tutto un fiorellin di campo, durante LUI il maleficio avvolse tutto, dopo LUI i volenterosi, coraggiosi non faranno un cazzo lo stesso tanto la colpa è sempre di LUI!
Lui è solo il televenditore... per conto di qualcuno. L'evoluzione della specie. Leggi almeno quello che c'è scritto prima di attaccare con il solito repertorio degli ossessionati. E sono parole di Borsellino quelle; si parla di mafia, riciclaggio, imprenditoria, politica. E' naturale che salti fuori il nome di Berlusconi.
dantes76
20-07-2007, 16:13
Indovina indovinello: di chi si parla? Chi è il piagnone perseguitato dai giudici numero uno d'Italia!?
che i mandanti siano due,uno sceso a patti con la mafia, ed essendo uno di loro la mafia, dopo la morte del referente politico della mafia Salvo lima, non me lo levera' nessuno della mente....manco se m'ammazzassero
http://www.quimilanolibera.net/
Dopo il l maxi-processo di Palermo, lo Stato anzichè sostenere Falcone e Borsellino finì con l'ostacolarli e lasciarli soli. Come scrive Alexander Stille nel suo libro "Cadaveri Eccellenti", in un altro Paese “gli artefici di una tale vittoria sarebbero stati considerati un patrimonio nazionale. Dopo aver vinto la prima battaglia a Palermo, ci si sarebbe aspettato che Falcone e i suoi colleghi fossero messi nelle condizioni di vincere la guerra. Invece in Italia avvenne proprio il contrario”
In un altro Paese.
L'Italia è un paese di stragi impunite e impunità generale di verità nascoste o semplicemente dimenticate, politici corrotti ma SOPRATUTTO assenza di un etica pubblica e senso morale.
http://www.beppegrillo.it/2007/07/italia_rosso_tenebra.html
Italia rosso tenebra
Pubblico una lettera sulla nascita della Seconda Repubblica che per il giudice Antonio Ingroia: "affonda i suoi pilastri nel sangue". Me l'hanno inviata Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco, autori del libro: "L'agenda rossa di Paolo Borsellino". Un'agenda che portava sempre con sè e scomparsa dopo l'attentato. Ho letto il libro. In via D'amelio sembra che quel giorno ci fosse un traffico istituzionale da ora di punta e che tutti sapessero quello che sarebbe succcesso a Paolo Borsellino. Un uomo solo che difendeva uno Stato inesistente.
"Chi ha rubato l'agenda rossa di Paolo Borsellino? Chi se ne serve, da quindici anni, probabilmente a scopo di ricatto? Se non cerchiamo di rispondere a queste domande, non possiamo dirci cittadini italiani consapevoli, ma soprattutto non possiamo illuderci di aver onorato la memoria di Paolo Borsellino e dei cinque agenti della sua scorta assassinati 15 anni fa in via D’Amelio con l’ennesima esplosione stragista della storia repubblicana... Molti giovani, oggi, non sanno neppure cosa sono state le stragi del ’92 e del ’93 in Italia, perché ci sono state, da chi siano state volute, chi siano stati gli esecutori, chi possano essere i “mandanti occulti’’ ....
Noi non ci stanchiamo di ripetere che dietro le stragi del 1992 e del 1993, 1000 chili di tritolo stragista confezionato con composti militari, oltre venti morti, cento feriti, eseguite da Cosa nostra e dai soliti ignoti committenti, c'è la coscienza sporca del nostro presente, perché dietro quelle stragi c’è la genesi della nostra Seconda Repubblica che, come ripete da anni il pm Antonio Ingroia, ex allievo prediletto di Paolo Borsellino, “affonda i suoi pilastri nel sangue’’.
Non ci stanchiamo di ripetere che quelle stragi sono state il folle rilancio di una partita (che qualcuno ha definito “trattativa’’) giocata da raffinatissime menti criminali, che hanno messo lo Stato italiano sotto scacco per occupare le istituzioni, traballanti dopo Tangentopoli e il crollo dei partiti tradizionali, e conquistare una posta tutta politica: l’abolizione del 41 bis, l’abolizione dell’ergastolo, l’abolizione della confisca dei beni, la revisione dei processi, leggi più favorevoli al rientro dall’ estero e alla gestione di ingenti capitali di provenienza oscura.
Il guaio è che, cessate di colpo le stragi, con la nascita della Seconda Repubblica, poco alla volta, una botta da destra e una da sinistra, queste richieste sono diventate materia di riforme, di autentiche concessioni, ovvero leggi dello Stato, in nome di un garantismo ipertrofico che non si capisce a chi debba servire se non agli stessi manovratori occulti della strategia della tensione, alle stesse centrali del potere criminale. Perché?
Quale eredità hanno lasciato le stragi del ’92 e del ‘93 nelle stanze del potere in Italia?
La paura di un nuovo Novantadue, oggi, torna ad agitare il paese: dai veleni del caso Bnl-Unipol, alla nuova contrapposizione tra politica e magistratura, tra ceto politico e informazione, fino all' allarme lanciato recentemente sul ritorno all' operatività di una “nuova P2’’, o meglio di un ''agglomerato oscuro'' che si muove in una logica di ricatto, un “network di potere’’ in possesso di un disegno strategico per indebolire i partiti, per minare la loro credibilità, proprio come avvenne quindici anni fa, con Tangentopoli, in un clima di destabilizzazione sempre più forte culminato poi nella stagione delle stragi. Pensiamo al caso Visco-Speciale, allo spionaggio militare, alla ''control room'' di Telecom, al dossieraggio diffuso, alle campagne di discredito contro Prodi prima delle elezioni 2006. Lo stesso Ingroia, recentemente, in un’intervista tv, ha giudicato la politica italiana una politica ''debole'', sottolineando la necessità della massima vigilanza democratica, per evitare il pericolo di una ''spallata'' alle istituzioni, nuovamente e tristemente attuale nel paese.. Come mai l’indifferenza, l’ostruzionismo, l’ottusita’ e la distrazione, le “apparenti ingenuità’’’ degli apparati istituzionali preposti alla protezione di Paolo Borsellino, quelle omissioni colpevoli che quindici anni fa portarono alla morte del procuratore aggiunto di Palermo, non hanno finora suscitato una mobilitazione politica, vera, concreta, alla ricerca della verità ulteriore su quell' eccidio?
Perché nessuno all’interno dei partiti, all’interno del Parlamento, all’interno del governo di centro-sinistra, raccoglie la richiesta, più volte avanzata da Rita Borsellino, di istituire una commissione parlamentare d’ inchiesta che scavi sui misteri ancora irrisolti delle stragi del ’92 e del ’93?
C'entra, con questa apatia istituzionale, quell'agenda rubata, forse a scopo di ricatto? I protagonisti occulti di quella stagione di terrore e di trattative sommerse, rimasti impuniti, oggi dove sono? ..."
Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco
Lettera completa:
http://www.beppegrillo.it/immagini/intervento_RIZZA_%20LO_BIANCO.pdf
gigio2005
21-07-2007, 08:52
scusate non so voi ma io mi vergogno profondamente....questo 3d ha meno post di quello su totti e la nazionale....
che i mandanti siano due,uno sceso a patti con la mafia, ed essendo uno di loro la mafia, dopo la morte del referente politico della mafia Salvo lima, non me lo levera' nessuno della mente....manco se m'ammazzassero
ci mancherebbe e' così...ci sn i rapporti tra i graviano e dell'utri a testimoniare..
come al soliti c'è di mezzo il sisde con il buon BRUNO CONTRADA...(ma ci rendiamo conto?) condannato per mafia..
Arriva tangentopoli,vengono spazzati via i referenti di cosa nostra e casualmente si costituisce forza italia,ideata da dell0utri,un associato mafioso,che viene votata da tutta la mafia siciliana e come dissi riina "berlusconi e dell'utri ce li abbiamo in mano"....oppure come dissi riina "per compiere gli attentati mi hanno preso per mano".
C'è stato un bell'accordo tra la politica emergente,la mafia potente e settori marci delle istituzioni per far fuori due persone scomode che stavano rivoluzionando l'italia.
Ricordatevi che l'accelerazione dell'uccisione dei due PM avvenen dopo che il pool antimafia si incontroò con il pool tangentopoli,per unirsi in un unico MEGA inchiesta che riguardava Politica-Economia-Mafia e chi più indicato di Mr.B per essere l'indagato #1?
Quella prevedibile inchiesta,collegata ai provenienti illeciti delle holding mediaset tramite mangano,sarebbe costato molto al cavaliere....
Insomma...1+1..
