View Full Version : Fondo per crack finanziari
Indennizzo
Conti 'dormienti',
via al Fondo per crack finanziari
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto con le regole per le comunicazioni ai titolari di conti e per il trasferimento delle somme al Fondo
[titolo]
Indennizzo più vicino per chi è rimasto "scottato" dall'investimento in bond argentini. Il Consiglio dei ministri di questa mattina, infatti, ha approvato un decreto presidenziale che attua le disposizioni della finanziaria per il 2006 sulla creazione di un apposito Fondo finanziato dalle disponibilità dei conti "dormienti", destinato a risarcire i risparmiatori vittime di crack finanziari.
Il Fondo era stato istituto, ma mancavano ancora le diposizioni operative. Il decreto definisce, dunque, la nozione di rapporto contrattuale bancario e assicurativo "dormiente", precisando che il termine si applica ai conti correnti bancari o assicurativi che per dieci anni non abbiano subito alcuna movimentazione da parte del titolare o di un delegato. Le somme in giacenza su questi conti confluiranno nel Fondo istituito dalla finanziaria per il 2006 e gestito da una apposita commissione.
Tra i risparmiatori che beneficeranno dell'intervento del Fondo ci sono quelli che hanno subito un danno in conseguenza del default dei titoli obbligazionari argentini.
Nel decreto sono stabilite le regole per le comunicazioni ai titolari di conti e depositi dormienti e il trasferimento delle somme al Fondo.
Una parte delle disponibilità del Fondo, per l'esattezza il 20%, sarà poi destinata alla stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, come previsto dalla finanziaria per il 2007.
http://economia.repubblica.it/articolo/Conti_dormienti_via_al_Fondo_per_i_crack/146341
Secondo quanto riportato ieri dal TG3 il valore di tali giacenze si aggira su 11 miliardi di euro.
Alla fine i poveri verranno risarcirti con i soldi dei poveri e il solito gioco potrà continuare.
E se i fondi assicurativi o i conti appartengono ad anziani che o si sono dimenticati di averli o per altre ragioni non hanno fatto movimenti...
Perchè lo stato non esige la restituzione da chi ha commesso i reati?
Dopo tutto mai accadrà. Con la barzelletta di tangentopoli non penso che vi sia stato alcuno che ha restituito i soldi dello stato, tanto varrà per i reati finanziari e questo "fondo" sarà un altro mezzo per arricchire sempre più i "miliardari di stato".
in pratica i soldi non riscossi da alcuni risparmiatori risarciscono i danni fatti dalle banche ad altri risparmiatori per gestione allegra e vendita di investimenti -spazzatura ...
ma le banche i LORO soldi non li scuciono :muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
Scandaloso che si rifondano perdite private derivanti da investimenti sbagliati.
Ma d'altronde se aspettiamo le associazioni a delinquere di stampo bancario.......
sempreio
06-06-2007, 10:16
sono in fondo e continuano a scavare come forsennati:rolleyes:
i furbi fanno crack e gli altri pagano, occhio ai cc dei figlioletti e delle nonne :muro:
i furbi fanno crack e gli altri pagano, occhio ai cc dei figlioletti e delle nonne :muro:
ci sarebbe da dire a chi ha perso soldi "L'investimento azionario è rischioso....hai rischiato perchè volevi guadagnare.....hai perso.....sono cazzi tuoi. La prossima volta scegliti meglio la banca"
....se invece avessero guadagnato li ridistribuivano sui conti "dormienti"?!?
Si sono fatti un altro tesoretto. Per gli amichetti.
Maurizio Blondet 06/06/2007
http://www.effedieffe.com/tasti/img/prodi_schioppa_carli.jpg
Il duo Prodi - Padoa Schioppa
ROMA - E così il governo si intasca i «conti dormienti»: i depositi nelle banche e nelle assicurazioni non movimentati per dieci anni dai clienti, forse dimentichi, forse impossibilitati, forse morti.
La cifra viaggia sui 15 miliardi di euro, una stangata da 30 mila miliardi di lire.
Almeno tre volte di più del «tesoretto» fiscale, ossia dell'introito della ultima stangata, succhiata alle tasche degli italioti a forza di torchia e senza alcuna necessità: questo primo tesoretto è già dilapidato dalle esigenze dei famelici capi-partito, vogliosi di nutrire le loro clientele.
