View Full Version : RAI bloccata - Padoa Schioppa e il CdA
roverello
11-05-2007, 13:22
E' da oltre un anno che il governo è rappresentato da questo personaggio messo lì da Tremonti, e a causa delle solite leggi del cdx non si riesce a cacciarlo:
Angelo Maria Petroni
Angelo Maria Petroni professore ordinario di sociologia all'università di Bologna e direttore della Biblioteca della libertà è uno dei nuovi consiglieri Rai.
Membro del consiglio generale della compagnia Sanpaolo è
anche responsabile del dipartimento politiche istituzionali
europee di Forza Italia. Nel 2001 è stato nominato direttore della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e successivamente riconfermato (dicembre 2002) consigliere di Cinecittà Holding. Collabora al quotidiano 'l Tempo".
Questo sarebbe super partes, poi ci sono quelli di cdx e quelli di csx.
Un altro servo di silvio. E allora che lo paghi silvio, e non lo stato!
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2007/05_Maggio/11/rai_padoa_stallo.shtml
Una lettera del ministro dell'Economia al premier Prodi
Rai: Padoa-Schioppa, «Situazione di stallo»
«Interrotto il rapporto di fiducia con il rappresentante del Tesoro Petroni», nominato a suo tempo dall'ex ministro Tremonti
ROMA - La Rai si trova «in una situazione di stallo». Lo ha scritto il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Romano Prodi. Lo ha riferito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. «Prodi ha annunciato che scriverà una lettera al presidente della Rai in modo tale da discutere la vicenda nelle sedi opportune». Padoa-Schioppa ha inoltre comunicato alla Rai che «si è interrotto il rapporto di fiducia con il proprio rappresentante» nel Cda (Angelo Maria Petroni, nominato dall'ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti, ndr), e ha chiesto alla Rai di convocare l'assemblea. Lo ha detto il ministro per le comunicazioni Paolo Gentiloni.
SCONTRO SU PETRONI - «È giunto il momento di dire basta a questa situazione di stallo nei vertici del servizio pubblico. O il governo sostituisce Petroni, come prevede la legge, oppure è meglio che vadano tutti a casa e si ricominci da zero», hanno dichiarato Nicola Tranfaglia, membro della commissione di Vigilanza Rai, e Gianni Montesano, responsabile informazione dei Comunisti italiani.
«Il nuovo, vergognoso attacco della sinistra contro Petroni nasconde il vero obiettivo dell'Unione: ribaltare il Consiglio di amministrazione, cacciare gli ultimi dirigenti di centrodestra, occupare le poche poltrone che ancora restano libere. E tutto questo violando palesemente ogni regola e ogni legge»., ha replicato Massimo Baldini, componente di Forza Italia della commissione di Vigilanza Rai. «È ora di finirla con gli attacchi ai consiglieri di amministrazione della Rai. Ai sensi delle leggi vigenti non è possibile alcuna revoca del consigliere Petroni», ha detto Maurizio Gasparri (An) ed ex ministro delle Comunicazioni. «Petroni, anziché fare il consigliere tecnico, fa sempre più il capogruppo del centrodestra», ha replicato Giuseppe Giulietti (Ulivo).
11 maggio 2007
roverello
11-05-2007, 14:09
Dichiarazione di uno che se ne intende:
GASPARRI: UN ATTO DI BANDITISMO
«L’estromissione di Petroni dal Consiglio di Amministrazione della Rai rappresenta un’inaudita violazione delle leggi vigenti. Si tratta di un atto di banditismo attuato da un Ministro privo di mandato democratico con la connivenza di un Governo di malaffare. Siamo di fronte a una lesione gravissima della democrazia che delegittima il servizio pubblico e pone fine al dovere del cittadino di assicurarne la sopravvivenza». Lo dice Maurizio Gasparri dell’esecutivo di Alleanza Nazionale.
Del genere "senti chi parla!"
stbarlet
11-05-2007, 16:16
Levare la CdV al posto di un uomo nel CdA no? Non succedera mai vero?
Dichiarazione di uno che se ne intende:
GASPARRI: UN ATTO DI BANDITISMO
«L’estromissione di Petroni dal Consiglio di Amministrazione della Rai rappresenta un’inaudita violazione delle leggi vigenti. Si tratta di un atto di banditismo attuato da un Ministro privo di mandato democratico con la connivenza di un Governo di malaffare. Siamo di fronte a una lesione gravissima della democrazia che delegittima il servizio pubblico e pone fine al dovere del cittadino di assicurarne la sopravvivenza». Lo dice Maurizio Gasparri dell’esecutivo di Alleanza Nazionale.
Del genere "senti chi parla!"
Questo perchè i "banditi" volevano sostituire Marano con il bolscevico Minoli dopo i recenti cali d'ascolto e flop come da ultimo "Votantonio" già cancellato dal palinsesto
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Attualita%20ed%20Esteri/Attualita/2007/05/Minoli.shtml?uuid=f376421e-feef-11db-9849-00000e251029&DocRulesView=Libero
10 maggio 2007
Il Cda Rai si spacca sulla nomina di Minoli a Rai Due al posto di Marano
Il Cda della Rai ha bocciato con i 5 no dei consiglieri Cdl contro i 4 sì di quelli dell'Unione il voto sull'ordine del giorno di Sandro Curzi per la sostituzione del Direttore Antonio Marano a Rai Due. Il documento aveva l'appoggio del presidente Claudio Petruccioli. Erano stati gli stessi consiglieri Cdl a chiedere di non discutere l' atto dedicato ai flop di Rai Due e Rai Uno prima delle nomine, e dopo uno scambio di opinioni si era arrivati alla decisione - come proposto dal presidente Petruccioli - di votare per la discussione o meno. Ma il consigliere Marco Staderini ha chiesto invece di mettere al voto un'odg in cui si proponeva di valutare il documento di Curzi a fine della sedutra di oggi, cioè dopo le proposte del dg Cappon sulle nomine. Il parere di Staderini è stata approvato a maggioranza di cinque voti contro quattro.
