Redazione di Hardware Upg
20-04-2007, 09:09
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/portatili/20881.html
Le consegne dei sistemi XO da parte del produttore Quanta Computer saranno spostate all'ultimo trimestre dell'anno
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ecco la prima fase del flop.
non è un prodotto costruito per il mercato, se arriva in ritardo, o se non arriva proprio, nessuno ci perde dei soldi.
Sta fallendo per lo stesso motivi per cui le società socialistiche o comuniste non funzionano, manca lo stimolo del vantaggio personale.
E se poi i ragazzini non lo pagheranno, credete che lo useranno bene?
Guardate come sono ridotte le nostre scuole (i banchi, i bagni ..) forse gli studenti incidono cavolate varie anche sui tavoli di casa propria? no. perchè sono loro, i loro genitori li hanno pagati. I banchi della scuola sono dello "stato"...
vabbè mi fermo, altrimenti si andrebbe avanti per ore.
axse, l'hai sparata col botto... :rolleyes:
Innanzitutto, nella notizia si parla chiaramente di ripercussioni sul bilancio (di alcune) delle aziende coinvolte. Perchè? Perchi gli XO non vengono regalati, ma vengono VENDUTI a prezzi economici, prezzi che comunque riflettono la potenza elaborativa e in generale la "qualità" complessiva della macchina, oltre alle economie di scala (forse ti è sfuggito che attualmente costano più dei 100 $ previsti inizialmente dai promotori del progetto, visto che i produttori materiali, come Quanta, non sono ancora in grado di produrre su scala sufficiente da abbassare così tanto il prezzo: dovrebbe bastare a dimostrarti che dietro ci sono comunque degli interessi economici).
In secondo luogo, stai generalizzando e banalizzando cose che non c'entrano niente: la "distruzione" dei beni pubblici è una questione di vero e proprio vandalismo, anche quando si tratta di "piccole" cose, come delle incisioni su un banco (tu lo hai mai fatto? io, personalmente no), ma è un problema più vasto: ha a che fare col "bullismo", con la scarsa capacità di genitori in primo luogo, e delle istituzioni scolastiche in secondo, di educare adeguatamente i giovani, e poi anche di mentalità sbagliata: in Italia è purtroppo tristemente diffusa l'idea che le cose "di tutti" sono sempre "di qualcun altro", ma non è così, le cose "dello Stato" sono anche tue, perchè lo Stato le paga con i soldi delle TUE tasse... E poi, i "piccoli vandali" delle scuole non rovinano le sedie di casa propria non per un maggiore senso di responsabilità o di possesso, ma perchè ci sono mamma e papà che gli spezzano le gambine... peccato che non siano altrettanto bravi ad insegnare il rispetto per le cose che non gli appartengono...
In terzo luogo, stai banalizzando concetti economici e sociali molto complessi: chiunque abbia studiato veramente un minimo di economia sa bene che non si può ridurre tutto alle dinamiche economiche del liberismo (anche se la concorrenza perfetta è un buon punto di partenza, che però si realizza difficilmente, e quindi serve l'intervento di un'autorità superiore al "mercato" che intervenga per ristabilire l'equilibrio), e al "possesso", perchè in una società esistono questioni "sociali" che attengono all'interesse collettivo e trascendono quello del singolo, e vanno gestite diversamente dal mercato e con "leggi" diverse. E poi ti faccio un piccolo appunto di carattere storico-economico sul comunismo, in particolare sulle aziende comuniste, così come sono state concepite nella pratica (laddove il comunismo c'è stato): ti assicuro che non mancava l'interesse personale, i manager che raggiungevano o superavano determinati obiettivi prefissati ottenevano dei vantaggi a livello personale (riconoscimenti pubblici, prestigio, vacanze premio e vari beni materiali, ecc.); quello che mancava era un controllo sulla qualità del prodotto (ad esempio, non si poteva licenziare un lavoratore che lavorava male, e non essendoci vera competizione tra le aziende, non vi era un vero sviluppo di prodotti "competitivi" dal punto di vista qualitativo), e l'unico modo per controllare e incentivare la produttività erano le quote di produzione da raggiungere, per ottenere dei vantaggi, con la conseguenza di una produzione di massa di prodotti scarsamente validi, soprattutto nel confronto internazionale, e di uno sfruttamento eccessivo e mal pianificato delle risorse, e in alcuni casi di un maggiore inquinamento. Ma lo scopo del vantaggio personale era perseguito eccome.
