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View Full Version : Alcuni dubbi sulle onde elettromagnetiche.


whiles_
22-01-2007, 16:07
Scusate le domande un po' ovvie, ma sto cercando di capirci qualcosa :asd:

Mettiamo che ci siano due trasmittenti radio che trasmettono lo stesso segnale, però una modula l'onda per ampiezza e l'altra per frequenza, quale sarà la differenza di questi due flussi di corrente prima di passare dall'antenna? In pratica a cosa è legata l'ampiezza o la frequenza di un'onda, e che cosa bisogna modificare nei flussi di elettroni che attraversano l'antenna per ottenere una modulazione?

Inoltre, alcune domande opzionali :asd::

Perchè la modulazione di frequenza è meno sensibile ai disturbi della modulazione di ampiezza?

Può aversi un fenomeno in cui, nella trasmissione di dati via radio in cui questi dati devono essere molto "precisi", i dati vengano anche leggermente alterati persino ad una scarsa distanza ed in un luogo privo di interferenze?

Grazie infinite :D

Caio81
22-01-2007, 20:39
Scusate le domande un po' ovvie, ma sto cercando di capirci qualcosa :asd:

Mettiamo che ci siano due trasmittenti radio che trasmettono lo stesso segnale, però una modula l'onda per ampiezza e l'altra per frequenza, quale sarà la differenza di questi due flussi di corrente prima di passare dall'antenna? In pratica a cosa è legata l'ampiezza o la frequenza di un'onda, e che cosa bisogna modificare nei flussi di elettroni che attraversano l'antenna per ottenere una modulazione?

Inoltre, alcune domande opzionali :asd::

Perchè la modulazione di frequenza è meno sensibile ai disturbi della modulazione di frequenza?

Può aversi un fenomeno in cui, nella trasmissione di dati via radio in cui questi dati devono essere molto "precisi", i dati vengano anche leggermente alterati persino ad una scarsa distanza ed in un luogo privo di interferenze?

Grazie infinite :D
Cerco di spiegartelo velocemente...l'ampiezza di un onda è il valore che quell'onda assume, considerando un'onda sinusoidale la sua ampiezza è il valore massimo che quell'onda raggiunge, ed in un segnale radio esprime la potenza del segnale, ovvero i suoi Watt (w).
La frequenza di un segnale invece è la velocità con cui il segnale si ripete in un secondo (f=1/T) per cui più la frequenza è elevata e più il segnale si ripete velocemente.
La modulazione di un segnale è il modo in cui un segnale viene fatto variare sovrapponendolo ad un segnale di riferimento (la portante), per far si che nella sua variazione siano inclusi i dati che vogliamo trasmettere.
Per questo in un segnale modulato in ampiezza associamo le variazioni dell'ampiezza del segnale con i bit che ci vengono trasmessi (esistono diverse codifiche che ci permettono di interpretare le variazioni del segnale in diversi modi), e la stessa cosa accade con la frequenza nella modulazione in frequenza.

Immagino che con la seconda domanda volessi chiedere perchè la modulazione in frequenza è meno sensibile di quella in ampiezza....il motivo è che l'ampiezza del segnale (la sua potenza) viene maggiormente attutita da mezzi fisici, come i muri, la carta, l'acqua, per cui all'aumentare dei mezzi fisici e della distanza il segnale si affievolisce e diventa più difficile ricostruirne le informazioni contenute.
In un segnale modulato in frequenza invece ciò che viene utilizzato per la trasmissione dell'informazione è la velocità con cui il segnale si ripete (la frequenza), per cui anche se un segnale viene attutito da mezzi fisici sarà comunque possibile ricostruirlo perchè la frequenza non sarà stata modificata.

