View Full Version : L'Iran è passato all'Euro!
Il Quarto esportatore di petrolio più grande pianifica di aumentare l'uso dell'Euro-ecco ciò che afferma un giornale di Tehran.
Il Tehran Times di oggi citano il Ministro del Petrolio ha affermato che il processo per sostituire i dollari in euro nel commercio del petrolio è iniziato
....
La politica di vendita del petrolio `non è ancora cambiata,'' dice Hojatollah Ghanimifard, direttore esecutivo degli Affari Esteri al National Iranian Oil Co., in un messaggio arrivato a Bloomberg News dal suo ufficio.
http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601082&sid=a616zL9v6It0&refer=canada
"dalla regia" mi dicono che fino ad ora solo CNBC news di questa mattina ne ha parlato.
Ora mi chiedo...che la riduzione del prezzo del petrolio ultimamente era solo "la quiete prima della tempesta" ?
FastFreddy
06-12-2006, 15:31
Poveracci, adesso dovranno pagare tutto il doppio... :fagiano:
Se veramente passa all' euro credo che lo faranno saltare in aria molto presto ....
finora nessuno dei paesi che hanno annunciato di trattare il petrolio in euro e' durato piu' di 5 mesi prima di essere raso al suolo.
Ma per noi è positivo o negativo? :mbe: Ultimamente l'€ è forte rispetto al $
nella notizia ho notato un pò di contraddizione..cioè l'iran che minaccia relazioni con alcuni paesi europei e poi questa notizia dice che passerà all'euro? :D
svarionman
06-12-2006, 15:42
Buon per noi, se non li fanno saltare in aria prima....
Se veramente passa all' euro credo che lo faranno saltare in aria molto presto ....
finora nessuno dei paesi che hanno annunciato di trattare il petrolio in euro e' durato piu' di 5 mesi prima di essere raso al suolo.
Tiè.
nella notizia ho notato un pò di contraddizione..cioè l'iran che minaccia relazioni con alcuni paesi europei e poi questa notizia dice che passerà all'euro? :D
L'iran stà cercando di tenersi buoni i paesi UE per evitare che appoggino troppo apertamente le risoluzioni contro il suo programma nucleare.
Al di là che l'Iran promette un pò a tutti (Russia e Cina in testa) per noi europei sarebbe (teoricamente) un bene nonostante l'euro forte.
Occorre però valutare bene i pro (acquisto in euro del petrolio) con i contro (l'Iran che aspira a diventare potenza regionale in grado di far pesare la sua linea politica a tutti i paesi vicini)
A conti fatti la mia opinione è che forse ci conviene la stabilità della regione al petrolio in euro.
bluelake
06-12-2006, 15:48
Ma per noi è positivo o negativo? :mbe: Ultimamente l'€ è forte rispetto al $
allo stato attuale delle cose, per noi sarebbe sconveniente perché non potremmo più approfittare della continua debolezza del dollaro (siamo a 1,33 euro contro 1 dollaro, solo nel 2001 eravamo a 0,95 euro contro 1 dollaro)...
trallallero
06-12-2006, 15:48
L'iran stà cercando di tenersi buoni i paesi UE per evitare che appoggino troppo apertamente le risoluzioni contro il suo programma nucleare.
Al di là che l'Iran promette un pò a tutti (Russia e Cina in testa) per noi europei sarebbe (teoricamente) un bene nonostante l'euro forte.
Occorre però valutare bene i pro (acquisto in euro del petrolio) con i contro (l'Iran che aspira a diventare potenza regionale in grado di far pesare la sua linea politica a tutti i paesi vicini)
A conti fatti la mia opinione è che forse ci conviene la stabilità della regione al petrolio in euro.
e se vuole vendere un barile 50 dollari -> 50 euro ? non é che ci convenga tanto ;)
e se vuole vendere un barile 50 dollari -> 50 euro ? non é che ci convenga tanto ;)
Se fà così (e se diventa potenza regionale lo può fare) per noi è del tutto sconveniente.
Io parlavo dell'ipotesi che mantenga i rapporti tra le monete nella vendita e diventi comunque potenza regionale (per noi è abbastanza negativo).
Imho per noi e per l'europa in generale sarebbe meglio dare una decisa ridimensionata alle ambizioni iraniane.