La Mafia e i suoi Complici
Gian Carlo Caselli
Paolo Borsellino: «Una di quelle creature rare che ogni tanto il cielo manda su questa terra. Ad una terra che non se la merita». Queste parole di Nino Caponnetto ci interpellano sul che fare per «meritarsi» davvero uomini come Borsellino. Sembrerà una bestemmia, ma sul punto persino la mafia può insegnarci qualcosa. Tre anni fa, ad esempio, la mafia ha «celebrato» a suo modo l'anniversario di via D'Amelio L'ha celebrato dando fuoco ad una decina di ettari coltivati a grano, ormai prossimi alla mietitura, nella zona di Portella delle Ginestre. «Normale» gesto di protervia delinquenziale? Di più: l'avvio di una strategia di aggressione contro le Cooperative con le quali giovani coraggiosi si organizzano per lavorare le terre confiscate ai mafiosi. In un territorio dove l'egemonia mafiosa impedisce ogni regolare sviluppo dell'economia, violentando il futuro di intere generazioni, queste Cooperative esprimono una grande voglia di riscatto, sono la tangibile speranza di un forte rinnovamento sociale e culturale. È per ricacciare indietro riscatto e speranza che gli attacchi (incendi e danneggiamenti) cominciati tre anni fa si sono via via intensificati ed estesi. Ecco allora che anche la belva mafiosa può insegnarci qualcosa. Può aiutarci a capire che non teme i proclami, ma le azioni positive. Come quelle delle Cooperative, appunto. Perché l'olio, il vino e la pasta prodotti coltivando le terre confiscate ai mafiosi sono antimafia robusta e concreta. La dimostrazione che la legalità, oltre che manette, può essere piattaforma di lancio per diritti, opportunità, migliore qualità della vita. Quei prodotti sono sintesi di dignità e indipendenza conquistate col lavoro. Sono recupero (parziale ma simbolicamente sempre più significativo) delle ricchezze rapinate dalla mafia alla collettività mediante il sistematico drenaggio delle risorse e la «vampirizzazione» del tessuto economico legale, a forza di estorsioni, usure, truffe, appalti truccati, tangenti, riciclaggio... Dunque, un modo serio per fare memoria di Paolo Borsellino (per «meritarci» tutti i morti di mafia che hanno dato la vita per il nostro Paese — in segno d'amore — come testimonianza della loro fede laica o religiosa) è anche sostenere queste Cooperative e tutte le attività finalizzate al reimpiego a fini socialmente utili dei beni confiscati ai mafiosi, in forza della legge 109 del 1996 per la quale «Libera» (l'associazione guidata da Luigi Ciotti) raccolse a suo tempo oltre un milione di firme.
Un altro modo per «meritarsi» Paolo Borsellino è fare tesoro delle parole che egli, pochi giorni prima di essere ucciso, pronunziò alla commemorazione di Giovanni Falcone organizzata dall'Agesci di Palermo, nel trigesimo della strage di Capaci. Borsellino (che sapeva di essere condannato a raggiungere l'amico) consegnò ai giovani un suo testamento spirituale, secondo cui «la lotta alla mafia non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti aiutasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità». Dopo le stragi, per un certo periodo (due/tre anni) sembrò che questo puzzo potesse finalmente scomparire. Oggi, invece, lo si sente di nuovo. Vi sono politici, amministratori, imprenditori, operatori economici, medici... che ancora intrattengono — abitualmente — proficui rapporti, d'affari o di scambio, con mafiosi o con stabili collaboratori dell' organizzazione. Queste vergognose complicità o contiguità dovrebbero far rizzare i capelli in testa a tutti. Invece, quelli che si indignano sono sempre di meno. Meglio turarsi il naso fingendo di non sentire il puzzo. O cercare di esorcizzarlo autoconvincendosi che così va il mondo. Intanto, chi viene colto con le mani nel sacco può sempre contare sulla solidarietà dei suoi capi cordata, locali e nazionali. Come se la verità e certa politica fossero diventate incompatibili. Come se certa politica — autoassolvendosi in perpetuo — volesse stingere, fino a cancellarle, le frontiere fra lecito ed illecito, morale ed immorale. Ma così, invece di «meritarsi» Paolo Borsellino, si disperde la ricchezza che nasce dal suo sacrificio. Si calpestano la sua esperienza e la sua memoria. E le mafie prosperano.
Corriere della Sera
19-07-2007
~ZeRO sTrEsS~
22-07-2007, 17:35
ta dan!!!!!pensavo ci mettesse di meno a venir fuori LUI.......causa e manifestazione di tutti i mali dell'italico suolo, prima di LUI era tutto un fiorellin di campo, durante LUI il maleficio avvolse tutto, dopo LUI i volenterosi, coraggiosi non faranno un cazzo lo stesso tanto la colpa è sempre di LUI!
rileggere le carte dei processi? troppo difficile? se ci mettiamo l'indebolimento della magistratura, le leggi fatte per prescrivere i reati commessi, l'archiviazione dei mandanti occulti delle stragi da parte di un giudice sotto inchiesta in quanto corrotto, la bellissima legge fatta per caselli, si possiamo dire che é colpa sua se i delinquenti non sono dietro le sbarre...
~ZeRO sTrEsS~
22-07-2007, 17:41
giusto pre non dimenticare...
2 giorni prima che morisse borsellino fece questa intervista...
come tutti siappiamo lui era un grande comunista amico di stalin ma sopratutto é stato il fondatore dell'antiberlusconismo
:O
http://video.google.com/videoplay?docid=-1047736472151465047
rileggere le carte dei processi? troppo difficile? se ci mettiamo l'indebolimento della magistratura, le leggi fatte per prescrivere i reati commessi, l'archiviazione dei mandanti occulti delle stragi da parte di un giudice sotto inchiesta in quanto corrotto, la bellissima legge fatta per caselli, si possiamo dire che é colpa sua se i delinquenti non sono dietro le sbarre...
Non nascondiamo l'incapacità di reagire dei politici e delle persone dietro Berlusconi.
La Mafia a molti conviene.
e udite udite, tenetevi fortissimo, la Mafia c'era già prima che Berlusconi nascesse!!
ah no è vero, c'erano i democristiani........ma la Mafia c'era già prima.........allora saranno i Fascisti.....ma la Mafia c'era già prima......i Liberali?no no c'era già.........sarà qualche antenato lontano di Berlusca.....forse Verre aveva parenti ad Arcore!!!
è incredibile come avendo un'ossessione si cerchi di ricondurre tutto a quella...............e tante cose sono così spiegate......
fsdfdsddijsdfsdfo
22-07-2007, 19:41
Non nascondiamo l'incapacità di reagire dei politici e delle persone dietro Berlusconi.
La Mafia a molti conviene.
e udite udite, tenetevi fortissimo, la Mafia c'era già prima che Berlusconi nascesse!!
ah no è vero, c'erano i democristiani........ma la Mafia c'era già prima.........allora saranno i Fascisti.....ma la Mafia c'era già prima......i Liberali?no no c'era già.........sarà qualche antenato lontano di Berlusca.....forse Verre aveva parenti ad Arcore!!!
è incredibile come avendo un'ossessione si cerchi di ricondurre tutto a quella...............e tante cose sono così spiegate......
si ma le connotazioni moderne le ha prese dopo la guerra dei corleonesi.
E fino agli anni '80 non esisteva ancora qualcosa di cosi potente come l'ndrangheta.
si ma le connotazioni moderne le ha prese dopo la guerra dei corleonesi.
E fino agli anni '80 non esisteva ancora qualcosa di cosi potente come l'ndrangheta.
non sono d'accordo, semplicemente perchè è da fine '800 che ha iniziato ad avere grossi intrallazzi con i politici romani (e non solo locali) ed ha iniziato nello scorso secolo a compiere operazioni su scala mondiale.....io direi che il management mafioso era già molto avanti!
L'Ndrangheta era ridotta su scala locale e meno coinvolta in giri finanziari e criminali a livello globale, ma penso sia stata un'evoluzione partita con moto interno.
ho visto ieri sera il film. quanto mi sono commosso e indignato
Leggete il libro "L'agenda rossa di Borsellino" e' illuminante.
ta dan!!!!!pensavo ci mettesse di meno a venir fuori LUI.......causa e manifestazione di tutti i mali dell'italico suolo, prima di LUI era tutto un fiorellin di campo, durante LUI il maleficio avvolse tutto, dopo LUI i volenterosi, coraggiosi non faranno un cazzo lo stesso tanto la colpa è sempre di LUI!
Lo dice Borsellino. (puoi premndertela con lui)
E' lui che parla di Mangano,di Dell'Utri e di Berlusconi.