Padoa-Schioppa ricorre al trucco pietoso di non dire quant'è: dice 2,5 miliardi (rassegnato ad abbandonarli ai famelici) per tenersene 2,5 che spera di destinare alla riduzione del deficit, e quindi degli interessi che paghiamo sul debito italiota.
Sul secondo super-tesoretto ora rubato ai «dormienti», Prodi-Visco-Padoa-Schioppa s'affannano a dire che il furto era stato già deciso da Tremonti; loro non hanno fatto che dare seguito.
La differenza sta nel come Tremonti avrebbe impiegato la grossa cifra.
Data la natura moralmente dubbia di un simile «prelievo», il solo impiego eticamente lecito sarebbe restituirlo alla cittadinanza intera, appunto destinandolo a ridurre il debito pubblico e di conseguenza gli interessi che la comunità (noi contribuenti) paghiamo su quel debito, fatto dai politici a spese nostre.
Invece il trio Schioppa assegna quei soldi nostri a due precise clientele amicali:
1) ai banchieri disonesti; (1)
2) agli statali.
1) Nella dizione ufficiosa, parte del furto andrà a «risarcire i piccoli risparmiatori vittime dei crack finanziari», quasi fossero vittime di cicloni, sismi e simili fenomeno naturali.
La dizione reale dovrebbe essere: «i piccoli risparmiatori truffati dalle banche».
Quelli (sono 230 mila) cui le banche hanno rifilato 81 miliardi di dollari di bond argentini che ora non valgono la carta su cui sono stampati.
Quelli a cui hanno venduto i bond Parmalat, un furto da 14 miliardi di euro.
O quelli rimasti «vittime» non naturali dei bond Cirio, 975 milioni di euro.
L'apparenza è che i soldi vanno ai risparmiatori truffati, un atto di giustizia elementare e grosso colpo elettorale. (Siete contenti? Votateci)
La realtà è che a risarcire dovrebbero essere le banche truffatrici, come sono costrette a fare in USA.
Ma le banche truffatrici sono di Prodi (Sanintesa, Bazoli) e di D'Alema (Unicredito, Capitalia, Geronzi): dunque, loro sono graziate.
Non tirano fuori un centesimo.
A pagare per loro sono i «dormienti» ossia, tramite loro, tutti i cittadini italiani.
2) L'altra parte del secondo tesoretto va a «stabilizzare i precari della pubblica amministrazione».
Se le parole hanno un senso, ciò significa che i precari pubblici, quei poveri giovani costretti a fare a contratto trimestrale ciò che «non» fanno gli statali a impiego fisso e inamovibile, saranno assunti anch'essi a tempo indeterminato, fisso e inamovibile.
A creare nuovi statali.
Ciò significa destinare un introito necessariamente «una tantum» (chi non è addormentato nel sonno eterno si guarderà bene di lasciare altri depositi senza movimento nelle banche) viene destinato ad una spesa corrente e crescente.
Risultato: l'anno prossimo bisognerà pur pagare questi nuovi statali a impiego eterno.
Quindi occorreranno nuove tasse per i loro stipendi.
Ora qualche statale mi scriverà che non devo generalizzare, che ci sono statali che lavorano, che sono malpagati.
D'accordo, d'accordo.
Ma inviterei costoro a pensare alle centinaia di migliaia di «precari» nel privato, che non saranno stabilizzati affatto.
Coi tempi che corrono, la stabilizzazione anche a basso salario è un privilegio di valore incalcolabile per la vita di un giovane.
Ai genitori preoccupati per l'avvenire dei loro figli, consiglio: comprino ai loro giovani e ragazze una laurea (si comprano, non c'è bisogno di studiare) e li avviino a «qualunque» concorso pubblico, per quanto malpagato, per quanto precario: presto o tardi, avranno il posto fisso.
Generalizzo?
No, a generalizzare è il governo Prodi.
Esso sistematicamente prende soldi appartenenti alla cittadinanza generale, e li assegna a categorie particolari, di cui si fa protettore e da cui ha ragione di aspettarsi il sostegno elettorale.
E' un colossale metodo generale di clientelismo generalizzato. A spese della popolazione generale.
Gli statali, precari o miracolati, dovrebbero almeno essere coscienti che il loro lavoro è pagato dagli altri cittadini: lo sviluppo di un'alta coscienza morale, come quella esistente in Inghilterra fra i «civil servants», sarebbe il più necessario e auspicabile atteggiamento etico verso i cittadini-contribuenti. E la miglior garanzia contro lo spreco pubblico.
