krokus
01-07-2007, 17:27
Salve a tutti, è un po' che non posto, ma ora ho un serio problema e ho bisogno dell'aiuto di qualche psicologo del forum.
A febbraio ho iniziato una relazione con una ragazza di 26 anni. All' epoca ci conoscevamo da 3 mesi ed è stata lei a farsi avanti per prima. Ha detto che le piacevo e voleva conoscermi, così ci siamo incontrati una prima volta.
Lì ho capito che lei in realtà era già cotta come una pera....comunque, niente di male, abbiamo cominciato a frequentarci. Il nostro è sempre stato un rapporto molto asimmetrico: io sono sempre stato un po' titubante, non sapendo bene se i miei sentimenti fossero quelli giusti, lei invece si è sempre buttata anima e corpo nella nostra relazione.
Tempo fa le cose sono cominciate a peggiorare: da una parte lei pretendeva sempre di più, dall'altra io mostravo i primi segni di incertezza. Io ho cercato di spiegarle che ci voleva tempo, che bisognava fare le cose con calma, ma lei non ha mai completamente recepito il concetto. Circa un mesetto fa mi ha detto che voleva sposarmi :eek:
Venerdì sera, ormai saturo della situazione e consapevole che non mi avrebbe mai concesso il tempo che chiedevo (e che mi sembra normale in questi casi) ho preso coraggio, sono andato a casa sua e le ho detto che io non me la sentivo di andare avanti, che era tutta colpa mia, ma poichè di fatto io non la amavo, era meglio chiudere il nostro rapporto.
La sua reazione è stata devastante: a parte la ovvia tristezza, ho capito che il suo è un amore di tipo morboso, ossessivo. Il suo è un sentimento possessivo-esclusivo, lei non mi "ama", mi "vuole" tutto, tutto per sè e subito, senza se e senza ma.
La cosa agghiacciante è che l'unica cosa che le importa è che io sia fisicamente presente con lei. Non le importa se io la amo o no, non le importa se io sono felice o no, non le importa persino quando le ho detto che ho un altra donna! (Falso, ma era per capire il livello al quale era giunta).
Lei pretende che io stia con lei, il resto non conta nulla, e per ottenermi è disposta a qualsiasi cosa. In passato ha usato senza problemi tutte le armi di cui ogni donna è dotata (:oink: ), adesso è passata al "ricatto" morale del tipo "sono disperata, non riesco più a muovermi, domani chiamo il medico, comincio a bere, non vado più a lavorare..."
Sabato mi ha telefonato circa VENTI volte (ho risposto solo a quattro) implorandomi in ginocchio di andare da lei e alla telefonata delle tre del mattino ho promesso che oggi sarei andato da lei.
Oggi mi sono andato da lei e le ho ripetuto tutto quanto: le ho detto che poteva coprirmi di insulti,che sono uno stronzo, eccetera. Nulla. Dopo un primo approccio tranquillo, dopo un ora è partita x la tangente con le solite implorazioni, scene di disperazione, pianti, eccetera. Alla fine per potermene andare ho dovuto ingannarla dicendole che se avesse continuato a piangere, e avesse continuato ad autodistruggersi, io non l'avrei più voluta vedere, sottointendendo che forse avrei potuto ritornare un altro giorno.
Ora il problema è questo: se tronco brutalmente il tutto temo che lei sia capace di fare delle cazzate tipo smettere di lavorare, bere, ed altre cose peggiori che non voglio nemmeno pensare. Vorrei poterla aiutare, perchè in fondo sta male x causa mia e non meriterebbe tutto questo (mi prendo tutta la mia responsabilità) e vorrei fare in modo che la pillola sia meno amara possibile.
Cosa devo fare? Meglio troncare di brutto? Meglio illuderla cercando di distaccarmi lentamente? Non mi faccio più vedere ma è meglio sentirci comunque per telefono? Ripeto: so che il meglio sarebbe la troncatura, ma ho paura che lei faccia cazzate irreparabili. Mi date qualche consiglio?
