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View Full Version : Live Earth, Istruzioni per l'uso


Sgorg
07-07-2007, 14:29
Come sapete questa giornata promossa dall'ex vicepresidente americano Al Gore per promuovere la sensibilità ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici.

Tenendo conto che difficilmente qualcosa verrà fatto, da chi è troppo impegnato a cercare di accaparrarsi dei voti, ritengo che sia dovere di tutti, nell'interesse comune, impegnarsi nel proprio piccolo per cercare di migliorare, seppur di poco, la situazione.

Così, spulciando in internet ho trovato un po' di piccoli accorgimenti facilmente attuabili da ognuno di noi che nel complesso potrebbero dare qualche risultato:

- L'uso dei miscelatori d'aria nei rubinetti e nelle docce riduce il consumo d'acqua senza modificare le proprie abitudini. Si tratta di una piccola aggiunta al proprio rubinetto in grado di miscelare l'acqua in uscita con l'aria. Chi usa il getto d'acqua non percepisce alcuna differenza ma il consumo complessivo d'acqua è inferiore. Si arriva a risparmiare quasi la metà dell'acqua utilizzata.

- Preferire la doccia al bagno. Per riempire una vasca sono necessari 100 litri d'acqua mentre per una doccia il consumo d'acqua è pari circa alla metà.

- Lavarsi i denti in modo ecologico. Un gesto quotidiano come lavarsi i denti può comportare enormi sprechi d'acqua nel lungo periodo a causa della pessima e inutile abitudine di lasciare sempre il getto dell'acqua aperto. E' sufficiente utilizzare il getto d'acqua soltanto due volte: nizialmente sullo spazzolino e successivamente per risciacquare lo spazzolino. Si risparmiano più di 1000 litri d'acqua a testa all'anno.

- Per lavarsi le mani è inutile tenere sempre aperto il getto d'acqua. Per una buona pulizia è soprattutto necessaria una buona perizia nell'insaponarsi le mani. Aprite il rubinetto una prima volta per bagnare le mani e il sapone, poi richiuderlo.

- Chiudere il rubinetto mentre ci si insapona. si può risparmiare acqua anche chiudendo il rubinetto mentre ci si massaggia la cute durante lo shampoo e durante il tempo che serve per il balsamo


DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO:

- Non lasciare gli elettrodomestici in stand-by . Spegnendo completamente gli elettrodomestici, puoi risparmiare ogni anno oltre 50 euro, pari all’8% dei tuoi consumi di energia elettrica.

- Usare lampadine a basso consumo.Rispetto ad una comune lampadina a incandescenza, una lampadina a basso consumo (CFL, fluorescente compatta) consuma fino all’80% di energia elettrica in meno. Costa un po’ di più, ma ha una durata notevolmente superiore. Se sostituisci anche solo 3 lampadine a incandescenza da 100 W con 3 lampadine CFL a basso consumo da 20 W, puoi ridurre del 7% i tuoi consumi annui totali di energia elettrica, con un risparmio di circa 45 euro. Una lampadina a basso consumo costa circa 8 euro, ma ha una vita media notevolmente superiore a quella di una lampadina tradizionale (10.000 ore, rispetto a 1.000 ore della lampadina ad incandescenza).

- Spegni le luci quando non servono.

- Usare la lavastoviglie solo a pieno carico. Usare sempre la lavastoviglie a pieno carico ti consentirà di risparmiare fino a un quarto dell’energia elettrica utilizzata per questo elettrodomestico, oltre 20 euro all’anno.

- D’estate ridurre l’uso del condizionatore in casa. n estate, utilizzare il condizionatore anche solo un’ora in meno ti fa risparmiare 60 euro all’anno, il 4% della tua spesa in energia elettrica.
Non impostare il condizionatore ad una temperatura troppo bassa: 24-26°C sono sufficienti per contrastare il caldo, e limitando la differenza di temperatura con l’esterno (al massimo 5°C) puoi ridurre gli sbalzi termici dannosi per la salute.

