View Full Version : Addio Enduring freedom, ma non ditelo
Dopo cinque anni le navi rientrate dal Golfo Persico non sono state rimpiazzate. E l'Italia, senza annunci, fa un altro passo indietro
Appena ventiquattr'ore dopo la fine della missione in Iraq il governo italiano ha ritirato anche le forze navali inviate nel Golfo Persico nell'ambito dell'operazione contro il terrorismo Enduring freedom. Domenica 3 dicembre il contrammiraglio Emilio Foltzer, comandante del gruppo navale italiano e della task force 152 alleata, ha ceduto il comando al collega americano Allen Myers concludendo non solo 5 mesi di comando italiano, ma anche 5 anni di operazioni della Marina al fianco delle flotte alleate nelle operazioni di controllo delle acque dell'Oceano Indiano e del Golfo Persico. Il primo gruppo navale italiano di Enduring freedom era guidato dalla portaerei Garibaldi e divenne operativo alla vigilia di Natale 2001. Da allora da una a tre unità italiane hanno sempre manovrato in quell'area nell'ambito delle flotte alleate, fino all'importante riconoscimento del comando della Tf-152, scatenando nell'estate scorsa le polemiche dell'ala sinistra dell'Unione che contestava l'aumento dei fondi assegnati a questa operazione (12 milioni di euro), per l'impiego di due navi, il pattugliatore Foscari e il rifornitore Etna.Benché la partecipazione italiana alle flotte alleate di Enduring freedom sia stata approvata nel 2001 anche da gran parte del centrosinistra, comunisti e verdi premevano da mesi per il ritiro dalla missione a guida Usa, che peraltro non costituisce un impegno bellico, dal momento che le navi svolgono compiti di controllo a salvaguardia dei traffici marittimi mercantili e della libertà di navigazione. Nei soli cinque mesi di comando italiano le navi alleate hanno controllato complessivamente più di 1.000 imbarcazioni e monitorato tutto il traffico mercantile in transito nell'area del Golfo. La fine della missione navale sembra costituire un importante cedimento del governo alla sinistra pacifista, che ha già annunciato battaglia per il ritiro anche dall'Afghanistan in occasione del prossimo dibattito parlamentare sul rifinanziamento delle missioni all'estero. «La decisione di non partecipare più a Enduring freedom non significa che l'Italia rinunci a svolgere un ruolo per garantire la sicurezza marittima in quell'area» dice a Panorama il sottosegretario alla Difesa Lorenzo Forcieri (Ds) «puntando però a stipulare accordi bilaterali con i paesi della regione». Un'ipotesi tutta da esplorare sul piano operativo e diplomatico. Le numerose esercitazioni congiunte effettuate in questi anni hanno creato un ottimo rapporto con i paesi del Golfo, ma la volontà italiana di operare al di fuori delle flotte alleate potrebbe risultare incomprensibile negli emirati. Il tentativo di mantenere un basso profilo mediatico al ritiro da Enduring freedom conferma del resto il forte imbarazzo del governo. Un comunicato stampa della Difesa ha annunciato il 1° dicembre il rientro delle due navi senza però specificare che con esso si concludeva anche l'adesione italiana alla coalizione contro il terrorismo nata sulle ceneri delle Torri gemelle e che raccoglie 65 stati, inclusi tutti i paesi europei e la Russia.Indirettamente è però il sito del ministero della Difesa a confermare tutto. La missione in Mare Arabico è stata inserita tra le «operazioni concluse» e si usa il passato anche a proposito del gruppo di ufficiali, guidato da un generale, che da fine 2001 era presente al quartier generale di Enduring freedom, a Tampa (Florida) e che sarebbe già rientrato in Italia.
Panorama
dantes76
15-12-2006, 10:34
Panorama
bau, bau!!!!
enduring freedom..che significa letteralmente?
svarionman
15-12-2006, 10:44
Ma dopo aver ritirato i soldati dall'iraq quale scopo avrebbe avuto mantenere la flotta nel golfo persico? In che modo avrebbe potuto contribuire alla "lotta al terrorismo"?
