View Full Version : [Anno Zero] intercettazioni e atti d'indagine
inquietante Travaglio che spiega il decreto Mastella su intercettazioni e divieto di pubblicazione di atti processuali
che vergogna, e tutti conniventi (tranne Di Pietro) :Puke:
in sintesi: ampliato il numero di atti che saranno messi sotto segreto
multe per i giornalisti che pubblicano non solo testi integrali, ma anche riassunti e stralci, che vanno da 51 a 100 mila euro.
processo penale e carcere (30 giorni) se non si paga l'oblazione di 51000
si potranno conoscere gli indagati, le accuse, le prove, le sentenze solo a processo concluso.
il che, con i tempi che abbiamo in Italia...
i potenti che proteggono i potenti,che siano di destra,di centro o di sinistra non fa nessuna differenza.
Sinclair63
26-04-2007, 21:10
Povera Italia... :(
fsdfdsddijsdfsdfo
26-04-2007, 21:25
Di Pietro secondo me da piccolo è caduto dal seggiolone.
Di Pietro secondo me da piccolo è caduto dal seggiolone.
come mai???
fsdfdsddijsdfsdfo
26-04-2007, 21:31
come mai???
ha uno strano bernoccolo sulla testa.
ha uno strano bernoccolo sulla testa.
lol...da che parte???
fsdfdsddijsdfsdfo
26-04-2007, 21:43
lol...da che parte???
quella intelligente. Che non si vede mai.
quella intelligente. Che non si vede mai.
hehe
nothinghr
26-04-2007, 21:54
tutte le volte che vedo questa trasmissione, o report, o ballaro' sono colto da profonda tristezza perchè mi rendo conto di vivere in un paese di merda. Non c'è un settore che non sia marcio.
Non c'è un settore che non sia marcio.
la pittura contemporanea :stordita:
Ominobianco
26-04-2007, 23:21
Non ci vedo nulla di scandaloso in questa legge.
Si vieta solo la pubblicazione di informazioni coperte da segreto o che riguardano persone estranee ai fatti del processo o che cmq risultano irrilevanti ai fini del procedimento.
Questo per tutelare la pravacy di chi non c'entra nulla in un processo o di informazioni non inerenti al processo o cmq per garantire che le informazione secretate dal giudice rimangano tali.
Il divieto per altro c'era già prima ma non era rispettato perchè c'era una sanzione simbolica da 51 a 258 euro che ora passa a una più significativa multa che potrà andare da 10mila a 100mila euro.
Poi certo nessuna legge è perfetta e si può sempre migliorare.
Infatti lo stesso Di Pietro asseriva che si può pensare di modificarla ma non era contrario all'impostazione della legge.
fsdfdsddijsdfsdfo
26-04-2007, 23:24
Non ci vedo nulla di scandaloso in questa legge.
Si vieta solo la pubblicazione di informazioni coperte da segreto o che riguardano persone estranee ai fatti del processo o che cmq risultano irrilevanti ai fini del procedimento.
Questo per tutelare la pravacy di chi non c'entra nulla in un processo o di informazioni non inerenti al processo o cmq per garantire che le informazione secretate dal giudice rimangano tali.
Il divieto per altro c'era già prima ma non era rispettato perchè c'era una sanzione simbolica da 51 a 258 euro che ora passa a una più significativa multa che potrà andare da 10mila a 100mila euro.
Poi certo nessuna legge è perfetta e si può sempre migliorare.
