PDA

View Full Version : Il distacco da Itaca


lelezanza
04-02-2007, 12:04
Posto qui la mia ultima 'creazione', rimettendola al vostro giudizio perché la mia idea è quella di scrivere un libro 'autobiografico' sulla falsa riga dell'odissea.
Attendo quindi i vs commenti...... belli o brutti che siano, l'importante è che siano SINCERI !!! Grazie per l'attenzione e.... buona lettura :read:

Ulisse fu completamente invaso dalla tristezza, poi chiuse gli occhi e tra le silenziose pieghe della sua anima pensò :

Come potrei andare senza pena? Ahimè, non senza una profonda piaga nello spirito lascerò questa città.....
Lunghi furono i giorni di Amore e gioia vissuti fra le sue mura, così come lunghe queste ultime notti in solitudine e dolore : ma quale orribile bestia lascerebbe il suo Amore o il suo dolore senza batter ciglio ?

Troppo brandelli della mia essenza ho sparso nelle sue vie, troppi figli del mio spirito segnano i suoi migliori momenti di vita, quindi non posso staccarmene senza peso o dolore : ciò che mi tolgo oggi è una pelle che strappo con le mie stesse mani..... questo cuore che lascio è un caduto della mia stessa sete di verità, un reietto dell'infamia e delle umane miserie...

Eppure io non posso trattenermi più a lungo; perché ho già atteso troppo ed invano : questo mare, che richiama a sé ogni cosa, mi rivuole indietro e mi spinge ad imbarcarmi............. sebbene brucino ferocemente queste ferite ardenti, restare ancora ad aspettare su questo scoglio mi gelerebbe e fisserebbe in un'eterna posa di glaciale cristallo.........

Dio come vorrei poter prendere con me tutto ciò che è stato...... Ahi, come morde invece il cuore partire senza sapere cosa è davvero stato.... la mia voce un tempo le diede le ali : però da sola Lei dovrà rendermi, se vorrà, quella giustizia e quelle verità che merito..... da sola e senza più questo suo nido sicuro dovrà essere capace di volare …

Raggiunse quindi la sua scogliera, si volse ancora verso il mare e ne vide la schiuma delle onde. Allora la sua anima gridò:

La mia anima ora è in attesa del giusto vento, la mia smania tacerà appena spiegherò le vele per partire..... Attendi ancora un istante mare immenso, padre azzurro e paziente: assaporo con un finale respiro quest'aria stregata; lasciami rivolgerle un ultimo sguardo d'amore; ti chiedo solo un estremo mormorio per questa scogliera, poi verrò tra i tuoi flutti, come un navigatore fra altri mille naviganti.......

Ulisse si rialzò e mentre si allontanava rivide tutto ciò che avrebbe dovuto lasciare lì contro il suo volere, vide le labbra di Padri, Madri e Figli che si schiudevano in un mesto e struggente Addio, quindi si domandò :

Come riscatterò e affrancherò queste vittime che mi hanno costretto a mietere ? Potrà mai una vile separazione gettare il seme del giorno del raduno ? Come e che cosa potrò offrire a chi oggi resta nel solco suo malgrado ? Potranno mai capire che la mia notte più buia è stata in realtà la mia alba di resurrezione ?

Fui cercatore di Luce e ora divento un marinaio cercatore di quiete : quali tesori troverò nei silenzi ? Quando arriverà il dì del mio raccolto, in quali campi avrò sepolto il mio rancore ? Si schiuderanno in loro le gemme del mio Albero d’affetto ?!?

Ulisse parlò a se stesso dicendo tutte queste cose con parole amare, però molto di più fu ciò che rimase intrappolato nel silenzio del suo cuore, perché egli non poteva infatti esprimere il suo segreto più profondo:

Lui quella Itaca così sublime eppur crudele non l’avrebbe mai lasciata…..