Grazie a tutti
A febbraio ho iniziato una relazione con una ragazza di 26 anni. All' epoca ci conoscevamo da 3 mesi ed è stata lei a farsi avanti per prima. Ha detto che le piacevo e voleva conoscermi, così ci siamo incontrati una prima volta.
Lì ho capito che lei in realtà era già cotta come una pera....comunque, niente di male, abbiamo cominciato a frequentarci. Il nostro è sempre stato un rapporto molto asimmetrico: io sono sempre stato un po' titubante, non sapendo bene se i miei sentimenti fossero quelli giusti, lei invece si è sempre buttata anima e corpo nella nostra relazione.
Tempo fa le cose sono cominciate a peggiorare: da una parte lei pretendeva sempre di più, dall'altra io mostravo i primi segni di incertezza. Io ho cercato di spiegarle che ci voleva tempo, che bisognava fare le cose con calma, ma lei non ha mai completamente recepito il concetto. Circa un mesetto fa mi ha detto che voleva sposarmi :eek:
Venerdì sera, ormai saturo della situazione e consapevole che non mi avrebbe mai concesso il tempo che chiedevo (e che mi sembra normale in questi casi) ho preso coraggio, sono andato a casa sua e le ho detto che io non me la sentivo di andare avanti, che era tutta colpa mia, ma poichè di fatto io non la amavo, era meglio chiudere il nostro rapporto.
La sua reazione è stata devastante: a parte la ovvia tristezza, ho capito che il suo è un amore di tipo morboso, ossessivo. Il suo è un sentimento possessivo-esclusivo, lei non mi "ama", mi "vuole" tutto, tutto per sè e subito, senza se e senza ma.
La cosa agghiacciante è che l'unica cosa che le importa è che io sia fisicamente presente con lei. Non le importa se io la amo o no, non le importa se io sono felice o no, non le importa persino quando le ho detto che ho un altra donna! (Falso, ma era per capire il livello al quale era giunta).
Lei pretende che io stia con lei, il resto non conta nulla, e per ottenermi è disposta a qualsiasi cosa. In passato ha usato senza problemi tutte le armi di cui ogni donna è dotata (:oink: ), adesso è passata al "ricatto" morale del tipo "sono disperata, non riesco più a muovermi, domani chiamo il medico, comincio a bere, non vado più a lavorare..."
Sabato mi ha telefonato circa VENTI volte (ho risposto solo a quattro) implorandomi in ginocchio di andare da lei e alla telefonata delle tre del mattino ho promesso che oggi sarei andato da lei.
Oggi mi sono andato da lei e le ho ripetuto tutto quanto: le ho detto che poteva coprirmi di insulti,che sono uno stronzo, eccetera. Nulla. Dopo un primo approccio tranquillo, dopo un ora è partita x la tangente con le solite implorazioni, scene di disperazione, pianti, eccetera. Alla fine per potermene andare ho dovuto ingannarla dicendole che se avesse continuato a piangere, e avesse continuato ad autodistruggersi, io non l'avrei più voluta vedere, sottointendendo che forse avrei potuto ritornare un altro giorno.
Ora il problema è questo: se tronco brutalmente il tutto temo che lei sia capace di fare delle cazzate tipo smettere di lavorare, bere, ed altre cose peggiori che non voglio nemmeno pensare. Vorrei poterla aiutare, perchè in fondo sta male x causa mia e non meriterebbe tutto questo (mi prendo tutta la mia responsabilità) e vorrei fare in modo che la pillola sia meno amara possibile.
Cosa devo fare? Meglio troncare di brutto? Meglio illuderla cercando di distaccarmi lentamente? Non mi faccio più vedere ma è meglio sentirci comunque per telefono? Ripeto: so che il meglio sarebbe la troncatura, ma ho paura che lei faccia cazzate irreparabili. Mi date qualche consiglio?
Grazie a tutti