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View Full Version : La crisi scientifica del CNR


lowenz
02-03-2007, 16:32
Oh, ho trovato un bell'articolo riguardante una cosa importantissima.....e che forse apparirà in tutta la sua importanza quando sarà troppo tardi.....come sempre.

http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=4952

Articolo preso da "Le Scienze"

Le conseguenze della riforma del 2003 del Consiglio nazionale delle ricerche cominciano a farsi sentire: e riguardano in primo luogo la produzione scientifica.

Il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) è il massimo ente di ricerca italiano. Nel 2006 contava oltre 7500 dipendenti, di cui più di 4000 fra ricercatori e tecnologi assunti a tempo determinato o indeterminato. A questi numeri vanno aggiunti molti giovani in organico che danno un contributo importante alla ricerca scientifica attraverso varie forme di precariato. Nel 2006 lo Stato ha erogato per il CNR un finanziamento di 563 milioni di euro, e i ricercatori dell'ente hanno raccolto contributi esterni, sotto varie forme, per altri 298 milioni. Dopo l'ultima riforma avviata dal Ministro Moratti nel giugno 2003, il CNR si autodefinisce come un «Ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese».Il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (CIVR) ritiene che la produzione scientifica di un ente di ricerca possa essere definita sulla base della qualità di determinate categorie di prodotti che sono «libri e capitoli di libri, articoli su riviste, brevetti, progetti, composizioni, disegni e design, performance, mostre ed esposizioni, manufatti ed opere d'arte». Anche la Corte dei Conti afferma, nella sua relazione sulla gestione finanziaria del CNR, che le pubblicazioni scientifiche sono il primo indicatore degli esiti della ricerca. Insomma, nonostante qualche sfumatura, tutti sono bene o male d'accordo che le pubblicazioni sono un prodotto importante della ricerca scientifica.

I dati della produttività
Ho quindi analizzato le tendenze della produzione scientifica del CNR nell'ultimo decennio (1997-2006) utilizzando la più importante banca dati bibliografica internazionale (ISI Web of knowledge - Institute of Scientific Information). Essa non contiene i titoli di tutte le pubblicazioni scientifiche, ma solo quelle che sono apparse su riviste specializzate che hanno raggiunto un certo fattore di impatto. Impatto che si misura, in sostanza, contando quante volte gli articoli pubblicati da una certa rivista vengono citati da altre riviste altrettanto qualificate. Per evitare di confrontare insiemi sbilanciati nel tempo, ho effettuato l'analisi considerando insieme per tutto il periodo le pubblicazioni scientifiche di ricercatori del CNR, dell'Istituto nazionale di ottica applicata (INOA) e dell'Istituto di fisica della materia (INFM), aggregati al CNR con la riforma Moratti.L'analisi della produzione dell'ultimo decennio (1997-2006) ha evidenziato due fatti sostanziali. Da una parte una crescita significativa della produzione globale del CNR tra il 1997 e il 2004, e dall'altra una repentina flessione del numero totale di pubblicazioni a partire dal 2005 (si veda il grafico in alto).

http://data.kataweb.it/kpm2scienzex/field/fotoimage/fotoscienze/1296149

I dati relativi al 2006 non possono però essere ancora considerati definitivi, poiché alla stesura di questo articolo alcuni numeri di riviste relativi al 2006 non sono ancora stati pubblicati. Resta comunque evidente che la produttività scientifica del CNR ha avuto una netta flessione a partire dal 2005, nonostante il numero dei ricercatori in servizio sia rimasto sostanzialmente uguale a quello degli anni precedenti (Ufficio Stato Giuridico e Trattamento del Personale del CNR).

Il confronto fra CNR e Max Planck
È interessante confrontare i dati di CNR, INFM e INOA con quelli della Max Planck Gesellschaft (MPG), la più importante organizzazione di ricerca tedesca. I due enti hanno infatti una struttura confrontabile sia per dimensioni sia per missione, come è ben evidenziato dall'analisi delle percentuali di pubblicazioni dei due enti nelle diverse aree disciplinari (si veda la tabella qui sotto).
Il confronto ha messo in evidenza che i ricercatori tedeschi pubblicano in media più articoli ISI di quelli del CNR. Nel decennio considerato, il Max Planck ha pubblicato poco più di 60.000 lavori scientifici contro i 51.206 dell'insieme CNR, INFM e INOA. Tuttavia, se si osserva la dinamica temporale della produzione scientifica dei due enti, la differenza fra numero di pubblicazioni Max Planck e CNR tende a diminuire nel periodo 1997-2004 (si veda la figura in alto a sinistra). Ciò è dovuto al fatto che il tasso relativo di crescita della produzione scientifica del CNR è stato più alto nel periodo considerato. Ma a partire dal 2005 si osserva una netta inversione di tendenza: mentre il Max Planck continua a crescere, la produzione del CNR ha una battuta d'arresto che fa aumentare in modo significativo la distanza fra i due enti, riportandola a valori superiori a quelli osservati prima del 1997.
Una notazione a parte merita il confronto della qualità della produzione scientifica, che è peraltro sempre a favore del Max Planck. In media, ogni lavoro pubblicato dai ricercatori tedeschi nell'ultimo decennio è stato citato 19 volte, contro le 11 volte di ogni lavoro del CNR. Ma il rapporto fra la qualità delle pubblicazioni è cambiato nel tempo; il quoziente fra il numero di citazioni ricevute da un articolo «medio» della MPG e di un articolo «medio» del CNR è passato da un valore di 1,6 nel 1996 a 2,1 nel 2005 (si veda la figura in alto a destra). Ciò mette in evidenza un sostanziale maggiore impatto della ricerca tedesca rispetto a quella italiana, vantaggio che è andato sempre crescendo nel tempo.

