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View Full Version : CERTA GENTE AMA DAVVERO DIRE IDIOZIE!!!


V4N3X
18-04-2007, 09:24
Ciao a tutti. Non ho mai scritto in questa sezione, ma ritengo sia il caso di proporvi un articolo pubblicato su un giornale online, a proposito dell'omosessualità, e del recente suicidio del giovane studente vessato dai compagni.
L'articolo si intitola "Diabete e Omosessualità". Riporto qui di seguito l'articolo, che si trova a questo indirizzo:http://www.normanno.com/articolo.php?id=DM2007-04-13-1621. Nella sezione "muro" potrete inserire il vostro commento; l'inserimento di un commento è libero, non necessita di iscrizione, ma è moderato, ed il commento non verrà inserito in tempo reale, per cui se volete commentare l'articolo, fatelo in maniera civile e senza usare termini censurabili, in maniera da far comparire quanto da voi scritto.
Un medico nota i sintomi del diabete in un paziente da lui visitato. Avvertitolo dei rischi che corre gli prescrive una cura atta a tenere la malattia sotto controllo. Lo stesso paziente, non contento, si reca da un secondo medico. I sintomi sono i medesimi, tuttavia, rivolto al paziente, questi si esprime così: “Non si preoccupi, il diabete non è una malattia, anzi, è un modo diverso di vivere. Non si faccia irretire da quanti affermano una presunta normalità e impongono agli altri il loro personale punto di vista!”

Felice per il responso medico, il paziente, che adesso si sente guarito e rinvigorito, corre in una pasticceria ad abbuffarsi di dolci. Dopo pochi giorni, però, gli sbalzi di zuccheri gli causano una forte instabilità d’umore. Sempre più nervoso, egli litiga prima con i vicini e poi con i parenti, fino a che, in preda a uno scatto di ira, non picchia la moglie. Pronti giungono i carabinieri, tuttavia, durante il trasporto verso il carcere, il poveretto ha una crisi glicemica che lo porta alla morte.

Quale è stata la conseguenza dell’avere ignorato che esiste in natura una normalità e una patologia? Che pur essendo la malattia un fenomeno naturale non contraddice per questo l’esistenza di uno stato di salute che rappresenta invece l’intrinseca natura dell’essere umano? Il medico che aveva prescritto al paziente una cura contro gli effetti del diabete aveva forse provato a ghettizzarlo? Individuando il diabete come una malattia aveva forse mancato egli di rispetto alla natura della persona umana che a lui si era rivolta?

Questo esempio potrebbe apparire assurdo per un tipo di malattia come il diabete. L’assurdità si trasformerebbe tuttavia in ira e in insulti contro di me se, al posto del diabetico, io considerassi una persona affetta da patologie sessuali o, meglio, psicosessuali. La paura di essere additato come “politicamente scorretto” non è tale da fermarmi dal porre le medesime domande a proposito dell’omosessualità.

Se è vero che alcune persone fin dalla nascita manifestano delle problematicità ad identificarsi col loro sesso (maschietti effeminati e femminucce mascoline, per intendersi), è ancor più vero che vi sono persone che nascono col diabete, altre senza un braccio o comunque con varie possibili malformazioni. Giudichiamo queste malformazioni in base a un parametro di normalità dato non dalla media dei nati, ma dallo sviluppo sano dell’essere umano.

Attenzione però, perché l’essere un bambino effeminato o una femminuccia mascolina non è in sé una patologia che necessita di cure, come non ci sarebbe nulla di male, quando si cresce, nell’essere sessualmente attratti da un maschio anziché da una femmina o viceversa.

Il problema giunge nel momento in cui si dovesse scegliere di vivere attivamente la sessualità in modo opposto alla propria natura fisica. L’azione sessuale omosessuale equivale al cibarsi di zuccheri quando si è predisposti al diabete. È un’azione fuori dall’ordine naturale che non rimane senza conseguenze, esattamente come una relazione sessuale extraconiugale. La pratica sessuale disordinata alimenta quello che Platone definiva il disordine dell’anima, aggravando il problema psichico, che è stato causa e premessa dell’azione scorretta.

