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View Full Version : UNA DEMOCRAZIA A RISCHIO


EarendilSI
03-05-2007, 07:50
Credo sia giunto il momento di domandarsi se in Italia esista ancora la democrazia. Badate bene, in passato, quando la sinistra parlava di regime berlusconiano, ero il primo a ridere. L'idea che il Cavaliere avesse messo il bavaglio all'informazione - perché di questo il presunto regime era accusato - era talmente campata in aria che la stessa federazione europea della stampa alla fine dovette ammettere che in Italia esisteva un sistema plurale dell'informazione. Del resto qual è quel regime che imbavaglia la stampa, ma lascia che nell'orario di maggior ascolto, nei programmi di grande successo, si facciano sondaggi sul tiranno e, tramite le tv di proprietà del caudillo, si faccia propaganda contro le leggi del governo? Le argomentazioni erano talmente fesse che solo quelli della Freedom House hanno potuto crederci e solo loro, ieri, hanno potuto dire - mentre si sta per varare una legge draconiana contro la stampa - che in Italia oggi c'è più libertà di informare di quando c'era «Lui».
Ma la minaccia per la democrazia non viene dal bavaglio alla stampa, dalle multe che il sistema politico si appresta a dare ai cronisti per impedir loro di raccontare inchieste che fino a ieri, «regnante» Berlusconi, i giornali avevano massima libertà di riferire. Il rischio viene dalle pressioni che questo governo esercita sul mondo dell'economia e, ancor più gravemente, sugli organi costituzionali. Nel giro di una settimana noi abbiamo assistito a due eventi allarmanti. Quello più recente sono le dimissioni di Romano Vaccarella, membro della Consulta. Il giudice, dopo gli interventi di alcuni ministri contro il referendum elettorale e le pesantissime frasi anti consultazione popolare del presidente della Camera Bertinotti, si è dimesso, denunciando pesanti ingerenze sulle decisioni della Corte costituzionale. L'intera Consulta ieri ha votato un documento che è un atto d'accusa contro i ministri di Prodi. Mai era accaduto che tutti i giudici dell'alta Corte imputassero al governo di aver cercato di condizionarne le decisioni. Mai, in sessant'anni di Repubblica, la polemica tra i custodi dei principi costituzionali e l'esecutivo aveva raggiunto questi picchi.
Allo scontro istituzionale si deve aggiungere quello economico. Dopo mesi di pressioni su società quotate in Borsa, abbiamo letto - per bocca del presidente della Pirelli, Marco Tronchetti Provera - di numerose ingerenze politiche durante la trattativa Telecom. E da che parte arrivassero quelle invasioni di campo, se già non era chiaro a chi ricordava il caso del consigliere di Prodi Angelo Rovati, è bastato ascoltare le dichiarazioni che il presidente delle Generali, Antoine Bernheim, ha fatto durante l'assemblea dei soci, rivelando le telefonate del ministro Tommaso Padoa-Schioppa affinché la compagnia assicurativa intervenisse in quella telefonica. Al centro di entrambe le vicende c’è Palazzo Chigi, con i suoi interessi politici ed economici. Ministri che non si sono fatti scrupolo di spingere la Consulta a bocciare un referendum di cui è in corso la raccolta delle firme. Altri ministri che non si sono imbarazzati a spingere Telecom nelle braccia da loro preferite.
Dai due casi si deducono due osservazioni. Primo: quello che si è presentato come il governo delle liberalizzazioni in realtà è il peggior governo delle statalizzazioni. Secondo: politici che parlano in nome del popolo, di quello stesso popolo hanno paura. Vedremo tra pochi mesi se vinceranno loro, i pasdaràn della restaurazione, o la democrazia.

di Maurizio Belpietro - giovedì 03 maggio 2007

CYRANO
03-05-2007, 07:54
Bell'articolo propagandistico :D

libero ? :D


coiapzpoa

fsdfdsddijsdfsdfo
03-05-2007, 08:07
Credo sia giunto il momento di domandarsi se in Italia esista ancora la democrazia. Badate bene, in passato, quando la sinistra parlava di regime berlusconiano, ero il primo a ridere. L'idea che il Cavaliere avesse messo il bavaglio all'informazione - perché di questo il presunto regime era accusato - era talmente campata in aria che la stessa federazione europea della stampa alla fine dovette ammettere che in Italia esisteva un sistema plurale dell'informazione.


ma dove?

