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View Full Version : La vostra opinione su: "matrimonio vs. convivenza"


Buffus
10-06-2007, 11:13
Ciao ragazzi
E' un po' di giorni che penso a questa cosa...
Premesso che ho avuto un'educazione cristiana cattolica, e di conseguenza io "miro" al matrimonio religioso come ideale per il mio futuro, è un po' di tempo che mi ponevo tutto ciò in discussione.
Ovvero: ai fini di mettere su famiglia con figli, cosa dà di più il matrimonio religioso di quello civile? E della convivenza?
Queste domande potranno sembrare banali e scontate per gli atei che leggono, ma assumeranno luce diversa per i cristiani.
Vorrei sentire le idee di entrambi, mi piacerebbe un dialogo costruttivo. Io ho una mia idea di fondo, ma come molte idee è utopistica:
credo che se la coppia è SERIA (dicasi seria una coppia che si rispetta, si parla, si impegna a vivere la relazione nel RISPETTO reciproco e nell'impegnarsi ad accogliere l'altrui debolezza), tecnicamente non serve nessun "patto" a sancire la bontà dell'unione. D'altro canto sono fin troppi i matrimoni che vanno a rotoli per incomprensioni, leggerezze e litigi.
Quindi in primis la bontà della coppia la fanno le persone e la loro serietà....
Che dite?
:)

Pucceddu
10-06-2007, 11:18
Sai che c'e'?

Secondo me il problema vero di oggi e' che manca l'impegno che c'era una volta per molte cose.

Prima gli uomini se si mettevano a fare una cosa la facevano fino in fondo e al meglio delle loro capacita'.Prima le donne erano piu' disposte a soffrire pur di avere quel che volevano.

C'era piu' volonta' di continuare una cosa iniziata con la coscienza che sarebbe durata per molto molto tempo, possibilmente fino alla fine, con alti e bassi, con pizzichi sulla pancia e sacrificio.

Oggi basta mezzo metro di casa in comune a dividere un matrimonio. :(

Killian
10-06-2007, 11:19
ora come ora sono cattolico, ma non mi sposerei, perchè la legislazione in caso di divorzio è troppo sbilanciata a favore della donna.

Meglio una convivenza in cui ci sia amore, piuttosto che un matrimonio fatto per far contenti i parenti e poter esibire nel salotto di casa una foto di quel giorno.

IpseDixit
10-06-2007, 11:21
Ovvero: ai fini di mettere su famiglia con figli, cosa dà di più il matrimonio religioso di quello civile?

La cerimonia differente:mbe: la differenza è tutta quà. All'atto pratico il matrimonio è una scrittura n municipio. C'è ancora gente che considera i matrimoni civili di serie b ?

IpseDixit
10-06-2007, 11:23
Sai che c'e'?

Secondo me il problema vero di oggi e' che manca l'impegno che c'era una volta per molte cose.

Prima gli uomini se si mettevano a fare una cosa la facevano fino in fondo e al meglio delle loro capacita'.Prima le donne erano piu' disposte a soffrire pur di avere quel che volevano.

C'era piu' volonta' di continuare una cosa iniziata con la coscienza che sarebbe durata per molto molto tempo, possibilmente fino alla fine, con alti e bassi, con pizzichi sulla pancia e sacrificio.

Oggi basta mezzo metro di casa in comune a dividere un matrimonio. :(

Una volta la donna non contava nulla e l'uomo era libero di fare quello che gli pareva, i matrimoni duravano in eterno come nel medioevo.

sempreio
10-06-2007, 11:47
meglio la convivenza, perchè le coppie sono cambiate

nel primo anno di matrimonio tutti felici con due cuori e una capanna, nel secondo 2 cuori e un appartamento al centro, nel terzo 2 avvocati e l' appartamento in centro a me e la capanna a te! fanculo!

kaioh
10-06-2007, 11:50
ora come ora sono cattolico, ma non mi sposerei, perchè la legislazione in caso di divorzio è troppo sbilanciata a favore della donna.
potresti fare solo quello quello religioso .

Ileana
10-06-2007, 11:51
Matrimonio.
La cultura del disimpegno (in ogni cosa) ha trovato facile via nella convivenza.
Non ci si sposa partendo dal presupposto che il divorzio è troppo costoso e troppo sbilanciato in favore di. Tutte cose vere. Ma se già prima di sposarsi si pensa a ciò, mi vien da chiedere su che basi si stia con quella determinata persona. Anche solo a convivere.

kaioh
10-06-2007, 11:52
Ovvero: ai fini di mettere su famiglia con figli, cosa dà di più il matrimonio religioso di quello civile? E della convivenza?
sono 3 cose differenti .

kaioh
10-06-2007, 11:53
Matrimonio.
La cultura del disimpegno (in ogni cosa) ha trovato facile via nella convivenza.
Non ci si sposa partendo dal presupposto che il divorzio è troppo costoso e troppo sbilanciato in favore di. Tutte cose vere. Ma se già prima di sposarsi si pensa a ciò, mi vien da chiedere su che basi si stia con quella determinata persona. Anche solo a convivere.ci si sposa anche solo per opportunità , per unb freddo calcolo di convenienza, mica solo perché si è innamorati persi.

Onisem
10-06-2007, 11:53
Matrimonio.
La cultura del disimpegno (in ogni cosa) ha trovato facile via nella convivenza.
Non ci si sposa partendo dal presupposto che il divorzio è troppo costoso e troppo sbilanciato in favore di. Tutte cose vere. Ma se già prima di sposarsi si pensa a ciò, mi vien da chiedere su che basi si stia con quella determinata persona. Anche solo a convivere.
Nella vita non si può mai sapere. E partire dal presupposto che la propria storia sarà come quelle di quei romanzetti da spiaggia e per sempre è il miglior modo per rimanere scottati. Meglio essere previdenti, se si può.

Kharonte85
10-06-2007, 11:56
Convivenza...poiche' l'amore è eterno finche' dura.

sempreio
10-06-2007, 11:57
Matrimonio.
La cultura del disimpegno (in ogni cosa) ha trovato facile via nella convivenza.
Non ci si sposa partendo dal presupposto che il divorzio è troppo costoso e troppo sbilanciato in favore di. Tutte cose vere. Ma se già prima di sposarsi si pensa a ciò, mi vien da chiedere su che basi si stia con quella determinata persona. Anche solo a convivere.

solo chi ha il coltello dalla parte del manico può fare il tuo ragionamento

Pucceddu
10-06-2007, 11:58
Una volta la donna non contava nulla e l'uomo era libero di fare quello che gli pareva, i matrimoni duravano in eterno come nel medioevo.

Non necessariamente.
Non parlo di ere fa, basta guardare gia' la seconda meta' del 900, non mi pare che le donne contassero PROPRIO nulla.

