PDA

View Full Version : [3d uniti] pensioni, "scalone", conti dell'inps


jumpjack
17-01-2007, 13:43
Tutti si lamentano del continuo aumento dell'eta' pensionabile... ma nessuno si lamenta dell'aumento dell'eta'... "cimiteriale"!

Il nostro sistema pensionistico è progettato per gente che a 70 anni (se ci arrivava) era un vecchietto balbuziente che passava le giornate seduto su una sedia davanti alla TV o fuori al balcone a godersi il sole...

La realtà è che oggi c'e' gente di 80 o 90 anni che è ancora attiva & operativa; e si arriva tranquillamente a campare 100 anni.

Cosa si dovrebbe fare dai 70 ai 100 anni? Campare sulle spalle degli altri senza fare niente di utile per la societa'? :rolleyes:

Dobbiamo rassegnarci: presto dovremo convivere con l'idea di un'eta pensionabile pari a 80 anni! :rolleyes:

mauriz83
17-01-2007, 13:46
ma no basta reintegrare gli anziani in qualche maniera,qualche attività soft di pubblica utilità,ora non mi viene in mente niente...cmq pensioni a 80 anni non credo che ci arriveremo.

Senza Fili
17-01-2007, 13:46
La realtà è che oggi c'e' gente di 80 o 90 anni che è ancora attiva & operativa; e si arriva tranquillamente a campare 100 anni.





Mah, se hai familiari o conoscenti così longevi auguri, per quanto mi riguarda i miei nonni già a 65-70 anni stavano male, idem molti miei zii, il più longevo è arrivato a 78 anni in sedia a rotelle, ed idem per tutti gli anziani che conosco... :rolleyes:

nomeutente
17-01-2007, 13:50
Tutti si lamentano del continuo aumento dell'eta' pensionabile... ma nessuno si lamenta dell'aumento dell'eta'... "cimiteriale"!

Il nostro sistema pensionistico è progettato per gente che a 70 anni (se ci arrivava) era un vecchietto balbuziente che passava le giornate seduto su una sedia davanti alla TV o fuori al balcone a godersi il sole...


Giusto.
Invece l'orario di lavoro è pensato per un sistema industriale con una produttività da paese appena uscito da una guerra mondiale.

Quando metteranno l'orario di lavoro a 10 ore settimanali per adeguarlo alla produttività odierna, allora si potrà lavorare fino a 75 anni per adattarsi alla longevità.

KB08
17-01-2007, 13:55
Eh si , dopo 40 anni di fonderia o di metalmeccanica è proprio un insulto pretendere di godersi quel poco di vita che ci resta .

Tantopiù che dopo i 65-70 arrivano acciacchi e malattie varie ............. che aiutano proprio a reintegrarsi nel sociale .......... :rolleyes:

misterx
17-01-2007, 13:58
Tutti si lamentano del continuo aumento dell'eta' pensionabile... ma nessuno si lamenta dell'aumento dell'eta'... "cimiteriale"!

Il nostro sistema pensionistico è progettato per gente che a 70 anni (se ci arrivava) era un vecchietto balbuziente che passava le giornate seduto su una sedia davanti alla TV o fuori al balcone a godersi il sole...

La realtà è che oggi c'e' gente di 80 o 90 anni che è ancora attiva & operativa; e si arriva tranquillamente a campare 100 anni.

Cosa si dovrebbe fare dai 70 ai 100 anni? Campare sulle spalle degli altri senza fare niente di utile per la societa'? :rolleyes:

Dobbiamo rassegnarci: presto dovremo convivere con l'idea di un'eta pensionabile pari a 80 anni! :rolleyes:


facendo la vita di Prodi e compagnia bella andrei in pensione anche a 200 anni ;)

Window Vista
17-01-2007, 16:59
Sassi: "Solo se si applica lo scalone"
I conti della nostra previdenza resteranno in equilibrio fino al 2050 se non si toccherà lo scalone che porta l'età pensionabile ai 60 anni a partire dal 2008. Lo assicura il presidente dell'Inps Gian Paolo Sassi, intervenuto a un'audizione parlamentare, dove ha parlato proprio dei conti del suo istituto.

"A normativa vigente, ovvero con lo scalone e con la rideterminazione dei coefficienti, siamo in equilibrio fino al 2050. Non ci dobbiamo preoccupare dei conti della previdenza", ha detto Sassi.

Ma il governo sta lavorando proprio sull'ipotesi di modificare lo scalone introdotto dalla riforma del centrodestra, che stabilisce di alzare l'età della pensione dagli attuali 57 anni ai 60. La riforma Dini del 1995 prevede inoltre che ogni dieci anni, tenendo conto delle aspettative di vita e dell'andamento dei salari, vadano rivisti i coefficienti di trasformazione, una sorta di moltiplicatore che contribuisce a determinare l'assegno previdenziale.