Brand
04-02-2007, 12:06
Sarà il vino del pranzo ma alla terza riga mi è cascata la testa :D

thotgor
04-02-2007, 12:13
non voler fare qualcosa di forzatamente aulico. Sennò facciamo gli italiani come al solito, che badano più alla forma che al contenuto ;)

daemon
04-02-2007, 12:37
prosa pesante e faticosa: snellire è d'obbligo

aracnox
04-02-2007, 12:46
2 riga... e stavo cadendo in letargo

Buffus
04-02-2007, 12:46
Posto qui la mia ultima 'creazione', rimettendola al vostro giudizio perché la mia idea è quella di scrivere un libro 'autobiografico' sulla falsa riga dell'odissea.
Attendo quindi i vs commenti...... belli o brutti che siano, l'importante è che siano SINCERI !!! Grazie per l'attenzione e.... buona lettura :read:

Ulisse fu completamente invaso dalla tristezza, poi chiuse gli occhi e tra le silenziose pieghe della sua anima pensò :

Come potrei andare senza pena? Ahimè, non senza una profonda piaga nello spirito lascerò questa città.....
Lunghi furono i giorni di Amore e gioia vissuti fra le sue mura, così come lunghe queste ultime notti in solitudine e dolore : ma quale orribile bestia lascerebbe il suo Amore o il suo dolore senza batter ciglio ?

Troppo brandelli della mia essenza ho sparso nelle sue vie, troppi figli del mio spirito segnano i suoi migliori momenti di vita, quindi non posso staccarmene senza peso o dolore : ciò che mi tolgo oggi è una pelle che strappo con le mie stesse mani..... questo cuore che lascio è un caduto della mia stessa sete di verità, un reietto dell'infamia e delle umane miserie...

Eppure io non posso trattenermi più a lungo; perché ho già atteso troppo ed invano : questo mare, che richiama a sé ogni cosa, mi rivuole indietro e mi spinge ad imbarcarmi............. sebbene brucino ferocemente queste ferite ardenti, restare ancora ad aspettare su questo scoglio mi gelerebbe e fisserebbe in un'eterna posa di glaciale cristallo.........

Dio come vorrei poter prendere con me tutto ciò che è stato...... Ahi, come morde invece il cuore partire senza sapere cosa è davvero stato.... la mia voce un tempo le diede le ali : però da sola Lei dovrà rendermi, se vorrà, quella giustizia e quelle verità che merito..... da sola e senza più questo suo nido sicuro dovrà essere capace di volare …

Raggiunse quindi la sua scogliera, si volse ancora verso il mare e ne vide la schiuma delle onde. Allora la sua anima gridò:

La mia anima ora è in attesa del giusto vento, la mia smania tacerà appena spiegherò le vele per partire..... Attendi ancora un istante mare immenso, padre azzurro e paziente: assaporo con un finale respiro quest'aria stregata; lasciami rivolgerle un ultimo sguardo d'amore; ti chiedo solo un estremo mormorio per questa scogliera, poi verrò tra i tuoi flutti, come un navigatore fra altri mille naviganti.......

Ulisse si rialzò e mentre si allontanava rivide tutto ciò che avrebbe dovuto lasciare lì contro il suo volere, vide le labbra di Padri, Madri e Figli che si schiudevano in un mesto e struggente Addio, quindi si domandò :

Come riscatterò e affrancherò queste vittime che mi hanno costretto a mietere ? Potrà mai una vile separazione gettare il seme del giorno del raduno ? Come e che cosa potrò offrire a chi oggi resta nel solco suo malgrado ? Potranno mai capire che la mia notte più buia è stata in realtà la mia alba di resurrezione ?

Fui cercatore di Luce e ora divento un marinaio cercatore di quiete : quali tesori troverò nei silenzi ? Quando arriverà il dì del mio raccolto, in quali campi avrò sepolto il mio rancore ? Si schiuderanno in loro le gemme del mio Albero d’affetto ?!?

