Teox82
24-02-2007, 10:29
LANCIATO IN SARDEGNA LO SHUTTLE ITALIANO
LANUSEI - E' stato lanciato intorno alle 8 dall'aeroporto di Tortolì-Arbatax, in Ogliastra, lo shuttle Usv(Velivolo senza pilota) costruito dal Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali. Annullata per due volte a causa delle sfavorevoli condizioni meteo, oggi il tempo ha consentito l'avvio della missione. Per motivi di sicurezza, una vasta zona intorno allo scalo è stata interdetta al traffico aereo e navale.
Lo shuttle italiano è stato agganciato ad un gigantesco pallone aerostatico (cento metri di diametro), per mezzo del quale raggiungerà una quota di circa 20 chilometri dal suolo. Da lì planerà in mare a velocità transonica (fino a 1,5 Mach) per raccogliere dati sull'aerodinamica che si riveleranno utili alla costruzione dei velivoli spaziali del futuro. Tutte le fasi di volo vengono seguite da una centrale operativa presso il Poligono Interforze del Salto di Quirra, che partecipa alla missione. Il recupero dell'Usv avverrà in mattinata ad opera di unità della Marina militare italiana.(ANSA)
Il PRORA-USV è un programma tecnologico che punta a realizzare, progettare e mettere a disposizione della comunità scientifica ed industriale una famiglia di Laboratori Volanti (Flying Test Beds, FTBs), da impiegare sistematicamente e consecutivamente per testare e qualificare in volo le tecnologie ritenute “abilitanti” per lo sviluppo di future generazioni di Lanciatori Riutilizzabili.
Non avendo a riferimento nessuna specifica configurazione di nuovo e prossimo lanciatore, il trend assunto nel Programma USV è stato sin dall’inizio verso il concetto di sistema di trasporto Single Stage To Orbit – Horizontal Take off and Horizontal Landing (SSTO-HTHL), meglio noto cone Aerospazioplano.
Obiettivo finale del programma è la realizzazione di una missione orbitale completa, con una piattaforma che sia tecnologicamente rappresentativa di un velivolo da trasporto spaziale rientrante, caratterizzata da un profilo di rientro in atmosfera evoluto rispetto a quelli convenzionali delle capsule e dello Space Shuttle, in termini di capacità di manovra e adattabilità della missione. Con tale missione, si intende perseguire l’obiettivo strategico di attestare una capacità tecnologica nazionale di accesso allo spazio e di rientro avanzato.
L’obiettivo finale sarà perseguito attraverso l’esecuzione di una sequenza di missioni legate da una “consecutio logica” di complessità tecnologica e di volo crescente. Per tale motivo, il programma è concettualmente strutturato in due linee principali di attività: Sistema e Tecnologie.
La linea USV Sistema è incentrata sulla progettazione, realizzazione e operazione (esecuzione delle missioni) di due piattaforme di volo Flying Test Bed (FTB), denominate rispettivamente FTB_1 e FTB_X.
In aderenza alla logica sequenziale stabilita come requisito di base delle varie missioni, entrambe le piattaforme FTB_1 e FTB_X sono concepite secondo un comune indirizzo progettuale, teso a garantire la più ampia capacità e adattabilità dei sistemi alle necessità di sperimentazione in volo di aspetti tecnologici critici per lo sviluppo di una capacità di rientro evoluta. I principali requisiti di progetto dei velivoli sono:
* elevata capacità di manovra e controllo, grazie ad un appropriata configurazione aerodinamica e ad un sistema avanzato di guida e controllo;
* elevata flessibilità di configurazione e di missione, al fine di ospitare diverse categorie di esperimenti scientifici, tramite la intercambiabilità e riconfigurabilità del sistema di sensori e di parti del velivolo (per es. “nose” e “wing leaging edge”);
* massima comunanza possibile tra le configurazioni aero-strutturali e dei sistemi di bordo dei laboratori, al fine di ottimizzare gli sforzi progettuali e gli sviluppi tecnologici;
* riutilizzabilità dei sistemi di volo, intesa come possibilità di realizzazione più voli, a valle di un adeguata attività di manutenzione
* possibilità di ospitare un carico pagante.