I consiglieri Curzi, Rizzo Nervo e Rognoni hanno abbandonato i lavori , considerando la questione editoriale «prioritaria e decisiva anche per le proposte di nomina del Direttore Generale» e il presidente Petruccioli ha deciso di sospendere la seduta. Il consiglio di amministrazione ha aggiornato i lavori a martedì prossimo, 15 maggio.
Già la riunione di ieri era stata sospesa. Da decidere ci sono una lunga serie di nomine all'interno azienda, tra le quali quella di Giovanni Minoli alla guida di Rai Due, al posto di Antonio Marano. E il documento sulla presunta crisi di Rai Due e Rai Uno darebbe in sostanza il ben servito a Marano e potrebbe mettere in pericolo anche la poltrona di Fabrizio del Noce, a capo di Rai Uno.
Nino Rizzo Nervo ha annunciato che non parteciperà ad altre sedute del Cda se prima «non interverrà un profondo e definitvo chiarimento perchè così la Rai è destinata a morire». Giuliano Urbani ha spiegato: «erano più urgenti le nomine per le società il cui vertice era scaduto di un ordine del giorno che dà mandato al direttore generale di cacciare il direttore di Rai Due Antonio Marano, cosa per altro illeggittima perchè è il dg che decide in autonomia le proposte di nomina». I consiglieri del centrodestra hanno convocato per le 16,30 una conferenza stampa a viale Mazzini.
Roberto Cuillo, responsabile informazione e editoria dei Ds chiede l'intervento del Governo: «l'Italia ha bisogno di un servizio pubblico di qualità. Basta con questi furbetti del televisorino. Non è più rinviabile un'azione del governo sul Cda Rai». Cuillo accusa la «destra irresponsabile» di voler «mandare a fondo la Rai» e sottolinea: «dopo il vertice di ieri con Berlusconi i consiglieri Cdl, obbedendo ai diktat del loro capo, bocciano il documento su Rai Uno e Rai Due e condannano il servizio pubblico alla paralisi».
Pietro Folena (Prc), presidente della Commissione Cultura di Montecitorio invita il Ministro Tommaso Podoa-Schioppa «a risolvere la vicenda», perchè «non sono ammissibili altri tentennamenti, scuse e ritardi» e indica: «licenzi Petroni. Anche la più onerosa delle buone uscite sarà nulla in confronto alle perdite determinate da questa ingovernabilità».
bluelake
11-05-2007, 18:42
considerando le scelte editoriali della Rai dell'ultimo periodo, che nel CdA ci siano parecchi incompetenti è abbastanza palese...
Silver_1982
11-05-2007, 18:44
...bè se vogliamo essere sinceri a questo punto il caro Petruccioli dovrebbe essere rimosso ;).
FastFreddy
11-05-2007, 20:01
...bè se vogliamo essere sinceri a questo punto il caro Petruccioli dovrebbe essere rimosso ;).
Shhhh, è di sx.... :fiufiu:
roverello
11-05-2007, 20:11
Shhhh, è di sx.... :fiufiu:
Chi non se ne vuole andare è Petroni, del cdx.
Perchè la legge prevede un presidente minoritario rispetto ad un ccda con uguali forze cdx=csx, ma con un rappresentante del Tesoro.
Ora è normale che il rappresentante del Tesoro prenda ordini dal capo dell'opposizione e non dal ministro di riferimento?
Inoltre il CdA nomina il direttore generale e approva le sue proposte.
Quindi il presidente non conta nulla.
Legge nuova e tutti a casa.
bluelake
11-05-2007, 20:14
Dichiarazione di uno che se ne intende:
GASPARRI: UN ATTO DI BANDITISMO
«L’estromissione di Petroni dal Consiglio di Amministrazione della Rai rappresenta un’inaudita violazione delle leggi vigenti. Si tratta di un atto di banditismo attuato da un Ministro privo di mandato democratico con la connivenza di un Governo di malaffare. Siamo di fronte a una lesione gravissima della democrazia che delegittima il servizio pubblico e pone fine al dovere del cittadino di assicurarne la sopravvivenza». Lo dice Maurizio Gasparri dell’esecutivo di Alleanza Nazionale.
Del genere "senti chi parla!"
in effetti Gasparri ha legato il suo nome ad alcune vicende che hanno portato al Rai in condizioni disastrose... tipo la mancata cessione di RaiWay, il contratto di servizio che ha annullato il servizio AM (indispensabile soprattutto nelle zone montane), l'obbligo di acquistare frequenze per il DTT nonostante l'impossibilità per la Rai stessa di acquistarle (era già sanzionata dall'authority insieme a Mediaset perché ne aveva troppe... solo che Mediaset ha venduto Tele+ a Tarek Ben Ammar e ha fatto comprare a lui le frequenze per trasmettere le sue 3 reti), e così via :fagiano: in effetti se ne intende eccome :D
considerando le scelte editoriali della Rai dell'ultimo periodo, che nel CdA ci siano parecchi incompetenti è abbastanza palese...
Le linee editoriali mancano proprio. Una rai così scadente infatti non si era mai vista.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Spettacoli/2007/05_Maggio/10/renzo_arbore_furbetti_televisorino_volpe.shtml
«Erano meglio i miei vecchi show»
«Troppi i furbetti del televisorino»
Arbore: «La soluzione? Rivolgersi agli autori del cinema»
MILANO — Lui se lo può permettere. Perché è forse l'unico uomo della televisione a non aver mai floppato, a non aver mai inventato trasmissioni non diciamo brutte, neppure mediocri. Renzo Arbore, solitamente ci ha abituato all'ironia, questa volta ci stupisce con la rabbia. Perché lui la televisione la ama davvero e vederla così, in discesa libera tra format usurati, reality senza senso, talenti assenti e messaggi alienanti, lo manda in bestia. E lo fa perfino peccare un pochino di presunzione, come lui stesso ammette: «Ma perché autori, produttori, dirigenti non prendono la mia "vecchia" Tv, da Quelli della notte a Indietro tutta, e provano a vedere come si fanno i programmi? Quelle mie trasmissioni sono molto più moderne di certe schifezze».
