DonaldDuck
21-12-2006, 05:39
http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=1098984&Sectionid=5&Editionid=5
ANCHE le vittime del terrorismo finiscono sotto la scure del governo. Taglia di qua, taglia di là e dalla Finanziaria spariscono quasi 2 milioni di euro. Ad evidenziare «l’ammanco» è il Servizio Bilancio dello Stato che ha analizzato le correzioni alla Manovra approvate da Palazzo Madama. Così, al comma 792, ecco la nuova norma che regola l’estensione dei benefici previsti per le vittime del terrorismo. Secondo la relazione tecnica del governo l’onore recato dalla disposizione è quantificabile in 2 milioni di euro all’anno nel trienni 2007-2009. Beneficiari della norma, sempre secondo la relazione, 250 persone. A questo punto scatta l’osservazione del Servizio Stidi che, letteralmente, scrive: «Si rileva che la quantificazione dell’onere appare improntata a critieri di condivisibile prudenzialità, laddove che si consideri che l’onere per la concessione del beneficio in esame, a legislazione vigente, è parti a 156.000 euro annui». Se la matematica non è un’opinione, quindi, la spesa totale per i 250 beneficiari dovrebbe essere di 3 milioni e 900mila euro. Ergo, la «prudenzialità» del Governo è facilmente quantificabile in un taglio di un milione e 900mila euro. Non va meglio alle vittime del disatro di Ustica e della Uno bianca. Qui, secondo il Servizio Bilancio, il Governo avrebbe addirittura sbagliato i conti. Per questo, scrivono i tecnici della Camera, «appare opportuno che il Governo fornisca chiarimenti sulle modalità del calcolo dei soggetti beneficiari, della maggiorazione dell’importo della pensione perceopita e dell’esenzione dall’Irpef». Alla base della richiesta la decisione, da parte dell’esecutivo, di calcolare il tutto considerando «i deceduti e gli invalidi, anziché, come sembrerebbe più logico, gli invalidi e i superstiti». Come se non bastasse, sottolinea il Servizio Bilancio, «ciò comporterebbe, data la maggiore numerosità dell’aggregato, un aumento, sia pure contenuto, dell’onere». Chiudono il trittico le norme a favore dei cittadini deportati nei lager nazisti. Per la verità, dal punto di vista economico, si tratta di poca roba. I commi presi in esame, infatti, dispongono: la concessione di una medaglia d’onore ai deportati e ai familiari dei deceduti, la validità delle domande di riconoscimento dello status di lavoratore coatto eventualmente già presentate all’Organizzazione internazionale per le migrazioni e l’istituzione, presso Palazzo Chigi, di un comitato per individuare gli aventi diritto. Costo complessivo: 250.000 euro (di cui 50mila per le spese di funzionamento del comitato). Ma anche qui, qualcosa non torna e così tocca al Servizio Bilancio chiedere al Governo di chiarire «i dati e i criteri in base ai quali è stata effettuata la quantificazione dell’onere».
mercoledì 20 dicembre 2006
ANCHE le vittime del terrorismo finiscono sotto la scure del governo. Taglia di qua, taglia di là e dalla Finanziaria spariscono quasi 2 milioni di euro. Ad evidenziare «l’ammanco» è il Servizio Bilancio dello Stato che ha analizzato le correzioni alla Manovra approvate da Palazzo Madama. Così, al comma 792, ecco la nuova norma che regola l’estensione dei benefici previsti per le vittime del terrorismo. Secondo la relazione tecnica del governo l’onore recato dalla disposizione è quantificabile in 2 milioni di euro all’anno nel trienni 2007-2009. Beneficiari della norma, sempre secondo la relazione, 250 persone. A questo punto scatta l’osservazione del Servizio Stidi che, letteralmente, scrive: «Si rileva che la quantificazione dell’onere appare improntata a critieri di condivisibile prudenzialità, laddove che si consideri che l’onere per la concessione del beneficio in esame, a legislazione vigente, è parti a 156.000 euro annui». Se la matematica non è un’opinione, quindi, la spesa totale per i 250 beneficiari dovrebbe essere di 3 milioni e 900mila euro. Ergo, la «prudenzialità» del Governo è facilmente quantificabile in un taglio di un milione e 900mila euro. Non va meglio alle vittime del disatro di Ustica e della Uno bianca. Qui, secondo il Servizio Bilancio, il Governo avrebbe addirittura sbagliato i conti. Per questo, scrivono i tecnici della Camera, «appare opportuno che il Governo fornisca chiarimenti sulle modalità del calcolo dei soggetti beneficiari, della maggiorazione dell’importo della pensione perceopita e dell’esenzione dall’Irpef». Alla base della richiesta la decisione, da parte dell’esecutivo, di calcolare il tutto considerando «i deceduti e gli invalidi, anziché, come sembrerebbe più logico, gli invalidi e i superstiti». Come se non bastasse, sottolinea il Servizio Bilancio, «ciò comporterebbe, data la maggiore numerosità dell’aggregato, un aumento, sia pure contenuto, dell’onere». Chiudono il trittico le norme a favore dei cittadini deportati nei lager nazisti. Per la verità, dal punto di vista economico, si tratta di poca roba. I commi presi in esame, infatti, dispongono: la concessione di una medaglia d’onore ai deportati e ai familiari dei deceduti, la validità delle domande di riconoscimento dello status di lavoratore coatto eventualmente già presentate all’Organizzazione internazionale per le migrazioni e l’istituzione, presso Palazzo Chigi, di un comitato per individuare gli aventi diritto. Costo complessivo: 250.000 euro (di cui 50mila per le spese di funzionamento del comitato). Ma anche qui, qualcosa non torna e così tocca al Servizio Bilancio chiedere al Governo di chiarire «i dati e i criteri in base ai quali è stata effettuata la quantificazione dell’onere».
mercoledì 20 dicembre 2006