Plurale è il numero di zeri sul tuo assegno.

alcuni pensano che basti avere un giornale per poter dire quello che si vuole.


Del resto qual è quel regime che imbavaglia la stampa, ma lascia che nell'orario di maggior ascolto, nei programmi di grande successo, si facciano sondaggi sul tiranno e, tramite le tv di proprietà del caudillo, si faccia propaganda contro le leggi del governo? Le argomentazioni erano talmente fesse che solo quelli della Freedom House hanno potuto crederci e solo loro, ieri, hanno potuto dire - mentre si sta per varare una legge draconiana contro la stampa - che in Italia oggi c'è più libertà di informare di quando c'era «Lui».


Propaganda contro?
Tipo le iene, strisca o tg4?
Rido.
Ma per l'articolo.


e l'opinionista chi è? Quel tipo che ancora non ha capito cosa gli stia succedendo che mettono dopo studio aperto?



Ma la minaccia per la democrazia non viene dal bavaglio alla stampa, dalle multe che il sistema politico si appresta a dare ai cronisti per impedir loro di raccontare inchieste che fino a ieri, «regnante» Berlusconi, i giornali avevano massima libertà di riferire.


Insieme alla massima possibilità di perdere le grazie di Fininvest, che da sola gestisce direttamente o inderettamente l'85% del publicitariato stampato.

Volantini inclusi.


Il rischio viene dalle pressioni che questo governo esercita sul mondo dell'economia e, ancor più gravemente, sugli organi costituzionali. Nel giro di una settimana noi abbiamo assistito a due eventi allarmanti. Quello più recente sono le dimissioni di Romano Vaccarella, membro della Consulta. Il giudice, dopo gli interventi di alcuni ministri contro il referendum elettorale e le pesantissime frasi anti consultazione popolare del presidente della Camera Bertinotti, si è dimesso, denunciando pesanti ingerenze sulle decisioni della Corte costituzionale. L'intera Consulta ieri ha votato un documento che è un atto d'accusa contro i ministri di Prodi. Mai era accaduto che tutti i giudici dell'alta Corte imputassero al governo di aver cercato di condizionarne le decisioni. Mai, in sessant'anni di Repubblica, la polemica tra i custodi dei principi costituzionali e l'esecutivo aveva raggiunto questi picchi.


Si vede che si è dimenticato cosa è successo per il falso in bilancio.
AHH la memoria breve...


Allo scontro istituzionale si deve aggiungere quello economico. Dopo mesi di pressioni su società quotate in Borsa, abbiamo letto - per bocca del presidente della Pirelli, Marco Tronchetti Provera - di numerose ingerenze politiche durante la trattativa Telecom. E da che parte arrivassero quelle invasioni di campo, se già non era chiaro a chi ricordava il caso del consigliere di Prodi Angelo Rovati, è bastato ascoltare le dichiarazioni che il presidente delle Generali, Antoine Bernheim, ha fatto durante l'assemblea dei soci, rivelando le telefonate del ministro Tommaso Padoa-Schioppa affinché la compagnia assicurativa intervenisse in quella telefonica. Al centro di entrambe le vicende c’è Palazzo Chigi, con i suoi interessi politici ed economici. Ministri che non si sono fatti scrupolo di spingere la Consulta a bocciare un referendum di cui è in corso la raccolta delle firme. Altri ministri che non si sono imbarazzati a spingere Telecom nelle braccia da loro preferite.


aspe aspe...

Se è successo veramente (mah...) massimo errore.

Ma mi piacerebbe conoscere l'opinione del cronista sui finanziamenti al digitale terrestre.

