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View Full Version : Militari contro Erdogan per la laicità della Turchia


coldd
29-04-2007, 12:31
28 aprile 2007

Militari contro Erdogan per la laicità della Turchia

È braccio di ferro tra il premier Erdogan e i militari. L'esercito turco, con un duro «comunicato di mezzanotte», in piena bagarre elettorale sull'elezione del nuovo capo dello Stato, ha alzato i toni della polemica accusando il Governo filoislamico di «attività antilaiche» e ha riaffermato il suo ruolo costituzionale di «guardiano della laicità» minacciando ulteriori mosse «quando necessario».
Pronta la risposta del Governo che ha definito le critiche «erronee e spiacevoli», ricordando ai militari che essi sono, comunque, «subordinati all'esecutivo» ed affermando con il premier Tayyip Erdogan che i turchi «non permetteranno il ripetersi di disastri (colpi di stato militari) passati».
Insomma siano in pieno scontro istituzionale con gravi conseguenze per la stabilità del Paese della Mezzaluna.
Come se non bastasse sulle presidenziali turche è entrata in gioco anche l'Unione europea e gli Usa, ma su fronti opposti. La presidenza di turno tedesca della Ue e il commissario europeo per l'Allargamento, Olli Rehn, hanno chiesto ieri ai vertici delle Forze armate del Paese di restare fuori dal processo elettorale, all'indomani del monito espresso dallo Stato Maggiore, a cui la Costituzione turca affida il ruolo di garante ultimo della laicità dello Stato, a proposito della secolarizzazione in pericolo. «È importante che l'esercito lasci le prerogative della democrazia al Governo eletto, e ciò rappresenta una prova per vedere se le forze armate turche rispettano la laicità democratica e l'organizzazione democratica delle relazioni tra civili e soldati», ha dichiarato il commissario europeo da Bruxelles.
Se l'Europa mette in guardia l'esercito, gli Stati Uniti invece richiamano la Turchia al rispetto della propria Costituzione: sempre da Bruxelles, Dan Fried, vicesegretario di stato americano, ha parlato in margine a un forum sulle relazioni transatlantiche invitando Ankara a non tradire le proprie tradizioni laiche: «auspichiamo e ci attendiamo - ha detto Fried - che i turchi affronteranno queste vicende in un modo che sia affine alla loro democrazia laica e a quanto previsto dalla costituzione».
La situazione è precipitata dopo che nella prima votazione per eleggere il nuovo presidente il viceprimo ministro Abdullah Gul, candidato unico del partito filoislamico al Governo, Akp, non aveva raggiunto la maggioranza qualificata dei due terzi dei membri del Parlamento, dopo che tutti i partiti dell'opposizione avevano boicottato la seduta astenendosi e protestando contro i metodi autoritari dell'Akp. A quel punto il Chp, forza di sinistra e maggior partito d'opposizione, si è rivolto alla Corte costituzionale per chiedere l'annullamento del processo elettorale a causa della mancanza nella seduta del numero legale: la sentenza è attesa in tempi rapidi, forse domani.
A sostegno dell'opposizione è intervenuto l'esercito turco che ha lanciato venerdì sera, in piena elezione presidenziale, un forte avvertimento contro qualsiasi rimessa in discussione del principio di laicità in vigore nel Paese, accusando Erdogan di inerzia di fronte allo sviluppo di attività islamiche e, indirettamente, di avere una agenda islamica segreta per introdurre gradualmente la sharia nel Paese.
Nel comunicato delle forze armate si fa riferimento ad una serie di attività religiose organizzate di recente, in particolare per i bambini e nelle scuole pubbliche (si sono svolte, fra l'altro, delle gare di conoscenza del Corano), che vengono definite «tentativi di erodere il sistema laico». «Il problema è ancor più grave considerato che una parte importante di queste attività si è tenuta con l'approvazione delle autorità che sarebbero tenute a prevenirle».
«Questo spirito reazionario, che è contro la repubblica e non ha altro obiettivo che quello di minare i principi fondamentali del nostro Stato - sostiene ancora l'esercito - ha preso coraggio con alcuni sviluppi e parole di questi ultimi giorni».
«Queste attività anti-laiche - prosegue il comunicato - violano il principio di attaccamento (del futuro presidente) al regime repubblicano non solo a parole ma anche in pratica espresso dal capo di Stato maggiore», generale Yasar Buyukanit, che ne parlò in una conferenza stampa il 12 aprile scorso.
Il primo governo di ispirazione islamica della storia della Turchia moderna, capeggiato da Necmettin Erbakan, nel 1997, padre spirituale di Erdogan, fu costretto alle dimissioni su pressioni dell'esercito con un cosiddetto "golpe bianco". Tre invece sono stati i colpi di stato veri e propri fatti dall'esercito turco nel recente passato: nel 1960, 1971 e 1980.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Attualita%20ed%20Esteri/Esteri/2007/04/militari-turchia.shtml?uuid=94138b0c-f5bb-11db-8bb6-00000e251029&type=Libero