Ma siamo sicuri?Noi adesso dobbiamo guardare solo il prezzo al barile,senza tenere conto del cambio €-$.Cambia di più per gli Americani,che pagando in dollari,devono fare i conti col dollaro debole.O no?
se fosse vero per gli americani si mette male.....
Prepariamoci ad un inverno molto caldo sotto il profilo dei rapporti internazionali.
E vabbè, allora lo dicessero pure che vogliono essere rasi al suolo dagli USA.
Perche' gli USA vogliono ad ogni costo attaccare l'Iran?
http://italia.pravda.ru/world/3987-4/
Saddam ci passava il petrolio a 15 euro al barile ed e' stato fatto fuori ... oggi i pozzi di Nassirya (progettati,costruiti e mantenuti da italiani) non so quanto ci costino come petrolio .. pero' sicuramente piu' di prima.
Se l'iran vuole vendere in euro penso che si attestera' intorno ai 20 euro al barile .. proprio perche' uscendo dalle direttive Opec puo' fare quello che vuole.
Molto dipenderà dalle relazioni diplomatiche sul nucleare purtroppo.Ci serve una rivoluzione energetica e il prima possibile :(
blackgnat
06-12-2006, 16:15
allo stato attuale delle cose, per noi sarebbe sconveniente perché non potremmo più approfittare della continua debolezza del dollaro (siamo a 1,33 euro contro 1 dollaro, solo nel 2001 eravamo a 0,95 euro contro 1 dollaro)...
non ne sarei così convinto..... dai un'occhiata cosa comporta "scambiare" il petrolio in dollari alla economia americana cercando petrodollari in un qualsiasi motore di ricerca.
Sehelaquiel
06-12-2006, 16:15
Dato che il dollaro e' in pericolo di libera caduta contro l'euro e le altre valute (ovvero, potrebbe diventare molto piu debole), per via dei suoi fondamenti che si stanno alterando dal periodo storico (uno su tutti l'indebolimento cronico del settore immobiliare statunitense), e' quasi logico che certi paesi esportarori di petrolio comincino a pensare seriamente di vendere il loro olio in altre valute (euro), per diversificare i loro assetti e quindi ridurre i rischi di perdite.
La Russia aveva pensato di fare qualcosa del genere, la Venezuela pure, e persino la stessa Arabia Saudita alleata degli stati uniti.
Per noi non e' molto vantaggioso, diciamo che saremmo stati meglio se tutto l'olio fosse stato valutato in dollari. I rincari dell' olio dei mesi scorsi non sono stati sentiti piu' di troppo da noi europei in parte grazie alla debolezza del dolaro (si stava svalutando). Ora il caso sara' diverso, non potremo piu' contare sul cambio del dollaro/euro per proteggerci dai rincari dettati dall' OPEC. E dato che molti paesi esportatori continueranno ad adottare il dollaro, e' possibile che nel futuro ci saranno altri rincari nel prezzo dell' olio, questo perche' quei paesi vorranno mantenere il loro livello di ritorno (che verrebbe colpito da un dollaro debole).
Questo e' un ottimo periodo per cominciare a vendere il dollaro (shorting) per il lungo termine (dato che se l'iran valutera' il suo olio in dollari ed euri accelerera' la svalutazione del dllaro), e comprare molto oro sempre per il lungo termine. Gli investitori astuti avranno gia' pianificato cose del genere, o le staranno attuando gia' da ora.
Dimenticatevi di un attacco all' Iran, l'america sta perdendo la sua battaglia in Iraq e non puo' pensare di aumentare i conflitti nel medio oriente attaccando l'iran, paese cui potrebbe aiutare seriamente l'iraq (ed e' per questo che l'america ora sara' costretta a mediare un po' con l'iraq e siria, e cercando di fare qualcosa per migliorare la situazione palestinese, senno' correra' il rischio di istigare un conflitto totale nel medio oriente, e se questo accadra', saranno cazzi amari per tutti quanti).
Si, la situazione americana dovrebbe peggiorare se tale notizia e' vera.
Vi dico solo l'unico uomo che fece domanda nel 2000 di Euro per petrolio fu Saddam Hussein.
Sappiamo bene che fine hanno fatto fare a lui e a tutto il suo popolo.
