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View Full Version : Parte la raccolta di firme per il referendum sulla legge elettorale


tatrat4d
23-04-2007, 17:53
http://www.canisciolti.info/news_dettaglio.php?id=3739

Parte la raccolta di firme per il referendum sulla legge elettorale

Il Comitato per il referendum sulla legge elettorale accende il motore ed entra in pista domani con l'avvio della campagna per la raccolta delle firme. Nelle principali città italiani, e prima ancora nei Comuni, verranno allestiti banchetti autofinanziati che lasceranno i loro battenti aperti fino alla fine di luglio. "Questo referendum è importante - ha spiegato il presidente del comitato Giovanni Guzzetta - perchè alle viste non c'è alcuna larga maggioranza o intesa tra le forze politiche".

"Non è un'iniziativa che prendiamo a cuor leggero", ha ribadito Guzzetta, "ma è ora di dare all'Italia un sistema istituzionale all'altezza", in grado "di cancellare quel distacco creato da una legge elettorale che ha privato di collegamento elettori ed eletti. Oggi infatti in Parlamento siedono decine di ripescati che sono stati eletti solo perché dei candidati più popolari di loro hanno rinunciato".

Ai referendari non sfugge che la loro raccolta di firme nasce dopo la fusione tra Ds e Dl che darà vita al Partito democratico. E proprio per questo che, spiega Mario Segni, "Berlusconi non può dire che serve un partito unitario del centrodestra e poi dare ragione a Bossi. Se vuole il partito unico del centrodestra deve aiutare il referendum".

"Noi siamo per il referendum che non è l'antipolitica", spiega Stefania Prestigiacomo di Fi, nel comitato insieme all'ex ministro Martino, mentre il segretario dei Radicali italiani Daniele Capezzone sposa una volta di più il referendum perché "è meglio che sulla legge elettorale non siano lasciati soltanto i partiti a decidere".

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I tre quesiti:
http://www.referendumelettorale.org/adon/files/parag12.doc
http://www.referendumelettorale.org/adon/files/parag13.doc
http://www.referendumelettorale.org/adon/files/parag14.doc

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Segni ha solamente ragione. Inseguire le forze marginali nei loro interessi contingenti non si sposa con le pretese di fare grandi partiti. E se alla Lega la prospettiva del premio assegnato alla lista e non alla coalizione non piace ci doveva pensare prima, e non rifugiarsi in una riforma che andava bene solo al cdx di un anno fa. I vantaggi di essere una forza territorialmente concentrata in un sistema uninominale se li è giocati.

Per quanto il referendum risolva solo in parte le spinte al frazionamento (forze simili non avranno difficoltà a formare liste unitarie e gruppi parlamentari distinti), alcuni primi risultati li può dare.

Onisem
23-04-2007, 18:08
Referendum? E perchè buttare soldi se tanto poi il Parlamento ignora disinvoltamente l'espressione popolare? Dovrebbe muoversi la politica e fare una legge elettorale come si deve!

tatrat4d
23-04-2007, 18:12
Referendum? E perchè buttare soldi se tanto poi il Parlamento ignora disinvoltamente l'espressione popolare? Dovrebbe muoversi la politica e fare una legge elettorale come si deve!

Parlamento e politica purtroppo coincidono. In questo caso il referendum cadrebbe a metà legislatura: o si muovono per fare le legge (si è visto nel 2005 che bastano 2 mesi...) o, a quesito ammesso, non possono modificarla in senso contrario allo stesso. E, poichè già si vedono genialate all'orizzonte (niente premio se la coalizione prende meno del 40%, ossia la negazione del concetto di premio maggioranza :muro: ), tanto vale metterci il classico fermino.

Ominobianco
23-04-2007, 18:30
Il referendum più che altro serve a spronare i partiti a scrivere una nuova legge elettorale,per questo serve che tanta gente si rechi a firmare per la raccolta firme.

I quesiti referendari(nel caso il referendum si tenesse e passasse) apporterebbero 3 significativi cambiamenti all'attuale legge elettorale:
-Premio di maggioranza al partito che prende più voti invece che alla coalizione che prende più voti.
-Clausole di sbarramento uniche del 4% alla Camera e dell'8% nelle ragioni per il Senato.
-Eliminazione delle candidature plurime.

Le clausola di sbarramento al 4% eliminerebbe tutti i micropartiti.
Il premio di maggioranza al maggior partito incentiverebbe l'aggregazione partitica.
L'eliminazione delle candidature plurime eliminerebbe quel malcostume di presentare lo stesso candidato in tutte le circoscrizioni.

Paganetor
24-04-2007, 07:41
funzionerà esattamente come il referendum sul finanziamento pubblico ai partiti: posto che si riesca a ottenere il numero minimo di sottoscrizioni (500.000, mi pare), e premesso che non è detto che si riesca a raggiungere il quorum, bisogna vedere se vinceranno i sì o i no. E, infine, è molto probabile che i politici cambieranno nuovamente le cose a loro piacimento modificando una virgola al loro progetto originale definendolo poi "completamente nuovo" e mettendolo nel culo a noi.