Cercare di giudicare atti naturali il “sesso libero” o quello omosessuale induce a perdere di vista la possibilità di recuperare l’equilibrio psichico. Le conseguenze di questo atteggiamento culturale, che va dallo slogan “omosessuale è naturale” fino ai futuri (speriamo di no) DICO, sono in questi giorni del tutto evidenti anche nella nostra comunità messinese.

La tragedia del preside milazzese, ucciso da un giovane col quale si era “appartato”, oppure quella del dirigente spadaforese, probabilmente assassinato da un calciatore che sostiene di avere rifiutato le sue offerte sessuali, non sono che la punta emergente di una drammatica solitudine nella quale si trovano oggi le persone omosessuali.

Solitudine che appare ancora più grave in quei giovani adolescenti che, scoprendo la loro propensione sessuale verso il proprio sesso, non trovano nella società altra risposta che assecondare la loro pulsione sessuale, intavolando uno scontro direi schizofrenico tra la loro natura umana e un appetito sessuale sregolato. Le reazioni di alcune delle organizzazioni fondate sul tipo di sesso praticato alla tragica vicenda di Matteo, il giovane sedicenne suicida, è poi emblematica.

L’on. Grillini, uno dei loro massimi rappresentanti, afferma che il povero Matteo si sarebbe suicidato perché, in quanto omosessuale, non era accettato dai compagni. Non si accorge, il Grillini, che il suo medesimo ragionamento è prova del carattere patologico della omosessualità: non si può affermare che si arriva al suicidio perché si è oggetto di una presa in giro.

In realtà, appurato che Matteo fosse omosessuale, evidentemente non avrebbe sopportato lo sfottò, come le altre difficoltà della vita, perché viveva un disagio interiore che andrebbe ricercato nei problemi psicologici ed esistenziali che il giovane avrebbe subito nella fasi dell’infanzia, della pubertà e della prima adolescenza.

La causa andrebbe quindi ricercata, più che nel bullismo dei compagnetti, in una situazione familiare a tal punto lacerata che i suoi genitori divorziati, anche durante il funerale del figlio, sono rimasti sempre divisi e in radicale contrasto.

Stiamo in questi anni collezionando vittime di una società che sta del tutto disperdendo l’idea stessa di ordine naturale e di virtù dell’anima. Concetti questi che non sono stati introdotti dal cristianesimo, ma sono l’eredità più importante a noi lasciataci dalla ragione filosofica degli antichi greci, fondamento della civiltà.

Senza Fili
18-04-2007, 09:55
Per aumentare gli accessi e le visite in un sito ci sono due strade; riempire il sito di contenuti interessanti, oppure riempirlo di caxxate...questo sito ha preferito la seconda strada...

V4N3X
18-04-2007, 10:08
Per aumentare gli accessi e le visite in un sito ci sono due strade; riempire il sito di contenuti interessanti, oppure riempirlo di caxxate...questo sito ha preferito la seconda strada...
E sei stata anche troppo diplomatica :rotfl:
Invito tutti a mandare il loro commento al giornale.

Senza Fili
18-04-2007, 10:11
E sei stata anche troppo diplomatica :rotfl:
Invito tutti a mandare il loro commento al giornale.

StatO ;)

lowenz
18-04-2007, 10:16
:rotfl:

È un’azione fuori dall’ordine naturale che non rimane senza conseguenze, esattamente come una relazione sessuale extraconiugale.

Cercare di giudicare atti naturali il “sesso libero”.....induce a perdere di vista la possibilità di recuperare l’equilibrio psichico.

Quindi stando all'articolo prima che esistesse il matrimonio non ci si poteva riprodurre perchè causava un disordine psichico!

SIAMO TUTTI DISCENDENTI DI PAZZI ! :O

E infatti alcuni fra i discendenti arrivano pure a scrivere articoli.....

Fides Brasier
18-04-2007, 10:16
Troppo lolloso quell'articolo :asd:

Marco83_an
18-04-2007, 10:17
<<In realtà, appurato che Matteo fosse omosessuale, evidentemente non avrebbe sopportato lo sfottò, come le altre difficoltà della vita, perché viveva un disagio interiore che andrebbe ricercato nei problemi psicologici ed esistenziali che il giovane avrebbe subito nella fasi dell’infanzia, della pubertà e della prima adolescenza. >>

<<La causa andrebbe quindi ricercata, più che nel bullismo dei compagnetti, in una situazione familiare a tal punto lacerata che i suoi genitori divorziati, anche durante il funerale del figlio, sono rimasti sempre divisi e in radicale contrasto.>>

Daccordo solo con questi due punti , per il resto un immenso mare di Caxxate

Gemma
18-04-2007, 10:18
umpf...
ha messo insieme cose a cozzaglia. Mal riuscito.

zuper
18-04-2007, 10:20
:rotfl:



Quindi stando all'articolo prima che esistesse il matrimonio non ci poteva riprodursi perchè causava un disordine psichico!

SIAMO TUTTI DISCENDENTI DI PAZZI :O

E infatti alcuni fra i discendenti arrivano pure a scrivere articoli.....
suvvia non cerchiamo il pelo nel pagliaio ;)

per sesso libero intende il sesso sfrenato, senza regole..ma non quella del matrimonio :rolleyes:

e come dire che se un uomo o donna che sia esce tutte le sere a fare sesso con persone diverse e magari in maniera un po perversa...questo può denotare squilibri psichici

Nevermind
18-04-2007, 10:24
Uhm direi che è quasi incommentabile. E' interessante come l'autore voglia cercare di passare per un illuminato quando invece non fa altro che dire la solita solfa che l'omosessualità è una malattia ed è contro natura.

lowenz
18-04-2007, 10:24
Stiamo in questi anni collezionando vittime di una società che sta del tutto disperdendo l’idea stessa di ordine naturale e di virtù dell’anima. Concetti questi che non sono stati introdotti dal cristianesimo, ma sono l’eredità più importante a noi lasciataci dalla ragione filosofica degli antichi greci, fondamento della civiltà.
Et voilà, la ciliegina!

Quando fa comodo i greci erano pagani schiavisti e giustificavano la pedofilia!
Quando fa comodo erano pre-cristiani!

Platone=Grecia, certo come no :rotfl:

Chissà dove li hanno messi i presocratici, i cinici, gli stoici (che giustificavano il "suicidio del saggio"), lo stesso Platone che voleva abolire la famiglia per le classi nobili.....

Il sito è proprio giusto che si chiami "Normanno", perchè è roba da barbari.

Fides Brasier
18-04-2007, 10:24
suvvia non cerchiamo il pelo nel pagliaio ;)

per sesso libero intende il sesso sfrenato, senza regole..ma non quella del matrimonio :rolleyes:

e come dire che se un uomo o donna che sia esce tutte le sere a fare sesso con persone diverse e magari in maniera un po perversa...questo può denotare squilibri psichiciE quattro/cinque partner al mese?
Qual e' allora il limite per essere considerati "normali": lo decide lui?

Forse un maggior squilibrio psichico e' stare insieme per anni con la stessa donna: magari cordialmente odiandosi.

lowenz
18-04-2007, 10:25
suvvia non cerchiamo il pelo nel pagliaio ;)

per sesso libero intende il sesso sfrenato, senza regole..ma non quella del matrimonio :rolleyes:

e come dire che se un uomo o donna che sia esce tutte le sere a fare sesso con persone diverse e magari in maniera un po perversa...questo può denotare squilibri psichici
Ma quale pelo, quello è un esempio di piegare la psicologia ai propri fini.

Denotare sì, ma essere causa no: al massimo la promiscuità sessuale è conseguenza.

lowenz
18-04-2007, 10:34
Ecco un po' Grecia, che non è solo quella di Platone.

Il fondatore della scuola cinica fu Antistene, ma toccò a Diogene di Sinope diventarne l’esponente principale, quasi il simbolo stesso. Diogene infranse l’immagine classica dell’uomo greco, e quella nuova che propose fu subito considerata un paradigma. Il cinismo con Diogene diventa la più “anticulturale” delle filosofie che la Grecia e l’Occidente abbiano conosciuto.

L’ideale di vita del cinico è un vivere senza meta, senza bisogno di casa né di fissa dimora e senza il conforto di alcuna comodità. Questo modo di vivere per Diogene coincide con la libertà: più si eliminano i bisogni superflui e più si è liberi. Ma i cinici hanno insistito sulla libertà, in tutti i sensi, fino agli estremi del parossismo. Nella “libertà di parola” (parrhesià) toccarono i limiti della sfrontatezza e dell’arroganza, anche nei confronti dei potenti. Nella “libertà d’azione” (anàideia) si spinsero sino alla decenza. Infatti, se, con questa “anàideia”, Diogene fondamentalmente intese dimostrare la “non naturalità” dei costumi greci, non mantenne sempre la misura e cadde in eccessi che ben spiegano quella carica di significato negativo con cui il termine “Cinico” è passato alla storia e che tuttora mantiene.