"Il contributivo o si applica tutto o non si applica. Non si può applicare a metà", ha detto Sassi intendendo che la piena applicazione prevede la revisione dei coefficienti. E anche questo è un fattore individuato come fondamentale dallo stesso Sassi per mantenere in equilbrio i conti della previdenza italiana. Di fatto ridurre i coefficienti significa tagliare gli assegni. Il precedente nucleo di valutazione sulla spesa previdenziale aveva proposto un taglio del coefficiente fra il 6 e l'8%. Fra il 1972 e il 2004 la speranza di vita dopo i 65 anni è aumentata in media di cinque anni per uomini e donne. In particolare nel 2004, non soltanto gli uomini alla nascita avevano una aspettativa di vita di 77,8 anni (le donne 83,7), ma a 65 anni la loro aspettativa è salita a 17,4 anni, mentre le donne possono contare su 21,4 anni. "In soldoni significa che l'Istituto paga mediamente circa 5 anni di pensione in più", ha spiegato Sassi.

"Una crescita costante che non mette certo in crisi il sistema, ma di cui bisogna tenere pur conto, anche in termini d'incidenza sul Pil", ha spiegato Sassi ricordando che "tale rapporto dovrebbe megliorare nell'anno in corso rispetto al 10,54% che abbiamo stimato inizialmente nel Bilancio di Previsione 2007". Sassi si dice poi soddisfatto per le nuove norme sulla destinazione del Tfr e il decollo della previdenza complementare che assegnano al fondo Inps parte del Tfr inoptato. "Non posso che assicurarvi che l'Istituto saprà conservare e, nel caso, anche far fruttare i soldi dei lavoratori, utilizzando al meglio risorse umane e know-how tecnico", ha detto.

LINK:http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo344662.shtml

:cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

Window Vista
17-01-2007, 17:05
Tutti con Sivio insomma, deducendo che tacete!!!!!!

T3d
17-01-2007, 17:11
io vorrei tanto sapere che cosa rispondono gli esponenti di RC e CI quando leggono queste notizie... ma soprattutto i propri elettori

e lo dice un elettore di centrosinistra :rolleyes:
così tanto per dire

nomeutente
17-01-2007, 17:22
io vorrei tanto sapere che cosa rispondono gli esponenti di RC e CI quando leggono queste notizie... ma soprattutto i propri elettori

e lo dice un elettore di centrosinistra :rolleyes:
così tanto per dire

Giordano (mi pare a ballarò) ha detto che bisogna:
1) recuperare l'evasione contributiva
2) scorporare l'assistenza dall'inps e caricarla sulla fiscalità generale

Ed io sono d'accordo con lui

Python
17-01-2007, 17:23
facendo la vita di Prodi e compagnia bella andrei in pensione anche a 200 anni ;)


si potrebbe dire che saresti in pensione da sempre :D

Window Vista
17-01-2007, 17:25
Giordano (mi pare a ballarò) ha detto che bisogna:
1) recuperare l'evasione contributiva
2) scorporare l'assistenza dall'inps e caricarla sulla fiscalità generale

Ed io sono d'accordo con lui
Cioè, dove la metterebbbe e cosa farebbe dopo??????

nomeutente
17-01-2007, 17:28
Cioè, dove la metterebbbe e cosa farebbe dopo??????

Dici l'assistenza? La metterebbe a carico della fiscalità generale e non dell'inps. L'inps dovrebbe pagare solo le pensioni e basta.

sider
17-01-2007, 17:29
Tutti si lamentano del continuo aumento dell'eta' pensionabile... ma nessuno si lamenta dell'aumento dell'eta'... "cimiteriale"!

Il nostro sistema pensionistico è progettato per gente che a 70 anni (se ci arrivava) era un vecchietto balbuziente che passava le giornate seduto su una sedia davanti alla TV o fuori al balcone a godersi il sole...

La realtà è che oggi c'e' gente di 80 o 90 anni che è ancora attiva & operativa; e si arriva tranquillamente a campare 100 anni.

Cosa si dovrebbe fare dai 70 ai 100 anni? Campare sulle spalle degli altri senza fare niente di utile per la societa'? :rolleyes:

Dobbiamo rassegnarci: presto dovremo convivere con l'idea di un'eta pensionabile pari a 80 anni! :rolleyes:

A me va bene, sono un dipendente a tempo indetrminato.
Vuol dire che il mio sostituto sarà assunto quando avrà 55 anni...
Dovrà rassegnarsi a vivere con la paghetta settimanale fino a quella età!!

nomeutente
17-01-2007, 17:33
Mi è sembrato meglio unire i due 3d

Fritz!
17-01-2007, 17:34
Giordano (mi pare a ballarò) ha detto che bisogna:
1) recuperare l'evasione contributiva
2) scorporare l'assistenza dall'inps e caricarla sulla fiscalità generale

Ed io sono d'accordo con lui
Se scorpori assistenza e previdenza vuol dire che per pagare le pensioni, non paghi più tutti gli altrei servizi...