Ridare slancio alla ricerca
La breve analisi bibliometrica riportata in queste pagine mette in evidenza che la produttività scientifica del CNR è stata in significativa crescita dal 1997 al 2004. A partire dal 2005 si sono poi fatti sentire gli effetti negativi dell'opera di riforma iniziata nel 2004, e ciò ha determinato una forte diminuzione della competitività scientifica.
I dati delle pubblicazioni scientifiche sono, a questo proposito, assolutamente indiscutibili. Le ragioni dell'involuzione sono ovviamente molteplici, e riguardano sia il nuovo assetto dell'ente, sia il clima di aperta conflittualità che si è determinato all'interno del CNR a partire dall'entrata in vigore del Decreto di riforma e successivamente dei nuovi regolamenti interni. Questi fatti hanno effettivamente interferito con la capacità dei ricercatori italiani di produrre nuove idee e generare innovazione.
Il quadro è oggettivamente preoccupante per tutta la ricerca italiana, e apre scenari altrettanto preoccupanti. Il recupero di competitività scientifica e il riallineamento della nostra ricerca agli standard europei e internazionali è nell'interesse di tutta la comunità nazionale, ma questo riallineamento implica l'inizio di una nuova stagione di riordino degli enti pubblici di ricerca italiana, e in particolare del CNR, che non è più rinviabile ma che non sarà senz'altro semplice.
Per ridare slancio alla sua capacità di ricerca e per frenare gli aspetti conflittuali generati dalle ultime vicende, questa stagione dovrà essere in grado di convincere l'intera comunità scientifica. E dovrà anche essere rapida. Per ora non ci resta che sperare che la politica italiana sappia leggere e interpretare al meglio questi auspici al di là delle forti divisioni che la caratterizzano: è in gioco, insieme a quello del CNR, anche parte del destino della nostra nazione.

Di Franco Miglietta

Le Scienze, febbraio 2007, n.462

generals
02-03-2007, 17:22
e te credo....: :muro:

Articolo Panorama:
http://www.usirdbricerca.it/documenti/Cnr/Il%20Messaggero%20%20del%2025%20febbraio%202007.pdf

Articolo Il Messaggero:
http://www.usirdbricerca.it/documenti/Cnr/Il%20Messaggero%20%20del%2025%20febbraio%202007.pdf

Da Il Foglietto di Usi/RdB n. 6 del 13 febbraio 2007
Occorre fare chiarezza per il bene della ricerca
di Rocco Tritto
Nella più che ottuagenaria storia degli enti pubblici di ricerca, non sembra esserci traccia
di “libro bianco” che abbia mai messo a nudo il perverso sistema di valutazione dell’attività
di ricerca svolta da migliaia di scienziati. Quanto emerso nello studio (che ha richiesto
quasi 6 mesi di lavoro) realizzato da Usi/RdB, e non da altri che pure dispongono di
risorse umane e finanziarie senza limiti, è solo la punta di un iceberg che da anni sta
mandando in frantumi uno dei settori vitali di ogni comunità civile. L’arroganza, da parte
del potere, e la fatalistica rassegnazione, da parte di chi invece dovrebbe reagire, sono il
vero fertilizzante di una sub specie di “gramigna”, maleodorante e nauseabonda, che
infesta oramai quasi tutti gli enti pubblici di ricerca. L’occasione offerta dal “libro bianco”
sui concorsi ex articolo 64 al Cnr non può e non deve essere sprecata. L’occasione è
unica e, forse, irripetibile. La valanga di attestazioni giunte in settimana alla redazione del
Foglietto lasciano ben sperare. Ora tocca al ministro vigilante battere un colpo. Dare un
segnale forte, con l’invio degli ispettori a piazzale Aldo Moro. Fabio Mussi è politico troppo
intelligente, esperto e navigato per liquidare il dossier con la stereotipata formula
“attendiamo che la giustizia faccia il suo corso”. I vertici del Cnr, grati, ringrazierebbero
sicuramente. Mussi, che da mesi tuona contro criteri e modalità baronali di reclutamento
e/o di progressione di docenti e ricercatori, sa bene che esistono le inchieste
amministrative, che seguono il loro corso, senza intralciare quello della magistratura che,
pure, dovrà dire la sua sulla inquietante vicenda. Ed è proprio una inchiesta amministrativa
che deve essere disposta. Al più presto. Per il bene della ricerca.