E comincia a elencare, come un fiume in piena. Primo: «L'intrattenimento è molto povero di contenuti, e questo da parte della Rai non è giustificabile. È indispensabile la doppia lettura: lo show deve piacere alla gente più semplice e ai palati fini». Secondo: «Mancano le linee editoriali delle reti. I dirigenti fanno i furbetti del televisorino: la rissa verbale, le belle donne mezze nude, gossip, pianerottolo affidato a personaggi di serie C, D, E». Tre: «Se i giovani che appaiono in tv sono davvero i giovani che devono costruire il futuro siamo rovinati. Perché se è vero che la televisione non deve essere educativa, è anche vero che "non deve essere diseducativa": dovrebbe essere stampato nelle sale del cda della Rai». Ma non sono scuola e famiglia a formare i giovani? «Balle, è la tv che forma i giovani oggi. I giovani seguono quei modelli. Peccato che ci siano sempre non talenti che diventano personaggi: basta che un ragazzotto sia più intraprendente in un reality e diventa maitre a penser ». Per la verità la lista sarebbe lunghissima, perché la disamina di Arbore è lunga e dettagliata. Inutile dire che l'invasione dei format lo fa rabbrividire: «Come può venire in mente che in Europa ci siano format più di gusto che non qui da noi, patria della cultura?».
No, non si dà pace lui (che salva solo «Chi vuol esser milionario?») e che davvero ha creato programmi che potrebbero diventare format esportabili ovunque. Non è un caso che da ieri in edicola (un'iniziativa Fabbri, Rcs, Rai Trade) con il settimanale Oggi ci sia una collezione di 20 dvd dal titolo «Renzo Arbore & Co. Malefatte tivvù antiche e moderne. E non solo». Arbore e l'autore Ugo Porcelli hanno selezionato le puntate memorabili di Indietro Tutta!, gli sketch più esilaranti di Quelli della notte e tutto il meglio della produzione «arboriana». Una televisione — la sua, del passato — che lui definisce «a lunga conservazione» in netta contrapposizione a quella attuale «usa e getta». «Rivedendo quei programmi mi sono inorgoglito». Non riesce proprio a darsi pace Arbore della decadenza della tv: «produttori esterni cui la Rai ingiustamente delega tutti i grandi eventi e dirigenti incapaci, veri dilettanti allo sbaraglio, come l'ex direttore di Raidue, Ferrario che ha ammazzato la rete lasciando nelle pesti l'attuale povero Marano». E poi che dire dei vari Grandi fratello («ma si stanno esaurendo per sfinimento»). Si consola con Fiorello, unico vero grande talento; Baudo che fa ancora una bella tv, Fazio elegante, Minoli intelligente. Provi a dare un suggerimento? «Riunire persone di competenza. Convocherei i 100 autori di cinema che hanno risollevato il cinema italiano e che quindi hanno tutta l'autorità per parlare di televisione. Wertmuller, Lucchetti, Piccioni, Bertolucci.... Sì , loro sì potrebbero farcela».
Maria Volpe
10 maggio 2007
Silver_1982
11-05-2007, 20:34
Chi non se ne vuole andare è Petroni, del cdx.
Perchè la legge prevede un presidente minoritario rispetto ad un ccda con uguali forze cdx=csx, ma con un rappresentante del Tesoro.
Ora è normale che il rappresentante del Tesoro prenda ordini dal capo dell'opposizione e non dal ministro di riferimento?
Inoltre il CdA nomina il direttore generale e approva le sue proposte.
Quindi il presidente non conta nulla.
Legge nuova e tutti a casa.
..hai detto bene ...legge nuova (elettorale) e tutti a casa ;).
roverello
11-05-2007, 20:40
..hai detto bene ...legge nuova (elettorale) e tutti a casa ;).
hai volutamente capito male.
Nuove regole per le nomine del cda e cda a casa.
Come farai ora a fingere di avere capito male?
Silver_1982
11-05-2007, 21:16
...ahhahahah
FastFreddy
11-05-2007, 21:17
A sto punto potrebbero direttamente trasferire il cda rai a palazzo Chigi...
Tanto il cda nominato dal governo precedente non andrà mai a genio al successivo.
FalconXp
11-05-2007, 22:39
A sto punto potrebbero direttamente trasferire il cda rai a palazzo Chigi...
Tanto il cda nominato dal governo precedente non andrà mai a genio al successivo.
Che ti frega tanto i danni li fanno entrambi le parti...:muro:
A sto punto potrebbero direttamente trasferire il cda rai a palazzo Chigi...
Tanto il cda nominato dal governo precedente non andrà mai a genio al successivo.
Ma un cda formato da tecnici e professionisti dello spettacolo, anzichè da politicanti e parenti vari, non sarebbe meglio?
Premesso che la Rai è inguardabile da almeno quindici anni, a me la questione pare molto di convenienza politica ed assai poco pratica. Ma già che ci siamo, prendiamo la palla al balzo e licenziamo in tronco tutto il cda, cambiamo la legge e mettiamo al loro posto qualcuno che ne capisce, anzichè qualcuno che si preoccupa solo di quanto si parla bene della sua coalizione e di quanti amici/parenti/colleghi può infilare a stipendio fisso nel carrozzone Rai.
Ma alla fine si limiteranno a sostituire quanti più possibile rappresentanti di cdx con altri di csx, e dopo le elezioni (quelle vere) il governo di cdx farà lo stesso :rolleyes:
Intanto noi paghiamo il canone per non guardare la Rai - almeno, personalmente è così, non c'è un minuto di programmazione su tutte e tre le reti che si salvi. Ho preso Sky più per disperazione che per altro :muro:
Ma un cda formato da tecnici e professionisti dello spettacolo, anzichè da politicanti e parenti vari, non sarebbe meglio?
