View Full Version : P2P:identificati quasi 4mila utenti italiani!
P2P, identificati quasi 4mila utenti italiani
immagine in lineaUn discografico tedesco ha individuato numerosi file che ritiene siano diffusi abusivamente sulle reti del peer-to-peer. Ed ora il tribunale di Roma costringe Telecom Italia a fornire i nomi corrispondenti agli indirizzi IP rilevati online
Roma - Sono 3.636 i nominativi che Telecom Italia dovrà fornire entro 15 giorni alla società discografica di Hannover Peppermint Jam Records Gmbh, nomi di utenti Internet italiani e clienti Telecom che, secondo l'azienda tedesca, tramite le piattaforme di sharing hanno posto in condivisione un gran numero di brani musicali protetti da diritto d'autore e senza autorizzazione.
La consegna dei dati è stata decisa da una ordinanza del Tribunale di Roma (procedimento n. 81901/2006) con cui si è ribaltata una precedente sentenza che avrebbe invece consentito a Telecom di evitare il passaggio di quelle informazioni. I dati raccolti da Peppermint consistono sostanzialmente nel numero IP degli utenti che, ponendo in condivisione i propri file tramite piattaforme come eMule o BitTorrent, sono stati "intercettati". A svolgere questo lavoro di individuazione dei file abusivi è stata la svizzera Logistep, da tempo già impegnata anche in altri paesi per conto di produttori non solo di musica ma anche di film, videogame e via dicendo.
"Analizziamo tutte le più note piattaforme - spiega il direttore generale di Logistep Richard M. Schneider a Punto Informatico - come eMule, eDonkye o BitTorrent, non ci occupiamo di chi scarica perché ci focalizziamo su chi pone in condivisione materiale abusivo. In questo caso possiamo dire che mediamente abbiamo rilevato tra i 20 e i 30 file caricati e messi a disposizione di tutti dagli utenti".
"È la prima volta che tante persone in Italia vengono individuate - spiega a Punto Informatico l'avvocato Otto Mahlknecht, che per conto di Logistep-Peppermint ha seguito il caso - ed accade perché la direttiva europea cosiddetta IP enforcement ha aumentato i diritti dei danneggiati. In Italia è stata recepita ed ora per i provider diventa obbligatorio fornire i dati personali degli utenti" in caso di contestazione da parte dei detentori dei diritti.
L'ordinanza nei fatti riconosce queste novità e stabilisce una sorta di dovere di collaborazione degli ISP, un dovere che in precedenza i provider avevano solo rispetto all'intervento delle forze dell'ordine o di pubbliche autorità, e che ora invece è esteso anche a soggetti privati come, appunto, i discografici.
Il caso Peppermint, scaturito da una denuncia dello scorso settembre, rigettato a fine novembre ed ora invece promosso a pieni voti dal Tribunale romano, è stato istruito sulla base del lavoro di scouring di Logistep: collegandosi con i propri software scovafile alle maggiori reti di sharing, i tecnici dell'azienda hanno individuato una quantità di file che ritengono corrispondenti a musica Peppermint.
"Un'operazione - spiega Mahlknecht a PI - del tutto legittima sotto il profilo della privacy, come esplicita peraltro l'ordinanza stessa. Le persone che si collegano a quei circuiti e mettono in condivisione la propria cartella con i file, di fatto autorizzano che questa venga utilizzata da altri utenti", o da software come quello Logistep. "Un software - sottolinea il legale - che opera in modo del tutto diverso a certi altri programmi utilizzati negli USA, non invade in alcun modo il PC e non lede alcun diritto", semplicemente registra la tipologia e quantità dei file e l'indirizzo IP corrispondente. "Per verificare che si tratta di un file abusivo - aggiunge Schneider - si esegue un download di test, si verifica il valore hash del file. I nostri sistemi di verifica, già collaudati in diversi paesi, come Germania, Austria o Polonia, permettono di individuare con assoluta certezza quale sia l'origine del file."
Ma cosa accadrà ai 3.600 e rotti utenti italiani?
Logistep-Peppermint, confida il legale a Punto Informatico, non è intenzionata ad aggredire questi utenti, piuttosto intende sfruttare quanto accaduto per inviare un messaggio alla comunità dello sharing e del peer-to-peer, che i discografici vorrebbero sensibilizzare ad un uso più consapevole degli strumenti di condivisione. L'idea dei produttori è quella ripetuta come un mantra da anni dall'intero settore, ovvero che l'uso abusivo delle piattaforme P2P si traduce in enormi danni per l'industria e per gli autori.