Quanto devono esser grati?
L'Unioncamere del Veneto (2) ha fatto qualche conto.
I cittadini della Lombardia - non solo i «contribuenti», ma «tutti i cittadini», lattanti e suore di clausura compresi - subiscono un prelievo fiscale annuo di 17.020 euro a testa.
E ne ricevono, in servizi pubblici e provvidenze, 13.728.
Ossia 3 mila euro in meno l'anno.
Lo stesso vale per i cittadini dell'Emilia e del Veneto, per i quali il «credito» non incassato per servizi pubblici si aggira sui 2.500 euro a testa ogni anno.
I cittadini di queste tre sole regioni del Nord pagano (coprono) i deficit di Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata (Regnum Mastellorum), Calabria, Sicilia e Sardegna «messe insieme».
Si chiederebbe almeno un po' di gratitudine.
Invece i «nordici» sono continuamente accusati di secessionismo dai veri secessionisti spirituali di Stato (quelli che fanno gli affaracci loro coi soldi nostri).
E sono sospettati in blocco di evasione fiscale, e perciò controllati, perquisiti e frugati in modo assillante, ostacolante la produzione di ricchezza reale.
E' da stupirsi se il Nord non vota il centro-sinistra delle burocrazie inadempienti che lo deruba a man bassa?
Che porta via i soldi persino ai dormienti nel sonno eterno?
Il Nord è buono.
Troppo buono.
Coglione.
Fa ridere che il senza-palle Berlusconi abbia accennato alla possibilità della rivolta fiscale, per poi subito rimangiarsela.
Ma fa rabbia lo sdegno, virtuoso, massiccio e corale delle burocrazie inadempienti, che hanno accusato il senza-palle brianzolo di «sovversione».
Fa piangere di rabbia udire Della Valle (a Ballarò) affermare che la rivolta fiscale «non è mai lecita».
Il moralista dalla faccia di bronzo, come noto, non paga tasse in Italia.
Ha posto la sua sede fiscale in Lussemburgo.
E ci fa pure la lezione di etica, l'amico impunito del trio Schioppa.
Maurizio Blondet
Note:
1) La notizia è confermata dall'Adusbef, che rende noto un altro scandaloso favoritismo
http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770&T=P
"01.06.2007 - 600 milioni di euro la truffa e frode fiscale ai danni dello Stato da parte di Goldman Sachs, J.P. Morgan, Lehman Brothers, banche d'affari che continuano a godere di inaccettabili protezioni da parte del ministro Padoa Schioppa. E' uno dei piu' gravi scandali italiani, denunciato da Adusbef, indagato dalle procure, ripreso oggi dall'Espresso, sul quale è stato messo il silenziatore da parte di una stampa servile delle banche.
Se un povero pensionato, costretto a fare il secondo lavoro «in nero» per sbarcare il lunario, viene scoperto, è subito messo alla gogna e denunciato; se un piccolo commerciante, non rilascia la ricevuta fiscale (che deve essere sempre rilasciata) per un modesto importo, viene pesantemente multato rischiando anche la chiusura dell'attività commerciale; se grandi banche d'affari,frodano il fisco, quindi lo Stato ed i cittadini che contribuiscono a far funzionare i servizi pubblici mediante il pagamento delle tasse, per 600 milioni di euro (1.200 miliardi di vecchie lire), vengono addirittura premiate, perché contigue con il Governo ed il ministero dell'Economia!
E' una delle grandi vergogne, una macchia indelebile del Governo, lo scandalo delle maggiori banche d'affari che hanno frodato il fisco italiano, quindi la totalità dei cittadini,per un controvalore di 600 milioni di euro, come risulta dall'indagine della Procura della Repubblica di Pescara, nell'operazione denominata «Easy Credit», approfondita da un'inchiesta del settimanale L'Espresso, oggi in edicola, sul quale è stato messo il silenziatore perché nuoce gravemente al Signor Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi,ex Goldamn Sachs, ed all'austero ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, entrambi finti moralizzatori.