Premesso che la Rai è inguardabile da almeno quindici anni, a me la questione pare molto di convenienza politica ed assai poco pratica. Ma già che ci siamo, prendiamo la palla al balzo e licenziamo in tronco tutto il cda, cambiamo la legge e mettiamo al loro posto qualcuno che ne capisce, anzichè qualcuno che si preoccupa solo di quanto si parla bene della sua coalizione e di quanti amici/parenti/colleghi può infilare a stipendio fisso nel carrozzone Rai.
Ma alla fine si limiteranno a sostituire quanti più possibile rappresentanti di cdx con altri di csx, e dopo le elezioni (quelle vere) il governo di cdx farà lo stesso :rolleyes:
...
La penso come te.
Ciao
Federico
Freeride
12-05-2007, 09:47
in effetti Gasparri ha legato il suo nome ad alcune vicende che hanno portato al Rai in condizioni disastrose... tipo la mancata cessione di RaiWay, il contratto di servizio che ha annullato il servizio AM (indispensabile soprattutto nelle zone montane), l'obbligo di acquistare frequenze per il DTT nonostante l'impossibilità per la Rai stessa di acquistarle (era già sanzionata dall'authority insieme a Mediaset perché ne aveva troppe... solo che Mediaset ha venduto Tele+ a Tarek Ben Ammar e ha fatto comprare a lui le frequenze per trasmettere le sue 3 reti), e così via :fagiano: in effetti se ne intende eccome :D
Come si fa a lamentarsi di questo quando il nuovo contratto di servizio triennale voluto da Gentiloni obbliga la rai ad avere l'85% di copertura digitale entro il 2010, e se non si hanno le frequenze su cui trasmetterle, come si fa.
LittleLux
12-05-2007, 09:51
Shhhh, è di sx.... :fiufiu:
Petruccioli! Di sx?:sbonk:
bluelake
12-05-2007, 10:10
Ma un cda formato da tecnici e professionisti dello spettacolo, anzichè da politicanti e parenti vari, non sarebbe meglio?
per la Rai lo sarebbe senza dubbio, ma per la politica sarebbe un letterale disastro perché perderebbe ogni controllo sui contenuti trasmessi, che seguirebbero solo il criterio del fornire un servizio pubblico e garantire i massimi ascolti possibili (cercando di conciliare il più possibile le due cose, anche se con 5 canali disponibili e 1 all news di spazio ce ne sarebbe in abbondanza).
Personalmente, credo che se il direttore di Rete4 tirasse fuori in prima serata un programma da 3% di share, o quello di Canale5 lanciasse il sabato sera per due volte di fila un programma che ne fa il 10%, Berlusconi stesso (PierSilvio, of course) non ci penserebbe due volte a mandarlo a casa... quando questo succede alla Rai, e qualcuno vuole prendere la stessa decisione che prenderebbe Berlusconi a Mediaset, si grida al complotto e all'invasione barbarica.
bluelake
12-05-2007, 10:20
Come si fa a lamentarsi di questo quando il nuovo contratto di servizio triennale voluto da Gentiloni obbliga la rai ad avere l'85% di copertura digitale entro il 2010, e se non si hanno le frequenze su cui trasmetterle, come si fa.
posto che Gentiloni non poteva certo annullare di punto in bianco la conversione al digitale, si fa digitalizzando le aree e regioni in cui la Rai ha più frequenze analogiche, convertendo le frequenze di Rai2 al digitale si aumenta la copertura del MuxA mantenendo lo stesso numero di frequenze. Al momento dello switch-off generale, si digitalizzano quelle di Rai3 con il MuxB e si lascia Rai1 in analogico, tagliando alcune frequenze, come "dorsale di emergenza". Bisogna considerare che in Italia in alcune province la Rai deve avere una postazione per ogni comune data la conformazione orografica molto particolare (e a volte anche due per comune, come succede qui dove abito io, dove una collinetta basta per lasciare 2000 persone senza segnali televisivi)... ma la possibilità di occupare gratuitamente le frequenze libere è stata riservata solo a Radio Maria e Radio Padania Libera, e non al servizio pubblico...
bluelake
12-05-2007, 10:33
E di un cda formato da gente in grado di organizzare come è dovere di un amministratore, compito per il quale non è indispensabile conoscere il settore, cosa che forse in molti casi costituisce un handycap, ma avere talento organizzativo, gestionale, saper motivare i collaboratori ad esprimere il loro massimo, che ne pensi ?.
nel settore dei mass-media, se non conosci il settore è molto difficile ottenere dei buoni risultati... anche quando lo conosci a volte non è semplice, perché tali e tanti sono i cambiamenti per cui chi ha portato al successo un'emittente può, nel giro di due anni, portarne un'altra al fallimento. Se guardi al settore massmediatico, gli unici esempi di direzione che hanno portato al grande successo senza esperienza specifica nel settore sono Silvio Berlusconi con Mediaset ed Edoardo Montefusco con RDS (ma non potevano averla, dato che prima di loro non c'era un settore massmediatico); negli altri casi, si tratta sempre di persone che conoscono a menadito il settore, come ad esempio Pasquale Di Molfetta per Elemedia :fagiano:
Freeride
12-05-2007, 11:13
posto che Gentiloni non poteva certo annullare di punto in bianco la conversione al digitale, si fa digitalizzando le aree e regioni in cui la Rai ha più frequenze analogiche, convertendo le frequenze di Rai2 al digitale si aumenta la copertura del MuxA mantenendo lo stesso numero di frequenze. Al momento dello switch-off generale, si digitalizzano quelle di Rai3 con il MuxB e si lascia Rai1 in analogico, tagliando alcune frequenze, come "dorsale di emergenza". Bisogna considerare che in Italia in alcune province la Rai deve avere una postazione per ogni comune data la conformazione orografica molto particolare (e a volte anche due per comune, come succede qui dove abito io, dove una collinetta basta per lasciare 2000 persone senza segnali televisivi)... ma la possibilità di occupare gratuitamente le frequenze libere è stata riservata solo a Radio Maria e Radio Padania Libera, e non al servizio pubblico...
Guarda che stai semplicemente dicendo di spegnere rai2 adesso! Sei sicuro?