Non sarebbe la prima volta (ed è proprio quello che è accaduto con il referendum sul finanziamento pubblico ai partiti) e verrebbero buttati un sacco di soldi...

Onisem
24-04-2007, 10:03
Io comunque firmerò, sia chiaro. :D

Alien
24-04-2007, 10:22
funzionerà esattamente come il referendum sul finanziamento pubblico ai partiti: posto che si riesca a ottenere il numero minimo di sottoscrizioni (500.000, mi pare), e premesso che non è detto che si riesca a raggiungere il quorum, bisogna vedere se vinceranno i sì o i no. E, infine, è molto probabile che i politici cambieranno nuovamente le cose a loro piacimento modificando una virgola al loro progetto originale definendolo poi "completamente nuovo" e mettendolo nel culo a noi.

Non sarebbe la prima volta (ed è proprio quello che è accaduto con il referendum sul finanziamento pubblico ai partiti) e verrebbero buttati un sacco di soldi...

Infatti.
è per questa ragione non firmerò nè andrò a votare se mai si arriverà a farlo.
Ma cosa li paghiamo a fare questi signori? a decidere in che cesso debba andar Luxuria?
Ormai son talmente schifato dalla politica che non riesco più nemmeno ad arrabbiarmi...

dantes76
24-04-2007, 12:52
l'importante e' avere liste non nominali, si vota il partito e basta

Paganetor
24-04-2007, 12:58
l'importante e' avere liste non nominali, si vota il partito e basta

mi andrebbero bene anche nominali, ma se io voto il sig. X che fa parte del partito Y, non può lasciare quel partito fino a fine mandato. Se lo vuol lasciare, perde i voti e se ne va a casa. perchè "magari" io l'ho votato proprio perchè appartenente a una certa corrente politica, e cambiare a giochi fatti non è ammissibile...

farei la stessa cosa con il "nuovo" PD: io ho votato un politico in un certo partito, e non è ammissibile che si cambino i partiti stessi mentre si è in carica. Si vuole fare il partito unico? benissimo, a fine mandato si modifica quello che occorre e ci si presenta come un solo partito...

blackgnat
24-04-2007, 13:17
arma referendaria ?!?!?!?

Avete letto i quesiti ????

blackgnat
24-04-2007, 13:28
l'importante e' avere liste non nominali, si vota il partito e basta

Si e no .... io non voglio che da roma si decida chi debba finire in parlamento con il mio voto ... o che mi venga affibiato un candidato slegato al territorio !!!

D'altra parte il clientelarismo legato alle liste nominale ...specialmente dove intendi te ( caro Dantes) è una cosa semplicemente devastante ...

E non è che l'avere una lista di partiti ti metta al riparo da certe brutte sorprese ... specialmente se direttamente a roma le segreterie non si fanno scrupoli a inserire candidati con un "grande appeal"

dantes76
24-04-2007, 13:31
si deve dare potere al partito, non alle persone, si devono togliere i sognorotti del voto, che in base al numero dei voti dettano legge, o avanzano pretese
si voti il partito, non il singolo
il partito decida

tatrat4d
24-04-2007, 13:35
mi andrebbero bene anche nominali, ma se io voto il sig. X che fa parte del partito Y, non può lasciare quel partito fino a fine mandato. Se lo vuol lasciare, perde i voti e se ne va a casa. perchè "magari" io l'ho votato proprio perchè appartenente a una certa corrente politica, e cambiare a giochi fatti non è ammissibile...

farei la stessa cosa con il "nuovo" PD: io ho votato un politico in un certo partito, e non è ammissibile che si cambino i partiti stessi mentre si è in carica. Si vuole fare il partito unico? benissimo, a fine mandato si modifica quello che occorre e ci si presenta come un solo partito...

Dal punto di vista della teoria politica è cosa molto difficile da ottenere.
Almeno se parliamo di assemblee parlamentari.

Citando il famoso indirizzo di Edmund Burke ai propri elettori di Bristol (1774):

«Esprimere una opinione è il diritto di ogni uomo; quella degli elettorati è una opinione che pesa e da rispettare, che un rappresentante deve essere sempre lieto di ascoltare; e che egli dovrà sempre soppesare con grande attenzione. Ma istruzioni imperative; mandati ai quali il membro (dei Comuni) deve espressamente e ciecamente obbedire, per i quali deve votare e in favore dei quali deve discutere...; queste sono cose del tutto sconosciute alle leggi di questa terra (...).
Il Parlamento non è un congresso di ambasciatori di opposti e ostili interessi; interessi che ciascuno deve tutelare, come agente e avvocato, contro altri agenti e avvocati; il Parlamento è invece una assemblea deliberante di una Nazione, con un solo interesse, quello dell’intero; dove non dovrebbero essere di guida scopi e pregiudizi locali, ma il bene generale...».

