View Full Version : [CLIMA]EUROPA E MEDITERRANEO A RISCHIO
l riscaldamento globale potrebbe costare all' Europa migliaia di vite e miliardi di euro entro i prossimi 70 anni. E' impietoso lo studio sulla situazione climatica e ambientale elaborato dalla Commissione europea.
Tanto da lasciare pochi margini al dubbio, tra cifre e prospetti che delineano un quadro da film del terrore. Se non saranno presi provvedimenti sulle emissioni dannose, ammonisce Bruxelles, l'effetto serra e il relativo surriscaldamento del pianeta andranno avanti a passi veloci.
I paesi del bacino del Mediterraneo si preparano alla grande sfida nella lotta alla desertificazione, mentre si fanno gli ultimi preparativi per l'Expo' Saragozza 2008, l'esposizione internazionale che durante tre mesi, a partire dal 14 giugno, convertira' la citta' del nordest della Spagna, attraversata dai fiumi Ebro, Gallego e Huelva, nella capitale mondiale dell'acqua e dello sviluppo sostenibile.
Fonte (http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/specialied/visualizza_new.html_2057529797.html)
Voi cosa ne pensate? Io sono in pensiero, a natale siamo stati a trovare i suoceri in russia e le temperature erano alte anche di 15-20° sopra la media. Sentivo voci che i castori uscivano dal letargo e cominciavano a rosicare gli alberi fuori stagione tanto da doverli abbattere per evitare danni peggiori. Voi Avete un oppinione al riguardo? Infondo è il nostro futuro che stà cambiando e forse in peggio :(
trallallero
16-01-2007, 10:41
e come spiegano l'inverno dell'anno scorso, "il piú freddo da 50 anni" ? :wtf:
ma non saremo noi che ci spaventiamo ogni volta che c'é un'eccezione ?
in fondo i moti terrestri non sono regolari ma subiscono dei continui cambiamenti nel corso del tempo che sicuramente influenzano il clima. La nutazione mi sembra la migliore candidata alla lista dei colpevoli perché ha un ciclo di 18,6 anni, tempo abbastanza breve per farci notare delle modifiche al clima.
Guarda caso 18 anni fa io vivevo in Sardegna e il termometro toccó i 48 gradi ;)
LightIntoDarkness
16-01-2007, 11:54
e come spiegano l'inverno dell'anno scorso, "il piú freddo da 50 anni" ? :wtf:
ma non saremo noi che ci spaventiamo ogni volta che c'é un'eccezione ?
in fondo i moti terrestri non sono regolari ma subiscono dei continui cambiamenti nel corso del tempo che sicuramente influenzano il clima. La nutazione mi sembra la migliore candidata alla lista dei colpevoli perché ha un ciclo di 18,6 anni, tempo abbastanza breve per farci notare delle modifiche al clima.
Guarda caso 18 anni fa io vivevo in Sardegna e il termometro toccó i 48 gradi ;)I segni ci sono belli chiari e forti, e come al solito ci sono anche gli "scienziati" che rassicurano, dandone altri un attimino filtrati per quietare l'opinione pubblica, che per far girare il sistema deve ignorare queste proccupazioni, non deve pensare al proprio futuro ma ai presenti interessi di qualcun'altro.
I segni ci sono belli chiari e forti, e come al solito ci sono anche gli "scienziati" che rassicurano, dandone altri un attimino filtrati per quietare l'opinione pubblica, che per far girare il sistema deve ignorare queste proccupazioni, non deve pensare al proprio futuro ma ai presenti interessi di qualcun'altro.
Quegli scienziati non si svegliano la mattina per dirlo ma portano fatti e ricerche.
E li mettono a disposizione di tutti.
Ci sono ancora troppi fattori che non conosciamo.
trallallero
16-01-2007, 12:06
I segni ci sono belli chiari e forti, e come al solito ci sono anche gli "scienziati" che rassicurano, dandone altri un attimino filtrati per quietare l'opinione pubblica, che per far girare il sistema deve ignorare queste proccupazioni, non deve pensare al proprio futuro ma ai presenti interessi di qualcun'altro.
rifaccio la domanda: come si spiega l'inverno dell'anno scorso, "il piú freddo da 50 anni" ?