:rolleyes:

Fritz!
02-03-2007, 17:48
Per rendere piu nera la situazione bisogna dire che non c'è solo il problema dei fondi...

Io non faccio ricerca scientifica quindi non so direttamente come funziona....

Però a oxford avevo un amico di trieste che faceva un dottorato di ricerca ed era venuto in uk dopo che in Italia gli avevano rifiutato un posto perchè non aveva nessuna "amicizia" rilevante

gabi.2437
02-03-2007, 18:55
Ma lowenz, basta spammare, lo sai che in Italia abbiam altre cose a cui pensare, come i pacs e i dico, che minacciano la famiglia, ti pare che dobbiam pensare alla scienza? Che spesso tra l'altro va contro ciò che dice il papato? Eh insomma...

Nota: è un post sarcastico eh...

federuko
02-03-2007, 19:03
per fare la pizza non c'e' bisogno di finanziare il CNR

e che volete la pizza bionica?

fsdfdsddijsdfsdfo
02-03-2007, 19:10
Per rendere piu nera la situazione bisogna dire che non c'è solo il problema dei fondi...

Io non faccio ricerca scientifica quindi non so direttamente come funziona....

Però a oxford avevo un amico di trieste che faceva un dottorato di ricerca ed era venuto in uk dopo che in Italia gli avevano rifiutato un posto perchè non aveva nessuna "amicizia" rilevante

Un esempio?
Nella nostra università hanno dovuto annullare le FONDAMENTALI esercitazioni di teoria dei gruppi perchè non si potevano pagare gli assistenti per tenere lezione.


La nostra biblioteca è 4 anni che non viene aggiornata per mancanza di fondi.
E tu non hai idea di quanto siano importanti le pubblicazioni di matematica moderna.


I computer sono discretamente aggiornati. Ma manca il software.
Bello vero?
Abbiamo solo 20 licenze di Matlab. Nel corso siamo in 3 turni da 30.
E non nella nostra facoltà, ma in una sede distaccata, in condivisione con il dipartimento di tutte le Matematiche e Scienze Fisiche e Naturali.


Addirittura alcuni corsi sono stati aboliti, perchè non era garantito il posto ai professori.

I dottorandi sono passati da 30 5 anni fa, a 4 quest'anno.


Non so come stiano ai piani alti, ma di sicuro a noi servirebbe immediatamente una mano.


E non siamo l'università di puntacalabra.
Siamo la statale di milano.

lowenz
02-03-2007, 19:17
Ma lowenz, basta spammare, lo sai che in Italia abbiam altre cose a cui pensare, come i pacs e i dico, che minacciano la famiglia, ti pare che dobbiam pensare alla scienza? Che spesso tra l'altro va contro ciò che dice il papato? Eh insomma...

Nota: è un post sarcastico eh...
:D ;)

fsdfdsddijsdfsdfo
02-03-2007, 19:20
per fare la pizza non c'e' bisogno di finanziare il CNR

e che volete la pizza bionica?

sei ironico vero?

D.O.S.
02-03-2007, 21:00
Ma lowenz, basta spammare, lo sai che in Italia abbiam altre cose a cui pensare, come i pacs e i dico, che minacciano la famiglia, ti pare che dobbiam pensare alla scienza? Che spesso tra l'altro va contro ciò che dice il papato? Eh insomma...

Nota: è un post sarcastico eh...

:D ;)

sei ironico vero?

signori così non va ... l'ironia ed il sarcasmo non vengono colti e rischiano di generare fraintendimenti propongo di introdurre una notazione apposita per esprimere sarcasmo
eccola qua :
[SARCASMO MODE ON ]
.....
............
..................
[SARCASMO MODE OFF ]
in questo modo non ci saranno più fraintendimenti :O
in alternativa si potrebbe usare una faccina ... avete delle proposte ?

