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View Full Version : Nigeria, «Uno degli ostaggi sta male»


dantes76
25-12-2006, 12:43
25 dicembre 2006
Appello dei ribelli nigeriani del Mand perché venga inviato un medico
Allarme dei rapitori: un ostaggio sta male

«Perde sangue da diversi giorni. Diamo il permesso a un dottore della Croce Rossa o di Medici Senza Frontiere di visitarlo»

I ribelli nigeriani del Mend (Movement for the Emancipation of the Niger-Delta) che dal 6 dicembre tengono in ostaggio quattro tecnici che lavorano per l’Agip, tre italiani (Francesco Arena, capo del terminale petrolifero di Brass, Cosma Russo e Roberto Dieghi) e un contrattista libanese (Imad Abed) hanno lanciato, attraverso il Corriere, un appello perché un medico vada al più presto a visitare uno degli ostaggi che è ammalato e perde sangue. L’Unità di Crisi della Farnesina è stata immediatamente allertata. L’appello di Jomo Gbomo, apparentemente un nome di battaglia dietro cui si nasconde – per sua stessa ammissione il leader del Mend –, è arrivato domenica nel tardo pomeriggio a meno di 24 ore dalla telefonata, che potete sentire in audio, nella quale Arena e Dieghi chiedono di esercitare pressioni per ottenere la loro liberazione. “Uno degli ostaggi italiani – scrive Jomo – è gravemente ammalato e noi diamo il permesso a un dottore della Croce Rossa o di Medici Senza Frontiere di visitarlo. In questo caso sarà portato in un luogo dove potrà facilmente essere raggiunto. Potete chiedere all’Agip di organizzare la visita? Il dottore dovrà essere nigeriano e portare con sé tutto il necessario”.

CONDIZIONI GRAVI - “Quest’uomo – continua la mail - sta perdendo sangue da quasi una settimana ed è pressoché immobile. Probabilmente soffre anche di disidratazione. Stiamo facendo del nostro meglio per curarlo date le circostanze e nello spirito di Natale”. Poche ore prima, in un’altra mail, Jomo aveva sostenuto. «I miei combattenti si sono sentiti insultati dall’atteggiamento dell’Agip che ha offerto soldi per la liberazione degli ostaggi, mentre non sono state prese in considerazione le nostra richieste: migliorare la situazione della gente che vive nel delta del Niger e tirar fuori di galera chi sta cercando di lottare per l’emancipazione della popolazione di qui».


«STIAMO DIVENTANDO DEI MOSTRI» -
«Per dimostrare che non accettiamo i loro soldi insanguinati, potremmo giustiziare gli ostaggi e spedire i loro corpi all’Agip. Non so se questi signori sono innocenti. Loro sono testimoni del comportamento diabolico di chi cerca di mantenere la nostra popolazione calma e tranquilla. Gli stranieri stanno nei loro alloggiamenti e aiutano il governo nigeriano a rapinare le nostra ricchezze. Per questo abbiamo chiesto a chi lavora per le compagnie petrolifere di andarsene. Siamo stanchi di minacciare solamente come abbiamo fatto finora. Hanno bisogno che ammazziamo qualcuno per farci prendere in considerazione seriamente? Lentamente stiamo diventando dei mostri, contro la nostra volontà. Pensavamo che loro portassero lavoro per la nostra gente e prosperità per il nostro Paese.

Invece la Nigeria è una delle nazioni più degradate del continente. Hanno portato miseria e morte. Qui c’è disoccupazione, mentre persone che arrivano da altre parti del Paese vengono inviate qui per lavorare». Il riferimento è ai dirigenti mussulmani del nord che hanno governato la Nigeria per anni e spedito i loro concittadini nelle ricche zone petrolifere del sud. «Noi non abbiamo niente – conclude il messaggio -. Neanche l’acqua che dovrebbe essere un regalo di Dio.

State tranquilli: gli ostaggi non verranno uccisi, ma non verranno neppure rilasciati. Le condizioni dipendono dall’Agip. Non facciano nessun tentativo per ottenere la loro liberazione offrendoci dei soldi. Ci rapinano e poi cercano di ottenere di comprarci offrendoci in cambio quello che ci hanno rapinato». Intanto il Mend prima di Natale ha fatto esplodere una altra autobomba nei presi della sede del governo del River State a Port Harcourt. Pochi danni e nessuna, ma i continui attacchi mostrano che il Mand sta cambiano tattica La pressione sulle compagnie e sui politici sta diventando assai pesante. Il gruppo ribelle ha promesso di attaccare tra gli altri i governatori del Stati del delta del Niger, il direttore del NDDC (Niger Delta Development Commission), Timi Alaibe, e del ministro di Stato per il petrolio, Edmund Daukoru.

La dirigenza del Mend li accusa di essere conniventi con Olosegun Obasanjo, il presidente della Repubblica uscente (le elezioni si terranno in aprile ma lui non si può più ripresentare) «che sabota la causa delle popolazioni che vivono sul delta del Niger per interessi personali». L’Agip nei meeting interni ha ribadito la necessità di mantenere le “bocche cucite” su tutta la sua politica in Nigeria, ma i rapporti confidenziali che vengono inviati a Milano sono allarmanti. Il personale non necessario è stato evacuato a Lagos e a Port Harcourt, sede operativa della società, è rimasto un numero limitato di personale operativo.
Massimo A. Alberizzi


http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/12_Dicembre/25/ostaggio.html