stbarlet
15-03-2007, 03:23
11/9: USA: KHALID SHEIKH MOHAMMED CONFESSA E SI VANTA, SONO STATO IO
WASHINGTON - Lo aveva già fatto nel segreto delle prigioni della Cia, ma stavolta Khalid Sheikh Mohammed ha voluto sgombrare il campo da ogni dubbio, nel mettere la propria firma sull'11 settembre. "Sono stato io, dall'A alla Z", ha detto l'ex leader di Al Qaida in una udienza militare a Guantanamo, assumendosi la responsabilità del più grave attentato terroristico nella storia. "Ero il direttore operativo per conto dello sceicco Osama bin Laden - ha detto Mohammed, attraverso un militare che lo ha assistito nell'udienza - per l'organizzazione, la pianificazione, gli sviluppi e l'esecuzione dell'operazione 11 settembre".
Come aveva promesso, il Pentagono ha diffuso il verbale dell'udienza che lo scorso fine settimana ha visto in un'aula americana per la prima volta l'uomo che un tempo era uno dei più stretti collaboratori di Osama bin Laden. Un racconto in 26 pagine delle ammissioni di Mohammed, che si è proclamato la 'mente' non solo dell'11 settembre, ma anche del primo attentato al World Trade Center del 1993 (per il quale è in carcere un suo nipote), del fallito attentato aereo del britannico Richard Reid (il terrorista con le scarpe imbottite di esplosivo) e di altri 26 di progetti eseguiti o solo studiati.
L'udienza serviva a confermare lo status di 'combattente nemico' di Mohammed, che lo scorso settembre per ordine del presidente George W.Bush è stato trasferito a Guantanamo con altri 13 presunti 'superterroristi', dopo essere sparito per anni in prigioni segrete della Cia. Il Pentagono è stato al centro di molte critiche internazionali in questi giorni per aver scelto di celebrare le udienze ai 14 detenuti speciali a porte chiuse, senza giornalisti o osservatori internazionali. Una decisione che la Difesa americana ha motivato con la previsione che nelle udienze emergessero informazioni riservate. I critici hanno accusato il Pentagono di voler in realtà impedire ai detenuti di parlare delle loro condizioni di prigionia nelle celle della Cia e dei metodi di interrogatorio.
Il ministero della Difesa ha comunque reso pubblici i verbali, dopo averli sottoposti a censura militare. Insieme a quello di Mohammed, sono stati diffusi quelli dello yemenita Ramzi Binalshibh - accusato di aver coordinato da Amburgo i 19 terroristi-kamikaze delle stragi - e del libanese Abu Faraj al Libi. Le ammissioni di Mohammed e la sua dettagliata ricostruzione di come Al Qaida, fin dalla metà degli anni Novanta, abbia preparato l'attacco all'America, erano già state depositate agli atti del processo a Zacarias Moussaoui, l'unica persona condannata negli Usa per l'11 settembre. In quel caso si trattava però di sintesi di verbali di interrogatori eseguiti dall'Fbi e dalla Cia in condizioni imprecisate. Stavolta invece Mohammed ha ripetuto l'ammissione di responsabilità di fronte a una commissione composta da tre giudici militari, che deve confermare il suo status di combattente nemico per poter procedere con l'iter che porterà al processo vero e proprio.
Fonte:ANSA.IT (http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_2112789443.html)
Io riamngo perplesso :mbe:
WASHINGTON - Lo aveva già fatto nel segreto delle prigioni della Cia, ma stavolta Khalid Sheikh Mohammed ha voluto sgombrare il campo da ogni dubbio, nel mettere la propria firma sull'11 settembre. "Sono stato io, dall'A alla Z", ha detto l'ex leader di Al Qaida in una udienza militare a Guantanamo, assumendosi la responsabilità del più grave attentato terroristico nella storia. "Ero il direttore operativo per conto dello sceicco Osama bin Laden - ha detto Mohammed, attraverso un militare che lo ha assistito nell'udienza - per l'organizzazione, la pianificazione, gli sviluppi e l'esecuzione dell'operazione 11 settembre".
Come aveva promesso, il Pentagono ha diffuso il verbale dell'udienza che lo scorso fine settimana ha visto in un'aula americana per la prima volta l'uomo che un tempo era uno dei più stretti collaboratori di Osama bin Laden. Un racconto in 26 pagine delle ammissioni di Mohammed, che si è proclamato la 'mente' non solo dell'11 settembre, ma anche del primo attentato al World Trade Center del 1993 (per il quale è in carcere un suo nipote), del fallito attentato aereo del britannico Richard Reid (il terrorista con le scarpe imbottite di esplosivo) e di altri 26 di progetti eseguiti o solo studiati.
L'udienza serviva a confermare lo status di 'combattente nemico' di Mohammed, che lo scorso settembre per ordine del presidente George W.Bush è stato trasferito a Guantanamo con altri 13 presunti 'superterroristi', dopo essere sparito per anni in prigioni segrete della Cia. Il Pentagono è stato al centro di molte critiche internazionali in questi giorni per aver scelto di celebrare le udienze ai 14 detenuti speciali a porte chiuse, senza giornalisti o osservatori internazionali. Una decisione che la Difesa americana ha motivato con la previsione che nelle udienze emergessero informazioni riservate. I critici hanno accusato il Pentagono di voler in realtà impedire ai detenuti di parlare delle loro condizioni di prigionia nelle celle della Cia e dei metodi di interrogatorio.
Il ministero della Difesa ha comunque reso pubblici i verbali, dopo averli sottoposti a censura militare. Insieme a quello di Mohammed, sono stati diffusi quelli dello yemenita Ramzi Binalshibh - accusato di aver coordinato da Amburgo i 19 terroristi-kamikaze delle stragi - e del libanese Abu Faraj al Libi. Le ammissioni di Mohammed e la sua dettagliata ricostruzione di come Al Qaida, fin dalla metà degli anni Novanta, abbia preparato l'attacco all'America, erano già state depositate agli atti del processo a Zacarias Moussaoui, l'unica persona condannata negli Usa per l'11 settembre. In quel caso si trattava però di sintesi di verbali di interrogatori eseguiti dall'Fbi e dalla Cia in condizioni imprecisate. Stavolta invece Mohammed ha ripetuto l'ammissione di responsabilità di fronte a una commissione composta da tre giudici militari, che deve confermare il suo status di combattente nemico per poter procedere con l'iter che porterà al processo vero e proprio.
Fonte:ANSA.IT (http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_2112789443.html)
Io riamngo perplesso :mbe: