View Full Version : Lite Fassino-Parisi sul partito democratico
DonaldDuck
04-04-2007, 20:49
http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/politica/partito-democratico/fassino-parisi/fassino-parisi.html
Il ministro della Difesa ha avvertito: il nuovo partito
del centrosinistra rischia di nascere da una "fusione a freddo"
Lite Fassino-Parisi sul partito democratico
"Basta sermoni, è ingiusto e sbagliato"
Tra il 19 e il 22 le due assise che a Firenze e a Roma
dovranno nei fatti decidere "la fine" di Ds e Margherita
ROMA - Fassino contro Parisi. Il segretario dei Ds contro l'inventore dell'Ulivo e grande sponsor del partito democratico. Un faccia a faccia durissimo. E proprio alla vigilia dei due congressi, Ds e Margherita, che negli stessi giorni, tra il 20 e il 22 aprile, da Firenze e dagli studi di Cinecittà a Roma, dovranno sancire la nascita del Partito Democratico e la conseguente "morte" dei due partiti.
Lo scontro verbale riguarda le modalità di costruzione del PD. E le scintille, sotto le ceneri da giorni, hanno preso fuoco quando Fassino ha risposto a muso duro a chi, nell'Ulivo, ha giudicato "una fusione a freddo" la costruzione del nuovo partito di centro sinistra. "Basta sermoni - ha alzato la voce il segretario - sono una persona seria, credo nel partito democratico e per questo ogni giorno metto la pelle sul bastone. Non è possibile che ogni volta che parto per qualche iniziativa sul Partito democratico devo prima leggere qualche sermone che dice che quello che sto facendo non va bene. E' ingeneroso e sbagliato". E poi, ancora più esplicito: "Se Parisi mi chiedeva di spiegarmi meglio, ecco: l'ho fatto". Ma il segretario non ce l'ha solo col ministro della Difesa. "Se chi parla così girasse l'Italia come ho fatto io - ha aggiunto - si accorgerebbe che la realtà è diversa".
Il Pd non può essere solo la semplice somma dei militanti della Quercia e della Margherita. Sarebbe un fallimento fin dall'inizio, un'operazione suicida. Walter Veltroni, che negli ultimi giorni è tornato a parlare di politica "nazionale", spiega che "il partito democratico sarà quel che deve essere e cioè una nuova forza aperta e popolare, e non la semplice somma di due stati maggiori".
Anche il prodiano Giulio Santagata, ministro per l'Attuazione di programma del governo, mette in guardia dal fatto che Ds e Margherita "interpretino la nascita del Pd come la somma delle loro strutture più un terzo polo cosidetto di società civile". Santagata fa anche sapere che non andrà al congresso della Margherita che rischia di trasformarsi in una "conta tra bande".
Acque agitate. Troppo. Si fa sentire Willer Bordon, presidente dell'assemblea federale della Margherita, per chiedere chiede la convocazione di un"terzo appuntamento" oltre ai due congressi che veda insieme tutti quelli che vogliono il partito democratico ma che non sono contenti del modo in cui il progetto sta nascendo. "Facciamo saltare questo tavolo troppo piccolo - dice aprendo a Boselli e Pannella - il Pd deve essere una cosa ben più grande".
Resta l'ipotesi rilanciata di nuovo ieri dai tre coordinatori dell'Ulivo (Migliavacca, Soro e Barbi) di far scegliere dal "popolo delle primarie" i componenti dell'Assemblea costituente del Pd. Quello che sta prendendo corpo "è un progetto troppo angusto" sentenzia Europa, quotidiano della Margherita indicando la soluzione in un "evento democratico più grande".
(4 aprile 2007)
DonaldDuck
04-04-2007, 20:58
Una creatura morta prima di nascere?
dantes76
04-04-2007, 20:58
un partito unitario, si basa su un principio: rinuncia di potere/identita',
significa che in italia, non e' pensabile
trallallero
04-04-2007, 20:59
http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/politica/partito-democratico/fassino-parisi/fassino-parisi.html
il tarlo della globalizzazione colpisce anche la politica :asd:
Ma ovviamente all'italiana :rolleyes:
DonaldDuck
04-04-2007, 21:04
un partito unitario, si basa su un principio: rinuncia di potere/identita',
significa che in italia, non e' pensabile
E allora perdiamo il bipolarismo, per quanto zoppicante sia, e torniamo indietro di 30 anni.
dantes76
04-04-2007, 21:05
E allora perdiamo il bipolarismo, per quanto zoppicante sia, e torniamo indietro di 30 anni.
infatti vogliono fare alla tedesca.. 3..4..5 poli, cioe' partiti in italia
blamecanada
05-04-2007, 12:19
E allora perdiamo il bipolarismo, per quanto zoppicante sia, e torniamo indietro di 30 anni.
Senta, queste cose qua, succedevano una volta! Adesso non è più così! Adesso c'è il Nuovo che avanza! :rolleyes:
A me non pare che sia cambiato poi molto...
Una creatura morta prima di nascere?