Il metodo che può condurre alla libertà e alla virtù Diogene lo riassumeva nei due concetti essenziali di “esercizio” (àskesis) e di “fatica” (pònos), che consistevano in una pratica di vita atta a temprare il fisico e lo spirito alle fatiche imposte dalla natura, e, insieme, atta ad abituare l’uomo al dominio dei piaceri, e, anzi, al disprezzo dei medesimi. L’“autarchia”, ossia il bastare-a-se-medesimi, l’apatia e l’indifferenza di fronte a tutto erano i punti di arrivo della vita cinica.

Il cinismo, nonostante un successo non di molto inferiore alle grandi filosofie dell’età ellenistica, si dimostrò molto poco vitale probabilmente anche a causa del suo estremismo e della sua obiettiva povertà spirituale.

Capito perchè Grecia=Idealismo platonico è una balla?

V4N3X
18-04-2007, 11:05
<<In realtà, appurato che Matteo fosse omosessuale, evidentemente non avrebbe sopportato lo sfottò, come le altre difficoltà della vita, perché viveva un disagio interiore che andrebbe ricercato nei problemi psicologici ed esistenziali che il giovane avrebbe subito nella fasi dell’infanzia, della pubertà e della prima adolescenza.
La causa andrebbe quindi ricercata, più che nel bullismo dei compagnetti, in una situazione familiare a tal punto lacerata che i suoi genitori divorziati, anche durante il funerale del figlio, sono rimasti sempre divisi e in radicale contrasto.>>
Daccordo solo con questi due punti , per il resto un immenso mare di Caxxate
Bah...io mica tanto...una separazione non genera un problema psicologico, o una patologia, che io sappia: genera un problema e basta, nel senso che chiunque si troverebbe a disagio, con delle difficoltà familiari, sopratutto se si tratta di una persona particolarmente sensibile e fragile.
Essere sensibili e fragili, secondo me, non è un problema psicologico.
Una vera patologia è, secondo me, scegliere di prevaricare e sottomettere questi soggetti, provando piacere nell'arrecargli dolore e sofferenza, e nell'impersonare la parte del bullo del quartiere temuto da tutti.
Se accettiamo l'idea di deresponsabilizzare chi fa del male gratuitamente, considerando quest'ultimo "normale", o peggio, "figo", allora è finita....
P.S. Mi piacerebbe trascorrere un'ora in una stanza chiusa dall'esterno con ognuno dei cosidetti "compagnetti", in maniera da farli diventare improvvisamente più vecchi e più saggi, a modo mio ;)

Senza Fili
18-04-2007, 11:07
Bah...io mica tanto...una separazione non genera un problema psicologico, o una patologia, che io sappia: genera un problema e basta, nel senso che chiunque si troverebbe a disagio, con delle difficoltà familiari, sopratutto se si tratta di una persona particolarmente sensibile e fragile.
Essere sensibili e fragili, secondo me, non è un problema psicologico.
Una vera patologia è, secondo me, scegliere di prevaricare e sottomettere questi soggetti, provando piacere nell'arrecargli dolore e sofferenza, e nell'impersonare la parte del bullo del quartiere temuto da tutti.
Se accettiamo l'idea di deresponsabilizzare chi fa del male gratuitamente, considerando quest'ultimo "normale", o peggio, "figo", allora è finita....

Quoto, ma c'è certa gente ignobile che cerca di ribaltare le situazioni, dipingendo i carnefici come vittime, e le vittime come carnefici...

zerothehero
18-04-2007, 11:14
<<In realtà, appurato che Matteo fosse omosessuale>>


Oddio..appurato un bel ciufolo, visto che il fatto che fosse omosessuale è stato messo in forte discussione sia da parte dei genitori che degli amici.

