View Full Version : Fare pratica manuale nel settore impianti?
robcir33
20-01-2007, 15:03
Salve a tutti,
sono un laureato in Ingegneria interessato all'impiantistica:
mi sono fissato sul fatto che se dovessi essere assunto come ingegnere in uno stabilimento per divenire responsabile impianti io debba avere confidenza e pratica con la meccanica, con gli impianti elettrici e pneumatici, averci avuto a che fare a livello manuale...
c'è qualcuno responsabile impianti??
1)E' indispensabile avere questa manualità, o per lo meno aiuta? Oppure il responsabile impianti è un gestionale che organizza manutenzione e se ne frega fino ad un certo punto dell'aspetto tecnico?
2) Questa manualità, il contatto con le macchine e la loro comprensione, magari fare qualche lavoretto manuale assieme ad un operaio, è fattibile in stabilimento, oppure è fuori luogo o umiliante (per un gestionale fare pratica assieme ad un sottoposto tecnico-operaio)?
Vi prego di chiarirmi un pò le idee. Sono molto confuso.
grazie in anticipo.
ingegnere di che tipo?
non confondere manualità con competenza tecnica, per essere responsabili impianti occorre ovviamente un adeguato bagaglio di conoscenze ma quello non te lo fai certo col giratubi e il cannello
quanto al resto, è mtematico che ti si prenderà per il culo, mettiti il cuore in pace, che tu stia in ufficio o gironzoli in reparto per vedere come funziona il mondo
a me prende per il culo persino la segretaria, non so se rendo. c'è la mentalità diffusa in italia che chi si laurea non faccia altro che fare 5 anni di festini e vacanze, rassegnati e non pensarci troppo
robcir33
25-01-2007, 14:41
Ciao fabio80,
sono ingegnere informatico indirizzo automazione ma interessato all'industria più che alla programmazione.
Ti posso chiedere di cosa ti occupi? Sei nell'impiantistica? Perchè ti prendono per il cuo, cosa fai perchè lo facciano? Oppure solo perchè sei un laureato (in che ramo?)
Sai addirittura sto pensando di provare la carriera di macchine prendendo il diploma nautico: questo perchè a bordo ci sono impianti con cui si può venire a contatto. Secondo te si potrebbe ritenere un'esperienza equivalente od in futuro un buon biglietto da visita come aspirante responsabile impainti? O non c'entra niente? Inoltre la complessità degli impianti in staiblimento è la stessa di quella degli impianti su di una nave? Come la vedi?
Ti ringrazio, fammi sapere qualcosa.
Roberto
wheisback
25-01-2007, 18:52
Credo che tu non abbia le idee molto chiare.
A parte il fatto che il termine impianto è un po vago, comunque se ti riferisci a un qualunque impianto produttivo le figure professionali richieste sono meccanici e chimici, a seconda del tipo di impianto chiaramente saranno preferiti i chimici ai meccanici e viceversa.
Nella vita tutto può succedere, ma un informatico a fare il responsabile ce lo vedo poco.
Se bisogna intervenire su una macchina o se una valvola di blocco non tiene che fai? ti metti a scrivere un ciclo for? :sofico:
Credo che tu non abbia le idee molto chiare.
A parte il fatto che il termine impianto è un po vago, comunque se ti riferisci a un qualunque impianto produttivo le figure professionali richieste sono meccanici e chimici, a seconda del tipo di impianto chiaramente saranno preferiti i chimici ai meccanici e viceversa.
Nella vita tutto può succedere, ma un informatico a fare il responsabile ce lo vedo poco.
Se bisogna intervenire su una macchina o se una valvola di blocco non tiene che fai? ti metti a scrivere un ciclo for? :sofico:
ma se diventano responsabili di reparto pure i diplomati... la laurea è una possibilità in più, non una condanna a precludersi certe mansioni...
Ciao fabio80,
sono ingegnere informatico indirizzo automazione ma interessato all'industria più che alla programmazione.
Ti posso chiedere di cosa ti occupi? Sei nell'impiantistica? Perchè ti prendono per il cuo, cosa fai perchè lo facciano? Oppure solo perchè sei un laureato (in che ramo?)
Sai addirittura sto pensando di provare la carriera di macchine prendendo il diploma nautico: questo perchè a bordo ci sono impianti con cui si può venire a contatto. Secondo te si potrebbe ritenere un'esperienza equivalente od in futuro un buon biglietto da visita come aspirante responsabile impainti? O non c'entra niente? Inoltre la complessità degli impianti in staiblimento è la stessa di quella degli impianti su di una nave? Come la vedi?