E' sufficiente leggere:
http://scudit.net/mdfalconeinter.htm
http://it.youtube.com/watch?v=YVQ1kmOOBrw
Lo dice la sentenza con numerose testimonianze:
http://www.cuntrastamu.org/mafia/documenti_sen.htm
http://www.archivio900.it/it/download/file.aspx?id=135
Non nascondiamo l'incapacità di reagire dei politici e delle persone dietro Berlusconi.
La Mafia a molti conviene.
e udite udite, tenetevi fortissimo, la Mafia c'era già prima che Berlusconi nascesse!!
ah no è vero, c'erano i democristiani........ma la Mafia c'era già prima.........allora saranno i Fascisti.....ma la Mafia c'era già prima......i Liberali?no no c'era già.........sarà qualche antenato lontano di Berlusca.....forse Verre aveva parenti ad Arcore!!!
è incredibile come avendo un'ossessione si cerchi di ricondurre tutto a quella...............e tante cose sono così spiegate......
La Mafia esisteva anche prima,ma che c'entra?
Questa cantilena assolve le colpe di Berlusconi? Lo rende meno mafioso e colpevole?
CHIUNQUE assecondi e tragga benefici dalla Mafia e' un complice,da condannare senza se e senza ma.
L'impero di Berlusconi e' nato grazie a Cosa Nostra,tramite la Banca Rasini,che riciclava il denaro sporco al nord.
Ha sempre avuto rapporti con la Mafia tramite Dell'Utri,l'amico di Mangano.
Cosa Nostra smise di votare Dc per appoggiare il partito di Dell'Utri.
Se ti interessa:
http://it.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY
http://it.youtube.com/watch?v=eoue61XDw6k
Iniziamo tutti poi a non rispondere citando le malefatte dell'altro,ma a condannare tutto e tutti senza sconti.
Non nascondiamo l'incapacità di reagire dei politici e delle persone dietro Berlusconi.
La Mafia a molti conviene.
e udite udite, tenetevi fortissimo, la Mafia c'era già prima che Berlusconi nascesse!!
ah no è vero, c'erano i democristiani........ma la Mafia c'era già prima.........allora saranno i Fascisti.....ma la Mafia c'era già prima......i Liberali?no no c'era già.........sarà qualche antenato lontano di Berlusca.....forse Verre aveva parenti ad Arcore!!!
è incredibile come avendo un'ossessione si cerchi di ricondurre tutto a quella...............e tante cose sono così spiegate......
infatti si parla di referenti politici per la mafia...quelli cambiano nel corso degli anni,come dici giustamente tu,prima c'era la dc poi i socialisti,per un breve periodo anche i radicali e adesso,dal 94,forza italia.
A livello regionale,l'udc trova le radici delle sue vittorie elettorali grazie alle votazioni di scambio....
insomma...tu rispondi citando fatti a tuo svantaggio,geniale :asd:
La Mafia esisteva anche prima,ma che c'entra?
Questa cantilena assolve le colpe di Berlusconi? Lo rende meno mafioso e colpevole?
CHIUNQUE assecondi e tragga benefici dalla Mafia e' un complice,da condannare senza se e senza ma.
L'impero di Berlusconi e' nato grazie a Cosa Nostra,tramite la Banca Rasini,che riciclava il denaro sporco al nord.
Ha sempre avuto rapporti con la Mafia tramite Dell'Utri,l'amico di Mangano.
Cosa Nostra smise di votare Dc per appoggiare il partito di Dell'Utri.
Se ti interessa:
http://it.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY
http://it.youtube.com/watch?v=eoue61XDw6k
Iniziamo tutti poi a non rispondere citando le malefatte dell'altro,ma a condannare tutto e tutti senza sconti.
Appena ci sarà una sentenza che inequivocabilmente e in maniera inappellabile sosterrà la collusione diretta di Berlusca con la Mafia e una susseguente condanna mi troverete d'accordo. Per ora emerge un quadro di dal quale si intravedono rapporti tra alcuni Mafiosi e gente vicina a Berlusconi (grosse opere al sud senza entrare in contatto con la mafia non se ne possono fare), ci sono dossier giornalistici, teorie, interviste, INDIZI ma PROVE che ci fu appoggio, complicità, scambi (che mi ricorda a proposito di montature dilettantesche tra un politico romano un "po'" famoso e limonate con tutti i mafiosi del mondo) tra Berlusca direttamente e la Cupola io non ne ho visti.
Come dicevo, dopo l'esperienza andreottiana, ci andrei moooolto cauto......
infatti si parla di referenti politici per la mafia...quelli cambiano nel corso degli anni,come dici giustamente tu,prima c'era la dc poi i socialisti,per un breve periodo anche i radicali e adesso,dal 94,forza italia.
A livello regionale,l'udc trova le radici delle sue vittorie elettorali grazie alle votazioni di scambio....
insomma...tu rispondi citando fatti a tuo svantaggio,geniale :asd:
i socialisti quando lo sono stati?!e i radicali?! non sono ironico lo chiedo perchè ignoro la vicenda.
Tutto il ragionamento è inficiato dal "a tuo svantaggio", primo perchè non sono ne tesserato ne ho mai votato Forza Italia, secondo non sono l'avvocato di Berlusca, terzo non ho interessi in comune con Lui.......a mio vantaggio non c'è stato nulla in nessun caso......sono tutte supposizioni e ipotesi tue.....a questo punto chi è il genio!?!?
fsdfdsddijsdfsdfo
23-07-2007, 08:49
non sono d'accordo, semplicemente perchè è da fine '800 che ha iniziato ad avere grossi intrallazzi con i politici romani (e non solo locali) ed ha iniziato nello scorso secolo a compiere operazioni su scala mondiale.....io direi che il management mafioso era già molto avanti!
intrallazzi con politici romani? scala mondiale?
Oggi la mafia ha un partito in parlamento (FI) e l'ndrangheta è diventata garante internazionale, figurati che fa da pacificatrice tra mafia russa e triadi, cartelli colombiani e puertorico....
Negli ultimi 20 anni le organizzazioni criminali in italia sono cresciute cosi tanto da fatturare piu dello stato e di mediaset.
L'Ndrangheta era ridotta su scala locale e meno coinvolta in giri finanziari e criminali a livello globale, ma penso sia stata un'evoluzione partita con moto interno.
No è stato un moto esterno.
La mafia ha lasciato la droga all'ndrangheta e alla camorra, con lei si è portata sacra corona unita e stidda che piano piano stanno scomparendo.
intrallazzi con politici romani? scala mondiale?
Oggi la mafia ha un partito in parlamento (FI) e l'ndrangheta è diventata garante internazionale, figurati che fa da pacificatrice tra mafia russa e triadi, cartelli colombiani e puertorico....
Negli ultimi 20 anni le organizzazioni criminali in italia sono cresciute cosi tanto da fatturare piu dello stato e di mediaset.
No è stato un moto esterno.
La mafia ha lasciato la droga all'ndrangheta e alla camorra, con lei si è portata sacra corona unita e stidda che piano piano stanno scomparendo.
Studi a riguardo dicono cose differenti S. Lupo "Storia della Mafia" è uno dei più completi tra quelli leggibili ad uso comune.
La partenza è antica, l'internazionalizzazione è di inizio '900 (le arance in USA)
e la Mafia ha sempre avuto "almeno" un partito in parlamento
~ZeRO sTrEsS~
23-07-2007, 09:18
Appena ci sarà una sentenza che inequivocabilmente e in maniera inappellabile sosterrà la collusione diretta di Berlusca con la Mafia e una susseguente condanna mi troverete d'accordo.
guarda che ci sono fior fiore di processi prescritti quindi berlusconi é colpevole, il padre riciclava il denaro sporco, non si sanno i soldi per fondare il suo "impero" da dove vengono, ne dice dove li ha presi, ha/ aveva non lo so 33 holding per evadere le tasse italiane, tra l'altro ad un convegno disse, "Le holding sono una cosa buona, ci fanno risparmiare le tasse" e tu hai ancora qualche dubbio che sia un santo? Per non parlare di tutti i giudici corrotti e quindi tutte le sentenze da rifare ecc... fammi capire... tu ti terresti un ladro o un assassino in casa fino a quando con ci sia una sentenza che con i tempi della giustizia italiani si valuta in secoli?
Per ora emerge un quadro di dal quale si intravedono rapporti tra alcuni Mafiosi e gente vicina a Berlusconi (grosse opere al sud senza entrare in contatto con la mafia non se ne possono fare), ci sono dossier giornalistici, teorie, interviste, INDIZI ma PROVE che ci fu appoggio, complicità, scambi (che mi ricorda a proposito di montature dilettantesche tra un politico romano un "po'" famoso e limonate con tutti i mafiosi del mondo) tra Berlusca direttamente e la Cupola io non ne ho visti.