Beh, se aspettiamo che a fondarlo siano questi quattro vecchi stiamo freschi. Al massimo riuscirebbero a riunire DS e Margherita sotto un unico ombrellone, ma anche in quello probabilmente riuscirebbero ad essere inadeguati.
l'unica cosa sensata che leggo nell'articolo è questa:
"Resta l'ipotesi rilanciata di nuovo ieri dai tre coordinatori dell'Ulivo (Migliavacca, Soro e Barbi) di far scegliere dal "popolo delle primarie" i componenti dell'Assemblea costituente del Pd. Quello che sta prendendo corpo "è un progetto troppo angusto" sentenzia Europa, quotidiano della Margherita indicando la soluzione in un "evento democratico più grande".
il PD senza partecipazione dal basso sarà perfettamente inutile, perchè per guadagnare consensi ne sacrificherà altri, finirà come il PDS 15 anni fa che rispetto al PCI perse un buon 6 % di voti.. dal 27 % al 21 % circa, di media.
certo, magari poi il PD raccoglierà i consensi del ceto medio "centrista", ma sarà una creatura snaturata, ostaggio del Vaticano e delle lobby.
Un partito-carrozzone come la DC, con dentro tutti, un carro su cui salire quando si vince e da cui scendere quando vincono gli altri, senza connotazioni precise, votato alla conquista del potere fine a sè stesso, inevitabilmente divorato da correnti interne e animato dai personalismi e dai localismi alla "mastella".
Non è l'idea di sinistra che ho in mente io, ecco.
é necessaria una investitura VERA dal basso, quantomeno ci diano le primarie così che la base possa scegliere QUANTO centro e QUANTA sinistra ci sarà in queto benedetto PD.
Detto questo, non voterò mai un partito con dentro D'Antoni, Rutelli, la Binetti, Loiero, forse Mastella, Follini, etc...
Un'operazione così artificiale rischia di aggravare ulteriormente la crisi di rappresentanza in atto, a DX e a SX, e le conseguenze sono più gravi di quel che sembra:
ci sono i girotondi, c'è Lilliput, i cosiddetti "movimenti", tutto bellissimo per carità, ma c'è anche chi pernon sentirsi rappresentato adeguatamente ha preso in mano il kalashnikov e si è messo a sparare ai giuslavoristi.
DonaldDuck
06-04-2007, 09:33
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_2137041240.html
PD: AL VIA 'FASE 2', MA NEI DS SI AVVICINA LA SCISSIONE
(di Cristina Ferrulli)
La 'fase 2' della costruzione del Partito Democratico e' avviata e gia' si ragiona sull'elezione ad ottobre dell'Assemblea Costituente, nella quale dovrebbero sedere, secondo i primi calcoli, circa mille delegati in un mix tra partiti e societa' civile. Ma il via libera al cantiere e' zavorrato nei Ds da una separazione che appare sempre piu' inevitabile. ''Se Mussi va con Bertinotti, torna indietro a prima dell'89'', e' l'estremo appello del segretario Ds Piero Fassino. ''Sei tu che torni al '700'', ribatte il leader della Sinistra Ds, tentato dall'idea di presentarsi a Firenze, intervenire e poi lasciare il congresso. Non sono giorni facili per il leader della Quercia Piero Fassino, che in un'intervista all'Espresso, a meta' tra il politico e l'uomo, confessa di ''non sentirsi in croce'', ma di essere ''quello che lavora di piu''' per il Pd.
Da un lato il tentativo di traghettare tutto il partito, che oggi registra un punto a suo favore in Calabria, dove gruppi della mozione Mussi di Cosenza e Catanzaro frenano sull'ipotesi di scissione, osservando che se non c'e' accordo con la Margherita sull'adesione del Pd al Pse, stessa divergenza c'e' con il Prc e il Pdci, per cui con la scissione si sarebbe costretti a dar vita all'ennesimo partito di sinistra.
Dall'altro lo scontro con il ministro Parisi e i dubbi del sindaco Walter Veltroni sul rischio di un'operazione di pura alchimia politica. E se con il ministro ulivista il dialogo sembra tra sordi, con Veltroni ci sarebbe stata una telefonata di chiarimento dopo l'intervento del sindaco di Roma al congresso di Roma. Si avvicina lo show down del congresso di Firenze. E anche se per il presidente Ds Massimo D'Alema la scissione e' fredda e preventiva, i contendenti non si fanno sconti. ''La scissione evoca la maledizione della sinistra sin dal 1921'', quando a Livorno i comunisti abbandonarono il Psi, ammonisce Fassino, per il quale ''un ennesimo partitino della sinistra non gioverebbe a nessuno''. Ma per Mussi la parola scissione e' tabu' e la reazione e' a brutto muso: ''E' il Pd che torna indietro, e poi se uno immagina un partito che va dalla Binetti a Mussi, tutto il resto e' facile...''.