Onisem
03-05-2007, 09:18
Il tasso di democrazia in Italia è basso e continua a calare ma non perchè lo dice Belpietro, men che meno perchè prima c'era Berlusconi a difenderci ed ora c'è lo zar Prodi.

lnessuno
03-05-2007, 14:43
peccato che l'abbia firmato belpietro, se ci fosse stata un'altra firma e le parti fossero invertite sarebbe stato proposto come testo sacro :p

radiovoice
03-05-2007, 15:04
Ehhhhh siisisi...davvero interessante. Del resto proviene dal liberissimo pensiero di Belpietro...:doh:

sider
03-05-2007, 15:09
Evidentemente "l'editto bulgaro", il fatto di andare da vespa senza contradditorio, che non ci sia un giornalista uno a parte travaglio che si fanno certe domande ed altre cosucce così ce le siamo sognate

radiovoice
03-05-2007, 15:16
Evidentemente "l'editto bulgaro", il fatto di andare da vespa senza contradditorio, che non ci sia un giornalista uno a parte travaglio che si fanno certe domande ed altre cosucce così ce le siamo sognate



credo che questo articolo non meriti alcun ulteriore commento.
Pura propaganda. E pure piuttosto malscritta.

lnessuno
03-05-2007, 15:19
Evidentemente "l'editto bulgaro", il fatto di andare da vespa senza contradditorio, che non ci sia un giornalista uno a parte travaglio che si fanno certe domande ed altre cosucce così ce le siamo sognate

prima quello, ora questo (http://www.beppegrillo.it/2007/04/gli_ombrelli_non_finiscono_mai.html#trackbacks)


certo prima era berlusconi... quindi era peggio, però a parte questo direi che non è proprio una bella cosa per la libertà di informazione... o mi sono perso qualcosa?

Cfranco
03-05-2007, 15:39
certo prima era berlusconi... quindi era peggio, però a parte questo direi che non è proprio una bella cosa per la libertà di informazione... o mi sono perso qualcosa?
E' una merda .
Infatti l' hanno votata tutti compatti e allegri .
Quello che fa ridere è che il giornalista che scrive è uno dei più striscianti servi del padrone , che adesso addossa alla controparte anche le colpe del suo datore di lavoro .

sider
03-05-2007, 15:41
prima quello, ora questo (http://www.beppegrillo.it/2007/04/gli_ombrelli_non_finiscono_mai.html#trackbacks)


certo prima era berlusconi... quindi era peggio, però a parte questo direi che non è proprio una bella cosa per la libertà di informazione... o mi sono perso qualcosa?


Io contesto l'incipit dell'articolo, che la situazione sia sempre allarmante non lo metto in dubbio

flisi71
03-05-2007, 15:43
Evidentemente "l'editto bulgaro", il fatto di andare da vespa senza contradditorio, che non ci sia un giornalista uno a parte travaglio che si fanno certe domande ed altre cosucce così ce le siamo sognate

E ora uno stipendiato del partito-azienda, quello che nella passata legislatura controllava 5 televisioni su 6, si accorge solo adesso della situazione e parla - ribadisco: solo adesso - di pericolo per la democrazia.
:rolleyes:


Forse gli brucia che quelli della "Freedom House" hanno tolto l'Italia dai paesi dove l'informazione è parzialmente libera...all'epoca del governo del suo datore di lavoro era l'unico paese UE che poteva fregiarsi di tale titolo.


Ciao

Federico

lnessuno
03-05-2007, 15:49
Io contesto l'incipit dell'articolo, che la situazione sia sempre allarmante non lo metto in dubbio

si ma c'è una bella differenza fra la situazione vecchia e quella di adesso :eek: cavolo!

greasedman
03-05-2007, 16:00
Che coincidenza, Beautifulpeter se ne esce con questo articolo proprio il giorno dopo che esce la notizia che l'italia stà riguadagnando punti nella classifica della libertà d'informazione e quando tornano luttazzi e biagi seppur in un froncobollo collocato in tredicesima serata su rai3...


Opinionismo ad orologeria :D

Igor
03-05-2007, 16:51
..
Ma la minaccia per la democrazia non viene dal bavaglio alla stampa, dalle multe che il sistema politico si appresta a dare ai cronisti per impedir loro di raccontare inchieste che fino a ieri, «regnante» Berlusconi, i giornali avevano massima libertà di riferire.

A parti invertite cosa cambiava? La legge sulle intercettazioni l'avrebbe fatta comunque il Cavaliere e la sinistra avrebbe partecipato compiacente alla porcata.

http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/politica/interc2/vialibera/vialibera.html

La riforma attraverso un disegno di legge e non un decreto
Il premier: "E' una decisione voluta dal Quirinale"
Intercettazioni, via libera alla bozza
Berlusconi: "Oggi finisce un incubo"
Più garanzie per i non indagati, sanzioni più alte per i giornali
Multe per i cronisti. Castelli: "Con i loro lauti stipendi..."