V4N3X
18-04-2007, 11:29
Oddio..appurato un bel ciufolo, visto che il fatto che fosse omosessuale è stato messo in forte discussione sia da parte dei genitori che degli amici.
Appunto, e poi smettiamola di associare all'omosessualità un disagio sociale, un avere una seconda identità nascosta e perversa, o, meno che mai, un problema psicologico. Ma cosa c'entra il gusto sessuale personale col problema psicologico?? Il problema è creato solo dalle persone che emarginano e che opprimono, forti di appartenere al "branco".
E questo a partire dalle famiglie grette e culturalmente svantaggiate, fino ad arrivare alle scuole, ai bulli, ai datori di lavoro, e a tutti coloro che considerano un gusto sessuale personale e LECITO come una colpa, e che hanno il potere di "punire", in qualche modo, e limitare la libertà del prossimo.
Mettiamoci in testa che, se fosse solo per gli omosessuali, non vi sarebbe alcun problema!!! Il problema sono tutti gli altri.
Ragazzi, io conosco medici, ingegneri, professionisti affermati, omosessuali e assolutamente felici.
Frequento un corso per allievi istruttori di Street Fighting, e due miei colleghi (fanno i buttafuori!!!) sono gay. Vi assicuro che nè l'esimio Caroniti, nè i simpatici "compagnetti" del ragazzo, troverebbero queste persone fragili, deboli, effeminate o psicologicamente instabili, e che a nessuno di loro piacerebbe avere a che fare con nessuno dei due!!!

Ferdy78
18-04-2007, 11:34
Più che idiozia questa è IGNORANZA INAUDITA ancora più assurda perchè detta da un "medico"....:muro: :eek: :mad: :mad:

Come su striscia in sto periodo quando smascherano santoni, apparecchi medicali spacciati per miracolosi e che dicono che la medicina è una scienza falsa...

Signori l'italia va a P.......E anche grazie a sti elementi che a quanto pare sono innumerevoli e contano sull'ignoranza (diffusissima a dispetto delle laurree che le nostre facoltà sfornano come il pane....) che contraddistingue questo paese.:muro: :nono: :Puke: :sob: :sob:

zerothehero
18-04-2007, 11:35
Appunto, e poi smettiamola di associare all'omosessualità un disagio sociale, un avere una seconda identità nascosta e perversa, o, meno che mai, un problema psicologico. Ma cosa c'entra il gusto sessuale personale col problema psicologico?? Il problema è creato solo dalle persone che emarginano e che opprimono, forti di appartenere al "branco".
E questo a partire dalle famiglie grette e culturalmente svantaggiate, fino ad arrivare alle scuole, ai bulli, ai datori di lavoro, e a tutti coloro che considerano un gusto sessuale personale e LECITO come una colpa, e che hanno il potere di "punire", in qualche modo, e limitare la libertà del prossimo.
Mettiamoci in testa che, se fosse solo per gli omosessuali, non vi sarebbe alcun problema!!! Il problema sono tutti gli altri.
Ragazzi, io conosco medici, ingegneri, professionisti affermati, omosessuali e assolutamente felici.
Frequento un corso per allievi istruttori di Street Fighting, e due miei colleghi (fanno i buttafuori!!!) sono gay. Vi assicuro che nè l'esimio Caroniti, nè i simpatici "compagnetti" del ragazzo, troverebbero queste persone fragili, deboli, effeminate o psicologicamente instabili, e che a nessuno di loro piacerebbe avere a che fare con nessuno dei due!!!


Il disagio sociale nell'essere omosessuali può esservi, dipende da dove si nasce e si vive :)
Per il resto quei ragazzini usavano il termine "gay" come un insulto (uomo senza palle, effeminato, ipersensibile insomma le solite cose..), non per definire la sua reale identità sessuale.
Per il resto l'omosessualità non è considerata dalla stragrande parte della comunità scientifica una malattia.

bluelake
18-04-2007, 11:36
a onor del vero, va detto che è stata anche pubblicata la risposta dell'Arcigay di Messina all'articolo:

http://www.normanno.com/articolo.php?id=DM2007-04-17-5212

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota inviataci dall'Arcigay in riferiemento allo speciale "Diabete ed omosessualità" a firma di Dario Caroniti.

"Desideriamo esprimere sdegno, stupore e profondo fastidio per le gravi ed inaccettabili affermazioni contenute nell’articolo a firma di Dario Caroniti e da Voi pubblicate sul Vostro giornale con il titolo “Diabete ed omosessualità”.