In un esposto inviato alla Procura della Repubblica di Milano, sede legale di Godman Sachs, Adusbef scriveva:
«Approfittando delle differenti legislazioni fiscali in vigore nei Paesi europei, Goldman Sachs International, quarta banca d'affari nel mondo, che ha avuto - come si ribadisce - il vicepresidente ed attuale Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, responsabile per l'Europa nel periodo incriminato (2002-2005), ha attuato una ingegnosa truffa ai danni dello Stato italiano per la somma di 202 milioni di euro;
- mediante un ingegnoso ma fraudolento sistema, Goldman Sachs, poco prima del periodo del distacco delle cedole, effettuava il trasferimento in altri Paesi (prevalentemente in Inghilterra) delle azioni di società italiane quotate in Borsa, detenute anche da investitori istituzionali (Fondi Pensione e altro) in modo da creare le premesse per eludere la doppia imposizione fiscale.
- Quindi partiva la richiesto di rimborso, ma subito dopo i titoli tornavano in Italia.
- L'operazione, denominata «Easy Credit» è stata denunciata dall'Agenzia delle Entrate, la cui sede legale è a Pescara, perché proprio in Abruzzo confluiscono le richieste di rimborso dei crediti di imposta;
- l'Agenzia delle Entrate, insospettita da un'autentica valanga di domande di rimborso, oltre 40.000 (quarantamila) proveniente solo da Goldman Sachs, la cui sede legale per l'Italia è a Milano in Via Passaggio Centrale 2, ha così segnalato all'autorità giudiziaria un marchingegno truffaldino, che sarebbe stato messo in atto anche da altri soggetti stranieri residenti in Francia, ma operanti in Italia;
- nonostante tali pesanti accuse di frode fiscale ai danni dello Stato, che Adusbef chiede di approfondire all' Onorevole Procura della Repubblica di Milano, competente per territorio, Goldman Sachs continua a godere in Italia di inusitati privilegi, ed invece di essere sospesa dall'Albo delle banche di riferimento del ministero dell'Economia in via cautelare, è stata scelta come banca capofila lo scorso settembre in occasione del bond lanciato dal Governo italiano per 3 miliardi di dollari.
- Come mai il Tesoro continua ad avvalersi di Goldam Sachs, banca di riferimento privilegiata, anche nel piazzamento dell'ultima emissione di global bond decennali da 3 miliardi di dollari, con scadenza 20 settembre 2016, in qualità di lead manager, assieme a Citigroup e Jp Morgan, la più fresca delle operazioni del ministero dell'Economia avvenuta 2 giorni fa?
Come mai si privilegia Goldman Sachs invece delle banche italiane ed europee? Come mai il ministro Padoa Schioppa, così rigoroso nella gestione dei conti dello Stato, abbia rinnovato il mandato alla Goldamn Sachs, che vede il professor Mario Monti come alto dirigente per l'Europa, invece di depennarla per giusta causa dall'elenco delle banche di riferimento?
- E' gravissima la frode da 202 milioni di euro consumata a danno dello Stato italiano e dei contribuenti onesti, ma è ancor più grave che il signor ministro, l'austero Padoa Schioppa chiuda tutte e due gli occhi, per non vedere un grave danno agli interessi della collettività. Per le suesposte ragioni Adusbef chiede all'Onorevole Procura della Repubblica l'apertura di una indagine volta ad accertare se, nei comportamenti descritti, non siano stati concretizzati gravissime violazioni a danno dello Stato volte a favorire interessi privati in atti pubblici e se gli interessi, pur legittimi di una banca d'affari, possano prevalere sugli interessi generali dell'Italia.
E' scandaloso ed inaccettabile che il Governo, ben a conoscenza della truffa non abbia chiarito una vicenda che coinvolge direttamente il Governatore della Banca d'Italia Draghi, come complice. Adusbef ha segnalato senza esito tale frode, in una lettera inviata al ministro Padoa Schioppa in data 25.10.2006.
Risulta che anche la Procura di Milano, abbia aperto un fascicolo».
Elio Lannutti (Presidente Adusbef)
2) Gianni Trovati, «Credito fiscale sempre in crescita nel Nord Italia», 24 Ore, 5 giugno 2007.
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infondo l'hanno fatto per tutti noi!!!! :muro: :muro:
Certe volte mi stupisce la capacità di Noi italiani di essere pronti a pagare qualsiasi cifra .... sempre....
^TiGeRShArK^
06-06-2007, 15:15
ke cagata.. :Puke:
i furbi fanno crack e gli altri pagano, occhio ai cc dei figlioletti e delle nonne :muro:
Già, che poi si rubano perfino i soldi dei defunti, come faceva Fiorani.