Ileana
10-06-2007, 12:01
ci si sposa anche solo per opportunità , per unb freddo calcolo di convenienza, mica solo perché si è innamorati persi.

Ultimamente conviene rimanere single o divorziare. Ti dà molti più diritti ;)
E' dell'altro giorno l'inchiesta del RDC dove si portavano dati di migliaia di coppie anziane (e non solo) costrette a separarsi per poter continuare ad avere il diritto alla casa popolare, perchè rimanendo sposati si sforava il tetto del reddito e si era costretti a trovare un appartamento in affitto (spesso un monolocale) vivendo in condizioni di estrema povertà.:(

Ileana
10-06-2007, 12:01
Una volta la donna non contava nulla e l'uomo era libero di fare quello che gli pareva, i matrimoni duravano in eterno come nel medioevo.

dio, i miei sono sposati da 20 anni e non funzia proprio così :D

kaioh
10-06-2007, 12:21
Ultimamente conviene rimanere single o divorziare. Ti dà molti più diritti ;)
E' dell'altro giorno l'inchiesta del RDC dove si portavano dati di migliaia di coppie anziane (e non solo) costrette a separarsi per poter continuare ad avere il diritto alla casa popolare, perchè rimanendo sposati si sforava il tetto del reddito e si era costretti a trovare un appartamento in affitto (spesso un monolocale) vivendo in condizioni di estrema povertà.:(
come dicevo ci si muove anche per la sola opportunità

Jamal Crawford
10-06-2007, 12:24
Lancio una provocazione: nel matrimonio l'uomo ha solo da perderci...

Jammed_Death
10-06-2007, 12:31
analisi personale:

l'essere umano è mosso solo dal desiderio. Nel caso attuale il desiderio è amare un'altro essere umano e renderlo felice. Col matrimonio si ottiene il legame definitivo, quindi ormai hai ottenuto quello che vuoi. Bene. Dopo un po inizia la noia e la voglia di qualcos'altro quindi o si tradisce, o si divorzia o si rimane infelici per il resto della vita.
Convivendo invece si sa che l'altro può andarsene e mollare quando vuole, quindi si cerca di fare il possibile per renderlo\a felice e si cerca di "vivere".

Questo è tutto imho ovviamente.

IpseDixit
10-06-2007, 13:18
sono 3 cose differenti .
Mi spieghi la differenza tra matrimonio civile e religioso ?

essegi
10-06-2007, 13:51
Matrimonio.
La cultura del disimpegno (in ogni cosa) ha trovato facile via nella convivenza.
Non ci si sposa partendo dal presupposto che il divorzio è troppo costoso e troppo sbilanciato in favore di. Tutte cose vere. Ma se già prima di sposarsi si pensa a ciò, mi vien da chiedere su che basi si stia con quella determinata persona. Anche solo a convivere.
parli x esperienza personale?

io sì, di quasi vent'anni, di convivenza

e con 2 figli

e la cultura del disimpegno di cui la nostra famiglia dovrebbe essere portatrice, per favore dimostracela, nei fatti, altrimenti evita di affibbiare "gratis" certi appellativi a chi non conosci solo in base alle tue convinzioni

Buffus
10-06-2007, 14:06
parli x esperienza personale?

io sì, di quasi vent'anni, di convivenza

e con 2 figli

e la cultura del disimpegno di cui la nostra famiglia dovrebbe essere portatrice, per favore dimostracela, nei fatti, altrimenti evita di affibbiare "gratis" certi appellativi a chi non conosci solo in base alle tue convinzioni

ecco mi interessa molto il tuo punto di vista. :)
Come hai cresciuto i figli? come valuti la tua scelta? Sei felice?

Dreammaker21
10-06-2007, 14:08
Premesso che ho avuto un'educazione cattolica ma ho sviluppato fin da subito una mentalità di matrice atea e\o agnostica e quindi ad oggi non credo nè in entità divine nè in alcuna chiesa terrena.
Per quanto riguarda il mio rapporto verso le varie formule di matrimonio o la convivenza, io miro al matrimonio come completameno della coppia, ed essendo io ateo scelgo la formula del matrimonio civile.
La convivenza, per come la vivo io, è solo una tappa intermedia e quasi finale del percorso di fidanzamento, infatti io andrei a convivere solo dopo un perido di fidanzamento serio, in attesa di chiederle la mano.
Per me il matrimonio risulta essere il sigillo, sebbene a livello sentimentale può non essre indispensabile, della fromazione di una nuova coppia all'interno della società in cui vivo.
Mi à accesso ad un serie di diritti che tutelano me e la mia compagna e per la società diventiamo ufficialmete una coppia, io prendo simbolicamente il suo cognome e lei pure.
Se invece la mia compagna vuole, perchè fedele, sposarsi in chiesa, in quel caso mi sposerò anche religiosamente con il rito riservato alle coppie in cui un coniuge non è di fede di cattolica.
Ho scoperto che si può tranquillamente fare anche perchè non avrei mentito al prete sulla mi appartenenza ad una confessione.
Per completare il quadro io non sono favorevole ai dico, o meglio non sono favorevole al riconoscimento ufficiale di conviventi e all'estensione dei diritti del matrimonio metre sono favorevole ai matrimoni degli omossessuali.
Per i conviventi, a mio avviso, basta potenziare la legislazione già in vigore per assicurare alcuni diritti, come la visita in ospedale o la possibilità di decisone su malattie debilitanti, etc.
Questo è come la penso.

Ileana
10-06-2007, 19:14
parli x esperienza personale?

io sì, di quasi vent'anni, di convivenza

e con 2 figli

e la cultura del disimpegno di cui la nostra famiglia dovrebbe essere portatrice, per favore dimostracela, nei fatti, altrimenti evita di affibbiare "gratis" certi appellativi a chi non conosci solo in base alle tue convinzioni
Dicasi eccezione, come eccezione ora sono i matrimoni come quello dei miei (che sono giovani) e durano da 20 anni.
Per ora tutti quelli che ho visto figli di conviventi sono finiti in mezzo a padri che si son rifiutati di riconoscere i figli.
Madri/padri spariti nel nulla senza lasciare traccia, e nemmeno un soldo.
Certo, succede anche col matrimonio (e ho esempio anche di questo, ma son poi sempre figli della stessa cultura), ma col matrimonio almeno hai dei doveri.
E i figli sono quelli che ci sono finiti in mezzo, come sempre.

eriol
10-06-2007, 19:18
credo che se la coppia è SERIA (dicasi seria una coppia che si rispetta, si parla, si impegna a vivere la relazione nel RISPETTO reciproco e nell'impegnarsi ad accogliere l'altrui debolezza), tecnicamente non serve nessun "patto" a sancire la bontà dell'unione. D'altro canto sono fin troppi i matrimoni che vanno a rotoli per incomprensioni, leggerezze e litigi.
Quindi in primis la bontà della coppia la fanno le persone e la loro serietà....
Che dite?
:)

che sono d'accordo.
in ogni caso sarei per entrambe le cose: convivenza prima e matrimonio poi.

