sander4
09-01-2007, 17:29
Le linea guida per l'assetto del servizio pubblico radiotelevisivo
Ora le consultazioni con i soggetti interessati, in primavera un dl
Rai, ecco il progetto di Gentiloni
"Una fondazione al posto del Tesoro"
Rai, ecco il progetto di Gentiloni
"Una fondazione al posto del Tesoro"
ROMA - Una Fondazione che diventi azionista di riferimento della Rai del futuro, superando l'anomalia di una azienda posseduta direttamente dal governo attraverso il ministero dell'Economia. E' questa la chiave di volta delle linee guida per la riforma della Rai presentate oggi dal ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni.
La Fondazione. Secondo il ministro si tratta di una soluzione che garantisce autonomia dal governo, rappresenta i cittadini-utenti, difende l'indipendenza aziendale nei confronti di diversi poteri, verifica l'andamento del contratto che regola Stato e servizio pubblico, definisce gli statuti delle società operative Rai e ne nomina i vertici.
Nell'ipotesi formulata dal ministro, il Consiglio della Fondazione sarebbe composto da sette membri, con i candidati vagliati dal Parlamento. Due sono candidati dalle Regioni, e tutti i componenti, presidente compreso, sono eletti con maggioranza qualificata dei due terzi. Gentiloni ipotizza in sei anni la durata in carica del Consiglio, che non si rinnova mai interamente, ma viene rinnovato per un terzo ogni due anni.
Per il presidente c'è anche l'ipotesi che la sua indicazione possa scaturire da proposta congiunta dei presidenti dei due rami del Parlamento. Un'altra ipotesi è che il Consiglio derivi da designazioni di organismi diversi, non solo quindi il Parlamento, ma anche Regioni, organi accademici, sindacali: in tal caso il numero di componenti sarebbe maggiore. Il primo schema è simile a quello adottato in Spagna, il secondo a quello in Germania.
Tre società pubbliche. Il nuovo assetto organizzativo per Viale Mazzini prevede la creazione di tre distinte società operative, all'interno di una Rai che resta però di proprietà pubblica: una società che gestisce gli impianti della rete, una a prevalente finanziamento pubblico, una finanziata esclusivamente dalla pubblicità.
Ciascuna delle tre società avrà un consiglio di amministrazione, nominato dalla Fondazione-azionista, che funzionerà in base alle norme del Codice Civile.
I tempi. Entro il mese di febbraio sarà ultimata una consultazione pubblica avviata dal ministero delle Comunicazioni sulla base delle linee guida, cui seguirà un disegno di legge governativo di riforma della Rai da sottoporre al confronto parlamentare.
(9 gennaio 2007)
http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/politica/nuova-rai/nuova-rai/nuova-rai.html
Ora le consultazioni con i soggetti interessati, in primavera un dl
Rai, ecco il progetto di Gentiloni
"Una fondazione al posto del Tesoro"
Rai, ecco il progetto di Gentiloni
"Una fondazione al posto del Tesoro"
ROMA - Una Fondazione che diventi azionista di riferimento della Rai del futuro, superando l'anomalia di una azienda posseduta direttamente dal governo attraverso il ministero dell'Economia. E' questa la chiave di volta delle linee guida per la riforma della Rai presentate oggi dal ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni.
La Fondazione. Secondo il ministro si tratta di una soluzione che garantisce autonomia dal governo, rappresenta i cittadini-utenti, difende l'indipendenza aziendale nei confronti di diversi poteri, verifica l'andamento del contratto che regola Stato e servizio pubblico, definisce gli statuti delle società operative Rai e ne nomina i vertici.
Nell'ipotesi formulata dal ministro, il Consiglio della Fondazione sarebbe composto da sette membri, con i candidati vagliati dal Parlamento. Due sono candidati dalle Regioni, e tutti i componenti, presidente compreso, sono eletti con maggioranza qualificata dei due terzi. Gentiloni ipotizza in sei anni la durata in carica del Consiglio, che non si rinnova mai interamente, ma viene rinnovato per un terzo ogni due anni.
Per il presidente c'è anche l'ipotesi che la sua indicazione possa scaturire da proposta congiunta dei presidenti dei due rami del Parlamento. Un'altra ipotesi è che il Consiglio derivi da designazioni di organismi diversi, non solo quindi il Parlamento, ma anche Regioni, organi accademici, sindacali: in tal caso il numero di componenti sarebbe maggiore. Il primo schema è simile a quello adottato in Spagna, il secondo a quello in Germania.
Tre società pubbliche. Il nuovo assetto organizzativo per Viale Mazzini prevede la creazione di tre distinte società operative, all'interno di una Rai che resta però di proprietà pubblica: una società che gestisce gli impianti della rete, una a prevalente finanziamento pubblico, una finanziata esclusivamente dalla pubblicità.
Ciascuna delle tre società avrà un consiglio di amministrazione, nominato dalla Fondazione-azionista, che funzionerà in base alle norme del Codice Civile.
I tempi. Entro il mese di febbraio sarà ultimata una consultazione pubblica avviata dal ministero delle Comunicazioni sulla base delle linee guida, cui seguirà un disegno di legge governativo di riforma della Rai da sottoporre al confronto parlamentare.
(9 gennaio 2007)
http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/politica/nuova-rai/nuova-rai/nuova-rai.html