Maxmel
02-03-2007, 21:31
signori così non va ... l'ironia ed il sarcasmo non vengono colti e rischiano di generare fraintendimenti propongo di introdurre una notazione apposita per esprimere sarcasmo
eccola qua :
[SARCASMO MODE ON ]
.....
............
..................
[SARCASMO MODE OFF ]
in questo modo non ci saranno più fraintendimenti :O
in alternativa si potrebbe usare una faccina ... avete delle proposte ?

queste :rolleyes: :D

D.O.S.
02-03-2007, 21:58
queste :rolleyes: :D

ah si ? è la faccina del sarcasmo .. ho sempre pensato che volesse dire : voglio fare il pignolo e l'antipatico.
grazie :rolleyes:
:D

federuko
03-03-2007, 00:27
scusate ma prendere l'italia sul serio mi sembra una lotta persa in partenza....
onestamente se avessi deciso di farlo e di continuare a vivere nell'italiota peninsula adesso starei compiendo attentati uno dopo l'altro con obiettivo l'indipendenza della mia un tempo gloriosa citta' - caduta in disgrazia da quando soggiogata dalla repubblica di pulcinella e cosa vostra, ma visto che ritengo non ne valga assolutamente la pena e per di piu' essendo un pacifista convinto, ho tolto il disturbo e sto a pijarvi per il c..o da questo forum (con un po' di amaro in bocca per il fatto di saper di non poter tornare a vivere nella fogna natia...)

pasolini diceva cmq che la serieta' e' la virtu' di coloro che non ne possiedono altre

bjt2
04-03-2007, 18:04
Infatti... :O La serietà al governo! :O

Cfranco
05-03-2007, 08:04
Infatti... :O La serietà al governo! :O
Stiamo parlando del disastro della gestione Moratti , quella che ha decapitato il CNR mettendoci a capo 4 politici amici suoi al posto dei ricercatori , il tutto mediante un colpo di mano illegale :rolleyes:

Quanto sia mai stato interessato il governo Berlusconi alla ricerca si può capire anche dai piccoli fatti , a fine 2005 "Le Scienze" ha inviato ai due candidati premier ( Prodi e Berlusconi ) una serie di domande riguardanti il futuro della scienza in Italia e i progetti di governo che avevano per essa , Prodi ha risposto , Berlusconi no , però contemporaneamente all' uscita del numero che avrebbe dovuto pubblicare entrambe le risposte era in edicola una succulenta intervista al candidato del polo pubblicata sul prestigioso periodico "Mani di fata" articolata sul lavoro all' uncinetto .

bjt2
05-03-2007, 22:58
Stiamo parlando del disastro della gestione Moratti , quella che ha decapitato il CNR mettendoci a capo 4 politici amici suoi al posto dei ricercatori , il tutto mediante un colpo di mano illegale :rolleyes:

Quanto sia mai stato interessato il governo Berlusconi alla ricerca si può capire anche dai piccoli fatti , a fine 2005 "Le Scienze" ha inviato ai due candidati premier ( Prodi e Berlusconi ) una serie di domande riguardanti il futuro della scienza in Italia e i progetti di governo che avevano per essa , Prodi ha risposto , Berlusconi no , però contemporaneamente all' uscita del numero che avrebbe dovuto pubblicare entrambe le risposte era in edicola una succulenta intervista al candidato del polo pubblicata sul prestigioso periodico "Mani di fata" articolata sul lavoro all' uncinetto .

Suvvia, ero sarcastico... :O

Piuttosto seriamente, ho parlato con il mio capo di questo articolo... La situazione è vecchia... E' un fatto politico... E' vero che il numero di pubblicazioni è diminuito, ma c'è una polemica tra Pistella e chi ha redatto il calcolo dell'impact factor... Sembra che, secondo il direttore del CNR, o quello che è 'sto Pistella, il calcolo più equo dell'impact factor, dia tale valore in crescita: della serie, meno articoli, ma più importanti... Comunque per quello che riguarda quello che pensa il mio capo, pensa che in effetti dopo la riforma si è pensato più a fare la ricerca che porta più soldi: gli ho riportato anche le cifre scritte più sopra. Il nostro istituto riceve "solo" 100k euro all'anno dallo stato, il resto tutto da privati. Questo perchè il nostro isittuto è privo di sede. Molti istituti del CNR sono in affitto in enormi strutture e pagano anche le guardie giurate, oltre a tutte le bollette... Noi essendo ospitati in un policlinico... Non paghiamo nulla... :D O meglio, paghiamo una convenzione a prezzo di favore... In cambio loro possono usare molte apparecchiature comprate a scopo di ricerca, per la clinica ordinaria... Chamali fessi! Abbiamo anche una risonanza da 3 Tesla tra i primi in Italia! Il fatto di fare di più le ricerche che portano soldi (di privati), credo che valga un po' per tutti gli istituti...

dantes76
05-03-2007, 23:16
sei ironico vero?

no, realista, per fare la pizza, non serve la bionica, cosi come non servono le nanoteconologie, per fare il grana....o per fare le mutande firmate D&G.. i dazzi dazzzzzzzzzzzzi.....dazzi subito....

evelon
06-03-2007, 09:16
La ricerca italiana è a pezzi ma non da ora o da pochi anni....

Da quello che sento in facoltà la caduta libera non è cominciata da poco.