Avete idea di quanto salirà l'inflazione negli USA quando tutti coloro i quali comprano petrolio dall'Iran dovranno vendere i dollari che hanno nelle riserve e dotarsi di euri? Senza contare che la Cina e la Russia sono sulla stessa strada.
approposito della Russia si è saputo più niente del Petro-rublo?
non ne sarei così convinto..... dai un'occhiata cosa comporta "scambiare" il petrolio in dollari alla economia americana cercando petrodollari in un qualsiasi motore di ricerca.
Praticamente l'amministrazione degli USA va avanti quasi esclusivamente grazie al petro$, girano qualcosa come 35 mila miliardi di Petrodollari, avete idea di cosa succederebbe se quei soldi verranno rispediti a Washington?
E vabbè, allora lo dicessero pure che vogliono essere rasi al suolo dagli USA.
Perche' gli USA vogliono ad ogni costo attaccare l'Iran?
http://italia.pravda.ru/world/3987-4/
Fantascienza.
Gli USA non possono attaccare l'Iran nè potevano farlo prima di questa dichiarazione.
Non hanno le possibilità di un'invasione via terra di un paese come l'Iran ed ora non hanno nemmeno le risorse.
Sarebbe un altro vietnam per chiunque.
Al massimo si faranno sabotaggi ad hoc e/o attacchi aerei mirati ai siti nucleari se gli iraniani non la smettono con la loro follia atomica.
Peraltro questi attacchi dovranno avere il beneplacido di Cina e Russia (direttamente o tramite accordi non divulgati all'oipinione pubblica).
Che per loro vorrebbe dire peggiorare la loro economia è fuori di dubbio ma il discorso verte su cosa comporterebbe per noi.
E per noi, allo stato attuale delle cose, non è del tutto positivo, anzi.
Praticamente l'amministrazione degli USA va avanti quasi esclusivamente grazie al petro$, girano qualcosa come 35 mila miliardi di Petrodollari, avete idea di cosa succederebbe se quei soldi verranno rispediti a Washington?
da qualche parte li dovranno spendere...
prezzi alle stelle
blackgnat
06-12-2006, 16:28
di questo che ne pensate ?
PETRODOLLARI E PETROEURO. LA GUERRA NEL NOSTRO SERBATOIO
..
"Che succederebbe se l'Opec passasse all'euro?"
di Paul Harris, da Soberania.info
(Traduzione di Tito Pulsinelli)
L'idea ossessiva di Bush su Bagdad si basa su molte ragioni. In altri
articoli che ho scritto per YellowTimes.org, feci allusione non tanto alle
ovvietà delle ragioni addotte contro l'Iraq, bensì alla guerra di Bush
contro l'Europa. Io credo che questa sia la ragione principale della
fissazione con l'Iraq.
Quando un paese va in guerra, si preparano piani su chi sarà vittorioso e
su chi perderà; nessuno scatena una guerra sperando di essere sconfitto,
però non sempre l'obiettivo manifesto dell'aggressione è l'obiettivo vero
della guerra. A volte non si tratta di quel che speri di ottenere con la
guerra, bensì di quello che gli altri perderanno; e non deve per forza
essere un tuo nemico dichiarato quello che ti aspetti che soffrirà le
conseguenze maggiori della guerra.
In questo caso, Bush spera che la vittima sia l'economia europea, che è
robusta e probabilmente sarà ancor più forte in un futuro vicino.
L'ingresso della Gran Bretagna nell'Unione Europea è inevitabile; la
Scandinavia lo farà in tempi ravvicinati. A maggio del 2004, entreranno
dieci nuovi paesi e questo farà aumentare il PIL dell'UE a circa 9,6
trilioni di dollari e 280 milioni di persone, di fronte ai 10,5 trilioni di
dollari e 280 milioni di persone degli USA.
Questo, per i nordamericani, è un formidabile blocco concorrente; ma la
situazione è molto più complessa di quel che indicano queste cifre. E molto
dipende dalla piega che prenderanno gli avvenimenti in Iraq.