Fonti: www.ecoage.com www.eni.it


Non mi sembra niente di così difficile e complicato, basta prestare un minimo d'attenzione a certi particolari...

Se volete aggiungere altro ben venga

drakend
07-07-2007, 14:45
- Non lasciare i muli accesi durante la notte.
- Comprare schede video fanless e dai consumi ridotti. Di solito appartengono a questa categoria le schede di fascia bassa e media: non è essenziale giocare sempre al massimo della definizione se poi dobbiamo crepare di tumori e malattie varie a causa delle emissioni atmosferiche delle centrali a carbone e a gasolio.

GianoM
07-07-2007, 14:51
Se volete aggiungere altro ben venga
Scandaloso che non ci sia almeno un riferimento alle ripercussioni che quello che mangiamo ha sull'ambiente.
Nessuno ne parla, eppure è una scelta che non costa nulla. :nono:

Da buon integralista, provvedo io:

Il mondo moderno industrializzato minaccia l'ambiente naturale in più e più modi. Di queste minacce, e di come porvi rimedio, si discute con passione da anni in vari ambiti. Ma viene sempre trascurato un fattore fondamentale: l'allevamento di bovini e altri animali per l'alimentazione umana. L'allevamento su vasta scala, sia di tipo intensivo (in grosse stalle senza terra dove gli animali sono stipati, come accade in Italia), sia di tipo estensivo (i grandi ranch degli Stati Uniti, o i pascoli nei paesi del Sud del mondo) è chiaramente insostenibile dal punto di vista ecologico. Lo è stato nel passato, ma ogni volta si sono scoperte nuove terre da sfruttare, e ogni volta è ricominciata l'invasione dei bovini. Ormai, però, la metà delle terre fertili del pianeta viene usata per coltivare cereali, semi oleosi, foraggi, proteaginose, destinati agli animali. Per far fronte a questa immensa domanda - in continuo aumento, in quanto le popolazioni che tradizionalmente consumavano poca carne oggi iniziano a consumarne sempre di più - si distruggono ogni anno migliaia di ettari di foresta pluviale, il polmone verde del pianeta, per far spazio a nuovi pascoli o a nuovi terreni da coltivare per gli animali, che in breve tempo si desertificano, e si fa un uso smodato di prodotti chimici per cercare di ricavare raccolti sempre più abbondanti. Per consumo di risorse, latte e carne sono indiscutibilmente i "cibi" più dispendiosi, inefficienti e inquinanti che si possano concepire: oltre alla perdita di milioni di ettari di terra coltivabile (che potrebbero essere usati per coltivare vegetali per il consumo diretto degli umani), e oltre all'uso indiscriminato della chimica, vi è la questione dell'enorme consumo d'acqua in un mondo irrimediabilmente assetato, il consumo di energia, il problema dello smaltimento delle deiezioni animali e dei prodotti di scarto, le ripercussioni sul clima, l'erosione del suolo, e la desertificazione di vaste zone.


L'uso di prodotti chimici

L'abuso di prodotti chimici per l'agricoltura nei paesi più "sviluppati" è evidente dai dati statistici:
in Germania, Giappone, Gran Bretagna, se ne usano più di 300 kg per ettaro, in Italia 104, mentre i consumi scendono a 35 in Cina, a 22 in Messico, a 7 in Bangladesh e a 1 in Nigeria. I prodotti chimici comprendono fertilizzanti, pesticidi (che uccidono gli insetti nocivi per le colture) ed erbicidi (che uccidono le piante nocive): tutti inquinano il suolo, l'acqua e il cibo stesso. Dal 1945 ad oggi il consumo di pesticidi è decuplicato, mentre i danni provocati dagli insetti alle colture è raddoppiato. Non si tratta però di un problema legato all'agricoltura in sé e per sé, ma all'agricoltura finalizzata all'allevamento di animali: per quanto riguarda gli erbicidi, ad esempio, è indicativo il fatto che l'80% di quelli usati negli USA viene utilizzato nei campi di mais e di soia destinati all'alimentazione degli animali. Il massiccio uso di fertilizzanti è dovuto soprattutto alla pratica della monocoltura, che risulta conveniente in quanto consente una industrializzazione spinta:
vengono standardizzate le tipologie di intervento, i macchinari agricoli, le competenze e i tempi di lavoro. Se anziché alla monocoltura i suoli fossero destinati a coltivazioni a rotazione per uso diretto umano, non sarebbero necessari prodotti chimici, perché il suolo rimarrebbe fertile.


