View Full Version : One Laptop Per Child: critiche dall'ente FAIR
Redazione di Hardware Upg
19-01-2007, 14:24
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/portatili/19855.html
Il progetto OLPC, One Laptop Per Child, incontra le critiche di un'altra associazione votata all'aiuto delle popolazioni disagiate, che rimprovera all'associazione del MIT di avere le idee poco chiare sulle reali esigenze dei popoli interessati
Click sul link per visualizzare la notizia.
Quest'articolo mi trova d'accordo.
motivazioni molto interessanti, pertinenti e valide.
sottoscrivo.
monsterman
19-01-2007, 14:46
ottime intenzioni ma inefficaci vie per raggiungere gli obiettivi prefissati; triste dirlo ma fair ha ragione si rischia di aggiungere spreco allo spreco
Non è che abbiano tutti torti in fondo...
Il discorso che per crescere bisogna investire in futuro va bene, ma il computer è solo un mezzo, bisogna trovare anche un fine e non mi pare che OLPC ce l'abbia chiaro in mente. Scrivere e fare calcoli matematici si può fare anche su carta (il cervello ringrazia), ma chessò, saper progettare una casa in cad potrebbe essere già un obiettivo valido. Solo che io di queste cose non ho mai sentito parlare nelle news su OLPC (e non sono sicuro che sia fattibile su questo genere di pc)...
Invece mi sembra molto interessante l'idea dei computer riciclati, cosi non si spreca niente qui (molta gente butta nel cassonetto dei pc piuttosto recenti, di 4-5 anni fa, solo perchè è uscito un modello nuovo o i nuovi giochi non girano più ), e diamo qualcosa a chi ne ha bisogno.
"Infine, riguardo al riciclo dei computer: stimando che ci siano 100 milioni di desktop usati disponibili, e che ognuno richieda solo quattro ore di intervento umano per essere rimesso a nuovo, inclusa l'installazione del software, l'impresa richiederebbe 45mila anni di lavoro"
:D ma lol! Che ragionamento è?
Mica ci lavora una sola persona! :D :D
ErminioF
19-01-2007, 14:53
Tutto d'accordo tranne il target: giocattolo o no è già tanto se queste popolazioni possano vedere la tv 1 volta a settimana, qualsiasi mezzo informatico può essere utile
Beren-jrr
19-01-2007, 15:02
"stimando che ci siano 100 milioni di desktop usati disponibili, e che ognuno richieda solo quattro ore di intervento umano per essere rimesso a nuovo, inclusa l'installazione del software, l'impresa richiederebbe 45mila anni di lavoro"
questa affermazione fa cadere le braccia x terra (x non dire altro), sicuramente il pc a manovella richiede molto meno x l'assemblaggio vero?? magari solo 1 ora....bene allora il primo esemplare lo vedremo fra circa 11mila anni??.....ma vaff.....
G0r3f3s7
19-01-2007, 15:09
Ma non sarebbe il caso di renderli prima indipendenti dagli aiuti umanitari e poi aumentare il loro livello tecnologico?
Purtroppo sembra riduttivo dirlo, ma prima dovrebbero creare una cultura di "ruralismo agricolo" dando loro modo di crearsi da mangiare; poi con un livello di benessere per lo meno sanitario/alimentare si può pensare al livello tecnologico. Dare adesso un laptop ad un ragazzino di 12 in africa è come darlo a mio padre dodicenne negli anni 50.
Prima deve venire una stabilità e un benessere primario e poi si può passare allo sviluppo tecnologico. Sviluppo tecnologico che servirebbe loro in campo agricolo invece. Cosa che non avviene proprio per tenere questi popoli schiavi degli aiuti del resto del mondo.
Mister24
19-01-2007, 15:33
FAIR fa notare come il voler portare in quei Paesi un PC come XO con connessione attiva e costante alla rete sia sicuramente utile
Come è possibile una cosa del genere quando anche nei paesi occidentali ciò non è stato ancora realizzato? Guardiamo l'Italia dove ci sono paesi (non tanto piccoli) non ancora raggiunti da una connessione a banda larga e le connessioni wireless hanno costi spropositati. Negroponte vorrebbe cablare tutti i paesi del terzo mondo? Non hanno nemmeno l'elettricità però è presente una connessione a internet.
Penso che i raddoppio del prezzo stimato da FAIR sia anche poco.
Lud von Pipper
19-01-2007, 16:29
Penso che il problema sia poprio nell'accesso a internet.
Se non c'è, sei davvero fuori dal mondo, considerato che tramite Wikipeida e simili si può accedere ad un enorme banca dati sempre aggiornata.