Come dicevo, dopo l'esperienza andreottiana, ci andrei moooolto cauto......
allora tu credi davvero che dell'utri aveva paura di mangano e quindi gli dava del tu e che casualitá andó ad un incontro di mafiosi perché costretto da un altro mafioso ad una mostra di VICHINGHI?!?!?! Vuoi le prove? basta fare un filo logico Condanna a previti a 9 anni per associazione mafiosa --------> previti fondatore di forza italia--------> di chi é forza italia????
tralascio sul fatto degli affari con la mafia :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
spero che non sei uno di quelli che dice che con la mafia bisogna conviverci...
guarda che ci sono fior fiore di processi prescritti quindi berlusconi é colpevole, il padre riciclava il denaro sporco, non si sanno i soldi per fondare il suo "impero" da dove vengono, ne dice dove li ha presi, ha/ aveva non lo so 33 holding per evadere le tasse italiane, tra l'altro ad un convegno disse, "Le holding sono una cosa buona, ci fanno risparmiare le tasse" e tu hai ancora qualche dubbio che sia un santo? Per non parlare di tutti i giudici corrotti e quindi tutte le sentenze da rifare ecc... fammi capire... tu ti terresti un ladro o un assassino in casa fino a quando con ci sia una sentenza che con i tempi della giustizia italiani si valuta in secoli?
allora tu credi davvero che dell'utri aveva paura di mangano e quindi gli dava del tu e che casualitá andó ad un incontro di mafiosi perché costretto da un altro mafioso ad una mostra di VICHINGHI?!?!?! Vuoi le prove? basta fare un filo logico Condanna a previti a 9 anni per associazione mafiosa --------> previti fondatore di forza italia--------> di chi é forza italia????
tralascio sul fatto degli affari con la mafia :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
spero che non sei uno di quelli che dice che con la mafia bisogna conviverci...
Berlusconi pulito e santo Subito!?!?ma non scherziamo, il fatto che ci siano prescrizioni, omissioni, complicità, lati oscuri da soli non giustificano una condanna senza dubbi.....ma ancora meno giustificano un assoluzione senza dubbi!
Sono convinto che ci siano stati giochetti ben orchestrati, ma altrettanto non credo in un coinvolgimento diretto di Berlusca con i boss, potrebbero esserci state complicità (in ambito economico..politicamente non avrebbe senso rischiare tanto) o scambio di favori, che costituiscono cmq un REATO e come tali andrebbero perseguite.
Quello che mi da fastidio è che siete tutti ricolmi di certezze, di Verità, di sicurezze.........le stesse che avevate su Andreotti.........
Convivere con la Mafia? Non ammetto che ci sia uno Stato dentro lo Stato, non ammetto la sopportazione dell'illegalità, se uno Stato non garantisce il controllo di una regione lo ammetta e la renda sovrana per i propri cittadini o intervenga, con qualsiasi metodo per estirpare l'avversario. Ci vorrebbero più prefetti Mori e meno politici.
Appena ci sarà una sentenza che inequivocabilmente e in maniera inappellabile sosterrà la collusione diretta di Berlusca con la Mafia e una susseguente condanna mi troverete d'accordo. Per ora emerge un quadro di dal quale si intravedono rapporti tra alcuni Mafiosi e gente vicina a Berlusconi (grosse opere al sud senza entrare in contatto con la mafia non se ne possono fare), ci sono dossier giornalistici, teorie, interviste, INDIZI ma PROVE che ci fu appoggio, complicità, scambi (che mi ricorda a proposito di montature dilettantesche tra un politico romano un "po'" famoso e limonate con tutti i mafiosi del mondo) tra Berlusca direttamente e la Cupola io non ne ho visti.
Come dicevo, dopo l'esperienza andreottiana, ci andrei moooolto cauto......
Il fondatore del suo partito, tale Dell'Utri, è mafioso condannato in via definitiva. E' ridicolo sostenere che stando così le cose lui sia immacolato. Altro che ossessione...
Berlusconi pulito e santo Subito!?!?ma non scherziamo,
Il fondatore del suo partito, tale Dell'Utri, è mafioso condannato in via definitiva. E' ridicolo sostenere che stando così le cose lui sia immacolato. Altro che ossessione...
:O
(che mi ricorda a proposito di montature dilettantesche tra un politico romano un "po'" famoso e limonate con tutti i mafiosi del mondo)
Come dicevo, dopo l'esperienza andreottiana, ci andrei moooolto cauto......
.........le stesse che avevate su Andreotti.........
Testo della sentenza del processo di Palermo: http://www.diritto.net/content/view/709/8/
Andreotti è stato sottoposto a giudizio a Palermo per associazione mafiosa. Mentre la sentenza di primo grado, emessa il 23 ottobre 1999, lo aveva assolto per insufficienza di prove, la sentenza di appello, emessa il 2 maggio 2003, distinguendo il giudizio per i fatti fino al 1980 e quelli successivi, ha stabilito che Andreotti aveva «commesso» il «reato di partecipazione all'associazione per delinquere» (Cosa Nostra), «concretamente ravvisabile fino alla primavera 1980», reato però «estinto per prescrizione». Per i fatti successivi alla primavera del 1980 Andreotti è stato invece assolto.
La sentenza della Corte di Appello di Palermo del 2003, parla di «una autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell'imputato verso i mafiosi fino alla primavera del 1980».
Sia l'accusa sia la difesa presentarono ricorso in Cassazione, l'una contro la parte assolutiva, e l'altra per cancellare le conclusioni della sentenza di appello. Tuttavia la Corte di Cassazione il 15 ottobre 2004 confermò la sentenza d'appello. Nella motivazione si legge (a pagina 211):
« Quindi la sentenza impugnata, al di là delle sue affermazioni teoriche, ha ravvisato la partecipazione nel reato associativo non nei termini riduttivi di una mera disponibilità, ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione. »
Se la sentenza definitiva fosse arrivata entro il 20 dicembre 2002 (termine per la prescrizione), Andreotti sarebbe stato condannato in base all'articolo 416, cioè all'associazione "semplice", poiché quella aggravata di stampo mafioso (416 bis) fu introdotta nel codice penale soltanto nel 1982, con la legge Rognoni-La Torre.
http://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Andreotti
http://www.societacivile.it/primopiano/articoli_pp/andreotti.html
~ZeRO sTrEsS~
23-07-2007, 11:52
Berlusconi pulito e santo Subito!?!?ma non scherziamo, il fatto che ci siano prescrizioni, omissioni, complicità, lati oscuri da soli non giustificano una condanna senza dubbi.....ma ancora meno giustificano un assoluzione senza dubbi!
una condanna senza dubbi? le condanne ci sono state ma sono state PRESCRITTE quindi il reato é stato commesso. se sai che il tuo vicino é indagato per furto, ma ha giá un po di condanne prescritte alle spalle tu lo inviteresti a stare a casa tua senza problema? Sono il primo a dire che una persona puó cambiare... ma se sbagli una volta non se perseveri
Sono convinto che ci siano stati giochetti ben orchestrati, ma altrettanto non credo in un coinvolgimento diretto di Berlusca con i boss, potrebbero esserci state complicità (in ambito economico..politicamente non avrebbe senso rischiare tanto) o scambio di favori, che costituiscono cmq un REATO e come tali andrebbero perseguite.
A livello politico non avrebbe senso??? :eek: :eek: :eek: :eek:
Ma se la mafia mangia sopratutti dagli appalti statali e sopratutto non so se conosci l'esistenza del famoso papiello di riina... Quello in cui c'erano le leggi da cambiare tipo, arresti domiciliari ai boss piú vecchi, abrogazione del 41 bis, annullamento di ergastoli ecc... E non sono invenzioni sono cose messe agli atti da pentiti di alto calibro... Secondo te che interesse economico aveva la mafia a mettere bombe danneggiando i patrimoni artistici italiani???
Quello che mi da fastidio è che siete tutti ricolmi di certezze, di Verità, di sicurezze.........le stesse che avevate su Andreotti.........
Ovvio mi leggo le carte dei processi mi informo ecc... ovvio che ho delle certezze sopratutto hai dettto sta baggianata ora su andreotti che te la potevi risparmiare... anche perche' che andreotti non é diventato presidente della repubblica a causa dei contatti con la mafia che aveva scoperti con l'uccisione di Lima...
io cerco di argomentare di portare fatti tu ti basi su illusioni... se permetti credo che alla veritá ci si possa avvicinare chi si informa non chi "crede".