Kharonte85
16-01-2007, 12:14
Il dibattito scientifico
Sulla conclusione raggiunta dal Pannello Intergovernativo sul Cambiamento Climatico, cioè che la maggior parte del riscaldamento osservato durante gli ultimi 50 anni è attribuibile alle attività umane c'è un sostanziale consenso nel campo scientifico. Non mancano certamente gli scettici fra gli scienziati, ma si tratta di una ridotta minoranza come evidenziato da un articolo pubblicato su Science nel dicembre 2004 ([1]). Da un'analisi di 928 abstract individuati nella letteratura scientifica trovati con le parole chiave global climate change, pubblicati nel periodo 1993–2003, si conclude che il 75% degli articoli accetta, esplicitamente o implicitamente, la tesi scientifica della responsabilità umana, mentre il restante 25% degli articoli copre unicamente metodologie o paleoclimatologia per cui non esprime in alcun modo opinioni in merito. Notevole il fatto che nessuno dei 928 articoli avvalori ipotesi alternative o contrarie sul riscaldamento degli ultimi 50 anni.
Rilevante invece è il dibattito sulla reale entità e sugli effetti del riscaldamento. Di certo il clima terrestre non si può considerare stabile, e presenta cambiamenti graduali ma intensi anche senza l'intervento dell'uomo. Sia ai tempi dell'Impero Romano che nel medioevo le temperature medie erano più alte di oggi, permettendo la colonizzazione della Groenlandia e la coltivazione estesa di viti nell'Europa del Nord. Entrambi questi periodi sono stati seguiti da periodi di raffreddamento climatico: a Londra il fiume Tamigi gelava tanto da permettere il passaggio a cavallo e mercati natalizi sul ghiaccio. da wikipedia
Allora io dico:
Benvenga il rispetto della natura e l'impegno per ridurre i prodotti inquinanti dell'uomo...ma piantiamola con questo terrorismo...perche' se questo cambiamento climatico (invece che opera dell'uomo) rientra nei normali cicli climatici terrestri è inutile lamentarsi... ;)
dantes76
16-01-2007, 12:20
Il [B]rientra nei normali cicli climatici terrestri è inutile lamentarsi... ;)
indubbiamente.. pero' si sta dando una mano
gigio2005
16-01-2007, 12:22
e come spiegano l'inverno dell'anno scorso, "il piú freddo da 50 anni" ? :wtf:
ma non saremo noi che ci spaventiamo ogni volta che c'é un'eccezione ?
in fondo i moti terrestri non sono regolari ma subiscono dei continui cambiamenti nel corso del tempo che sicuramente influenzano il clima. La nutazione mi sembra la migliore candidata alla lista dei colpevoli perché ha un ciclo di 18,6 anni, tempo abbastanza breve per farci notare delle modifiche al clima.
Guarda caso 18 anni fa io vivevo in Sardegna e il termometro toccó i 48 gradi ;)
LOL
veramente non se ne puo' piu' di questi allarmismi assurdi...
cioe' fammi capire...e' in arrivo la fine del mondo perche' in molise a gennaio ci sono 2 gradi in piu' rispetto la media stagionale?
Kharonte85
16-01-2007, 12:26
RENATO ANGELO RICCI
CAMBIAMENTI CLIMATICI: UNA SFIDA PER LA SCIENZA
Di cambiamenti climatici e di effetto serra sono piene le cronache. Il modo con cui se ne parla o si diffondono messaggi più o meno allarmanti dal circuito mass-mediatico è sotto gli occhi o alle orecchie di tutti.
Il leit-motiv è il solito: la temperatura del pianeta sale - avremo inondazioni ed effetti catastrofici e tutto questo è naturalmente colpa dell'uomo. È, per dirla più specificatamente, l'effetto serra di origine antropica la causa -necessaria e sufficiente- di questa futura apocalisse. Di qui mobilitazione globale contro le emissioni di gas serra, che si configura sulla carta del Protocollo di Kyoto.
Tuttavia, in relazione a ciò che la scienza oggi può fornire come dati informativi e strumenti di valutazione, qualche barlume di maggiore cautela per non dire di scetticismo si sta facendo strada. Esso fa seguito a motivi di prudenza nelle conclusioni corredate da studi più approfonditi e sperimentalmente più affidabili.
Una recentissima indagine effettuata da un gruppo di ricercatori della Harward University, basata su dati climatologici storici, mostra -e direi che conferma analisi precedenti- che le temperature di oggi non sono quelle più alte del passato millennio ed inoltre -e questa è semmai la novità- non stanno nemmeno determinando le situazioni climatiche più estreme di cui oggi si parla.