ROMA - Via libera alla bozza che dovrà regolamentare le modalità delle intercettazioni telefoniche nelle indagini giudiziarie. Il Consiglio dei ministri ha varato il provvedimento, un disegno di legge perchè, dice Silvio Berlusconi, "così ha voluto il Quirinale mentre noi avremmo preferito un decreto legge". Differenza non da poco: il governo insisteva sull'urgenza del provvedimento in un'ottica di prevenzione sul fronte terrorismo. Il capo dello Stato, in una materia che tocca così da vicino le libertà individuali ha suggerito che un passaggio in Parlamento sarebbe stato più opportuno.

Tra gli elementi principali del provvedimento, la possibilità di procedere a intercettazioni oltre i tre mesi di tempo per i reati di terrorismo, oltre che per quelli di mafia e minacce a mezzo telefono.

Un altro degli aspetti più rilevanti della bozza è stato confermato dal ministro della Giustizia Roberto Castelli: i non indagati non possono essere intercettati, "fatte salve le indagini per i reati più gravi". Per le intercettazioni indirette, cioè che riguardano persone che parlano con un indagato ma non sono esse stesse indagate, queste ultime devono essere avvisate.

"Oggi finisce un incubo per tutti gli italiani che ogni volta che telefonavano temevano di essere intercettati - ha detto il premier - "Era un provvedimento atteso basti bensare che almeno un milione e mezzo di italiani sono stati intercettati nelle loro conversazioni". "Siamo orgogliosi - ha aggiunto - di avere adottato provvedeimenti che tutelano la libertà dei cittadini".

Ma se è vero che sale la soglia di garanzia per i cittadini non indagati, scende quella relativa al diritto all'informazione. Il giornale che pubblicherà le intercettazioni rischierà sanzioni fino a un massimo di un milione e mezzo di euro.

Berlusconi ha anche confermato che non è previsto il carcere per i giornalisti: "Ho chiesto io per primo che l'ipotesi fosse eliminata perché mi è sembrata subito un'ipotesi eccessiva". Al massimo è prevista - ha aggiunto il ministro della Giustizia Roberto Castelli - una sanzione pecuniaria di 5.000 euro, "il che, dati i lauti stipendi dei giornalisti, è assolutamente sopportabile".

(9 settembre 2005)

lowenz
03-05-2007, 16:58
di Maurizio Belpietro
:asd:

sempreio
03-05-2007, 17:34
tanto anche pubblicandole la gente se ne frega e non cambia nulla, questo paese è nato per fallire

dantes76
03-05-2007, 18:09
si e' passata da una pacs informativa ad un altra....

PS: ma Belpietro l'ha rimesso questo?
http://img451.imageshack.us/img451/2861/supportdenmark2300ag5.jpg

come e'? il titolo? democra..a rischio? bel titolo..

Lorekon
03-05-2007, 18:44
le migliori bugie contengono sempre una mezza verità.

Qui Belpietro fa alcuni rilievi giusti (accanto ad altri deliranti) e li usa come dimostrazione di qualcosa che in realtà i fatti non dimostrano.

nella migliore delle ipotesi, li "legge" in modo distorto.
Le due "osservazioni" finali sono due proclami arbitrari.

Insomma solo un lettore del Giornale può bersi un editoriale così...

Fil9998
03-05-2007, 19:43
tanto anche pubblicandole la gente se ne frega e non cambia nulla, questo paese è nato per fallire
vulisse 'a Maronna...




di riffe o di raffe inglesi, francesi, spagnoli,tedeschi... han tutti governato meglio l'italia di questi che abbiamo avuto negli ultimi decenni...

FabioGreggio
03-05-2007, 22:37
Belpietro è un dipendente di Berlusconi.
Che parla male di Prodi e del Governo di csx.

E noi si commenta una cosa scritta da un dipendente della famiglia Berlusconi come cosa seria?
:asd: :asd:

E' come commentare un'articolo di Luca Giurato sulla Metafisica del pensiero Kantiano.

fg

lnessuno
03-05-2007, 22:43
Belpietro è un dipendente di Berlusconi.
Che parla male di Prodi e del Governo di csx.

