gretas
17-06-2007, 01:33
Ricucci ai pm di Roma: Caltagirone mi disse che c'era un progetto bipartisan
Il costruttore-editore indicato come interfaccia di Fiorani e interlocutore di Fazio
di GIUSEPPE D'AVANZO
A STEFANO Ricucci, sostiene Ricucci, fu Francesco Gaetano Caltagirone a spiegare come, in quel momento, andavano le cose in Italia. Lo prese da parte. Gli disse: "Tu devi capire che questa č un'operazione di sistema, č di qua, č di lā". Ricucci capė, ma l'aveva giā capito. "Dotto', dice al pubblico ministero, era il segreto di Pulcinella" come lui, Ricucci, era il topo nel formaggio, in quei mesi del 2005, infilato in tutte le operazioni (Rcs, Bnl), a bordo di tutti i vascelli (con la destra e con la sinistra). Con Silvio Berlusconi, nell'avventura dell'assalto alla Rizzoli-Corriere della Sera. Con la Quercia, nell'operazione che sostiene Unipol nell'acquisizione della Banca Nazionale del Lavoro.
Incontra Berlusconi e lo "tiene informato", ogni fine settimana, attraverso Aldo Livolsi e Romano "Pippo" Comincioli e, ogni quindici giorni, attraverso Alejandro Agag. Tiene il filo con i Ds attraverso Nicola Latorre, "perché, vedete dotto', io Berlusconi non l'ho mai votato, io ho sempre votato... comunque Berlusconi io lo stimo come imprenditore, come politico per me non vale niente...". Stefano Ricucci parla, in sette lunghissimi estenuanti interrogatori ai pubblici ministeri di Roma Giuseppe Cascini e Rodolfo Maria Sabelli che hanno trovato riscontri e conferme a un racconto che giudicano monco magari, e troppo prudente.
http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/politica/-anto-intercetta-1/ricucci-due/ricucci-due.html
Il costruttore-editore indicato come interfaccia di Fiorani e interlocutore di Fazio
di GIUSEPPE D'AVANZO
A STEFANO Ricucci, sostiene Ricucci, fu Francesco Gaetano Caltagirone a spiegare come, in quel momento, andavano le cose in Italia. Lo prese da parte. Gli disse: "Tu devi capire che questa č un'operazione di sistema, č di qua, č di lā". Ricucci capė, ma l'aveva giā capito. "Dotto', dice al pubblico ministero, era il segreto di Pulcinella" come lui, Ricucci, era il topo nel formaggio, in quei mesi del 2005, infilato in tutte le operazioni (Rcs, Bnl), a bordo di tutti i vascelli (con la destra e con la sinistra). Con Silvio Berlusconi, nell'avventura dell'assalto alla Rizzoli-Corriere della Sera. Con la Quercia, nell'operazione che sostiene Unipol nell'acquisizione della Banca Nazionale del Lavoro.
Incontra Berlusconi e lo "tiene informato", ogni fine settimana, attraverso Aldo Livolsi e Romano "Pippo" Comincioli e, ogni quindici giorni, attraverso Alejandro Agag. Tiene il filo con i Ds attraverso Nicola Latorre, "perché, vedete dotto', io Berlusconi non l'ho mai votato, io ho sempre votato... comunque Berlusconi io lo stimo come imprenditore, come politico per me non vale niente...". Stefano Ricucci parla, in sette lunghissimi estenuanti interrogatori ai pubblici ministeri di Roma Giuseppe Cascini e Rodolfo Maria Sabelli che hanno trovato riscontri e conferme a un racconto che giudicano monco magari, e troppo prudente.
http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/politica/-anto-intercetta-1/ricucci-due/ricucci-due.html