Ulisse parlò a se stesso dicendo tutte queste cose con parole amare, però molto di più fu ciò che rimase intrappolato nel silenzio del suo cuore, perché egli non poteva infatti esprimere il suo segreto più profondo:

Lui quella Itaca così sublime eppur crudele non l’avrebbe mai lasciata…..

mi piace molto!! è un testo suggestivo e molto scorrevole :)

a mio avviso l'unica pecca (a parte una ripetizione Dio come vorrei poter prendere con me tutto ciò che è stato...... Ahi, come morde invece il cuore partire senza sapere cosa è davvero stato....) è che il tono narrativo è troppo basso....dovresti ricercare termini più aulici, più ricercati. Questo a mio avviso....poi se invece il tuo intento è scrivere in modo "user friendly", pur non cadendo nella normale semplicità della lingua parlata, beh ci sei riuscito bene :)
Direi che l'unica pecca insomma è solo un po' la mancanza di aulicità...a mio avviso ;)

thotgor
04-02-2007, 12:55
si ma non siamo più ai tempi di virgilio...un discorso è voler emulare qualcuno..un discorso è voler avere proprie idee

Roby^^
04-02-2007, 13:03
Posto qui la mia ultima 'creazione', rimettendola al vostro giudizio perché la mia idea è quella di scrivere un libro 'autobiografico' sulla falsa riga dell'odissea.
Attendo quindi i vs commenti...... belli o brutti che siano, l'importante è che siano SINCERI !!! Grazie per l'attenzione e.... buona lettura :read:

Ulisse fu completamente invaso dalla tristezza, poi chiuse gli occhi e tra le silenziose pieghe della sua anima pensò :

Come potrei andare senza pena? Ahimè, non senza una profonda piaga nello spirito lascerò questa città.....
Lunghi furono i giorni di Amore e gioia vissuti fra le sue mura, così come lunghe queste ultime notti in solitudine e dolore : ma quale orribile bestia lascerebbe il suo Amore o il suo dolore senza batter ciglio ?

Troppo brandelli della mia essenza ho sparso nelle sue vie, troppi figli del mio spirito segnano i suoi migliori momenti di vita, quindi non posso staccarmene senza peso o dolore : ciò che mi tolgo oggi è una pelle che strappo con le mie stesse mani..... questo cuore che lascio è un caduto della mia stessa sete di verità, un reietto dell'infamia e delle umane miserie...

Eppure io non posso trattenermi più a lungo; perché ho già atteso troppo ed invano : questo mare, che richiama a sé ogni cosa, mi rivuole indietro e mi spinge ad imbarcarmi............. sebbene brucino ferocemente queste ferite ardenti, restare ancora ad aspettare su questo scoglio mi gelerebbe e fisserebbe in un'eterna posa di glaciale cristallo.........

Dio come vorrei poter prendere con me tutto ciò che è stato...... Ahi, come morde invece il cuore partire senza sapere cosa è davvero stato.... la mia voce un tempo le diede le ali : però da sola Lei dovrà rendermi, se vorrà, quella giustizia e quelle verità che merito..... da sola e senza più questo suo nido sicuro dovrà essere capace di volare …

Raggiunse quindi la sua scogliera, si volse ancora verso il mare e ne vide la schiuma delle onde. Allora la sua anima gridò:

La mia anima ora è in attesa del giusto vento, la mia smania tacerà appena spiegherò le vele per partire..... Attendi ancora un istante mare immenso, padre azzurro e paziente: assaporo con un finale respiro quest'aria stregata; lasciami rivolgerle un ultimo sguardo d'amore; ti chiedo solo un estremo mormorio per questa scogliera, poi verrò tra i tuoi flutti, come un navigatore fra altri mille naviganti.......

Ulisse si rialzò e mentre si allontanava rivide tutto ciò che avrebbe dovuto lasciare lì contro il suo volere, vide le labbra di Padri, Madri e Figli che si schiudevano in un mesto e struggente Addio, quindi si domandò :

Come riscatterò e affrancherò queste vittime che mi hanno costretto a mietere ? Potrà mai una vile separazione gettare il seme del giorno del raduno ? Come e che cosa potrò offrire a chi oggi resta nel solco suo malgrado ? Potranno mai capire che la mia notte più buia è stata in realtà la mia alba di resurrezione ?

Fui cercatore di Luce e ora divento un marinaio cercatore di quiete : quali tesori troverò nei silenzi ? Quando arriverà il dì del mio raccolto, in quali campi avrò sepolto il mio rancore ? Si schiuderanno in loro le gemme del mio Albero d’affetto ?!?