giannola
10-06-2007, 20:16
Ciao ragazzi
E' un po' di giorni che penso a questa cosa...
Premesso che ho avuto un'educazione cristiana cattolica, e di conseguenza io "miro" al matrimonio religioso come ideale per il mio futuro, è un po' di tempo che mi ponevo tutto ciò in discussione.
Ovvero: ai fini di mettere su famiglia con figli, cosa dà di più il matrimonio religioso di quello civile? E della convivenza?
Queste domande potranno sembrare banali e scontate per gli atei che leggono, ma assumeranno luce diversa per i cristiani.
Vorrei sentire le idee di entrambi, mi piacerebbe un dialogo costruttivo. Io ho una mia idea di fondo, ma come molte idee è utopistica:
credo che se la coppia è SERIA (dicasi seria una coppia che si rispetta, si parla, si impegna a vivere la relazione nel RISPETTO reciproco e nell'impegnarsi ad accogliere l'altrui debolezza), tecnicamente non serve nessun "patto" a sancire la bontà dell'unione. D'altro canto sono fin troppi i matrimoni che vanno a rotoli per incomprensioni, leggerezze e litigi.
Quindi in primis la bontà della coppia la fanno le persone e la loro serietà....
Che dite?
:)

convissuto per 4 anni e sposato da quasi 7: quello che conta è la sostanza non la forma del matrimonio.

NetEagle83
10-06-2007, 20:54
Mah... io sono cattolico (magari non un fervente praticante ma la fede c'è), eppure sono anch'io a favore di una sana convivenza di qualche anno prima del grande passo, perchè vivere insieme ad una persona tutta la vita è un impegno non da poco, che necessita di molta, molta maturità da parte di entrambi e di un certo percorso alle spalle.


Poi per il resto, una volta completato il percorso di cui parlo (compresa la convivenza ovviamente) la scelta tra matrimonio civile o religioso rimane legata solo al proprio intimo orientamento, anche perchè non cambia proprio nulla in quanto a diritti/doveri (seppur questi ultimi, forse, siano effettivamente sbilanciati a favore della componente femminile).

Ps. non esiste il "solo" rito religioso a sè stante, se ti sposi in chiesa automaticamente lo sei anche per lo stato. Al contrario il matrimonio civile è completamente indipendente. :)

Buffus
10-06-2007, 21:05
grazie per tutti gli interventi!
questo thread è sorprendentemente pacato e civile :)

kaioh
10-06-2007, 21:07
Ps. non esiste il "solo" rito religioso a sè stante, se ti sposi in chiesa automaticamente lo sei anche per lo stato. Al contrario il matrimonio civile è completamente indipendente. :)
allora, ripetiamo: esiste un matrimoinio religioso ed uno civile e nessuno dei due implica l'altro.
Ogni coppia può fare o uno solo dei due, o tutti e due in tempi separati o tutti e due assieme.Molto spesso quando uno dei due partner è straniero si fa il rito civile solo per far prendere al partner la cittadinanza italiana o la possibilità di farla venire in italia poi, con comodo ,dopo qualche tempo quando ci si è pronti ci si sposa per davvero.

zerothehero
10-06-2007, 21:15
Ciao ragazzi
E' un po' di giorni che penso a questa cosa...
Premesso che ho avuto un'educazione cristiana cattolica, e di conseguenza io "miro" al matrimonio religioso come ideale per il mio futuro, è un po' di tempo che mi ponevo tutto ciò in discussione.
Ovvero: ai fini di mettere su famiglia con figli, cosa dà di più il matrimonio religioso di quello civile? E della convivenza?
Queste domande potranno sembrare banali e scontate per gli atei che leggono, ma assumeranno luce diversa per i cristiani.
Vorrei sentire le idee di entrambi, mi piacerebbe un dialogo costruttivo. Io ho una mia idea di fondo, ma come molte idee è utopistica:
credo che se la coppia è SERIA (dicasi seria una coppia che si rispetta, si parla, si impegna a vivere la relazione nel RISPETTO reciproco e nell'impegnarsi ad accogliere l'altrui debolezza), tecnicamente non serve nessun "patto" a sancire la bontà dell'unione. D'altro canto sono fin troppi i matrimoni che vanno a rotoli per incomprensioni, leggerezze e litigi.
Quindi in primis la bontà della coppia la fanno le persone e la loro serietà....
Che dite?
:)


Così di primo acchito mi viene in mente questo: il matrimonio religioso è un sacramento, un patto indissolubile di fronte a Dio che unisce un uomo e una donna (e che ha effetti anche civili, chiaramente)...il matrimonio civile è un contratto che si pone in essere tra uomo e donna e lo stato.
Cosa dà di più il matrimonio civile da quello religioso?
Se non si è credenti nulla...se si è credenti invece cambia. :D

essegi
10-06-2007, 21:24
...credo che se la coppia è SERIA (dicasi seria una coppia che si rispetta, si parla, si impegna a vivere la relazione nel RISPETTO reciproco e nell'impegnarsi ad accogliere l'altrui debolezza), tecnicamente non serve nessun "patto" a sancire la bontà dell'unione. D'altro canto sono fin troppi i matrimoni che vanno a rotoli per incomprensioni, leggerezze e litigi.
Quindi in primis la bontà della coppia la fanno le persone e la loro serietà....
Che dite? :)
che hai già detto tu... :)


ecco mi interessa molto il tuo punto di vista. :)
Come hai cresciuto i figli? come valuti la tua scelta? Sei felice?
i figli: li ho cresciuti, anzi no, li stiamo crescendo :) cercando di fare al meglio il nostro compito di genitori, insegnando, spiegando, concedendo e negando: x ora i risultati, nei rapporti con noi e con gli altri adulti, nei rapporti con i loro amici, nell'apprendimento scolastico e pure nello sport, ci sembrano davvero + che buoni...
gli è stato spiegato fin da subito che i loro genitori non erano sposati: il + grande, circa al tempo della 1ª elementare, 2 o 3 volte ha avuto un'uscita del tipo "e ora vi dichiaro marito e moglie" (sorridendo) dopodiché, anche vedendo quanti suoi compagni si ritrovavano ad avere genitori separati, seppur *sempre* sposati, ha capito e guarda ai fatti e non alle forme... il più piccolo ha capito ancora prima e si comporta nello stesso modo, anzi in questi giorni è particolarmente arrabbiato con i testimoni di geova perché ha letto in loro volantino un qualcosa del tipo "le coppie conviventi si dovrebbero lasciare", meno male che non li ha visti distribuirlo, xchè il suo vocabolario di parolacce non è mica piccolo... :D

valutare la scelta? la scelta è stata fatta x convinzione di ognuno, senza che ci fossero necessità che la imponevano (fra l'altro secondo la legge io sono celibe, lei è nubile), quindi...
certo che stiamo valutando alcuni fattori, chiamiamoli "burocratici", che potrebbero portare a cambiare la nostra iniziale decisione, attendendo o no la maggiore età dei figli, ma come dire, di questo riparliamone + avanti... :)

felicità? beh, guarda, lo siamo almeno quanto le migliori coppie sposate, in chiesa o civilmente, ne frequentiamo molte come amici, e c'è vicendevolmente la massima stima... :) ...poi fra noi non è che non litighiamo mai, eh, certi urlacci... :D ma finiscono immediatamente quando il figlio + grande, e ora anche l'altro, ci fanno un gesto simile a quello di soppesare più volte un pallone, ben gonfio... :D :D