Convivere con la Mafia? Non ammetto che ci sia uno Stato dentro lo Stato, non ammetto la sopportazione dell'illegalità, se uno Stato non garantisce il controllo di una regione lo ammetta e la renda sovrana per i propri cittadini o intervenga, con qualsiasi metodo per estirpare l'avversario. Ci vorrebbero più prefetti Mori e meno politici.
Ecco allora spiegami come mai con il governo berlusconi i finanziamenti alle FDO e alla magistratura sono stati piú che dimezzati....
:O
Vabbè, dall'ossessione in due pagine siamo passati al "Berlusconi pulito e santo Subito!?!?ma non scherziamo". Altre due pagine e forse riusciamo ad ammettere che c'è dentro fino al collo. :D
Lunedì sera su RaiTre il film-documentario di Marco Turco dal libro di Alexander Stille
il racconto della lotta alla mafia, il sacrificio di Falcone e Borsellino, il maxiprocesso
http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/film-mafia-stille/film-mafia-stille/film-mafia-stille.html
una condanna senza dubbi? le condanne ci sono state ma sono state PRESCRITTE quindi il reato é stato commesso. se sai che il tuo vicino é indagato per furto, ma ha giá un po di condanne prescritte alle spalle tu lo inviteresti a stare a casa tua senza problema? Sono il primo a dire che una persona puó cambiare... ma se sbagli una volta non se perseveri
A livello politico non avrebbe senso??? :eek: :eek: :eek: :eek:
Ma se la mafia mangia sopratutti dagli appalti statali e sopratutto non so se conosci l'esistenza del famoso papiello di riina... Quello in cui c'erano le leggi da cambiare tipo, arresti domiciliari ai boss piú vecchi, abrogazione del 41 bis, annullamento di ergastoli ecc... E non sono invenzioni sono cose messe agli atti da pentiti di alto calibro... Secondo te che interesse economico aveva la mafia a mettere bombe danneggiando i patrimoni artistici italiani???
Ovvio mi leggo le carte dei processi mi informo ecc... ovvio che ho delle certezze sopratutto hai dettto sta baggianata ora su andreotti che te la potevi risparmiare... anche perche' che andreotti non é diventato presidente della repubblica a causa dei contatti con la mafia che aveva scoperti con l'uccisione di Lima...
io cerco di argomentare di portare fatti tu ti basi su illusioni... se permetti credo che alla veritá ci si possa avvicinare chi si informa non chi "crede".
Ecco allora spiegami come mai con il governo berlusconi i finanziamenti alle FDO e alla magistratura sono stati piú che dimezzati....
parto dal fondo:
non lo so spiegare perchè non facevo parte del governo berlusconi, io ti ho dato la mia opinione sul mio pensiero a proposito. Anzi mi sorprende non essere stato attaccato per il mio appoggio ai metodi terroristici.
Andreotti per fatti posteriori al 1980 è stato ASSOLTO. La prescrizione è scattata su fatti precedenti (altrimenti avremmo assisitito alla Cassazione, mi pare fossero arrivati al secondo grado). Come sarebbe finita? non lo sapremo mai.
"messo agli atti da pentiti di alto rango"?!?!?!?!?! certo che affidarsi alle parole dei pentiti è proprio affidarsi alla Verità!!!dei danni fatti dai pentiti in questi anni hai avuto notizia?sai che addirittura vennero mandati in giro FINTI-pentiti per mettere nella merda autentici avversari della Mafia!?!? adesso sono diventati degli oracoli?!
Ma tu pensi davvero che Berlusconi si debba esporre in prima persona?con questi attacchi ad personam fate il suo gioco e non si farà nulla. Bisognerebbe evitare che certi personaggi attorno a lui possano agire a suo vantaggio riparati dalla sua aurea. La magistratura dovrebbe fare meno proclami ad uso dei media e lavorare di più sui nomi che non permettono ai pm di far carriera ma sono dannosissimi allo Stato
Per chi nega l'evidenza:
Ultima intervista di Borsellino:
http://scudit.net/mdfalconeinter.htm
http://it.youtube.com/watch?v=H3dUAsRljkg&mode=rel-ated&search
http://it.youtube.com/watch?v=YVQ1kmOOBrw
T R I B U N A L E D I C A L T A N I S S E T T A
UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
DECRETO DI ARCHIVIAZIONE
(artt.409 e 411 c.p.p.)
Il Giudice, dott. Giovanbattista Tona, nel procedimento nei confronti di:
• BERLUSCONI Silvio, nato a Milano il 29 settembre 1936;
• DELL’UTRI Marcello, nato a Palermo l’1 settembre 1941;
in relazione al reato di cui agli artt.110-422 c.p., 7 d.l. 13 maggio 1991, n.152 (conv. in l. n.203/91) (c.d. aggravante della finalità mafiosa), 1 d.l. 15 dicembre 1979 n.625 (conv. in l.n.15/80) (c.d. aggravante della finalità di terrorismo).
http://www.cuntrastamu.org/mafia/documenti_sen.htm
http://www.archivio900.it/it/download/file.aspx?id=135
fsdfdsddijsdfsdfo
23-07-2007, 13:49
Andreotti per fatti posteriori al 1980 è stato ASSOLTO. La prescrizione è scattata su fatti precedenti (altrimenti avremmo assisitito alla Cassazione, mi pare fossero arrivati al secondo grado). Come sarebbe finita? non lo sapremo mai.
è vero non ha fatto neanche un giorno di galera... ma pensi forse non sia colpevole?
Per chi nega l'evidenza:
Ultima intervista di Borsellino:
http://scudit.net/mdfalconeinter.htm
http://it.youtube.com/watch?v=H3dUAsRljkg&mode=rel-ated&search
http://it.youtube.com/watch?v=YVQ1kmOOBrw
T R I B U N A L E D I C A L T A N I S S E T T A
UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI
DECRETO DI ARCHIVIAZIONE
(artt.409 e 411 c.p.p.)
Il Giudice, dott. Giovanbattista Tona, nel procedimento nei confronti di:
• BERLUSCONI Silvio, nato a Milano il 29 settembre 1936;
• DELL’UTRI Marcello, nato a Palermo l’1 settembre 1941;
in relazione al reato di cui agli artt.110-422 c.p., 7 d.l. 13 maggio 1991, n.152 (conv. in l. n.203/91) (c.d. aggravante della finalità mafiosa), 1 d.l. 15 dicembre 1979 n.625 (conv. in l.n.15/80) (c.d. aggravante della finalità di terrorismo).
http://www.cuntrastamu.org/mafia/documenti_sen.htm
http://www.archivio900.it/it/download/file.aspx?id=135
e cosa vuol dire?!
è vero non ha fatto neanche un giorno di galera... ma pensi forse non sia colpevole?
penso che sia sceso a compromessi con gente con cui lo Stato non dovrebbe scendere a compromessi.
Per me è già colpevole così. Ma non è lui la causa di tutti i mali, come non lo è il berlusca e come non lo sono i comunisti o leghisti o i dipendenti statali. Ce lo vogliono far credere. Ci riescono.
~ZeRO sTrEsS~
23-07-2007, 13:58
parto dal fondo:
non lo so spiegare perchè non facevo parte del governo berlusconi, io ti ho dato la mia opinione sul mio pensiero a proposito. Anzi mi sorprende non essere stato attaccato per il mio appoggio ai metodi terroristici.
Andreotti per fatti posteriori al 1980 è stato ASSOLTO. La prescrizione è scattata su fatti precedenti (altrimenti avremmo assisitito alla Cassazione, mi pare fossero arrivati al secondo grado). Come sarebbe finita? non lo sapremo mai.
"messo agli atti da pentiti di alto rango"?!?!?!?!?! certo che affidarsi alle parole dei pentiti è proprio affidarsi alla Verità!!!dei danni fatti dai pentiti in questi anni hai avuto notizia?sai che addirittura vennero mandati in giro FINTI-pentiti per mettere nella merda autentici avversari della Mafia!?!? adesso sono diventati degli oracoli?!
Ma tu pensi davvero che Berlusconi si debba esporre in prima persona?con questi attacchi ad personam fate il suo gioco e non si farà nulla. Bisognerebbe evitare che certi personaggi attorno a lui possano agire a suo vantaggio riparati dalla sua aurea. La magistratura dovrebbe fare meno proclami ad uso dei media e lavorare di più sui nomi che non permettono ai pm di far carriera ma sono dannosissimi allo Stato
ma tu proprio non le leggi le sentenze???
