indelebile
26-02-2007, 19:17
COMUNI: SOLO L’8,4% HA AUMENTATO L’ADDIZIONALE COMUNALE IRPEF
Allarme aumento addizionali comunali Irpef ? Secondo la CGIA di Mestre è una paura che va ridimensionata. Infatti, solo l’8, 4 % dei comuni italiani, 684 amministrazioni per l’esattezza, hanno aumentato, entro il 15 febbraio scorso, l’addizionale sul reddito delle persone fisiche. Praticamente 9 milioni 832 mila 866 cittadini saranno potenzialmente interessati da questi nuovi aumenti.
A spiegare la situazione – ma soprattutto a tranquillizzare gli animi dei contribuenti italiani dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle impennate dell’Irpef in tutta la penisola - è la CGIA di Mestre.
Sulla base di una dettagliata elaborazione realizzata dagli esperti dell’Ufficio Studi dell’associazione degli artigiani, infatti, la realtà appare inequivocabile: l’incremento dell’addizionale comunale Irpef riguarderà potenzialmente solo il 17, 3 % della popolazione. Questa la popolazione che vive nei Comuni in cui è stato deliberato l’aumento entro il 15 febbraio scorso; un’operazione che, grazie a questa eventuale decisione, consente alle Amministrazioni comunali di incassare un acconto del 30 % già nel 2007 con l’applicazione delle nuove aliquote. Per quei Comuni, invece, che decideranno di aumentare l’addizionale con una delibera entro il 31 marzo 2007, l’incasso avverrà sulla base delle vecchie aliquote. “Un fatto questo – commenta Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre - che ci fa presupporre che, probabilmente, non ci saranno molti altri Sindaci disposti ad aumentare l’addizionale: altrimenti l’avrebbero già fatto. Infatti, chi voleva incrementare l’imposta per godere dei vantaggi di un maggior gettito e dell’incasso anticipato – conclude Giuseppe Bortolussi – lo ha già fatto entro la metà di questo mese”. Intanto, gli esperti dell’Ufficio Studi, accanto al ridimensionamento dei timori del belpaese, fanno luce sulla geografia degli aumenti. In cima alla classifica ci sono i Comuni della provincia di Trieste dove l’incidenza delle amministrazioni che hanno deciso l’incremento dell’addizionale corrisponde al 92,7 % del totale della popolazione della provincia. Segue Forlì – Cesena (74, 4 %), Roma (74, 3 %), Parma (73, 4 %), Ferrara (70, 5 %), Bologna (70,8%) e Ferrara (70,5 %). Nessun incremento, invece, per i comuni delle province di Enna, Crotone, Livorno, Matera, Prato, Potenza, Ragusa, Siracusa e Trento. Per quanto riguarda l’aumento dell’addizionale Irpef per ciascun contribuente, in cima alla classifica troviamo Roma. In pratica ogni contribuente residente nei Comuni della provincia di Roma che hanno aumentato l’addizionale si troverà a pagare 90 euro in più rispetto al 2006. Seguono i contribuenti dei comuni di Trieste (+ 78 euro), quelli di Oristano (+ 77 euro), di Lecce (+ 76 euro) e di Campobasso (+ 74 euro). Molto meglio va nei comuni di Imperia e Teramo, dove l’aumento medio a cui ciascun contribuente si troverà a far fronte arriva a 15 euro.
La fonte è insospettabile, è da sempre ipercritica con il governo, insomma pare le solite esagerazioni dei tassofobici
Allarme aumento addizionali comunali Irpef ? Secondo la CGIA di Mestre è una paura che va ridimensionata. Infatti, solo l’8, 4 % dei comuni italiani, 684 amministrazioni per l’esattezza, hanno aumentato, entro il 15 febbraio scorso, l’addizionale sul reddito delle persone fisiche. Praticamente 9 milioni 832 mila 866 cittadini saranno potenzialmente interessati da questi nuovi aumenti.
A spiegare la situazione – ma soprattutto a tranquillizzare gli animi dei contribuenti italiani dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle impennate dell’Irpef in tutta la penisola - è la CGIA di Mestre.
Sulla base di una dettagliata elaborazione realizzata dagli esperti dell’Ufficio Studi dell’associazione degli artigiani, infatti, la realtà appare inequivocabile: l’incremento dell’addizionale comunale Irpef riguarderà potenzialmente solo il 17, 3 % della popolazione. Questa la popolazione che vive nei Comuni in cui è stato deliberato l’aumento entro il 15 febbraio scorso; un’operazione che, grazie a questa eventuale decisione, consente alle Amministrazioni comunali di incassare un acconto del 30 % già nel 2007 con l’applicazione delle nuove aliquote. Per quei Comuni, invece, che decideranno di aumentare l’addizionale con una delibera entro il 31 marzo 2007, l’incasso avverrà sulla base delle vecchie aliquote. “Un fatto questo – commenta Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre - che ci fa presupporre che, probabilmente, non ci saranno molti altri Sindaci disposti ad aumentare l’addizionale: altrimenti l’avrebbero già fatto. Infatti, chi voleva incrementare l’imposta per godere dei vantaggi di un maggior gettito e dell’incasso anticipato – conclude Giuseppe Bortolussi – lo ha già fatto entro la metà di questo mese”. Intanto, gli esperti dell’Ufficio Studi, accanto al ridimensionamento dei timori del belpaese, fanno luce sulla geografia degli aumenti. In cima alla classifica ci sono i Comuni della provincia di Trieste dove l’incidenza delle amministrazioni che hanno deciso l’incremento dell’addizionale corrisponde al 92,7 % del totale della popolazione della provincia. Segue Forlì – Cesena (74, 4 %), Roma (74, 3 %), Parma (73, 4 %), Ferrara (70, 5 %), Bologna (70,8%) e Ferrara (70,5 %). Nessun incremento, invece, per i comuni delle province di Enna, Crotone, Livorno, Matera, Prato, Potenza, Ragusa, Siracusa e Trento. Per quanto riguarda l’aumento dell’addizionale Irpef per ciascun contribuente, in cima alla classifica troviamo Roma. In pratica ogni contribuente residente nei Comuni della provincia di Roma che hanno aumentato l’addizionale si troverà a pagare 90 euro in più rispetto al 2006. Seguono i contribuenti dei comuni di Trieste (+ 78 euro), quelli di Oristano (+ 77 euro), di Lecce (+ 76 euro) e di Campobasso (+ 74 euro). Molto meglio va nei comuni di Imperia e Teramo, dove l’aumento medio a cui ciascun contribuente si troverà a far fronte arriva a 15 euro.
La fonte è insospettabile, è da sempre ipercritica con il governo, insomma pare le solite esagerazioni dei tassofobici