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View Full Version : Accordo di convivenza


trallallero
03-03-2007, 16:11
Stavo cercando in rete informazioni per sapere se è vero che non posso detrarre niente dalle tasse anche se mantengo una convivente ed una figlia ed ho trovato questo:
http://www.separazione-divorzio.com/accordo_convivenza.php

Accordo di convivenza

Sempre più coppie decidono oggi di avviare una convivenza piuttosto che unirsi in matrimonio. Un tale tipo di scelta è determinato da ragioni di tipo economico, legale o semplicemente culturale e di scelta di vita.

Ma convivere significa anche accettare una situzione di fatto che non garantisce alcuna tutela in caso di cessazione del rapporto o nell'ipotesi di una prematura scomparsa di uno dei partner, o ancora, e più semplicemente, nel caso in cui sia necessario distinguere chiaramente i ruoli e l'apporto di ciascun convivente alla vita comune.

Un accordo di convivenza consente di regolarizzare le questioni economiche e patrimoniali del rapporto, anche per il caso di rottura del legame o di scomparsa prematura di uno dei partner. Possono stipulare il contratto le coppie di non coniugati che abbiano intenzione di intraprendere un rapporto stabile e duraturo di convivenza.

Il contratto di convivenza, in particolare, avrà ad oggetto:
- la scelta e le spese per l'abitazione comune
- i diritti ereditari e di successione tra i conviventi
- la disciplina delle spese comuni
- la disciplina dei doni e delle altre liberalità
- l'inventario, il godimento, la disponibilità e l'amministrazione dei beni comuni
- i diritti acquistati in regime di convivenza
- le incombenze e i reciprochi diritti in caso di cessazione della convivenza

Perché stipulare un accordo di convivenza?
Per condividere con chiarezza e lealtà i momenti, le difficoltà e le esigenze comuni
Per offrire sicurezza al partner in caso di scomparsa prematura del convivente
Per evitare spiacevoli problemi in caso di cessazione della convivenza

Il servizio comprende le seguenti prestazioni:
Verifica delle condizioni di convivenza decise dai partner
Redazione dell'accordo di convivenza da parte di un avvocato
Invio di una nota informativa contenente le istruzioni relative agli adempimenti da eseguire per effettuare personalmente la registrazione del contratto presso il competente Ufficio del Registro

Il costo del servizio è di 320,00 Euro (comprensivo dell'IVA e del versamento obbligatorio alla cassa previdenza avvocati). Se si desidera procedere alla registrazione del contratto, le relative spese sono a carico del richiedente.

Prima di accedere al servizio di accordo di convivenza on-line leggere le condizioni generali di contratto.

Per richiedere il servizio di accordo di convivenza compilate il modulo sottostante.

Entro 48 ore dalla richiesta sarete contattati da uno dei nostri legali per conoscere le Vostre specifiche richieste e Vi sarà inviata un e-mail contenente i dati del professionista incaricato, le informazioni utili alla redazione dell'accordo e le indicazioni necessarie per effettuare il pagamento.

Si ricorda che l'invio del presente modulo vale quale richiesta di preventivo gratuito e non vincola in alcun modo, né il richiedente, né il destinatario. Il contratto si intenderà concluso solo dal momento dell'avvenuta conoscenza del pagamento.

ATTENZIONE: non effettuate alcun pagamento prima di aver ottenuto la nostra risposta via e-mail e di aver parlato con uno dei nostri legali perché i dati che ci sono inviati devono essere preventivamente verificati.

Riempire i campi e premere il tasto INVIA IL MODULO in fondo alla pagina.
ok, costa 320 euro ma non mi sembra una pazzia e vedi tutelati i tuoi diritti. Non ho seguito molto il fatto dei DICO ma mi pare di capire che è già possibile fare una sorta di legame riconosciuto anche senza matrimonio.
O sbaglio ? :wtf:

reffbbdfanod
03-03-2007, 19:21
Io trovai questa pagina con i diritti che i conviventi già hanno ma non so quanto sia esatto ciò che c'è scritto:
http://www.avvenireonline.it/NR/exeres/C8DB82FF-773D-4D77-A9DD-30501449CD4D.htm

Inoltre Casini, ospite della trasmissione Che tempo che fa, disse che la cassazione ha già stabilito che il convivente può continuare a vivere nella casa del compagno deceduto.

L'unico problema che riesco ad immaginare, ma magari mi sfugge qualcosa, penso sia il fatto che l'eredità non può essere lasciata tutta al convivente ma una parte, detta legittima, va per forza ai parenti.

trallallero
03-03-2007, 20:37
Io trovai questa pagina con i diritti che i conviventi già hanno ma non so quanto sia esatto ciò che c'è scritto:
http://www.avvenireonline.it/NR/exeres/C8DB82FF-773D-4D77-A9DD-30501449CD4D.htm

Inoltre Casini, ospite della trasmissione Che tempo che fa, disse che la cassazione ha già stabilito che il convivente può continuare a vivere nella casa del compagno deceduto.
comincio a pensare che i dico siano solo un sfizio ovvero dare la possibilità a tutti di poter celebrare il rito del matrimonio. Facciano pure ma, se è così, gradirei pensassero a cose più importanti che in Italia certo non mancano.