Da quel punto di vista, un Foglio di calcolo è inutile (sostituibile da bastoncino e sabbia), ma l'accesso a internet no.
La nostra fonte di informazioni è stata la TV nel dopoguerra ma laggiù la TV non ce l'hanno ancora e neppure l'energia elettrica.
Usare un sistema a manovella permetterebbe al computer di raggiungere zone remote, dove l'elettricità non è mai arrivata (come alcuni villaggi Bantu), dove però si cerca di portare la scuola.
L'elettricità richiede cavi individuali mentre con un solo ponte WiFi si può servire un intera zona come con i cellulari.
Costoso, difficile ma non impossibile (almeno per una limitata diffusione).
Si tratta insomma di fare uscire questa gente dall'età della pietra: egli anni cinquanta da noi c'era miseria ma non ignoranza, perchè l'Italia è sempre stato un paese culturalmente avanzato al pari degli altri, ma in Tanzania o in Birmania le cose stanno in modo diverso: se non hai accesso all'informazione non hai nulla da elaborare.
jappilas
19-01-2007, 16:38
<snip>
Invece mi sembra molto interessante l'idea dei computer riciclati, cosi non si spreca niente qui (molta gente butta nel cassonetto dei pc piuttosto recenti, di 4-5 anni fa, solo perchè è uscito un modello nuovo o i nuovi giochi non girano più ), e diamo qualcosa a chi ne ha bisogno.
a me invece... no, per un paio di motivi...
( per inciso, interessante il fatto che una delle FAQ sulla home page del progetto OLPC rispondesse proprio alla domanda "perchè non spedire nei paesi poveri i pc dismessi?")
Per prima cosa un pc usato è con ogni probabilità inadeguato, sotto il profilo dell' ergonomia, della maneggevolezza, ma soprattutto dell' efficienza energetica e dell' affidabilità: da una parte, bisogna ricordare che nei paesi meno ricchi il problema energetico sarà sentito almeno quanto se non di più che qui, dove tranquillamente si sostituiscono delle macchine funzionanti solo perchè superate da modelli con una maggiore efficenza energetica o rapporto tra prestazioni ed energia consumata...
dall' altra un pc usato di alcuni anni, se pur funzionante al momento di essere rivenduto, non dà sicuramente le stesse garanzie di durata di un apparecchio nuovo (per non dire di uno progettato ad hoc, senza parti mobili e con cpu a basso consumo) , se poi oltre alla minor vita utile prevista, si considera che con tutta probabilità un oggetto usato non sarà coperto da garanzia... qualora si guasti dopo 6 mesi l' HD, con perdita dei dati degli studenti, con chi si protesta?
e d' altra parte ai paesi poveri dubito serva o vogliano un' elemosina, ma un prodotto studiato in funzione delle loro esigenze e del loro budget - quindi questo tenedo fuori il consumismo riguardo agli oggetti tecnologici che è un problema nostro, a cui dobbiamo semmai prendere noi provvedimenti ...
Come è possibile una cosa del genere quando anche nei paesi occidentali ciò non è stato ancora realizzato? Guardiamo l'Italia dove ci sono paesi (non tanto piccoli) non ancora raggiunti da una connessione a banda larga e le connessioni wireless hanno costi spropositati. Negroponte vorrebbe cablare tutti i paesi del terzo mondo? l' OLPC / XO è pensato per formare una mesh network con altri apparecchi omologhi peers , lo scopo è il lavoro e lo studio "cooperativo" tra i bambini a cui è rivolto l' oggetto
http://www.intercode.com.au/jmorris/presentations/olpc_networking_netconf2006.pdf, sono previsti "portali scolastici" che dovrebbero costituire la parte infrastrutturale per l' eventuale accesso a internet, ma l' infrastruttura non è indispensabile
quindi il discorso di cui sopra non si può applicare, perchè la situazione non è paragonabile a quella dei paesi civilizzati, in cui connettività è sinonimo di presenza di un' infrastruttura studiata e gestita da società di telecomunicazioni...
Non hanno nemmeno l'elettricità però è presente una connessione a internet.
Penso che i raddoppio del prezzo stimato da FAIR sia anche poco.
il problema elettrico nell' idea originale era risolto da un generatore a manovella, per la connessione a internet dovrebbe bastare che la scuola del paese sia raggiunta almeno dal telefono e installi la base station...
alessandro4672
19-01-2007, 17:56
le dichiarazioni della F.A.I.R. sono davvero convincenti...non è solo una questione di aggiungere spreco allo spreco...ma come può gente che vive con un dollaro al mese (considerando il mese più proficuo dell'anno) permettersi un computer da 200 dollari???