NetEagle83
10-06-2007, 21:25
allora, ripetiamo: esiste un matrimoinio religioso ed uno civile e nessuno dei due implica l'altro.
Ogni coppia può fare o uno solo dei due, o tutti e due in tempi separati o tutti e due assieme.Molto spesso quando uno dei due partner è straniero si fa il rito civile solo per far prendere al partner la cittadinanza italiana o la possibilità di farla venire in italia poi, con comodo ,dopo qualche tempo quando ci si è pronti ci si sposa per davvero.

Ehm... non è che voglio contraddirti, ma io ho sempre saputo che quando ci si sposa in chiesa, "contestualmente" e automaticamente si è marito e moglie anche per lo stato, con tutti di diritti/doveri che ne conseguono, ed è impossibile essere sposati "solo" religiosamente. Infatti ho sentito con le mie orecchie i preti pronunciare anche gli articoli del codice civile durante la cerimonia religiosa... però magari sbaglio io... non ci sarebbe qualche link dove controllare?

Al contrario, come dici tu, è possibile sposarsi prima in comune e poi in chiesa (ed è verissimo che spesso accade quando uno dei due coniugi è straniero e deve venire in Italia :) ).

kaioh
10-06-2007, 21:28
Ehm... non è che voglio contraddirti, ma io ho sempre saputo che quando ci si sposa in chiesa, "contestualmente" e automaticamente si è marito e moglie anche per lo stato, con tutti di diritti/doveri che ne conseguono, ed è impossibile essere sposati "solo" religiosamente. Infatti ho sentito con le mie orecchie i preti pronunciare anche gli articoli del codice civile durante la cerimonia religiosa... però magari sbaglio io... non ci sarebbe qualche link dove controllare?

Al contrario, come dici tu, è possibile sposarsi separatamente, prima in comune e poi in chiesa (ed è verissimo che spesso accade quando uno dei due coniugi è straniero e deve venire in Italia :) ).questo perché te hai sempre assistito a matrimoni concordatari nei quali contestualmente al rito religioso il prete fa anche il rito civile come gli era stato chiesto dagli sposi .

NetEagle83
10-06-2007, 21:33
questo perché te hai sempre assistito a matrimoni concordatari nei quali contestualmente al rito religioso il prete fa anche il rito civile come gli era stato chiesto dagli sposi .

Si si infatti. ho appena visto Wikipedia e, riporto testualmente:

In molte giurisdizioni la cerimonia del matrimonio civile può aver luogo durante la cerimonia del matrimonio religioso, sebbene si tratti di due entità distinte. Nella maggior parte degli stati occidentali il matrimonio può essere celebrato da un sacerdote, ministro o autorità religiosa; in tal caso l'autorità religiosa agisce simultaneamente come autorità religiosa e come ufficiale dello stato. È quanto avviene anche in Italia con l'istituto del matrimonio concordatario, per cui la semplice celebrazione cattolica può avere anche gli effetti civili (attraverso la sua trascrizione). In alcuni paesi come la Francia, la Germania e la Russia, è necessario essere sposati dallo stato prima di avere una cerimonia religiosa.

Questo è il link: http://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio_civile

Però (sarò tonto :D ) continuo a non capire una cosa: si può essere sposati "solo" in chiesa?
Cioè, è possibile (intendo in Italia) una situazione in cui per la chiesa cattolica come "istutuzione" si è marito e moglie e per lo stato no? :what:

zerothehero
10-06-2007, 21:44
Si si infatti. ho appena visto Wikipedia e, riporto testualmente:



Questo è il link: http://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio_civile

Però (sarò tonto :D ) continuo a non capire una cosa: si può essere sposati "solo" in chiesa?
Cioè, è possibile (intendo in Italia) una situazione in cui per la chiesa cattolica come "istutuzione" si è marito e moglie e per lo stato no? :what:

NO...il matrimonio religioso ha effetti anche civili. :)

kaioh
10-06-2007, 22:09
Cioè, è possibile (intendo in Italia) una situazione in cui per la chiesa cattolica come "istutuzione" si è marito e moglie e per lo stato no? :what:SI

kaioh
10-06-2007, 22:10
NO...il matrimonio religioso ha effetti anche civili. :)Spiega....



Sei sicuro di avre capito cosa è il matrimonio religioso e quello concordatario?

guglielmit
10-06-2007, 22:11
Premesso che ho avuto un'educazione cattolica ma ho sviluppato fin da subito una mentalità di matrice atea e\o agnostica e quindi ad oggi non credo nè in entità divine nè in alcuna chiesa terrena.
Per quanto riguarda il mio rapporto verso le varie formule di matrimonio o la convivenza, io miro al matrimonio come completameno della coppia, ed essendo io ateo scelgo la formula del matrimonio civile.



Ho quotato il passaggio di Dreammaker21 perche non avrei saputo trovare di meglio per descivermi...e anche un po' per pigrizia :D Scherzo...
Stessa linea sul rapporto con la religione e sul matrimonio.Anche io lo sento come completamento della coppia in tutti i sensi.
Non ho provato la convivenza...l'idea non piaceva a mia moglie e ad entrambi le famiglie...mentalita' cosi :rolleyes: Cmq dopo 7 anni(circa tra tira e molla) di fidanzamento ci siamo sposati.Ahime',rito religioso che non va d'accordo con i miei ideali,cmq la cosa mi ha lasciato indifferente(sotto il punto di vista religioso)
Ora siamo sposati da 16 anni con un figlio...direi che va tutto molto bene.
Con non pochi sacrifici siamo riusciti a comprare casa e abbiamo raggiunto un discreta stabilita' finanziaria.

Non mi sento di classificare la convivenza di serie B,pero' probabilmente se avessi convissuto sarei arrivato a chiedere a mia moglie il matrimonio...come gia' detto mi sembra veramente il completamento....magari sbaglio ma ad oggi non ho cambiato idea.