I risultati sono in corso di pubblicazione sulla Rivista "Energy and Environment" e sono stati riportati dal "The Telepgraph" e dal "Corriere della Sera" (7 aprile, articolo di Franco Foresta Martin). Essi indicano che dal IX al XIV secolo si è avuto un lungo "periodo caldo" con temperature globali più alte di quelle attuali.
L'indagine copre più di 200 dati a livello internazioale relativi alle temperature medioevali ricavate da sedimenti estratti col metodo del carottaggio, dagli anelli di accrescimento degli alberi secolari e da antiche testimonianze scritte. Rilevante è il fatto che in tale epoca l'aumento di temperatura, rispetto al periodo precedente, non fu di soli 0,5°, e cioé leggermente inferiore a quello registrato nei nostri giorni ma, almeno, il doppio. Va precisato che è sulla base di variazioni di questo tipo che vengono preconizzate le catastrofi ambientali nel corso di questo secolo.
Trattasi della cosiddetta "ondata di caldo" del lungo periodo medioevale (22-23°) con tanto di effetto serra che seguí un periodo di "freddo"relativo (~21°), con un clima abbastanza simile all'attuale (300-750 anni d.C.) e precedette la piccola glaciazione della nostra era (1600-1800), con una temperatura piú bassa di 2-3° rispetto all'attuale. È qui che inizia il nuovo riscaldamento in corso e, verosimilmente, il prossimo effetto serra.
L'analisi di centinaia di dati storici e ambientali del resto trova riscontro in risultati analoghi ottenuti anche da gruppi di ricerca italiani, per esempio quello diretto da Franco Ortolani, al Dipartimento di Geologia dell'Università di Napoli. Questi sono basati su evidenze geologiche tratte dagli archivi naturali costituiti dai sedimenti accumulatisi nel periodo storico in differenti condizioni ambientali e climatiche dell'area circummediterranea.
Essi consentono la ricostruzione quantitativa della storia climatico-ambientale delle ultime migliaia di anni e la individuazione delle parti della superficie terrestre piú facilmente modificabili in quanto piú sensibili alle variazioni climatiche. In questo senso può essere ricostruita anche la curva della piovosità ovviamente correlata con quella della temperatura (periodi piú caldi corrispondono a maggiori siccità).
È del resto storicamente noto che nei cinque secoli medioevali, tra l'800 e il 1300, la civiltà umana si sviluppò enormemente: in Inghilterra si coltivava la vite e la Groenlandia era in parte libera dai ghiacci ("terra verde").
La piccola "era glaciale" che seguí andò avanti fino al 1850. Al suo culmine (1700/1750) si poteva pattinare sulle superfici ghiacciate dei grandi fiumi europei e perfino in alcuni tratti della laguna di Venezia.
L'andamento attuale si configura pertanto come un fenomeno atteso sulla base della "ciclicità" del clima terrestre. L'effetto serra (tasso di gas riflettenti la radiazione solare proveniente dal pianeta, in particolare il biossido di Carbonio CO2), ne può essere un elemento caratterizzante, anche se tuttora la correlazione in termini di causa-effetto è difficile da provare. Va anche ricordato che studi ben fondati sulla variabilità dei raggi cosmici mostrano una forte correlazione tra la temperatura media terrestre e la durata dei cicli di attività solare negli ultimi 120 anni. Tanto da non far escludere l'ipotesi che una delle determinanti dei mutamenti di temperatura , forse la piú importante, sia proprio il cambiamento di flusso solare, e che i cambiamenti della concentrazione di CO2 siano, almeno in parte, una conseguenza, e non la causa, della variazione termica (ne riferisce in particolare Ferdinando Amman al Convegno su Energia e Ambiente dell'Accademia dei Lincei nel 2000).
Un'ulteriore obiezione alla teoria del riscaldamento globale, in questo caso accelerato, dovuto a cause antropogeniche, è venuta da uno studio francese (Edouard Bard del Collège de France) riportato dalla Rivista "La Recherche" , nel quale viene messo in evidenza, tra l'altro, che le emissioni di CO2 sono per il 95% naturali e che, nonostante la percentuale di aumento delle stesse nel corso del XX secolo sia del 32%, il contributo antropogenico non sarebbe quindi superiore ad un ventesimo. Si evidenzia inoltre che l'effetto serra non è un fenomeno nuovo nella storia della terra poiché esso esiste da quando esiste l'atmosfera, con effetti anche positivi (a parte quello essenziale di permettere la vita sulla terra). Durante l'Archeano (periodo geologico da 4,5 a 2,5 miliardi di anni fa) l'effetto serra compensava un flusso debole di radiazione solare.
