giannola
13-06-2007, 16:13
MAFIA: TORNANO I KILLER A PALERMO DOPO 8 MESI DI SILENZIO
(AGI) - Palermo, 13 giu. - Alla vigilia della visita palermitana del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, domani e venerdi' a Palermo anche per ricordare le vittime della mafia, Cosa Nostra torna a sparare per le strade e uccide un boss, Nicola Ingarao, ritenuto capo del clan della Noce. Era dall'agosto scorso che in citta' non si registravano agguati mafiosi: l'ultimo era avvenuto nell'agosto dell'anno scorso nella borgata marinara di Sferracvallo. Gli investigatori procedono con cautela e non parlano di "guerra" tra le cosche, pur convinti che l'agguato il delitto non possa essere stato eseguito senza il consenso dei vertici mafiosi. Domenica scorsa a San Giuseppe Jato era stato ucciso un piccolo malavitoso, Salvatore Vassallo, ritenuto implicato in una vicenda di estorsioni. Tra i due episodi non emerge alcun collegamento ma gli inquirenti stanno rileggendo gli omicidi commessi nel Palermitano da un anno a questa parte per capire e interpretare le mosse dei clan e i loro mutamenti di assetto. Il riferimento e' anche alla scomparsa per "lupara bianca", nel settembre scorso, del boss di Sferracavallo, Bartolomeo Spatola e, all'omicidio del commerciante in pensione Giuseppe D'Angelo, ucciso nell'agosto scorso sempre a Sferracavallo. Gli inquirenti sostengono che potrebbe essersi trattato, in questi casi, di omicidi "singoli" per eliminare i cosiddetti "rami secchi" o per punire qualcuno che ha violato le regole delle organizzazioni mafiose. (AGI)
(AGI) - Palermo, 13 giu. - Alla vigilia della visita palermitana del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, domani e venerdi' a Palermo anche per ricordare le vittime della mafia, Cosa Nostra torna a sparare per le strade e uccide un boss, Nicola Ingarao, ritenuto capo del clan della Noce. Era dall'agosto scorso che in citta' non si registravano agguati mafiosi: l'ultimo era avvenuto nell'agosto dell'anno scorso nella borgata marinara di Sferracvallo. Gli investigatori procedono con cautela e non parlano di "guerra" tra le cosche, pur convinti che l'agguato il delitto non possa essere stato eseguito senza il consenso dei vertici mafiosi. Domenica scorsa a San Giuseppe Jato era stato ucciso un piccolo malavitoso, Salvatore Vassallo, ritenuto implicato in una vicenda di estorsioni. Tra i due episodi non emerge alcun collegamento ma gli inquirenti stanno rileggendo gli omicidi commessi nel Palermitano da un anno a questa parte per capire e interpretare le mosse dei clan e i loro mutamenti di assetto. Il riferimento e' anche alla scomparsa per "lupara bianca", nel settembre scorso, del boss di Sferracavallo, Bartolomeo Spatola e, all'omicidio del commerciante in pensione Giuseppe D'Angelo, ucciso nell'agosto scorso sempre a Sferracavallo. Gli inquirenti sostengono che potrebbe essersi trattato, in questi casi, di omicidi "singoli" per eliminare i cosiddetti "rami secchi" o per punire qualcuno che ha violato le regole delle organizzazioni mafiose. (AGI)