"Le persone - spiega Mahlknecht - riceveranno una diffida e una richiesta di cancellazione dei file. Inoltre dovranno promettere (con una scrittura privata, ndr.) che non metteranno più a disposizione opere protette da diritto d'autore". Tutto qui? Non proprio: verrà anche loro chiesto di versare quella che il legale definisce "modesta somma", un quantum nell'ordine delle centinaia di euro, denari che saranno utilizzati per compensare il lavoro tecnico e quello legale dietro l'iniziativa di Peppermint. "Non sono cifre - sottolinea il legale - equiparabili a quelle che richiedono ad esempio negli Stati Uniti", come a dire che sì, una punizione ci vuole ma che sia più che altro una sanzione simbolica, una sorta di avvertimento.
La legge italiana sul diritto d'autore, come noto, consente di procedere penalmente e civilmente contro chi pone in condivisione opere protette ma è una strada, assicura l'avvocato di Peppermint, che l'azienda prenderà in considerazione solo se qualcuna delle persone individuate non vorrà accettare la via indicata dal discografico tedesco.
Fonte: PI
Sinclair63
15-03-2007, 20:33
:eekk:
bravi,hanno fatto bene a non chiedere risrcimenti....................perche' tanto sanno che nessuno avrebbe pagato:rotfl:
Fides Brasier
16-03-2007, 07:49
bravi,hanno fatto bene a non chiedere risrcimenti....................perche' tanto sanno che nessuno avrebbe pagato:rotfl:Purtroppo non e' proprio cosi':Verrà anche loro chiesto di versare un quantum nell'ordine delle centinaia di euro, denari che saranno utilizzati per compensare il lavoro tecnico e quello legale dietro l'iniziativa di Peppermint.
sa di bufala ...
in pratica in quell'articolo si autoaccusano di aver violato la privacy di almeno quasi 4000 persone ( reato che in italia e' ancora punito in teoria ) e pure di voler mettere in atto estorsione e ricatto ....
tdi150cv
16-03-2007, 07:59
sa di bufala ...
in pratica in quell'articolo si autoaccusano di aver violato la privacy di almeno quasi 4000 persone ( reato che in italia e' ancora punito in teoria ) e pure di voler mettere in atto estorsione e ricatto ....
ricorda che la privacy sulla grande rete e' qualcosa di largamente opinabile ...
P2P, identificati quasi 4mila utenti italiani
[...] non ci occupiamo di chi scarica perché ci focalizziamo su chi pone in condivisione materiale abusivo. [...]
onestamente questa è la parte che trovo più curiosa.
E se uno mette in condivisione del proprio materiale regolarmente acquistato? :mbe:
Feric Jaggar
16-03-2007, 08:14
la direttiva europea cosiddetta IP enforcement ha aumentato i diritti dei danneggiati. In Italia è stata recepita
Praticamente ogni giorno leggo che l'Italia si è conformata - ovviamente nella declinazione peggiore, dopotutto c'è uno specifico di stupidità nazionale da osservare - a qualche provvedimento ovviamente UE, ovviamente sbagliato, iniquo, illogico, assurdo, aberrante.
E così, dopo che - per fortuna sporadicamente - tocca sopportare gli iniqui trattati sottoscritti oltre mezzo secolo fa con gli USA, adesso c'è un meccanismo di adeguamento automatico a decisioni altrui e gabellate per condivise. Oppure, senza nemmeno la farsa della condivisione, recepite perchè (ci siamo) obbligati a farlo.
L'idea tutta campata per aria che la UE sia una sorta di Cassa del Mezzogiorno Europea, in cui un nucleo virtuoso di cultura mitteleuropea anglo-franco-tedesca legifera, trascina di peso sulla strada della civiltà gli zoticoni latini tra i quali noi, va poi a cozzare con la constatazione che tutta questa "illuminata saggezza" è semplicemente espressione del lobbysmo industriale e multinazionale più elevato, in cui i trust dell'entertainment, dei farmaci, delle armi dettano direttamente le Leggi ai legislatori. Con buona pace delle specificità, delle risorse, della storia e delle ricchezze nazionali, del diritto all'autodeterminazione dei popoli.
Ecco allora che in piena conformità UE arrivano i prosciutti stagionati in 20 giorni (che puzzano di gatto morto), gli psicofarmaci per i bambini, le manette per chi scarica, la pretesa di raddrizzare i cetrioli perchè anche quelli si devono conformare ai capitolati UE sull'agricoltura.
