Crux_MM
10-06-2007, 10:30
Ragazzi vorrei riproporvi l'editoriale di Andrea Pucci, multiplayer.it :
Guida in stato di ebbrezza videoludica
Dopo l'editoriale della scorsa settimana ero intimamente convinto che dire stupidaggini sui videogiochi fosse una prerogativa tutta italiana. Invece grazie al prezioso contributo di questo gruppo di ricercatori tedeschi scopro che anche nel resto di Europa stanno ben messi. La ricerca in questione, pubblicata sulla rivista inglese "Journal of Experimental Psychology", dice che come in una sorta di transfert, i giochi di guida possono pericolosamente contaminare la guida reale, causando una maggiore probabilità di incidenti. La balla specifica che le gare automobilistiche virtuali sviluppano una specie di aggressività latente nell'automobilista, aumentandone la propensione al rischio una volta tornati alla guida della propria vera macchina. La ricerca ha preso in esame un gruppo di 200 persone scelte a caso, in gran parte uomini: indagando sui loro profili si è visto che chi passava molto tempo a giocare con videogiochi di guida teneva poi una condotta al volante decisamente pericolosa.
La ricerca non finisce qui. Studiando poi un gruppo di altre 68 persone, si è notato come dopo anche solo una gara ad un videogioco, il comportamento di guida in un'altra simulazione virtuale era decisamente alterato e pericoloso. Infine la ricerca conclude pubblicando i risultati di un'intervista a 1000 motociclisti che hanno ammesso di desiderare un bel giro in moto veloce dopo una partita con un videogioco di guida. La ricerca è stata accompagnata da una consulenza dell'esperto di sicurezza stradale Robin Cummin che suggerisce di scrivere avvisi di pericolosità durante le sessioni di gioco di guida del tipo "attenzione questo gioco può alterare la vostra psiche e la vostra percezione di pericolo".
Confutare la tesi
Che mare di sciocchezze: con tutti i mali del mondo da risolvere i ricercatori si sono messi ad esaminare i giochi di guida. Ma si sa, il videogioco è come il prezzemolo, mettercelo non guasta e aiuta (in questo caso a pubblicare la ricerca su una rivista prestigiosa). Rileggiamo i risultati della ricerca con meno pregiudizi:
1) le 198 persone prese in considerazione guidano in modo pericoloso a prescindere dal videogioco? In altre parole, la loro propensione al rischio era già presente in modo naturale e DUNQUE il fatto che giocassero a giochi di guida è solo un'estensione della loro propensione? E' probabile. Non ce la vedo una nonnina di ottantanni trasformata in un pirata della strada dopo aver giocato a Gran Turismo.
2) le 68 persone la cui propensione al rischio è aumentata anche solo dopo una sessione di gioco, provando UN'ALTRA SIMULAZIONE, la trovo una enorme c"£"%%a: il comportamento di fronte ad un simulatore non sarà mai lo stesso che nella vita reale. Non si può cancellare la consapevolezza di stare guidando dentro un cabinato finto e non realmente un'automobile.
3) i 1000 motociclisti: chiedete a un qualunque motociclista se ha voglia di andarsi a fare un giro in moto, magari a piegare e lui risponderà sempre e comunque "SI!". Dopo pranzo, dopo una Messa, dopo il lavoro, dopo la palestra, ad un giro in moto non si dice mai di no, specie se veloce. Quindi, e soprattutto, anche dopo una partita con un videogioco di guida. E' come chiedere ad un fumatore se vuole farsi una sigaretta dopo un caffè, ma non per questo si dice che il caffè è responsabile del fumo.
4) l'esperto di sicurezza: un bel pop-up in mezzo allo schermo, magari in corrispondenza della curva pericolosa, che vi ricorda che "questa è solo una simulazione", e magari a fine giro che dice "se hai giocato troppo, fai guidare qualcun altro". Dopo la campagna di sicurezza nelle discoteche, bisognerà fare quella nei negozi di videogiochi.
Questa ricerca fa acqua da tutte le parti. Il brutto è che è stata pubblicata da una rivista prestigiosa per la categoria degli psicologi, è stata ripresa, amplificata e raccontata da quotidiani prestigiosi e probabilmente diventerà un'arma di qualche altro Schicchi di turno in televisione. La battaglia continua.
e la mia risposta:
Parere LEGGERMENTE contrario.
