Wesker
08-06-2007, 15:25
L'arbitro Paparesta rompe il muro dell'omertà
avrà uno sconto di pena: solo sei mesi di stop?
Quello che voleva Francesco Saverio Borrelli si è avverato a Napoli, alla procura della Repubblica: l'arbitro-commercialista barese, Gianluca Paparesta, uno dei più bravi in Italia, ha parlato per cinque ore davanti ai pm Narducci e Beatrice. Non è giusto considerarlo un pentito, ma un collaboratore sicuramente sì. Paparesta ha raccontato come funzionavano le cose nel mondo arbitrale, quale era "l'aria che si respirava" in quegli anni. L'interrogatorio è stato secretato, i magistrati hanno espresso soddisfazione per il comportamento di Paparesta. Ma cosa ha detto? Ha detto in pratica che tutto passava da Luciano Moggi, che a lui si rivolgevano Figc, designatori, arbitri, funzionari dello Stato, anche giornalisti. Era il vero centro di potere, il motore del sistema. E non potevi quindi fare diversamente. Non potevi ribellarti. Lo aveva spiegato anche ai carabinieri, in precedenza: Paparesta aveva ricordato che quando fu rinchiuso nello spogliatoio di Reggio Calabria, non fece denuncia perché temeva che sarebbe finita nel nulla e lui ne avrebbe pagato le conseguenze. Insomma, nessuno a quei tempi poteva mettersi contro Moggi. Gli arbitri erano "vittime" di quel sistema. Lo stesso Trefoloni, che continua ad arbitrare, aveva d'altronde ammesso: "Dirigevamo a comando". Paparesta avrebbe spiegato anche l'origine della scheda svizzera: Moggi le dava a tutti, arbitri e dirigenti (molti nomi devono ancora saltare fuori...). Ma Paparesta non avrebbe coinvolto altre persone, ha parlato solo per se stesso. Ora le stesse cose dirà a Borrelli e agli 007 della Figc: gli altri arbitri hanno tutti negato (da Bertini a Racalbuto), mentre il commercialista barese punta ad uno sconto di pena. Il processo sportivo infatti si farò a luglio e con il nuovo codice di giustizia viene "premiato" chi collabora. Insomma, se Bertini e c. rischiano la radiazione (due anni per arbitro), quanto rischia Paparesta? Forse sei mesi, la metà però da scontare in estate: la sua carriera nazionale sarebbe salva, quella internazionale sembra ormai perduta. Ma l'importante è che si sia rotto il muro dell'omertà: adesso parleranno anche altri?
Carraro aspetta una risposta da Abete
La questione è semplice: Michel Platini ha offerto a Franco Carraro, membro dell'esecutivo Uefa sino al 2009, la commissione marketing e la vicepresidenza di quella finanze. Carraro, dopo lo schiaffo di Cardiff, era disposto a dimettersi ma adesso aspetta una risposta da parte di Giancarlo Abete. Che deve fare? Se si dimette, l'Italia sino al 2008 non avrà un posto nell'esecutivo Uefa e il candidato italiano poi dovrà conquistarsi i voti con altri 4-5 concorrenti. Carraro non ha particolari ambizioni di restare in un organismo, quello dell'Uefa, che ha tradito l'Italia in occasione di Euro 2012. Ma vuole sapere dalla Figc che fare. La decisione verrà presa nel prossimo consiglio federale, il 18 giugno. Perché Platini non vuole più aspettare. A proposito di Euro 2012: a votare l'Italia pare siano stati in quattro. Inghilterra, Spagna, Germania e Platini. Pare, ma la verità nel segreto dell'urna non la sapremo mai. Di sicuro sappiamo che abbiamo fatto una figuraccia.
Finalmente qualcuno parla. Anche se non trovo giusti i soli 6 mesi di stop.
Finalmente si smetterà di dire che era tutta una montatura e che non si dovavano prendere provvedimenti?
avrà uno sconto di pena: solo sei mesi di stop?
Quello che voleva Francesco Saverio Borrelli si è avverato a Napoli, alla procura della Repubblica: l'arbitro-commercialista barese, Gianluca Paparesta, uno dei più bravi in Italia, ha parlato per cinque ore davanti ai pm Narducci e Beatrice. Non è giusto considerarlo un pentito, ma un collaboratore sicuramente sì. Paparesta ha raccontato come funzionavano le cose nel mondo arbitrale, quale era "l'aria che si respirava" in quegli anni. L'interrogatorio è stato secretato, i magistrati hanno espresso soddisfazione per il comportamento di Paparesta. Ma cosa ha detto? Ha detto in pratica che tutto passava da Luciano Moggi, che a lui si rivolgevano Figc, designatori, arbitri, funzionari dello Stato, anche giornalisti. Era il vero centro di potere, il motore del sistema. E non potevi quindi fare diversamente. Non potevi ribellarti. Lo aveva spiegato anche ai carabinieri, in precedenza: Paparesta aveva ricordato che quando fu rinchiuso nello spogliatoio di Reggio Calabria, non fece denuncia perché temeva che sarebbe finita nel nulla e lui ne avrebbe pagato le conseguenze. Insomma, nessuno a quei tempi poteva mettersi contro Moggi. Gli arbitri erano "vittime" di quel sistema. Lo stesso Trefoloni, che continua ad arbitrare, aveva d'altronde ammesso: "Dirigevamo a comando". Paparesta avrebbe spiegato anche l'origine della scheda svizzera: Moggi le dava a tutti, arbitri e dirigenti (molti nomi devono ancora saltare fuori...). Ma Paparesta non avrebbe coinvolto altre persone, ha parlato solo per se stesso. Ora le stesse cose dirà a Borrelli e agli 007 della Figc: gli altri arbitri hanno tutti negato (da Bertini a Racalbuto), mentre il commercialista barese punta ad uno sconto di pena. Il processo sportivo infatti si farò a luglio e con il nuovo codice di giustizia viene "premiato" chi collabora. Insomma, se Bertini e c. rischiano la radiazione (due anni per arbitro), quanto rischia Paparesta? Forse sei mesi, la metà però da scontare in estate: la sua carriera nazionale sarebbe salva, quella internazionale sembra ormai perduta. Ma l'importante è che si sia rotto il muro dell'omertà: adesso parleranno anche altri?
Carraro aspetta una risposta da Abete
La questione è semplice: Michel Platini ha offerto a Franco Carraro, membro dell'esecutivo Uefa sino al 2009, la commissione marketing e la vicepresidenza di quella finanze. Carraro, dopo lo schiaffo di Cardiff, era disposto a dimettersi ma adesso aspetta una risposta da parte di Giancarlo Abete. Che deve fare? Se si dimette, l'Italia sino al 2008 non avrà un posto nell'esecutivo Uefa e il candidato italiano poi dovrà conquistarsi i voti con altri 4-5 concorrenti. Carraro non ha particolari ambizioni di restare in un organismo, quello dell'Uefa, che ha tradito l'Italia in occasione di Euro 2012. Ma vuole sapere dalla Figc che fare. La decisione verrà presa nel prossimo consiglio federale, il 18 giugno. Perché Platini non vuole più aspettare. A proposito di Euro 2012: a votare l'Italia pare siano stati in quattro. Inghilterra, Spagna, Germania e Platini. Pare, ma la verità nel segreto dell'urna non la sapremo mai. Di sicuro sappiamo che abbiamo fatto una figuraccia.
Finalmente qualcuno parla. Anche se non trovo giusti i soli 6 mesi di stop.
Finalmente si smetterà di dire che era tutta una montatura e che non si dovavano prendere provvedimenti?