Dream_River
10-06-2007, 22:55
Una volta i matrimoni duravano molto di più perchè erano fondati su motivazioni economiche non affettive o sessuali (Per quello esistevano particolari figure libertine che servivano da sfogo per i due sposati, soprattutto per la sposa)

A me piacerebbe potermi sposarmi (quello civico ovviamente) ma visto che qua in Italia noi omosessuali non valiamo più di ciò che piomba nel water, mi dovrò accontentare della convivenza, che cmq è sempre una scelta rispettabilissima ma personalmente preferirei qualcosa che mi leghi di più e che mi conceda maggiori diritti

ania
11-06-2007, 08:56
Ciao ragazzi
E' un po' di giorni che penso a questa cosa...
Premesso che ho avuto un'educazione cristiana cattolica.
Ovvero: ai fini di mettere su famiglia con figli, cosa dà di più il matrimonio religioso di quello civile? E della convivenza?
Queste domande potranno sembrare banali e scontate per gli atei che leggono, ma assumeranno luce diversa per i cristiani.Anche io ho ricevuto un'educazione cristiana cattolica, ma oggi posso definirmi molto razionalmente e lucidamente atea.
Comunque, non per questo ho trovato banali e/o scontate le tue domande.
Vorrei sentire le idee di entrambi, mi piacerebbe un dialogo costruttivo. Io ho una mia idea di fondo, ma come molte idee è utopistica:
credo che se la coppia è SERIA (dicasi seria una coppia che si rispetta, si parla, si impegna a vivere la relazione nel RISPETTO reciproco e nell'impegnarsi ad accogliere l'altrui debolezza), tecnicamente non serve nessun "patto" a sancire la bontà dell'unione. D'altro canto sono fin troppi i matrimoni che vanno a rotoli per incomprensioni, leggerezze e litigi.
Quindi in primis la bontà della coppia la fanno le persone e la loro serietà....
Che dite?Dico che condivido ogni parola di quella che hai definito la tua "idea di fondo", ed io non la trovo nemmeno un'idea utopistica.Convivenza...poiche' l'amore è eterno finche' dura.Credo che l'amore possa essere reso eterno SE -E SOLO SE- entrambi i componenti della coppia si impegnano seriamente ogni giorno, e giorno dopo giorno per tutta la vita, al fine di renderlo tale.

L'amore si nutre di rispetto, di fiducia, di fedeltà, di comprensione ed anche di perdono (*), di stima, di dialogo, di sincerità sempre ed a qualunque costo, di impegno, di fatica e sacrifici condivisi, di intimità e tenerezza, di passione e complicità.

(*)
Sì, anche di perdono, penso debba sapersi nutrire l'amore, perchè -purtroppo- non siamo creature perfette, e nel corso di tutta una vita insieme, penso possa anche capitare di commettere degli errori, ma SE quegli errori NON sono tali da inficiare, compromettere, svilire e fare venir meno la stima, la fiducia, ed il rispetto reciproci, penso che ci si debba saper perdonare, penso che ci si debba saper venire incontro sempre e comunque.

Fondamentalmente sono favorevole all'idea della convivenza, e mi sposerei solo se il mio compagno sentisse il matrimonio civile e/o religioso come una necessità improcrastinabile.

Quello che conta -per me- è il fatto di compiere un cammino accanto ed insieme alla persona che amo e che mi ama.

Quello che conta è avere un progetto di vita comune, ed impegnarsi seriamente con costanza e tenacia ogni giorno, e giorno dopo giorno, per tutta la vita fino alla fine dei giorni, per realizzarlo insieme.

Sinceramente, non sento la necessità di presentarmi davanti ad un ufficiale di stato civile, o davanti al ministro di un culto in cui -peraltro- non credo più, per ottenere la condizione giuridica di "moglie", trovo che la condizione spirituale ed affettiva di "compagna" mi vada più che bene.

Comunque, finchè la coppia è in grado di nutrire e coltivare l'amore che l'ha resa tale, non vedo problemi.

E con questo non voglio dire che problemi non possano essercene, problemi e/o difficoltà nel corso di tutta una vita insieme, ce ne saranno sicuramente e se ne dovranno affrontare di certo, ma se ci si ama davvero, allora vale la pena di impegnarsi fino al midollo per affrontare le cose insieme e risolverle.

I problemi veri e più gravi -purtroppo- sorgono se l'amore si logora fino a svanire e dissolversi, ed allora, se dopo averlo sposato, ma una volta esaurito il sentimento che lo legava a me, mio marito dovesse scegliere di restarmi accanto solo ed unicamente per inerzia, per abitudine, o peggio ancora per pura convenienza :
1_perchè valuta che divorziare è troppo costoso,
2_perchè ritiene che divorziando "ci rimetterebbe troppo economicamente",
3_perchè ritiene che il divorzio sarebbe "troppo sbilanciato a mio favore",
che razza di matrimonio sarebbe ???

Sarebbe solo un "matrimonio che conserva le apparenze e la facciata", come ne vedo purtroppo tanti -davvero tanti- attorno a me.

Matrimoni completamente svuotati di essenza, di valore, di significato, di contenuto.

Matrimoni sviliti dalla mancanza di rispetto, dalle infedeltà, dalla sfiducia, dalla disistima.

Matrimoni fra persone che oramai non hanno più nulla da dirsi, e che si sopportano a malapena.

Matrimoni fra estranei che stancamente e pigramente trascinano e barcamenano la loro grigia e squallida esistenza nell' indifferenza più totale l'uno per l'altra, vivendo fra silenzi, incomprensioni, menzogne, sotterfugi, omissioni, falsità, insoddisfazioni, cattiverie, ripicche, tradimenti.

Matrimoni fra estranei che -appunto- oramai divenuti indifferenti l'uno all'altra, cercano "svaghi ed interessi altrove", ed il riferimento non è ad innocenti hobbies.

Se devo vivere con accanto un uomo che mi amava, ma che a causa del logorarsi e dissolversi dell'amore, nel tempo è diventato un perfetto estraneo, un estraneo che arriva a scegliere di restare con me solo per inerzia, per abitudine, per convenienza, perchè -dopo essersi fatto un pò di conti in tasca- è addivenuto alla conclusione che "divorziare non gli conviene", e quindi, resta all'interno di un "matrimonio di facciata", ma magari mi tradisce anche, allora, preferisco davvero di gran lunga non averlo mai sposato, e che se il mio compagno non mi ama più, si senta assolutamente e totalmente libero di andarsene lontano da me.

Per come io vedo le cose, è una questione di dignità, di stima e di rispetto di sè.

Non sono le catene -e tanto meno i pezzi di carta- a tenere unite le persone.

Non sono i contratti -che si possono rescindere- e nemmeno i sacramenti, a tenere unite le persone, ma il desiderio e la volontà di restare l'uno accanto all'altra, giorno dopo giorno, ogni giorno della propria vita, nella buona e nella cattiva sorte e -se necessario- anche contro tutto e contro tutti.