Passando per le varie assemblee della Francia rivoluzionaria fino ai parlamenti odierni, il vincolo di mandato è incompatibile con la rappresentanza politica (nazionale). Ciò non toglie che lo stesso risultato lo si possa ottenere per altre vie, come spostando il potere di scioglimento nelle mani del capo del governo, o bizzarrie come quella proposta dai "saggi" della CDL nella proposta (cassata dal referendum) di riforma costituzionale.

tatrat4d
24-04-2007, 13:38
@dantes e blackgnat: la forza dell'uninominale sta proprio nel contemperare le vostre due esigenze. Il candidato è legato a partito e progetto di premiership, ma non si impedisce di votare soluzioni alternative (ad es. i laburisti anti-guerra in iraq che si sono candidati contro gli uomini di Blair in diversi collegi).

dantes76
24-04-2007, 13:42
@dantes e blackgnat: la forza dell'uninominale sta proprio nel contemperare le vostre due esigenze. Il candidato è legato a partito e progetto di premiership, ma non si impedisce di votare soluzioni alternative (ad es. i laburisti anti-guerra in iraq che si sono candidati contro gli uomini di Blair in diversi collegi).

Edit

blackgnat
24-04-2007, 13:56
@dantes e blackgnat: la forza dell'uninominale sta proprio nel contemperare le vostre due esigenze. Il candidato è legato a partito e progetto di premiership, ma non si impedisce di votare soluzioni alternative (ad es. i laburisti anti-guerra in iraq che si sono candidati contro gli uomini di Blair in diversi collegi).

d'accordo .... ma chi vieta al partito di candidare un Di Pietro a caso al Mugello ... o una Rosy Bindi in Friuli per il csx ??

I partiti se ne strafregano degli elettori e del territorio imponendo dall'alto le candidature ( l'ultima legge con cui si è votato .... a mio avviso è semplicemente aberrante).
.... la cosa più triste è che la soluzione deve passare per forza attraverso ai partiti !!!!

tatrat4d
24-04-2007, 14:04
d'accordo .... ma chi vieta al partito di candidare un Di Pietro a caso al Mugello ... o una Rosy Bindi in Friuli per il csx ??

I partiti se ne strafregano degli elettori e del territorio imponendo dall'alto le candidature ( l'ultima legge con cui si è votato .... a mio avviso è semplicemente aberrante).
.... la cosa più triste è che la soluzione deve passare per forza attraverso ai partiti !!!!

Ma i partiti (che hanno strutture democratiche) è sacrosanto candidino chi vogliono. L'importante è che sia possibile votare cmq per un pinco-pallo che a livello di partito sia in disgrazia o in ogni caso non candidato. Questo coi collegi è molto più semplice, con listoni da 15 posti e sbarramenti "punire" il proprio partito è più difficile.

Ovviamente poi se il Lenin dissidente del Mugello prende meno voti di Di Pietro mi pare giusto che in Parlamento ci vada chi ha "deciso" il partito.

Sursit
24-04-2007, 17:33
funzionerà esattamente come il referendum sul finanziamento pubblico ai partiti: posto che si riesca a ottenere il numero minimo di sottoscrizioni (500.000, mi pare), e premesso che non è detto che si riesca a raggiungere il quorum, bisogna vedere se vinceranno i sì o i no. E, infine, è molto probabile che i politici cambieranno nuovamente le cose a loro piacimento modificando una virgola al loro progetto originale definendolo poi "completamente nuovo" e mettendolo nel culo a noi.

Non sarebbe la prima volta (ed è proprio quello che è accaduto con il referendum sul finanziamento pubblico ai partiti) e verrebbero buttati un sacco di soldi...
A parte il precedente sul referendum riguardo al finanziamento pubblico ai partiti, non ti ricordi quell'altro sul maggioritario, sempre del '93?
Tanto ormai si sa che finirà alla stessa maniera.

tatrat4d
24-04-2007, 17:37
A parte il precedente sul referendum riguardo al finanziamento pubblico ai partiti, non ti ricordi quell'altro sul maggioritario, sempre del '93?
Tanto ormai si sa che finirà alla stessa maniera.

Se la mettiamo su questo piano il record lo detiene quello sulla responsabilità civile dei magistrati :sofico:
Manco il tempo di vederne gli effetti che già fu ribaltato :asd:

Sursit
24-04-2007, 17:44
Se la mettiamo su questo piano il record lo detiene quello sulla responsabilità civile dei magistrati :sofico:
Manco il tempo di vederne gli effetti che già fu ribaltato :asd:
Ero troppo giovane, non l'ho votato quello, perciò non me lo ricordo;)