Se vi è necessità di materiale informatico nei campi-scuola in Africa, America Latina o in Asia la soluzione è quella di adottare materiale informatico donato dai paesi benestanti che risulta donato...
Non vorrei essere peso ma qui mi pare che si speculi...naturalmente in maniera involontaria!!!;-)
ma il testo delle news lo scrivete con l'itap?
taleboldi
19-01-2007, 22:24
dovrebbero vendere questo pc anche da noi (paesi industrializzati) e farlo pagare esattamente il doppio !!!
così per ogni pc comprato, uno viene donato.
gianni1879
20-01-2007, 08:05
dovrebbero vendere questo pc anche da noi (paesi industrializzati) e farlo pagare esattamente il doppio !!!
così per ogni pc comprato, uno viene donato.
vorrei vedere chi se lo compra!
Secondo me il costo comincia a essere eccessivo da quelle parti, 200$ non sono pochi, magari il prezzo rimaneva sui 100$ per laptop...
permaloso
20-01-2007, 09:01
Ma non sarebbe il caso di renderli prima indipendenti dagli aiuti umanitari e poi aumentare il loro livello tecnologico?
Purtroppo sembra riduttivo dirlo, ma prima dovrebbero creare una cultura di "ruralismo agricolo" dando loro modo di crearsi da mangiare; poi con un livello di benessere per lo meno sanitario/alimentare si può pensare al livello tecnologico. Dare adesso un laptop ad un ragazzino di 12 in africa è come darlo a mio padre dodicenne negli anni 50.
Prima deve venire una stabilità e un benessere primario e poi si può passare allo sviluppo tecnologico. Sviluppo tecnologico che servirebbe loro in campo agricolo invece. Cosa che non avviene proprio per tenere questi popoli schiavi degli aiuti del resto del mondo.
quoto sottoscrivo e lodo quella che è una enorme banalità ma la unica vera realtà;
c'è però da considerare una cosa...se loro si sviluppano ruralmente producono cose che esportano da noi... a prezzi molto più concorrenziali dei nostri,provocando il collasso del nostro mercato agricolo(questo perchè da loro vige il latifondismo e quindi si produce non per sostentare ma per vendere e guadagnare)provocando qui la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro (in un paese come l'italia) vedi ciò che è successo nel settore saccarifero.
parlo con cognizione di causa essendo una vittima di OCM zucchero...
pierluigi86
20-01-2007, 10:15
scusate, penso che sia meglio aiutare le persone prima con le cose neccesarie. Se sto morendo di Aids cosa mene faccio di Wikipedia? Se non ho una lampadina e la corrente cosa ci faccio con internet? Se nn ho un tetto dove me lo metto un pc? Perchè la Fiat, Iveco, vW ecc... nn regalano oppure danno a ottimi prezzi camion e motori per arare le terre e fargli fare del cibo? Dopo la Secondaguerra mondiale gli americani con il Piano Marshall ci mandarono soldi e cibo e nn ci chiesero niente in cambio ( avevano paura che l' Europa potesse diventare comunista) ora, invece, fa comodo a tutti avere delle persone povere e ignoranti a cui togliere il petrolio e le materie prime. a volte sento proprio delle stronzaTE... In Africa si muore con 2 euro (costo vaccino per la malaria) e vogliono dargli 200 euro di cazzate. chissà cosa penseremo fra 40 anni quando faremo la stessa fine!?!?!?
filippide
20-01-2007, 11:01
Sono felice che qualcuno riesca a schierarsi su un argomento così articolato!
In effetti non trovare aspetti negativi nelle soluzioni proposte è molto difficile e personalmente non credo che questi progetti, ad eccezione di rare eccezioni possano essere applicati.
Per esempio se in un villaggio manca la corrente basta mettere un generatore e far passare quattro fili tra le baracche o capanne.
Se ci sono problemi per il combustibile usate il solare o l'eolico, mai sentito parlare di biomassa? (costano, ma non consumano fossili e recuperi l'investimento nel tempo, come costruire un pozzo).
Bella la manovella, la trovo molto utile ma un PC che costa 200$ nessuno può permetterselo, tanto meno una nazione che deve portare prima l'elettricità.
Il concetto di coinvolgere tutta la famiglia mi sembra quasi ridicolo: i genitori dei miei amici e sfortunatamente molti dei miei amici ignorano cosa sia un PC. Qui di assistenza ed aiuto non ne ho mica visti per coinvolgere la famiglia. A questo punto vale la pena di risparmiare qualcosina e mettere tutto nelle scuole. In fondo è li che si impara ad essere autosufficienti dagli aiuti intellettuali di molti occidentali "maldestri".