Ulisse parlò a se stesso dicendo tutte queste cose con parole amare, però molto di più fu ciò che rimase intrappolato nel silenzio del suo cuore, perché egli non poteva infatti esprimere il suo segreto più profondo:

Lui quella Itaca così sublime eppur crudele non l’avrebbe mai lasciata…..
scusa se te lo dico ma... ke noia :D

Buffus
04-02-2007, 13:09
si ma non siamo più ai tempi di virgilio...un discorso è voler emulare qualcuno..un discorso è voler avere proprie idee
nulla oramai è rimasto da fare che non sia stato fatto.....se la vedi così allora non dovrebbe scrivere e basta! O magari sperimentare, spingersi oltre Joyce e metter parole a caso qua e la.....
ho detto "secondo me" nel mio post.....in fondo a me l'epico piace

daemon
04-02-2007, 13:12
nulla oramai è rimasto da fare che non sia stato fatto.....se la vedi così allora non dovrebbe scrivere e basta! O magari sperimentare, spingersi oltre Joyce e metter parole a caso qua e la.....
ho detto "secondo me" nel mio post.....in fondo a me l'epico piace
si ok ma è pesante non è epico sto testo imho forzatamente ricercato ed inutilmente ampolloso

Buffus
04-02-2007, 13:17
si ok ma è pesante non è epico sto testo imho forzatamente ricercato ed inutilmente ampolloso
a me pare invece stilisticamente molto lineare e senza subordinate troppo lunghe....ovvero di lettura abbastanza semplice :)
prova a leggere rispettando la punteggiatura

irenezzz
04-02-2007, 13:36
Non sono tanto d'accordo con le altre risposte. Secondo è molto ben scritto e non così forzatamente aulico.Anche a livello di contenuti non è male.
Solo che secondo me l'idea in sè rischia di essere molto poco originale : su Ulisse è stato scritto praticamente di tutto, sarà difficile fare qualcosa di nuovo!

Acqui
04-02-2007, 13:42
è bellissimo, dico davvero, stavo per mettermi a piangere..
complimenti..

-Ivan-
04-02-2007, 14:35
Posto qui la mia ultima 'creazione', rimettendola al vostro giudizio perché la mia idea è quella di scrivere un libro 'autobiografico' sulla falsa riga dell'odissea.
Attendo quindi i vs commenti...... belli o brutti che siano, l'importante è che siano SINCERI !!! Grazie per l'attenzione e.... buona lettura :read:

Ulisse fu completamente invaso dalla tristezza, poi chiuse gli occhi e tra le silenziose pieghe della sua anima pensò :

Come potrei andare senza pena? Ahimè, non senza una profonda piaga nello spirito lascerò questa città.....
Lunghi furono i giorni di Amore e gioia vissuti fra le sue mura, così come lunghe queste ultime notti in solitudine e dolore : ma quale orribile bestia lascerebbe il suo Amore o il suo dolore senza batter ciglio ?

Troppo brandelli della mia essenza ho sparso nelle sue vie, troppi figli del mio spirito segnano i suoi migliori momenti di vita, quindi non posso staccarmene senza peso o dolore : ciò che mi tolgo oggi è una pelle che strappo con le mie stesse mani..... questo cuore che lascio è un caduto della mia stessa sete di verità, un reietto dell'infamia e delle umane miserie...

Eppure io non posso trattenermi più a lungo; perché ho già atteso troppo ed invano : questo mare, che richiama a sé ogni cosa, mi rivuole indietro e mi spinge ad imbarcarmi............. sebbene brucino ferocemente queste ferite ardenti, restare ancora ad aspettare su questo scoglio mi gelerebbe e fisserebbe in un'eterna posa di glaciale cristallo.........