Ti ringrazio, fammi sapere qualcosa.
Roberto
- 2 mesi alla laurea inge gest ramo industriale e st vagliando di che occuparmi
mi riferisco al fatto che troppe volte per le persone che si fermano al diploma il laureato è solo un cialtrone da sfottere, si chiama rosicamento di culo.
wheisback
25-01-2007, 19:17
ma se diventano responsabili di reparto pure i diplomati... la laurea è una possibilità in più, non una condanna a precludersi certe mansioni...
Be, se la tua aspirazione è il responsabile di reparto allora va bene anche il diploma....ma credo che lui si riferisse ad altro: produzione, direzione, e posizioni del genere.
Be, se la tua aspirazione è il responsabile di reparto allora va bene anche il diploma....ma credo che lui si riferisse ad altro: produzione, direzione, e posizioni del genere.
pardon, mi sono espresso male: direzione operations, che sta pure sopra
wheisback
25-01-2007, 19:59
pardon, mi sono espresso male: direzione operations, che sta pure sopra
mi sono fissato sul fatto che se dovessi essere assunto come ingegnere in uno stabilimento per divenire responsabile impianti io debba avere confidenza e pratica con la meccanica, con gli impianti elettrici e pneumatici, averci avuto a che fare a livello manuale
lui parla di responsabile impianti, la posizione più vicina che mi viene in mente è la direzione o al limite il processo. Lavoro in un'azienda composta da 79.000 dipendenti nel mondo e non conosco nessun processista/direttore che non sia meccanico/chimico.
L'area operation fa tutt'altre cose: stime, controllo dei costi, controllo dei progress, etc.
pietro84
25-01-2007, 21:24
Salve a tutti,
sono un laureato in Ingegneria interessato all'impiantistica:
mi sono fissato sul fatto che se dovessi essere assunto come ingegnere in uno stabilimento per divenire responsabile impianti io debba avere confidenza e pratica con la meccanica, con gli impianti elettrici e pneumatici, averci avuto a che fare a livello manuale...
c'è qualcuno responsabile impianti??
1)E' indispensabile avere questa manualità, o per lo meno aiuta? Oppure il responsabile impianti è un gestionale che organizza manutenzione e se ne frega fino ad un certo punto dell'aspetto tecnico?
2) Questa manualità, il contatto con le macchine e la loro comprensione, magari fare qualche lavoretto manuale assieme ad un operaio, è fattibile in stabilimento, oppure è fuori luogo o umiliante (per un gestionale fare pratica assieme ad un sottoposto tecnico-operaio)?
Vi prego di chiarirmi un pò le idee. Sono molto confuso.
grazie in anticipo.
da ingegnere informatico ti occuperesti dell'automazione di impianti e del controllo dei processi,non di progettazione o manutenzione. Poi la riparazione manuale di grossi impianti viene fatta da tecnici e operai specializzati o da altre macchine semiautomatiche,non da ingegneri... più che conoscenza manuale potresti approfondire un po di meccanica e di chimica... così da capire meglio gli impianti che andrai a controllare.
robcir33
26-01-2007, 10:33
Ciao Wheisback,
non posso dare torto a quello che dici; il punto è questo:
proprio per acquisire occhio, manualità, capacità tecniche riguardo meccanica e ed impiantistica , sto vagliando la decisione di fare la carriera di macchine a bordo navi: lì c'è la "macchina", cioè il motore a combustione interna che fa muovere la nave, c'è poi pneumatica, oleodinamica, impianti elettrici, frigoriferi, ventilazione etc...
oppure..., supponendo che possa partire già da ora, benchè ingegnere informatico, come assistente responsabile produzione o assistente responsabile impianti, in termini di competenze tecniche-impiantistiche mi sentirei inadeguato nè avrei modo di capire bene il funzionamento degli impianti dello stabilimento? Insomma in stabilimento potrei apprendere di meccanica ed impiantistica oppure ne ho poca opportunità sia perchè ci sono i tecnici ed io non potrei mettere le mani, sia perchè farei "brutta figura" "annaspando tra le macchine" per cercarne di capire l'esatto funzionamento...come la vedi tu che a quanto pare sei in una grossa azienda?
