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View Full Version : P2P, il Parlamento europeo dice «no» alle sanzioni


onesky
28-03-2007, 15:27
P2P, il Parlamento europeo dice «no» alle sanzioni
Giovanni Visone


Scaricare musica da Internet non è reato. A stabilirlo è la direttiva approvata dalla commissione giuridica del Parlamento europeo che, per la prima volta, stabilisce sanzioni penali per il reato di contraffazione commerciale. A salvare gli utenti della Rete dai falchi del diritto d’autore è un emendamento presentato dal relatore italiano della proposta, il diessino Nicola Zingaretti, che recita: «Per violazione commessa su scala commerciale si intende ogni violazione di un diritto della proprietà intellettuale effettuata per ottenere vantaggi economici o commerciali con esclusione di norma degli atti effettuati dagli utenti privati per finalità non lucrative». Grazie a questa formulazione viene escluso da ogni sanzione penale l’uso di Internet da parte di singoli utenti, a cominciare dalla condivisione di file audio e video (file sharing) e dal loro scambio fra pari (peer to peer).

La direttiva votata la scorsa settimana a Bruxelles è di quelle pesanti. Dichiara guerra aperta ad un giro d’affari illegale di centinaia di miliardi di euro in tutto il mondo (sette miliardi l’anno solo in Italia), sguinzagliando squadre investigative in tutti i Paesi dell’Unione europea. Per chi sgarra si può arrivare alla detenzione fino a quattro anni e a sanzioni pecuniarie dai 100mila ai 300mila euro. Di fronte ad un quadro così apocalittico deve essere bastato un po’ di buon senso per convincere gli europarlamentari a mettere definitivamente da parte la vecchia diatriba: scaricare musica da Internet è reato? No, e non lo sarà mai più.

Una risposta che, fino a poche settimane fa, appariva tutt’altro che scontata. Quando la delibera avrà completato il suo iter a Bruxelles, gli utenti della Rete potranno tirare un bel sospiro di sollievo. Quel che dice l’Europa è legge anche per gli Stati nazionali. Per capire quanto valga questa decisione basti leggere la risposta inviata solo pochi giorni fa dal ministro per i beni culturali Francesco Rutelli ad una petizione dell’associazione Altroconsumo: «La distorta pratica del file sharing – si legge - deve essere sanzionata. Circoscrivere - come auspicato da Altroconsumo - i confini del reato al solo esercizio di un'impresa commerciale operante attraverso il file sharing su scala commerciale oltre che provocare un sensibile ed ingiusto danno per gli autori e gli editori, potrebbe comportare nell'opinione pubblica un deprecabile indebolimento del giudizio di disvalore nei riguardi di un comportamento che - pur di minore pericolosità sociale rispetto all'organizzazione su scala commerciale - è comunque abusivo ed illegale, con effetti molto pregiudizievoli su di un fenomeno che già assume dimensioni gravi». Altro che depenalizzazione.

È anche vero che, ad ulteriore garanzia dei patiti del file sharing, è arrivata, a metà gennaio, una sentenza della Terza sezione penale della Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso di due studenti torinesi, cancellando la condanna che era stata loro inflitta dalla Corte d’Appello per aver creato un network per lo scambio di file di musica, video e videogiochi: non era reato perché non c’erano fini di lucro. Esattamente quello che, oggi, ripete l’Europa. Una sentenza, però, che si riferiva alla legislazione italiana pre-decreto Urbani. Se il reato fosse stato commesso qualche mese dopo, probabilmente la sorte dei due sarebbe stata diversa.

In Italia, tre anni fa, si accese il dibattito sul decreto Urbani contro la pirateria informatica. Il provvedimento, nella sua prima formulazione, prevedeva pene severissime anche per gli utenti della Rete: fino a quattro anni di reclusione, multe fino a 15.493 euro, la confisca delle apparecchiature informatiche, la pubblicazione del nome del trasgressore su uno o più giornali a tiratura nazionale. La protesta di internauti, associazioni dei consumatori e dell’opposizione convinse l’allora ministro dei beni culturali a più miti consigli. Rimase tutta via l’ambiguità di una formulazione che, nell’escludere le sanzioni, aveva sostituito la dicitura "a fini di lucro", con quella "per profitto". E "profitto", spiegavano gli esperti di diritto, è anche il risparmio. Come quello di chi scarica un file per uso personale. Almeno fino a ieri.
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=64719

Poiché le norme europee prevalgono su quelle nazionali, anche la legislazione italiana dovrà adeguarsi.
con buona pace per Rutelli e Urbani.

Tefnut
28-03-2007, 16:24
se magari

-kurgan-
28-03-2007, 16:27
se magari

:confused:
quanto decide il parlamento europeo è legge pure qui.

gabi.2437
28-03-2007, 16:28
Intende dire che c'è sotto l'inghippo che l'articolo non riporta...qual è l'inghippo? Bella domanda...