La piattaforma FTB_1 è progettata per missioni nei regimi di moto transonico e supersonico, caratteristici della parte di volo di rientro in bassa atmosfera; sebbene la piattaforma FTB_1 sia in grado di eseguire più voli, l’attuale programmazione prevede la copertura finanziaria delle seguenti missioni:
* Drop Test Transonico (DTFT, Dropped Transonic Flight Test), nel numero di almeno 3, relativo ad un inviluppo in volo con Mach massimo [1.0÷1.4]
* Drop Test Supersonico (DSFT, Dropped Supersonic Flight Test), relativo ad un inviluppo di volo con Mach massimo [1.8÷2.5]
I due tipi di test sono del tutto uguali dal punto di vista della modalità e del sito di lancio, in quanto entrambi verranno sganciati in quota da un pallone stratosferico. Il DSFT è stato previsto per introdurre uno step intermedio di volo tra il regime sub-sonico e quello ipersonico, poiché le caratteristiche di stabilità (latero-direzionali) cambiano in maniera significativa nel passaggio al regime supersonico.
http://www.cira.it/usv/IMG/profilo/real1.jpg
La piattaforma FTB_X, secondo le linee guida dell’ultima revisione del programma USV, dovrà coprire tutti i requisiti di missione precedentemente attribuiti alle piattaforme FTB_2 (voli sub-orbitali e voli ipersonici orizzontali) e FTB_3 (voli orbitali).
Pertanto, la piattaforma dovrà essere concepita per eseguire due classi di missione:
* Rientro Sub-orbitale (SRT, Sub-orbital Reentry Test)
* Rientro da orbita bassa (ORT, Orbital Reentry Test).
In aderenza all’approccio logico del programma, il rientro sub-orbitale (SRT) è comunque da intendersi come un passo intermedio rispetto alla missione finale ORT, necessario proprio a convalidare tutti gli aspetti tecnologici e di sistema connessi con la parte atmosferica del rientro, tra cui:
* il comportamento aero-strutturale a regimi di volo ad alta entalpia;
* concetti innovativi di termo-strutture e materiali ceramici ad elevata resistenza, in grado di assicurare la sopravvivenza ad elevate energie;
* ampia manovrabilità e controllabilità del velivolo in volo ipersonico planato, allo scopo di garantire strategie di guida al rientro sia convenzionali, ad assetti elevati, sia innovative, a massima efficienza aerodinamica per un maggiore down-range o che comprendano tratti di volo ipersonico orizzontale;
* operazioni di lancio, orbiting e de-orbiting.
http://www.cira.it/usv/IMG/ftbx_vega.jpghttp://www.cira.it/usv/IMG/profilo/xtutti.jpg
La linea USV Tecnologie è incentrata sullo sviluppo di tecnologie peculiari del rientro, in ambiti disciplinari ritenuti strategici per il CIRA, sia per il consolidamento di esperienze pregresse (modellistica e progettazione aerodinamica e aero-termodinamica, sistemi di volo) sia per lo sviluppo di medio-lungo periodo di core competencies dei laboratori del CIRA (materiali e strutture innovativi, propulsione, sistemi avionici intelligenti).
Nella prima stesura del programma del 2000, erano state identificate 7 linee di sviluppo tecnologico:
* SHS: Termo-strutture a base di materiali ceramici ad elevate prestazioni termo-meccaniche
* CLAE: Modellistica e metodologie avanzate per l’analisi e progettazione aerotermodinamica di configurazioni del rientro
* GNC: Guida, navigazione e controllo di velivoli di rientro
* CRYO: Serbatoi criogenici in composito per propellenti liquidi (LOX, LH2)
* AHW: Strutture intelligenti adattabili alle condizioni di volo (es. ala), basate su leghe a memoria di forma
* PROP: Propulsione Air Breathing (scramjet), legata allo sviluppo dell’aerospazioplano
* I&IHMS: Health monitoring e management, per il controllo intelligente dello stato del sistema velivolo
Nell’ultima revisione del programma (2004), si è deciso di focalizzare le risorse sulle prime tre delle sopra elencate linee tecnologiche, con un forte orientamento allo sviluppo di prototipi dimostrativi e test in ambienti rilevanti (TRL=6) che consentano la convalida delle tecnologie e/o metodologie per il loro impiego a livello sistema, nello sviluppo della piattaforma FTB_X.
Le altre linee tecnologiche, non ritenute critiche per lo sviluppo di FTB_X, sono state collocate nella configurazione B del programma e, quindi, in stato di stand by in attesa di futuri finanziamenti.
