PDA

View Full Version : In sardegna non c'è ancora il metano. Compro a diesel o benz in attesa?


tiamomagirati
20-01-2007, 12:33
ciao a tutti,
come già sapete forse anche in sardegna arriva il metano e forse la smetteremo di pagare le "bombola del gas per la caldaia" (ebbene si, da noi ci sono ancora le bombole del gas... ) addirittura al prezzo i 37 euro !!!

Comunque, tristezze politiche a parte, vorrei da tutti voi un consiglio che sarà fondamentale (in pratica deciderete voi per me) per l'acquisto della mia nuova vettura.

Ancora devo decidere se comprare un volkswagen trasporter o opel vivaro. Dato che il mezzo lo comprerò nuovo (18-20 mila euro), come è già successo con il mio attuale, lo terrò almeno 10 anni (ma ache di più ) e non voglio pensare tra 5 anni quato costerà il gasolio....

Dunque devo fare una scelta molto importante a cui i vostri consigli daranno ( il 99% del contributo). Risparmio maggiormente se:
Dimenticavo, percorrerò circa 22.000 km l'anno



1)Lo compro a benzina e poi lo converto in gpl (abbondonando l'idea del metano) che comunque rispetto al gasolio mi fa risparmiare.
2)Lo compro a benzina così lo faccio subito a gpl e poi quando arriva il metano lo converto definitivamente a metano.
3)Lo compro direttamente a gasolio



Se ci riesco scrivo un sondaggio così anche chi non ha tempo per scrivermi una risposta, con un semplice clic mi dà comunque il suo consiglio.

juninho85
20-01-2007, 12:41
dov'è che non c è ancora metano? :mbe:

-kurgan-
20-01-2007, 12:55
il gasolio lascialo perdere.. vai di gpl e quando potrai, metano.

MIKIXT
20-01-2007, 16:57
per quella percorrenza lì è semplicemente ridicolo rimpiazzare il buon gpl con il metano...

o uno o l'altro...

pierpo
20-01-2007, 17:52
dov'è che non c è ancora metano? :mbe:

In Sardegna il metano, almeno sino a Natale, non c'era.
C'è l'aria propanata, ma il metano no.

tiamomagirati
20-01-2007, 18:19
in sardegna il metano arriverà solo a natale ma del 2008

Senza Fili
20-01-2007, 18:22
1)Lo compro a benzina e poi lo converto in gpl (abbondonando l'idea del metano) che comunque rispetto al gasolio mi fa risparmiare.
2)Lo compro a benzina così lo faccio subito a gpl e poi quando arriva il metano lo converto definitivamente a metano.
3)Lo compro direttamente a gasolio




manca un'opzione; per un anno lo usi a benzina e poi lo metti a metano, anche perchè fare un impianto costa, e se monti un impianto a gpl poi lo devi buttare e farne mettere uno a metano che è tutto diverso, quindi doppia spesa... ;)

Solertes
20-01-2007, 18:45
Comprala direttamente a GPL, alcuni modelli sono disponibili anche in questa configurazione.
Il GPL costa anche meno del metano, anche se ha la controindicazione che le vetture con questo tipo di alimentazione non possono venir parcheggiate nei parcheggi sotterranei.

ingpeo
20-01-2007, 18:51
manca un'opzione; per un anno lo usi a benzina e poi lo metti a metano, anche perchè fare un impianto costa, e se monti un impianto a gpl poi lo devi buttare e farne mettere uno a metano che è tutto diverso, quindi doppia spesa... ;)
Anche io consiglio questo con una precisazione: a fine anno saprai meglio come, dove e quando ci saranno distributori per far rifornimento.
Se vedi che le cose van per le lunghe vai di gpl e morta li.
Non è possibile trasformare un inpianto a metano in gpl (o viceversa) avresti una spesa doppia ed inutile.

tiamomagirati
20-01-2007, 19:09
se c'è qualche sardo interessato ad approfondire..