FORTUNATAMENTE la UE collasserà sotto la zavorra dei nuovi arrivati...
Fides Brasier
16-03-2007, 08:18
onestamente questa è la parte che trovo più curiosa.
E se uno mette in condivisione del proprio materiale regolarmente acquistato? :mbe:Non credo che sia lecito ;)
onestamente questa è la parte che trovo più curiosa.
E se uno mette in condivisione del proprio materiale regolarmente acquistato? :mbe:
Ledi comunque il contratto di licenza....
Però sai che bello avere una diffida da incorniciare....:read:
Non credo che sia lecito ;)
ok, però alla fine in questo modo te la prendi con l'unico che i soldi te li ha dati... un po' paradossale :rolleyes:
ok, però alla fine in questo modo te la prendi con l'unico che i soldi te li ha dati... un po' paradossale :rolleyes:
Teoricamente la fonte di tutti i p2p è sempre qualcuno che i soldi te li ha dati....
Teoricamente la fonte di tutti i p2p è sempre qualcuno che i soldi te li ha dati....
beh, non sempre. Se pensiamo per esempio alla distribuzione dei film...
Fides Brasier
16-03-2007, 08:45
ok, però alla fine in questo modo te la prendi con l'unico che i soldi te li ha dati... un po' paradossale :rolleyes:Di cose paradossali in questa lotta delle case contro il p2p ce ne sono a dozzine al soldo :D
Ad ogni modo, il fatto e' che del cd che si compra se ne puo' fare un uso solo personale, e non lo si puo' condividere o copiare e vendere nemmeno se lo si e' comprato originale.
Certo e' che le case non perdono occasione dimostrare il loro attaccamento a un modello di business che ormai e' morto; questo accanimento contro il p2p mi sembra paragonabile a quello di trent'anni fa, quando nascevano le prime radio libere: anche all'epoca le case discografiche starnazzavano sulla morte del disco che sarebbe stata causata dalle radio :asd:
beh, non sempre. Se pensiamo per esempio alla distribuzione dei film...
Io sapevo venissero da DVD acquistati o noleggiati....
Io sapevo venissero da DVD acquistati o noleggiati....
parlo delle anteprime ovviamente.
Avevate sentito della notizia del ragazzo beccato a verona in un multisala mentre registrava l'audio di un film?
parlo delle anteprime ovviamente.
Avevate sentito della notizia del ragazzo beccato a verona in un multisala mentre registrava l'audio di un film?
Quello non lo definirei neanche piratare film....
sa di bufala ...
in pratica in quell'articolo si autoaccusano di aver violato la privacy di almeno quasi 4000 persone ( reato che in italia e' ancora punito in teoria ) e pure di voler mettere in atto estorsione e ricatto ....
però c'è l'ordinanza del tribunale di Roma. se la notizia è vera significa che un giudice ha stabilito che si possono raccogliere gli IP e che è lecito farne richiesta al provider...
ovviamente la condivisione di materiale protetto è illegale, anche se si tratta di musica acquistata. altrimenti basterebbe comprare un solo brano e farlo ascoltare a 100000 persone senza violare la legge...
onestamente questa è la parte che trovo più curiosa.
E se uno mette in condivisione del proprio materiale regolarmente acquistato? :mbe:
Invece è proprio qui il punto:
Io posso tranquillamente scaricarmi l'mp3 di una canzone di cui ho il cd originale, quindi diventa molto difficile scovare le violazioni
Invece distribuire materiale protetto da copyright è sempre un reato!
Invece è proprio qui il punto:
Io posso tranquillamente scaricarmi l'mp3 di una canzone di cui ho il cd originale, quindi diventa molto difficile scovare le violazioni
Invece distribuire materiale protetto da copyright è sempre un reato!
Conosci molta gente che scarica un mp3 di cui ha già il CD?
gigio2005
16-03-2007, 10:13
lol
ste storie mi fanno sempre piu' ridere...da quanto dicono le case discografiche sarebbero dovute fallire gia' 10 anni fa...ma che dico 10 anni fa... 30 anni fa cioe' da quando si "masterizzano" cassette pirata dagli amici possessori di originali...
IDEA
ARRESTIAMO TUTTI GLI ADOLESCENTI DEGLI ANNI 80 CHE DUPLICAVANO LE CASSETTE NELLO STEREO DOPPIA PIASTRA DELL'AMICO!!
ma.....LOL
Conosci molta gente che scarica un mp3 di cui ha già il CD?