Tali indicazioni vanno ovviamente confrontate con quelle contenute nelle versioni ufficiali degli organismi internazionali. Esse provengono da 3 fonti ben definite: il Terzo Rapporto di Valutazione (TAR: Third Assessment Report) del Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), che è un organismo della Nazioni Unite, il Rapporto del 2001 della National Academy of Science (NAS) statunitense e il Rapporto Climate Science and Policy: making the connection dell'European Science and Environment Forum (ESEF), che contiene un'analisi critica dei primi due.
I rapporti dell'IPCC contengono molte conclusioni, in particolare l'attribuzione in buona parte alle attività umane del riscaldamento globale osservato negli ultimi 50 anni e la previsione di un ulteriore significativo riscaldamento nel corso del secolo. Ogni altra conclusione (innalzamento del livello dei mari, impatto sui sistemi naturali e umani) in conseguenza delle prime due è purtroppo disseminata in ordine sparso da molti organi di informazione che hanno costituito oggetto di dibattito, senza l'accortezza di mantenere distinzione tra fatti e congetture.
Bisogna anche tenere presente che l'IPCC non è un organo puramente scientifico, come spesso viene presentato. Ne fanno parte esperti di climatologia ma anche economisti, sociologi, rappresentanti governativi, il che rende la stesura dei rapporti una sorta di compromesso tra l'analisi critica delle risultanze scientifiche e la negoziazione politica. In effetti, il lavoro dell'IPCC è governato da criteri basati sugli accordi di Vienna del 1998 del tipo "nel prendere decisioni, nella stesura e approvazione dei propri rapporti, l'IPCC e i suoi gruppi di lavoro adotteranno ogni sforzo per raggiungere consenso". Ma una scienza basata sul consenso ad ogni costo piú che ridurre le incertezze dà solo l'illusione di una certezza.
Il Rapporto NAS nacque per meglio comprendere le aree di maggiore certezza o maggiore incertezza e le eventuali differenze tra i rapporti originali dei gruppi di lavoro dell'IPCC e i rapporti riassuntivi destinati a responsabili politici. Ne è emersa la preoccupazione che "senza la comprensione delle fonti e dell'entità di ben definite incertezze, i responsabili politici potrebbero fallire nelle decisioni necessarie per affrontare il problema del riscaldamento globale".
Gli studi sopra citati segnano una svolta nella scienza del clima, non solo per quanto riguarda la disponibilità di metodologie che permettano il confronto dei risultati delle simulazioni dei vari modelli, ma anche perchè contengono informazioni di fondamentale importanza per un piú corretto processo informativo.
Sarebbe quindi opportuno, sia pure provvedendo a misure di attenuazione dei gas serra di origine antropica, non limitarsi a considerare il solo contributo umano la causa prinicipale del "riscaldamento globale".
Tale contributo, cosí come le misure previste dal Protocollo di Kyoto, può rivelarsi minimo se non irrilevante. Se la temperatura media del pianeta è comunque destinata a crescere, lo studio delle cause naturali diventa importante al fine di prevedere misure efficaci per affrontare eventuali effetti negativi (ve ne sono anche di positivi) del cambiamento climatico prossimo venturo.
http://www.galileo2001.it/identita/editoriali/03_04_27_ricci.php
trallallero
16-01-2007, 12:27
LOL
veramente non se ne puo' piu' di questi allarmismi assurdi...
cioe' fammi capire...e' in arrivo la fine del mondo perche' in molise a gennaio ci sono 2 gradi in piu' rispetto la media stagionale?
la fine del mondo arriva comunque. Ma che l'uomo abbia il dovere di impegnarsi a non anticiparla mi sembra giusto. Peró esagerano con questi allarmisimi. L'anno scorso era troppo freddo, quest'anno troppo caldo ... e che palle! :rolleyes:
Con un sano egoismo posso dire che son contento, almeno risparmio sul gas :D
Kharonte85
16-01-2007, 12:41
L'anno scorso era troppo freddo, quest'anno troppo caldo ... e che palle! :rolleyes:
Quoto... :D
A forza di dire fa caldo fa caldo...ci agitiamo troppo e poi abbiamo caldo per davvero...
trallallero
16-01-2007, 12:49
Quoto... :D
A forza di dire fa caldo fa caldo...ci agitiamo troppo e poi abbiamo caldo per davvero...
:D
EDIT: e comunque godo troppo anche grazie a sto caldo perché é la quarta bolletta del gas che m'arriva con su scritto:
Totale da pagare: 0,00
:asd:
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