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View Full Version : Manovra, protesta dei rettori: fuori i ministri dall'università


zerothehero
15-12-2006, 21:45
Qui i ministri non entrano. Per protesta contro il governo che «minaccia la sopravvivenza dell'Universita» la Conferenza dei Rettori ha chiesto agli atenei di «sospendere ogni invito a membri del Governo a partecipare a significative manifestazioni nelle Università».

Sospesa per protesta la riunione dell´assemblea generale. Secondo i rettori «il contenuto del maxiemendamento alla finanziaria dimostra la chiusura e la sordità del governo nei confronti delle esigenze di sola sopravvivenza delle università» e «1.800.000 studenti e migliaia di ricercatori rischiano di pagare sulla loro pelle il peso delle decisioni assunte».

Sarebbero 97 i milioni aggiuntivi destinati dal Governo alla ricerca e Università nel maxiemendamento alla finanziaria anziché il 120 milioni previsti dall´accordo e maggioranza. Per la precisione milioni in più per sopperire ai tagli del decreto Bersani, cui vanno ad aggiungersi 27 mln reperiti "ex novo" e altri 20 milioni per accogliere in parte alcune richieste venute dalla senatrice a vita Rita Levi Montalcini.

Fonte: Unità

GrandeLucifero
15-12-2006, 21:59
Non gli bastano i soldi di tutte le tasse universitarie ? :rolleyes:
I rettori sono l'ultima categoria che si dovrebbe lamentare. :Prrr:

DonaldDuck
16-12-2006, 07:32
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2006/12_Dicembre/15/girotondo.shtml

Il girotondo dei rettori

Le minacce, no, non ce le saremmo aspettate dalla Conferenza dei rettori italiani. La protesta per le risorse negate all'Università dalla Finanziaria è legittima. Il grido d'allarme sullo stato comatoso dei bilanci universitari, lo sconcerto per l'insensibilità dimostrata nei confronti della ricerca: tutto questo è meritevole di considerazione e la maggioranza di governo farebbe male a non tenerne conto. Ma se i rettori decidono di svestirsi del loro ruolo togato e arrivano a intimare ai rappresentanti del governo di tenersi lontani dalle «significative manifestazioni in Università», è un lessico inaccettabile quello che traspare dalle loro dichiarazioni.

Il governo dovrà naturalmente tener conto degli argomenti di chi teme una penalizzazione eccessiva delle Università. E il comunicato dei rettori, così virulento nei toni e nelle parole, sancisce una rottura simbolica la cui portata è paragonabile ai fischi operai di Mirafiori. Era stato infatti il centrosinistra ad appoggiare la protesta del mondo universitario contro il governo di centrodestra. «Ricerca» e «istruzione» sono state due parole chiave nella polemica dell'Unione contro una maggioranza, quella che sosteneva la compagine governativa guidata da Berlusconi, accusata di abbandonare alla deriva un universo vitale per il futuro dell'Italia.
Ai rettori, vezzeggiati e assecondati per cinque anni, sono state offerte candidature alle elezioni. Il Magnifico Rettore dell'Università di Reggio Calabria, Alessandro Bianchi, è diventato ministro. Se ora i rettori si sentono traditi e percepiscono una sordità del governo sui temi della ricerca e dell'istruzione, il governo deve fare un esame di coscienza. I fischi e le contestazioni al governo, se si eccettua qualche sbavatura e caduta di stile, possono anche essere uno stimolo a cambiare, un modo per esprimere delusione per chi, anziché avvitarsi in dispute nominalistiche su ciò che si dovrà fare dopo la Finanziaria, deve fare subito tesoro degli errori commessi. Ma davvero c'è bisogno di un ennesimo girotondo, nientemeno che di un girotondo dei rettori che stona in modo così stridente con la loro funzione e la loro immagine austera?

Se la spaccatura tra il mondo della ricerca e il governo è dunque un campanello d'allarme per chi ha varato una Finanziaria al di sotto delle aspettative dei rettori e dei ricercatori dell'Università, le forme e i modi della protesta non sono indifferenti, anche se lo scopo può essere condivisibile. Il metodo dell'ultimatum, l'invito ai membri del governo a non mettere piede all'Università sono appunto forme che i rettori, per la delicatezza del loro ruolo e per il carattere in un certo senso istituzionale della loro funzione, devono saper arginare per non far cadere l'Italia in una deriva caotica e civilmente disgregata che in altri tempi si sarebbe detta «sudamericana». I rettori invitino il governo nelle Università, chiedano conto delle promesse non mantenute, ripetano quanto hanno detto nella passata legislatura, e cioè che una nazione moderna non può permettersi di mortificare la ricerca. Ma evitino i girotondi. Non per risparmiare critiche al governo. Ma per risparmiare all'Italia l'ennesima brutta figura.

15 dicembre 2006

DonaldDuck
16-12-2006, 08:06
Era stato infatti il centrosinistra ad appoggiare la protesta del mondo universitario contro il governo di centrodestra. «Ricerca» e «istruzione» sono state due parole chiave nella polemica dell'Unione contro una maggioranza, quella che sosteneva la compagine governativa guidata da Berlusconi, accusata di abbandonare alla deriva un universo vitale per il futuro dell'Italia.