Poi ho letto questo:
a me invece... no, per un paio di motivi...
( per inciso, interessante il fatto che una delle FAQ sulla home page del progetto OLPC rispondesse proprio alla domanda "perchè non spedire nei paesi poveri i pc dismessi?")
Per prima cosa un pc usato è con ogni probabilità inadeguato, sotto il profilo dell' ergonomia, della maneggevolezza, ma soprattutto dell' efficienza energetica e dell' affidabilità: da una parte, bisogna ricordare che nei paesi meno ricchi il problema energetico sarà sentito almeno quanto se non di più che qui, dove tranquillamente si sostituiscono delle macchine funzionanti solo perchè superate da modelli con una maggiore efficenza energetica o rapporto tra prestazioni ed energia consumata...
dall' altra un pc usato di alcuni anni, se pur funzionante al momento di essere rivenduto, non dà sicuramente le stesse garanzie di durata di un apparecchio nuovo (per non dire di uno progettato ad hoc, senza parti mobili e con cpu a basso consumo) , se poi oltre alla minor vita utile prevista, si considera che con tutta probabilità un oggetto usato non sarà coperto da garanzia... qualora si guasti dopo 6 mesi l' HD, con perdita dei dati degli studenti, con chi si protesta? :eek: :eek: :eek: :eek: ma... in effeti per l'assistenza come si fa? Ci sarà un corriere espresso per spedire in assistenza in europa in 48 ore ? :doh:
Ora, senza addentrarmi nella discussione devo fare una considerazione.
In primo luogo nessuno a trattato il problema del recupero delle macchine danneggiare nel senso di rifiuti! Dimentichiamo che sono rifiuti pericolosi? Vorrei proprio vedere di fare una passeggiata in una giungla e vedere fiorire un fiore di plastica, sai che bell'aiuto che gli diamo? Qui si parla solo di soldi e tecnologia dimenticandoci delle conseguenze. In fondo si parla di sviluppo in un modo che non mi piace. Vi dimenticate che ad inizio secolo da noi l'acqua in casa e l'elettricità nonchè i servizi igenici erano inesistenti in moltissime zone. Ciò che e cambiato da allora non è soltanto avere qualcosa è l'aumento di conoscenza! Anche se chiunque può vivere senza sapere che l'uomo è arrivato sulla luna o che la cina ha buttato giù un satellite!!!!!!
C'è un certo tipo di sapere che si può semplicemente leggere su un libro come si è fatto per secoli e che ci ha portato dove siamo adesso (nel bene e nel male) Volete aiutarli? Spendete soldi per libri di testo scritti anche nelle loro lingue locali e fate in modo che possano studiare invece che lavorare e basta! Dobbiamo comunicare (non imporre) loro le nostre esperienze e fare in modo che siano loro a decidere per l'ambiente dove vivono cosa bisogna fare, discutere con loro di quali inconvenienti e vantaggi porta una decisione e solo dopo sostenere la loro scelta. Ci sono molti esempi di persone che con il solo lavoro hanno saputo organizzare con popolazioni locali (attivamente partecipi) sistemi di sviluppo sostenibile in grado di garantire ricchezza e sostenibilità. Regalare oggetti non li aiuterà, è il sapere che dobbiamo regalare, le nostre esperienze, non il nostro stile!!!
Detto questo il progetto per un PC a basso costo (reciclato o no) non è estendibile ad ogni situazione, esso trova applicazione soltanto dove esiste già un sistema economico in grado di recepire una simile iniziativa. Non è certo in una giungla che un PC aiuterà a migliorare la vita di ha reali necessità di vita.
Poi per carità, ognuno aiuta chi vuole come vuole... ma è veramente aiuto?
Negroponte (parte del team presidenziale di Bush) specula ancora una volta sulle popolazioni povere, cercando in prospettiva di trasformarle in consumatori, e nell'immediato di ricavarne un utile. L'esempio della casetta in cambogia senza la luce in casa poi è veramente patetica.
darkwings
20-01-2007, 15:53
Se fosse gratis capirei, se ci si mette 45mila anni per i pc usati e darli a tutti, basta fare i conti per rendersi conto a venderglieli quanti soldi sono.
Secondo me i buoni propositi in questa proposta sono tutte scuse, e' il solito business e non ci vuole una cima per capirlo, vogliono fare gli umanitari? mettano mano al portafoglio loro e non a quello degli africani, a casa mia se uno vuole essere generoso le cose le regala non se le fa' pagare.