Se penso a tutte le volte che gli italiani hanno stretto la cinghia, a quante rinunce nella vita per far fronte agli impegni con lo stato e a metter qualche soldo da parte, mi vien da pensare solo ...BASTARDI!
Forse siamo davvero noi i coglioni.
I miliardari di stato mangiano e si divertono a nostre spese e se ne vantano pure. Settimana scorsa la Proda si pure lagnata che gli Italiani pesano allo stato.
Gli Italiani non sono cittadini, sono sudditi.
naitsirhC
06-06-2007, 22:05
ci sarebbe da dire a chi ha perso soldi "L'investimento azionario è rischioso....hai rischiato perchè volevi guadagnare.....hai perso.....sono cazzi tuoi. La prossima volta scegliti meglio la banca"
....se invece avessero guadagnato li ridistribuivano sui conti "dormienti"?!?
Ti dimentichi che si è trattato anche di obbligazioni... che banche e compagnia bella se ne sono altamente fregate del T.u.b. (d.l. n385 del 93) e del T.u.f. (d.l. n58 del 98) dei regolamenti Consob e che gli stessi organi preposti al controllo (revisori dei conti, agenzie internazionali di rating, uffici interni di ispettorato, Ombudsman, Consob, Banca d'Italia) han fatto ben poco per l'interesse del risparmiatore.
Certo che usare i conti "dormienti" non deve essere il modo per coprire gli sbagli dei vari organi citati.
Indennizzo
Conti 'dormienti',
via al Fondo per crack finanziari
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto con le regole per le comunicazioni ai titolari di conti e per il trasferimento delle somme al Fondo
[titolo]
Indennizzo più vicino per chi è rimasto "scottato" dall'investimento in bond argentini. Il Consiglio dei ministri di questa mattina, infatti, ha approvato un decreto presidenziale che attua le disposizioni della finanziaria per il 2006 sulla creazione di un apposito Fondo finanziato dalle disponibilità dei conti "dormienti", destinato a risarcire i risparmiatori vittime di crack finanziari.
Il Fondo era stato istituto, ma mancavano ancora le diposizioni operative. Il decreto definisce, dunque, la nozione di rapporto contrattuale bancario e assicurativo "dormiente", precisando che il termine si applica ai conti correnti bancari o assicurativi che per dieci anni non abbiano subito alcuna movimentazione da parte del titolare o di un delegato. Le somme in giacenza su questi conti confluiranno nel Fondo istituito dalla finanziaria per il 2006 e gestito da una apposita commissione.
Tra i risparmiatori che beneficeranno dell'intervento del Fondo ci sono quelli che hanno subito un danno in conseguenza del default dei titoli obbligazionari argentini.
Nel decreto sono stabilite le regole per le comunicazioni ai titolari di conti e depositi dormienti e il trasferimento delle somme al Fondo.
Una parte delle disponibilità del Fondo, per l'esattezza il 20%, sarà poi destinata alla stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, come previsto dalla finanziaria per il 2007.
http://economia.repubblica.it/articolo/Conti_dormienti_via_al_Fondo_per_i_crack/146341
Che buffonata! La cosa migliore per tutelare le vittime delle frodi finanziarie sarebbe una legislazione ferrea in merito, limitando la possibilita' degli imprenditori di operare a debito, istituendo controlli piu' serrati ed istituendo pene esemplari per chi provoca deliberatamente fallimenti (negli USA per bancarotta fraudolenta prendi fino a 24 anni, qui al massimo 5, ma se proprio fai fallire una multinazionale della madonna associato con la mafia e con la partecipazione di comunisti, al quaeda e rettiliani).
fsdfdsddijsdfsdfo
07-06-2007, 05:32
Si sono fatti un altro tesoretto. Per gli amichetti.
Maurizio Blondet 06/06/2007
[...]
Copyright © - EFFEDIEFFE - all rights reserved.
ah ma è lo stesso sito che promuove la conversione degli ebrei, e dice che ogni cristiano dovrebbe essere antigiudaico?
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1669¶metro=religione
Ti dimentichi che si è trattato anche di obbligazioni... che banche e compagnia bella se ne sono altamente fregate del T.u.b. (d.l. n385 del 93) e del T.u.f. (d.l. n58 del 98) dei regolamenti Consob e che gli stessi organi preposti al controllo (revisori dei conti, agenzie internazionali di rating, uffici interni di ispettorato, Ombudsman, Consob, Banca d'Italia) han fatto ben poco per l'interesse del risparmiatore.