Infatti lo stesso Di Pietro asseriva che si può pensare di modificarla ma non era contrario all'impostazione della legge.
posso citarti un ragionamento di Travaglio:
Se questa legge ci fosse stata quando scoppio il caso Fazio ancora oggi noi non sapremmo nulla di quello che stava succedendo, Fazio sarebbe ancora sicuramente stato al suo posto e la scalata sarebbe riuscita.
siam d'accordo sulla necessità di tutelare le persone estranee al processo (ed anche i fatti privati degli indagati) ma questo disegno di legge non fa altro che mettere il bavaglio alla stampa, non regolamenta proprio nulla. impedisce ai cittadini di conoscere fatti giudiziari (politici, morali) che spesso, guardacaso, coinvolgono personaggi pubblici.
tra l'altro riguarda anche informazioni non coperte da segreto giudiziario, pertanto a conoscenza degli inquirenti e degli indagati, che grazie a questa pensata possono essere conosciute ma non divulgate!
ma come dicevano Travaglio e Di Pietro e Caselli, non ha forse diritto il cittadino di sapere se il candidato politico del suo collegio è colluso con la mafia, se l'AD della sua banca prende denaro dai conti correnti, se il vicino di casa è accusato di pedofilia?
Ominobianco
26-04-2007, 23:35
siam d'accordo sulla necessità di tutelare le persone estranee al processo (ed anche i fatti privati degli indagati) ma questo disegno di legge non fa altro che mettere il bavaglio alla stampa, non regolamenta proprio nulla. impedisce ai cittadini di conoscere fatti giudiziari (politici, morali) che spesso, guardacaso, coinvolgono personaggi pubblici.
tra l'altro riguarda anche informazioni non coperte da segreto giudiziario, pertanto a conoscenza degli inquirenti e degli indagati, che grazie a questa pensata possono essere conosciute ma non divulgate!
ma come dicevano Travaglio e Di Pietro e Caselli, non ha forse diritto il cittadino di sapere se il candidato politico del suo collegio è colluso con la mafia, se l'AD della sua banca prende denaro dai conti correnti, se il vicino di casa è accusato di pedofilia?
Ma va anche tutelata la privacy.
Se tu hai un processo in corso vuol dire che non c'è ancora nulla di provato ma solo supposizioni.
Quindi magari tu sputtani una persona parlado di atti di un processo quando magari quello poi alla fine del processo risulta pure innocente.
Ma questo non vale solo per i politici ma per qualsiasi cittadino che magari finisce sui giornali per qualche crimine e messo alla gogna senza che nemmeno sia stato condannato.
Alla fine dei 2 gradi di giudizio cmq i documenti possono essere pubblicati.
Interveniamo piuttosto come diceva Caselli a velocizzare i processi.
posso citarti un ragionamento di Travaglio:
Se questa legge ci fosse stata quando scoppio il caso Fazio ancora oggi noi non sapremmo nulla di quello che stava succedendo, Fazio sarebbe ancora sicuramente stato al suo posto e la scalata sarebbe riuscita.
Ma quello del governatore della banca d'italia è un caso piuttosto unico per altro in un momento in cui il mandato del governatore era a vita mentre oggi non è più così.
Poi l'onorevole di An anche al programma ha ribattuto che se voleva la magistratura che stava indagando poteva intervenire.
Alla fine dei 2 gradi di giudizio cmq i documenti possono essere pubblicati.
Interveniamo piuttosto come diceva Caselli a velocizzare i processi.
ma come diceva lo stesso Caselli un dibattito del genere ci può essere solo in Italia.
nell'attesa di sistemare i tempi giudiziari, bisogna pensare ai rapporti giustizia-informazione. e secondo me questo disegno è un modo pessimo, sbrigativo e superficiale di sistemare la questione
fsdfdsddijsdfsdfo
26-04-2007, 23:52
Quindi magari tu sputtani una persona parlado di atti di un processo quando magari quello poi alla fine del processo risulta pure innocente.
ma come può l'interesse dei giornali ricadere su un misero cittadino?
ti ricordo comunque che gli atti di accusa sono pubblici... è paradossale... se ci vado io in tribunale posso... un giornalista no...
Quanto riguarda le intercettazioni:
Mia madre mi ha sempre insegnato a non dire cose di cui mi possa vergognare.