Il consumo di energia

Nel trasformare vegetali in proteine animali, un'ingente quantità delle proteine e dell'energia contenute nei vegetali viene sprecata: il cibo serve infatti a sostenere il metabolismo degli animali allevati, ed inoltre vanno considerati i tessuti non commestibili come ossa, cartilagini e frattaglie, e le feci. Esiste il cosiddetto "indice di conversione", che misura la quantità di cibo necessaria a far crescere di 1 kg l'animale. Ad un vitello servono 13 kg di mangime per aumentare di 1 kg, mentre ne servono 11 a un vitellone (un bue giovane) e 24 ad un agnello. I polli richiedono invece solo 3 kg di cibo per ogni kg di peso corporeo. Se si considera poi che l'animale non è tutta carne, ma vi sono anche gli "scarti", queste quantità vanno raddoppiate. Il rendimento delle proteine animali è ancora più basso. Un bovino, ad esempio, ha un'efficienza di conversione delle proteine animali di solo il 6%: consumando cioè 790 kg di proteine vegetali, produce meno di 50 kg di proteine. L'economista Frances Moore Lappé fa notare come, nel 1979, 145 milioni di tonnellate di cereali e soia siano stati utilizzate negli USA come mangime per gli animali. Di queste, solo 21 milioni sono state poi rese disponibili per l'alimentazione umana in forma di carne, latte e uova. I 124 milioni di tonnellate di cibo vegetale sprecato avrebbero fornito una porzione di cibo nutriente per tutti gli esseri umani della Terra, ogni giorno, per un anno. Oltre allo spreco di energia necessaria per il funzionamento dell'organismo, va contata l'energia necessaria per la coltivazione del cibo per gli animali e per il funzionamento degli allevamenti stessi. Dal punto di vista dell'uso di combustibile fossile, per ogni caloria di carne bovina servono 78 calorie di combustibile, per ogni caloria di latte ne servono 36, e per ogni caloria che proviene dalla soia sono necessarie solo 2 calorie di combustibile fossile, un rapporto di 39:1 a sfavore della carne. Jon R. Louma afferma che per ogni caloria ingerita dall'americano medio, servono 9.8 calorie di carburante fossile, quindi in un anno un americano "mangia" 13 barili di petrolio.


Il consumo d'acqua

Il 70% dell'acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnia e dall'agricoltura (i cui prodotti servono per la maggior parte a nutrire gli animali d'allevamento). Quasi la metà dell'acqua consumata negli Stati Uniti è destinata alle coltivazioni di alimenti per il bestiame. Gli allevamenti consumano una quantità d'acqua molto maggiore di quella necessaria per coltivare soia, cereali, o verdure per il consumo diretto umano. Dobbiamo sommare, infatti, l'acqua impiegata nelle coltivazioni, che avvengono in gran parte su terre irrigate, l'acqua necessaria ad abbeverare gli animali e l'acqua per pulire le stalle. L'acqua richiesta per produrre vari tipi di cibo vegetale e foraggio varia dai 500 ai 2000 litri per chilo di raccolto prodotto. Il bestiame utilizza in modo diretto solo l'1,3% dell'acqua usata in totale in agricoltura; tuttavia, se si prende in considerazione anche l'acqua richiesta per la coltivazione dei cereali e del foraggio per uso animale, la quantità d'acqua richiesta è enormemente più elevata. Per 1 kg di manzo da allevamento intensivo servono 100.000 litri d'acqua (200.000 se l'allevamento è estensivo); per 1 kg di pollo, servono 3500 litri d'acqua, 2000 per la soia, 1910 per il riso, 1400 per il mais, 900 per il grano, 500 per le patate. Una vacca da latte beve 200 litri di acqua al giorno, 50 litri un bovino o un cavallo, 20 litri un maiale e circa 10 una pecora. Il settimanale Newsweek ha calcolato che per produrre soli cinque chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media in un anno. Facendo un calcolo basato sulla quantità di proteine prodotte si ottiene un rapporto molto sbilanciato a sfavore degli allevamenti: per un chilo di proteine animali occorre un volume d'acqua 15 volte maggiore di quello necessario alla produzione della stessa quantità di proteine vegetali.


