D.O.S.
27-06-2007, 01:42
Il biochip di Intel
L'utilizzo potrebbe essere utile e pratico ma è necessario che i costi siano bassi
Intel ha presentato a "Research@intel DAY 2007" biochip o chip con biosensori. Alla base di questa complicata tecnologia vi è una base scientifica piuttosto semplice: si associa una proteina ad un chip tramite il meccanismo secondo cui quando qualcosa si lega alla proteina, si ottiene il composto desiderato. E' quindi possibile sintetizzare delle proteine specifiche per legarle ad altre specifiche proteine e la versione più semplice ha una classe di molecole che riconoscono solo una classe molto ristretta di altre molecole.
Una volta che si conosce la proteina "serratura", è necessario legarla ad un chip. Si deve attaccare un gruppo funzionale alla fine di una proteina nota che sia in grado di legarsi ad un altro gruppo funzionale e poi si deve fare in modo che quest'ultimo si leghi ad una porzione di silicio. A questo punto è necessario sintetizzare un'altra proteina che si leghi ad un virus e che si attacchi alla proteina legata al chip. Intel produrrebbe quindi dei chip con la proteina "colla", poi si può aggiungere il rilevatore dell'Hiv, dell'influenza, o qualunque altro virus che si voglia rilevare.
Per quanto riguarda la componente silicio, è necessario rilevare la resistenza. Se si hanno due proteine legate ad un chip, queste saranno caratterizzate da una certa resistenza, quando queste si legano alla molecola target, si ha una grossa variazione della resistenza ed è proprio questa la chiave di funzionamento del biochip. E' possibile addirittura calibrare il processo con resistenze note di legami proteici.
In pratica si otterrebbe un sensore diviso in due parti, un sensore monouso e un "cervello" centrale. Ad esempio, unità del sensore è un chip monouso con attaccato un ago. Ci si infila il dito e il sangue scorre sopra il chip, se la proteina legata al chip si lega alla molecola target, che si sta cercando, la resistenza varia e suona un allarme. In questo modo si ottiene un risultato istantaneo. E' necessario che la parte monouso abbia un costo basso per poter rendere l'impiego del biochip economicamente accettabile.
Fonte: MolecularLab.it (26/06/2007)
LINK ALL'ARTICOLO (http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=5358)
L'utilizzo potrebbe essere utile e pratico ma è necessario che i costi siano bassi
Intel ha presentato a "Research@intel DAY 2007" biochip o chip con biosensori. Alla base di questa complicata tecnologia vi è una base scientifica piuttosto semplice: si associa una proteina ad un chip tramite il meccanismo secondo cui quando qualcosa si lega alla proteina, si ottiene il composto desiderato. E' quindi possibile sintetizzare delle proteine specifiche per legarle ad altre specifiche proteine e la versione più semplice ha una classe di molecole che riconoscono solo una classe molto ristretta di altre molecole.
Una volta che si conosce la proteina "serratura", è necessario legarla ad un chip. Si deve attaccare un gruppo funzionale alla fine di una proteina nota che sia in grado di legarsi ad un altro gruppo funzionale e poi si deve fare in modo che quest'ultimo si leghi ad una porzione di silicio. A questo punto è necessario sintetizzare un'altra proteina che si leghi ad un virus e che si attacchi alla proteina legata al chip. Intel produrrebbe quindi dei chip con la proteina "colla", poi si può aggiungere il rilevatore dell'Hiv, dell'influenza, o qualunque altro virus che si voglia rilevare.
Per quanto riguarda la componente silicio, è necessario rilevare la resistenza. Se si hanno due proteine legate ad un chip, queste saranno caratterizzate da una certa resistenza, quando queste si legano alla molecola target, si ha una grossa variazione della resistenza ed è proprio questa la chiave di funzionamento del biochip. E' possibile addirittura calibrare il processo con resistenze note di legami proteici.
In pratica si otterrebbe un sensore diviso in due parti, un sensore monouso e un "cervello" centrale. Ad esempio, unità del sensore è un chip monouso con attaccato un ago. Ci si infila il dito e il sangue scorre sopra il chip, se la proteina legata al chip si lega alla molecola target, che si sta cercando, la resistenza varia e suona un allarme. In questo modo si ottiene un risultato istantaneo. E' necessario che la parte monouso abbia un costo basso per poter rendere l'impiego del biochip economicamente accettabile.
Fonte: MolecularLab.it (26/06/2007)
LINK ALL'ARTICOLO (http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=5358)