Riteniamo gravissimo presumere di trattare di qualsiasi argomento senza possedere i necessari requisiti di informazione scientifica o culturale e di oggettività nell’analisi.

La semplice affermazione contenuta già nel titolo e che parifica, a detta di Caroniti, l’omosessualità al diabete come espressione di una dimensione patologica, è gravemente infondata e fuorviante rischia di alimentare disinformazione e discriminazione.

Ci limitiamo a ricordare che l’omosessualità non è una patologia, ma una normalissima, naturale, modalità dell’essere, assolutamente presente in natura e diffusa, in modo provato, in un vastissimo numero di specie animali: dunque pienamente inscritta nella naturale possibile identità di uomini e donne.

Ad affermarlo non siamo noi, né il Movimento gay nazionale o internazionale, bensì l’Organizzazione Mondiale della Sanità,ovvero il massimo organismo scientifico/medico del mondo, che da venti anni ha definitivamente ed inequivocabilmente stabilito che l’omosessualità non è una patologia, ma un modo di essere tra i tanti possibili! Ignorare questa posizione, ribadiamo chiarissima e definitiva, non fa torto solo alle persone omosessuali, ma anche ai Vostri lettori ed offende l’intelligenza e la buona fede della gente.

Stigmatizziamo duramente e severamente questo modo di ricostruire una modalità dell’essere in maniera da farla apparire una malattia; perché questo è esattamente quello che alimenta disprezzo, discriminazione e persino atteggiamenti persecutorii e violenza.

Se un qualche Vostro lettore dovesse sentirsi legittimato a “punire” l’omosessuale di turno, colpevole di essere tale, chi gli spiegherebbe che sta sbagliando? Il Professore Caroniti forse? E lo stesso Professore Caroniti si rende conto che certe affermazioni, false e fuorvianti, espongono soggetti più fragili al rischio di essere oggetto di discriminazione?

Si rende conto che presentare convincimenti personali, come verità oggettive è intellettualmente inaccettabile? Si rende conto che le offese alla dignità della persona sono inaccettabili per qualunque tipologia di pensiero, da quello laico a quello cristiano? Lui si sentirebbe gratificato nel sentirsi definire un “malato” perché ama una persona anziché un’altra?

Che cosa c’entra, con tutto questo, la vicenda di due poveri sventurati, scomparsi in circostanze ancora, a quanto ci consta, non del tutto chiarite? Dov’è il buon gusto che impone il rispetto per i vivi e per i morti? Perchè tentare di scavare nella vita privata delle persone, in modo tendenzioso, per piegarla alla propria personale e, consentiteci, discutibilissima visione del mondo?

La vicenda di Matteo dimostra esattamente che Caroniti ha torto. Non è essenziale stabilire se Matteo era omosessuale o meno, ma è importante ricordare, piuttosto, che è stato perseguitato in quanto identificato come omosessuale. Gli insulti di cui era oggetto in modo pesante lo provano indiscutibilmente!

Avere una natura più fragile è una colpa per Caroniti? E’ una prova della malattia? Sono affermazioni gravissime che istigano al disprezzo ed alla discriminazione, ed offendono la dignità delle persone, non solo di quelle omosessuali. Di tutte le persone!

Ricordiamo a Caroniti che nel conflitto tra Antigone e Creonte, lui cita i fondamenti della civiltà greca, le scelte sessuali non erano di certo dirimenti. L’unico valore vero era il rispetto della persona, della sua dignità, dei suoi sentimenti e dei suoi diritti.

Questo è anche quello che ispira la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione: il punto più alto della civiltà giuridica europea ed occidentale contemporanea, un documento che espressamente afferma e tutela l’orientamento sessuale.

Caro Caroniti la tutela dei diritti della persona, in quanto tale, è affermazione essenziale dei valori culturali di questa parte del mondo. Di questi valori la tutela dei diritti delle donne e degli omosessuali è parte integrante: è sufficiente considerare dove e perché i diritti di donne ed omosessuali vengono invece calpestati ed annullati…!

Sui Dico ognuno ha il pieno diritto di avere il suo personale convincimento e di manifestarlo ma questo non consente di qualificare come “malati” degli esseri umani che amano e sognano secondo i propri desideri e le proprie emozioni.