Secondo me visto che gli occidentali si stanno gradualmente rompendo di farsi succhiare il sangue cercano altrove, tant'e' che visto che non abbiamo soldi da spendere frena la play 3 e l ' hdtv per paura di produrre per riempire i magazzini e basta.
Io ho imparato a 12 anni a usare il pc leggendo riviste, andando a scuola ecc ecc. Se vogliono inserire la tecnologia per me devono partire dalla base, poi sara' l'africano di turno che da solo provera' a installarsi il pc usato da solo una volta che avra' imparato a scuola a farlo.
Mia madre mi ha sempre insegnato che la pappa pronta non ti insegna nulla. Ci vuole piu' tempo ma secondo me chi ci guadagna e' la gente che impara in questo modo e quello che impara vale molto piu' di 200 dollari.
Senza istruzione secondo me non cambiera' niente e sinceramente che questa gente si sente umanitaria e orgogliosa di quello che sta facendo mi fa' venire la nausea rispetto a chi si sbatte davvero e ci mette il suo impegno e la sua vita per aiutare veramente i paesi in via di sviluppo, dove molte volte rischiano pure la pelle per le guerre interne che noi non vediamo in tv ma che ci sono in questi paesi.
a mio parere si fa' ancora troppa confusione riguardo allo status delle popolazioni a cui interessano queste iniziative..
leggendo i commenti noto che non si fa' distinzione nel definire un popolo "povero", ma nella realta' ci sono diversi modi di esserlo.
l'iniziativa OLPC si e' proposta di dare un sistema d'interazione personale verso il mondo a quelle popolozaioni che stanno vivendo uno sviluppo post-agricolo, per le quali uno sviluppo informatico non fa' altro che aumentare esponenzialmente il progresso della cultura e delle capacita' personali. In questo modo si dara' la possibilita' ad una giovane mente di poter ottenere piu' informazioni e conoscenze direttamente, senza passare per il filtro culturale della generazione che in questo momento sta' operando i cambiamenti, che pur con lodevole sforzo, saranno comunque limitati al retaggio culturale che quella generazione ha avuto nel suo sviluppo, oltre dal fattore economico.
Nella pratica si cerca di dare al un normale bambino la possibilita' di istruirsi in modo adeguato senza passare direttamente verso strutture scolastiche incentrate su uno standard classico (libro di testo e programma scelto dalle istituzioni) che, per forza di cose, non mettono in risalto le personali attitudine dei singoli, ma cercano di omogenizzare la conoscenza rispetto a tutta la popolazione;
in questa ottica le istituzioni puntano a raggiungere il traguardo di una popolazione che sia analfabetizzata, riservando le poche risorse economiche a questo scopo, piuttosto che concentrandole verso pochi e meritevoli, che al 90% fanno parte di classi sociali agiate, perche' queste hanno avuto accesso ad un'istruzione piu' adeguata.
Facendo cosi', magari 1 bambino su 100 diventera' medico, ingegnere, o comunque membro attivo della comunita', invece che mancare la propria istruzione avanzata e ritrovarsi a fare il contadino.
diversamente l''iniziativa FAIR e' mirata, a mio parere, verso quei paesi in via di un primitivo sviluppo, ossia su un target un gradino piu' basso, dove l'apporto informatico serve alla generazione attiva per aiutare la comunita'.
Si pensi ad un medico nel mezzo dell'Africa: un conto e' diagnosticare e curare una malattia con il supporto di vecchi libri di testo, un conto e' poter usare un computer che lo mette in grado di avere le ultime conoscenze nel settore e magari un consulto a distanza.
In effetti questo punto e' simile all'iniziativa Intel per i chioschi informatici: un computer in comune al centro del paese che permette alla comunita' di avere connettivita' verso l'esterno in modo facile, ma non per navigare la rete per intrattenimento (situazione che alimenta la propria cultura personale), ma principalmente come mezzo di comunicazione essenziale per determinati scopi, come appunto quelli medici o istruzionali.
La differenza di questi ultimi due proggetti e' che FAIR non si allaccia agli enti governativi della nazione che si cerca di aiutare, ma interviene direttamente donando il mezzo per ottenere lo scopo.
e' logico che l'iniziativa di Negroponte si centri verso quelle popolazioni che hanno gia' un'infrastruttura scolastica, ma magari soffrono di carenze strutturali in diversi altri ambiti.