CYRANO
29-04-2007, 12:33
io sinceramente non saprei per chi patteggiare.
da una parte patteggio per la laicita' , dall'altra non aprezzo i militari :D


coapzpa

coldd
29-04-2007, 12:36
La manifestazione dopo la polemica scoppiata tra governo e forze armate
Protesta contro la candidatura del ministro degli Esteri Abdullah Gul del partito filoislamico Akp

Turchia, migliaia in piazza a Istanbul
per riaffermare la laicità dello Stato

Studenti manifestano ad Ankara
ANKARA - Centinaia di migliaia di turchi in piazza a Istanbul per sostenere il principio di laicità dello Stato e per manifestare contro la candidatura di Abdullah Gul. "Né Sharia, né golpe, vogliamo la democrazia". "Non vogliamo nessuno dell'Akp alla presidenza". Sono questi gli slogan gridati dai manifestanti in piazza della Libertà, nel quartiere europeo di Sisli a Istanbul. Giunti da tutto il Paese con bandiere turche di tutte le dimensioni, si sono dati appuntamento per manifestare contro la possibilità di elezione a capo dello Stato dell'attuale ministro degli Esteri Gul, candidato del partito filoislamico Akp al governo, e per riaffermare la laicità dello stato sullo sfondo del conflitto scoppiato tra il governo e le forze armate.

La manifestazione è organizzata da circa 400 associazioni che si rifanno al padre della patria Kemal Ataturk, le quali ritengono che l'elezione di un candidato dell'Akp "sarebbe una minaccia per la laicità della Turchia" e rappresenterebbe "una deriva verso il dominio di un solo partito", dato che l'Akp controlla anche il governo e una schiacciante maggioranza in Parlamento. I promotori si aspettano di "superare il milione e mezzo di persone" che il 14 aprile era sceso in piazza ad Ankara contro l'ipotesi di elezione alla presidenza di un membro dell'Akp.

La crisi politica è iniziata quando Gul, unico candidato alle presidenziali sostenuto dal partito filoislamico del premier Tayyip Erdogan, non è riuscito a ottenere la maggioranza qualificata in Parlamento per l'elezione diretta.

Ieri sono entrati nella polemica i militari che, con un intervento senza precedenti, avevano accusato il governo di "attività antilaiche" e riaffermato il loro ruolo costituzionale di "guardiani della laicità", cosa che aveva fatto esprimere preoccupazione e inquietudine alle Ue. Prese di posizione che non hanno per nulla impressionato Gul: il ministro degli Esteri ha infatti fatto sapere che non intende ritirare la sua candidatura.

(29 aprile 2007)
http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/esteri/turchia-gul-candidato/manifestazione-contro-gul/manifestazione-contro-gul.html

coldd
29-04-2007, 12:38
domenica, 29 aprile 2007 11.35 19

Turchia, Gul non ha intenzione ritirare candidatura a presidente

ANKARA (Reuters) - Il ministro degli Esteri Abdullah Gul ha detto oggi di non avere alcuna intenzione di ritirare la sua candidatura alla carica di presidente della Repubblica per conto del partito di governo AK, nonostante un ricorso legale presentato dall'opposizione e le pressioni contrarie esercitate negli ultimi giorni dai vertici militari.