Passerà dalla Sardegna il gasdotto che unisce l'Algeria con l'Europa

Quattro anni fa era una idea balzana, poi la crisi energetica legata allo “spillaggio” improprio del gas russo destinato all'Europa da parte dell'Ucraina, una delle ex repubbliche sovietiche sinora unica porta di accesso ai mercati occidentali del gas russo, ha accelerato i tempi, quasi stravolgendoli.Il gas algerino arriverà veramente in Italia, e da lì nel Continente, passando per la Sardegna, che lo utilizzerà per avere metano a costi contenuti. Un colpo di fortuna inaspettato per i nostri politici, deciso ben fuori dall'isola e forse anche dall'Italia, e che ha avuto un cambio netto di marcia quando il presidente russo Putin e il suo omologo algerino hanno siglato un accordo per spartirsi il mercato europeo: l'Algeria si sarebbe occupata dei paesi mediterranei, la Russia di quelli a nord delle Alpi. Un patto visto con sospetto in Europa e anche dal ministro delle attività produttive Bersani. Algeria e Russia potrebbero fare cartello e dettare i prezzi, ma comunque importante per diversificare le fonti di approvvigionamento del gas. La Sardegna, si trova così al centro, una volta tanto dei grandi giochi economici internazionali, in un affare da due miliardi di euro. La parola definitiva sul gasdotto che unirà l'Algeria all'Italia passando attraverso la Sardegna, è stata siglata a metà novembre con la firma dell'accordo siglato dal Presidente del Consiglio Romano Prodi e dal presidente algerino Abdelaziz Bouteflika che ha chiuso la due giorni nel paese nord africano a cui ha partecipato anche il Presidente della Regione Renato Soru. Su 8 miliardi di metri cubi di metano che arriveranno in Italia dall'Algeria attraverso il gasdotto Galsi, 2 miliardi saranno a disposizione della Sardegna ad un prezzo di maggior favore rispetto ai 900 milioni di metri cubi che rappresentano il fabbisogno energetico attuale dell'Isola. “La quota di gas riservata alla Sardegna consentirà - ha spiegato Soru - di far fronte alle esigenze delle imprese e delle famiglie sarde fino al 2030. Inoltre ci sarà abbattimento del 40% della bolletta energetica sarda”. Lo stesso Presidente Soru ha osservato, infatti, i vantaggi del gas naturale rispetto all'olio combustibile: “un metro cubo di metano costa circa 0,25 dollari contro gli attuali 60 dollari al barile per il petrolio. Arriviamo tardi, arriviamo per ultimi, le nostre imprese in questi anni hanno pagato uno svantaggio competitivo, ma - ha detto Renato Soru - ora tutto ciò verrà colmato con l'approvvigionamento di gas ad un prezzo più basso rispetto ai 'competitor' nazionali”. Infine il Presidente della Regione ha rimarcato che l'avvio della fornitura sarà attivata entro il 2009 e che sono già stati firmati i contratti di acquisto tre le varie società azioniste di Galsi (Sonatrac, l'ente di stato algerino che si occupa di tutte le fasi della lavorazione del gas e del petrolio, dalla estrazione alla commercializzazione, con il 36%, l'Edison con il 18, Enel e Wintershall, società energetica del gruppo chimico tedesco Basf, che già impota gas dalla Russia, entrambe col 13,5, Hera hoding pubblica del'energia emiliano-romagnola, con il 9, e la Regione con il 10), a cui seguirà l'aumento di capitale della stessa Galsi.Il gasdotto Galsi è lungo complessivamente 1.470 chilometri di cui 640 nel territorio algerino (tratto indoor tra il giacimento di El Kala e Algeri) e 310 off shore tra le coste africane e quelle sarde a una profondità media di 1950 metri. Circa 300 km corrono all'interno della Sardegna, dal golfo di Palmas a San Giovanni Suergiu, dove il gasdotto emergerà dal mare sino a Punta Cannigione a Golfo Aranci, in Gallura; nell'ultimo tratto vi sono 220 km di mare a una profondità media di 90 metri dalla Sardegna a Castiglion della Pescaia in provincia di Grosseto, sulla costa prospiciente l'isola d'Elba. Nella penisola sarà anche individuato un centro nazionale in cui arrivano tutte le adduzioni di gas naturale e da cui si diramano le tubature verso il resto d'Italia e l'Europa.Accanto al progetto Galsi, il presidente della Regione, Renato Soru, ha anche ricordato che “il progetto di metanizzazione della Sardegna si sta compiendo in tutta la sua totalità: sono stati emanati i bandi per le reti interne di tutta la Sardegna, che è stata suddivisa in una ventina di bacini, quasi tutti finanziati. Ci impegniamo anche a finanziare il bacino che è rimasto fuori dagli stanziamenti - ha osservato - e ci rimane da collegare questi bacini con un condotto per la cui realizzazione si candidano sia Snam Rete Gas sia altre società. Quindi sarà possibile che prima che il gas arrivi tutta la rete regionale sia ampiamente realizzata”. Diversi e naturalmente tutti improntati alla soddisfazione i commenti dei firmatari dell'intesa. “Questo progetto - ha detto l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti - fornisce un importante contributo ad aumentare la sicurezza e la flessibilità del sistema di approvvigionamento di gas naturale dell'Italia che registra un forte aumento della domanda. L'intesa raggiunta costituisce un ulteriore passo nella strategia di Enel volta a crescere nell'intera filiera del gas e consolida la partnership con Sonatrach”. Enel importa, infatti, direttamente dall'Algeria 6 miliardi di metri cubi l'anno attraverso il gasdotto Transmed che collega l'Algeria alla Sicilia. “Il gasdotto Galsi, un progetto strategico per il nostro Paese che Edison ha promosso e sviluppato nel corso degli anni - ha commentato Umberto Quadrino, amministratore delegato di Edison - contribuirà ad ampliare le aree di cooperazione reciproca, con lo sguardo rivolto anche all'evoluzione delle politiche energetiche dell'Unione Europea e della collaborazione tra Unione Europea e Algeria”.Se questi sono i commenti degli attori nazionali, di diverso tenore quelli dei politici sardi. “Le firme di Prodi e Bouteflika hanno coronato una bella giornata per la Sardegna ed il Paese - ha detto Francesco Sanna, vice presidente del gruppo La Margherita - perchè con gli accordi di Algeri, se l'Italia aumenta la sua sicurezza energetica ed impegna, con il gasdotto Galsi, la Sardegna si avvicina ulteriormente ad un risultato storico, che annullerà del tutto il divario energetico con il resto del Paese. La futura chiusura degli accordi con Sonatrach - ha aggiunto - ci dirà di quanto gas disporremo, possibilmente a presto scontato, non solo per i nostri usi, ma anche per la vendita ai distributori oltre Tirreno. Ora si tratta di rimboccarci le maniche - ha concluso Sanna - e preparare la Sardegna alla grande impresa di fare il più in fretta possibile, ed ovviamente bene, sia il gasdotto, sia le reti locali, che ad oggi vedono impegnati più di duecento milioni di euro di fondi pubblici. Credo, al proposito, che si debbano concentrare tutti i poteri amministrativi in un'unica competenza regionale - un'Agenzia di scopo che finita la missione si scioglie - e cominciare a coinvolgere tutti i comuni che saranno attraversati dalla infrastruttura”. Di ben diverso avviso l'ex presidente della Regione, Mauro Pili, primo firmatario degli accordi per la nascita del Galsi. “Prodi e Soru con il metanodotto tra l'Algeria e la Sardegna non c'entrano niente. E' notorio, anzi, che Soru abbia espresso, sin dalla campagna elettorale, una totale contrarietà alla sua realizzazione. I due tentano, con l'abbondante uso della propaganda a senso unico, di far passare l'idea che abbiano fatto qualcosa per la realizzazione del metanodotto quando tutti sanno che si tratta di una legge del governo Berlusconi che nel collegato alla finanziaria del 2002 propose e finanziò la realizzazione del metanodotto richiesto dalla giunta Pili”. Insomma, la polemica localistica riesce a travolgere anche progetti di carattere europeo, come quello del Galsi, nato in primo luogo dalle esigenze di commercializzazione del prodotto da parte dell'Algeria, detentrice della maggior parte delle quote di gas naturale di tutto il continente eurafricano. E' l'ente di Stato algerino per il gas la Sonatrach, che cercava i primi partner a lanciare l'idea del gasdotto sardo, gli altri poi si accodarono. La Sardegna non può perdere l'occasione e si prepara anche definendo i bacini di utenza per le reti interne, condizione indispensabile per distribuire il metano alle case dei sardi. Sono stati spesi sinora circa 150 milioni di euro, ma ne serviranno altrettanti per completare le reti. Una volta che le reti saranno completate si porrà il problema del costo del metano per i sardi e di chi lo commercializzerà.Il metano che si fermerà in Sardegna sarà una piccola aliquota di quello che supererà il Tirreno, ma per i sardi sarà doppiamente prezioso: avrà un costo inferiore, poichè la Regione è essa stessa infrastruttura del gasdotto e quindi imporrà una piccola tassa sul prezzo finale che abbasserà il costo della bolletta, e sarà la prima volta che il sistema economico sardo potrà utilizzare una fonte energetica più pulita, alternativa al petrolio e venduta da altri soggetti che non siano i duopolisti Enel-Endesa. Ma chi commercializzerà il gas algerino? Secondo ipotesi accreditate sarà una azienda mista ad assumersi il delicato compito: socio di maggioranza dovrebbe essere la stessa Sonatrach, mentre la Sfirs cercherà di ritagliarsi un ruolo di 'ampia minoranza', con una quota non inferiore al 40 per cento.

