LUVІ
26-03-2007, 11:19
Vi giro questo interessante articolo che ho trovato mentre cercavo informazioni su delle persone che conosco.
http://beppegrillo.meetup.com/90/boards/view/viewthread?thread=2302242
Telecom-plotto
Giovedì, 12 ottobre
La tragica fine di Adamo Bove, il supermanager della security Telecom ?suicidato? con un volo di 40 metri lo scorso 21 luglio, potrebbe essere solo l?ultimo atto del duro scontro fra poteri finanziari (e paramassonici) occulti per il controllo del colosso italiano di telefonia e, forse, del futuro delle telecomunicazioni in Europa. Vediamo gli inediti assetti del potere in Telecom, fra uomini di area Opus Dei , faccendieri e piduisti.
Adamo Bove, il manager della security Telecom volato già il 21 luglio scorso da un ponte della Tangenziale di Napoli, era tra i professionisti di fiducia dell?Opus Dei. Il suo nome e la sua foto - con la scritta ?deceduto? e la data sbagliata, 27 luglio - figurano ancora oggi fra i docenti degli Elis Fellows, i corsi professionali ad alto livello messi in campo dalla Prelatura romana con l?obiettivo di formare la nuova classe dirigente del Paese.
Per entrare a far parte del prestigioso organigramma occorrono requisiti ben precisi: «I Fellows sono persone che sanno dare "valore e valori" ai giovani che frequentano Elis - si legge nella presentazione ufficiale - ed aderiscono al nostro Manifesto». Vale a dire il documento che sancisce la nascita di Elis dentro la compagine religiosa fondata da Escrivà. Più che esplicita, dunque, l?appartenenza dell?intero apparato formativo alla potente ?famiglia? guidata da monsignor Javier Echevarría. Inoltre, «chi frequenta l?Opus Dei sa bene - dice un ex alunno - che non è ammesso alcun docente privo di solide ?referenze? nel vasto milieu della compagiine cattolica». Ma la presenza di big targati Telecom, nei corsi Opus Dei, non si limita al solo Bove.
La corposa lista dei professionisti fellows, anzi, vede di gran lunga in prima fila uomini chiave del colosso di Marco Tronchetti Provera. A cominciare da Rocco Mammoliti, ingegnere, altro supermanager della information security Telecom, e poi Attilio Achler, responsabile Network Operations, Giovanni Chiarelli (Technical Information Services), Maurizio Gri (Sviluppo e Formazione area Marketing), Luigi Ernesto Marelli (responsabile del Personale divisione RETE), Matteo Mille (pianificazione acquisti IT), Franco Moraldi (Sviluppo e Formazione area Tecnology), Stefano Nocentini (Innovation & Engineering), Pietro Pacini (Telecontact Center), Lorenzo Roberti Vittory (Risorse Umane - Management Services). Tutti folgorati dal Verbo di san Escrivà. O, quanto meno, fedeli a quei principi.
«Al di là degli aspetti morali o religiosi - fanno sapere alcuni dissidenti - Telecom Italia è entrata da qualche anno nel Dna dell?Opus Dei con la nascita del Consorzio Consel, che permette agli affiliati un accesso diretto alle principali aziende di Stato poi privatizzate». Non c?è infatti solo Telecom fra i membri del consorzio fondato in Italia dall?Opus: fra gli altri, figurano giganti come Vodafone, Wind, Autostrade, Acea, Siemens. Ma a far la parte del leone è proprio Telecom con il suo management. E? stato organizzato ad esempio dal duo Elis-Telecom il corso di formazione biennale (2005-2007) intitolato non a caso ?Next Generation Network - Telecommunication Manager? per perfezionare le abilità nel settore di ?Gestione e sicurezza delle reti Full IP?.
A patrocinare l?iniziativa, il ministero per le Comunicazioni, gestito all?epoca dal nazional alleato Maurizio Gasparri. «Il motivo che portò Telecom Italia a dar vita al Cedel fu la possibilità di promuovere azioni formative dirette a giovani meritevoli, in una modalità integrata scuola-impresa», si legge nella pubblicità dell?iniziativa. Anche perchè «Telecom Italia ha sempre apprezzato il livello qualitativo dei corsi realizzati, assumendo circa il 60% dei diplomati dalla Scuola di Formazione Elis». Per garantire questo costante flusso delle nuove professionalità opusdeiste nei colossi finanziari italiani, l?accoppiata Elis-Telecom ha dato vita ad un apposito comitato scientifico. Del quale facevano parte lo scomparso Adamo Bove, in quota Tim, e l?altro uomo ombra in Telecom del general manager security Giuliano Tavaroli, vale a dire Fabio Ghioni. Tutti e tre fianco a fianco con protagonisti della galassia Opus Dei nel Campus Biomedico o nelle tante altre filiazioni di Elis.