Se ci confrontiamo nel nostro piccolo, anche la nostra bell'Italia soffre delle infrastrutture adeguate per il nostro status nel mondo:
siamo tra i primi 10 paesi nel mondo, ma abbiamo una rete a banda larga che copre meno di 1/3 del territorio...
l'unica critica che si puo' fare all'OLPC e' riguardo all'incremento di prezzo che ha avuto:
200 euro per un giocattolo del genere sono troppi, considerando che il mondo industrializzato puo' avere HW decine di volte piu' prestazionale a poco piu' del doppio (il piu' economico laptop dell costa poco piu' del doppio), e questo e' dovuto al fatto di cercare di usare HW non standard.
la prima edizione l'avrebbero dovuta fare con un designing standard, abbassando il prezzo contando sul numero di esemplari, poi, dopo aver avuto i numeri, avrebbero potuto contare su questi per farsi fare HW fuori standard, perche' a quel punto, con milioni di esemplari, sarebbe diventato un effettivo standard.
ci sarebbe da discutere per anni, ma se si discute e nessuno opera, non si ottiene altro che aria riscaldata..
per conto mio, anche se criticabile in alcuni aspetti, l'iniziativa OLPC e' lodevole, come anche FAIR e i chiostri Intel..
basterebbe solo che agissero di piu' e si beccassero di meno...
dsajbASSAEdsjfnsdlffd
20-01-2007, 17:39
ridicola la difesa di OLPC che dice che c'è bisogno di 4 ore per sistemare ogni pc, come se per assemblare un XO ne occorressero di meno !
anche fosse del tutto automatizzato il processo di creazione di un laptop XO non può richiedere meno tempo di cosi.
l'unica cosa a favore di OLPC è giusto la mobilità.
tuttavia mi trovo d'accordo sulle posizioni di FAIR
Slamdunk
21-01-2007, 23:04
Apparte l'evidente inconsistenza della tesi dei 45mila anni, mi sembra che da entrambe le parti manchi una visione completa di una situazione abbastanza delicata come questa.
Una cosa mi preme approfondire:FAIR denuncia dunque un comportamento che personalmente ravviso in diversi ambiti: più che cercare di soddisfare un'esigenza, vi è la tendenza a crearla.Ora, non so se e quanto il progetto OLPC sia un'azione umanitaria e/o una multinazionale in cerca di quote di mercato, però mi sembra che sia con buoni che cattivi propositi si tralasci di ascoltare la "domanda" del mercato.
Prima di progettare l'XO, qualcuno ha chiesto ai diretti interessati cosa vorrebbero?
alla FAIR hanno perfettamente ragione.
e
quoto anche io
FAIR denuncia dunque un comportamento che personalmente ravviso in diversi ambiti: più che cercare di soddisfare un'esigenza, vi è la tendenza a crearla.
concordo pienamente con FAIR!
Questo progetto dell'one laptop per child sarà stata la classica "ideona" per fregare soldi al governo usa con mega consulenze e studi megagalattici, un po' come funziona anche nel nostro paese!
Per aiutare i paesi del terzo mondo ci vogliono volontari, gente che si rimbocca le maniche e va li a fare qualcosa di concreto!
jappilas
22-01-2007, 14:09
ridicola la difesa di OLPC che dice che c'è bisogno di 4 ore per sistemare ogni pc, come se per assemblare un XO ne occorressero di meno !secondo me anche di più... se solo si pensa a quanto tempo impiega una scansione del disco rigido per assicurare che non ci siano bad clusters almeno alla consegna (vedi mio post precedente)
considerato il decadimento dell' unità disco a partire dalla prima insorgenza di settori danneggiati la scansione di superficie è o dovrebbe essere un passaggio essenziale
anche fosse del tutto automatizzato il processo di creazione di un laptop XO non può richiedere meno tempo di cosi.secondo me non hai molto chiaro il criterio della catena di montaggio ... quand' anche dal primo all' ultimo stadio del processo di costruzione (dalla materia prima al prodotto finito) passino decine di ore, se la strutturazione delle operazioni tra i vari stadi è ben studiata e si mantiene un ritmo sufficentemente sostenuto e sufficientemente regolare tra i vari stadi (sia che la catena sia automatizzata o dotata di manodopera umana) si può comunque assicurare un throughput elevato in termini di unità complete uscenti dalla catena di montaggio nell' arco dell' unità di tempo , che poi è quello che conta ...