Inoltre, di fronte all'eventuale fallimento della storia nella quale si è impegnata l'intera propria vita e tutto di sè, di fronte al crollo di tutto quello in cui si è creduto con tutte le proprie forze, di fronte al dissolversi di tutto quello in cui si è investito ogni singolo frammento di sè, ogni singola fibra, ogni singolo neurone, NON vorrei nemmeno vederci in mezzo avvocati, tribunali, sentenze, cattiverie, ripicche, rancori, ostilità, odi, diatribe e conflitti.

Quello che si deve salvare alla fine di una storia, se la storia la si è lasciata finire, e ciascuno in ciò avrà "le sue belle responsabilità", è il rispetto reciproco, i ricordi di quello che si è condiviso, e naturalmente l'amore per i figli.



"SULL'AMORE"

Allora Almitra disse: parlaci dell'Amore.
E lui sollevò la stessa e scrutò il popolo e su di esso calò una grande quiete.
E con voce ferma disse:

Quando l' amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
e quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il vento del nord devasta il giardino.

Poiché l'amore come vi incorona così vi crocefigge.
E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,
Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra.
Come covoni di grano vi accoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi staccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.
Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.
E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.

Tutto questo compie in voi l'amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.
Ma se per paura cercherete nell'amore unicamente la pace e il piacere,
Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete ma non tutto il vostro riso e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.

L'amore non da nulla fuorché sé stesso e non attinge che da se stesso.
L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
Poiché l'amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire: "Ho Dio nel cuore", ma piuttosto, "Io sono nel cuore di Dio". E non crediate di guidare l'amore, perché se vi ritiene degni è lui che vi guida.

L'amore non vuole che compiersi.
Ma se amate e se è inevitabile che abbiate desideri, i vostri desideri hanno da essere questi:
Dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello che canta la sua melodia nella notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d'amore,
E sanguinare condiscendenti e gioiosi.
Destarsi all'alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d'amore;
Riposare nell'ora del meriggio e meditare sull'estasi d'amore;
Grati, rincasare la sera;
E addormentarsi con una preghiera in cuore per l'amato e un canto di lode sulle labbra.


K.Gibran


Ania

Nevermind
11-06-2007, 09:01
Ciao ragazzi
E' un po' di giorni che penso a questa cosa...
Premesso che ho avuto un'educazione cristiana cattolica...
:)


L'abbiamo avuti tutti ma questo non ti impedisce di pensare col tuo cervello non è che sei tenuto a sposarti in chiesa :mbe: Detto come l'hai detto tu pare che sia una cosa che fai solo perchè te l'hanno inculcata sin da bimbo.

Nevermind
11-06-2007, 09:05
...
Ovvero: ai fini di mettere su famiglia con figli, cosa dà di più il matrimonio religioso di quello civile? E della convivenza?
Queste domande potranno sembrare banali e scontate per gli atei che leggono, ma assumeranno luce diversa per i cristiani.
Vorrei sentire le idee di entrambi, mi piacerebbe un dialogo costruttivo. Io ho una mia idea di fondo, ma come molte idee è utopistica:
credo che se la coppia è SERIA (dicasi seria una coppia che si rispetta, si parla, si impegna a vivere la relazione nel RISPETTO reciproco e nell'impegnarsi ad accogliere l'altrui debolezza), tecnicamente non serve nessun "patto" a sancire la bontà dell'unione. D'altro canto sono fin troppi i matrimoni che vanno a rotoli per incomprensioni, leggerezze e litigi.
Quindi in primis la bontà della coppia la fanno le persone e la loro serietà....
Che dite?
:)

LA penso come te il matrimonio IMHO è solo una formalità che ha valore prettamente legale diciamo. Dal punto di vista del sentimento non cambio logicamente nulla.
Però oggi come oggi se ami una persona e vuoi fare famiglia con lei ti conviene sposarti (magari non subito ma prima o poi si) per tutti i discorsi che si sono detti quando si parlava dei Dico...per lo stato altrimenti si sarebbe 2 estranei.

LightIntoDarkness
11-06-2007, 14:56
Ciao ragazzi
E' un po' di giorni che penso a questa cosa...
Premesso che ho avuto un'educazione cristiana cattolica, e di conseguenza io "miro" al matrimonio religioso come ideale per il mio futuro, è un po' di tempo che mi ponevo tutto ciò in discussione.
Ovvero: ai fini di mettere su famiglia con figli, cosa dà di più il matrimonio religioso di quello civile? E della convivenza?
<cut>
tecnicamente non serve nessun "patto" a sancire la bontà dell'unione. D'altro canto sono fin troppi i matrimoni che vanno a rotoli per incomprensioni, leggerezze e litigi.
Quindi in primis la bontà della coppia la fanno le persone e la loro serietà....
Che dite?
:)

Premessa: parlo da cristiano a -40 giorni al matrimonio :)

Se oltre alla "educazione cristiana" vivi anche la fede nella tua vita concreta, ti assicuro che la differenza è grandissima.

Col sacramento del matrimonio, gli sposi consacrano la propria vita l'uno all'altra ed entrambi a Dio, sorgente e nutrimento di quell'amore che è per sua natura e origine divina eterno.

Partendo da questo, ecco allora che quell'amore non è più "eterno finchè dura", ma è un impegno preso in piena libertà di fronte a Dio di amare, rispettare, onorare sempre l'altra persona, cercando di vivere l'amore che si ha l'uno per l'altra nel modo più pieno, diventando segno visibile dell'amore di Dio.

Il sacramento del matrimonio non è quindi un "patto a sancire la bontà dell'unione", ma è la fonte della grazia che permette agli sposi di vivere tutto quanto detto sopra, ovviamente incarnato nelle difficoltà, negli errori e nel perdono reciproco.

Questo per giungere alla pienezza dell'amore e della gioia nella coppia, accompagnati per mano da Dio! :)



Se invece non vivi la fede, o pensi che non sia alla base delle tue scelte di vita, allora evita a tutti i costi una promessa di fronte a Dio che non sia pienamente sincera, convinta e gioiosa.

Il matrimonio civile ha la stessa dignità e valenza nella società di uno religioso, sia ben chiaro!

willywilly77
11-06-2007, 17:53
Sposato da 3 anni, matrimonio o convivenza per me e la mia compagna sono la stessa cosa, io avrei preferito il rito civile veloce e senza tanti frizzi e lazzi ma la signora ha insistito quindi matrimonio in chiesa fu.

Buffus
12-06-2007, 01:51
Premessa: parlo da cristiano a -40 giorni al matrimonio :)

Se oltre alla "educazione cristiana" vivi anche la fede nella tua vita concreta, ti assicuro che la differenza è grandissima.