Dio come vorrei poter prendere con me tutto ciò che è stato...... Ahi, come morde invece il cuore partire senza sapere cosa è davvero stato.... la mia voce un tempo le diede le ali : però da sola Lei dovrà rendermi, se vorrà, quella giustizia e quelle verità che merito..... da sola e senza più questo suo nido sicuro dovrà essere capace di volare …

Raggiunse quindi la sua scogliera, si volse ancora verso il mare e ne vide la schiuma delle onde. Allora la sua anima gridò:

La mia anima ora è in attesa del giusto vento, la mia smania tacerà appena spiegherò le vele per partire..... Attendi ancora un istante mare immenso, padre azzurro e paziente: assaporo con un finale respiro quest'aria stregata; lasciami rivolgerle un ultimo sguardo d'amore; ti chiedo solo un estremo mormorio per questa scogliera, poi verrò tra i tuoi flutti, come un navigatore fra altri mille naviganti.......

Ulisse si rialzò e mentre si allontanava rivide tutto ciò che avrebbe dovuto lasciare lì contro il suo volere, vide le labbra di Padri, Madri e Figli che si schiudevano in un mesto e struggente Addio, quindi si domandò :

Come riscatterò e affrancherò queste vittime che mi hanno costretto a mietere ? Potrà mai una vile separazione gettare il seme del giorno del raduno ? Come e che cosa potrò offrire a chi oggi resta nel solco suo malgrado ? Potranno mai capire che la mia notte più buia è stata in realtà la mia alba di resurrezione ?

Fui cercatore di Luce e ora divento un marinaio cercatore di quiete : quali tesori troverò nei silenzi ? Quando arriverà il dì del mio raccolto, in quali campi avrò sepolto il mio rancore ? Si schiuderanno in loro le gemme del mio Albero d’affetto ?!?

Ulisse parlò a se stesso dicendo tutte queste cose con parole amare, però molto di più fu ciò che rimase intrappolato nel silenzio del suo cuore, perché egli non poteva infatti esprimere il suo segreto più profondo:

Lui quella Itaca così sublime eppur crudele non l’avrebbe mai lasciata…..

A me piace, i concetti sono abbastanza comprensibili nonostante l'aulicità delle frasi, forse ogni tanto c'è qualche caduta di linguaggio, diciamo che dovresti assestare tutte le frasi sullo stesso livello e questo non è affatto facile comunque mi piace abbastanza anche se è una parte un po' troppo corta per poter giudicare bene.
L'ho letto volentieri.

Xalexalex
04-02-2007, 14:38
Un po' una mattonata sulle balle... Senza offesa ma è pesantuccio proprio... :stordita:

Marilson
04-02-2007, 16:42
troppo lungo non ho voglia di leggerlo

Buffus
04-02-2007, 19:16
troppo lungo non ho voglia di leggerlo
che senso ha scrivere una tale boiata?

Il_Grigio
04-02-2007, 21:28
Sincero sincero? :stordita:

Se il protagonista non fosse Ulisse, la tua opera mi sarebbe piaciuta.
Lo stile che hai adottato, che rende estremamente esplicite le "sfumature" dell'animo, forse mal si adatta ad personaggio dell'antichità.

Mi spiego meglio…
Forse dovresti inserire rendere la tua opera più corporea, “più un’immagine che un’idea”.
A mio parere tu hai descritto bene l’anima del personaggio, ma ne hai trascurato la fisicità. E, allo stesso modo, hai trascurato anche tutti gli ambienti, che sono eterei, impalpabili. Intendiamoci, questo va benissimo per un qualunque personaggio moderno, ma un eroe classico del calibro di Ulisse necessita di un’armonia tra corpo e anima. Anche in un’introspezione.

Non chiedo di sostituire il monologo con una descrizione, anzi. Ritengo solo che il pensiero dell’eroe omerico debba rivelare una dimensione più forte e concreta di quella che tu hai reso.

Ad esempio, quando parli di piaga, di peso o dolore dovresti dare ad essi un connotato concreto, tangibile.
sebbene brucino ferocemente queste ferite ardenti si avvicina molto alla cosa, ma ancora è troppo tenue. In questo caso (ma io non sono un poeta) potresti parlare di braci, di carboni arroventati, che bruciano e consumano e crepitano e danno tormento. insomma, qualcosa che brucia davvero, non solo a parole. :stordita:

E così anche gli ambienti. Il vento di salsedine deve far seccare le labbra al lettore fino a fargli venire sete. Il sole deve farlo andare in cerca di un ulivo sotto cui riposarsi. :D Solo così potrà sentire ciò che per l’eroe è abitudine, penetrare la sua esistenza.