whiles_
22-01-2007, 20:55
Cerco di spiegartelo velocemente...l'ampiezza di un onda è il valore che quell'onda assume, considerando un'onda sinusoidale la sua ampiezza è il valore massimo che quell'onda raggiunge, ed in un segnale radio esprime la potenza del segnale, ovvero i suoi Watt (w).
La frequenza di un segnale invece è la velocità con cui il segnale si ripete in un secondo (f=1/T) per cui più la frequenza è elevata e più il segnale si ripete velocemente.
La modulazione di un segnale è il modo in cui un segnale viene fatto variare sovrapponendolo ad un segnale di riferimento (la portante), per far si che nella sua variazione siano inclusi i dati che vogliamo trasmettere.
Per questo in un segnale modulato in ampiezza associamo le variazioni dell'ampiezza del segnale con i bit che ci vengono trasmessi (esistono diverse codifiche che ci permettono di interpretare le variazioni del segnale in diversi modi), e la stessa cosa accade con la frequenza nella modulazione in frequenza.

Immagino che con la seconda domanda volessi chiedere perchè la modulazione in frequenza è meno sensibile di quella in ampiezza....il motivo è che l'ampiezza del segnale (la sua potenza) viene maggiormente attutita da mezzi fisici, come i muri, la carta, l'acqua, per cui all'aumentare dei mezzi fisici e della distanza il segnale si affievolisce e diventa più difficile ricostruirne le informazioni contenute.
In un segnale modulato in frequenza invece ciò che viene utilizzato per la trasmissione dell'informazione è la velocità con cui il segnale si ripete (la frequenza), per cui anche se un segnale viene attutito da mezzi fisici sarà comunque possibile ricostruirlo perchè la frequenza non sarà stata modificata.

Prima di tutto grazie mille per la risposta, sei stato molto esaustivo ma effettivamente non mi sono spiegato molto bene con la prima domanda, provo a esprimermi un po' meglio:

Un segnale elettrico per essere "spedito" via etere deve passare in un'antenna, o un'induttore o qualunque altra cosa che generi degli impulsi elettromagnetici... Naturalmente prima di essere passato, deve venir modulato attraverso condensatori, transistor o qualunque altra cosa... quella corrente elettrica che passa dall'antenna in questione, come fa a generare quella determinata frequenza e quella determinata ampiezza? cambia solo l'intensità e/o la potenza della corrente che in quel momento passa dall'antenna stessa o c'è qualche altra variabile in gioco?

Caio81
22-01-2007, 21:35
Prima di tutto grazie mille per la risposta, sei stato molto esaustivo ma effettivamente non mi sono spiegato molto bene con la prima domanda, provo a esprimermi un po' meglio:

Un segnale elettrico per essere "spedito" via etere deve passare in un'antenna, o un'induttore o qualunque altra cosa che generi degli impulsi elettromagnetici... Naturalmente prima di essere passato, deve venir modulato attraverso condensatori, transistor o qualunque altra cosa... quella corrente elettrica che passa dall'antenna in questione, come fa a generare quella determinata frequenza e quella determinata ampiezza? cambia solo l'intensità e/o la potenza della corrente che in quel momento passa dall'antenna stessa o c'è qualche altra variabile in gioco?
per effettuare la modulazione del segnale si utilizzano particolari circuiti elettronici (modulatori e demodulatori = modem), che contengono particolari componenti, oscillatori, condensatori, amplificatori operazionali, ecc...il cui segnale viene poi propagato nell'aria utilizzando avvolgimenti che creano i campi elettromagnetici e le antenne (verifica).
Poco tempo fa ho visto al museo della scienza Leonardo da vinci a Milano l'esperimento di Marconi semplicemente realizzato con pochi componenti dell'epoca.
Cmq è un argomento non banale, potrai trovare infomazioni dettagliate in rete...
Marconi (http://www.museoscienza.org/radio/marconi.asp), Radio (http://it.wikipedia.org/wiki/Radio_(elettronica)), Modulazione (http://www.ilmondodelletelecomunicazioni.it/modulazioni_file/mod_analog_file/am_in_det_file/am%20in%20dettaglio.htm) , Modulazione 2 (http://www.majorana.org/progetti/am/tecniche_di_modulazione_e_demodulazione.htm)
Ciao

PHCV
22-01-2007, 22:40
Se sei interessato un buon libro potrebbe essere "Radiotecnica per radioamatori di Nerio Neri http://www.grpubblicazioni.it/Grafica/radiotecnica.jpg