In digitale le area scoperte si coprono con gapfiller che non hanno problemi di frequenze perchè lavorano sulla stessa frequenza del ponte che le alimenta.
E poi aree che la rai ha più frequenze analogiche non esistono, anche se vedi che postazione x e postazione y servono lo stesso luogo non vuol dire affatto che coprono la stessa medesima zona.
Se hai degli esempi postali.
bluelake
12-05-2007, 11:42
E poi aree che la rai ha più frequenze analogiche non esistono, anche se vedi che postazione x e postazione y servono lo stesso luogo non vuol dire affatto che coprono la stessa medesima zona.
Se hai degli esempi postali.
Montecatini Terme, coperta dal Monte Serra per il 70% del territorio, tranne la popolosa frazione Nievole a cui una collinetta impedisce la ricezione dei segnali del Serra e in cui hanno dovuto installare un ripetitore apposito per permettere la visione dei 3 canali Rai.
Per il resto, basta andare sul sito Raiway e provare a caso... a Siena arrivano Monte Serra, Monte Luco e il ripetitore locale; a Prato arrivano Monte Morello, Monte Serra, San Cerbone e il ripetitore locale; a Massa arrivano Monte Serra, Massa, Carrara e Antona; a Parma Monte Canate, Monte Penice e Monte Venda; a Perugia Monte Peglia, Monte Subasio, Pierantonio e due ripetitori locali.
Per contro, in provincia di Forlì ci sono Modigliana e Tredozio, separati da appena 10 km., che hanno ognuno il proprio ripetitore (e nessun segnale Dtt della Rai); in provincia di Pistoia nel comune di San Marcello ci sono due ripetitori (Maresca e San Marcello) e anche qui niente Dtt della Rai, e continuando a frugare nel sito di esempi se ne trovano a quintali. Tutti posti in cui di frequenze libere ce ne sono una caterva, basterebbe autorizzare la Rai ad utilizzarle... ma come detto, tale autorizzazione è stata data ad altri soggetti (che la usano per occupare frequenze a costo zero e rivenderle al miglior offerente) e la Rai è costretta se vuole rispettare gli obblighi a spendere miliardi di euro...
Freeride
12-05-2007, 12:40
Montecatini Terme, coperta dal Monte Serra per il 70% del territorio, tranne la popolosa frazione Nievole a cui una collinetta impedisce la ricezione dei segnali del Serra e in cui hanno dovuto installare un ripetitore apposito per permettere la visione dei 3 canali Rai.
Per il resto, basta andare sul sito Raiway e provare a caso... a Siena arrivano Monte Serra, Monte Luco e il ripetitore locale; a Prato arrivano Monte Morello, Monte Serra, San Cerbone e il ripetitore locale; a Massa arrivano Monte Serra, Massa, Carrara e Antona; a Parma Monte Canate, Monte Penice e Monte Venda; a Perugia Monte Peglia, Monte Subasio, Pierantonio e due ripetitori locali.
Proprio quello che volevo, postazioni diverse che coprono aree diverse.
Ripeto che no hai capito, se conosci postazioni diverse che coprono le medesime aree fammelo sapere.
Per contro, in provincia di Forlì ci sono Modigliana e Tredozio, separati da appena 10 km., che hanno ognuno il proprio ripetitore (e nessun segnale Dtt della Rai); in provincia di Pistoia nel comune di San Marcello ci sono due ripetitori (Maresca e San Marcello) e anche qui niente Dtt della Rai, e continuando a frugare nel sito di esempi se ne trovano a quintali. Tutti posti in cui di frequenze libere ce ne sono una caterva, basterebbe autorizzare la Rai ad utilizzarle... ma come detto, tale autorizzazione è stata data ad altri soggetti (che la usano per occupare frequenze a costo zero e rivenderle al miglior offerente) e la Rai è costretta se vuole rispettare gli obblighi a spendere miliardi di euro...
Puoi elencare le frequenze libere che possono essere riutilizzata.
La rai deve solo comprare come fanno tutti gli altri e con i soldi che noi gli diamo. Fa parte del contratto che ha firmato.
Freeride
29-05-2007, 20:23
...pareva di stare a Caracas ...e invece:
Il Tar blocca Padoa-Schioppa: Petroni resta nel Cda Rai
29/05/2007 15:13
Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospendere provvisoriamente e in via d'urgenza, mediante decreto presidenziale, la procedura che il 4 e 5 giugno avrebbe dovuto portare l'assemblea generale della Rai a escludere dal Cda il consigliere Angelo Maria Petroni. Il presidente del tribunale ha deciso con un suo “decreto presidenziale” e ha fissato la camera di consiglio del collegio per il 7 di giugno.
Nelle 37 pagine del ricorso messo a punto dai suoi legali, Angelo Maria Petroni contesta tutta la procedura che dovrebbe portare alla sua sostituzione quale membro del cda Rai, chiedendo alla terza sezione del tribunale amministrativo una misura cautelare, che annulli la determinazione del ministero dell'Economia con cui è disposta la revoca e la sostituzione del professor Petroni.
Soddisfazione per la scelta del Tribunale amministrativo è stata espressa dalla Casa delle Libertà. “La decisione del Tar - ha sottolineato il coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi - dimostra le buone ragioni del prof. Angelo Maria Petroni, consigliere d'amministrazione della Rai, e come l'atto del ministro Padoa Schioppa e del governo fosse quantomeno forzato”.
“Al professor Tommaso Padoa-Schioppa, ministro dell'Economia di questo governo, che mi aveva accusato in commissione di Vigilanza Rai di avere una concezione molto personale del diritto, mi permetto di far notare che il Tar del Lazio sul caso Petroni la pensa esattamente come me” fa sapere il portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti, vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai.
Sulla stessa linea anche Alleanza Nazionale. “Come era stato fin troppo facile prevedere, il Tar - osserva Maurizio Gasparri dell'esecutivo di An - ha bloccato il colpo di Stato del governo contro la Rai. Si trattata di una palese manovra illegale, come ho denunciato prima ancora che la si tentasse. Ed ora - conclude - Padoa-Schioppa, braccio operativo di un disegno scellerato, si dimetta sepolto dalla vergogna”.