Col sacramento del matrimonio, gli sposi consacrano la propria vita l'uno all'altra ed entrambi a Dio, sorgente e nutrimento di quell'amore che è per sua natura e origine divina eterno.

Partendo da questo, ecco allora che quell'amore non è più "eterno finchè dura", ma è un impegno preso in piena libertà di fronte a Dio di amare, rispettare, onorare sempre l'altra persona, cercando di vivere l'amore che si ha l'uno per l'altra nel modo più pieno, diventando segno visibile dell'amore di Dio.

Il sacramento del matrimonio non è quindi un "patto a sancire la bontà dell'unione", ma è la fonte della grazia che permette agli sposi di vivere tutto quanto detto sopra, ovviamente incarnato nelle difficoltà, negli errori e nel perdono reciproco.

Questo per giungere alla pienezza dell'amore e della gioia nella coppia, accompagnati per mano da Dio! :)



Se invece non vivi la fede, o pensi che non sia alla base delle tue scelte di vita, allora evita a tutti i costi una promessa di fronte a Dio che non sia pienamente sincera, convinta e gioiosa.

Il matrimonio civile ha la stessa dignità e valenza nella società di uno religioso, sia ben chiaro!

grazie mille del tuo punto di vista :)

Gemma
13-06-2007, 21:38
non credo a coloro che affermano che la convivenza e il matrimonio siano la stessa cosa. Sono della ferma idea che nascondano qualcosa anche a se stessi.
forse un'intima riluttanza ad un impegno preso concretamente, non solo a parole, non solo lasciato alla propria quotidiana volontà di mantenere un rapporto, ma sancito da un contratto, da una firma, da un documento ufficiale che attesti tale impegno.
Forse un intimo e inconfessabile, persino a se stessi, desiderio di lasciarsi aperta la "via di fuga" con meno ostacoli possibili...

Non credo a chi dice "il nostro amore non ha bisogno di essere sancito da un contratto", perchè secondo me non ha capito nulla di ciò che regola i rapporti fra persone all'interno di uno stato sociale.
Come dire che io in realtà io non avrei bisogno di un documento di identità, perchè tanto io so chi sono e a chi me lo chiede direi chi sono. Ma guarda un po': un documento serve lo stesso.

Non appoggio coloro che affermano che la convivenza e il matrimonio dovrebbero avere gli stessi diritti e doveri di fronte allo stato.
La distinzione è necessaria, anche per salvaguardare coloro che intendono la convivenza come un impegno meno serio e meno formale del matrimonio.
Io sono una di quelle.
Mi sono sposata, una volta. Mai separata. Convivo. Ho convissuto.
Per nulla al mondo avrei mai voluto che la mia precedente convivenza fosse equiparata ad un matrimonio. Non avrei mai sposato quella persona.
Esiste anche questo.
Mantenere questa distinzione per me è essenziale.

Quale vero e REALE motivo trattiene due persone dallo sposarsi se non una sciocca ideologia contraria alla "formalizzazione" di una unione?
Basta una firma in comune, cinque minuti.
Come disse una volta qualcuno di cui preferisco non ricordare il nome ( :asd: ) un impegno CONCRETO. Una promessa TANGIBILE.

Il matrimonio in chiesa non è per tutti, è per chi ci crede. E del resto non ha, nel nostro stato, differente valore da quello civile. Quindi non è assolutamente necessario pensare al matrimonio come ad un evento religioso con la sposa vestita da meringa e la chiesa gremita di gente tirata a lustro. Non c'è bisogno del pranzo per 1500 invitati, non c'è bisogno di nulla.
Solo dell'impegno a voler sottoscrivere un contratto.

Ma sembra che la parola impegno sia demodè...

Mia madre e il mio patrigno hanno convissuto per oltre vent'anni. Si sono sposati un anno prima di me, per semplice calcolo. Si sono guardai, hanno capito che stavano invecchiando e si sono domandati circa il proprio futuro. Così hanno deciso di formalizzare.
Con tutta probabilità starebbero insieme ancor oggi anche se non si fossero sposati. Ma di sicuro non mi sembra ci abbiano rimesso nulla.

Buffus
13-06-2007, 22:13
bellissimo intervento! :)

giannola
13-06-2007, 22:26
non credo a coloro che affermano che la convivenza e il matrimonio siano la stessa cosa. Sono della ferma idea che nascondano qualcosa anche a se stessi.


Non credo a chi dice "il nostro amore non ha bisogno di essere sancito da un contratto", perchè secondo me non ha capito nulla di ciò che regola i rapporti fra persone all'interno di uno stato sociale.


per me, dal punto di vista sentimentale, non è assolutamente diverso il matrimonio rispetto a quando convivevo, se mi sono sposato è solo per evitare interferenze dall'esterno: del tipo che se uno di noi due si ammala deve essere l'altro a decidere e non la famiglia.
Ti direi di andarci piano con le generalizzazioni, perchè non la pensiamo tutti allo stesso modo.;)


Non appoggio coloro che affermano che la convivenza e il matrimonio dovrebbero avere gli stessi diritti e doveri di fronte allo stato.


nemmeno io, perchè il matrimonio regola di fatto degli impegni a cui comunque si assolve più che abbondantemente se ci si ama.

Fenomeno85
13-06-2007, 22:38
Vedo il matrimonio come il coronamento di un vero amore. La convivenza mi sa tanto di .. se va male ciao ciao.

~§~ Sempre E Solo Lei ~§~

as10640
14-06-2007, 09:08
Lancio una provocazione: nel matrimonio l'uomo ha solo da perderci...

Riporto il mio caso personale:

- La mia ragazza è dipendente ASL a Bologna, con gli straordinari arriva anche a 1800 al mese
- Io povero impiegato, prendo 1100

Noi sicuramente per scelta sua ci sposeremo in chiesa, spero che non ci separeremo mai, ma se dovesse capitare sarebbe curioso vedere chi dei due deve pagare gli alimenti :sofico:

as10640
14-06-2007, 09:20
Se invece non vivi la fede, o pensi che non sia alla base delle tue scelte di vita, allora evita a tutti i costi una promessa di fronte a Dio che non sia pienamente sincera, convinta e gioiosa.

C'è il matrimonio misto come qualcuno (non ricordo chi) tempo fa mi suggerì...

Ora, hai perfettamente ragione in quello che scrivi, ma permettimi di farti notare che se una persona non è convinta del matrimonio religioso perchè magari non credente, evitare "a tutti i costi una promessa di fronte a Dio" è una frase senza significato, perchè per quella persona non è una promessa di fronte a Dio, ma un semplice matrimonio.

Fatta questa premessa ti posso garantire che io scelgo il matrimonio misto semplicemente per non mancare di rispetto a chi crede.

as10640
14-06-2007, 09:24
Non credo a chi dice "il nostro amore non ha bisogno di essere sancito da un contratto"

L'amore non deve essere sancito da nulla.