Eccezione è rappresentata dalla linea sui serbatoi, per la quale si è deciso di portare avanti le attività fino al completamento della prototipazione e test in scala, previsto nel corso 2006. +
(informazioni tratte dal sito ufficiale www.cira.it)
:)
LANUSEI - E' stato lanciato intorno alle 8 dall'aeroporto di Tortolì-Arbatax, in Ogliastra, lo shuttle Usv(Velivolo senza pilota) costruito dal Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali. Annullata per due volte a causa delle sfavorevoli condizioni meteo, oggi il tempo ha consentito l'avvio della missione. Per motivi di sicurezza, una vasta zona intorno allo scalo è stata interdetta al traffico aereo e navale.
Lo shuttle italiano è stato agganciato ad un gigantesco pallone aerostatico (cento metri di diametro), per mezzo del quale raggiungerà una quota di circa 20 chilometri dal suolo. Da lì planerà in mare a velocità transonica (fino a 1,5 Mach) per raccogliere dati sull'aerodinamica che si riveleranno utili alla costruzione dei velivoli spaziali del futuro. Tutte le fasi di volo vengono seguite da una centrale operativa presso il Poligono Interforze del Salto di Quirra, che partecipa alla missione. Il recupero dell'Usv avverrà in mattinata ad opera di unità della Marina militare italiana.(ANSA)
Il PRORA-USV è un programma tecnologico che punta a realizzare, progettare e mettere a disposizione della comunità scientifica ed industriale una famiglia di Laboratori Volanti (Flying Test Beds, FTBs), da impiegare sistematicamente e consecutivamente per testare e qualificare in volo le tecnologie ritenute “abilitanti” per lo sviluppo di future generazioni di Lanciatori Riutilizzabili.
Non avendo a riferimento nessuna specifica configurazione di nuovo e prossimo lanciatore, il trend assunto nel Programma USV è stato sin dall’inizio verso il concetto di sistema di trasporto Single Stage To Orbit – Horizontal Take off and Horizontal Landing (SSTO-HTHL), meglio noto cone Aerospazioplano.
Obiettivo finale del programma è la realizzazione di una missione orbitale completa, con una piattaforma che sia tecnologicamente rappresentativa di un velivolo da trasporto spaziale rientrante, caratterizzata da un profilo di rientro in atmosfera evoluto rispetto a quelli convenzionali delle capsule e dello Space Shuttle, in termini di capacità di manovra e adattabilità della missione. Con tale missione, si intende perseguire l’obiettivo strategico di attestare una capacità tecnologica nazionale di accesso allo spazio e di rientro avanzato.
L’obiettivo finale sarà perseguito attraverso l’esecuzione di una sequenza di missioni legate da una “consecutio logica” di complessità tecnologica e di volo crescente. Per tale motivo, il programma è concettualmente strutturato in due linee principali di attività: Sistema e Tecnologie.
La linea USV Sistema è incentrata sulla progettazione, realizzazione e operazione (esecuzione delle missioni) di due piattaforme di volo Flying Test Bed (FTB), denominate rispettivamente FTB_1 e FTB_X.
In aderenza alla logica sequenziale stabilita come requisito di base delle varie missioni, entrambe le piattaforme FTB_1 e FTB_X sono concepite secondo un comune indirizzo progettuale, teso a garantire la più ampia capacità e adattabilità dei sistemi alle necessità di sperimentazione in volo di aspetti tecnologici critici per lo sviluppo di una capacità di rientro evoluta. I principali requisiti di progetto dei velivoli sono:
* elevata capacità di manovra e controllo, grazie ad un appropriata configurazione aerodinamica e ad un sistema avanzato di guida e controllo;
* elevata flessibilità di configurazione e di missione, al fine di ospitare diverse categorie di esperimenti scientifici, tramite la intercambiabilità e riconfigurabilità del sistema di sensori e di parti del velivolo (per es. “nose” e “wing leaging edge”);
* massima comunanza possibile tra le configurazioni aero-strutturali e dei sistemi di bordo dei laboratori, al fine di ottimizzare gli sforzi progettuali e gli sviluppi tecnologici;
* riutilizzabilità dei sistemi di volo, intesa come possibilità di realizzazione più voli, a valle di un adeguata attività di manutenzione
* possibilità di ospitare un carico pagante.