Le deiezioni animali

In Italia gli animali da allevamento producono annualmente circa 19 milioni di tonnellate di deiezioni a scarso contenuto organico, che non possono essere usate come fertilizzante. Quando gli animali vengono allevati coi metodi tradizionali, le loro deiezioni sono considerate di grande utilità - un elemento chiave nei sistemi di agricoltura a rotazione, che producono una grande varietà di cibo e mantengono il suolo sano e fertile. Tuttavia, quanto troppi animali vengono allevati in un'area troppo piccola, l'ambiente circostante non è in grado di smaltire tutte le deiezioni prodotte. Questo è quanto accade ogni giorno negli allevamenti intensivi "senza terra", tanto diffusi nei paesi sviluppati e in rapida espansione in quelli in via di sviluppo. Le deiezioni liquide e semi-liquide del bestiame contengono livelli di fosforo e nitrogeno al di sopra della norma, perché gli animali possono assorbire solo una piccola parte della quantità di queste sostanze presenti nei loro mangimi. Quando gli escrementi animali filtrano nei corsi d'acqua, il nitrogeno e fosforo in eccesso in essi contenuto rovina la qualità dell'acqua e danneggia gli ecosistemi acquatici e le zone umide. Circa il 70-80% del nitrogeno fornito ai bovini, suini e alle galline ovaiole mediante l'alimentazione, e il 60% di quello dato ai polli "da carne" viene eliminato nelle feci e nell'urina e finisce nei corsi d'acqua. Anche i farmaci somministrati agli animali possono passare nell'ambiente con i reflui e residuare nei suoli, nei vegetali, nelle acque e quindi negli alimenti di cui si ciba l'uomo, come le verdure o il pesce. Calcolando il carico equivalente, ovvero trasformando il numero di animali in quello equivalente di popolazione umana che produrrebbe lo stesso livello di inquinamento da deiezioni, in totale, in Italia, gli animali equivalgono ad una popolazione aggiuntiva di 137 milioni di cittadini, cioè più del doppio del totale della popolazione.


Il problema degli scarti.

Oltre alle deiezioni, occorre smaltire tutte le parti di "scarto" degli animali uccisi. In caso di epidemie, vengono bruciati, o seppelliti (vivi o morti) milioni di animali. La cremazione richiede una grande quantità di combustibile ed emette fumi inquinanti e tossici (compresa la diossina). La sepoltura contribuisce all'inquinamento delle fonti d'acqua e all'inquinamento da antibiotici (di cui gli animali sono imbottiti). Ma anche nel "normale processo produttivo" viene prodotta un'enorme quantità di scarti non utilizzabili: la testa, i visceri, gli zoccoli, il contenuto dell'intestino, le cartilagini, le piume, le ghiandole, sono parti che non vengono normalmente usate. Fino a poco tempo fa venivano essiccate e tritate in farine carnee che venivano aggiunte ai mangimi degli animali erbivori, ma ora, dopo il caso "mucca pazza", questo non è più possibile (almeno, non lo è legalmente) e quindi vengono stoccate, con conseguente spreco di spazio e denaro pubblico. Altri sottoprodotti sono usati dall'industria. Ad esempio la pelle è usata nell'industria conciaria, che è una delle più inquinanti che esistano: le concerie sono responsabili dell'acidificazione di vasti territori agricoli e rendono non potabili le acque della zona in cui sorgono, oltre a essere estremamente dannose per la salute dei lavoratori.