E noi si commenta una cosa scritta da un dipendente della famiglia Berlusconi come cosa seria?
:asd: :asd:

E' come commentare un'articolo di Luca Giurato sulla Metafisica del pensiero Kantiano.

fg

mi commenti questo per favore?

http://www.beppegrillo.it/2007/04/gli_ombrelli_non_finiscono_mai.html#trackbacks

non per altro, qualunque cosa succeda in italia si parla di berlusconi... vorrei sapere cosa pensa di ciò che sta facendo QUESTO governo chi l'ha votato

maxsona
03-05-2007, 23:40
Ma perchè rompono i coglioni con presunte "ingerenze politiche" in Telecom? perchè quando i Francesi "impediscono" che un azienda Francese vada in mano straniera è cosa buona e giusta e quando lo facciamo noi no?

FabioGreggio
03-05-2007, 23:52
mi commenti questo per favore?

http://www.beppegrillo.it/2007/04/gli_ombrelli_non_finiscono_mai.html#trackbacks

non per altro, qualunque cosa succeda in italia si parla di berlusconi... vorrei sapere cosa pensa di ciò che sta facendo QUESTO governo chi l'ha votato

Io di questo Governo, che ho votato, penso molto male.

Il dramma dell'Italia è chi ha votato quello precedente e ne pensa bene.

difficile sentire uno che ha votato FI parlarne male.

eppoi ma dai...se parli di Belpietro di chi parli alla fine? Di chi gli detta gli editoriali no?

fg

LittleLux
04-05-2007, 00:08
Credo sia giunto il momento di domandarsi se in Italia esista ancora la democrazia. Badate bene, in passato, quando la sinistra parlava di regime berlusconiano, ero il primo a ridere. L'idea che il Cavaliere avesse messo il bavaglio all'informazione - perché di questo il presunto regime era accusato - era talmente campata in aria che la stessa federazione europea della stampa alla fine dovette ammettere che in Italia esisteva un sistema plurale dell'informazione. Del resto qual è quel regime che imbavaglia la stampa, ma lascia che nell'orario di maggior ascolto, nei programmi di grande successo, si facciano sondaggi sul tiranno e, tramite le tv di proprietà del caudillo, si faccia propaganda contro le leggi del governo? Le argomentazioni erano talmente fesse che solo quelli della Freedom House hanno potuto crederci e solo loro, ieri, hanno potuto dire - mentre si sta per varare una legge draconiana contro la stampa - che in Italia oggi c'è più libertà di informare di quando c'era «Lui».
Ma la minaccia per la democrazia non viene dal bavaglio alla stampa, dalle multe che il sistema politico si appresta a dare ai cronisti per impedir loro di raccontare inchieste che fino a ieri, «regnante» Berlusconi, i giornali avevano massima libertà di riferire. Il rischio viene dalle pressioni che questo governo esercita sul mondo dell'economia e, ancor più gravemente, sugli organi costituzionali. Nel giro di una settimana noi abbiamo assistito a due eventi allarmanti. Quello più recente sono le dimissioni di Romano Vaccarella, membro della Consulta. Il giudice, dopo gli interventi di alcuni ministri contro il referendum elettorale e le pesantissime frasi anti consultazione popolare del presidente della Camera Bertinotti, si è dimesso, denunciando pesanti ingerenze sulle decisioni della Corte costituzionale. L'intera Consulta ieri ha votato un documento che è un atto d'accusa contro i ministri di Prodi. Mai era accaduto che tutti i giudici dell'alta Corte imputassero al governo di aver cercato di condizionarne le decisioni. Mai, in sessant'anni di Repubblica, la polemica tra i custodi dei principi costituzionali e l'esecutivo aveva raggiunto questi picchi.
Allo scontro istituzionale si deve aggiungere quello economico. Dopo mesi di pressioni su società quotate in Borsa, abbiamo letto - per bocca del presidente della Pirelli, Marco Tronchetti Provera - di numerose ingerenze politiche durante la trattativa Telecom. E da che parte arrivassero quelle invasioni di campo, se già non era chiaro a chi ricordava il caso del consigliere di Prodi Angelo Rovati, è bastato ascoltare le dichiarazioni che il presidente delle Generali, Antoine Bernheim, ha fatto durante l'assemblea dei soci, rivelando le telefonate del ministro Tommaso Padoa-Schioppa affinché la compagnia assicurativa intervenisse in quella telefonica. Al centro di entrambe le vicende c’è Palazzo Chigi, con i suoi interessi politici ed economici. Ministri che non si sono fatti scrupolo di spingere la Consulta a bocciare un referendum di cui è in corso la raccolta delle firme. Altri ministri che non si sono imbarazzati a spingere Telecom nelle braccia da loro preferite.
Dai due casi si deducono due osservazioni. Primo: quello che si è presentato come il governo delle liberalizzazioni in realtà è il peggior governo delle statalizzazioni. Secondo: politici che parlano in nome del popolo, di quello stesso popolo hanno paura. Vedremo tra pochi mesi se vinceranno loro, i pasdaràn della restaurazione, o la democrazia.