L'unico problema che riesco ad immaginare, ma magari mi sfugge qualcosa, penso sia il fatto che l'eredità non può essere lasciata tutta al convivente ma una parte, detta legittima, va per forza ai parenti.
con un testamento regolarmente scritto e vidimato dubito i familiari possano metter naso, altrimenti vermanente siamo ancora incatenati al feudalesimo :muro:

sempreio
03-03-2007, 21:16
comincio a pensare che i dico siano solo un sfizio ovvero dare la possibilità a tutti di poter celebrare il rito del matrimonio. Facciano pure ma, se è così, gradirei pensassero a cose più importanti che in Italia certo non mancano.


con un testamento regolarmente scritto e vidimato dubito i familiari possano metter naso, altrimenti vermanente siamo ancora incatenati al feudalesimo :muro:



non siamo negli stati uniti dove ognuno può lasciare la propria eredità a chi vuole, una certa percentuale spetta comunque ai parenti di primo grado se non si è sposati

evelon
03-03-2007, 22:47
comincio a pensare che i dico siano solo un sfizio ovvero dare la possibilità a tutti di poter celebrare il rito del matrimonio. Facciano pure ma, se è così, gradirei pensassero a cose più importanti che in Italia certo non mancano.


con un testamento regolarmente scritto e vidimato dubito i familiari possano metter naso, altrimenti vermanente siamo ancora incatenati al feudalesimo :muro:

Feudalesimo :D

trallallero
04-03-2007, 09:09
non siamo negli stati uniti dove ognuno può lasciare la propria eredità a chi vuole, una certa percentuale spetta comunque ai parenti di primo grado se non si è sposati
male! perchè l'unica cosa che potrò lasciare io a mia figlia sarà un debito verso il fisco :muro:
E mi piacerebbe poterlo donare a chi so io :fiufiu:

Feudalesimo :D
no ?

Ileana
04-03-2007, 09:22
non siamo negli stati uniti dove ognuno può lasciare la propria eredità a chi vuole, una certa percentuale spetta comunque ai parenti di primo grado se non si è sposati
Ed infatti questo sarebbe, secondo me, l'UNICO punto da cambiare. Ma a prescindere per tutti.
Se io passo la mia vita da zitella e voglio lasciare tutto ai miei 35 gatti, nessuno me lo deve impedire.

AtenaPartenos
04-03-2007, 09:57
Ed infatti questo sarebbe, secondo me, l'UNICO punto da cambiare. Ma a prescindere per tutti.
Se io passo la mia vita da zitella e voglio lasciare tutto ai miei 35 gatti, nessuno me lo deve impedire.

Se hai debiti, i tuoi eredi possono fare la rinuncia all'eredità.

In caso contrario hai ragione, niente puoi fare, e il Di.Co. è una forzatura, se usato per risolvere questo discorso.

Leron
04-03-2007, 13:15
male! perchè l'unica cosa che potrò lasciare io a mia figlia sarà un debito verso il fisco :muro:
E mi piacerebbe poterlo donare a chi so io :fiufiu:



l'eredità può non essere accettata dall'erede se non la vuole

ChristinaAemiliana
04-03-2007, 13:28
non siamo negli stati uniti dove ognuno può lasciare la propria eredità a chi vuole, una certa percentuale spetta comunque ai parenti di primo grado se non si è sposati

Se non ricordo male, pure in presenza di testamento, una quota dell'eredità va agli ascendenti (quindi non ai fratelli) anche nel caso in cui si sia sposati ma non si abbiano figli.

Garantire una quota d'eredità alla famiglia può anche essere ragionevole (pur se personalmente mi limiterei a tutelare i figli minori in questo senso), ma la legge nostrana mi pare eccessivamente conservativa...a conti fatti in molti casi uno può disporre dei propri beni per 1/4 del totale soltanto...

trallallero
04-03-2007, 14:53
l'eredità può non essere accettata dall'erede se non la vuole
e questo mi sembra giusto, ma se voglio lasciare tutto alla mia convivente ?

Fritz!
04-03-2007, 14:58
Io trovai questa pagina con i diritti che i conviventi già hanno ma non so quanto sia esatto ciò che c'è scritto:
http://www.avvenireonline.it/NR/exeres/C8DB82FF-773D-4D77-A9DD-30501449CD4D.htm

Inoltre Casini, ospite della trasmissione Che tempo che fa, disse che la cassazione ha già stabilito che il convivente può continuare a vivere nella casa del compagno deceduto.