Il clima e la desertificazione

Le conseguenze più drammatiche del consumo di latte e carne si verificano nel Terzo Mondo: il disboscamento operato per far posto agli allevamenti di bovini destinati a fornire proteine animali all'Occidente ha distrutto in pochi anni milioni di ettari di foresta pluviale. Ogni anno scompaiono 17 milioni di ettari di foreste tropicali. L'allevamento intensivo non ne è la sola causa, ma sicuramente gioca un ruolo primario: nella foresta Amazzonica l'88% dei terreni disboscati è stato adibito a pascolo e circa il 70 % delle zone disboscate del Costa Rica e del Panama sono state trasformate in pascoli. A partire dal 1960, in Brasile, Bolivia, Colombia, America Centrale sono stati bruciati o rasi al suolo decine di milioni di ettari di foresta, oltre un quarto dell'intera estensione delle foreste centroamericane, per far posto a pascoli per bovini. Per dare un'idea delle dimensioni del problema, si pensi che ogni hamburger importato dall'America Centrale comporta l'abbattimento e la trasformazione a pascolo di sei metri quadrati di foresta. Paradossalmente, questa terra non è affatto adatta al pascolo: nell'ecosistema tropicale lo strato superficiale del suolo contiene poco nutrimento, ed è molto sottile e fragile. Dopo pochi anni di pascolo il suolo diventa sterile, e gli allevatori passano ad abbattere un'altra regione di foresta. Gli alberi abbattuti non vengono commercializzati, risulta più conveniente bruciarli sul posto. La geografa Susanna Hecht racconta che il 90% degli allevamenti di bestiame nella ex-foresta amazzonica cessa l'attività dopo circa otto anni, per ricominciare in altre zone. Si possono percorrere centinaia di chilometri di strada nella foresta amazzonica senza trovare altro che terre abbandonate dove cresce una vegetazione secondaria. Per quanto riguarda le terre adibite alla coltivazione di cereali per l'alimentazione animale, il continuo accorciamento dei maggesi non lascia al suolo il tempo di rigenerarsi, accentuandone l'erosione. Ne conseguono sia frane ed inondazioni, sia una diminuzione dell'approvvigionamento delle falde, il che provoca desertificazione, disarticolazioni idrogeologiche e siccità ricorrenti. Nelle zone semiaride, come l'Africa, lo sfruttamento dei suoli per l'allevamento estensivo (i cui prodotti vengono esportati nei paesi ricchi) porta alla desertificazione, cioè alla riduzione a zero della produttività di queste terre. Le Nazioni Unite stimano che il 70% dei terreni ora adibiti a pascolo siano in via di desertificazione. Anche alcune parti delle Grandi Pianure del "West" americano si stanno trasformando in deserto. Ampi fiumi sono diventati ruscelli o si sono prosciugati del tutto lasciando spazio a distese di fango. Dove prima vi erano vegetazione ed animali selvatici di ogni specie, oggi non cresce più nulla e non vi è più vita animale. L'allevamento estensivo di bovini è stato, e continua a essere, la causa di tutto questo. Per quanto riguarda il clima, la combustione di milioni di ettari di foresta produce milioni di tonnellate di carbonio. L'elevato consumo di energia nelle varie fasi della produzione di carni produce grandi quantità di anidride carbonica, che contribuisce all'effetto serra. Dalle deiezioni animali viene prodotta una tale quantità di metano (per ogni kg di carne, 3 etti di metano emessi durante la ruminazione) da contribuire per il 15%-20% all'effetto serra globale. Inoltre, l'80%-90% dell'ammoniaca immessa nell'atmosfera viene emessa dagli animali: questo è causa di piogge acide che danneggiano suoli e boschi.