Non capisco cosa c'entri la tua domanda :rolleyes:
La risposta è ovviamente NO, ma io sto parlando della legge, non dell'uso comune! :O
DonaldDuck
16-03-2007, 10:20
Conosci molta gente che scarica un mp3 di cui ha già il CD?
Anche perchè a quel punto sarebbe preferibile ripparli in proprio, controllare la qualità di codifica e risparmiare tempo ;) . A meno di non essere pratici.
LucaTortuga
16-03-2007, 10:22
Conosci molta gente che scarica un mp3 di cui ha già il CD?
Io l'ho fatto spesso (magari il cd in questione l'ho lasciato nella casa in montagna, e se mi viene voglia di sentirlo mi torna molto più comodo scaricarlo in dieci minuti da emule piuttosto che farmi 100 km in macchina per andare a prenderlo..)
C'è comunque un aspetto della notizia che mi lascia perplesso: qual'è il valore probatorio delle affermazioni della società Logistep?
Possono sostenere che quel certo IP, in un dato momento, condivideva files su internet.
L'utente cui corrisponde quell'IP risponde semplicemente: "non è vero".
A questo punto, l'onere probatorio spetta all'accusatore.
Come fa Logistep a provare che quell'utente ha effettivamente posto in essere l'attività criminosa di cui lo si accusa?
Non capisco cosa c'entri la tua domanda :rolleyes:
La risposta è ovviamente NO, ma io sto parlando della legge, non dell'uso comune! :O
E io sto parlando di pratica.... ;)
Se trovi uno sul p2p hai il 99% di possibilità che stia scaricando software illegale....
++CERO++
16-03-2007, 10:49
C'è comunque un aspetto della notizia che mi lascia perplesso: qual'è il valore probatorio delle affermazioni della società Logistep?
Possono sostenere che quel certo IP, in un dato momento, condivideva files su internet.
L'utente cui corrisponde quell'IP risponde semplicemente: "non è vero".
A questo punto, l'onere probatorio spetta all'accusatore.
Come fa Logistep a provare che quell'utente ha effettivamente posto in essere l'attività criminosa di cui lo si accusa?
Si, concordo...
Se questo fatto è vero, mi sembra veramente incredibile che un tribunale italiano si renda complice
di fornire dati personali ad una società estera, per permettere di ricattare e taglieggiare
migliaia di utenti internet.
Ancora, questo fatto darà il via a migliaia di truffe da parte di presunte ditte che vengono
a chiedere soldi ai soliti utenti internet.
Di truffe di questo tipo, ce ne sono a migliaia, adesso ci mancava anche questa...
Cmq. se qualcuno vi manda lettere di richiesta soldi, STRAPPATE TUTTO :sofico:
è la cosa migliore da fare.
P.S. Per quanto riguarda il mulo (consigli per difendere la propria riservatezza di dati personali)
1 - firewall sempre
2 - lista server sicuri
3 - blocco indirizzi IP fasulli
;)
Feric Jaggar
16-03-2007, 10:49
Come fa Logistep a provare che quell'utente ha effettivamente posto in essere l'attività criminosa di cui lo si accusa?
In base a quella che mi sembra la giurisprudenza prevalente, e che secondo me risponde ai criteri minimi di buonsenso, i rilievi di tipo informatico (e-mail, indirizzi IP ed altro) basati su log ed intercettazioni non hanno in giudizio un peso probatorio determinante se non sono suffragati dal rinvenimento fisico di corpi di reato presso il domicilio dell'accusato, che provi in modo certo ed incontrovertibile l'avvenuta consumazione del reato.
Non si può (ancora) essere condannati solo in base ad un log. Basta pensare, per citare la cronaca, che persino il contenuto delle intercettazioni telefoniche, quand'anche avvenute direttamente dagli organi di Polizia, ed attribuibili con certezza in base a perizie tecniche e vocali, richiede dei riscontri oggettivi.
Il valore legale degli indirizzi IP collezionati da privati in base a sniffing o attività provocatoria è ZERO; suggerisco a chi ricevessere lettere o richieste di indennizzo di denunciare immediatamente il loro autore per estorsione.
nomeutente
16-03-2007, 10:52
Questi stronzi
Se vuoi essere sanzionato, la cosa migliore che puoi fare è chiedermelo come cortesia, non è necessario tutto questo impegno.