Il senatore di An, Francesco Storace ironizza: “Ora, dopo che il Tar l'ha mazzolato come meritava, il tassator cortese piange...”.
Da parte sua il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti commenta: “Abbiamo l'abitudine di rispettare le decisioni assunte dai tribunali. Le dispute tecnico-giuridiche ci interessano tuttavia sempre meno. Quello che non è più tollerabile - afferma - è la sola idea che una grande impresa pubblica possa essere paralizzata da veti e controveti a tutto vantaggio dei competitori e di chi vorrebbe svenderla a 4 euro”.
Il rischio ora è che l'attività di governance della Rai si blocchi. Mercoledì il Cda si dovrebbe riunire per approvare il bilancio 2006.
johannes
29-05-2007, 20:27
che disastro. si sperava in una cambiamento.
pazienza. è solo molto spiacevole constatare che, nonostante la RAI vada male, le persone rimangano in carica. inoltre c'è un canone da pagare.:muro:
DonaldDuck
29-05-2007, 20:38
che disastro. si sperava in una cambiamento.
pazienza. è solo molto spiacevole constatare che, nonostante la RAI vada male, le persone rimangano in carica. inoltre c'è un canone da pagare.:muro:
Che disastro? Questo dimostra che non si può rimuovere la gente come pezzi di una scacchiera, secondo il proprio capriccio. Poi si parla di democrazia.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Attualita%20ed%20Esteri/Attualita/2007/05/TarPetroni.shtml?uuid=365938a2-0dcd-11dc-a1de-00000e251029&DocRulesView=Libero
Il presidente della Terza sezione delTribunale amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso di Angelo Maria Petroni, consigliere di amministrazione Rai, di sospendere l'assemblea della società prevista per il 4 e 5 giugno, per deliberare sulla revoca dello stesso Petroni. Il presidente del tribunale ha deciso con un suo decreto presidenziale e ha fissato la camera di consiglio del collegio per il 7 di giugno.
L'iniziativa di Petroni ha colto di sorpresa i suoi avversari, che si aspettavano una reazione giudiziaria dopo l'assemblea del 4 e 5 giugno e non prima.
Nelle 37 pagine del ricorso messo a punto dai suoi legali, Angelo Maria Petroni contesta tutta la procedura che dovrebbe portare alla sua sostituzione quale membro del cda Rai, chiedendo alla terza sezione del tribunale amministrativo «una misura cautelare» che annulli «la determinazione del ministero dell' Economia con cui è disposta la revoca e la sostituzione del prof Petroni»
È in programma per oggi pomeriggio una riunione del cda per approvare il bilancio 2006 che si è chiuso con 80 milioni di perdite a livello di gruppo. Ma i consiglieri del centrodestra vogliono anche mettere in discussione l'operato del direttore generale Caludio Cappon. Sempre oggi l'ufficio di Presidenza della commissione di Vigilanza procederà nelle indagini sugli ambiti di attribuzione della stessa commissione in merito alla vicenda della revoca di Petroni. La Vigilanza ascolterà due esperti di diritto pubblico: il professore Alessandro Pace, ordinario di diritto costituzionale all'università La Sapienza e la professoressa Lorenza Violini, ordinaria di diritto costituzionale all'università Statale di Milano. Esperti bipartsan: Pace è stato indicato da Fabrizio Morri (Ds), la Violini da Rocco Buttiglione (Udc).
Dopo aver ascoltato i due giuristi la Vigilanza potrebbe decidere di inoltrare l'intera questione alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzioni tra Parlamento e Governo.
johannes
29-05-2007, 20:48
@DonaldDuck
non è questione di scacchiera. se la rete va male la responsabilità sarà di qualcuno e questo deve dimettersi.
DonaldDuck
29-05-2007, 20:57
@DonaldDuck
non è questione di scacchiera. se la rete va male la responsabilità sarà di qualcuno e questo deve dimettersi.
No no, la questione era proprio quella. Leggi bene l'articolo. Non è neanche la prima volta che si ricade nel vizietto: non ci piace? Lo togliamo di mezzo. Ed ovviamente si solleva un vespaio.
roverello
29-05-2007, 21:01
Che disastro? Questo dimostra che non si può rimuovere la gente come pezzi di una scacchiera, secondo il proprio capriccio. Poi si parla di democrazia.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Attualita%20ed%20Esteri/Attualita/2007/05/TarPetroni.shtml?uuid=365938a2-0dcd-11dc-a1de-00000e251029&DocRulesView=Libero
Non si tratta di un capriccio.
Se rappresenta il Tesoro prende ordini dal ministro del tesoro e non dal capo dell'opposizione.
In realtà sta facendo gli interessi diretti di berlusconi imprenditore.
A parte ciò la sentenza non accoglie il ricorso, ma congela la situazione in attesa di una deliberazione collegiale, in quanto una decisione definitiva avrebbe effetti irreversibili.
Comunque non è un bel segnale, e si realizza il disegno cdl di tenere bloccata la RAI.
johannes
29-05-2007, 21:03
No no, la questione era proprio quella. Leggi bene l'articolo. Non è neanche la prima volta che si ricade nel vizietto: non ci piace? Lo togliamo di mezzo. Ed ovviamente si solleva un vespaio.
in quale punto dell'articolo?
non piace certo, ha fatto male e va rimosso così come Del noce.
DonaldDuck
29-05-2007, 21:07
Non si tratta di un capriccio.
Se rappresenta il Tesoro prende ordini dal ministro del tesoro e non dal capo dell'opposizione.
In realtà sta facendo gli interessi diretti di berlusconi imprenditore.
A parte ciò la sentenza non accoglie il ricorso, ma congela la situazione in attesa di una deliberazione collegiale, in quanto una decisione definitiva avrebbe effetti irreversibili.
Comunque non è un bel segnale, e si realizza il disegno cdl di tenere bloccata la RAI.