Studio psicologia e penso che SE lo studio è stato pubblicato su una rivista prestigiosa significa che ha passato degli Stress Test molto elaborati. [Chiunque abbia studiato analisi statistica potrebbe capire di che parlo, avrà una p minore di 0,01 almeno]
Denigrare uno studio del quale non si palesano i metodi e quant'altro [numero di sedute sperimentali, metodo di campionatura etc]significa fare puro e semplice opinionismo cieco!
Ripeto: il fatto che sia passato alla ratificazione di quella rivista significa che hanno riscontrato ALMENO una veridicità statistica di fondo.
Sottolineo che sono un incallito giocatore da quando avevo 3 anni[ho cominciato con i primi Mac con lo schermo 8" con Warlock]ed ora che ne ho 20 continuo imperterrito a giocare a giochi come S.T.A.L.K.E.R., F.E.A.R., Resident Evil, Gran Turismo, PES, Counter Strike per citarne qualcuno dei più "recenti"..3 giorni fa ho comprato il DS e mi diverto da malati..questo per dire che non sono uno di quelli che denigra i videogiochi A PRIORI, anzi!
Non ho dati per invalidare o confutare la ricerca ma parlo della mia esperienza personale.
Giocando al mitico Need For Speed: Carbon [sono un fissato delle Muscle Car] e messomi dopo alla guida, non ho sentito il minimo bisogno di mettermi in pericolo o di sfidare la sorte con la mia, potentissima, Fiat Punto 1.3..non ho preso scorciatoie nè buttato all'aria sedie e tavolini di un bar.
Questo per dire che i videogiochi non influenzano per niente le persone equilibrate, almeno mentalmente, ma hanno una grossa influenza con le persone già instabili mentalmente..il chè è una cosa diversa: lo farebbe anche la radio e la TV, i film, documentari, Hystory Channel, Marco Polo..Tutto può potenzialmente influenzare chi è già instabile!
La mia critica è rivolta ad Andrea Pucci che mi sembra un pò troppo "demagogico" in questo articolo. Senza Offesa.
Riporto il link dell'articolo
Articolo (http://www.apa.org/journals/releases/xap13122.pdf)
e della rivista
Journal of Experimental Psychology (http://www.apa.org/journals/xge/)
Che ne pensate in primo luogo dell'esperimento, poi del commento di Andrea Pucci?
[P.S. Avrò sbagliato sezione?:Prrr: ]
Guida in stato di ebbrezza videoludica
Dopo l'editoriale della scorsa settimana ero intimamente convinto che dire stupidaggini sui videogiochi fosse una prerogativa tutta italiana. Invece grazie al prezioso contributo di questo gruppo di ricercatori tedeschi scopro che anche nel resto di Europa stanno ben messi. La ricerca in questione, pubblicata sulla rivista inglese "Journal of Experimental Psychology", dice che come in una sorta di transfert, i giochi di guida possono pericolosamente contaminare la guida reale, causando una maggiore probabilità di incidenti. La balla specifica che le gare automobilistiche virtuali sviluppano una specie di aggressività latente nell'automobilista, aumentandone la propensione al rischio una volta tornati alla guida della propria vera macchina. La ricerca ha preso in esame un gruppo di 200 persone scelte a caso, in gran parte uomini: indagando sui loro profili si è visto che chi passava molto tempo a giocare con videogiochi di guida teneva poi una condotta al volante decisamente pericolosa.
La ricerca non finisce qui. Studiando poi un gruppo di altre 68 persone, si è notato come dopo anche solo una gara ad un videogioco, il comportamento di guida in un'altra simulazione virtuale era decisamente alterato e pericoloso. Infine la ricerca conclude pubblicando i risultati di un'intervista a 1000 motociclisti che hanno ammesso di desiderare un bel giro in moto veloce dopo una partita con un videogioco di guida. La ricerca è stata accompagnata da una consulenza dell'esperto di sicurezza stradale Robin Cummin che suggerisce di scrivere avvisi di pericolosità durante le sessioni di gioco di guida del tipo "attenzione questo gioco può alterare la vostra psiche e la vostra percezione di pericolo".
Confutare la tesi
Che mare di sciocchezze: con tutti i mali del mondo da risolvere i ricercatori si sono messi ad esaminare i giochi di guida. Ma si sa, il videogioco è come il prezzemolo, mettercelo non guasta e aiuta (in questo caso a pubblicare la ricerca su una rivista prestigiosa). Rileggiamo i risultati della ricerca con meno pregiudizi:
1) le 198 persone prese in considerazione guidano in modo pericoloso a prescindere dal videogioco? In altre parole, la loro propensione al rischio era già presente in modo naturale e DUNQUE il fatto che giocassero a giochi di guida è solo un'estensione della loro propensione? E' probabile. Non ce la vedo una nonnina di ottantanni trasformata in un pirata della strada dopo aver giocato a Gran Turismo.