Non so se rendo l'idea, a me interessa capirne di impiantistica non avere un posto in cui mi sentirei a disagio.
Wheisback, in definitiva...per andare al succo della questione:
tu cosa faresti?
a) sceglieresti la strada della navigazione come macchinista (giovanotto di macchina poi allievo ufficiale poi ufficiale poi direttore di macchina) con un buono stipendio futuro da ufficiale o direttore di macchina, con la possibilità di "sporcarsi le mani" sugli impainti a bordo, e quindi facendo un lavoro da "conduttore di impianti-anche operaio" e non da ingegnere,
ma con la speranza di riciclarti un domani in uno stabilimento non come operaio bensì, avendo laurea ingegneria + pratica impiantistica, come aspirante responsabile produizone-impianti
(scusami della lunghezza e contorsione del periodo, ma preferisco concentrare tutto in una frase, se no non ne usciamo più)
oppure
b) se ne avessi l'opportunità, entrare subito in stabilimento, indirizzato alla carriera di responsabile produzione o responsabile impianti (quindi non subito responsabile), quindi ruolo da ingegnere, ma scarsa possibilità di farti le ossa anche a livello manuale perchè non ti compete????
Ti sarei molto grato se leggessi attentamente queste righe, data anche la tua maggiore esperienza industriale (ti ripeto ho le idee confuse, che vengono quando non si è stati in un ambiente ed allora si cerca di "figurarsi le cose" dando a volte troppa importanza a cose cui, chi è già dell'ambiente, non dà alcuna importanza, e viceversa.
Roberto
wheisback
26-01-2007, 18:38
cerco di rispondere più o meno a tutto:
proprio per acquisire occhio, manualità, capacità tecniche riguardo meccanica e ed impiantistica , sto vagliando la decisione di fare la carriera di macchine a bordo navi: lì c'è la "macchina", cioè il motore a combustione interna che fa muovere la nave, c'è poi pneumatica, oleodinamica, impianti elettrici, frigoriferi, ventilazione etc...
Sicuramente è utile ma non so quanto possa servirti, tutto dipende dal tipo di impianto (o quantomeno il settore: energetico, tessile, carta, etc) sul quale vorresti inserirti, ti faccio un esempio: io lavoro nel petrolifero, e nei nostri impianti ci sono pompe, valvole, colonne di distillazione, scambiatori di calore, strumenti di vario tipo, turbine, caldaie, e parecchie altre cose.
Nel mio caso è importante conoscere, o almeno avere l'idea di come funzionano tutte queste cose.
Se vai in un impianto tessile probabilmente avrai del vapore, delle macchine idrauliche, pneumatiche, nastri, etc...ma non avrai colonne, turbine...
Non so dirti se andare a fare il macchinista in una nave può servirti o meno, dipende da quello che vorresti fare, come ti dicevo nel primo post la parola "impianto" vuol dire tutto e non vuol dire niente.
E infatti dicevo che spesso (sempre) quei ruoli sono svolti da chimici/meccanici, che hanno una formazione abbastanza vasta adattandosi ai vari casi.
Niente di trascendentale, sia chiaro, tutto si può imparare, ma se l'idea è sfruttare informatica per queste cose allora sei fuori strada, dovresti imparare tutto da zero.
oppure..., supponendo che possa partire già da ora, benchè ingegnere informatico, come assistente responsabile produzione o assistente responsabile impianti, in termini di competenze tecniche-impiantistiche mi sentirei inadeguato nè avrei modo di capire bene il funzionamento degli impianti dello stabilimento? Insomma in stabilimento potrei apprendere di meccanica ed impiantistica oppure ne ho poca opportunità sia perchè ci sono i tecnici ed io non potrei mettere le mani, sia perchè farei "brutta figura" "annaspando tra le macchine" per cercarne di capire l'esatto funzionamento...come la vedi tu che a quanto pare sei in una grossa azienda?
L'ipotesi di partire da subito come assistente responsabile di produzione o impianti la vedo molto ipotetica ( :D ), se non sai come è fatta una pompa, come funziona una valvola, come è fatto uno scambiatore, cosa potresti assistere? In stabilimento chiaramente apprenderesti, non sei mica stupido, il problema è: perchè dovrebbero assumere in uno stabilimento uno che non ha la più pallida idea di come funzioni un processo e di quello che si trova in un impianto? Saresti un pericolo per te e per la società.