Certo che usare i conti "dormienti" non deve essere il modo per coprire gli sbagli dei vari organi citati.
Quindi dici che non esiste una minima percentuale di rischio per questi investimenti?! chi garantisce?io sapevo che non esistono investimenti sicuri al 100%........(ma sono totalmente cazzaro in materia)
naitsirhC
07-06-2007, 20:32
Quindi dici che non esiste una minima percentuale di rischio per questi investimenti?! chi garantisce?io sapevo che non esistono investimenti sicuri al 100%........(ma sono totalmente cazzaro in materia)
Certo che c'è sempre una percentuale di rischio.
Dipende da in che cosa tu investi...
Le azioni, di per se, sono a capitale di rischio e puoi perdere anche tutto il denaro che ci hai investito.
Ci sono poi, obbligazioni, etf, covered warrant, certificates, sicav, fondi, ecc.
Per le obbligazioni, di solito si guarda chi è l'ente che le emette: se uno stato, una banca, una società quotata, ecc. la sua solidità finanziaria, il rating, ecc.
Poi dipende dal tuo profilo di rischio, dalle aspettative di investimento che hai, dal grado di conoscenza dello strumento in cui investi, ecc.
Praticamente un profilo di rischio completo deve contenere:
la tua esperienza in materia di investimenti; la tua situazione finanziaria e patrimoniale; i tuoi obiettivi d’investimento; la tua capacità d’investimento; la tua propensione al rischio .
Esempio: le obbligazioni argentine (quelle che sono andate in default nel 2001) erano già sotto il grado di investmet grade (il quale parte dal grado di rating "tripla A" alla "tripla B"), per cui era un investimento considerato a rischio già in fase di collocamento.
Le bastardate che han fatto tante banche (italiane) è che le han "consigliate" a persone molte volte ignare del rischio e che non dovevano essere consigliate" incentivandone l'acquisto proprio perchè il profilo di rischio non era confacente a quel tipo di investimento.
In questi casi, le banche si parano il culo facendo firmare al cliente, al momento dell'acquisto, l'ordine con doppia firma dove si riporta che "il tipo di investimento scelto non è in linea al profilo di rischio" o frasi similari... addirittura han dismesso obbligazioni argentine che potevano essere collocate solo a enti istituzionali...
E questo la dice lunga sulla trasparenza e sul controllo in anbito bancario.
Altro che seguire i dettami che già ci sono da parecchi anni!
Gli intermediari autorizzati dovrebbero, (essendo operatori particolarmente qualificati) in primo luogo :
1. comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza (aggiungerei professionalità...)
2. agire sempre nell’interesse degli investitori e dell’integrità del mercato
3. acquisire le informazioni necessarie dai clienti
4. operare in modi che i clienti siano sempre adeguatamente informati
5. organizzarsi in modo da ridurre al minimo il rischio di conflitti d’interessi
6. disporre di risorse e procedure anche di controllo interno idonee ad assicurare l’efficiente svolgimento dei servizi
7. svolgere una gestione indipendente, sana e prudente
8. adottare misure idonee a salvaguardare i diritti dei clienti sui beni affidati.
E, citando uno degli articoli del T.u.f (art.21):
1. operare in modo coerente con i principi e le regole generali del Tuf,
2. rispettare le regole di funzionamento dei mercati in cui operano,
3. astenersi da comportamenti che possano avvantaggiare un investitore a danno di un altro,
4. eseguire con tempestività le disposizioni impartite dagli investitori,
5. acquistare una profonda conoscenza degli strumenti finanziari,
6. operare al fine di contenere i costi a carico degli investitori,
7. ottenere da ogni servizio d’investimento il miglior risultato possibile, in relazione al grado di rischio prescelto dall’investitore.
E pensi che abbiano informato i risparmiatori quando le cose cominciarono ad andare male e le agenzie di rating internazionali continuavano ad abbassare il rating?
Si è visto come è andata nella realtà.
Per quanto riguarda le obbligazioni della "vecchia" Parmalat, quelle messe sul mercato dal 98 (mi sembra) al 2000 (01) avevano un discreto rating che le facevano rientrare nella cerchia dei titoli ad alta solvibilità: da BBB (per S&P) o Baa3 (per Moody´s) in sù.