"La procedura (per eleggere il presidente) è cominciata e continuerà ... non si discute neanche del ritiro della mia candidatura", ha detto Gul ai giornalisti in un intervento mandato in onda in televisione.
http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2007-04-29T093519Z_01_SCE933784_RTRIDST_0_OITTP-TURCHIA-GUL.XML

coldd
29-04-2007, 12:41
sabato, 28 aprile 2007

Turchia, governo critica minaccia intervento militari

ANKARA/BRUXELLES (Reuters) - Il governo turco guidato da un partito islamico moderato ha criticato duramente oggi la minaccia di intervento nella vita politica del paese da parte dei vertici militari, sottolineando che l'esercito è tenuto a rispondere alle autorità civili.

Il portavoce del governo, Cemil Cicek ha detto che il primo ministro Tayyip Erdogan ha parlato al telefono con il capo dello stato maggiore, Yasar Buyukanit, in seguito alle dichiarazioni rese ieri dai militari, che si dicevano pronti ad intervenire in difesa della laicità dello Stato.

"Il capo dello stato maggiore risponde al primo ministro", ha detto Cicek.

Anche l'Unione europea ha avvertito oggi i militari turchi di non immischiarsi nella politica del loro paese.

"E' importante che i militari lascino la gestione della democrazia al governo democraticamente eletto. Questo è un test per verificare se le forze armate turche sono capaci di rispettare la laicità democratica e i rapporti democratici fra apparati civili e militari", ha detto ai giornalisti il commissario per l'allargamento della Ue, Olli Rehn.

Rehn ha sottolineato che il rispetto per le regole democratiche è uno dei principi fondamentali per accettare la candidatura della Turchia nella Ue.

"Il tempismo (della dichiarazione dei militari) è piuttosto strano e sorprendente", ha aggiunto. "E' importante che i militari rispettino le regole del gioco democratico e il ruolo che in questo quadro gli è stato assegnato".

Le forze armate, che hanno rovesciato quattro governi negli ultimi 50 anni, hanno diffuso un comunicato poche ore dopo che in parlamento si era consumata una spaccatura tra fra forze laiche e quelle religiose nel primo turno della votazione per la nomina del Presidente della repubblica.

"Le forze armate turche stanno monitorando la situazione con una certa preoccupazione", si legge nella nota, intendendo ricordare ai politici che i militari sono ancora i custodi della tradizione laica della Repubblica turca.

Rehn ha detto che la democrazia secolarizzata è un valore importante per l'Unione europea e sta alla base del progetto di europeizzazione della Turchia, caro ai militari e ai seguaci del fondatore della repubblica, Mustafa Kemal Ataturk.

La Turchia, stato laico con una schiacciante maggioranza della popolazione di fede musulmana, ha avviato nel 2005 i negoziati preliminari per entrare a fare parte della Ue, ma da allora ha fatto pochi progressi sulla strada dell'integrazione.

Uno dei maggiori problemi è la disputa sull'isola di Cipro, dove Ankara tiene ancora schierati migliaia di soldati.

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Attualita%20ed%20Esteri/Esteri/2007/04/militari-turchia.shtml?uuid=94138b0c-f5bb-11db-8bb6-00000e251029&type=Libero


ok, adesso smetto:D

coldd
29-04-2007, 12:45
io sinceramente non saprei per chi patteggiare.
da una parte patteggio per la laicita' , dall'altra non aprezzo i militari :D


coapzpa
è una situazione interessante, l'ideale sarebbe che si bilanciassero a vicenda

dantes76
29-04-2007, 12:55
come disse qualcuno: senza se, senza ma, per i militari, che difendono la secolarita' dello stato turco

ulk
29-04-2007, 17:40
come disse qualcuno: senza se, senza ma, per i militari, che difendono la secolarita' dello stato turco

Secolarità? Boh! E allora tutti i discorsi sull'autodeterminazione, sulla democrazia etc.

Tenebra
29-04-2007, 18:10
Secolarità? Boh! E allora tutti i discorsi sull'autodeterminazione, sulla democrazia etc.

Finirebbero direttamente nel cesso con la diminuzione della laicità dello stato turco, e l'introduzione della sharia. Sono anni che si parla dell'agenda "segreta" di Erdogan per virare la Turchia verso il modello islamico, e quest'indiscrezione viene confermata nei fatti dalle mosse del partito filoislamico.