Cmq per rispondere all'ipotesi ipotetica direi che se vai a lavorare in un carrozzeria puoi impare a riparare le auto, allo stesso modo se vai a lavorare in uno stabilimento puoi imparare il funzionamento dello stesso....ma in quanto tempo?
tu cosa faresti?
a) sceglieresti la strada della navigazione come macchinista (giovanotto di macchina poi allievo ufficiale poi ufficiale poi direttore di macchina) con un buono stipendio futuro da ufficiale o direttore di macchina, con la possibilità di "sporcarsi le mani" sugli impainti a bordo, e quindi facendo un lavoro da "conduttore di impianti-anche operaio" e non da ingegnere,
ma con la speranza di riciclarti un domani in uno stabilimento non come operaio bensì, avendo laurea ingegneria + pratica impiantistica, come aspirante responsabile produizone-impianti
(scusami della lunghezza e contorsione del periodo, ma preferisco concentrare tutto in una frase, se no non ne usciamo più)
oppure
b) se ne avessi l'opportunità, entrare subito in stabilimento, indirizzato alla carriera di responsabile produzione o responsabile impianti (quindi non subito responsabile), quindi ruolo da ingegnere, ma scarsa possibilità di farti le ossa anche a livello manuale perchè non ti compete????
Procedendo per assurdo direi la seconda (il riciclaggio nel primo caso lo vedo improbabile), ma ti ripeto che secondo me è un'ipotesi molto utopistica....se poi sei figlio di mr. padrone dello stabilimento è un'altro paio di maniche, ma formare un informatico per insegnarli a fare il meccanico/chimico mi sembra una scemenza, tanto vale prendere da subito un meccanico/chimico e formarlo per farlo diventare un meccanico/chimico esperto.
Tutto il mio intervento si basa sul fatto che se vuoi fare quel tipo di lavoro la tua laurea non serve a niente, hai le stesse conoscenze di un diplomato qualunque, anzi, hai meno conoscenze di un perito meccanico (tanto varrebbe formare lui così non devi nemmeno pagarlo da ingegnere)
Se invece vuoi usare la tua laurea per lavorare in stabilimento ma svolgendo mansioni consone alle tue conoscenze allora è un altro paio di maniche.
ciao
Northern Antarctica
26-01-2007, 19:07
cut
Insomma in stabilimento potrei apprendere di meccanica ed impiantistica oppure ne ho poca opportunità sia perchè ci sono i tecnici ed io non potrei mettere le mani, sia perchè farei "brutta figura" "annaspando tra le macchine" per cercarne di capire l'esatto funzionamento...come la vedi tu che a quanto pare sei in una grossa azienda?
cut
Mi soffermo su questa frase: perché fare "brutta figura"? Vedere il "capo" che va a "sporcarsi le mani" è un qualcosa che viene estremamente apprezzato dagli operai e dai "sottoposti", come se tu venissi ricondotto ad una dimensione più umana.
Io ti consiglio di farlo: dare prova di umiltà in questo modo farà sì che non ci sarà mai un atteggiamento di sufficienza o scherno nei tuoi confronti e, per quanto strano ti possa sembrare, ti farà guadagnare molta più autorevolezza che non stando dietro alla scrivania con la giacchetta e la cravattella ad impartire direttive spurie. E se avrai un problema si faranno in quattro per aiutarti. Si lavora tutti insieme.
robcir33
26-01-2007, 20:27
Grazie Wheisback,
il tuo intervento è stato piuttosto ordinato e pertinente e soprattutto utile.
Ma perchè sei così rigido sul tipo d'impianto? E' vero che ogni impianto è diverso da un altro, ma è vero che se uno ne vede uno, è sempre meglio che se ne vedesse nessuno. Alcune cose sono comuni: motori, movimenti, valvole, impianti elettrici...O no? Poi senz'altro ragione tu, in fondo sei tu quello che ha esperienza e lavora vedendo le cose proprio come le vede chi sta in azienda, ed in azienda ci saranno sicuramente delle regole imprescindibili e ferree che portano a vedere come cosa assurda assumere uno che non conosce bene l'impianto. E' chiaro che se il datore di lavoro cerca uno già esperto che conosce subito a menadito quell'esatto tipo d'impianto, allora uno che ne conosce un altro non va bene.