E io sto parlando di pratica.... ;)
Se trovi uno sul p2p hai il 99% di possibilità che stia scaricando software illegale....
Ma nessuno sta sindacando sul fatto che la genti utilizzi il P2P in modo illegale piuttosto che legale... sto dicendo che PER LEGGE un utente che scarica materiale coperto da copyright NON LO STA OBBLIGATORIAMENTE FACENDO ILLEGALMENTE, mentre chi condivide materiale coperto da copyright LO STA FACENDO OBBLIGATORIAMENTE IN MODO ILLEGALE!
Se fossi una Major, non andrei a cercare chi scarica, ma chi condivide perchè c'è la sicurezza assoluta che sia nell'illegalità!
Tutto è nato per una domanda che è stata posta...
Ma nessuno sta sindacando sul fatto che la genti utilizzi il P2P in modo illegale piuttosto che legale... sto dicendo che PER LEGGE un utente che scarica materiale coperto da copyright NON LO STA OBBLIGATORIAMENTE FACENDO ILLEGALMENTE, mentre chi condivide materiale coperto da copyright LO STA FACENDO OBBLIGATORIAMENTE IN MODO ILLEGALE!
Se fossi una Major, non andrei a cercare chi scarica, ma chi condivide perchè c'è la sicurezza assoluta che sia nell'illegalità!
Tutto è nato per una domanda che è stata posta...
Di fatto no.... se io ho un CD di Madonna, lo condivido con te che anche tu ce l'hai, nessuno sta facendo niente di illegale....
Di fatto no.... se io ho un CD di Madonna, lo condivido con te che anche tu ce l'hai, nessuno sta facendo niente di illegale....
sì, ma se invece lo condividi su emule o bittorrent, stai sicuramente facendo una cosa illegale
LucaTortuga
16-03-2007, 11:14
In base a quella che mi sembra la giurisprudenza prevalente, e che secondo me risponde ai criteri minimi di buonsenso, i rilievi di tipo informatico (e-mail, indirizzi IP ed altro) basati su log ed intercettazioni non hanno in giudizio un peso probatorio determinante se non sono suffragati dal rinvenimento fisico di corpi di reato presso il domicilio dell'accusato, che provi in modo certo ed incontrovertibile l'avvenuta consumazione del reato.
Non si può (ancora) essere condannati solo in base ad un log. Basta pensare, per citare la cronaca, che persino il contenuto delle intercettazioni telefoniche, quand'anche avvenute direttamente dagli organi di Polizia, ed attribuibili con certezza in base a perizie tecniche e vocali, richiede dei riscontri oggettivi.
Esatto.
Ammettiamo che l'utente x abbia effettivamente posto in condivisione materiale protetto da copyright.
Nel momento stesso in cui riceve la lettera di diffida, l'utente provvede a cancellare in modo sicuro i files incriminati o, meglio ancora, elimina fisicamente dal proprio pc l'hard disk che conteneva/contiene tali files.
A quel punto, egli può tranquillamente sostenere, senza tema di smentita, di non aver mai nemmeno posseduto il materiale protetto.
Anche se, in seguito ad una denuncia nei suoi confronti supportata dalla documentazione di Logistep, dovessero sequestragli il pc, nessuno potrà rinvenirvi alcuna traccia del presunto reato contestato.
E l'accusa non potrà essere validamente sostenuta in giudizio.
Esatto.
Ammettiamo che l'utente x abbia effettivamente posto in condivisione materiale protetto da copyright.
Nel momento stesso in cui riceve la lettera di diffida, l'utente provvede a cancellare in modo sicuro i files incriminati o, meglio ancora, elimina fisicamente dal proprio pc l'hard disk che conteneva/contiene tali files.
A quel punto, egli può tranquillamente sostenere, senza tema di smentita, di non aver mai nemmeno posseduto il materiale protetto.
Anche se, in seguito ad una denuncia nei suoi confronti supportata dalla documentazione di Logistep, dovessero sequestragli il pc, nessuno potrà rinvenirvi alcuna traccia del presunto reato contestato.
E l'accusa non potrà essere validamente sostenuta in giudizio.
Anche perché potrebbe essere benissimo che qualcuno sia riuscito ad entrare nella sua rete wifi magari protetta male.
Se vuoi essere sanzionato, la cosa migliore che puoi fare è chiedermelo come cortesia, non è necessario tutto questo impegno.