Come tanti altri, ho scritto che questa guerra che è alle porte si
combatterà per il petrolio. Sicuramente vi sono altre ragioni, però il
petrolio è la causa scatenante. Ma non per le ragioni che comunemente si
adducono. Non è per le enormi riserve ancora vergini che si ritiene
esistano in Iraq, che non sarebbero state sfruttate a causa delle sue
antiquate tecnologie; non è per le brame del governo USA di mettere le
zanne su questo petrolio. E' piuttosto per le zanne che i nordamericani
vogliono mantenere lontano da lì. La causa di tutto questo non è l'11 di
settembre, nè l'improvvisa illuminazione che Saddam continuava ad essere un
tipo ripugnante, nè il cambio di governo negli Stati Uniti. Quel che ha
accelerato le cose è stata la decisione presa dall'Iraq il 6 di novembre
del 2000: sostituire il dollaro con l'euro nel suo commercio petrolifero.
Allora, questo cambio sembrò uno stupido capriccio, perché l'Iraq stava
perdendo una gran quantità di utili a causa di una dichiarazione politica
di principio. Però prese questa decisione, e il deprezzamento continuo del
dollaro nei confronti dell'euro, sta a significare che l'Iraq fece un buon
affare cambiando riserve monetarie e divise per il commercio del proprio
petrolio. Da quel momento, l'euro si è rivalutato del 17% sul dollaro, cosa
che si deve applicare pure ai 10 bilioni di dollari del fondo
di riserva dell'ONU "petrolio per cibo".
Sorge una domanda che, probabilmente, si è posto anche Bush: che
succederebbe se l'OPEC passasse all'euro ? Alla fine della seconda guerra
mondiale, nella conferenza di Bretton Woods venne firmato un accordo che
fissava il valore dell'oro a 35 dollari l'oncia e con questo divenne lo
standard internazionale con il quale si misuravano le monete. Però nel
1971, Nixon cancellò tutto questo, e il dollaro divenne lo strumento
monetario principale, e solo gli USA possono produrlo. Il dollaro oggi è
una moneta priva di copertura, sopravvalutato, nonostante il record del
deficit di bilancio e lo status di paese più indebitato del mondo. Il 4 di
aprile del 2002, il debito era di 6021 trilioni di dollari a fronte di un
PIL di 9 trilioni di dollari.
Il commercio internazionale è diventato un meccanismo grazie al quale gli
USA producono dollari e il resto del mondo produce quel che i dollari
possono comprare. Le nazioni non commerciano più per ottenere "vantaggi
comparativi", ma solo per ramazzare dollari da destinare al pagamento del
debito estero, che è fissato in dollari. E per accumulare dollari nelle
riserve monetarie con la finalità di preservare il valore delle monete
nazionali.
Le banche centrali delle nazioni, per prevenire attacchi speculativi alle
proprie monete, sono costrette a comprare o trattenere dollari, in una
misura equivalente all'ammontare del proprio circolante. Tutto ciò crea il
meccanismo del dollaro forte che, a sua volta, obbliga le banche centrali
ad immagazzinare dollari, cosa che rende ancor più forte il dollaro.
Questo fenomeno è conosciuto come "egemonia del dollaro" e fa sì che le
merci strategiche - soprattutto il petrolio- siano quotate in dollari.
Tutti accettano i dollari perchè con essi si può comprare il petrolio. Dal
1945, la forza del dollaro consiste nell'essere la divisa internazionale
per gli interscambi petroliferi globali (petrodollari).
Gli USA stampano centinaia di migliaia di miliardi di dollari senza nessun
tipo di copertura: "petrodollari" che sono usati dalle nazioni per pagare
la fattura degli energetici agli esportatori dell'OPEC. Ad eccezione
dell'Iraq e, parzialmente, del Venezuela. Questi petrodollari sono poi
riciclati nuovamente dall'OPEC negli USA, sotto forma di lettere del tesoro
o altri titoli con denominazione in dollari: azioni, beni immobiliari ecc.
Il riciclaggio dei petrodollari rappresenta il beneficio che, dal 1973, gli
USA ricevono dai paesi produttori di petrolio per "tollerare" l'esistenza
dell'OPEC. Le riserve di dollari debbono essere investite nel mercato
nordamericano, cosa che, a sua volta, produce utili per l'economia USA.
L'anno scorso, nonostante un mercato in netto ribasso, l'ammontare delle
riserve USA è cresciuto del 25%. L'eccedente nei conti dei capitali
finanzia il deficit commerciale. Dato che gli USA creano "petrodollari",
loro controllano il flusso del petrolio. Siccome il petrolio si paga in
dollari e questa è l'unica moneta accettata in questi scambi, si arriva
alla conclusione che gli USA possiedono il petrolio del mondo gratis.
