zerothehero
09-12-2006, 21:50
Libano: crisi costituzionale su tribunale omicidio Hariri
BEIRUT - Il Libano è precipitato in una crisi costituzionale, dopo che il presidente della Repubblica, Emile Lahud, e il presidente del Parlamento, Nabih Berri, hanno dichiarato "anticostituzionali" il governo del premier Fuad Siniora e la sua approvazione, due giorni fa, della bozza di statuto dell'Onu per il Tribunale internazionale chiamato a giudicare i responsabili dell'assassinio dell'ex premier Rafik Hariri nel 2005. Lo ha rilevato oggi la stampa di Beirut.
Lahud e Berri sostengono che il governo ha perso la sua legittimità dopo che i cinque ministri sciiti dei movimenti prosiriani Hazbollah e Amal si sono dimessi l'11 novembre. Ma Siniora e i suoi alleati sostengono invece che il governo gode ancora del richiesto quorum di due terzi dei ministri.
Secondo la Costituzione libanese, la ratifica dell'accordo tra Libano e Onu per l'istituzione del Tribunale internazionale necessita dell'avallo del premier, del presidente della Repubblica e, se necessario, anche del Parlamento.
Ma secondo la stampa locale, è improbabile che il presidente Lahud ratifichi l'accordo entro la scadenza costituzionale di 15 giorni. In questa eventualità, il governo potrebbe tuttavia richiedere al Parlamento di ratificarlo direttamente.
Berri potrebbe allora convocare una sessione speciale del Parlamento per ratificare lo statuto del Tribunale come proposta di legge, ma Lahud avrebbe altri 15 giorni per ratificarla o rinviarla al Parlamento per un riesame.
Se il Parlamento insistesse sulla stessa proposta di legge, essa sarebbe considerata approvata e verrebbe automaticamente pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.
In primo luogo, Berri dovrebbe però convocare la sessione speciale del Parlamento. Se si rifiutasse di farlo, la maggioranza potrebbe richiederne la convocazione, ma in questo caso insorgerebbe un altro intoppo costituzionale: alcuni giuristi affermano che la richiesta sarebbe vincolante per Berri, mentre altri sostengono il contrario.
Un'altra alternativa, ugualmente incerta, è che dieci deputati chiedano a Berri di convocare la sessione speciale con una petizione, che il presidente del Parlamento potrebbe accogliere o respingere. Alcuni giuristi affermano poi che anche il vice presidente del Parlamento, Farid Makari, potrebbe convocare la sessione speciale, ma solo in assenza di Berri.
ATS
BEIRUT - Il Libano è precipitato in una crisi costituzionale, dopo che il presidente della Repubblica, Emile Lahud, e il presidente del Parlamento, Nabih Berri, hanno dichiarato "anticostituzionali" il governo del premier Fuad Siniora e la sua approvazione, due giorni fa, della bozza di statuto dell'Onu per il Tribunale internazionale chiamato a giudicare i responsabili dell'assassinio dell'ex premier Rafik Hariri nel 2005. Lo ha rilevato oggi la stampa di Beirut.
Lahud e Berri sostengono che il governo ha perso la sua legittimità dopo che i cinque ministri sciiti dei movimenti prosiriani Hazbollah e Amal si sono dimessi l'11 novembre. Ma Siniora e i suoi alleati sostengono invece che il governo gode ancora del richiesto quorum di due terzi dei ministri.
Secondo la Costituzione libanese, la ratifica dell'accordo tra Libano e Onu per l'istituzione del Tribunale internazionale necessita dell'avallo del premier, del presidente della Repubblica e, se necessario, anche del Parlamento.
Ma secondo la stampa locale, è improbabile che il presidente Lahud ratifichi l'accordo entro la scadenza costituzionale di 15 giorni. In questa eventualità, il governo potrebbe tuttavia richiedere al Parlamento di ratificarlo direttamente.
Berri potrebbe allora convocare una sessione speciale del Parlamento per ratificare lo statuto del Tribunale come proposta di legge, ma Lahud avrebbe altri 15 giorni per ratificarla o rinviarla al Parlamento per un riesame.
Se il Parlamento insistesse sulla stessa proposta di legge, essa sarebbe considerata approvata e verrebbe automaticamente pubblicata sulla Gazzetta ufficiale.
In primo luogo, Berri dovrebbe però convocare la sessione speciale del Parlamento. Se si rifiutasse di farlo, la maggioranza potrebbe richiederne la convocazione, ma in questo caso insorgerebbe un altro intoppo costituzionale: alcuni giuristi affermano che la richiesta sarebbe vincolante per Berri, mentre altri sostengono il contrario.
Un'altra alternativa, ugualmente incerta, è che dieci deputati chiedano a Berri di convocare la sessione speciale con una petizione, che il presidente del Parlamento potrebbe accogliere o respingere. Alcuni giuristi affermano poi che anche il vice presidente del Parlamento, Farid Makari, potrebbe convocare la sessione speciale, ma solo in assenza di Berri.
ATS