In secondo luogo:probabilmente hai ragione sul fatto che informatica non è la
laurea più idonea alla meccanica, però qualcuno (magari il responsabile risorse umane) potrebbe pensare che un laureato in ingegneria informatica è pur sempre un laureato in ingegneria, e magari, nel futuro, potrebbe essere più bravo a risolvere questioni gestionali rispetto ad un diplomato meccanico che sa usare benissimo il CAD e conosce meglio le macchine, però non è flessibilissimo nel senso che magari è meno efficiente su altri versanti; questo perchè il laureato ha studiato, in genere, più teoria (anche se a volte questa è controproducente).
Infine, quando parli di "quanto tempo ci metti a capire l'impianto?" Tu ritieni che vada compreso perfettamente, nei dettagli, subito? Che margini di tempo vengono concessi per la sua comprensione dettagliata?
Ti posso chiedere di cosa ti occupi in azienda? Così posso meglio capire il tuo punto di vista.
Ti ringrazio,
Roberto
robcir33
26-01-2007, 21:47
Ciao Northern America. Utile consiglio!
Vedi, per ricollegarmi al discorso di fabio80, purtroppo, mio malgrado mi accorgo che non corre buon sangue tra non diplomati o diplomati e laureati. I primi infatti tendono a prendere in giro i secondi per rivalersi. E' un pò come dice fabio80 e cioè che tendono a considerare "non lavoro" un lavoro cerebrale, solo perchè non richiede fatica fisica.
Northern Antarctica
27-01-2007, 16:16
Ciao Northern America. Utile consiglio!
Vedi, per ricollegarmi al discorso di fabio80, purtroppo, mio malgrado mi accorgo che non corre buon sangue tra non diplomati o diplomati e laureati. I primi infatti tendono a prendere in giro i secondi per rivalersi. E' un pò come dice fabio80 e cioè che tendono a considerare "non lavoro" un lavoro cerebrale, solo perchè non richiede fatica fisica.
Atteggiamenti del genere possono capitare all'inizio: fa parte di una sorta di diffidenza verso il nuovo arrivato che dovrebbe fare da responsabile. Inoltre alla componente "grado di istruzione" se ne somma una generazionale, relativa alla differenza di età (immagina un 45enne che si trova ad essere "comandato" di punto in bianco da un 27enne). Ed in più la persona che arriva ha poca esperienza!
Quindi si parte svantaggiati, ma questo svantaggio si compensa immediatamente, ribaltando la situazione, con un atteggiamento simile a quello che ti ho descritto. Naturalmente "umile" significa essere in grado di ascoltare, di dialogare, di compensare con la buona volontà la carenza iniziale di esperienza; significa non essere spocchioso, non fare "quello che sa tutto" ed essere autorevole senza essere autoritario.
Dire ad una persona "devi fare così" la fa mettere di traverso; dirgli "io avrei intenzione di fare così, per questi motivi, che ne pensi?" è tutto un altro approccio. Da un certo punto di vista lo prendi quasi in contropiede (in America è normale confrontarsi con gli altri colleghi, mentre noi italiani tendiamo a dare consigli piuttosto che riceverne).
Questa è una cosa che ti farà, giorno dopo giorno, guadagnare rispetto e collaborazione. Anche se non basta: essenziale è anche mostrare l'impegno sul lavoro, se gli altri vedono che ti impegni la cosa verrà - non dico sempre, ma spesso - apprezzata.
Un'altra cosa è infondere un "senso del gruppo"; ma onestamente non me la sento di dare consigli su questa cosa perché, nonostante il mio ruolo lavorativo sia quello di essere il group leader di 20 e passa persone, mi ritengo un pessimo "team builder" al di fuori di quelli che sono i rapporti lavorativi con i membri del gruppo (es. a mensa vado da solo per i fatti miei, non faccio nulla per mantenere la calma quando ci sono errori commessi da qualcuno, ecc. - insomma le public relations non fanno per me :D ). I miei colleghi dicono che invece vado benissimo e che invece sono troppo esigente nei miei stessi confronti, ma disgraziatamente sono fatto così :p
Tutto quanto sopra lo vogliamo chiamare "psicologia da quattro soldi?" Forse lo è. Ma non bisogna porsi problemi esistenziali, è una cosa che conviene fare.
Ci saranno poi sempre le persone complessate, ma si tratta di un problema minore, davvero ;)
magari fare qualche lavoretto manuale assieme ad un operaio, è fattibile in stabilimento, oppure è fuori luogo o umiliante
è umiliante :O
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