A mio parere, solo creando armonia tra corpo e mente, fondendo insieme l’interiorità e la “vita”, potrai evocare Ulisse all’interno del tuo libro.

ok ok, basta... smetto di fare il saputello ipocrita e termino qui il mio barboso messaggio :asd:

lelezanza
05-02-2007, 01:55
Beh, come poter iniziare diversamente dal ringraziare chi ti fa dei complimenti sinceri ?!? E' un grazie sentito, ve lo giuro.....

Un paio di precisazioni:

1) questo è solo un pezzo del monologo (altri tratti in cui si apprezzano certe 'fisicità' o 'materialità' sono invece in altri brani del libro), se lo apprezzate posterò anche il resto

2) lo stadio attuale è quello di 'bozza', quindi ben vengano tutti i consigli sul calcare - o meno - il pedale dell'aulicità.... anche se indubbiamente è mia intenzione mantenere una certa equidistanza sia dal livello basso (o comunque stile armony :) )che da quello troppo aulico !!

3) Ho attualmente un po' di confusione e devo decidere come passare il guado..... mi spiego meglio : attualmente non so se optare per svilupparla sul piano shakesperiano (creando quindi una sceneggiatura) oppure continuare il racconto come trama di un romanzo.... starò a vedere ma ora come ora sta prevalendo la prima opzione, anche se riconosco di sapore 'antico'

4) Mi interessa l'autobiografia..... intanto Ulisse è anche il mio soprannome 'storico', inoltre il mio scopo è quello di raccontarmi interiormente e non c'è niente di meglio che seguire la falsariga dell'odissea con le sue metafore........ questa ITACA ad esempio è una donna (chi di voi lo aveva capito ? Sinceramente eh ?!?) ma appunto non mi interessa parlare di lei, mi preme parlare del mio stato d'animo e il mio vissuto attraverso una metafora.....

Grazie ancora di cuore, a presto !!

daemon
05-02-2007, 12:34
Beh, come poter iniziare diversamente dal ringraziare chi ti fa dei complimenti sinceri ?!? E' un grazie sentito, ve lo giuro.....

Un paio di precisazioni:

1) questo è solo un pezzo del monologo (altri tratti in cui si apprezzano certe 'fisicità' o 'materialità' sono invece in altri brani del libro), se lo apprezzate posterò anche il resto

2) lo stadio attuale è quello di 'bozza', quindi ben vengano tutti i consigli sul calcare - o meno - il pedale dell'aulicità.... anche se indubbiamente è mia intenzione mantenere una certa equidistanza sia dal livello basso (o comunque stile armony :) )che da quello troppo aulico !!

3) Ho attualmente un po' di confusione e devo decidere come passare il guado..... mi spiego meglio : attualmente non so se optare per svilupparla sul piano shakesperiano (creando quindi una sceneggiatura) oppure continuare il racconto come trama di un romanzo.... starò a vedere ma ora come ora sta prevalendo la prima opzione, anche se riconosco di sapore 'antico'

4) Mi interessa l'autobiografia..... intanto Ulisse è anche il mio soprannome 'storico', inoltre il mio scopo è quello di raccontarmi interiormente e non c'è niente di meglio che seguire la falsariga dell'odissea con le sue metafore........ questa ITACA ad esempio è una donna (chi di voi lo aveva capito ? Sinceramente eh ?!?) ma appunto non mi interessa parlare di lei, mi preme parlare del mio stato d'animo e il mio vissuto attraverso una metafora.....

