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View Full Version : IRAN: MONDO IN ALLARME PER LA SFIDA SUL NUCLEARE


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28-02-2007, 09:06
FOnte http://cooperazione.agi.it/?doc=200702261527-1126-RT1-CRO-0-CO02&page=1&id=cooperazione.altre

IRAN: MONDO IN ALLARME PER LA SFIDA SUL NUCLEARE
(AGI) - Roma, 26 feb. - Il mondo e' in allarme per la sfida iraniana sul nucleare che ha fatto salire la tensione con gli Stati Uniti ai livelli di guardia. Oggi e' in programma a Londra una riunione del "5+1", i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu piu' la Germania, per una valutazione sulla possibilita' di nuove sanzioni dopo che giovedi' scorso un rapporto del direttore dell'Aiea, Mohammed ElBaradei, ha certificato le indadempienze di Teheran. Sul tavolo ci sono pesanti limitazioni commerciali, ad esempio sui crediti all'export, l'embargo sulla vendita di armi a Teheran e la messa al bando di societa' finanziarie e commerciali della repubblica islamica.
Ma l'Iran non accenna ad abbassare i toni: dopo che il presidente Mahmud Ahmadinejad ha definito quello della scelta nucleare un treno "senza freni, ne' retromarcia" e il viceministro degli Esteri ha parlato di un Paese pronto "anche alla guerra", e' arrivato un nuovo monito: "Porre la sospensione dell'arricchimento dell'uranio come la precondizione per i negoziati e' una richiesta illegale e illogica e contraddice la dignita' della nazione iraniana", ha affermato in una conferenza stampa il portavoce del governo Gholamhossein Elham. La risposta bellicosa degli Stati Uniti, che non escludono l'opzione militare e avvertono che serve "un bottone del freno" per il treno che sta portando Teheran all'atomica, suscita timori per una possibile escalation.
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha avvertito che Mosca e' "preoccupata" per la possibilita' di un'azione militare Usa contro l'Iran. "Le previsioni e le indiscrezioni su un attacco militare americano in Iran si sono intensificate e questo e' preoccupante", ha dichiarato il capo della diplomazia russa citato dall'agenzia Interfax. (AGI) Sar
261527 FEB 07

Star trek
01-03-2007, 11:30
Fonte http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2007-02-28T214036Z_01_SCE875346_RTRIDST_0_OITTP-IRAN-IRAQ-MILITANTI.XML

L'Iran recluta militanti da usare in Iraq contro Usa
mercoledì, 28 febbraio 2007 10.40 137
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di David Morgan

WASHINGTON (Reuters) - L'Iran ha reclutato una rete di fedeli fra gli estremisti sciiti in Iraq addestrati nell'uso di armi perforanti contro le forze statunitensi invece che contro i rivali sunniti, secondo quanto riferiscono funzionari al lavoro per i servizi segreti.

Secondo gli ufficiali, la squadra speciale Quds, che fa parte delle guardie rivoluzionarie iraniane, sarebbe riuscita a penetrare in alcune organizzazioni irachene, come l'Armata Mehdi, per reclutare militanti e addestrarli nell'uso di armi speciali in grado di perforare le corazze dei mezzi blindati.

Questo tipo di armi, fino ad oggi, hanno causato la morte di 170 soldati Usa, secondo i dati del Pentagono.

"L'obiettivo non sembra essere quello di rafforzare i partner politici dell'Iran in Iraq, ma di causare problemi alle truppe americane", ha detto un ex membro dei servizi segreti che segue da vicino la situazione in Iraq.

Teheran nega di fornire armi ai ribelli iraniani e il presidente George W. Bush ha detto che gli Stati Uniti non posso al momento provare la complicità dei leader iraniani nella faccenda.

Ma il capo dei servizi segreti statunitensi Mike McConnell ha detto in settimana al Senato che queste armi perforanti sono fabbricate in Iran e sono poi contrabbandate in Iraq dalla squadra Quds.

Alcuni esperti credono che l'Iran fornisca all'Iraq apposta armi identificabili per mostrare agli Usa quello che i suoi soldati potrebbero trovarsi a fronteggiare in caso di un tentativo di invasione.

Star trek
01-03-2007, 11:32
Fonte : http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo351188.shtml

Iraq, summit con Usa, Siria e Iran
Casa Bianca: "Non siamo a una svolta"
Il prossimo 10 marzo gli Stati Uniti si siederanno intorno a un tavolo con Iran e Siria alla conferenza sulla sicurezza in Iraq, ma l'amministrazione Bush annuncia che non ci sarà nessuna svolta in politica estera. "Alcuni hanno interpretato come un mutamento di politica la nostra partecipazione alla riunione - ha detto il portavoce della Casa Bianca, Tony Snow - ma la cosa è assolutamente non vera".

Gli Stati Uniti hanno finora sempre respinto colloqui diretti con Teheran e Damasco perché i due paesi, secondo Washington, aiutano i terroristi. Nel caso dell'Iran l'amministrazione Bush ha sempre posto la rinuncia di Teheran al suo programma nucleare come condizione per contatti diretti. Nel caso della Siria la condizioni sono ancora più vaghe. Snow ha sottolineato che gli Stati Uniti si sono già trovati altre volte in passato allo stesso tavolo con Siria e Iran, a conferenze internazionali, e quindi l'evento di marzo in Iraq non costituisce in alcun modo "una svolta".

Al summit sulla sicurezza organizzata dal governo iracheno "per sostenere la riconciliazione in Iraq" si svolgerà a Baghdad. Alla conferenza sono stati invitati i Paesi confinanti (Iran, Turchia, Siria, Giordania e Arabia Saudita) e i cinque Paesi membri permanenti dell'Onu (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti), la Lega Araba, l'Organizzazione della Conferenza islamica, l'Egitto e il Bahrein.

La Siria, la Francia e le Nazioni Unite hanno già confermato la loro partecipazione. L'Iran ha espresso una chiara disponibilità a partecipare, "se cio è nell'interesse dell'Iraq", come ha detto il capo negoziatore per il nucleare Ali Larijani. La Siria ha invece detto "sì" tramite il ministero degli esteri citato dall' agenzia ufficiale Sana, mentre una fonte ufficiale protetta dall'anonimato ha sostenuto che "la presenza degli Usa e la loro volonta' di aprire consultazioni con Damasco sulla questione irachena è un passo nella giusta direzione".

A Washinton il segretario di Stato Condoleezza Rice ha detto di sperare che Siria e Iran "colgano l'opportunità per migliorare i loro rapporti con l'Iraq e contribuire alla pace",
mentre Londra ha affermato che di certo "l'incontro è positivo, ma alla fine dei colloqui devono prodursi risultati concreti". Risultati che dovrebbero poi spianare la strada ad una nuova conferenza, questa volta a livello di ministri degli esteri, da tenersi ad aprile, forse ad Istanbul, a cui sarebbero invitati gli stessi partecipanti del 10 marzo più i Paesi del G8.
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