Era ora che smettessimo di buttare soldi dalla finestra.
Ma dopo aver ritirato i soldati dall'iraq quale scopo avrebbe avuto mantenere la flotta nel golfo persico? In che modo avrebbe potuto contribuire alla "lotta al terrorismo"?
controllo dei traffici illegali in medio oriente, armi soprattutto, che possono finire ai vari movimenti islamici di terrorismo/guerriglia in giro per il globo.
La contribuzione italiana originariamente era nata con la partecipazione di un gruppo navale capitanato dal Garibaldi che andava a portare il servizio in camera ai talebani con gli aerei, l'iraq non c'entra (se non in parte)
Alessandro Bordin
15-12-2006, 13:42
controllo dei traffici illegali in medio oriente, armi soprattutto, che possono finire ai vari movimenti islamici di terrorismo/guerriglia in giro per il globo.
..ma nessuno, USA compresi, fa la lotta alla coltivazione del papavero da oppio. Quello si che è la prima fonte di reddito per i terroristi, e l'Afghanistan è credo il primo produttore mondiale, di fatto la casa madre dell'eroina. Ma viene bruciato un campo ogni 100.000. Sai spiegarmi perché? Senza polemica, è pura curiosità e nessuno ha mai saputo darmi una risposta.
dantes76
15-12-2006, 13:51
controllo dei traffici illegali in medio oriente, armi soprattutto, che possono finire ai vari movimenti islamici di terrorismo/guerriglia in giro per il globo.
La contribuzione italiana originariamente era nata con la partecipazione di un gruppo navale capitanato dal Garibaldi che andava a portare il servizio in camera ai talebani con gli aerei, l'iraq non c'entra (se non in parte)
si come in afghanistan, da quando ci stanno i militari, non si coltiva e smercia piu' oppio..
Era ora che smettessimo di buttare soldi dalla finestra.
.
..ma nessuno, USA compresi, fa la lotta alla coltivazione del papavero da oppio. Quello si che è la prima fonte di reddito per i terroristi, e l'Afghanistan è credo il primo produttore mondiale, di fatto la casa madre dell'eroina. Ma viene bruciato un campo ogni 100.000. Sai spiegarmi perché? Senza polemica, è pura curiosità e nessuno ha mai saputo darmi una risposta.
perchè se gli bruci i campi, il giorno dopo hai tutti i capi tribù e signori della guerra locali addosso, nel giro di 2 settimane le forze internazionali spariscono, l'ultima volta che i nostri incursori sono andati a fare delle riconizioni nelle zona delle piantagioni di oppio gli hanno messo una bomba sulla strada neanche 2 giorni dopo.
Senza contare che essendo l'oppio la principale fonte di ricchezza degli afghani, se gli togli quello è come farli morire di fame, il governo sta tentando di sostituire l'oppio con piantagioni di zafferano, ma ovviamente i contandini sono ostili, per con l'oppio guadagnano 2 volte quello che prendono con lo zafferano
Era ora che smettessimo di buttare soldi dalla finestra.
spiegamene il motivo
dantes76
15-12-2006, 14:32
spiegamene il motivo
forse perche come in afghanista, si coltiva oppio/papavero come sempre, mi sembra inutile spendere soldi, per qualcosa, da cui non si trae nessun beneficio
come mandare militari in afghanistan e dire loro, mantene e diffondete la legalita' e dopo piantano piu papavero di quando ci stavano i talebani
forse perche come in afghanista, si coltiva oppio/papavero come sempre, mi sembra inutile spendere soldi, per qualcosa, da cui non si trae nessun beneficio
come mandare militari in afghanistan e dire loro, mantene e diffondete la legalita' e dopo piantano piu papavero di quando ci stavano i talebani
mi sa che hai le idee un po confuse sullo scopo della missione, l'oppio è solo una piccola parte, risolvere il problema sarebbe anche semplice, le conseguenze in afghanistan, devastanti
Era ora che smettessimo di buttare soldi dalla finestra.
tranquillo ... hanno già trovato il modo di continuare a buttarne e di continuare a farli pagare ai cittadini italiani ...