Ma quello del governatore della banca d'italia è un caso piuttosto unico per altro in un momento in cui il mandato del governatore era a vita mentre oggi non è più così.
Poi l'onorevole di An anche al programma ha ribattuto che se voleva la magistratura che stava indagando poteva intervenire.
ma come puoi pensare che un governatore colluso con TUTTE le maggiori forze politiche, con in mano il sistema bancario Italiano, possa essere sconfitto da un semplice magistrato?
Sembrava potesse rimanere nonstante tutto... E' stato quel poco di sdegno che gli italiani sanno ancora mostrare a cacciarlo... Sui giornali tutte le forze politiche lo difendevano...
E notare che non è neanche stato condannato nonostante abbia scritto una pagina molto buia del sistema economico Italiano.
Per quanto riguarda il caso isolato? Sicuro?
Oggi non sapremmo che Berlusconi ha fatto affari illeciti con Mafiosi, o che la margherita si è finanziata con denaro illecito (1 Milione di Euro), o lo schifo successo a Telecom (quella Italiana con Tronchetto caro e quella Serba con Prodi).
Non sapremmo che la lega si è lasciata comprare quando a Bossi pignorarono la casa per i Debiti, non sapremmo che Storace ha fatto intercettare e ha manipolato la campagna della Mussolini.
Non conosceremmo i rapporti di Cuffaro con la mala siciliana, cosi come non saremmo mai venuti a conoscenza delle tangenti per il sistema rifiuti campano.
Molte altre, perdonami se sono stringato, ma rispetto all'infinita corruzione italiana non posso far altro che presentare un nulla alla volta.
Tutte queste cose non saremmo mai venuti a saperle perchè i coinvolti non sono stati condannati per alcun reato.
ATTENZIONE! Non ho detto assolti, ho detto non condannati.
quella intelligente. Che non si vede mai.
di pietro e' l'unico vero politico rimasto in italia,tutto il resto e' teatro.
offendetelo pure:)
Rik_Verbrugghe
27-04-2007, 06:53
di pietro e' l'unico vero politico rimasto in italia,tutto il resto e' teatro.
offendetelo pure:)
Quoto, :)
Comunque è strano che la stampa non si schieri compatta contro il progetto Mastella.
Mi sa che anche ai giornalisti interessa solo il rinnovo del contratto... :rolleyes:
Black Dawn
27-04-2007, 11:35
di pietro e' l'unico vero politico rimasto in italia,tutto il resto e' teatro.
offendetelo pure:)
Verissimo :cool: .
Direi invece che Di Pietro NON è un politico , e forse per questo piace a qualcuno.
Non ci vedo nulla di scandaloso in questa legge.
Si vieta solo la pubblicazione di informazioni coperte da segreto o che riguardano persone estranee ai fatti del processo o che cmq risultano irrilevanti ai fini del procedimento.
Questo per tutelare la pravacy di chi non c'entra nulla in un processo o di informazioni non inerenti al processo o cmq per garantire che le informazione secretate dal giudice rimangano tali.
Il divieto per altro c'era già prima ma non era rispettato perchè c'era una sanzione simbolica da 51 a 258 euro che ora passa a una più significativa multa che potrà andare da 10mila a 100mila euro.
Poi certo nessuna legge è perfetta e si può sempre migliorare.
Infatti lo stesso Di Pietro asseriva che si può pensare di modificarla ma non era contrario all'impostazione della legge.
Quella della privacy è una sciocchezza per nascondere la vera ratio di questa legge.
Al Cittadino non far sapere...
Cari lettori, quando il Parlamento approva una legge all’unanimità, di solito bisogna preoccuparsi. Indulto docet. Questa volta è anche peggio. L’altroieri, in poche ore, con i voti della destra, del centro e della sinistra (447 sì e 7 astenuti, tra cui Giulietti, Carra, De Zulueta, Zaccaria e Caldarola), la Camera ha dato il via libera alla legge Mastella che di fatto cancella la cronaca giudiziaria.