di Maurizio Belpietro - giovedì 03 maggio 2007

Maurizio Belpietro? Il direttore del bollettino aziendalpopolare? :asd: :rolleyes:

Kharonte85
04-05-2007, 07:15
di Maurizio Belpietro - giovedì 03 maggio 2007
Articolo palesemente di parte, al limite della propaganda...:D

lnessuno
04-05-2007, 08:07
Io di questo Governo, che ho votato, penso molto male.

Il dramma dell'Italia è chi ha votato quello precedente e ne pensa bene.

difficile sentire uno che ha votato FI parlarne male.

eppoi ma dai...se parli di Belpietro di chi parli alla fine? Di chi gli detta gli editoriali no?

fg

niente, del bavaglio che vogliono mettere all'informazione proprio non vuoi parlare... chissenefrega di belpietro, che dica quello che vuole, di solito non lo ascolto nemmeno perchè so a prescindere che è schierato... ma questa volta ha ragione da vendere! se passasse questa legge, l'informazione in italia sarebbe ai minimi storici! :muro:

sider
04-05-2007, 08:10
niente, del bavaglio che vogliono mettere all'informazione proprio non vuoi parlare... chissenefrega di belpietro, che dica quello che vuole, di solito non lo ascolto nemmeno perchè so a prescindere che è schierato... ma questa volta ha ragione da vendere! se passasse questa legge, l'informazione in italia sarebbe ai minimi storici! :muro:

Questo è vero purtroppo.

Cfranco
04-05-2007, 08:57
ma questa volta ha ragione da vendere! se passasse questa legge, l'informazione in italia sarebbe ai minimi storici! :muro:
A parte il fatto che le carte processuali le fa vedere solo Travaglio , quindi per il resto non cambierebbe niente , a parte il fatto che da un punto di vista costituzionale la legge presenta non pochi dubbi , io nell' articolo leggo solo un attacco al governo col solito stile de "Il giornale" , ossia chiacchiere , insinuazioni , falsità spacciate per dati assodati , bugie e teorie strampalate , manca solo la volgarità di Guzzanti e poi siamo al completo .
L' unica cosa giusta che dice è che la legge fa schifo , peccato che dimentichi di dire che il suo capo è stato il primo a volerla e che dimentichi di dire che il primo giornale a non mostrare mai i documenti processuali ufficiali è il suo , che invece sguazza allegro con le intercettazioni rubate , i documenti taroccati , le interviste a "testimoni" prezzolati di dubbia fama e gli articoli fatti da persone pagate dai servizi segreti .
E' una questione di coerenza , cosa che manca sempre quando si parla di Berlusconi & C.

Ferdy78
04-05-2007, 10:26
Ma considerando chi l'ha scritta, non mi preoccupo per nulla....tra Fede e Belpietro, il Berlusca sta in una botte di ferro:asd:

E comunque se una azienda rischia di anadare in mani estere, non vedo perchè il governo non possa intervenire per cercare di risolvere la questione:mbe:

Ok, sembra che telefonica abbia + poteri di quanto propagandato, ma considerando che è una azienda solida, eficente e seria, non vedo quale allarmismo possa suscitare, anzi forse è la volta buona che in ITA si smuova qualcosa in termini diFonia, tariffe e via discorrendo.:)