Andreotti è stato sottoposto a giudizio a Palermo per associazione mafiosa. Mentre la sentenza di primo grado, emessa il 23 ottobre 1999, lo aveva assolto per insufficienza di prove, la sentenza di appello, emessa il 2 maggio 2003, distinguendo il giudizio per i fatti fino al 1980 e quelli successivi, ha stabilito che Andreotti aveva «commesso» il «reato di partecipazione all'associazione per delinquere» (Cosa Nostra), «concretamente ravvisabile fino alla primavera 1980», reato però «estinto per prescrizione». Per i fatti successivi alla primavera del 1980 Andreotti è stato invece assolto.
Ok hai ragione i pentiti non sono affidabili MA I GIUDICI NEMMENO?!?!??!?!
su cavolo basta :mc: :mc: :mc: :mc:
possibile che neghi l'evidenza... e i pentiti non sono affidabili e i giudici non sono affidabili e chicchessia non é affidabile, lo é solo berlusconi allora a sto punto ti faccio mettere una bomba sotto casa e chiunque dica qualcosa non é affidabile perché in tanto avró fondato il mio partito e saró diventato primo ministro...
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
e cosa vuol dire?!
Ma hai letto? :muro: :muro: :muro:
Hai letto di cosa si stava indagando in quel periodo?
Lo sai che Berlusconi teneva in casa un mafioso come Mangano che trafficava droga con Dell'Utri?
Hai letto le dichiarazioni dei pentiti?
Boh,manco vi stipendiasse.
fsdfdsddijsdfsdfo
23-07-2007, 14:04
penso che sia sceso a compromessi con gente con cui lo Stato non dovrebbe scendere a compromessi.
Per me è già colpevole così. Ma non è lui la causa di tutti i mali, come non lo è il berlusca e come non lo sono i comunisti o leghisti o i dipendenti statali. Ce lo vogliono far credere. Ci riescono.
ottimo escamotage per giustificare la presenza della mafia al governo.
Pessimo invece che tu ci prova.
Andreotti per fatti posteriori al 1980 è stato ASSOLTO. La prescrizione è scattata su fatti precedenti (altrimenti avremmo assisitito alla Cassazione (SUI FATTI PRECEDENTI), mi pare fossero arrivati al secondo grado). Come sarebbe finita? non lo sapremo mai.
ma tu proprio non le leggi le sentenze???
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
io scrivo in italiano, se a forza di stare all'estero hai disimparato a capirlo mi dispiace ma non posso ripetere all'eternità: ho provato a scriverlo in grassetto, alla prossima provo col braille.
Ho mai scritto che berlusconi è affidabile?no, l'hai scritto tu per poterti appigliare a qualcosa. te la canti e te la suoni...io che ci posso fare?!
Marco Travaglio: la vera storia di Berlusconi e Dell'Utri_1
http://it.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY
Marco Travaglio: la vera storia di Berlusconi e Dell'Utri_2
http://it.youtube.com/watch?v=eoue61XDw6k
Telefonata di Berlusconi a Dell'Utri intercettata
http://it.youtube.com/watch?v=ZqjAuF-eyxU
Berlusconi Dell'Utri-Lapsus-E' chiaro che io essendo mafioso
http://it.youtube.com/watch?v=t7QsxTeYEKo
Sentenza Dell'Utri - Berlusconi
http://it.youtube.com/watch?v=hUYDy7SZAgI
"La mafia non esiste", Marcello Dell'Utri
http://it.youtube.com/watch?v=TO9ut_G8BNo
parto dal fondo:
Andreotti per fatti posteriori al 1980 è stato ASSOLTO. La prescrizione è scattata su fatti precedenti (altrimenti avremmo assisitito alla Cassazione, mi pare fossero arrivati al secondo grado). Come sarebbe finita? non lo sapremo mai.
Ma perchè ignori le sentenze? Si è arrivati invece alla Cassazione che ha confermato la sentenza di Palermo. Il processo-Andreotti si è concluso con la dichiarazione di colpevolezza dell’imputato fino alla primavera del 1980. È stato riconosciuto dalla corte d’appello di Palermo colpevole di associazione a delinquere con la mafia fino alla primavera del 1980, reato che si era prescritto un anno prima. Quindi, se il processo fosse durato solo un anno di meno, lui sarebbe stato condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso.
http://www.democrazialegalita.it/motiv_sentenzaAndreotti=15ott04.htm
Per contro, in punto di fatto i convincimenti cui sono pervenuti i primi
giudici in relazione al periodo precedente sono stati, come si e' visto,
ampiamente rettificati dalla Corte, che ha ritenuto la sussistenza:
- di amichevoli ed anche dirette relazioni del sen. Andreotti con gli
esponenti di spicco della c.d. ala moderata di Cosa Nostra, Stefano Bontate
e Gaetano Badalamenti, propiziate dal legame del predetto con l'on. Salvo
Lima ma anche con i cugini Antonino ed Ignazio Salvo, essi pure, peraltro,
organicamente inseriti in Cosa Nostra;[/B]
- di rapporti di scambio che dette amichevoli relazioni hanno determinato:
il generico appoggio elettorale alla corrente andreottiana, peraltro non
esclusivo e non esattamente riconducibile ad una esplicitata negoziazione
e, comunque, non riferibile precisamente alla persona dell'imputato; il
solerte attivarsi dei mafiosi per soddisfare, ricorrendo ai loro metodi,
talora anche cruenti, possibili esigenze - di per se', non sempre di
contenuto illecito - dell'imputato o di amici del medesimo; la palesata
disponibilita' ed il manifestato buon apprezzamento del ruolo dei mafiosi
da parte dell'imputato, frutto non solo di un autentico interesse personale
a mantenere buone relazioni con essi, ma anche di una effettiva
sottovalutazione del fenomeno mafioso, dipendente da una inadeguata
comprensione - solo tardivamente intervenuta - della pericolosita' di esso
per le stesse istituzioni pubbliche ed i loro rappresentanti;
- della travagliata, ma non per questo meno sintomatica ai fini che qui
interessano, interazione dell'imputato con i mafiosi nella vicenda
Mattarella, risoltasi, peraltro, nel drammatico fallimento del disegno del
predetto di mettere sotto il suo autorevole controllo la azione dei suoi
interlocutori ovvero, dopo la scelta sanguinaria di costoro, di tentare di
recuperarne il controllo, promuovendo un definitivo, duro chiarimento,
rimasto infruttuoso per l'atteggiamento arrogante assunto dal Bontate.
Si tratta, dunque, sciogliendo la riserva formulata al termine del capitolo
II della III parte del presente elaborato, di valutare giuridicamente i
ritenuti comportamenti dell'imputato al fine di verificare se gli stessi
integrino o meno la contestata partecipazione alla associazione criminale.
Ed i fatti che la Corte ha ritenuto provati dicono, comunque, al di la'
della opinione che si voglia coltivare sulla configurabilita' nella
fattispecie del reato di associazione per delinquere, che il sen. Andreotti
ha avuto piena consapevolezza che suoi sodali siciliani intrattenevano
amichevoli rapporti con alcuni boss mafiosi; ha, quindi, a sua volta,
coltivato amichevoli relazioni con gli stessi boss; ha palesato agli stessi
una disponibilita' non meramente fittizia, ancorche' non necessariamente
seguita da concreti, consistenti interventi agevolativi; ha loro chiesto
favori; li ha incontrati; ha interagito con essi; ha loro indicato il
comportamento da tenere in relazione alla delicatissima questione
Mattarella, sia pure senza riuscire, in definitiva, ad ottenere che le
stesse indicazioni venissero seguite; ha indotto i medesimi a fidarsi di
lui ed a parlargli anche di fatti gravissimi (come l'assassinio del
Presidente Mattarella) nella sicura consapevolezza di non correre il
rischio di essere denunciati; ha omesso di denunciare le loro
responsabilita', in particolare in relazione all'omicidio del Presidente
Mattarella, malgrado potesse, al riguardo, offrire utilissimi elementi di
conoscenza.
Di questi fatti, comunque si opini sulla configurabilita' del reato, il
sen. Andreotti risponde, in ogni caso, dinanzi alla Storia,
Ma, dovendo esprimere una valutazione giuridica sugli stessi fatti, la
Corte ritiene che essi non possano interpretarsi come una semplice
manifestazione di un comportamento solo moralmente scorretto e di una
vicinanza penalmente irrilevante, ma indichino una vera e propria
partecipazione alla associazione mafiosa, apprezzabilmente protrattasi nel
tempo.
Ma hai letto? :muro: :muro: :muro:
Hai letto di cosa si stava indagando in quel periodo?
Lo sai che Berlusconi teneva in casa un mafioso come Mangano che trafficava droga con Dell'Utri?
Hai letto le dichiarazioni dei pentiti?