Nessuno si lasci ingannare dall’uso furbetto delle parole: non è una legge “in difesa della privacy” (che esiste da 15 anni) nè contro “la gogna delle intercettazioni”. Questa è una legge che, se passerà pure al Senato, impedirà ai giornalisti di raccontare - e ai cittadini di conoscere - le indagini della magistratura e in certi casi persino i processi di primo e secondo grado. Non è una legge contro i giornalisti. È una legge contro i cittadini ansiosi di essere informati sugli scandali del potere, ma anche sul vicino di casa sospettato di pedofilia. Vediamo perché.
Oggi gli atti d’indagine sono coperti dal segreto investigativo finché diventano “conoscibili dall’indagato”.
Da allora non sono più segreti e se ne può parlare. Per chi li pubblica integralmente, c’è un blando divieto di pubblicazione, la cui violazione è sanzionata con una multa da 51 a 258 euro, talmente lieve da essere sopportabile quando le carte investono il diritto-dovere di cronaca. Dunque i verbali d’interrogatorio, le ordinanze di custodia, i verbali di perquisizione e sequestro, che per definizione vengono consegnati all’indagato e al difensore, non sono segreti e si possono raccontare e, di fatto, citare testualmente (alla peggio si paga la mini-multa). È per questo che, ai tempi di Mani Pulite, gli italiani han potuto sapere in tempo reale i nomi dei politici e degli imprenditori indagati, e di cosa erano accusati. È per questo che, di recente, abbiamo potuto conoscere subito molti particolari di Bancopoli, Furbettopoli, Calciopoli, Vallettopoli, dei crac Cirio e Parmalat, degli spionaggi di Telecom e Sismi.
Fosse stata già in vigore la legge Mastella, Fazio sarebbe ancora al suo posto, Moggi seguiterebbe a truccare i campionati, Fiorani a derubare i correntisti Bpl, Gnutti e Consorte ad accumulare fortune in barba alle regole, Pollari e Pompa a spiare a destra e manca. Per la semplice ragione che, al momento, costoro non sono stati arrestati né processati: dunque non sapremmo ancora nulla delle accuse a loro carico. Lo stesso vale per i sospetti serial killer e pedofili, che potrebbero agire indisturbati senza che i vicini di casa sappiano di cosa sono sospettati.
La nuova legge, infatti, da un lato aggrava a dismisura le sanzioni per chi infrange il divieto di pubblicazione: arresto fino a 30 giorni o, in alternativa, ammenda da 10 mila a 100 mila euro (cifre che nessun cronista è disposto a pagare pur di dare una notizia). Dall’altro allarga à gogò il novero degli atti non più pubblicabili. Anzitutto “è vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pm o delle investigazioni difensive, anche se non più coperti da segreto, fino alla conclusione delle indagini preliminari ovvero fino al termine dell’udienza preliminare”. La notizia è vera e non é segreta, ma è vietato pubblicarla: i giornalisti la sapranno, ma non potranno più raccontarla. A meno che non vogliano rovinarsi, sborsando decine di migliaia di euro.
È pure vietato pubblicare, anche solo nel contenuto, “la documentazione e gli atti relativi a conversazioni, anche telefoniche, o a comunicazioni informatiche o telematiche ovvero ai dati sul traffico telefonico e telematico, anche se non più coperti da segreto”. Le intercettazioni che hanno il pregio di fotografare in diretta un comportamento illecito, o comunque immorale, o deontologicamente grave sono sempre top secret.
Bontà loro, gli unanimi legislatori consentiranno ancora ai giornalisti di raccontare che Tizio è stato arrestato (anche per evitare strani fenomeni di desaparecidos, come nel vecchio Sudamerica o nella Russia e nell’Iraq di oggi). Si potranno ancora riferire, ma solo nel contenuto e non nel testo, le misure cautelari, eccetto “le parti che riproducono il contenuto di intercettazioni”. Troppo chiare per farle sapere alla gente.