-kurgan-
28-03-2007, 16:29
Intende dire che c'è sotto l'inghippo che l'articolo non riporta...qual è l'inghippo? Bella domanda...

se non mi dici qual è, non posso mica indovinarlo :D

gabi.2437
28-03-2007, 16:30
E nemmeno io lo so, ma di sicuro c'è

drakend
28-03-2007, 16:30
Intende dire che c'è sotto l'inghippo che l'articolo non riporta...qual è l'inghippo? Bella domanda...
L'inghippo si chiama IPRED2 ed è un'inculata storica (tipo possibilità per i discografici a partecipare alle indagini della polizia).

-kurgan-
28-03-2007, 16:31
L'inghippo si chiama IPRED2 ed è un'inculata storica (tipo possibilità per i discografici a partecipare alle indagini della polizia).

e? devo cercarlo su wikipedia? :asd:

CYRANO
28-03-2007, 16:32
peccato che io non possa esternare tutta la mia profonda e sincera stima verso quel personaggino che risponde al nome di urbani !

:D




Coapozpoapoza

Fides Brasier
28-03-2007, 16:34
:confused:
quanto decide il parlamento europeo è legge pure qui.E' l'organo legislativo nazionale che deve accogliere le direttive del parlamento europeo, ma i tempi possono essere lunghi: se poi si vogliono difendere le corporazioni, i tempi si possono anche far allungare quanto si vuole...

Mavel
28-03-2007, 16:37
peccato che io non possa esternare tutta la mia profonda e sincera stima verso quel personaggino che risponde al nome di urbani !

:D




Coapozpoapoza

Aggiungi pure Rutelli, degno compare.

fabio80
28-03-2007, 16:47
ma stanno per votare tutt'altro con IPRED2. qualcuno fa chiarezza?

onesky
28-03-2007, 16:59
E' l'organo legislativo nazionale che deve accogliere le direttive del parlamento europeo, ma i tempi possono essere lunghi: se poi si vogliono difendere le corporazioni, i tempi si possono anche far allungare quanto si vuole...

Secondo i giuristi in caso di contrasto tra una norma italiana e una direttiva europea, il giudice è tenuto ad applicare la direttiva europea in virtù della limitazione della sovranità a favore dal trattato previsto dalla costituzione italiana.

Nella sentenza del 1989, fratelli Costanzo c. Comune di Milano, la Corte per la prima volta affermava " al pari del giudice nazionale, tutti gli organi dell’amministrazione, compresi quegli degli enti territoriali, come i Comuni, sono tenuti ad applicare le disposizioni di una direttiva e a disapplicare le norme del diritto nazionale non conformi a questi disposizioni".

drakend
28-03-2007, 17:15
e? devo cercarlo su wikipedia? :asd:
Cercare su google o punto informatico no eh? :D

lowenz
28-03-2007, 17:26
ma stanno per votare tutt'altro con IPRED2. qualcuno fa chiarezza?
E' una situazione a dir poco assurda quella che si sta venendo a delineare :D

fabio80
28-03-2007, 17:28
E' una situazione a dir poco assurda quella che si sta venendo a delineare :D

infatti, da una parte depenalizzano e dall'altra giro di vite. ma poi ancora non hanno capito che il p2p è inarrestabile? se ne facciano una ragione e pensino a non perdere quei pochi clienti affezionati che gli rimangono

++CERO++
28-03-2007, 17:38
Quando su internet arrivano i legislatori e la legge, sarà sempre un casino. :D

blamecanada
28-03-2007, 18:21
BENE!

onesky
28-03-2007, 20:40
ma poi dico io... ma quando scambiavo i cd con i miei compagni di classe commettevo un reato? non trovo alcuna differenza nello scambiare lo stesso cd (acquistato regolarmente) via internet.

Prima:
io: ciao Marco che mi hai portato?
marco: quello dei Queen, e tu che mi hai portato?
io: tieni quello dei REM.

Oggi
io: ciao utente 2323slsalkd, che cosa hai tu? i Queen? lo scambiamo?
utente 2323slsalkd: si ho i Queen lo scambio con i REM
io: ok.

-kurgan-
28-03-2007, 21:03
Cercare su google o punto informatico no eh? :D

ma scusa, l'hai postato tu quell'argomento di discussione.. io devo informarmi su quello che dici tu? :D
scrivi qualcosa con più di due righe, sono sicuro che la RIAA e la SIAE non se la prenderanno a male..
da quanto ho capito dici che delle società private potranno collaborare alle indagini. Ok, mi chiedo come, visto che abbiamo una legislazione sulla privacy molto stretta e visto che in ogni caso non potranno perseguire i privati ;)

shambler1
28-03-2007, 21:20
Io vorrei vedere un giorno , i forumisti di upgrade (alcuni) che ammettono finalmente l'esistenza delle lobby di pressione! :D

drakend
28-03-2007, 21:24
ma scusa, l'hai postato tu quell'argomento di discussione.. io devo informarmi su quello che dici tu? :D
scrivi qualcosa con più di due righe, sono sicuro che la RIAA e la SIAE non se la prenderanno a male..
da quanto ho capito dici che delle società private potranno collaborare alle indagini. Ok, mi chiedo come, visto che abbiamo una legislazione sulla privacy molto stretta e visto che in ogni caso non potranno perseguire i privati ;)
Leggi qua:
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1938302&r=PI

E' comunque inutile che strizzi l'occhio... tanto quelli con tutte le bustarelle che danno la tua privacy sai dove la mettono? :D