Degradazione del suolo

La degradazione del suolo è uno dei problemi più seri che l'agricoltura moderna si trova ad affrontare. Mentre servono da 20 a 1000 anni per la formazione di un centimetro di suolo, le Nazioni Unite hanno stimato che il vento e l'acqua erodono l'1% del suolo del pianeta ogni anno. Generalmente è poco noto come l'allevamento di animali sia uno dei fattori che più contribuiscono all'erosione. Quando un pascolo è sovrasfruttato, il bestiame compatta il suolo con gli zoccoli e strappa la vegetazione che tiene assieme il terreno, diventando così causa di erosione. L'allevamento intensivo, invece, distrugge il suolo perché la coltivazione di cereali per mangimi, necessaria a mantenere quest'industria, richiede moltissimo terreno coltivabile. Di conseguenza, la terra arabile pro capite disponibile nel mondo continua a decrescere costantemente: è passata da 0,40 ettari per persona nel 1961 a 0,25 ettari nel 1999.

icoborg
07-07-2007, 15:04
:asd: giano da quello che scrivi pare che la verdura che te magni sia innaffiata ad aria^^ un po di oggettivita perdiana! :asd:

io nn lo uso proprio il condizionatore...la capacita di resistenza dellitaliano media è diventata nulla....^^

gabi.2437
07-07-2007, 15:05
- Non lasciare i muli accesi durante la notte.
- Comprare schede video fanless e dai consumi ridotti. Di solito appartengono a questa categoria le schede di fascia bassa e media: non è essenziale giocare sempre al massimo della definizione se poi dobbiamo crepare di tumori e malattie varie a causa delle emissioni atmosferiche delle centrali a carbone e a gasolio.

La prima non è corretta

-Non lasciare i muli accesi durante la notte con processore e scheda video (quest'ultima solo se possibile) NON al 100%! Bisogna concentrare sia il mulaggio che l'elaborazione.
:asd:

Sgorg
07-07-2007, 15:51
Scandaloso che non ci sia almeno un riferimento alle ripercussioni che quello che mangiamo ha sull'ambiente.
Nessuno ne parla, eppure è una scelta che non costa nulla. :nono:



Lo so anche io, ma mi riferivo a delle piccole azioni che chiunque può fare. Nei consumi d'acqua all'anno la popolazione influisce solo del 10%, l'agrucoltura del 70%.

GianoM
07-07-2007, 15:58
:asd: giano da quello che scrivi pare che la verdura che te magni sia innaffiata ad aria^^ un po di oggettivita perdiana! :asd:
Ebbasta. ^^ :rolleyes:
Lo so anche io, ma mi riferivo a delle piccole azioni che chiunque può fare. Nei consumi d'acqua all'anno la popolazione influisce solo del 10%, l'agrucoltura del 70%.
Tu pensa in piccolo, io penso in grande e in piccolo. :cool:

elect
07-07-2007, 19:23
Ottima iniziativa Sgorg :) complimenti ;)

Oggi ne stavamo proprio discutendo a tavola..

- gonfiare le gomme della macchina, troppo sgonfie fanno consumare carburante in più

- spegnere la macchina al passaggio a livello o in qualunque altro posto se si sa che tanto bisogna aspettare. 5m a motore accesso equivale ad 1km a 50 all'ora.

- se si ha un giardino raccogliere l'umido (ad es i resti della frutta) in un contenitore, diverranno concime, così anche gli escrementi di un pet (io ho un coniglietto) sempre concime

- riciclare vetro e allumino in particolar modo perchè il vetro ha una percentuale di riciclaggio molto vicina al 100% l'alluminio invece si recicla al 100%

Chip77
08-07-2007, 01:51
Chiudere il rubinetto mentre ci si lava mani e denti mi sembra proprio esagerato su...:rolleyes: :D

Una vasca ha dimensioni standard e riempe 100LT di acqua...ma come si fa a dire che la doccia ne consuma metà? dipende dal tempo...a me piace farla di 20 minuti minimo, non saprei quindi quale costerebbe di più...cmq scelgo in base a ciò che più mi aggrada e mi danno fastidio questi consigli dall'alto su come comportarsi.

Le luci se stai in un'altra stanza ok spegnerle, ma non essere ossessionato da spegnerle anche se esci sapendo di rientrare dopo 30 secondi.
A volte mi capita di andare a casa di qualcuno per la prima volta e per questo brutto vizio mi capita di andare avanti a testoni poichè il padrone di casa spegne la luce stando avanti a me! :D :muro:

Gli stand-by... dovrei regolare di continuo gli orologi e le registrazioni programmate? :Prrr:

D'estate ridurre l'uso del condizionatore....ma se non lo si accende nei mesi caldi, a che serve???? dobbiamo soffrire per cosa? :rotfl:


Gli altri consigli son utili...quindi ok stare attenti ma abbasso la taccagneria!(perchè alla fine è risparmiare sulla bolletta che interessa...)

:stordita:

svarionman
08-07-2007, 03:29
Venti minuti di doccia? Manco Pavarotti....

DarKilleR
08-07-2007, 09:34
We occhio per le lampadine a risparmio energetico, quelle funzionano se stanno accese per lunghi periodi, altrimenti sono inutili, anzi ci si rimette e basta...


Tipo io ho le scale con l'interruttore temporizzato, l'ho messo a 20 secondi, e nelle altre zone di passaggio ho messo quelle a incandescenza, perchè fanno luce da subito e non si rovinano troppo ad accenderle e spegnerle...cosa che succede a quelle a fluorescenza...

E poichè queste costano 10 volte le altre occhio a dove le mettete....

In auto non fate come me, si cambia marcia quando la macchina ha superato la coppia, non si guida la Yaris come fosse una ferrari e si tira sempre a 5000 rpm ^^...cmq fa sempre sui 20Km/l guidando così :P

Non lasciare la roba in stand-by non è semplicissimissimo, cmq certo bisogna risparmiare/inquinare il meno possibile, però sostituire una lampadina ad incandescenza con una a risparmio, equivale già a togliere i tuoi elettrodomestici dallo stand-by per 3 anni :P

Chip77
08-07-2007, 09:49
Venti minuti di doccia? Manco Pavarotti....


Se vedi nel topic in piazzetta "quanto ci mettete a prepararvi" non sono il solo.:p

Ovviamente non tutti i giorni.... preferisco farmela lunga un giorno si ed uno no oppure uno si e 2 no piuttosto che 5 minuti tutti i giorni!

elect
08-07-2007, 11:31
Chiudere il rubinetto mentre ci si lava mani e denti mi sembra proprio esagerato su...:rolleyes: :D




Per le mani ti dò ragione, ma per i denti nn mi sembra così esagerato...

fastezzZ
08-07-2007, 11:43
- Non lasciare i muli accesi durante la notte.

e le serie tv chi me le scarica? :stordita:

Sgorg
08-07-2007, 11:54
Per le mani ti dò ragione, ma per i denti nn mi sembra così esagerato...

Non mi sembra per niente esagerato, con questi due semplici gesti si risparmiano A PERSONA sui 2-3000 litri d'acqua l'anno. 20 minuti di doccia mi sembra uno spreco assurdo, anche per rispetto nei confronti di chi vive con neanche un litro d'acqua al giorno e che muore di sete.

Non è per taccagneria, di risparmiare 50 euro l'anno di elettricità nemmeno me ne accorgo, ma se la metà degli italiano si impegnasse seriamente almeno su queste 4 cavolate penso che gli effetti si sentirebbero. Se poi piuttosto che costruire la TAV spendessero quei miliardi per sistemare il sistema idrico di molte zone dove il 70% dell'acqua viene perso durante la distribuzione...

elect
08-07-2007, 12:00
Ad anno zero avevano parlato dei pannelli fotovoltaici, in particolar modo aveva parlato il blogger di jacopofo.it...

Se si va sul sito e si clicca al link dei pannelli, dalle prime righe si legge che c'è un finanziamento al 100% previo stipulando un mutuo di 20 anni con le banche..