Si, come Visco. Per la precisione il tar ha accolto il ricorso a bloccare l'assemblea
La Vigilanza ascolterà due esperti di diritto pubblico: il professore Alessandro Pace, ordinario di diritto costituzionale all'università La Sapienza e la professoressa Lorenza Violini, ordinaria di diritto costituzionale all'università Statale di Milano. Esperti bipartsan: Pace è stato indicato da Fabrizio Morri (Ds), la Violini da Rocco Buttiglione (Udc).
Dopo aver ascoltato i due giuristi la Vigilanza potrebbe decidere di inoltrare l'intera questione alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzioni tra Parlamento e Governo.
DonaldDuck
29-05-2007, 21:19
Avevo aperto una discussione a parte perchè non trovavo questa che ha tirato su giustamente freeride.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=181569
il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal consigliere Angelo Maria Petroni, bloccando la decisione del ministero dell’Economia di revocarlo da amministratore della Tv di Stato. Il ricorso chiedeva tra l'altro una procedura di sospensiva di urgenza dell’assemblea con all’ordine del giorno la revoca prevista per il 4 e 5 giugno, che infatti è stata sospesa. Il presidente del tribunale ha deciso con un suo «decreto presidenziale».
Nel decreto con cui ha concesso la misura cautelare, il presidente della terza sezione ter del tribunale, Francesco Corsaro, scrive che «sussistono i presupposti (estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della prima camera di consiglio utile programmata per il 7 giugno) per concedere la invocata misura cautelare provvisoria». Il giudice afferma inoltre che «a fronte della ravvisata esigenza di conservare immutata, fino alla pronuncia sulla domanda cautelare da parte del collegio, la situazione di fatto e di diritto preesistente all’emanazione degli atti impugnati - peraltro giustificata dalla complessità delle questioni che il ricorso solleva - appare recessivo l’interesse curato dal ministro dell’Economia e delle finanze, risolvendosi la concessione della misura cautelare provvisoria nel rinvio di qualche giorno della convocazione dell’assemblea dei soci della rai». Il presidente Corsaro ha fissato al 7 giugno la data in cui verrà esaminata in camera di consiglio la richiesta di sospendere in via ordinaria la procedura di esclusione di Petroni. Il consigliere chiede infatti l’annullamento, previa sospensione, della lettera con cui il direttore generale del ministero dell’economia, Vittorio Grilli, ha dato mandato al rappresentante del ministero (azionista di maggioranza della Rai, ndr) nell’assemblea generale di viale Mazzini di proporre la revoca dell’incarico nel cda allo stesso Petroni. Il consigliere della Rai era stato nominato dal governo Berlusconi su indicazione dell’allora ministro dell’Economia.
Il parere dei costituzionalisti Intanto oggi è prevista una riunione dell'ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza Rai per ascoltare il parere pro veritatè dei due costituzionalisti incaricati di esaminare la questione legata alla revoca della fiducia. I due professori, Alessandro Pace, ordinario di Costituzionale alla Sapienza di Roma, e Lorenza Violini, ordinario di Cosituzionale alla Statale di Milano, diranno la loro sulla possibilità che la commissione di Vigilanza Rai voti sulla questione o meno. I pareri non sono vincolanti, ma forniscono alla commissione ulteriori elementi di approfondimento sulla interpretazione della legge.
Per il resto, basta andare sul sito Raiway e provare a caso... a Siena arrivano Monte Serra, Monte Luco e il ripetitore locale; a Prato arrivano Monte Morello, Monte Serra [cut...]
Proprio quello che volevo, postazioni diverse che coprono aree diverse.
Ripeto che no hai capito, se conosci postazioni diverse che coprono le medesime aree fammelo sapere.
Forse siamo in due a non aver capito, ma direi che Bluelake ti ha dato più di un esempio di località servite da più impianti.
Se non ti basta ti aggiungo:
Milano, dove un buon 80-90 % degli abitanti vede segnali del tutto paragonabili dal trasmettitore di Milano corso Sempione e da monte Penice. Per la rai il servizio su Milano è svolto principalmente da M. Penice, e l' impianto di Milano città è solo un tappabuchi, ad uso di quel 10-20 % di abitanti, per lo più abitanti in zona Nord, che vedono male M. Penice.
Oppure Roma: le zone centro ed ovest vedono solo da M. Mario, la zona
est vede solo da M. Cavo, ma la gran parte della città riceve bene un impianto e decentemente l' altro impianto.
Se vogliamo cercare città ancora più incasinate, c' è Genova: una buona parte della città è servita dall' impianto di Portofino, un altra parte da M. Beigua, ma così arriviamo si e no al 50-60 % dei residenti. Per arrivare a servire il 99% dei residenti, ci vogliono altri QUINDICI IMPIANTI (http://www.raiway.rai.it/index.php?lang=IT&cat=145&provincia=GE®ione=liguria&provnome=Genova&type=tv&locid=10025). Ognuno farà servizio su un area relativamente ridotta, ma le sovrapposizioni sono inevitabili.
Puoi elencare le frequenze libere che possono essere riutilizzata.
La rai deve solo comprare come fanno tutti gli altri e con i soldi che noi gli diamo. Fa parte del contratto che ha firmato.
Il problema è tutto nella parola "comprare".
In tutto il mondo civile le frequenze sono un bene pubblico gestite dallo Stato, che le da in concessione a chi ne faccia richiesta e paghi il canone.
Solo in Italia è stato possibile che le frequenze venissero prima okkupate in maniera leonkavallina davanti all' indifferenza dell' autorità, e poi vengano vendute come vacche al mercato (ie: un canale tot impeganto, pardon, okkupato da un trasmettitore posto Valcava o M. Penice (i principali siti trasmittenti per la pianura padana centrale) vale molto più dello stesso canale ma che trasmette su Campocannetofienilvecchio).
Freeride
29-05-2007, 22:55
Forse siamo in due a non aver capito, ma direi che Bluelake ti ha dato più di un esempio di località servite da più impianti.
Il problema è tutto nella parola "comprare".