2) le 68 persone la cui propensione al rischio è aumentata anche solo dopo una sessione di gioco, provando UN'ALTRA SIMULAZIONE, la trovo una enorme c"£"%%a: il comportamento di fronte ad un simulatore non sarà mai lo stesso che nella vita reale. Non si può cancellare la consapevolezza di stare guidando dentro un cabinato finto e non realmente un'automobile.
3) i 1000 motociclisti: chiedete a un qualunque motociclista se ha voglia di andarsi a fare un giro in moto, magari a piegare e lui risponderà sempre e comunque "SI!". Dopo pranzo, dopo una Messa, dopo il lavoro, dopo la palestra, ad un giro in moto non si dice mai di no, specie se veloce. Quindi, e soprattutto, anche dopo una partita con un videogioco di guida. E' come chiedere ad un fumatore se vuole farsi una sigaretta dopo un caffè, ma non per questo si dice che il caffè è responsabile del fumo.
4) l'esperto di sicurezza: un bel pop-up in mezzo allo schermo, magari in corrispondenza della curva pericolosa, che vi ricorda che "questa è solo una simulazione", e magari a fine giro che dice "se hai giocato troppo, fai guidare qualcun altro". Dopo la campagna di sicurezza nelle discoteche, bisognerà fare quella nei negozi di videogiochi.
Questa ricerca fa acqua da tutte le parti. Il brutto è che è stata pubblicata da una rivista prestigiosa per la categoria degli psicologi, è stata ripresa, amplificata e raccontata da quotidiani prestigiosi e probabilmente diventerà un'arma di qualche altro Schicchi di turno in televisione. La battaglia continua.
e la mia risposta:
Parere LEGGERMENTE contrario.
Studio psicologia e penso che SE lo studio è stato pubblicato su una rivista prestigiosa significa che ha passato degli Stress Test molto elaborati. [Chiunque abbia studiato analisi statistica potrebbe capire di che parlo, avrà una p minore di 0,01 almeno]
Denigrare uno studio del quale non si palesano i metodi e quant'altro [numero di sedute sperimentali, metodo di campionatura etc]significa fare puro e semplice opinionismo cieco!
Ripeto: il fatto che sia passato alla ratificazione di quella rivista significa che hanno riscontrato ALMENO una veridicità statistica di fondo.
Sottolineo che sono un incallito giocatore da quando avevo 3 anni[ho cominciato con i primi Mac con lo schermo 8" con Warlock]ed ora che ne ho 20 continuo imperterrito a giocare a giochi come S.T.A.L.K.E.R., F.E.A.R., Resident Evil, Gran Turismo, PES, Counter Strike per citarne qualcuno dei più "recenti"..3 giorni fa ho comprato il DS e mi diverto da malati..questo per dire che non sono uno di quelli che denigra i videogiochi A PRIORI, anzi!
Non ho dati per invalidare o confutare la ricerca ma parlo della mia esperienza personale.
Giocando al mitico Need For Speed: Carbon [sono un fissato delle Muscle Car] e messomi dopo alla guida, non ho sentito il minimo bisogno di mettermi in pericolo o di sfidare la sorte con la mia, potentissima, Fiat Punto 1.3..non ho preso scorciatoie nè buttato all'aria sedie e tavolini di un bar.
Questo per dire che i videogiochi non influenzano per niente le persone equilibrate, almeno mentalmente, ma hanno una grossa influenza con le persone già instabili mentalmente..il chè è una cosa diversa: lo farebbe anche la radio e la TV, i film, documentari, Hystory Channel, Marco Polo..Tutto può potenzialmente influenzare chi è già instabile!
La mia critica è rivolta ad Andrea Pucci che mi sembra un pò troppo "demagogico" in questo articolo. Senza Offesa.
Riporto il link dell'articolo
Articolo (http://www.apa.org/journals/releases/xap13122.pdf)
e della rivista
Journal of Experimental Psychology (http://www.apa.org/journals/xge/)
Che ne pensate in primo luogo dell'esperimento, poi del commento di Andrea Pucci?
[P.S. Avrò sbagliato sezione?:Prrr: ]