easyand
27-02-2007, 18:11
BEIRUT - I ripetuti incidenti tra abitanti del sud del Libano e 'caschi blu' dell'Unifil potrebbero avere "gravi conseguenze": a lanciare l'allarme è stato il leader cristiano Samir Geagea, mentre i commentatori politici libanesi ipotizzano che le frizioni delle ultime settimane possano degenerare in uno scontro tra la forza Onu e Hezbollah.
Il suo leader, Sayyed Hassan Nasrallah, ha però dichiarato venerdì scorso che il movimento sciita appoggiato da Iran e Siria "non ha problemi" con l'Unifil e "non ha interesse" ad averne.
E anche il comandante della forza Onu in Libano, il generale Claudio Graziano, ha espresso un'analoga opinione.
GLI EPISODI DI INSOFFERENZA
Tuttavia negli ultimi giorni, un team medico del contingente francese dell'Unifil è stato scacciato da un villaggio nel sud del Libano per la seconda volta in pochi mesi e una pattuglia del contingente spagnolo è stata presa a sassate.
"Qualcuno sta provocando problemi con l'Unifil e questo può avere gravi conseguenze", ha detto. "E' inaccettabile che un giorno si chieda a queste truppe di mantenere il cessate-il- fuoco e l'indomani si cerchi di liberarsene", ha aggiunto.
I timori di una possibile esplosione di violenza interna si sono rafforzati dopo che l'esercito libanese ha sequestrato l' 8 febbraio un camion carico di armi, che a detta di Hezbollah erano dirette nel sud del Libano, ma che secondo i suoi avversari erano invece più adatte per battaglie di strada, a distanza ravvicinata. E oggi la polizia ha scoperto trenta chili di tritolo e 19 detonatori in un quartiere cristiano di Beirut, quattro giorni dopo che un ordigno a tempo era stato disinnescato in un quartiere musulmano della capitale, a nord della quale tre persone sono state uccise il 13 febbraio in una doppia esplosione a bordo di minibus.
Il suo leader, Sayyed Hassan Nasrallah, ha però dichiarato venerdì scorso che il movimento sciita appoggiato da Iran e Siria "non ha problemi" con l'Unifil e "non ha interesse" ad averne.
E anche il comandante della forza Onu in Libano, il generale Claudio Graziano, ha espresso un'analoga opinione.
GLI EPISODI DI INSOFFERENZA
Tuttavia negli ultimi giorni, un team medico del contingente francese dell'Unifil è stato scacciato da un villaggio nel sud del Libano per la seconda volta in pochi mesi e una pattuglia del contingente spagnolo è stata presa a sassate.
"Qualcuno sta provocando problemi con l'Unifil e questo può avere gravi conseguenze", ha detto. "E' inaccettabile che un giorno si chieda a queste truppe di mantenere il cessate-il- fuoco e l'indomani si cerchi di liberarsene", ha aggiunto.
I timori di una possibile esplosione di violenza interna si sono rafforzati dopo che l'esercito libanese ha sequestrato l' 8 febbraio un camion carico di armi, che a detta di Hezbollah erano dirette nel sud del Libano, ma che secondo i suoi avversari erano invece più adatte per battaglie di strada, a distanza ravvicinata. E oggi la polizia ha scoperto trenta chili di tritolo e 19 detonatori in un quartiere cristiano di Beirut, quattro giorni dopo che un ordigno a tempo era stato disinnescato in un quartiere musulmano della capitale, a nord della quale tre persone sono state uccise il 13 febbraio in una doppia esplosione a bordo di minibus.