Per cui, in fase di collocamento, sfido chiunque a dirmi che all'epoca potesse immaginare un fallimento del genere... (era un titolo del (ex) Mib.30 non una azienda di secondo livello)
In quel caso furono i revisori dei conti ed i controlli alla stracazzo dei vari organi preposti, a far si che non fosse chiara la reale situazione della Parmalat.
Con il passare del tempo il rating peggiorò ed anche in questo caso, le banche non si “preoccuparono” di fornire questi elementi d'allarme ai propri clienti che avevano investito in quelle obbligazioni...
E poi, visto quanto poco rischiano… Tu credi che Tanzi (per dirne uno a caso) si farà 24 anni di carcere come i suoi "simili" di WordCom o della Enron?!
eh eh...mi salvo il post perchè è un bignami di economia.........;)
per il resto non si può esprimere che lo schifo più totale per sistema bancario italiano e organi di controllo statali.........:rolleyes:
naitsirhC
07-06-2007, 20:55
eh eh...mi salvo il post perchè è un bignami di economia.........;)
per il resto non si può esprimere che lo schifo più totale per sistema bancario italiano e organi di controllo statali.........:rolleyes:
Prova a chiedere ad uno che lavora in banca, ogni quanto e come si svolgono i corsi di "aggiornamento" che fanno...
9 volte su 10 sono corsi per insegnare a come vendere i prodotti e quasi mai c'è un indirizzamento verso la normativa vigente.
La banca, in fin dei conti è una bottega. ;)
ps: più complicati sono i prodotti che "offrono" e più bisogna starci distante.
pps: in questo periodo in B.o.t. (titoli di stato) con una scadenza di un anno, danno una buona cedola e non hai patemi d'animo. :)
Oppure alla poste, i Buoni fruttiferi postali quelli indicizzati all'inflazione.
Roba tipo index linked, unit linked, equity linked, ed altri strutturati, lasciali perdere.
Freeride
07-06-2007, 21:48
Indennizzo per crack?
E se capitalizzano che fanno, rifondano al conto?
roverello
08-06-2007, 08:20
Secondo quanto riportato ieri dal TG3 il valore di tali giacenze si aggira su 11 miliardi di euro.
Alla fine i poveri verranno risarcirti con i soldi dei poveri e il solito gioco potrà continuare.
E se i fondi assicurativi o i conti appartengono ad anziani che o si sono dimenticati di averli o per altre ragioni non hanno fatto movimenti...
Perchè lo stato non esige la restituzione da chi ha commesso i reati?
Dopo tutto mai accadrà. Con la barzelletta di tangentopoli non penso che vi sia stato alcuno che ha restituito i soldi dello stato, tanto varrà per i reati finanziari e questo "fondo" sarà un altro mezzo per arricchire sempre più i "miliardari di stato".
Visto che hai riportato il link all'articolo, che a sua volta riporta il link al ddl, direi che non ti sei neppure preso il disturbo di leggerne il contenuto.
roverello
08-06-2007, 08:22
in pratica i soldi non riscossi da alcuni risparmiatori risarciscono i danni fatti dalle banche ad altri risparmiatori per gestione allegra e vendita di investimenti -spazzatura ...
ma le banche i LORO soldi non li scuciono :muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
Guarda, secondo me è meglio di nulla.
Perchè dove pensi che finiscano quei soldi se non in tasca alle banche?
Almeno serviranno a qualcosa.
roverello
08-06-2007, 08:29
Quindi dici che non esiste una minima percentuale di rischio per questi investimenti?! chi garantisce?io sapevo che non esistono investimenti sicuri al 100%........(ma sono totalmente cazzaro in materia)
Il fatto sembra essere, relativamente alle banche, che le obbligazioni non dovevano essere rivendute ai clienti. Ma quando le banche hanno visto che sarebbe finita male hanno cominciato, aiutati dalla cricca dei giornalisti finanziari marchettari (se ne salveranno un paio) a pompare i titoli in questione per rivenderli ai piccoli risparmiatori.
Diverso è il caso dei bond aregntini, in quanto si trattava di una vera e propria scommessa, persa.
Il problema è che le banche, in nome dell'opacità, non hanno informato correttamente i clienti.
Secondo me è giusto destinari i conti dormienti a questo scopo (diversamente li terrebbero le banche), ma le banche interessate andrebbero pesantemente sanzionate, così come i pseudo organi di vigilanza.
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