Premesso che nn ho capito come si fa avere contemporaneamente il finanziamento e si inizia subito a risparmiare, qualcuno di voi ha valutato un'idea del genere?

icoborg
08-07-2007, 12:09
cmq io sullo stand-by nn sono mica sicuro...io ho provato a farlo per 2 mesi...bolletta identica alla precedente..e nn calcolata ma misurata.

gabi.2437
08-07-2007, 12:57
Chiudere il rubinetto mentre ci si lava mani e denti mi sembra proprio esagerato su...:rolleyes: :D
Esagerato? Perchè quando ti lavi i denti lasci il rubinetto aperto? :mbe:

elect
08-07-2007, 13:05
cmq io sullo stand-by nn sono mica sicuro...io ho provato a farlo per 2 mesi...bolletta identica alla precedente..e nn calcolata ma misurata.

Bè, come fai a misurare?

Per vedere quanto risparmi dovresti fare una stima del tempo che lasci in stand-by, quindi moltiplicarla per il valore che leggi sul manuale dell'apparecchio in stand-by

xenom
08-07-2007, 13:05
cmq io sullo stand-by nn sono mica sicuro...io ho provato a farlo per 2 mesi...bolletta identica alla precedente..e nn calcolata ma misurata.

2 mesi sono insufficenti, bisognerebbe provare per un anno... gli apparecchi in stand-by non assorbono di solito più di 1W :D

GianoM
08-07-2007, 21:14
2 mesi sono insufficenti, bisognerebbe provare per un anno... gli apparecchi in stand-by non assorbono di solito più di 1W :D
Il fatto è che va moltiplicato per 56 milioni di italiani. Ok, fai diviso 4. Sarebbero sempre 10 milioni di Watt.

Satiel
08-07-2007, 23:46
Gli apparecchi stanno in standby prevalentemente la notte, ma di notte le centrali continuano a produrre energia anche se essa non viene utilizzata...il risparmio energetico che si avrebbe è quindi trascurabile...

17mika
09-07-2007, 00:25
Gli apparecchi stanno in standby prevalentemente la notte, ma di notte le centrali continuano a produrre energia anche se essa non viene utilizzata...il risparmio energetico che si avrebbe è quindi trascurabile...

Ma sbaglio o uesto è un discorso che vale solo x le centrali nucleari?

Satiel
09-07-2007, 01:18
No vale anche per le centrali idroelettriche....non chiudi le dige quando non ne hai bisogno anche perchè ci vogliono giorni per mettere in servizio una centrale...

elect
09-07-2007, 08:50
Ma sbaglio o uesto è un discorso che vale solo x le centrali nucleari?

Di notte quando il consumo cala si utilizza l'energia in più per riportare parte dell'acqua di nuovo su

Gli apparecchi stanno in standby prevalentemente la notte, ma di notte le centrali continuano a produrre energia anche se essa non viene utilizzata...il risparmio energetico che si avrebbe è quindi trascurabile...

Bè, è sempre uno spreco, perchè se ci pensi quell'energia che va sprecata per tutti gli apparecchi in stand-by potrebbe essere usata come dicevo per pompare di nuovo l'acqua su

Marco83_an
09-07-2007, 09:54
Bè, è sempre uno spreco, perchè se ci pensi quell'energia che va sprecata per tutti gli apparecchi in stand-by potrebbe essere usata come dicevo per pompare di nuovo l'acqua su

Domanda spiccia , senza considerare l'effettivo risparmi di energia dell'umanità , a livello economico familiare , quanto potrebbe far risparmiare l'evitare lo stand-by a 4 Tv , 2 stereo , 2 dvd , 1 decoder ?!?!?
Giusto a livello informativo !

Satiel
09-07-2007, 10:16
Credo un numero compreso tra 0 e 1 Watt ;)

elect
09-07-2007, 11:59
Domanda spiccia , senza considerare l'effettivo risparmi di energia dell'umanità , a livello economico familiare , quanto potrebbe far risparmiare l'evitare lo stand-by a 4 Tv , 2 stereo , 2 dvd , 1 decoder ?!?!?
Giusto a livello informativo !


Se hai i manuali (puoi anche cercarli online) c'è scritto lì


Edit: Articoletto (http://www.senamion.it/2006/11/29/la-piu-grande-centrale-elettrica-ecologica-il-nostro-dito/) utile