Nessuno nota la contraddizione? Insomma tutto regolare che ora si siano rivoltati contro la stessa cabina di regia che "appiccava incendi" e soffiava sulle fiamme durante la precedente legislatura. Promesse forse non del tutto mantenute? Quel che è mio è mio e quel che è tuo è sempre mio? Ah giusto, la finanziaria serviva per colmare le voragini lasciate dal cdx :blah: :what: .
Ai rettori, vezzeggiati e assecondati per cinque anni, sono state offerte candidature alle elezioni. Il Magnifico Rettore dell'Università di Reggio Calabria, Alessandro Bianchi, è diventato ministro.
Per la precisione è ministro dei trasporti. Ma forse è una contropartita ritenuta insufficiente.
Ma per risparmiare all'Italia l'ennesima brutta figura.
Ma facciamola stà ennesima brutta figura.

lowenz
16-12-2006, 09:05
Quando io sarò il magnifico rettore del PoliMI farò il colpo di stato e imporrò la dittatura degli ingegneri :O

:sofico: :sofico: :sofico:

generals
16-12-2006, 09:28
Non gli bastano i soldi di tutte le tasse universitarie ? :rolleyes:
I rettori sono l'ultima categoria che si dovrebbe lamentare. :Prrr:


basta eliminare quei centinai di corsi di laurea inutili creati ad hoc per prendere soldi e che non offrono alcuno sbocco lavorativo ai futuri laureati, le decine di plasma per riportare le date degli esami (spesso in modo errato :D ). Per non parlare di sprechi per acquisti di beni e servizi, ecc. Il taglio infatti riguarda i consumi intermedi e non certo la ricerca in quanto tale, anche se a loro conviene metterla in questi termini :muro: Parassiti!

zerothehero
16-12-2006, 20:57
Non gli bastano i soldi di tutte le tasse universitarie ? :rolleyes:
I rettori sono l'ultima categoria che si dovrebbe lamentare. :Prrr:

Bè è chiaro che le tasse universitarie delle facoltà statali (molto basse rispetto ad altri paesi come UK e Usa) non sono sufficienti per poter amministrare un'università e quindi (ma è un'ovvietà) sono necessari i finanziamenti pubblici...

Il fatto poi che vengano tagliati in un anno circa 150 milioni di euro per le spese intermedie (-20% per decreto Bersani) (luce, gas, elettricità, manutenzione, etc) e che nel 2008 ci saranno secondo quanto preventivato ulteriori 200 milioni di euro di tagli porta il saldo in due anni a quasi 700miliardi di vecchie lire in meno, senza considerare la riduzione dei fondi per il diritto allo studio etc...e questo nonostante 67 NUOVE TASSE per una finanziaria di quasi 40 miliardi di euro (+ i 33.8 miliardi di euro di gettito in più sul lato fiscale quindi 73.8 miliardi di euro)..dovevano tagliare i fondi proprio alle università? :confused:
Però vogliono assumere a tempo indeterrminato 300000 persone con contratti flessibili, senza neanche vagliare se sono entrati per concorso o per cooptazione politica..

E' chiaro quindi che le rette universitarie dovranno necessariamente aumentare, visto il taglio dei fondi (che è superiore al 20%, in termini reali, visto che va considerata anche l'inflazione).

Basta o devo continuare? :asd:

zerothehero
16-12-2006, 21:04
basta eliminare quei centinai di corsi di laurea inutili creati ad hoc per prendere soldi e che non offrono alcuno sbocco lavorativo ai futuri laureati, le decine di plasma per riportare le date degli esami (spesso in modo errato :D ). Per non parlare di sprechi per acquisti di beni e servizi, ecc. Il taglio infatti riguarda i consumi intermedi e non certo la ricerca in quanto tale, anche se a loro conviene metterla in questi termini :muro: Parassiti!

Quando ti aumenteranno la retta universitaria per sopperire ai fondi tagliati, fammi sapere.. :D
Vedremo anche come andranno gli affitti per i convitti, visto che rientrando nella categoria B, saranno sottoposte ad una revisione degli estimi catastali...tutte misure a favore degli studenti universitari e dell'università.. :fagiano:

dantes76
16-12-2006, 22:35
visti i risultati che danno le universita', io le farei modello Usa, tanto per 50 anni di soldi ne hanno mangiato, di risultati manco a parlarne, visto che balliamo, finiamo di ballare...

Pot
16-12-2006, 23:33
Non gli bastano i soldi di tutte le tasse universitarie ? :rolleyes:
I rettori sono l'ultima categoria che si dovrebbe lamentare. :Prrr:
per legge le tasse universitarie possono arrivare a coprire al massimo il 10% della spesa universitaria...
altrimenti non ci s arebbero problemi...

cmq mi astengo da ogni commento vist che vorrei un cabiamento ben + radicale delle nostre università... ma è praticamente impossibile .. i baroni governano...e sarà sempre e cmq così in Italia. Gente che prende 15k€ senza fare niente e i ricercatori che vivono di un assegno di ricerca a vita....boh.. poi penseamo di rilanciare la tecnologia in italia.....