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View Full Version : Confine tra blogging e giornalismo


Craig Willmore
02-01-2007, 15:50
Una domanda: Esiste un limite oltrepassato il quale un blog che tratta quotidianamente di notizie inerenti un certo settore (es. auto, computer, politica etc...) è obbligato a trasformarsi in testata giornalistica con tutte le problematiche che questo comporta, o può portare avanti un servizio informativo parallelo ai giornali online senza conseguenze?
In pratica quali sono le condizioni per cui è obbligatoria la registrazione come testata giornalistica? :)

nomeutente
02-01-2007, 16:06
Se non l'hai ancora vista, ti linko la legge in merito

http://www.camera.it/parlam/leggi/01062l.htm

nomeutente
02-01-2007, 16:08
Il nodo è questo:

Il prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata, costituente elemento identificativo del prodotto, è sottoposto, altresì, agli obblighi previsti dall’articolo 5 della medesima legge n. 47 del 1948.

Quindi la condizione per non dover essere registrato è che l'aggiornamento sia aperiodico.

marash
02-01-2007, 16:11
Ottima domanda....
e se fosse il lettore che di volta in volta stabilisce tale confine?

Craig Willmore
02-01-2007, 17:52
Il nodo è questo:

Il prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata, costituente elemento identificativo del prodotto, è sottoposto, altresì, agli obblighi previsti dall’articolo 5 della medesima legge n. 47 del 1948.

Quindi la condizione per non dover essere registrato è che l'aggiornamento sia aperiodico.
Grazie del link :)
In pratica ogni blog è una testata a se stante, tuttavia il riferimento alla periodicità dell'aggiornamento contenuto nella legge è piuttosto debole: in base a quale parametro temporale un sito può considerarsi aggiornato periodicamente o no, una volta al giorno, a giorni alterni e così via, un sito "ufficiale" potrebbe in teoria avere qualcosa da ridire al riguardo...

Craig Willmore
02-01-2007, 17:54
Ottima domanda....
e se fosse il lettore che di volta in volta stabilisce tale confine?
Dal punto di vista legale però poco importa :D

Feric Jaggar
03-01-2007, 08:55
Altra questione non da poco: se di pubblicazione si tratta, dove si intende effettuata se il blog è ospitato su un server straniero?

Perchè, se si intende effettuata nel Paese in cui si trova il server, allora correttamente è assoggettata alla legislazione vigente colà; se invece dello ius soli, c'è l'attrazione nella legislazione del Paese in cui vive il proprietario, cioè la legislazione dovrebbe valere non in capo all'opera, ma al soggetto (abbastanza aberrante), allora dovrebbe essere assoggettata a registrazione qui anche qualunque altra pubblicazione effettuata all'estero.


Comunque mi sembra che la Legge dica un'altra cosa:

1. Per «prodotto editoriale», ai fini della presente legge, si intende il prodotto realizzato su supporto cartaceo, ivi compreso il libro, o su supporto informatico, destinato alla pubblicazione o, comunque, alla diffusione di informazioni presso il pubblico con ogni mezzo, anche elettronico, o attraverso la radiodiffusione sonora o televisiva, con esclusione dei prodotti discografici o cinematografici.

"Supporto informatico" deve intendersi, nel contesto in cui la specificazione comprende come alternativa il "supporto cartaceo", il cd, il dvd od altra forma di memoria informatica... destinato alla diffusione con ogni mezzo anche elettronico... Il fatto poi che da questo ambito siano espressamente escluse le produzioni discografiche e cinematografiche, secondo me riduce il discorso appunto ai supporti informatici. Il termine supporto in questo contesto ha una valenza fisica, appunto perchè rapportato ad altro supporto esplicitamente fisico. Per supporto, in questa accezione, si intende qualcosa di cedibile fisicamente. Giacchè qui si parla di prodotto, cioè di opera finita, destinato a, non di diffusione, cioè di atto. Non viene regolamentata l'azione di diffondere notizie, ma la produzione del supporto che le contiene. Non so se è chiara la differenza. La memoria di un server non è cedibile fisicamente. Inoltre un obbligo fattivo come la registrazione di una testata, secondo me difficilmente può venire da un'interpretazione estensiva della Legge... essendo previste conseguenze penali per l'inadempimento.


Ma, scusate, da dove proviene poi l'interpretazione che la presente Legge parlerebbe di blog? :confused:

Comunque,rilevo: l'ennesima Legge scritta a c... Ci si vergogna, forse, di parlare semplice e chiaro, senza i bizantinismi aulici del politichese, si prediligono le allocuzioni vaghe e fumose, frutto di idee poco chiare in partenza, di scarsa padronanza del linguaggio (ho orrore delle conseguenze a lungo termine dell'attuale reggenza sannitica della Giustizia) e di zero competenze tecniche, di interminabili limature e rimaneggiamenti in Commissione e in Aula. Una Legge, che non si capisce nemmeno a chi è destinata (scusatemi l'anacoluto), è una Legge malfatta.