Piacciano o meno, da decenni sono i militari i garanti della democrazia, laicità e libertà in Turchia; non fossero intervenuti varie volte, la Turchia oggi sarebbe un'altra teocrazia con l'ignobile Sharia a soggiogare i turchi.

Paradossalmente, le minacce di golpe da parte dell'esercito per evitare di avere al potere degli esaltati religiosi sono l'unica garanzia che vedo nel processo di integrazione della Turchia nella UE. Se quest'opera di vigilanza cessasse, sarei assolutamente contrario, e non più solo dubbioso, alla loro entrata.

rip82
29-04-2007, 18:21
Finirebbero direttamente nel cesso con la diminuzione della laicità dello stato turco, e l'introduzione della sharia. Sono anni che si parla dell'agenda "segreta" di Erdogan per virare la Turchia verso il modello islamico, e quest'indiscrezione viene confermata nei fatti dalle mosse del partito filoislamico.

Piacciano o meno, da decenni sono i militari i garanti della democrazia, laicità e libertà in Turchia; non fossero intervenuti varie volte, la Turchia oggi sarebbe un'altra teocrazia con l'ignobile Sharia a soggiogare i turchi.

Paradossalmente, le minacce di golpe da parte dell'esercito per evitare di avere al potere degli esaltati religiosi sono l'unica garanzia che vedo nel processo di integrazione della Turchia nella UE. Se quest'opera di vigilanza cessasse, sarei assolutamente contrario, e non più solo dubbioso, alla loro entrata.

Non posso che quotarti, anche per il popolo turco e' molto meglio cosi' piuttosto che un regime islamico, con buona pace dei pacifisti, ci vadano loro a sciropparsi un'eventuale sharia.

Tenebra
29-04-2007, 18:31
Non posso che quotarti, anche per il popolo turco e' molto meglio cosi' piuttosto che un regime islamico, con buona pace dei pacifisti, ci vadano loro a sciropparsi un'eventuale sharia.

Nemmeno i pacifisti più oltranzisti avrebbero di che lamentarsi dei golpe dei militari in Turchia: nel passato si sono limitati a fare sfoggio di mezzi ed a minacciare con le armi per far sì che le teste calde perdessero improvvisamente tutti i bollori religiosi, non ci sono stati massacri, bombardamenti o simili. Più una cosa simile ai vecchi film di spionaggio, con il generale che punta la pistola in faccia al politicante di turno e gli fa segno di alzare le chiappe dalla poltrona :D

easyand
29-04-2007, 20:34
non è un mistero che in turchia sono sempre state le forze armate a imperdire la "deriva islamista" del governo

dantes76
29-04-2007, 20:35
Secolarità? Boh! E allora tutti i discorsi sull'autodeterminazione, sulla democrazia etc.

i turchi difendono l'idea di stato turca

CYRANO
29-04-2007, 20:37
speriamo che l'occidente supporti , e non solo a parole , tutte queste persone che , anche in piazza , difendono la laicità dello stato.


Coapzpa

dantes76
29-04-2007, 20:42
speriamo che l'occidente supporti , e non solo a parole , tutte queste persone che , anche in piazza , difendono la laicità dello stato.


Coapzpa

l'italia sara' in prima fila... con i musulmani..

[A+R]MaVro
29-04-2007, 20:54
speriamo che l'occidente supporti , e non solo a parole , tutte queste persone che , anche in piazza , difendono la laicità dello stato.


Coapzpa

Viste le dichiarazioni che arrivano dall'Europa l'unica forza ad essere attualmente supportata è l'Akp :muro: come dire... quando l'apparenza, di un presunto processo democratico, conta più della sostanza, la preservazione delo stato Turco dalla deriva reazionaria-islamista.

Non so perchè ma quando leggo queste cose mi tornano sempre alla mente le parole di quell'imam estremista che proclamava "Grazie alle vostre leggi vi invaderemo, grazie alla nostra religione vi domineremo". La Turchia mi sembra proprio un grande banco di prova di questa teoria.

Onisem
29-04-2007, 21:10
io sinceramente non saprei per chi patteggiare.
da una parte patteggio per la laicita' , dall'altra non aprezzo i militari :D


coapzpa
I militari in certi paesi sono garanzia di democrazia, ahimè.