E i dibattimenti? Almeno quelli sono pubblici, ma fino a un certo punto: “non possono essere pubblicati gli atti del fascicolo del pm, se non dopo la pronuncia della sentenza d’appello”. Le accuse raccolte (esempio, nei processi Tanzi, Wanna Marchi, Cuffaro, Cogne, Berlusconi etc.) si potranno conoscere dopo una decina d’anni da quando sono state raccolte: alla fine dell’appello. Non è meraviglioso?
L’ultima parte della legge è una minaccia ai magistrati che indagano e intercettano ”troppo”, come se l’obbligatorietà dell’ azione penale fosse compatibile con criteri quantitativi o di convenienza economica: le spese delle Procure per intercettazioni (che peraltro vengono poi pagate dagli imputati condannati, ma questo nessuno lo ricorda mai) saranno vagliate dalla Corte dei Conti per eventuali responsabilità contabili. Così, per non rischiare di risponderne di tasca propria, nessun pm si spingerà troppo in là, soprattutto per gli indagati eccellenti.
A parte «Il Giornale», nessun quotidiano ha finora compreso la gravità del provvedimento. L’Ordine dei giornalisti continua a concentrarsi su un falso problema: quello del “carcere per i giornalisti”, che è un’ipotesi puramente teorica, in un paese in cui bisogna totalizzare più di 3 anni di reclusione per rischiare di finire dentro. Qui la questione non è il carcere: sono le multe. Molto meglio una o più condanne (perlopiù virtuali) a qualche mese di galera, che una multa che nessun giornalista sarà mai disposto a pagare. Se esistessero editori seri, sarebbero in prima fila contro la legge Mastella. A costo di lanciare un referendum abrogativo. Invece se ne infischiano: meno notizie “scomode” portano i cronisti, meno grane e cause giudiziarie avrà l’azienda.
Mastella, comprensibilmente, esulta: «Un grande ed esaltante momento della nostra attività parlamentare». Pecorella pure: «Una buona riforma, varata col contributo fondamentale dell’opposizione». Vivi applausi da tutto l’emiciclo, che è riuscito finalmente là dove persino Berlusconi aveva fallito: imbavagliare i cronisti. Ma a stupire non è la cosiddetta Casa delle Libertà, che facendo onore alla sua ragione sociale ha tentato fino all’ultimo di aumentare le pene detentive e le multe (fino al 500 mila euro!) per i giornalisti. È l’Unione, che nell’elefantiaco programma elettorale aveva promesso di allargare la libertà di stampa. Invece l’ha allegramente limitata con la gentile collaborazione del centrodestra. Ma chi sostiene che nell’ultimo anno non è cambiato nulla, ha torto marcio. Quando le leggi-vergogna le faceva Berlusconi, l’opposizione strillava e votava contro. Ora che le fa l’Unione, l’opposizione non strilla, anzi le vota. In vista del passaggio al Senato, cari lettori, facciamoci sentire almeno noi, giornalisti e cittadini.
Marco Travaglio
da l'Unità 19 aprile 2007
Nevermind
27-04-2007, 12:09
Direi invece che Di Pietro NON è un politico , e forse per questo piace a qualcuno.
Se per politico s'intende un attore che recita, piuttosto male tra l'altro, e cerca di pigliare per fessi tutti quanti si direi che Di Pietro non è un politico.
Se per politico s'intende un attore che recita, piuttosto male tra l'altro, e cerca di pigliare per fessi tutti quanti si direi che Di Pietro non è un politico.
Esatto
Pucceddu
27-04-2007, 12:22
cosa potremmo fare per evitare la cosa?
pero' fa' schifo anche l'idea che arriva Caio da la mazzetta a Sempronio per intercettare Tizio, Tizio viene indagato ed il tutto viene reso pubblico.