juninho85
20-01-2007, 21:37
grazie...avevo le idee un pò confuse in merito :D

juninho85
20-01-2007, 21:47
grazie...avevo le idee un pò confuse in merito :D

Solertes
20-01-2007, 22:12
grazie...avevo le idee un pò confuse in merito :D

Non ho capito, puoi ripetere? :Prrr:

k|o
20-01-2007, 22:50
Non ho capito, puoi ripetere? :Prrr:
quando si tratta di spammare, voi due siete sempre in prima linea :O

juninho85
20-01-2007, 23:33
Non ho capito, puoi ripetere? :Prrr:
grazie...avevo le idee un pò confuse in merito :D






















:O

MM
21-01-2007, 09:59
Magari mi viene la voglia di spammare anche a me...

:banned:

;)

tiamomagirati
21-01-2007, 10:06
ormai la mia discussione si sarà persa nello spam?
Eppure era un topic serio.

checo
21-01-2007, 11:57
ciao a tutti,
come già sapete forse anche in sardegna arriva il metano e forse la smetteremo di pagare le "bombola del gas per la caldaia" (ebbene si, da noi ci sono ancora le bombole del gas... ) addirittura al prezzo i 37 euro !!!



va che io metano è da tante parti che non c'è da me il 90% ha o il bruciatore che va a gasolio o a gas con bombolone esterno

tiamomagirati
21-01-2007, 12:15
va che io metano è da tante parti che non c'è da me il 90% ha o il bruciatore che va a gasolio o a gas con bombolone esterno

ma stai parlando di automobili?