Boh,manco vi stipendiasse.
e dovevo capire tutto questo da un decreto di archiviazione? le risposte scritte sopra le leggete o devo riscrivere tutto per ognuno di voi!?!?:rolleyes:
le risposte scritte sopra le leggete o devo riscrivere tutto per ognuno di voi!?!?:rolleyes:
Scusa ma tu te leggi le nostre?
La decisione della Corte d’Appello di Palermo è stata definitivamente ed irrevocabilmente confermata dalla Corte di Cassazione con sentenza pronunziata il 15 ottobre 2004 e depositata il 28 dicembre 2004.
A ricorrere in Cassazione fu lo stesso Andreotti (se lo avevano assolto come affermò certa stampa, doveva essere proprio un suicida per ricorrere contro la propria assoluzione). La Cassazione ha confermato la sentenza di appello di Palermo e ha condannato Andreotti a pagare le spese processuali.
Ma perchè ignori le sentenze? Si è arrivati invece alla Cassazione che ha confermato la sentenza di Palermo. Il processo-Andreotti si è concluso con la dichiarazione di colpevolezza dell’imputato fino alla primavera del 1980. È stato riconosciuto dalla corte d’appello di Palermo colpevole di associazione a delinquere con la mafia fino alla primavera del 1980, reato che si era prescritto un anno prima. Quindi, se il processo fosse durato solo un anno di meno, lui sarebbe stato condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso.
ecco. hai risposto finalmente!
quando il reato (primo) è andato in prescrizione si era già alla Cassazione o no!?!? qui ci sono fior fior di avvocati che non mi hanno ancora risposto!!
Boh,manco vi stipendiasse.
ma chi?!andreotti o berlusconi?!?!?:rolleyes:
ottimo escamotage per giustificare la presenza della mafia al governo.
Pessimo invece che tu ci prova.
si? e dove hai colto questo abile stratagemma?mi spieghi il punto preciso da cui hai dedotto "AHAAAAAAAAAAAAAAAA BECCATO!ferste giustifica la Mafia al governo!!!"che c'è la Mafia ORA al governo lo sostieni tu!!!io non ho detto niente
fsdfdsddijsdfsdfo
23-07-2007, 14:49
si? e dove hai colto questo abile stratagemma?mi spieghi il punto preciso da cui hai dedotto "AHAAAAAAAAAAAAAAAA BECCATO!ferste giustifica la Mafia al governo!!!"che c'è la Mafia ORA al governo lo sostieni tu!!!io non ho detto niente
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?p=18029742#post18029742
il tuo comportamento mi sta facendo venire l'orticaria.
Ti consiglierei di andare un giorno al 41bis per vedere cosa vuol dire mafia.
Cosi magari ti passa la voglia di difenderla.
Adesso io vado.
ecco. hai risposto finalmente!
quando il reato (primo) è andato in prescrizione si era già alla Cassazione o no!?!? qui ci sono fior fior di avvocati che non mi hanno ancora risposto!!
Guarda che ti avevo già riposto la prima volta che ti ho quotato. Con più attenzione avresti letto che la sentenza di Palermo era stata confermata in Cassazione a cui ricorse lo stesso Andreotti.
Il limite della data del 1980 è la data dell'ultimo incontro che Andreotti ha avuto con Bontade. Questo è l'ultimo incontro che i giudici ritengono accertato. Poi ci sono altri incontri successivi con mafiosi, ma non si ritiene che siano sufficienti a stabilire che Andreotti era ancora organicamente legato alla mafia dopo l'‘80, anche perché poi Bontade venne ucciso dai corleonesi e perché cambiarono tutti gli equilibri.
Non so dove vuoi arrivare, ma spingersi sino a negare l'evidenza non lo trovo molto sensato. In ogni caso siamo già fin troppo OT. Per ogni altro dubbio su Andreotti, potresti aprire un nuovo thread.
Falcone e Borsellino e la mafia non perdona
Il sacrificio di due eroi «normali»
di Sergio Zavoli
Giovedì scorso, 19 luglio, a Palazzo Madama si è ricordato l'anniversario della strage di via d'Amelio, a Palermo, dove nel luglio del '92 venne fatta saltare in aria la macchina in cui erano Paolo Borsellino e la sua scorta. La testimonianza più accorata, e dura, è stata quella del senatore Di Lello, che fece parte, con Falcone e Borsellino, del pool antimafia creato dall'allora consigliere istruttore Antonino Caponnetto. Vorrei riportare qui per i lettori di questo giornale, uno stralcio delle interviste che amo di più tra quelle dedicate alla ricostruzione di quei fatti. Comincio proprio da Caponnetto, un uomo semplice, forte, coerente, il cui spessore etico mi ricorda quello di Vittorio Foa: «Borsellino mi stava accompagnando all'aeroporto, dopo i funerali di Giovanni Falcone, insieme con il figlio Manfredi, e prima che andassi all'imbarco ci salutammo. Gli dissi: i "Allora, Paolo, arrivederci presto!" Non è facile descrivere, e dimenticare, lo sguardo che mi dette. Già sapeva di essere nel mirino: "Ma sei sicuro che ci rivedremo?" Cercai di mascherare il mio turbamento con un tono scherzoso. Mi abbracciò, ma con una forza che mi fece male: mi strinse - non se ne rendeva conto - come se non volesse più distaccarsi, come avvinto a qualcosa di caro, che non voleva perdere. Allora ho sentito che era il suo addio».
Poi, volli parlare con Rita Borsellino, la dolce, dolente, consapevole sorella dell'amatissimo fratello: «Paolo parlava della sua morte con grande naturalezza, per lui era quasi un fatto scontato. Paolo non diceva "se un giorno mi ammazzeranno", diceva "quando un giorno mi ammazzeranno". Era così che lui e Giovanni parlavano del loro futuro. Dopo queste morti, tante parole, tante celebrazioni, tanti ricordi anche da parte di quanti, durante la loro vita, non avevano parlato di Paolo e di Giovanni in termini lusinghieri! Ora, Paolo e Giovanni sono per tutti degli eroi: io non accetto questo termine, che non piacerebbe neppure a loro. Io dico che Paolo e Giovanni erano forse gli eroi della normalità, gli eroi di ogni giorno, perché ci vuole grande eroismo per questo! Sì, per questo forse sì! E' una cosa triste, ma io credo che Paolo e Giovanni lavorassero proprio perché la normalità non avesse bisogno di eroi».