Se queste affermazioni, ribadiamo gravissime e inaccettabili, celano una qualche buona fede, allora Caroniti ci spieghi ed accetti un incontro pubblico su questi temi".

Il Presidente del Coordinamento regionale Arcigay Sicilia, Paolo Patanè,
il Presidente del Comitato provinciale Arcigay Messina Salvatore Maiorana, la Presidente onoraria di Arcigay Messina Roberta Palermo, il Direttivo provinciale Arcigay Messina

Senza Fili
18-04-2007, 11:39
Appunto, e poi smettiamola di associare all'omosessualità un disagio sociale, un avere una seconda identità nascosta e perversa, o, meno che mai, un problema psicologico. Ma cosa c'entra il gusto sessuale personale col problema psicologico?? Il problema è creato solo dalle persone che emarginano e che opprimono, forti di appartenere al "branco".
E questo a partire dalle famiglie grette e culturalmente svantaggiate, fino ad arrivare alle scuole, ai bulli, ai datori di lavoro, e a tutti coloro che considerano un gusto sessuale personale e LECITO come una colpa, e che hanno il potere di "punire", in qualche modo, e limitare la libertà del prossimo.
Mettiamoci in testa che, se fosse solo per gli omosessuali, non vi sarebbe alcun problema!!! Il problema sono tutti gli altri.
Ragazzi, io conosco medici, ingegneri, professionisti affermati, omosessuali e assolutamente felici.
Frequento un corso per allievi istruttori di Street Fighting, e due miei colleghi (fanno i buttafuori!!!) sono gay. Vi assicuro che nè l'esimio Caroniti, nè i simpatici "compagnetti" del ragazzo, troverebbero queste persone fragili, deboli, effeminate o psicologicamente instabili, e che a nessuno di loro piacerebbe avere a che fare con nessuno dei due!!!



Quoto pienamente.

p.s. spesso chi spara certe caxxate, peraltro offensive, nemmeno ha mai conosciuto peronalmente persone omosessuali, altrimenti saprebbe che, come tra tutte le persone, ce ne sono di fragili, di non fragili, di disagiate, di realizzate, etc. etc. etc...mica essere gay significa essere fatti con lo stampino, tutti uguali :rolleyes:

V4N3X
18-04-2007, 11:48
Dico pproprio questo: dipende da chi ti circonda, non dal fatto che sei o meno omosessuale. Un bambino senza capelli, con un difetto fisico, o un pò troppo in sovrappeso, può essere deriso alla stessa maniera.
Il problema è di chi deride e sbeffeggia le cosidette "diversità", e non di chi subisce.
Per il resto, non conosco bene la vicenda del ragazzo suicidatosi, ma mi sembra che, a prescindere, queta cosa sia stata strumentalizzata ed adattata all'utilizzo tendenzioso che se ne voleva fare. Non importa che il ragazzo fosse omosessuale o meno.
Non dimentichiamoci degli atti di bullismo contro persone diversamente abili, degli atti di nonnismo nelle caserme, o degli stessi stupri.
Vogliamo forse dire che, se una ragazza viene stuprata, è colpa sua e di come si comporta, o come si veste?? Secondo me il problema è di chi trae piacere dalla sofferenza altrui, di chi viene eccitato dal dolore altrui, e di chi scegliere di sottomettere il prossimo, e non di conviverci civilmente.

Senza Fili
18-04-2007, 11:53
Dico pproprio questo: dipende da chi ti circonda, non dal fatto che sei o meno omosessuale. Un bambino senza capelli, con un difetto fisico, o un pò troppo in sovrappeso, può essere deriso alla stessa maniera.
Il problema è di chi deride e sbeffeggia le cosidette "diversità", e non di chi subisce.
Per il resto, non conosco bene la vicenda del ragazzo suicidatosi, ma mi sembra che, a prescindere, queta cosa sia stata strumentalizzata ed adattata all'utilizzo tendenzioso che se ne voleva fare. Non importa che il ragazzo fosse omosessuale o meno.
Non dimentichiamoci degli atti di bullismo contro persone diversamente abili, degli atti di nonnismo nelle caserme, o degli stessi stupri.
Vogliamo forse dire che, se una ragazza viene stuprata, è colpa sua e di come si comporta, o come si veste?? Secondo me il problema è di chi trae piacere dalla sofferenza altrui, di chi viene eccitato dal dolore altrui, e di chi scegliere di sottomettere il prossimo, e non di conviverci civilmente.