E il ministro dell'Universita' ne ha anche per D'Alema: ''Per lui cancellare le tracce e' una dottrina''. Fin qui la 'pars destruens'. C'e' poi la 'pars construens' del cantiere del partito che verra'. Il ministro Giuliano Amato sollecita un'accelerazione e l'attenzione di tutti si sposta oltre i congressi di fine aprile. Anche il premier Romano Prodi scende in campo: concorda con Fassino, incontrato nel pomeriggio, sulla necessita' di coinvolgere la societa' civile in questo processo e sulla road map indicata dal segretario Ds. Il premier poi affronta il tema anche con i ministri D'Alema e Parisi. Tutti sono d'accordo sulla necessita' di un processo ampio, il piu' aperto possibile e in ambienti parlamentari si stima che il traguardo e' portare a votare alle primarie per la Costituente almeno un milione di persone. ''Si parla troppo di politica politicante e pochissimo di progetti per la gente. Il Pd ha potenzialita' immense per questo cambio di qualita''', e' la determinazione del leader Dl Francesco Rutelli. E la societa' civile non vuole perdere l'occasione di contare.
Un appello con tremila firma di 'Incontriamoci' della Fabbrica del Programma di Prodi e Santagata chiede che il popolo delle primarie sia un protagonista nella costruzione del partito, che dovrebbe nascere nella primavera del 2008 quando sara' scelto anche il leader, che, chiarisce il segretario Ds, ''sara' uno''. Sara' un cammino tutt'altro che in discesa ed e' difficile immaginare che avverra' senza guerre di posizione e scontri di potere, a partire dalla definizione delle liste. Ma, almeno per ora, tutti sperano che sara' una cosa nuova.
"Io ne vedo tante di ragioni. La prima di queste e' la questione della laicita' dello Stato e il tema dei diritti civili". Il leader dello Sdi, Enrico Boselli, risponde cosi' al nuovo invito del segretario Ds, Piero Fassino, ad entrare nel Partito democratico. Dai microfoni della trasmissione 'Baobab', Boselli ribadisce ancora una volta il suo 'no, grazie', spiegandone i motivi: "Le nostre posizioni su questi temi sono molto distanti, e faccio fatica a immaginarmi un partito in cui siedano insieme la Binetti e Mussi. Quindi - insiste Boselli - di ragioni per stare fuori ce ne sono molte. Si puo' dire che non si condividono, ma non si puo' fare a meno di ascoltare quanto abbiamo ripetuto in tre giorni di Congresso". E quanto al recupero della figura di Bettino Craxi da inserire nel Pantheon della futura formazione, Boselli dice: "Meglio tardi che mai...". Infine, replicando alle critiche del vicepremier Massimo D'Alema, Boselli spiega che "non c'e' nulla di vecchio nel socialismo. Discuteremo i contenuti, ma i principi sono quelli antichi, che non hanno mai perso di attualita'. La costituente si rivolge a chi viene dall'esperienza del Psi, ma anche a chi ritiene che non sia giusto che questi principi non siano rappresentati".
fonte: Repubblica.it
Senza i socialisti mi domando come faranno a chiamare il PD "riformista".
Il problema però è che si rischia di avere un PD sbilanciato al centro.
Quoto Lorekon.
Lo quoto pure io. Non è altro che un replay del PDS a cui tolgono la S.
Fatto in questa maniera non serve e non risolve nulla, anzi peggiora la situazione e aumenta la confusione.
naitsirhC
16-04-2007, 19:15
Le solite liti di condominio...
Ne più, ne meno.
Lo quoto pure io. Non è altro che un replay del PDS a cui tolgono la S.
Fatto in questa maniera non serve e non risolve nulla, anzi peggiora la situazione e aumenta la confusione.
purtroppo temo invece che sarà una riedizione della DC, più che del PDS.
l'ala centrista sarà egemone, inevitabilmente.
a sinistra del PD si apriranno degli spazi, ma chi li occuperà verrà sistematicamente accusato di essere "estremista".
purtroppo temo invece che sarà una riedizione della DC, più che del PDS.
l'ala centrista sarà egemone, inevitabilmente.
a sinistra del PD si apriranno degli spazi, ma chi li occuperà verrà sistematicamente accusato di essere "estremista".
Si vogliono inserire i socialisti, cercando di portare a sè i delusi dal PD.
Si vogliono inserire i socialisti, cercando di portare a sè i delusi dal PD.
ma i socialisti sono i più riformisti in assoluto, quasi tendenti ai liberali,a mio modo di vedere.
Non è un caso che abbiano fatto la Rosa nel Pugno coi radicali.
Non possono fare una sinistra tanto "a sinistra", la loro collocazione è in un centro liberale ma con attenzione ai temi sociali.
L'unica cosa che li divide dal PD, inutile negarlo, è il rapporto con la Chiesa, che Boselli chiama "il tema della laicità".
Ed è anche il vero motivo per cui tanta sinistra non voterà il PD, secondo me.
D'altronde non ci si può definire "riformisti" e poi sui temi cari al Vaticano diventare conservatori.
Troppo facile, caro Fassino :mc:
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