Oh che palle, sempre ad aprire discorsi già chiusi e morti, sempre a spiegare, rispiegare, rispiegare ai soliti che non capiscono.
Medesime aree, è tanto difficile? Ma dico?
Non frega niente che uno arriva all'80% e l'altro arriva al 10%! Anzi, è proprio quello che voglio, perchè non sono aree identiche! Quello che in quella zona copre il 10 in una altra zona copre il restante 90% ma che non corrisponde all'80% dell'area prima!
Comprare, i network nazionali si compranoi il ponte dell'emittente con annesse frequenza. Le frequenze son di tutti, non si comprano, si concedono.
3 si è comprate telecampione o retecapri, la7 si è comprata retecapri o telemarket o rete7, mediaset un po' di tutto, da me un quintarete e un quartarete all'altro tele+, la rai ha usato i ponti che aveva disponibili e morti dove li aveva e invece dove non li aveva non ha aperto un canale che sia uno.
Oh che palle, sempre ad aprire discorsi già chiusi e morti, sempre a spiegare, rispiegare, rispiegare ai soliti che non capiscono.
Medesime aree, è tanto difficile? Ma dico?
Se in due non abbiamo capito, non ti viene il dubbio che sia stato tu a spiegarti male ?
Prima di risponderti, per favore confermami che io abbia capito bene la tua domanda. La tua domanda era "esistono zone estese servire dalla rai da due o più impianti trasmittenti e con qualità uguale comparabile tra i diversi impianti ?" Io ho capito questa domanda, potresti confermarmi la domanda oppure correggermi con la domanda corretta ?
Non frega niente che uno arriva all'80% e l'altro arriva al 10%! Anzi, è proprio quello che voglio, perchè non sono aree identiche! Quello che in quella zona copre il 10 in una altra zona copre il restante 90% ma che non corrisponde all'80% dell'area prima!
Ammesso che abbia capito bene la domanda, nel caso di Milano e hinterland, l' area di servizio dell' impianto di Milano si sovrappone in tutto e per tutto all' area di servizio di M. Penice.
Comprare, i network nazionali si compranoi il ponte dell'emittente con annesse frequenza. Le frequenze son di tutti, non si comprano, si concedono.
Ti contraddici: prima dici che si comprano il ponte (semmai il trasmettitore o ripetitore, il ponte è un altra cosa) compresa frequenza (ed è vero) poi dici che che le frequenze sono pubbliche, non si comprano ma si concedono (verissimo in USA, UK, Francia, Germania e molti altri paesi civili, falso purtroppo in Italia).
In Italia, piaccia o no (e a me non piace per niente), nel mercato radio e TV si mette all' asta impianto trasmittente e relativa frequenza.
Ho conosciuto più di una persona che negli anni '80 ha messo su un trasmettitore da pochi W sulla frequenza x, poi ha potenziato l' impianto per allargare l' area di servizio, ha cambiato postazione trasmittente ì, sempre per allargare l' area di servizio, infine ha venduto APPARATI e FREQUENZA, ad un valore MOLTO maggiore del prezzo degli apparati usati + antenne + immobili. Il "molto maggiore" è il valore aggiunto della frequenza, teoricamente cosa pubblica ma che, solo in Italia, viene venduta al mercato del bestiame da soggetti che DISPONGONO della frequenza ma non ne hanno la PROPRIETA'.
3 si è comprate telecampione o retecapri, la7 si è comprata retecapri o telemarket o rete7, mediaset un po' di tutto, da me un quintarete e un quartarete all'altro tele+, la rai ha usato i ponti che aveva disponibili e morti dove li aveva e invece dove non li aveva non ha aperto un canale che sia uno.
Fino a quando citi Tele+ ti rispondo con "E quindi ?". Dopo tele+, scusa, ma non ho capito cosa intendi. Forse che la rai avrebbe dovuto moltiplicare gli impianti trasmittenti in situazioni non critiche ? Ti ricordo che quell' obbrobrio tutto italiano del mercato delle frequenze vale anche per la rai. A Milano la rai per liberare il canale 22, dove metterci il mux B del DTT, ha dovuto sborsare più di due milioni di eurozzi. Se, e qui ri-chiedo se ho capito bene la domanda, se la rai volesse dare doppi segnali per il 50% degli italiani, credi che riuscirebbe a comprare le frequenze senza andare prima in fallimento ?
Freeride
30-05-2007, 08:50
Se in due non abbiamo capito, non ti viene il dubbio che sia stato tu a ?
Blue ha capito già un mese fa, non ti preoccupare: il discorso è chiuso.
Se vuoi capirlo anche te bene, altrimenti non importa.
Non mi contraddico, frequenza in concessione, si acquista chi è il proprietario di quella concessione, non è complicato, se vuoi capirlo capiscilo, se non vuoi capirlo non importa.
Blue ha capito già un mese fa, non ti preoccupare: il discorso è chiuso.
Se vuoi capirlo anche te bene, altrimenti non importa.
Non mi contraddico, frequenza in concessione, si acquista chi è il proprietario di quella concessione, non è complicato, se vuoi capirlo capiscilo, se non vuoi capirlo non importa.
Invece a me importa.
La frase:
frequenza in concessione, si acquista chi è il proprietario di quella concessione
non mi pare nemmeno scritta in italiano. E ammetto di non capire cosa intendi dire.
Spiegami cosa intendi dire, magari, dopo che l' hai tradotta nella lingua che mi hanno insegnato a scuola, magari dicevo, potremmo scoprire di essere d' accordo.
Una cosa te la ribadisco: negli anni '70 '80 vi fu una corsa all' occopazione delle frequenze, col risultato di creare infinite incompatibilità tra emittenti, pubbliche e private.
Corsa che non avvenne nei paesi civili.
La legge Mammì, che ha introdotto il regime di concessione per le emittenti, si limitava a "fotografare" la situazione delle frequenze. Creando di fatto le condizioni per la messa all' asta di beni non materiali (le frequenze) che comunque non appartengono a che le okkupa.
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.