Adric
29-12-2006, 15:40
Legambiente: Botti, un affare da 25 mln
Un giro d’affari milionario per i botti proibiti nel periodo di capodanno. Secondo i calcoli di Lemganbiente Campania, in particolare, la vendita di fuochi pericolosi frutta circa 25 milioni di euro. I prezzi sulle bancarelle in questi giorni sono in pratica quadruplicati, anche se sono in aumento gli interventi e i sequestri delle forze dell’ordine: nella sola giornata di ieri in Campania sono stati posti sotto sequestro 20 quintali di fuochi pericolosi. La produzione di botti illegali continua a concentrarsi nell’area vesuviana, anche se non mancano laboratori fuori legge nel centro storico di Napoli o nell’hinterland.
di Vanni Truppi
Un tempo c’era il “pallone di Maradona”, poi è arrivata la “bomba di bin Laden”, mentre oggi il mercato illegale dei botti propone la micidiale “Finanziaria”. Cambiano i nomi, ma la sostanza è sempre la stessa: si tratta di veri e propri ordigni che, oltre ad essere pericolosi, alimentano un giro d’affari di oltre 25 milioni di euro.
Le stime sono di Legambiente. presieduta da Michele Buonomo, e riguardano solo Napoli e provincia. Secondo i calcoli dell’associazione ambientalista per fabbricare un petardo fuori legge ci vogliono circa 30 minuti e 5 euro di materiale.
La bomba viene venduta sul mercato dei fuochi illegali a 50 euro nel mese di novembre, ma a ridosso della notte di San Silvestro le quotazioni salgono a ben 200 euro.
Ma c’è di più: chi cerca qualcosa di unico, in grado di lasciare i vicini di casa a bocca aperta, può anche ordinare dei botti su commissione. In questo caso i prezzi sono variabili così come i possibili danni.
L’area dove si concentra la maggior produzione di botti proibiti è quella alle pendici del Vesuvio, ma ci sono laboratori anche nei quartieri napoletani di Pianura, Secondigliano e nel centro storico. La distribuzione degli ordigni è capillare, ma è soprattutto nella zona di piazza Mercato che è possibile acquistare i botti illegali che, spesso, vengono occultati sotto giocattoli o dolciumi venduti sulle bancarelle.
Negli ultimi 5 anni, secondo Legambiente, è diminuito il numero di vittime e ferite a causa dei petardi proibiti. Tuttavia, a Napoli spetta il triste primato: dal 2001 ad oggi hanno perso la vita 2 persone, mentre i feriti sono stati 387.
Da valutare, però, che ogni anno il numero delle persone coinvolte e costantemente calato grazie soprattutto all’opera di prevenzione delle forze dell’ordine.
Proprio ieri in Campania sono stati sequestrati 20 quintali di fuochi illegali. In particolare, i carabinieri hanno posto sotto sequestro a piazza Mercato 12 quintali di botti e denunciato un uomo di 65 anni che vendeva i fuochi anche a minorenni. A Maddaloni, in provincia di Caserta, i militari hanno scoperto in uno scantinato 7 quintali di petardi fuori legge e denunciato un 21enne. La Polizia, invece, ha sequestrato ad Afragola, nel Napoletano, 1 quintale di fuochi proibiti.
Come ogni anno, del resto le forze dell’ordine sono impegnate su più fronti per scoraggiare l’acquisto e la vendita dei botti pericolosi.
Sul sito internet www.poliziadistato.it, ad esempio, c’è un vademecum che spiega anche come individuare i fuochi proibiti.
Le istituzioni locali, del resto, a più riprese hanno fatto un richiamo alla senso di responsabilità.
Parecchie le iniziative di festa in piazza e, per chi proprio non riesce a fare a meno dei fuochi, per la notte del 31 è in programma sul lungomare di Napoli il consueto spettacolo pirotecnico.
(www.denaro.it)
Un giro d’affari milionario per i botti proibiti nel periodo di capodanno. Secondo i calcoli di Lemganbiente Campania, in particolare, la vendita di fuochi pericolosi frutta circa 25 milioni di euro. I prezzi sulle bancarelle in questi giorni sono in pratica quadruplicati, anche se sono in aumento gli interventi e i sequestri delle forze dell’ordine: nella sola giornata di ieri in Campania sono stati posti sotto sequestro 20 quintali di fuochi pericolosi. La produzione di botti illegali continua a concentrarsi nell’area vesuviana, anche se non mancano laboratori fuori legge nel centro storico di Napoli o nell’hinterland.
di Vanni Truppi
Un tempo c’era il “pallone di Maradona”, poi è arrivata la “bomba di bin Laden”, mentre oggi il mercato illegale dei botti propone la micidiale “Finanziaria”. Cambiano i nomi, ma la sostanza è sempre la stessa: si tratta di veri e propri ordigni che, oltre ad essere pericolosi, alimentano un giro d’affari di oltre 25 milioni di euro.
Le stime sono di Legambiente. presieduta da Michele Buonomo, e riguardano solo Napoli e provincia. Secondo i calcoli dell’associazione ambientalista per fabbricare un petardo fuori legge ci vogliono circa 30 minuti e 5 euro di materiale.
La bomba viene venduta sul mercato dei fuochi illegali a 50 euro nel mese di novembre, ma a ridosso della notte di San Silvestro le quotazioni salgono a ben 200 euro.
Ma c’è di più: chi cerca qualcosa di unico, in grado di lasciare i vicini di casa a bocca aperta, può anche ordinare dei botti su commissione. In questo caso i prezzi sono variabili così come i possibili danni.
L’area dove si concentra la maggior produzione di botti proibiti è quella alle pendici del Vesuvio, ma ci sono laboratori anche nei quartieri napoletani di Pianura, Secondigliano e nel centro storico. La distribuzione degli ordigni è capillare, ma è soprattutto nella zona di piazza Mercato che è possibile acquistare i botti illegali che, spesso, vengono occultati sotto giocattoli o dolciumi venduti sulle bancarelle.
Negli ultimi 5 anni, secondo Legambiente, è diminuito il numero di vittime e ferite a causa dei petardi proibiti. Tuttavia, a Napoli spetta il triste primato: dal 2001 ad oggi hanno perso la vita 2 persone, mentre i feriti sono stati 387.
Da valutare, però, che ogni anno il numero delle persone coinvolte e costantemente calato grazie soprattutto all’opera di prevenzione delle forze dell’ordine.
Proprio ieri in Campania sono stati sequestrati 20 quintali di fuochi illegali. In particolare, i carabinieri hanno posto sotto sequestro a piazza Mercato 12 quintali di botti e denunciato un uomo di 65 anni che vendeva i fuochi anche a minorenni. A Maddaloni, in provincia di Caserta, i militari hanno scoperto in uno scantinato 7 quintali di petardi fuori legge e denunciato un 21enne. La Polizia, invece, ha sequestrato ad Afragola, nel Napoletano, 1 quintale di fuochi proibiti.
Come ogni anno, del resto le forze dell’ordine sono impegnate su più fronti per scoraggiare l’acquisto e la vendita dei botti pericolosi.
Sul sito internet www.poliziadistato.it, ad esempio, c’è un vademecum che spiega anche come individuare i fuochi proibiti.
Le istituzioni locali, del resto, a più riprese hanno fatto un richiamo alla senso di responsabilità.
Parecchie le iniziative di festa in piazza e, per chi proprio non riesce a fare a meno dei fuochi, per la notte del 31 è in programma sul lungomare di Napoli il consueto spettacolo pirotecnico.
(www.denaro.it)