Di nuovo: che succederebbe se l'OPEC decidesse di seguire l'esempio
dell'Iraq e cominciasse a vendere il petrolio in euro? Una esplosione
economica. Le nazioni importatrici di petrolio dovrebbe mettere in uscita i
dollari dalle rispettive riserve delle banche centrali, e rimpiazzarli con
gli euro. Il valore del dollaro precipiterebbe, e le conseguenze sarebbero
quelle di un qualsiasi collasso di una moneta: inflazione alle stelle (vedi
Argentina), i fondi stranieri in fuga dal mercato dei valori nordamericano
e ritiro dei fondi dalle banche come nel 1930 ecc.
Tutto questo non avverrebbe solo negli USA. Il Giappone ne uscirebbe
severamente castigato, data la sua totale dipendenza dal petrolio straniero
e l'incredibile sudditanza al dollaro. Se crollasse l'economia giapponese,
crollerebbero quelle di molti paesi -non escluso gli USA- in un effetto
domino. Questi sarebbero gli effetti potenziali di un "improvviso"
passaggio all'euro. Un cambio più graduale sarebbe più gestibile, ma
altererebbe ugualmente l'equilibrio finanziario e politico del mondo.
Vista la vastità del mercato europeo, la sua popolazione e la sua necessità
di petrolio (ne importa più degli USA), l'euro potrebbe rapidamente
diventare -di fatto- la moneta standard per il mondo. Esistono buone
ragioni perchè l'OPEC -come gruppo- segua l'esempio dell'Iraq e adotti
l'euro. Non vi è dubbio (dopo tanti anni di umiliazioni subite dagli USA)
che potrebbero approfittare delle circostanze per emettere una
dichiarazione politica di principi. Ma esistono anche solide ragioni
economiche.
Il poderoso dollaro ha regnato incontrastato dal 1945 e negli ultimi anni
ha guadagnato ancor più terreno con il dominio economico USA. Alla fine
degli anni 90, più dei quattro quinti delle transazioni monetarie e la metà
delle esportazioni mondiali, sono avvenute in dollari. L'obiettivo della
guerra di Bush contro l'Iraq, naturalmente, è assicurarsi il controllo di
quei giacimenti e porli sotto il segno del dollaro; successivamente passerà
ad incrementare esponenzialmente la produzione e forzare i prezzi al
ribasso. Alla fin fine, l'obiettivo di Bush è scongiurare con minacce di
ricorrere alle vie di fatto, che qualsiasi paese produttore passi all'euro.
A lungo termine, il vero obiettivo non è Saddam, ma l'euro e l'Europa. Gli
USA non se ne staranno con le mani in mano ad assistere allo spettacolo di
questi "ultimi arrivati" degli europei che tengono in pugno le redini del
loro destino. E men che mai, che assumano il controllo della finanza
internazionale. Naturalmente, tutto dipend
e dal folle piano di Bush e, soprattutto, che non scateni la terza guerra
mondiale. (leggi l'originale: <http://www.soberania.info/articulo_055.htm>).
Sehelaquiel
06-12-2006, 16:29
di questo che ne pensate ?
PETRODOLLARI E PETROEURO. LA GUERRA NEL NOSTRO SERBATOIO
..
"Che succederebbe se l'Opec passasse all'euro?"
di Paul Harris, da Soberania.info
(Traduzione di Tito Pulsinelli)
L'idea ossessiva di Bush su Bagdad si basa su molte ragioni. In altri
articoli che ho scritto per YellowTimes.org, feci allusione non tanto alle
ovvietà delle ragioni addotte contro l'Iraq, bensì alla guerra di Bush
contro l'Europa. Io credo che questa sia la ragione principale della
fissazione con l'Iraq.
Quando un paese va in guerra, si preparano piani su chi sarà vittorioso e
su chi perderà; nessuno scatena una guerra sperando di essere sconfitto,
però non sempre l'obiettivo manifesto dell'aggressione è l'obiettivo vero
della guerra. A volte non si tratta di quel che speri di ottenere con la
guerra, bensì di quello che gli altri perderanno; e non deve per forza
essere un tuo nemico dichiarato quello che ti aspetti che soffrirà le
conseguenze maggiori della guerra.