Un giro di partita doppia non crea nessuna risorsa, è al massimo finanza creativa

CYRANO
17-01-2007, 17:35
facendo la vita di Prodi e compagnia bella andrei in pensione anche a 200 anni ;)

beh se io fossi berlusconi sarei eterno !!



ps vi prego non ditemi che il berlusca è eterno !!! :cry: :cry: :cry: :cry:



ckakzoaozkaza

T3d
17-01-2007, 17:36
Giordano (mi pare a ballarò) ha detto che bisogna:
1) recuperare l'evasione contributiva
2) scorporare l'assistenza dall'inps e caricarla sulla fiscalità generale

Ed io sono d'accordo con lui
secondo la tua opinione questa soluzione permetterà di mantenere in equilibrio i conti della previdenza sociale fino al 2050? o sono solo dei palliativi?

nomeutente
18-01-2007, 09:06
Se scorpori assistenza e previdenza vuol dire che per pagare le pensioni, non paghi più tutti gli altrei servizi...
Un giro di partita doppia non crea nessuna risorsa, è al massimo finanza creativa

secondo la tua opinione questa soluzione permetterà di mantenere in equilibrio i conti della previdenza sociale fino al 2050? o sono solo dei palliativi?

Contestazioni interessanti: rispondo.

Prima di tutto partiamo da presupposto che la previdenza privata esiste per una ragione: le assicurazioni prendono i soldi adesso e te li danno fra 40 anni, nel frattempo la cosa a loro frutta bei soldini, quindi se funziona per loro, non si capisce perché non debba funzionare per l'inps.
O meglio si capisce, ed è per questo:
- l'inps non è precisamente un ufficio finalizzato alla produttività, per una serie di ragioni che qui sarebbe lungo elencare e quindi, evidentemente, molte risorse dell'inps sono finalizzate all'automantenimento dello stesso inps;
- l'inps paga, appunto, anche l'assistenza.

Quindi è su questi punti che bisogna operare:
- il primo punto ha a che vedere con l'efficienza generale dello stato e quindi sarebbe da affrontare in altra sede (in ogni caso non è di rapida soluzione);
- il secondo punto è più interessante: è evidente che spostando l'assistenza dall'inps alla fiscalità generale si sposta il buco da una parte all'altra, però penso che la parte in cui vorrei spostarlo io è la parte giusta: l'assistenza non può essere una questione di "solidarietà fra lavoratori" ma deve essere una questione riguardante lo stato in generale e quindi finanziata con i criteri di progressività a cui si ispira la fiscalità e non tramite i contributi (è una questione, quindi, anche di equità fiscale).

the_joe
18-01-2007, 09:15
Contestazioni interessanti: rispondo.

Prima di tutto partiamo da presupposto che la previdenza privata esiste per una ragione: le assicurazioni prendono i soldi adesso e te li danno fra 40 anni, nel frattempo la cosa a loro frutta bei soldini, quindi se funziona per loro, non si capisce perché non debba funzionare per l'inps.
O meglio si capisce, ed è per questo:
- l'inps non è precisamente un ufficio finalizzato alla produttività, per una serie di ragioni che qui sarebbe lungo elencare e quindi, evidentemente, molte risorse dell'inps sono finalizzate all'automantenimento dello stesso inps;
- l'inps paga, appunto, anche l'assistenza.

Quindi è su questi punti che bisogna operare:
- il primo punto ha a che vedere con l'efficienza generale dello stato e quindi sarebbe da affrontare in altra sede (in ogni caso non è di rapida soluzione);
- il secondo punto è più interessante: è evidente che spostando l'assistenza dall'inps alla fiscalità generale si sposta il buco da una parte all'altra, però penso che la parte in cui vorrei spostarlo io è la parte giusta: l'assistenza non può essere una questione di "solidarietà fra lavoratori" ma deve essere una questione riguardante lo stato in generale e quindi finanziata con i criteri di progressività a cui si ispira la fiscalità e non tramite i contributi (è una questione, quindi, anche di equità fiscale).

Ed infatti tutta questa campagna mediatica sulle pensioni è basata su una GROSSA BUGIA e cioè che noi lavoriamo e paghiamo quindi i contributi oggi per pagare le pensioni di quelli che ci sono già.