La piattaforma FTB_1 è progettata per missioni nei regimi di moto transonico e supersonico, caratteristici della parte di volo di rientro in bassa atmosfera; sebbene la piattaforma FTB_1 sia in grado di eseguire più voli, l’attuale programmazione prevede la copertura finanziaria delle seguenti missioni:
* Drop Test Transonico (DTFT, Dropped Transonic Flight Test), nel numero di almeno 3, relativo ad un inviluppo in volo con Mach massimo [1.0÷1.4]
* Drop Test Supersonico (DSFT, Dropped Supersonic Flight Test), relativo ad un inviluppo di volo con Mach massimo [1.8÷2.5]
I due tipi di test sono del tutto uguali dal punto di vista della modalità e del sito di lancio, in quanto entrambi verranno sganciati in quota da un pallone stratosferico. Il DSFT è stato previsto per introdurre uno step intermedio di volo tra il regime sub-sonico e quello ipersonico, poiché le caratteristiche di stabilità (latero-direzionali) cambiano in maniera significativa nel passaggio al regime supersonico.
http://www.cira.it/usv/IMG/profilo/real1.jpg
La piattaforma FTB_X, secondo le linee guida dell’ultima revisione del programma USV, dovrà coprire tutti i requisiti di missione precedentemente attribuiti alle piattaforme FTB_2 (voli sub-orbitali e voli ipersonici orizzontali) e FTB_3 (voli orbitali).
Pertanto, la piattaforma dovrà essere concepita per eseguire due classi di missione:
* Rientro Sub-orbitale (SRT, Sub-orbital Reentry Test)
* Rientro da orbita bassa (ORT, Orbital Reentry Test).
In aderenza all’approccio logico del programma, il rientro sub-orbitale (SRT) è comunque da intendersi come un passo intermedio rispetto alla missione finale ORT, necessario proprio a convalidare tutti gli aspetti tecnologici e di sistema connessi con la parte atmosferica del rientro, tra cui:
* il comportamento aero-strutturale a regimi di volo ad alta entalpia;
* concetti innovativi di termo-strutture e materiali ceramici ad elevata resistenza, in grado di assicurare la sopravvivenza ad elevate energie;
* ampia manovrabilità e controllabilità del velivolo in volo ipersonico planato, allo scopo di garantire strategie di guida al rientro sia convenzionali, ad assetti elevati, sia innovative, a massima efficienza aerodinamica per un maggiore down-range o che comprendano tratti di volo ipersonico orizzontale;
* operazioni di lancio, orbiting e de-orbiting.
http://www.cira.it/usv/IMG/ftbx_vega.jpghttp://www.cira.it/usv/IMG/profilo/xtutti.jpg
La linea USV Tecnologie è incentrata sullo sviluppo di tecnologie peculiari del rientro, in ambiti disciplinari ritenuti strategici per il CIRA, sia per il consolidamento di esperienze pregresse (modellistica e progettazione aerodinamica e aero-termodinamica, sistemi di volo) sia per lo sviluppo di medio-lungo periodo di core competencies dei laboratori del CIRA (materiali e strutture innovativi, propulsione, sistemi avionici intelligenti).
Nella prima stesura del programma del 2000, erano state identificate 7 linee di sviluppo tecnologico:
* SHS: Termo-strutture a base di materiali ceramici ad elevate prestazioni termo-meccaniche
* CLAE: Modellistica e metodologie avanzate per l’analisi e progettazione aerotermodinamica di configurazioni del rientro
* GNC: Guida, navigazione e controllo di velivoli di rientro
* CRYO: Serbatoi criogenici in composito per propellenti liquidi (LOX, LH2)
* AHW: Strutture intelligenti adattabili alle condizioni di volo (es. ala), basate su leghe a memoria di forma
* PROP: Propulsione Air Breathing (scramjet), legata allo sviluppo dell’aerospazioplano
* I&IHMS: Health monitoring e management, per il controllo intelligente dello stato del sistema velivolo
Nell’ultima revisione del programma (2004), si è deciso di focalizzare le risorse sulle prime tre delle sopra elencate linee tecnologiche, con un forte orientamento allo sviluppo di prototipi dimostrativi e test in ambienti rilevanti (TRL=6) che consentano la convalida delle tecnologie e/o metodologie per il loro impiego a livello sistema, nello sviluppo della piattaforma FTB_X.
Le altre linee tecnologiche, non ritenute critiche per lo sviluppo di FTB_X, sono state collocate nella configurazione B del programma e, quindi, in stato di stand by in attesa di futuri finanziamenti.
Eccezione è rappresentata dalla linea sui serbatoi, per la quale si è deciso di portare avanti le attività fino al completamento della prototipazione e test in scala, previsto nel corso 2006. +
(informazioni tratte dal sito ufficiale www.cira.it)
:)