L'unico problema che riesco ad immaginare, ma magari mi sfugge qualcosa, penso sia il fatto che l'eredità non può essere lasciata tutta al convivente ma una parte, detta legittima, va per forza ai parenti.E' una sentenza giuridica, ben diversa dalla legge

Il diritto di continuare a vivere nella casa del convivente morto non è tutelato per legge... Se ne hai bisogno puoi fare ricorso alla magistratura e sperare che il giudice tenga conto del precedente giuridico... e non è detto, visto che non abbiamo un sistema di common law, e potresti anche dover arrivare fino alla corte costituzionale (quindi 10 anni o piu d'attesa)

Fritz!
04-03-2007, 15:00
e questo mi sembra giusto, ma se voglio lasciare tutto alla mia convivente ?

dipende...

se hai un figlio non puoi, perchè i figli hanno sempre una quota legittima...

anche i coniugi



In ogni caso un testamento è sempre impugnabile dai parenti

Fritz!
04-03-2007, 15:05
comincio a pensare che i dico siano solo un sfizio ovvero dare la possibilità a tutti di poter celebrare il rito del matrimonio. Facciano pure ma, se è così, gradirei pensassero a cose più importanti che in Italia certo non mancano.



Beh l'idea di base dei pacs (non i dico, che sono un pasticcio) è quella semplicemente di dare un valore pubblicistico a questi contratti, che in pratica significa 3 cose

1) che il contratto ha valore riconosciuto erga omnes
2) che costa qualche bollo e non le centinaia di euro di notaio /avvocato
3)ha un valore legale riconosciuto pubblicamente dallo stato. mentre invece oggi, credo, essendo una scrittura privata, deve stabilire un giudice la sua applicazione, e può essere sempre impugnato da chiunque

trallallero
04-03-2007, 15:08
dipende...

se hai un figlio non puoi, perchè i figli hanno sempre una quota legittima...

anche i coniugi



In ogni caso un testamento è sempre impugnabile dai parenti
vabbè, a parte l'eredità, ci sono vari punti nel contratto che ti garantiscono delle tutele:

- la scelta e le spese per l'abitazione comune
- i diritti ereditari e di successione tra i conviventi
- la disciplina delle spese comuni
- la disciplina dei doni e delle altre liberalità
- l'inventario, il godimento, la disponibilità e l'amministrazione dei beni comuni
- i diritti acquistati in regime di convivenza
- le incombenze e i reciprochi diritti in caso di cessazione della convivenza

Penso, se ho capito bene, che si possa stabilire cosa è un bene comune sul quale avere diritti in caso di interruzione della convivenza o morte del convivente. Mi piacerebbe sapere se la pensione è tra questi beni ...

trallallero
04-03-2007, 15:10
Beh l'idea di base dei pacs (non i dico, che sono un pasticcio) è quella semplicemente di dare un valore pubblicistico a questi contratti, che in pratica significa 3 cose

1) che il contratto ha valore riconosciuto erga omnes
2) che costa qualche bollo e non le centinaia di euro di notaio /avvocato
3)ha un valore legale riconosciuto pubblicamente dallo stato. mentre invece oggi, credo, essendo una scrittura privata, deve stabilire un giudice la sua applicazione, e può essere sempre impugnato da chiunque

ma allora i contratti privati a cosa servono ? :mbe:

Fritz!
04-03-2007, 15:18
ma allora i contratti privati a cosa servono ? :mbe:
beh se leggi tutta la parte patrimoniale privata e personale

La proprietò privata è un diritto personale, quindi la scrittura privata può gestirla liberamente...

Ma appena entrano in gioco diritti tutelati dalla legge ufficialmente (in primis l'eredità) diventa tutto molto piu incasinato, perchè un contratto privato non può andare contro la legge...

Cosicome, essendo una scrittura privati, non c'è nessun obbligo per i terzi di tenerne conto...

Per dire una azienda non è obbligata a riconoscerti l'assenza da lavoro per malattia della convivente.... Può farlo... oppure no... non c'è nessun obbligo legale

Giuridicamente "basterebbe" che lo stato desse una definizione standardizzata a questi contratti riconoscendo il valore pubblicistico, registrandoli da qualche parte

trallallero
04-03-2007, 15:23
beh se leggi tutta la parte patrimoniale privata e personale

La proprietò privata è un diritto personale, quindi la scrittura privata può gestirla liberamente...

Ma appena entrano in gioco diritti tutelati dalla legge ufficialmente (in primis l'eredità) diventa tutto molto piu incasinato, perchè un contratto privato non può andare contro la legge...

Cosicome, essendo una scrittura privati, non c'è nessun obbligo per i terzi di tenerne conto...

Per dire una azienda non è obbligata a riconoscerti l'assenza da lavoro per malattia della convivente.... Può farlo... oppure no... non c'è nessun obbligo legale

Giuridicamente "basterebbe" che lo stato desse una definizione standardizzata a questi contratti riconoscendo il valore pubblicistico, registrandoli da qualche parte
ah, capito grazie :)

OT: Ma per i precari c'è o no una definizione standardizzata ?

Fritz!
04-03-2007, 15:27
ah, capito grazie :)

OT: Ma per i precari c'è o no una definizione standardizzata ?

"precari" è un termine politico... non è che vuole dire molto
in pratica tutto ciò che è diverso da un contratto a tempo indeterminato