Cappucci in campo
Ma Telecom non è ?solo? Opus Dei. Proprio a partire dalla tragica fine (tuttora avvolta nel mistero) di Adamo Bove è possibile intravedere l?inedito scontro in atto fra superpotenze occulte per il controllo del colosso telefonico italiano e, forse, del futuro delle telecomunicazioni in Europa. L?ombra della massoneria si allunga infatti sui destini di Telecom attraverso Emanuele Cipriani, il detective a capo della società investigativa Polis d'istinto, arrestato con Tavaroli su ordine del gip milanese Paola Belsito con l'accusa di intercettazioni illecite. Tra i due esisteva - secondo la ricostruzione degli inquirenti - un patto scellerato, una «gestione dei rapporti patrimoniali quantomeno anomala e difficilmente compatibile con quanto dovrebbe accadere in un settore rilevante di una grossa multinazionale». Oltre 2 milioni di euro fra il 2004 e il 2005: queste le parcelle versate da Telecom all?agenzia di Cipriani, inserita fra i consulenti per la sicurezza Telecom. Ma secondo gli investigatori quelle indagini, «piuttosto che un interesse immediato e diretto del gruppo Pirelli Telecom», servivano a «far lavorare i privati su indagini di interesse dei Servizi, o semplicemente già note ai Servizi, facendone ricadere il costo su Pirelli Telecom». Per creare, alla fine, soprattutto fondi neri.
Chi è veramente Cipriani? Dell?antico legame con la famiglia Gelli lui stesso non fa mistero: «da oltre 15 anni - dichiara - sono amico di Raffaello Gelli e di sua moglie Marta». Al punto che risulta essere stato ospite per lungo tempo in un appartamento dei Gelli a Montecarlo: «i soldi che sono stati ritrovati all?estero - racconta l?investigatore fiorentino ai pm - sono tutti miei... Per quanto riguarda le mie disponibilità presso Monaco, inizialmente indicai la domiciliazione presso l?abitazione dei signori Gelli e ciò quando gli stessi erano residenti a Montecarlo... I rapporti con la famiglia Gelli sono esclusivamente di amicizia...».
Della venerabile coppia la Voce si era già occupata a dicembre 2005, rivelando che a partire dal 2001 entrambi erano stati membri di una commissione umanitaria all?interno dell?Onu. Più di recente ritroviamo i due alle prese con la querelle su Villa Ada, nella capitale: all?interno del mestoso parco pubblico lady Marta Sanarelli Gelli lo scorso anno si proponeva infatti di realizzare, attraverso la società Antiqua 2001, un mega ristorante, poi bloccato dalle proteste dei comitati civici.
http://beppegrillo.meetup.com/90/boards/view/viewthread?thread=2302242
Telecom-plotto
Giovedì, 12 ottobre
La tragica fine di Adamo Bove, il supermanager della security Telecom ?suicidato? con un volo di 40 metri lo scorso 21 luglio, potrebbe essere solo l?ultimo atto del duro scontro fra poteri finanziari (e paramassonici) occulti per il controllo del colosso italiano di telefonia e, forse, del futuro delle telecomunicazioni in Europa. Vediamo gli inediti assetti del potere in Telecom, fra uomini di area Opus Dei , faccendieri e piduisti.
Adamo Bove, il manager della security Telecom volato già il 21 luglio scorso da un ponte della Tangenziale di Napoli, era tra i professionisti di fiducia dell?Opus Dei. Il suo nome e la sua foto - con la scritta ?deceduto? e la data sbagliata, 27 luglio - figurano ancora oggi fra i docenti degli Elis Fellows, i corsi professionali ad alto livello messi in campo dalla Prelatura romana con l?obiettivo di formare la nuova classe dirigente del Paese.
Per entrare a far parte del prestigioso organigramma occorrono requisiti ben precisi: «I Fellows sono persone che sanno dare "valore e valori" ai giovani che frequentano Elis - si legge nella presentazione ufficiale - ed aderiscono al nostro Manifesto». Vale a dire il documento che sancisce la nascita di Elis dentro la compagine religiosa fondata da Escrivà. Più che esplicita, dunque, l?appartenenza dell?intero apparato formativo alla potente ?famiglia? guidata da monsignor Javier Echevarría. Inoltre, «chi frequenta l?Opus Dei sa bene - dice un ex alunno - che non è ammesso alcun docente privo di solide ?referenze? nel vasto milieu della compagiine cattolica». Ma la presenza di big targati Telecom, nei corsi Opus Dei, non si limita al solo Bove.
La corposa lista dei professionisti fellows, anzi, vede di gran lunga in prima fila uomini chiave del colosso di Marco Tronchetti Provera. A cominciare da Rocco Mammoliti, ingegnere, altro supermanager della information security Telecom, e poi Attilio Achler, responsabile Network Operations, Giovanni Chiarelli (Technical Information Services), Maurizio Gri (Sviluppo e Formazione area Marketing), Luigi Ernesto Marelli (responsabile del Personale divisione RETE), Matteo Mille (pianificazione acquisti IT), Franco Moraldi (Sviluppo e Formazione area Tecnology), Stefano Nocentini (Innovation & Engineering), Pietro Pacini (Telecontact Center), Lorenzo Roberti Vittory (Risorse Umane - Management Services). Tutti folgorati dal Verbo di san Escrivà. O, quanto meno, fedeli a quei principi.
«Al di là degli aspetti morali o religiosi - fanno sapere alcuni dissidenti - Telecom Italia è entrata da qualche anno nel Dna dell?Opus Dei con la nascita del Consorzio Consel, che permette agli affiliati un accesso diretto alle principali aziende di Stato poi privatizzate». Non c?è infatti solo Telecom fra i membri del consorzio fondato in Italia dall?Opus: fra gli altri, figurano giganti come Vodafone, Wind, Autostrade, Acea, Siemens. Ma a far la parte del leone è proprio Telecom con il suo management. E? stato organizzato ad esempio dal duo Elis-Telecom il corso di formazione biennale (2005-2007) intitolato non a caso ?Next Generation Network - Telecommunication Manager? per perfezionare le abilità nel settore di ?Gestione e sicurezza delle reti Full IP?.
A patrocinare l?iniziativa, il ministero per le Comunicazioni, gestito all?epoca dal nazional alleato Maurizio Gasparri. «Il motivo che portò Telecom Italia a dar vita al Cedel fu la possibilità di promuovere azioni formative dirette a giovani meritevoli, in una modalità integrata scuola-impresa», si legge nella pubblicità dell?iniziativa. Anche perchè «Telecom Italia ha sempre apprezzato il livello qualitativo dei corsi realizzati, assumendo circa il 60% dei diplomati dalla Scuola di Formazione Elis». Per garantire questo costante flusso delle nuove professionalità opusdeiste nei colossi finanziari italiani, l?accoppiata Elis-Telecom ha dato vita ad un apposito comitato scientifico. Del quale facevano parte lo scomparso Adamo Bove, in quota Tim, e l?altro uomo ombra in Telecom del general manager security Giuliano Tavaroli, vale a dire Fabio Ghioni. Tutti e tre fianco a fianco con protagonisti della galassia Opus Dei nel Campus Biomedico o nelle tante altre filiazioni di Elis.
Cappucci in campo
Ma Telecom non è ?solo? Opus Dei. Proprio a partire dalla tragica fine (tuttora avvolta nel mistero) di Adamo Bove è possibile intravedere l?inedito scontro in atto fra superpotenze occulte per il controllo del colosso telefonico italiano e, forse, del futuro delle telecomunicazioni in Europa. L?ombra della massoneria si allunga infatti sui destini di Telecom attraverso Emanuele Cipriani, il detective a capo della società investigativa Polis d'istinto, arrestato con Tavaroli su ordine del gip milanese Paola Belsito con l'accusa di intercettazioni illecite. Tra i due esisteva - secondo la ricostruzione degli inquirenti - un patto scellerato, una «gestione dei rapporti patrimoniali quantomeno anomala e difficilmente compatibile con quanto dovrebbe accadere in un settore rilevante di una grossa multinazionale». Oltre 2 milioni di euro fra il 2004 e il 2005: queste le parcelle versate da Telecom all?agenzia di Cipriani, inserita fra i consulenti per la sicurezza Telecom. Ma secondo gli investigatori quelle indagini, «piuttosto che un interesse immediato e diretto del gruppo Pirelli Telecom», servivano a «far lavorare i privati su indagini di interesse dei Servizi, o semplicemente già note ai Servizi, facendone ricadere il costo su Pirelli Telecom». Per creare, alla fine, soprattutto fondi neri.
Chi è veramente Cipriani? Dell?antico legame con la famiglia Gelli lui stesso non fa mistero: «da oltre 15 anni - dichiara - sono amico di Raffaello Gelli e di sua moglie Marta». Al punto che risulta essere stato ospite per lungo tempo in un appartamento dei Gelli a Montecarlo: «i soldi che sono stati ritrovati all?estero - racconta l?investigatore fiorentino ai pm - sono tutti miei... Per quanto riguarda le mie disponibilità presso Monaco, inizialmente indicai la domiciliazione presso l?abitazione dei signori Gelli e ciò quando gli stessi erano residenti a Montecarlo... I rapporti con la famiglia Gelli sono esclusivamente di amicizia...».
Della venerabile coppia la Voce si era già occupata a dicembre 2005, rivelando che a partire dal 2001 entrambi erano stati membri di una commissione umanitaria all?interno dell?Onu. Più di recente ritroviamo i due alle prese con la querelle su Villa Ada, nella capitale: all?interno del mestoso parco pubblico lady Marta Sanarelli Gelli lo scorso anno si proponeva infatti di realizzare, attraverso la società Antiqua 2001, un mega ristorante, poi bloccato dalle proteste dei comitati civici.