Grazie ancora di cuore, a presto !!
beh dallo stile armony a quello aulico
non c'e' un abisso ce ne sono almeno 6 o 7 :)
si puo scrive in Italiano corretto, bello, elegante, se volgiamo altolocato, senza ricorrere ad un prosa degna di 4 secoli fa
le scelta fra "sceneggiatura" o romanzo spetta a te
cosi com è il tuo pezzo è molto "teatrale"
(un monologo)
se invece vorresti renderlo piu agile l'idea di un romanzo puo essere adatta

p.s. sinceramente non ci avevo fatto gran caso alle metafore ergo ITACA per me non era una donna
(bensi un viados superdotato con la voce di ilaria d'amico :p :p :p ) una stronzata seria dovevo scriverla!!!

Everyman
05-02-2007, 12:36
:zzz: :zzz: :zzz:

lelezanza
08-02-2007, 17:21
Ulisse fu completamente invaso dalla tristezza, poi chiuse gli occhi e tra le silenziose pieghe della sua anima pensò :

Come potrei andare senza pena? Ahimè, non senza una profonda piaga nello spirito lascerò questa città.....
Lunghi furono i giorni di Amore e gioia vissuti fra le sue mura, lunghe queste ultime notti in solitudine e dolore : quale orribile bestia lascerebbe il suo Amore o il suo dolore senza batter ciglio ?

Ho sparso nelle sue vie troppi brandelli della mia essenza, troppi figli del mio spirito segnano i suoi migliori momenti di vita: non posso staccarmene senza peso o dolore, perché ciò che mi tolgo oggi è una pelle che strappo con le mie stesse mani..... questo cuore che lascio è vittima della sete di verità ed un reietto delle umane miserie...

Non posso trattenermi più a lungo, poiché ho già atteso troppo ed invano : il mio mare mi rivuole indietro e mi spinge ad imbarcarmi....... e sebbene brucino ferocemente queste ferite ardenti, restare ancora immobile ad aspettare su questo scoglio, mi gelerebbe in un'eterna posa di glaciale cristallo.........

Ah come vorrei poter prendere con me tutto ciò che è stato...... Dio, come morde invece il cuore partire senza sapere invece cosa è davvero stato !!! Un tempo la mia voce Le diede le ali : però Lei dovrà rendermi da sola, se vorrà, quella giustizia e quelle verità che merito..... senza più questo suo nido sicuro dovrà essere capace di volare adesso…

Raggiunse quindi la sua scogliera, si volse ancora verso la schiuma delle ondee fu allora che la sua anima gridò:

La mia anima ora è in attesa del giusto vento, la mia smania tacerà appena spiegherò le vele per partire..... Attendi ancora un istante mare immenso, padre paziente: assaporo con un finale respiro quest'aria stregata; lasciami rivolgerle un ultimo sguardo d'amore; concedi un estremo mormorio a questa scogliera e poi verrò tra i tuoi flutti, navigatore fra altri mille naviganti.......

Poi si rialzò e mentre si allontanava rivide tutto ciò che avrebbe dovuto lasciare lì contro il suo volere, vide le labbra di Padri, Madri e Figli che si schiudevano in un mesto e struggente Addio, quindi si domandò :

Come affrancherò queste vittime che mi hanno costretto a mietere ? Potrà mai una vile separazione, gettare il seme del giorno del raduno ? Cosa potrò offrire a chi oggi resta nel solco suo malgrado ? Potranno capire che la mia notte più buia è stata in realtà la mia alba di resurrezione ?

Fui cercatore di Luce, ora divento un marinaio che anela quiete : quali tesori troverò nei silenzi ? In quali campi andrà sepolto il mio rancore ? Si schiuderanno mai le gemme del mio Albero d’affetto ?!?

Ulisse parlò a se stesso dicendo tutte queste cose con parole amare, però molto di più fu ciò che rimase intrappolato nel silenzio del suo cuore, perché egli non poteva infatti esprimere il suo segreto più profondo:

Lui quella Itaca così sublime eppur crudele non l’avrebbe mai lasciata…..


Rivisto e corretto !!! Che ne dite ? Un po' più agile così ??

lelezanza
10-02-2007, 14:55
Allora.... che ne dite ?? meglio ??
Sto aspettando i vs consigli.......

Forza gente, nn fatevi pregare !!!

