<Straker>
08-02-2007, 10:21
Da "La Stampa" di martedi' 6 febbraio 2007, sezione Economia
INIZIATIVA PER LANCIARE I NUOVI MODELLI
Marchionne fa il concessionario
Chissà se indosserà la felpina azzurra dell’azienda o se preferirà l’austero maglioncino blu ormai diventato un cult? Come che sia sabato mattina, al Mirafiori Motor Village, l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, venderà automobili al pubblico. Non si era mai visto nella storia ultracentenaria dell’azienda un Ad che apre porte, solleva cofani, accende fari, sciorina consumi, illustra colori, ragiona sui finanziamenti agevolati. Ma la musica, si sa, è davvero cambiata. E poi quello del come vendere e del come farlo bene per Marchionne è un pallino. Arrivato in una Torino depressa e ansiosa per le sorti della sua fabbrica, il manager, approfittando del fatto che al momento nessuno ancora lo riconosceva per strada, si era infilato in più di una concessionaria per verificare di persona come venivano proposte le auto. E persino sabato scorso, dopo la due giorni di presentazione della Bravo, non ha resistito e si è fatto un giro di concessionarie così tanto per vedere se tutta la macchina girava a pieno ritmo. Per girare ha girato visto che nel fine settimana di «Porte aperte», dedicato proprio alla Bravo, più di 400 mila persone - tra ragazzi, famiglie, coppie - hanno occupato manu militari i 750 concessionari Fiat italiani. Si sono deliziati con 37 mila test drive a bordo delle 3 mila auto messe a disposizione. E alla fin ben in mille hanno ordinato l’auto evocata dalla roca, sensuale voce di Gianna Nannini. Sabato Marchionne arriverà al Village - come i torinesi chiamano confidenzialmente il più grande centro di vendita diretta in Europa dove una volta c’era la fabbrica e adesso si può anche comprare gadget, prendere il caffè, fare un corso di guida, sentire musica - con la sua squadra. Tutti a vendere: da Luca De Meo, responsabile del marchio Fiat a Franco Miniero, responsabile Fiat dei veicoli commerciali; dal capo del Centro Stile, Frank Stephenson al responsabile dello sviluppo prodotto Giuseppe Bonollo.
A settembre un altro gruppo di dirigenti, appena un poco meno megagalattico, aveva già passato un week end da commesso. Allora erano otto - tutti uomini e donne, come si dice in gergo, «di prodotto» - che si erano divertiti un mondo a raccontare le auto da loro progettate ai compratori esterrefatti. E quelli di Torino non sono mai acquirenti facili perché spesso sono operai e tecnici che le automobili le hanno modellate con le proprie mani. E ai quali non la si può raccontare. Allora i dirigenti erano stati istruiti con un breve corso in azienda. Marchionne forse il corso se lo è fatto da sè in quell’affollata e caldissima giornata prenatalizia, quando ha a lungo intrattenuto un venditore di stampanti della Fnac per capire bene come stava presentando i prodotti.
INIZIATIVA PER LANCIARE I NUOVI MODELLI
Marchionne fa il concessionario
Chissà se indosserà la felpina azzurra dell’azienda o se preferirà l’austero maglioncino blu ormai diventato un cult? Come che sia sabato mattina, al Mirafiori Motor Village, l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, venderà automobili al pubblico. Non si era mai visto nella storia ultracentenaria dell’azienda un Ad che apre porte, solleva cofani, accende fari, sciorina consumi, illustra colori, ragiona sui finanziamenti agevolati. Ma la musica, si sa, è davvero cambiata. E poi quello del come vendere e del come farlo bene per Marchionne è un pallino. Arrivato in una Torino depressa e ansiosa per le sorti della sua fabbrica, il manager, approfittando del fatto che al momento nessuno ancora lo riconosceva per strada, si era infilato in più di una concessionaria per verificare di persona come venivano proposte le auto. E persino sabato scorso, dopo la due giorni di presentazione della Bravo, non ha resistito e si è fatto un giro di concessionarie così tanto per vedere se tutta la macchina girava a pieno ritmo. Per girare ha girato visto che nel fine settimana di «Porte aperte», dedicato proprio alla Bravo, più di 400 mila persone - tra ragazzi, famiglie, coppie - hanno occupato manu militari i 750 concessionari Fiat italiani. Si sono deliziati con 37 mila test drive a bordo delle 3 mila auto messe a disposizione. E alla fin ben in mille hanno ordinato l’auto evocata dalla roca, sensuale voce di Gianna Nannini. Sabato Marchionne arriverà al Village - come i torinesi chiamano confidenzialmente il più grande centro di vendita diretta in Europa dove una volta c’era la fabbrica e adesso si può anche comprare gadget, prendere il caffè, fare un corso di guida, sentire musica - con la sua squadra. Tutti a vendere: da Luca De Meo, responsabile del marchio Fiat a Franco Miniero, responsabile Fiat dei veicoli commerciali; dal capo del Centro Stile, Frank Stephenson al responsabile dello sviluppo prodotto Giuseppe Bonollo.
A settembre un altro gruppo di dirigenti, appena un poco meno megagalattico, aveva già passato un week end da commesso. Allora erano otto - tutti uomini e donne, come si dice in gergo, «di prodotto» - che si erano divertiti un mondo a raccontare le auto da loro progettate ai compratori esterrefatti. E quelli di Torino non sono mai acquirenti facili perché spesso sono operai e tecnici che le automobili le hanno modellate con le proprie mani. E ai quali non la si può raccontare. Allora i dirigenti erano stati istruiti con un breve corso in azienda. Marchionne forse il corso se lo è fatto da sè in quell’affollata e caldissima giornata prenatalizia, quando ha a lungo intrattenuto un venditore di stampanti della Fnac per capire bene come stava presentando i prodotti.