In quarto luogo, le aziende coinvolte in progetti "benefici" come questo, stai tranquillo che non lo fanno "solo" per fare i benefattori dell'umanità, ma anche (e in generale soprattutto) per averne un ritorno di immagine: è come farsi pubblicità in maniera "alternativa". Insomma, dietro progetti come questo ci sono SEMPRE E COMUNQUE interessi economici NOTEVOLI, che possono essere meno prioritari rispetto ad altri di più immediato rendimento (ad esempio, Quanta potrebbe avere delle difficoltà a organizzare bene le sue risorse produttive per produrre gli XO oltre ai prodotti più redditizzi commissionati da brand commerciali - non so se lo sai, ma Quanta produce portatili che vengono rimarchiati venduti come prodotti di marca), ma non al punto da decretarne l'insuccesso, perchè un flop equivarrebbe ad una terrificante pubblicità negativa. ;)
ovvio che la materia è complessa.
altreattanto nota è la fine che spesso fanno gli aiuti internazionali (rivenduti, distribuiti a pochi ecc.)
mettici poi che se la consapevolezza sociale in Italia è notoriamente bassa, in africa ed in altri paesi poveri è tutto tranne che più avanzata che da noi.
E' un progetto troppo utopistico, che suppone che tutti i bambini africani siano li ad aspettare un pc.
Sono certo che anche i principali attori sanno che è un buco nell'acqua. scommettiano che non servirà a nulla?
(spero di sbagliarmi, ma sono convinto che sarà un flop)
x axse
altreattanto nota è la fine che spesso fanno gli aiuti internazionali
Nota dolente :( Purtroppo, molto spesso gli aiuti finiscono in mano a delle vere e proprie mafie, o (come a volte è successo, e succede, in Africa), in mano ai "capi" locali, che tengono per sè quello che vogliono e rivendono il resto :(
E si teme che succeda qualcosa di simile con gli XO (sono allo studio delle contromisure, ma, per ora, sembrano più problematiche che efficaci).
E' un progetto troppo utopistico, che suppone che tutti i bambini africani siano li ad aspettare un pc.
No, un momento, qui stai fraintendendo gli obiettivi del progetto: non sirivolge a tutti i bambini africani, nei Paesi troppo poveri non solo non puoi vendere gli XO, ma anche se glieli regalassi non saprebbero che farsene, visto che non si mangiano :( :( :( ;)
E' rivolto invece a Paesi già in via di sviluppo, con una economia che inizia a fiorire (almeno per alcuni aspetti), e dove una spinta economicamente conveniente verso l'informatizzazione delle masse (attraverso la scuola: verranno venduti ad enti pubblici) può essere molto vantaggiosa. Stiamo parlando di Paesi come l'Egitto, l'India, alcuni stati del Sudamerica. Molti Paesi africani necessitano di aiuti di tutt'altro genere (economici all'inizio, ma soprattutto infrastrutture e istruzione, per renderli in grado di avviare una propria economia e "camminare sulle proprie gambe" - a quel punto può cominciare ad avere senso il discorso dei pc a basso costo).
scommettiano che non servirà a nulla?
In India possono permettersi di produrre armi nucleari: sono sicuro che possono anche permettersi di comprare qualche miglialio di pc a basso costo all'anno per informatizzare le masse (mi potresti dire: "ma come, se in India ci sono fior di programmatori? ma come fai a dire che hanno bisogno di informatizzazione di base?" e io ti rispondo: devi guardare la situazione nel complesso, con i forti contrasti che ci sono tra le poche zone fiorenti, con la loro frenesia, il mito crescente del successo e i frequenti suicidi, e le masse povere, che non possono permettersi certo l'acquisto di un pc, figuriamoci diventare programmatori o altro ;) è in contesti analoghi che il progetto OLPC ha un senso). Discorso analogo per il Brasile, ad esempio. Comunque, staremo a vedere, le intenzioni sono buone, i risultati devono arrivare...
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