Quoto...tutto diepnde dal fatto di essere circondati da persone educate che rispettano e non offendono piuttosto che da incivili, che deridono ed offendono per futili motivi.

strat09
18-04-2007, 12:02
"Desideriamo esprimere sdegno, stupore e profondo fastidio per le gravi ed inaccettabili affermazioni contenute nell’articolo a firma di Dario Caroniti e da Voi pubblicate sul Vostro giornale con il titolo “Diabete ed omosessualità”.

nient'altro da aggiungere.

lowenz
18-04-2007, 12:05
E poi scusate tanto ma il fatto che il diabete non sia classificabile come malattia ma piuttosto come disfunzione non è del tutto sbagliato :stordita:
Tra l'altro non sono ancora pienamente conosciute neppure le cause di tutte le forme di diabete, quindi alla domanda "Se è una malattia, questa malattia che eziologia ha?" cosa si dovrebbe rispondere dato che non si sa nemmeno QUANTE possano essere? Figuriamoci parlarne in modo preciso.

Il medico "colpevole" (come lo vuole raffigurare il giornalista) non mi sembra per nulla colpevole: io ad esempio non ho un rene (mancata angiogenesi da agenesia renale monolatera) ma non posso considerare questa cosa come una patologia per il semplice fatto che NON ho sintomi di alcun tipo (infatti l'altro rene è vicariante) eppure - come infatti dice il medico "colpevole" - devo avere uno stile di vita tale per cui devo evitare certi eccessi o al primo calcolo renale sono fregato, ma non perchè funzioni male in seguito ad alterazioni o infezioni (funziona benissimo e forse meglio di quelli di tanti altri), ma perchè è solo UNO.

Cercare di definire "oggettivamente" malattia uno stato diverso in cui però non c'è ancora alcun sintomo patologico è proprio un'arrampicata sugli specchi.

Nevermind
18-04-2007, 14:12
Dico pproprio questo: dipende da chi ti circonda, non dal fatto che sei o meno omosessuale. Un bambino senza capelli, con un difetto fisico, o un pò troppo in sovrappeso, può essere deriso alla stessa maniera.
Il problema è di chi deride e sbeffeggia le cosidette "diversità", e non di chi subisce.
Per il resto, non conosco bene la vicenda del ragazzo suicidatosi, ma mi sembra che, a prescindere, queta cosa sia stata strumentalizzata ed adattata all'utilizzo tendenzioso che se ne voleva fare. Non importa che il ragazzo fosse omosessuale o meno.
Non dimentichiamoci degli atti di bullismo contro persone diversamente abili, degli atti di nonnismo nelle caserme, o degli stessi stupri.
Vogliamo forse dire che, se una ragazza viene stuprata, è colpa sua e di come si comporta, o come si veste?? Secondo me il problema è di chi trae piacere dalla sofferenza altrui, di chi viene eccitato dal dolore altrui, e di chi scegliere di sottomettere il prossimo, e non di conviverci civilmente.

OLtretutto la omosessualità era del tutto presunta.

IN questo articolo si arriva all'assurdo ovvero che la colpa non è della società o delle persone bastarde che istigano e deridono le persone diverse ma è colpa delle persone che essendo diverse attirano a se gli insulti.

Come se fosse colpa di una ragazza se viene stuprata perchè è bella.

Assurdo.

Marco83_an
18-04-2007, 15:11
OLtretutto la omosessualità era del tutto presunta.

IN questo articolo si arriva all'assurdo ovvero che la colpa non è della società o delle persone bastarde che istigano e deridono le persone diverse ma è colpa delle persone che essendo diverse attirano a se gli insulti.

Come se fosse colpa di una ragazza se viene stuprata perchè è bella.

Assurdo.

Più che colpa dei ragazzini che lo prendevano x il culo , direi che la colpa è dei genitori di questi ragazzini e dell'educazione data a loro , dato che il bulletto a scuola con cui fare i conti lo abbiamo avuto tutti e vi dirò:la colpa se la devono prendere anche i genitori di questo ragazzino che evidentemente nn ha reagito alle offese di compagni IDIOTI come ogniuno di noi ha reagito nelle sue esperienze di vita !