:cool:

Il_Grigio
11-02-2007, 11:16
si è più snello, più scorrevole... niente male :mano:
spero che ora anche il "volgo" lo apprezzi :stordita:


1) questo è solo un pezzo del monologo [...] se lo apprezzate posterò anche il resto

sei obbligato a continuare, altrmenti ti segnalo :O

:asd:

una curiosità: questi testi li scrivi al pc o su carta? :stordita:

lelezanza
13-02-2007, 16:52
lo spero anch'io che lo snellimetno sia ntato e apprezzato....

Scrivo su pc sempre e cmq, altrimenti per le mie continue correzioni non basterebbe la foresta amazzonica !!! (sono sensibile al rispetto dell'ambiente :stordita: )

Il resto lo pubblico volentieri, appena mi accorgo che almeno un certo 'fervorino' nel pubblico l'ho suscitato !!!

Ciaooo

lelezanza
14-02-2007, 13:44
'L'architettura' del mio libro è molto complessa : incantesimi, luoghi fuori dal tempo, monologhi etc..... a voi di avere la pazienza di leggermi e giudicarmi !!

Grazie per i complimenti, anch'io trovo migliore il monologo di Ulysse rivisto e corretto !! Dunque..... il monologo è una parte quasi conclusiva della storia, mi sembra giusto postarvi una parte dell'inizio, diciamo l'incipit !! :D

Al solito, attendo i vs commenti (speriamo buoni :p ) Ciaooooo !!!

Nel blu notte del più terso dei cieli di tramontana, il mare lambiva dolcemente la Caletta di Altroquando, uno di quei posti fuori dallo spazio e dal tempo, come le zone di incerto che separano la calma dall’eccitazione; la ragione dal cuore.
Quella notte era proprio una di quelle in cui le stelle fanno a gara per mostrarsi agli occhi dei marinai e rubare il sonno ai poeti; una notte quasi irreale, come quelle che calano sui presepi di Natale con mille stelle, a cui i bambini affidano sinceri i loro desideri più nascosti.
Quel sottile vento decembrino, affilato e pungente come una falce di lunazione, stringeva il cuore e le chele del granchio Ulisse, affacciato come ogni altra notte al davanzale della sua scogliera, totalmente immerso a parlare alla sua amata Luna:
<< Associo la Felicità all’Amore, non so se sia giusto, ma quest’idea pervade da sempre ogni centimetro della mia corazza…. Certamente esistono diversi tipi di felicità, ma se penso e mi riferisco alla vera Felicità, allora essa dipende innegabilmente dall’Amore e viceversa, così come TU dipendi dal Sole, splendida regina della notte... >>
La Luna, mirabile regina di quella favolosa notte di cristallo, guardò dolcemente il suo fedele e triste principe, che la maledizione di Nettuno aveva relegato da tempo in quel coriaceo corpo di granchio, quindi lo carezzò amorevolmente col suo raggio più dolce e gli rispose :
<< Amore è un faro sempre fisso che buca le nebbie più fitte, supera anche la più violenta tempesta e guida ogni sperduta barca……. Perché l’Amore vero non è soggetto al Tempo e non muta nel giro di qualche settimana….. L’Amore però purtroppo è solo amore, se muta o svanisce quando l'altro è debole oppure si allontana…
Parlare della natura dell’Amore è come parlare dell’esistenza di Dio, mio amato principe; potrei star qui infinite ore a parlarti della vacuità che dilaga negli abitanti del tuo mondo, senza tuttavia - e al tempo stesso per fortuna, pensò tra sé - riuscire a scalfire minimamente le tue nobili credenze… Quelli come Te hanno bisogno di un NOI per sfidare la vita, non si accontentano di una di quelle ordinarie storia di tradimenti, falsità e ipocrisie……. >>

karplus
14-02-2007, 13:48
Una cosa che ho notato che fanno molti esordienti scrittori, é di usare uno stile ampolloso con termini molto ricercati. Anche se i versi in sè sono belli, dopo due frasi ti sei già rotto di leggere... Se parli di una porta me la puoi anche fare una divagazione poetica, ma non starmi ore e ore a parlare del cardine arruginito che pare una metafora dello stato d'animo bla bla :mbe:

ps ho parlato in generale eh ;)