easyand
30-01-2007, 12:44
Russia, bersaglio per forze speciali
Di sicuro Alexander Litvinenko, l'ex spia russa uccisa dal polonio 210 a Londra, non era amato dal Cremlino. Secondo il Times, infatti, le truppe d'elite russe usavano come bersaglio il volto dello stesso 007. Le immagini riprese in un centro di addestramento fuori Mosca mostrano 80 agenti della Brigata Vityaz gareggiare per vincere il berretto marrone delle forze speciali, impallinando una foto di Litvinenko.
Nelle immagini, riprese sei giorni dopo l'avvelenamento di Litvinenko, appare Sergei Mironov, numero tre del governo russo, che premia i nove migliori agenti. "Questo prova che Alexander Litvinenko era il numero 1 della lista delle persone da eliminare dei servizi di sicurezza russi", ha dichiarato Alexander Goldfarb, portavoce della famiglia Litvinenko, al Times.
Il centro di addestramento č gestito da un ex capo delle forze speciali, Sergei Lysiuk, un "eroe di Russia" pluridecorato, che ha insistito che la sua organizzazione era una compagnia privata con nessun collegamento con il governo. Lysiuk ha spiegato di aver ospitato la competizione per fare un favore ad ex colleghi.
L'ex agente ha anche sottolineato di non sapere che l'immagine di Litvinenko era quella sul poligono di tiro, dicendo che era uno dei numerosi bersagli da lui acquistati ad una fiera quattro anni fa.
TGCOM
Di sicuro Alexander Litvinenko, l'ex spia russa uccisa dal polonio 210 a Londra, non era amato dal Cremlino. Secondo il Times, infatti, le truppe d'elite russe usavano come bersaglio il volto dello stesso 007. Le immagini riprese in un centro di addestramento fuori Mosca mostrano 80 agenti della Brigata Vityaz gareggiare per vincere il berretto marrone delle forze speciali, impallinando una foto di Litvinenko.
Nelle immagini, riprese sei giorni dopo l'avvelenamento di Litvinenko, appare Sergei Mironov, numero tre del governo russo, che premia i nove migliori agenti. "Questo prova che Alexander Litvinenko era il numero 1 della lista delle persone da eliminare dei servizi di sicurezza russi", ha dichiarato Alexander Goldfarb, portavoce della famiglia Litvinenko, al Times.
Il centro di addestramento č gestito da un ex capo delle forze speciali, Sergei Lysiuk, un "eroe di Russia" pluridecorato, che ha insistito che la sua organizzazione era una compagnia privata con nessun collegamento con il governo. Lysiuk ha spiegato di aver ospitato la competizione per fare un favore ad ex colleghi.
L'ex agente ha anche sottolineato di non sapere che l'immagine di Litvinenko era quella sul poligono di tiro, dicendo che era uno dei numerosi bersagli da lui acquistati ad una fiera quattro anni fa.
TGCOM