per risistemare macchine usate di provenienza varia e di tipologia (modelli e componentistica) eterogenea il principio della catena di montaggio viene meno... ogni macchina potrebbe aver bisogno di attenzioni diverse e di conseguenza un lavoro non organizzato per passaggi perfettamente definiti a priori e magari da svolgere da parte dello stesso tecnico per la singola macchina (nella possibilità che questo dia il migliore risultato)
Questo progetto dell'one laptop per child sarà stata la classica "ideona" per fregare soldi al governo usa con mega consulenze e studi megagalattici, un po' come funziona anche nel nostro paese!veramente è un po' diverso... sai cos'è il MIT? ;)
che io sappia il progetto one laptop per child è nato come ricerca interna dell' università americana (che se non erro di soldi ne riceve già parecchi dalle rette degli studenti ) , nemmeno come "mega consulenza" o "studio megagalattico"... anzi era partito molto in sordina per valutare la fattibilità di realizzare un computer funzionante con hw di serie e industrialmente reperibile (il geode a 500 mhz non sarà mainstream ma non è nemmeno prodotto specificamente per loro , mi risulta - il pannello lcd voleva essere dello stesso tipo usato sui lettori dvd portatili cinesi per risparmiare...)
che ora sia messo al centro delle polemiche e si pensi al complotto o a secondi fini, lo ritengo un travisamento e una strumentalizzazione sul motivo per cui è arrivato alla notorietà attuale
Per aiutare i paesi del terzo mondo ci vogliono volontari, gente che si rimbocca le maniche e va li a fare qualcosa di concreto!hai letto il post di lucusta? mi pare risponda esaurientemente proprio a questo (non esiste un solo livello di povertà ed implicazioni relative ) ;)
jappilas
22-01-2007, 14:21
EDIT
precisazione: il contenuto del post (ora unito al precedente) non era sarcastico, se il tono è stato percepito come tale, mi scuso :O
però, pur ammettendo che crescendo il progetto e avvcinandosi a una fase realizzativa, possano insorgere interessi commerciali e speculazioni da parte di soggetti coinvolti marginalmente (il governo usa per dire), continuo a ritenere "strano" (per non usare la parola impossibile) che tali interessi nascosti possano essere stati presenti nel progetto originale
che all' inizio per come se ne parlava, sembrava davvero di basso profilo e senza velleità di produzione su larga o larghissima scala, e se no nricordo male, senza nemmeno "sponsor" :stordita:
ps: poi potrei ricordare male :O
/EDIT
il MIT lo conosco piuttosto bene visto che ci ho finito a Boston la mia tesi sui microprocessori nel 1998 ;)
che di soldi ne prendano molti questo è sicuro visto che all'epoca avevano i silicon graphics pure per fare word processing, cmq SECONDO ME me questo progetto non ha mai avuto una valenza granchè "realistica" e ciò significa che quando sarà accantonato ci sarà solo gente già ricca che avrà preso altri soldi per ricerche e consulenze inutili.
ridicola la difesa di OLPC che dice che c'è bisogno di 4 ore per sistemare ogni pc, come se per assemblare un XO ne occorressero di meno !
anche fosse del tutto automatizzato il processo di creazione di un laptop XO non può richiedere meno tempo di cosi.
Apparte l'evidente inconsistenza della tesi dei 45mila anni, mi sembra che da entrambe le parti manchi una visione completa di una situazione abbastanza delicata come questa.
purtroppo per via della nostra scietà consumistica, invece è proprio così,
questa tesi/difesa, non è ne ridicola ne incosistente, pensate a che dispendio di risorse può portare un progetto del genere:
oltre che trovare quella quantità di pc in donazione, bisogna:
1) organizzare una raccolta capillare di tali pc e stoccarli in magazzino (chiunque gestisca un qualsivoglia tipo di magazzino ben sà quale sia il costo)
2) ammettendo che il punto 1 si riesca ad affrontarlo in maniera e con costi bassi, bisogna approntare un laboratorio in cui si testino i pezzi, si assemblino e si installi il s.o.
ammettendo che si faccia tutto cio in sole 4 ore (impossibile), e ammettendo che un gran numero di volontari lavori al progetto, non sò diciamo 100.000 persone (ricordo che queste 100.000 persone non sono volontari semplici, ma volontari con conoscenza in ambito elettronico-informatico), ogni volontario dovrà testare e aseemblare circa 1000 computer, cioè gli serviranno 4000 ore di tempo (permetteteimi di fare alcune ipotesi, considerando che il volontario lavori 40 ore a settimana (40 ore a settimana è un lavoro normale, non un un'azione di volontariato), SE ogni persona lavorasse TUTTE le settimane senza mai assentarsi ci vorrano circa 100 settimane (pari a 2 anni)
l'unica cosa a favore di OLPC è giusto la mobilità.
inoltre ci sono da considerare molti altri fattori:
- che tali pc sono tutti differenti, per cui è possibile che ci siano problemi di compatibilità con alcuni programmi.
- in caso di rottura o semplice formattazione (necessitano ognuno di assistenza diversa e driver particolari).