FALSO noi lavoriamo e versiamo i contributi per costruire le NOSTRE FUTURE PENSIONI, esattamente come se paghiamo una assicurazione sulla vita, questa a scadenza ci ridarà indietro I NOSTRI SOLDI VERSATI più la ricapitalizzazione se c'è stata, ma SONO I NOSTRI SOLDI non quelli di qualcun'altro....

Fintanto che ci vorranno far bere questa bugia, non c'è niente da fare se non rassegnarci a perdere i nostri soldi che andranno a pagare qualcosa che non c'entra nulla.

Fritz!
18-01-2007, 09:21
- il secondo punto è più interessante: è evidente che spostando l'assistenza dall'inps alla fiscalità generale si sposta il buco da una parte all'altra, però penso che la parte in cui vorrei spostarlo io è la parte giusta: l'assistenza non può essere una questione di "solidarietà fra lavoratori" ma deve essere una questione riguardante lo stato in generale e quindi finanziata con i criteri di progressività a cui si ispira la fiscalità e non tramite i contributi (è una questione, quindi, anche di equità fiscale).


Rispondo su questo punto

In Italia in media le aliquote (tra quelle dirette pagate dal lavoratore e quelle indirette pagate dal datore di lavoro) pagate all'inps arrivano a sfiorare il 30%

In svezia (quindi non un paese a bassa pressione fiscale) si aggirano tra il 10- 15 %


Quindi si può anche pensare di separare previdenza e assistenza (cosa in linea di principio pure giusta)... ma questa ha senso se si operasse un bilanciamento della spesa... Ovvero si spostano risorse dalle pensioni, ad altre forme di welfare, tipo reddito di cittadinanza, o assegni di maternità, borse di studio, aiuto all'affitto o ai mutui per i giovani, ecc...

Sempre confrontando con la media europea, la spesa per il welfare in % al PIL, è in italia uguale a quella di tutti gli altri paesi. ma se si scorporano le voci, le pensioni pesano per un 15-16% di PIL, mentre negli altri paesi questa quota scende al 10%, ma aumentano le voci di spesa per altri tipi di spesa sociali, soprattutto per i giovani....

Quindi dire che separare assistenza e previdenza è una soluzione, imho, è un errore madornale, vuol dire continuare a fare la stessa politica di puntare unicamente alle pensioni come compito di stato sociale, diminuendo le risorse, già basse, per altre voci, in primis per i giovani. Spese sociali, che a differenza delle pensioni, sono degli investimenti sul futuro e generano risorse.....

non a caso l'Italia è un paese in cui a fronte di 10 milioni di over 65, ci sono addirittura 16 milioni di pensionati.

nomeutente
18-01-2007, 10:44
Quindi si può anche pensare di separare previdenza e assistenza (cosa in linea di principio pure giusta)...

Lieto che tu sia d'accordo con me ;)


ma questa ha senso se si operasse un bilanciamento della spesa... Ovvero si spostano risorse dalle pensioni, ad altre forme di welfare, tipo reddito di cittadinanza, o assegni di maternità, borse di studio, aiuto all'affitto o ai mutui per i giovani, ecc...

Concordo.
Il welfare italiano ha enormi limiti, primo fra tutti quello di ruotare intorno alla famiglia e non al singolo cittadino.
Abbiamo un sistema in cui se un giovane non ha lavoro non ha un sussidio di disoccupazione e quindi deve chiedere i soldi della pensione a suo nonno. Per contro, ci sono molti pensionati sociali che, non avendo una famiglia in grado di integrare il loro reddito, finiscono per spendere in medicine e affitto più di quanto percepiscono di pensione.

Questo però non è un fatto che mi spinge a dire "andiamo in pensione 3 anni dopo", piuttosto penso che sia necessaria una riforma globale del welfare... ma per come siamo messi ho il sospetto che se la facessero sarebbe un'altra bella legnata sulle gengive...

Window Vista
18-01-2007, 18:20
Dici l'assistenza? La metterebbe a carico della fiscalità generale e non dell'inps. L'inps dovrebbe pagare solo le pensioni e basta.
E cosa cambierebbe se fà le stesse cose dell'altro??????

ripsk
18-01-2007, 19:26
Dici l'assistenza? La metterebbe a carico della fiscalità generale e non dell'inps. L'inps dovrebbe pagare solo le pensioni e basta.
Sacrosanto :)
E cosa cambierebbe se fà le stesse cose dell'altro??????
Maggior trasparenza su come vengono spesi i soldi ;)
E poi è una questione di principio, quello che accantono per avere una pensione in futuro deve servire solo per quello non per fare assistenzialismo.

FastFreddy
18-01-2007, 19:27
E poi è una questione di principio, quello che accantono per avere una pensione in futuro deve servire solo per quello non per fare assistenzialismo.

In pratica sarebbe come una pensione integrativa privata...