Dal Lavoro di quegli uomini coraggiosi, e dal loro sacrificio, scaturì una sequela di pentimenti. Un nuovo coraggio, una maggiore fiducia nello Stato, forse un soprassalto di orrore per quanto era appena successo indussero una quantità di uomini, non solo della manovalanza, a collaborare con la giustizia. Ecco due pentimenti storici; un lascito, per così dire, della morte di Falcone e di Borsellino. Questa intervista si è svolta nella più assoluta segretezza. Antonino Calderone non si era fatto vivo dalle sue parti. Solo una circostanza speciale lo aveva riportato nei vecchi luoghi, e potei avvicinarlo per un lungo colloquio. - Lei, Calderone, è il pentito cui la giustizia, dopo Buscetta, deve di più; ma anche quello che l’ha più provocata. C'è una macchia che più di ogni altra sporca la sua storia: è l'omicidio di quattro ragazzi colpevoli di avere scippato la madre dì Nitto Santapaola, e uno di loro aveva appena dodici anni. «Così piccolo - sono parole sue - da scomparire nel sedile della macchina». Furono strangolati e buttati in un fosso... «Sì... è una macchia orribile, me la porterò sempre dietro... Guardi, sono stato due giorni e una notte a convincerli di non farlo, ma Santapaola mi disse che se non lo facevamo noi, li avrebbe scannati lui. E' una cosa che non si può cancellare...» - Ma poi, per dieci anni, si è tenuto questo peso sulla coscienza... «Sì, e non è stato facile dirlo al giudice Falcone. Quando gli ho confessato questa atrocità è come se avessi rivisto tutto un'altra volta...» - In dieci anni di collaborazione, dai tempi di Falcone e di Borsellino, è cambiata la lotta a Cosa Nostra? «Ora di Cosa Nostra si sa quasi tutto. E' stato Giovanni Falcone, seguito da Borsellino, ad aprire questa grande autostrada per poter arrivare dove si è arrivati». - Quando fuggì in Francia, inseguito dagli uomini di Nitto Santapaola che volevano ucciderla, lei portò con sé la famiglia, moglie e bambini. Qual è stato, poi, il rapporto con i suoi bambini? «Dopo il mio arresto, hanno saputo tutta la mia storia e la più piccola mi ha detto: papà, se tu non facevi questo, di parlare, di raccontare, noialtri non ti avremmo più guardato in faccia. E questo è stato il premio per il mio pentimento». Antonino Calderone vive in America, ha il volto rifatto e un altro nome. E questa è l'intervista a Vincenzo Scarantino, condannato a 18 anni per la partecipazione alla strage di via D'Amelio. I vertici di Cosa Nostra, Scarantino, le avevano ordinato di rubare la 126 usata per la strage. Mi racconti quella domenica... «Uno portava la 126, tre facevano la staffetta, con tre macchine. La "macchina imbottita" era nel mezzo. A un certo punto quei tre mi hanno fatto segno di lasciare la macchina, e io e altre due macchine siamo andati via mentre loro posteggiavano quella "buona" in via D'Amelio...» - Dopo avere consegnato la macchina imbottita d'esplosivo lei, in un bar, salutò suo cognato, oggi all'ergastolo proprio per la strage di via D'Amelio, con queste parole: "Tutto a posto!". «Non si pensa a niente, in quei momenti, si pensa solo a uccidere e basta...». Quante persone ha ucciso, lei? «Il Bonanno, Amato, Lombardo, i fratelli Lucera... in tutto una decina... e se ero fuori, sa quanti poveretti avrei ammazzato...» - Ha mai rivisto in televisione le immagini della strage? «C'era una ragazza... un braccio gliel'hanno trovato sopra un albero, mezzo corpo da una parte, le gambe da un'altra... Stavo male, però non è che io facevo capire niente...» - Un giorno decide di pentirsi. Fu una decisione libera, spontanea, oppure fece il calcolo di potersela cavare con qualche vantaggio? «Ho riflettuto tante volte, poi ho deciso di collaborare e ho detto: "Io dirò, e mi toglierò tutto il male di cui sono a conoscenza"». - E adesso si aspetta la vendetta mafiosa, o no? «Si, si... Mi cercheranno in tutto il mondo per ammazzarmi!» - Le capita mai di immaginare chi sarà incaricato di ucciderla? «E' Pietro Aglieri, che se mi acchiappa non fa trovare più niente di me! E' come un cane da caccia, va cercando sempre... lui le cose le fa con il suo tempo!» - Vuole dire che è paziente? «Sì, troppo, troppo paziente, troppo...» - E lei ha paura di questa pazienza? «Sì! Però se mi ammazza morirò con la coscienza pulita, perché ho fatto prendere tutti quelli della strage di via d'Amelio, che volevano la morte del dottor Borsellino...» - Ritiene di avere pagato il conto? «Sì». - Che cosa succederà, Scarantino, quando si avranno le sentenze? «La mafia non perdona a nessuno, a nessuno perdona. Più ne ammazza, più ne vuole ammazzare. Per farcela pagare a tutti, perché è assatanata di sangue.... una volta ha fatto strangolare una persona per una parola sbagliata!» - Lei ebbe una parte in quella uccisione? «Io l'ho afferrato da dietro, gli hanno messo la corda al collo, lo hanno strangolato, uno gli ha messo il piede sulla nuca, gli ha schiacciato la faccia per terra. Poi l'abbiamo legato, messo in due sacchi della spazzatura e l'abbiamo bruciato, come fosse una bambola...».
Via via che i collaboratori dì giustizia diventavano più numerosi, ci si è domandato se inchieste, processi, e quindi la sorte stessa degli imputati, non dipendessero troppo o pressoché interamente, dalle accuse di criminali recidivi, compensati con le riduzioni di pena e i vantaggi, anche economici, previsti dai programmi di protezione. Si faceva osservare, da una parte, che la precarietà della loro posizione li poteva indurre ad affermare davanti agli inquirenti ciò che supponevano ci si aspettasse da loro; anche a costo, date le circostanze, di mescolare verità, invenzioni, calunnie. Rinunciarvi, si rispondeva dall'altra parte, è un regalo ai capi mafia, che potranno intimidire, persuadere, corrompere testimoni e imputati perché non si presentino al dibattimento a confermare dichiarazioni e accuse rendendole, così, mille. Ci fu chi sottolineò il rischio di "banalizzare" la mafia trattandola alla stregua di una criminalità qualunque. Ma forse si voleva proprio questo: tenere sotto tiro investigatori e pentiti. Non a caso la mafia stava già studiando uno storico cambio di strategia: si sarebbe confusa nella società, avrebbe costruito affari, creato complicità e spinto all'obbedienza con le minacce, i ricatti, le punizioni affidate ai più diversi clan criminali. "Hanno abolito la mafia per legge", si disse allora. Ne era nata un'altra.
Quotidiano Nazionale
23-07-2007
quando il reato (primo) è andato in prescrizione si era già alla Cassazione o no!?!? qui ci sono fior fior di avvocati che non mi hanno ancora risposto!!
Forse non hai capito ...
Solo un colpevole può essere PRESCRITTO , infatti la prescrizione scatta solo in caso di COLPEVOLEZZA ACCERTATA , non solo , ma la prescrizione è pregiudiziale , vuol dire che anche se non fai nessun giorno di galera sulla fedina penale resta scritto che sei colpevole e potresti averne dei danni ( ad esempio uno prescritto non può entrare nelle forze dell' ordine ) .
Se sei innocente vieni ASSOLTO , non prescritto , non c' è prescrizione per un innocente .
In secondo grado Androtti è stato assolto con formula piena ( "per non aver commesso il fatto" ) per l' imputazione successiva al 1980 e prescritto per i fatti precedenti .
La procura ha fatto ricorso contro l' assoluzione per il primo capo d' imputazione , Andreotti ha fatto ricorso per la prescrizione del secondo .
La Cassazione ha parzialmente riformato l' assoluzione che è diventata più debole ( "per insufficenza di prove" ) , mentre ha confermato la prescrizione e ha condannato il senatore a pagare le spese processuali .
http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?p=18029742#post18029742
il tuo comportamento mi sta facendo venire l'orticaria.
Ti consiglierei di andare un giorno al 41bis per vedere cosa vuol dire mafia.
Cosi magari ti passa la voglia di difenderla.
Adesso io vado.
vai già via!? io non vedo la frase "è normale che ci sia la Mafia al governo"......non vedo la frase "è inevitabile che ci sia la Mafia al governo"......ergo è stata una tua deduzione, quindi vorrei capire dove posso aver scritto una frase così interpretabile.
Andare al 41 bis? è l'indirizzo di Riina?
se io difendo la mafia tu sogni....o inventi....o tutti e due....non sono sorpreso!
e dovevo capire tutto questo da un decreto di archiviazione? le risposte scritte sopra le leggete o devo riscrivere tutto per ognuno di voi!?!?:rolleyes:
Sentenza Dell'Utri - Berlusconi
http://it.youtube.com/watch?v=hUYDy7SZAgI
Guarda che ti avevo già riposto la prima volta che ti ho quotato. Con più attenzione avresti letto che la sentenza di Palermo era stata confermata in Cassazione a cui ricorse lo stesso Andreotti.
con più attenzione!?a un certo punto ho iniziato a quotare uno al posto dell'altro........e a rispondere a uno avendo in mente che avesse scritto altro.........e continuavate a mettermi link a youtube che non posso sentire, e link che tra berlusconi e andreotti pensavo di essere co-imputato
Lunedì sera su RaiTre il film-documentario di Marco Turco dal libro di Alexander Stille
il racconto della lotta alla mafia, il sacrificio di Falcone e Borsellino, il maxiprocesso
http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/film-mafia-stille/film-mafia-stille/film-mafia-stille.html
e aggiungo che ci sono molte fonti nel mulo per chi non potesse vederlo stasera
E' la disinformazione mirata che ha portato a mistificare la realtà dei fatti su andreotti,berlusconi,dell'urtri e i collegamenti mafiosi passati dalla dc a forza italia...leggere serve,purtroppo nn c'è altro modo per informarsi in questo paese.
:D hai dimenticato di completare che cosa leggere, altrimenti qui pensano che basta la cronaca sportiva che i moltissini vanno a guardarsela come prima cosa (alcuni sono talmente esperti che al bar parlando con quello dietro se la trovano subito) e dopo se il giornale è ancora integro danno un'occhiata in prima pagina :muro:
poi si piangono adosso perchè i mutui sono troppo cari, pensioni basse, tasse a non finire...:doh:
leggere chi è autonomo e nn prezzolato,leggere le carte processuali...ma soprattutto,una volta tolto dall'involucro di disniformazione in questo paese,iniziare ad usare la propria testa.
Scene di democrazia sono quelli in cui 100.000 persone indignate,ai funerali degli agenti di scorta,hanno cacciato i politici presenti,al grido di "fuori la mafia dallo stato".
Fantastico,ci vorrebbe una ripetizione del genere nell'attuale parlamento.
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