Il matrimonio ha una valenza unicamente amministrativa (nella forma civile) e in quella cattolica di fare una promessa di fonte a Dio.

essegi
14-06-2007, 09:30
c'è chi, magari figlio di separati o divorziati, magari egli stesso separato o divorziato, pensa che il matrimonio sia il necessario coronamento, l'impegno insostituibile, ecc ecc.

bene, benissimo, giusto, mio massimo rispetto, da sempre

ma quando la stessa persona vuol etichettare tutti coloro che hanno fatto scelte diverse, generalizzando, come emeriti portatrici di disimpegno sociale e quant'altro di negativo, bè, farebbe meglio ad informarsi sui singoli casi invece di sparare nel mucchio, magari dimenticandosi i propri di impegni non rispettati, magari non volendo vedere quante sono le "unioni indissolubili sancite davanti a Dio e/o agli uomini" che si sciolgono come lo zucchero nel caffé x motivi a volte pure futili, e rifiutandosi di prendere atto che ci può essere qualcuno che la pensa in modo diverso...

a meno che non parta dal principio che la miglior difesa è l'attacco...

-kurgan-
14-06-2007, 09:48
Come dire che io in realtà io non avrei bisogno di un documento di identità, perchè tanto io so chi sono e a chi me lo chiede direi chi sono. Ma guarda un po': un documento serve lo stesso.

nel regno unito la carta d'identità non esiste e non sanno nemmeno cosa sia. Evidentemente tutta questa utilità forse non è poi così fondamentale, sono punti di vista.

Quale vero e REALE motivo trattiene due persone dallo sposarsi se non una sciocca ideologia contraria alla "formalizzazione" di una unione?
Basta una firma in comune, cinque minuti.
Come disse una volta qualcuno di cui preferisco non ricordare il nome ( :asd: ) un impegno CONCRETO. Una promessa TANGIBILE.

non ho mai mentito alla mia donna, ne mai lo farò.. tanto ci basta e il parere degli altri è inutile, tanto quanto impegni "concreti e tangibili" che sono carta straccia in ogni caso con un divorzio. E poi non sono cinque minuti, è una formalità che richiede inviti ad amici e parenti che altrimenti si offendono, soldi da spendere per lo stesso motivo, tempo da buttare in burocrazia per "formalizzare" una cosa già esistente.
cmq sia, che gli altri si sposino pure se vogliono.. chi se ne importa. Però mi aspetto che lo stesso ragionamento lo facciano gli altri verso di me, la mia vita non è affare degli altri ;)

the_joe
14-06-2007, 09:58
L'amore non deve essere sancito da nulla.

Il matrimonio ha una valenza unicamente amministrativa (nella forma civile) e in quella cattolica di fare una promessa di fonte a Dio.

Credo non ci sia altro da aggiungere, come ogni altro tipo di CONTRATTO quello matrimoniale specie quello civile E' UN CONTRATTO da cui nascono come in ogni tipo di contratto, obblighi e diritti. STOP

Poi che il CONTRATTO chiamato MATRIMONIO sia troppo oneroso o stringente per alcuni e che quindi possano essere presi in considerazione altri tipi di contratti diversi credo sia terreno su cui una società civile possa e debba confrontarsi comunque a livello SOCIALE e CIVILE ogni tipo di "patto" fra 2 persone deve essere sancito da un contratto fra i quali alcune tipologie richiedono la forma scritta e per altre basta quella orale.....

LightIntoDarkness
14-06-2007, 10:04
Credo non ci sia altro da aggiungere, come ogni altro tipo di CONTRATTO quello matrimoniale specie quello civile E' UN CONTRATTO da cui nascono come in ogni tipo di contratto, obblighi e diritti. STOP<cut>Quello STOP è IMHO assurdo.
La società e il vivere comune non possono essere basati su semplici contratti, pena le de-umanizzazione della società stessa.

Il matrimonio è di importanza fondamentale per la società stessa.

O forse lo era, ma dobbiamo essere consci che con questo cambiamento, davanti abbiamo un ignoto che puzza già oggi.

-kurgan-
14-06-2007, 10:12
Quello STOP è IMHO assurdo.
La società e il vivere comune non possono essere basati su semplici contratti, pena le de-umanizzazione della società stessa.

Il matrimonio è di importanza fondamentale per la società stessa.

O forse lo era, ma dobbiamo essere consci che con questo cambiamento, davanti abbiamo un ignoto che puzza già oggi.

è anche inumano parlare di "società" generalizzando sulle vite altrui.. dopotutto quello che molti chiedono (me compreso) è solo che gli altri non impongano le proprie scelte a tutti ;)

the_joe
14-06-2007, 10:13
Quello STOP è IMHO assurdo.
La società e il vivere comune non possono essere basati su semplici contratti, pena le de-umanizzazione della società stessa.

Il matrimonio è di importanza fondamentale per la società stessa.

O forse lo era, ma dobbiamo essere consci che con questo cambiamento, davanti abbiamo un ignoto che puzza già oggi.

Lo stop è invece determinante, perchè NON si AMA per contratto, per contratto ci si possono solo prendere degli obblighi e pretendere dei diritti, in questa ottica, il contratto matrimoniale serve a sancire la nascita di un nuovo soggetto civile che è una famiglia, ma a livello pratico nessun contratto può far sì che questa famiglia resti unita per sempre, quindi se si tratta di dover ridiscutere o cercare alternative al contratto matrimoniale, sono sicuro che si possa fare senza per questo mandare la società nell'oblio, anzi si possono aprire nuovi scenari che non sono necessariamente negativi, basta fare una analisi attenta dei diritti e dei doveri ai quali NON sia possibile rinunciare.

the_joe
14-06-2007, 10:15
è anche inumano parlare di "società" generalizzando sulle vite altrui.. dopotutto quello che molti chiedono (me compreso) è solo che gli altri non impongano le proprie scelte a tutti ;)

Questo è chiaro, come deve anche essere chiaro che per essere considerati famiglia a tutti gli effetti, si debbano accettare anche i doveri e i diritti derivanti dall'essere famiglia e queste obbligazioni si possono acquisire solo sottoscrivendo un contratto.

giannola
14-06-2007, 11:01
L'amore non deve essere sancito da nulla.

Il matrimonio ha una valenza unicamente amministrativa (nella forma civile) e in quella cattolica di fare una promessa di fonte a Dio.

infatti, non c'è contratto al mondo che possa certificare che due persone si amano.

Si confonde troppo spesso l'amore con diritti e doveri, ma questi sono gli effetti e non le cause dell'amore.
Si possono rispettare gli stessi diritti e doveri senza un contratto che ne regoli l'applicazione ?
certo.
Come è altrettanto vero che ogni contratto si può risolvere, ma l'amore è tutt'altra cosa.