- che tali pc consumano molto di più.
- che tali pc hanno bisogno di un monitor (alti costi per la trasportabilità).
- che tali pc hanno bisogno di una presa elettrica(non sempre presente).
- molti dei pc "rottamati" non hanno molta potenza di calcolo (si parla di pentium 1 max di pentium 2 et simila)
- il costo per gli eventuali pezzi di ricambio
i vantaggi nel produrre tutti pc uguali sono:
- basso costo di produzione dovuto alla quantità
- portabilità
- alimentazione autonoma (nel caso la ricarica a dinamo venga implementata), cmq sia bassi consumi
- alta affidabilità (in teoria tutti i componenti sono stati studiati per avere una maggiore affidabilità e robustezza)
- possibilità di copiare direttamente nell'hd il s.o. e i software generici (senza bisogno di passare tramite installazioni o procedure varie)
questi sono solo gli aspetti più importanti o per lo meno quelli che mi sono venuti in mente, bisogna dire parecchi altre cose, mi dilungherei troppo però...
tutto quello che ho detto, però non significa che sono favorelvole ad un tale spreco di risorse, però purtroppo nella società di oggi, ci conviene buttare via e ricostruire da 0 piuttosto che riciclare prodotti già esistenti.
Sono d'accordo, soprattutto per quanto riguarda il software preinstallato: linux va benissimo, ma quell'orrore che hanno fatto al mit, 5 programmi in croce castrati e' pessimo, se volevano stare sul "leggero" c'e' sempre "damn small linux" invece che reinventarsi tutto da 0.
Li avete visti i video del software preinstallato? E' un portatile con il software di un cellulare, se non peggio.
marciufello
22-01-2007, 19:12
a mio parere si fa' ancora troppa confusione riguardo allo status delle popolazioni a cui interessano queste iniziative..
leggendo i commenti noto che non si fa' distinzione nel definire un popolo "povero", ma nella realta' ci sono diversi modi di esserlo.
Quoto.
Secondo me ai paesi in via di sviluppo (possiamo chiamarli anche del terzo mondo?). non serve la tecnologia in sè e per sè. Non so quanta gente è stata in un paese del genere, non a fare le vacanze, ma a conoscere realmente le situazioni. Io sono andato in Albania e devo dire che a loro non servono i portatili, di sicuro non sono la cosa di cui hanno più bisogno. Noi non siamo cresciuti coi portatili, questi aiutano, ma se solo pochi hanno la possibilità di andare a scuola, quando c'è un libro vecchio e usato ogni 10 bambini, quando i bambini vanno a scuola (in capanne quando va bene), con la zappa perchè poi fino al tramonto devi andare nei campi. Quando vivono in case (parlo anche perchè sono stato in Africa) costruite con il letame e paglia e dormi in una stanza singola con le mucche che fanno la cacca dove e quando meno te l'aspetti; dove una madre, e qui purtroppo ragazzi non scherzo per niente, perchè non ha da sfamare tutti i bambini, si trova costretta a scegliere quale figlio tenere in vita e quale no perchè non riesce a dare da mangiare a tutti, mi viene da dire che non sono i portatili o i computer gli strumenti di cui hanno bisogno. Quando sono andato giù ho visto che hanno bisogno di essere educati al lavoro, a costruirsi un futuro, aiutati certo, ma se mandiamo sempre e solo roba già pronta o le infrastrutture le costruiamo noi, loro non si accorgeranno mai che il loro intervento è fondamentale per la loro crescita. Serve dare la nostra conoscenza, creare veramente le scuole e finanziare le scuole, far lavorare la gente perchè costruiscano case, strade.
Serve NON sfruttarli, ma aiutarli, perchè in fin dei conti niente viene fatto gratuitamente e questa è una vergogna.
I portatili, tsè, la maggiore fonte di luce un casa perchè non hanno la corrente elettrica, ma dopo le 2 ore che la batteria si scarica, dove lo attaccano il portatile? Non mi sembra molto seria e attuabile questa proposta, secondo me è un pretesto per farsi pubblicità, anche perchè là le mafie ci sono e fino a prova contraria la diffusione di tanti apparecchi tecnologici (intendo a livello di massa), avverrebbe sicuramente con "accordi commerciali" (per quanto è possibile) tra la casa e i paesi in questione, altro che sviluppo e sviluppo, è l'ennesima trovata per rendere dipendente un paese e fare qualche soldo.
Io sono contrario, mi viene da dire "che schifo". Il tutto IMHO.
PS scusate il poema.
beh se non altro alla mancanza di corrente ci avevano già pensato inserendo la manovella di ricarica :)
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