PGI-Bis
20-12-2006, 22:57
Allora ragazzi, chi è che racconta balle qui.
La faccio breve. Per creare un dischetto di boot bisogna adottare veramente le mille magie pessimamente descritte in rete o basta infilare nel primo settore del floppy i nudi e crudi bit delle istruzioni?
Lo chiedo perchè dopo aver letto e riletto mille tutorial in rete, ognuno che dice una cosa diversa dall'altro, ho fatto una prova.
Da assoluto ignorante ho aperto un file di testo e c'ho scritto:
readkey:
mov ah, 0x00
int 0x16
mov ah, 0x0E
int 0x10
jmp readkey
che per un x86 significa "leggi un carattere dalla tastiera e sputalo sul monitor", usando l'interfaccia del BIOS.
Poi ho messo i dieci dodici byte prodotti da NASM e li ho messi in testa ad un file di 740k (tutti zero tranne i primi) con estensione .img. 740k non per altro ma perchè Virtual PC se no non prende il file come immagine del dischetto.
Be', apro Virtual PC, gli faccio fare il boot usando quel file .img (cioè un file vuoto tranne i primi 12 byte) e che fa quello? Mi fa il boot mi fa e poi si mette a stamparmi i caratteri dei tasti che premo.
Mi dico "eh eh, fesso, è Virtual PC. Ma non funziona certo con un PC vero perchè il tutorial...".
Per avere conferma della mia "fessaggine", riesumo un floppy, e con dd faccio una copia raw di quei 740kb (oltretutto su un disco da 1.44mb formattato non so con cosa).
Butto il dischetto sul portatile (un Acer di quando le case si facevano in pozzolana), avvio e che ti fa quello? Fa il boot e si mette a stamparmi i caratteri che digito.
Quello che vorrei sapere è: non è che continuo a leggere manuali e tutorial e whitepaper per poi scoprire che nove cose su dieci sono palle, vero? No perchè adesso vorrei passare all'hard disk e qua vedo già che si spippano con il cognato della nonna di ext3: non vorrei scoprire che funziona anche senza, visto che di ext3 non è che me ne importi poi moltissimo.
La faccio breve. Per creare un dischetto di boot bisogna adottare veramente le mille magie pessimamente descritte in rete o basta infilare nel primo settore del floppy i nudi e crudi bit delle istruzioni?
Lo chiedo perchè dopo aver letto e riletto mille tutorial in rete, ognuno che dice una cosa diversa dall'altro, ho fatto una prova.
Da assoluto ignorante ho aperto un file di testo e c'ho scritto:
readkey:
mov ah, 0x00
int 0x16
mov ah, 0x0E
int 0x10
jmp readkey
che per un x86 significa "leggi un carattere dalla tastiera e sputalo sul monitor", usando l'interfaccia del BIOS.
Poi ho messo i dieci dodici byte prodotti da NASM e li ho messi in testa ad un file di 740k (tutti zero tranne i primi) con estensione .img. 740k non per altro ma perchè Virtual PC se no non prende il file come immagine del dischetto.
Be', apro Virtual PC, gli faccio fare il boot usando quel file .img (cioè un file vuoto tranne i primi 12 byte) e che fa quello? Mi fa il boot mi fa e poi si mette a stamparmi i caratteri dei tasti che premo.
Mi dico "eh eh, fesso, è Virtual PC. Ma non funziona certo con un PC vero perchè il tutorial...".
Per avere conferma della mia "fessaggine", riesumo un floppy, e con dd faccio una copia raw di quei 740kb (oltretutto su un disco da 1.44mb formattato non so con cosa).
Butto il dischetto sul portatile (un Acer di quando le case si facevano in pozzolana), avvio e che ti fa quello? Fa il boot e si mette a stamparmi i caratteri che digito.
Quello che vorrei sapere è: non è che continuo a leggere manuali e tutorial e whitepaper per poi scoprire che nove cose su dieci sono palle, vero? No perchè adesso vorrei passare all'hard disk e qua vedo già che si spippano con il cognato della nonna di ext3: non vorrei scoprire che funziona anche senza, visto che di ext3 non è che me ne importi poi moltissimo.