Per un Paese che si vanta di essere la patria del diritto, non c'è davvero male! :banned:

nomeutente
03-01-2007, 09:33
Grazie del link :)
In pratica ogni blog è una testata a se stante, tuttavia il riferimento alla periodicità dell'aggiornamento contenuto nella legge è piuttosto debole: in base a quale parametro temporale un sito può considerarsi aggiornato periodicamente o no, una volta al giorno, a giorni alterni e così via, un sito "ufficiale" potrebbe in teoria avere qualcosa da ridire al riguardo...

Con aggiornamento aperiodico si intende, a quanto risulta a me, che non c'è una scadenza predeterminata: il fatto che tu possa decidere di aggiornarlo tutti i giorni oppure una volta alla settimana o quando ti sembra opportuno, lo rende obiettivamente diverso dalla pubblicazione giornalistica: se vai in edicola e chiedi "la stampa" l'edicolante non può risponderti "no, oggi non l'hanno pubblicato, provi domani, o forse la settimana prossima".

nomeutente
03-01-2007, 09:38
Ps: la legge è molto ambigua. Basta pensare anche alla dicitura "contraddistinta da una testata che è parte integrante della pubblicazione".

Se una volta al mese stampi un giornale con un titolo simile ma non identico e non metti il numero d'ordine, non stai stampando un giornale ma una serie di volantini con un titolo simile.
La legge in Italia funziona così ;)

Feric Jaggar
03-01-2007, 11:12
Ps: la legge è molto ambigua. Basta pensare anche alla dicitura "contraddistinta da una testata che è parte integrante della pubblicazione".

Se una volta al mese stampi un giornale con un titolo simile ma non identico e non metti il numero d'ordine, non stai stampando un giornale ma una serie di volantini con un titolo simile.
La legge in Italia funziona così ;)

Numero unico in attesa di registrazione... l'eterna scappatoia :D

Craig Willmore
03-01-2007, 13:57
Ho letto in rete qualcosa al riguardo, e l'interpretazione che va per la maggiore sembra dire che è obbligatoria la registrazione presso tribunali e organi competenti solo nel caso si voglia beneficiare dei contributi statali, negli altri casi basta riportare il nome e i dati del responsabile del sito o blog.
Comunque per ogni ipotesi ce n'è una in senso contrario... :O

das
04-01-2007, 12:12
Ma se un italiano che vive in Italia si fa un sito utilizzando un dominio registrato negli Usa e il server negli USA deve sottostare alle leggi Usa o a quelle italiane ?

Feric Jaggar
04-01-2007, 15:03
Ho letto in rete qualcosa al riguardo, e l'interpretazione che va per la maggiore sembra dire che è obbligatoria la registrazione presso tribunali e organi competenti solo nel caso si voglia beneficiare dei contributi statali

Non fa una grinza: per beneficiare delle provvidenze previste per i prodotti editoriali, tocca registrare il proprio prodotto come editoriale anche se non lo è... nella migliore tradizione del diritto italico! :D

Comunque la registrazione come giornale telematico, è necessaria se si vogliono dare al proprio prodotto telematico tutti i riconoscimenti, le tutele e i rapporti tipici di una attività editoriale; ecco perchè comunque molti lo fanno.

Feric Jaggar
04-01-2007, 15:07
Ma se un italiano che vive in Italia si fa un sito utilizzando un dominio registrato negli Usa e il server negli USA deve sottostare alle leggi Usa o a quelle italiane ?

Bella domanda. Da un punto di vista tecnico, l'attività dovrebbe risultare perfezionata all'estero da soggetto residente.

Per cui, se si compie un reato (tipicamente, diffamazione) di altro soggetto residente in Italia, a seconda del giudice che ti capita può dire che 1. il reato inizia in Italia, perchè l'attività è attratta dalla figura del reo e la fattispecie è solo perfezionata all'estero, ed è quindi foro competente quello naturale italiano 2. il reato nasce come dolo in Italia, ma si materializza all'estero e quindi il reo è punibile solo se il reato è specificamente punibile anche se commesso all'estero.

Bisogna vedere se il momento della manifestazione del dolo è individuato nell'inserimento da tastiera in Italia - rilevando quindi la battitura come innesco causale diretto - oppure nella "materializzazione" sul web all'estero.

Chi vuole fare un test? :D


Questo comunque a livello di atto istantaneo scatenante un effetto, come un commesso reato; sulla legislazione civile invece sottostante a questa attività, mi sembra abbastanza pacifica la competenza del legislatore del Paese in cui materialmente risiede l'attività svolta. Se io pubblico un giornale a Parigi, al giudice italiano non gliene deve fregare di meno. O si? :D

das
05-01-2007, 09:05
Questo comunque a livello di atto istantaneo scatenante un effetto, come un commesso reato; sulla legislazione civile invece sottostante a questa attività, mi sembra abbastanza pacifica la competenza del legislatore del Paese in cui materialmente risiede l'attività svolta. Se io pubblico un giornale a Parigi, al giudice italiano non gliene deve fregare di meno. O si? :D

Sarei anch'io portato a pensare come te però non ne sono sicuro.

Ciao

Craig Willmore
07-01-2007, 18:29
http://www.interlex.it/stampa/0162_1.htm