:muro: :muro: :muro:
dantes76
15-12-2006, 14:44
mi sa che hai le idee un po confuse sullo scopo della missione, l'oppio è solo una piccola parte, risolvere il problema sarebbe anche semplice, le conseguenze in afghanistan, devastanti
si una piccola parte di intoccabili, come i vari signori della guerra
Senza contare che essendo l'oppio la principale fonte di ricchezza degli afghani, se gli togli quello è come farli morire di fame, il governo sta tentando di sostituire l'oppio con piantagioni di zafferano, ma ovviamente i contandini sono ostili, per con l'oppio guadagnano 2 volte quello che prendono con lo zafferano
appunto ....
purtroppo :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
Alessandro Bordin
15-12-2006, 14:46
perchè se gli bruci i campi, il giorno dopo hai tutti i capi tribù e signori della guerra locali addosso, nel giro di 2 settimane le forze internazionali spariscono, l'ultima volta che i nostri incursori sono andati a fare delle riconizioni nelle zona delle piantagioni di oppio gli hanno messo una bomba sulla strada neanche 2 giorni dopo.
Senza contare che essendo l'oppio la principale fonte di ricchezza degli afghani, se gli togli quello è come farli morire di fame, il governo sta tentando di sostituire l'oppio con piantagioni di zafferano, ma ovviamente i contandini sono ostili, per con l'oppio guadagnano 2 volte quello che prendono con lo zafferano
Tnks.
Francamentre però non capisco. Con un simile dispiegamento di forze, dubito che si siano fermati di fronte ai boss locali. Sul morire di fame non so, mi sembra che in altre zone non ci si sia fatti troppi problemi in tal senso.
Io credo che non si sia fatto nulla per un motivo: "ingraziarsi" alcune fazioni, per portare al proprio finaco alcune fazioni locali.
dantes76
15-12-2006, 14:49
appunto ....
purtroppo :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
si e magari pure le armi, oltre a eliminare la fame, e magari pure i talebani, e magari non si ha il controllo del territorio
potremmo pagar loro lo zafferano a tre volte il prezzo di mercato ...
costerebbe meno soldi, vite e sofferenze che non fare i cani armati da guardia e falo male ed in modo inefficace.
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
ma .... vabbhè ... diciamo che l'afganistan è utile così come è ... c'è sempre l'oleodotto da salvaguardare ...
e nel torbido pescan meglio un po' tutti .... l'importante era toglier di mezzo i talebani che l'oleodotto non lo volevamo.
poi della qualità della vita degli afgani "poracci terra-terra" e non "signori della guerra"... che ce frega?? :muro: :muro: :muro:
mi sa che hai le idee un po confuse sullo scopo della missione, l'oppio è solo una piccola parte, risolvere il problema sarebbe anche semplice, le conseguenze in afghanistan, devastanti
Ecco , proprio gli scopi di queste missioni mi sfuggono .
Visto che in questi anni la coltivazione di oppio è aumentata , il terrorismo è aumentato , il petrolio è aumentato ... di democrazie non se ne vedono ...
A cosa cavolo servono queste missioni ?
Senza Fili
15-12-2006, 15:37
Era ora che smettessimo di buttare soldi dalla finestra.