Ormai Tizio è sputtanato cosi Caio ha la strada libera.
Io penso che siano ignobili le gogne mediatiche a cui sono sottoposti molti imputati prima ancora dell'inizio del processo di primo grado. Quindi sono d'accordo con questa legge, solo che dovrebbero venire esclusi i reati finanziari.
Per quelli che dicono "ma io poi come faccio a sapere se il mio vicino è SOSPETTATO di pedofilia?". Ma non vi vergognate nemmeno un po' a dire queste cose? Un conto è che uno sia stato CONDANNATO per tale rivoltante reato, un conto è che sia solo SOSPETTATO. Sapete quanto può devastare la vita di una persona un'accusa infamante come questa? Tale persona dovrà essere chiamata pedofila solo dopo la condanna di primo grado, non PRIMA dai giornalisti e dal popolo-bue.
Supertelegattone72
27-04-2007, 13:10
inquietante Travaglio che spiega il decreto Mastella su intercettazioni e divieto di pubblicazione di atti processuali
che vergogna, e tutti conniventi (tranne Di Pietro) :Puke:
l'ennesima prova che la democrazia in un sistema capitalistico è solo apparenza :read:
Nevermind
27-04-2007, 15:34
...
P.S. Ora che sappiamo cosa non è viene il difficile, stabilire cosa è !!!!!. Ho ottime ragioni per ritenere che i pareri in merito siano molto molto discordanti.:asd: :asd: :asd:
Mah non so, di sicuro so che tra tutti lui è l'unico che quando lo vedo mi ispira tenerezza, non so perchè ma mi appare quasi "solo contro tutti" a volte :D
mi appare quasi "solo contro tutti" a volte :D
è solo contro tutti (purtroppo)
speriamo che riesca a far passare almeno qualche modifica su questo scellerato parto di Mastella & co
dantes76
27-04-2007, 18:55
Direi invece che Di Pietro NON è un politico , e forse per questo piace a qualcuno.
Di Pietro e' di destra, solo che a destra ci sta piu marcio che a sinistra...ecco perche sta a sinistra[non solo Di pietro..ma anche tanti elettori], ma fondamentalmente potrebbe stare a destra..una destra alla francese..naturalmente.. o nella "sinistra" americana
stbarlet
27-04-2007, 19:15
Di Pietro e' di destra, solo che a destra ci sta piu marcio che a sinistra...ecco perche sta a sinistra[non solo Di pietro..ma anche tanti elettori], ma fondamentalmente potrebbe stare a destra..una destra alla francese..naturalmente.. o nella "sinistra" americana
Mi definirei uno dei tanti. Ammesso che ovviamente non sia questa destra, tutt`altro che liberale
naitsirhC
27-04-2007, 19:28
:doh: :mad:
Una bella maggioranza trasversale. :Puke:
E si che sta volta, non era per aumentarsi lo "stipendio". :stordita:
Ma quanto si tratta di tutelare i loro "interessi" lasciano da parte le loro beghe da condominio e lo trovano l'accordo...
zerothehero
27-04-2007, 20:26
Uno sforzo..s....son..sono...d'accordo con Santoro. :eek: :eek: :eek:
Ad ognuno il proprio mestiere: i giornalisti devono essere liberi di fare informazione, quindi anche di pubblicare intercettazioni secretate o riservate, se riescono ad averle.
AI magistrati invece tocca l'onore della riservatezza...
Non si può impedire ad un giornalista di pubblicare una notizia...al massimo i giornali potrebbero fare un codice di autoregolamentazione per escludere fatti non rilevanti o non attinenti al presunto reato.
zerothehero
27-04-2007, 20:28
Verissimo :cool: .
Potrebbe evitare il sig. di Pietro di bloccare un parco eolico, magari, perchè secondo lui è deturpante..e potrebbe anche scegliersi meglio chi portare in parlamento con il suo partito. :O
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