FASCISTA !!!! :fuck: :fuck: FASCISTA !!!! :fuck:
:fuck: FASCISTA !!!! :fuck:
:fuck: FASCISTA !!!! :fuck: :fuck:
gigio2005
16-03-2007, 11:19
vi rendete conto che state parlando di aria fritta?
Di fatto no.... se io ho un CD di Madonna, lo condivido con te che anche tu ce l'hai, nessuno sta facendo niente di illegale....
Quando tu condividi, CONDIVIDI E BASTA! Non stai condivendo con qualcuno in particolare... METTI A DISPOSIZIONE, cosa che è chiaramente ILLEGALE!!!
Se quando acquisti un CD o un film, sul contratto c'è scritto che la fruizione è personale e che non puoi riprodurli in ambiene pubblici, figurati se puoi renderli disponibili su Internet!
Cmq direi di chiudere qui perchè mi sembra che il discorso non porti a nulla...
Cmq direi di chiudere qui perchè mi sembra che il discorso non porti a nulla...
Questo senza dubbio
Feric Jaggar
16-03-2007, 12:32
Anche se, in seguito ad una denuncia nei suoi confronti supportata dalla documentazione di Logistep, dovessero sequestragli il pc, nessuno potrà rinvenirvi alcuna traccia del presunto reato contestato.E l'accusa non potrà essere validamente sostenuta in giudizio.
Finchè in questo Paese esisterà appunto una legalità... ma visto che siamo ormai arrivati al voltoreato e allo psicoreato, la vedo grigia...
Praticamente ogni giorno leggo che l'Italia si è conformata - ovviamente nella declinazione peggiore, dopotutto c'è uno specifico di stupidità nazionale da osservare - a qualche provvedimento ovviamente UE, ovviamente sbagliato, iniquo, illogico, assurdo, aberrante.
E così, dopo che - per fortuna sporadicamente - tocca sopportare gli iniqui trattati sottoscritti oltre mezzo secolo fa con gli USA, adesso c'è un meccanismo di adeguamento automatico a decisioni altrui e gabellate per condivise. Oppure, senza nemmeno la farsa della condivisione, recepite perchè (ci siamo) obbligati a farlo.
L'idea tutta campata per aria che la UE sia una sorta di Cassa del Mezzogiorno Europea, in cui un nucleo virtuoso di cultura mitteleuropea anglo-franco-tedesca legifera, trascina di peso sulla strada della civiltà gli zoticoni latini tra i quali noi, va poi a cozzare con la constatazione che tutta questa "illuminata saggezza" è semplicemente espressione del lobbysmo industriale e multinazionale più elevato, in cui i trust dell'entertainment, dei farmaci, delle armi dettano direttamente le Leggi ai legislatori. Con buona pace delle specificità, delle risorse, della storia e delle ricchezze nazionali, del diritto all'autodeterminazione dei popoli.
Ecco allora che in piena conformità UE arrivano i prosciutti stagionati in 20 giorni (che puzzano di gatto morto), gli psicofarmaci per i bambini, le manette per chi scarica, la pretesa di raddrizzare i cetrioli perchè anche quelli si devono conformare ai capitolati UE sull'agricoltura.
FORTUNATAMENTE la UE collasserà sotto la zavorra dei nuovi arrivati...
tristissimamente VERO ...
aggiungerei la possibilità di creare cibi formaggi, acrni, vegetali che sono spazzatura in confronto alle leggi italiaane che erano in uso...
tutta m..rda che ora troviamo a far concorrenza slealissima con OTTIMI e SANI prodotti nazionali, colpevoli di non essere stati tutelati dai mafiosi governi italioti...
bene così...
:muro: :muro: :muro: :muro:
UE
il posto dove i peggio vizi e abitudini peculiari di ogni nazione diventano un nuovo standard per tutti !!!
L'atteggiamento della casa discografica è illegale.Praticamente dice "Dammi i soldi o ti rovino.E non chiedermi le prove del reato(:doh: )che hai commesso perchè tanto non te le do".Questa è ESTORSIONE.Poi:
Le persone - spiega Mahlknecht - riceveranno una diffida e una richiesta di cancellazione dei file. Inoltre dovranno promettere (con una scrittura privata, ndr.) che non metteranno più a disposizione opere protette da diritto d'autore". Tutto qui? Non proprio: verrà anche loro chiesto di versare quella che il legale definisce "modesta somma", un quantum nell'ordine delle centinaia di euro
Ma una società privata può fare ciò?La Giustizia italiana in che modo interviene in tutto questo(a parte chiedere i dati a Telecom)?
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