*
Dopo cinque anni le navi rientrate dal Golfo Persico non sono state rimpiazzate. E l'Italia, senza annunci, fa un altro passo indietro
Appena ventiquattr'ore dopo la fine della missione in Iraq il governo italiano ha ritirato anche le forze navali inviate nel Golfo Persico nell'ambito dell'operazione contro il terrorismo Enduring freedom. Domenica 3 dicembre il contrammiraglio Emilio Foltzer, comandante del gruppo navale italiano e della task force 152 alleata, ha ceduto il comando al collega americano Allen Myers concludendo non solo 5 mesi di comando italiano, ma anche 5 anni di operazioni della Marina al fianco delle flotte alleate nelle operazioni di controllo delle acque dell'Oceano Indiano e del Golfo Persico. Il primo gruppo navale italiano di Enduring freedom era guidato dalla portaerei Garibaldi e divenne operativo alla vigilia di Natale 2001. Da allora da una a tre unità italiane hanno sempre manovrato in quell'area nell'ambito delle flotte alleate, fino all'importante riconoscimento del comando della Tf-152, scatenando nell'estate scorsa le polemiche dell'ala sinistra dell'Unione che contestava l'aumento dei fondi assegnati a questa operazione (12 milioni di euro), per l'impiego di due navi, il pattugliatore Foscari e il rifornitore Etna.Benché la partecipazione italiana alle flotte alleate di Enduring freedom sia stata approvata nel 2001 anche da gran parte del centrosinistra, comunisti e verdi premevano da mesi per il ritiro dalla missione a guida Usa, che peraltro non costituisce un impegno bellico, dal momento che le navi svolgono compiti di controllo a salvaguardia dei traffici marittimi mercantili e della libertà di navigazione. Nei soli cinque mesi di comando italiano le navi alleate hanno controllato complessivamente più di 1.000 imbarcazioni e monitorato tutto il traffico mercantile in transito nell'area del Golfo. La fine della missione navale sembra costituire un importante cedimento del governo alla sinistra pacifista, che ha già annunciato battaglia per il ritiro anche dall'Afghanistan in occasione del prossimo dibattito parlamentare sul rifinanziamento delle missioni all'estero. «La decisione di non partecipare più a Enduring freedom non significa che l'Italia rinunci a svolgere un ruolo per garantire la sicurezza marittima in quell'area» dice a Panorama il sottosegretario alla Difesa Lorenzo Forcieri (Ds) «puntando però a stipulare accordi bilaterali con i paesi della regione». Un'ipotesi tutta da esplorare sul piano operativo e diplomatico. Le numerose esercitazioni congiunte effettuate in questi anni hanno creato un ottimo rapporto con i paesi del Golfo, ma la volontà italiana di operare al di fuori delle flotte alleate potrebbe risultare incomprensibile negli emirati. Il tentativo di mantenere un basso profilo mediatico al ritiro da Enduring freedom conferma del resto il forte imbarazzo del governo. Un comunicato stampa della Difesa ha annunciato il 1° dicembre il rientro delle due navi senza però specificare che con esso si concludeva anche l'adesione italiana alla coalizione contro il terrorismo nata sulle ceneri delle Torri gemelle e che raccoglie 65 stati, inclusi tutti i paesi europei e la Russia.Indirettamente è però il sito del ministero della Difesa a confermare tutto. La missione in Mare Arabico è stata inserita tra le «operazioni concluse» e si usa il passato anche a proposito del gruppo di ufficiali, guidato da un generale, che da fine 2001 era presente al quartier generale di Enduring freedom, a Tampa (Florida) e che sarebbe già rientrato in Italia.
Panorama
Beh, mi pare che un semplice pattugliatore e una nave appoggio non credo abbiano avuto le veci di rilevare una task force americana.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_PROV_01.asp?IDCategoria=1&IDNotizia=160893
Beh, mi pare che un semplice pattugliatore e una nave appoggio non credo abbiano avuto le veci di rilevare una task force americana.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_PROV_01.asp?IDCategoria=1&IDNotizia=160893
La TF 152 non è una task force americana, ma è multinazionale a guida americana, noi nel nostro periodo ne abbiamo preso il comando non è che la componevamo tutta noi. Era la prima volta che la TF 152 aveva un comando non USA.
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