In questo caso, Bush spera che la vittima sia l'economia europea, che è
robusta e probabilmente sarà ancor più forte in un futuro vicino.
L'ingresso della Gran Bretagna nell'Unione Europea è inevitabile; la
Scandinavia lo farà in tempi ravvicinati. A maggio del 2004, entreranno
dieci nuovi paesi e questo farà aumentare il PIL dell'UE a circa 9,6
trilioni di dollari e 280 milioni di persone, di fronte ai 10,5 trilioni di
dollari e 280 milioni di persone degli USA.
Questo, per i nordamericani, è un formidabile blocco concorrente; ma la
situazione è molto più complessa di quel che indicano queste cifre. E molto
dipende dalla piega che prenderanno gli avvenimenti in Iraq.
Come tanti altri, ho scritto che questa guerra che è alle porte si
combatterà per il petrolio. Sicuramente vi sono altre ragioni, però il
petrolio è la causa scatenante. Ma non per le ragioni che comunemente si
adducono. Non è per le enormi riserve ancora vergini che si ritiene
esistano in Iraq, che non sarebbero state sfruttate a causa delle sue
antiquate tecnologie; non è per le brame del governo USA di mettere le
zanne su questo petrolio. E' piuttosto per le zanne che i nordamericani
vogliono mantenere lontano da lì. La causa di tutto questo non è l'11 di
settembre, nè l'improvvisa illuminazione che Saddam continuava ad essere un
tipo ripugnante, nè il cambio di governo negli Stati Uniti. Quel che ha
accelerato le cose è stata la decisione presa dall'Iraq il 6 di novembre
del 2000: sostituire il dollaro con l'euro nel suo commercio petrolifero.
Allora, questo cambio sembrò uno stupido capriccio, perché l'Iraq stava
perdendo una gran quantità di utili a causa di una dichiarazione politica
di principio. Però prese questa decisione, e il deprezzamento continuo del
dollaro nei confronti dell'euro, sta a significare che l'Iraq fece un buon
affare cambiando riserve monetarie e divise per il commercio del proprio
petrolio. Da quel momento, l'euro si è rivalutato del 17% sul dollaro, cosa
che si deve applicare pure ai 10 bilioni di dollari del fondo
di riserva dell'ONU "petrolio per cibo".
Sorge una domanda che, probabilmente, si è posto anche Bush: che
succederebbe se l'OPEC passasse all'euro ? Alla fine della seconda guerra
mondiale, nella conferenza di Bretton Woods venne firmato un accordo che
fissava il valore dell'oro a 35 dollari l'oncia e con questo divenne lo
standard internazionale con il quale si misuravano le monete. Però nel
1971, Nixon cancellò tutto questo, e il dollaro divenne lo strumento
monetario principale, e solo gli USA possono produrlo. Il dollaro oggi è
una moneta priva di copertura, sopravvalutato, nonostante il record del
deficit di bilancio e lo status di paese più indebitato del mondo. Il 4 di
aprile del 2002, il debito era di 6021 trilioni di dollari a fronte di un
PIL di 9 trilioni di dollari.
Il commercio internazionale è diventato un meccanismo grazie al quale gli
USA producono dollari e il resto del mondo produce quel che i dollari
possono comprare. Le nazioni non commerciano più per ottenere "vantaggi
comparativi", ma solo per ramazzare dollari da destinare al pagamento del
debito estero, che è fissato in dollari. E per accumulare dollari nelle
riserve monetarie con la finalità di preservare il valore delle monete
nazionali.
Le banche centrali delle nazioni, per prevenire attacchi speculativi alle
proprie monete, sono costrette a comprare o trattenere dollari, in una
misura equivalente all'ammontare del proprio circolante. Tutto ciò crea il
meccanismo del dollaro forte che, a sua volta, obbliga le banche centrali
ad immagazzinare dollari, cosa che rende ancor più forte il dollaro.
Questo fenomeno è conosciuto come "egemonia del dollaro" e fa sì che le
merci strategiche - soprattutto il petrolio- siano quotate in dollari.
Tutti accettano i dollari perchè con essi si può comprare il petrolio. Dal
1945, la forza del dollaro consiste nell'essere la divisa internazionale
per gli interscambi petroliferi globali (petrodollari).
Gli USA stampano centinaia di migliaia di miliardi di dollari senza nessun
tipo di copertura: "petrodollari" che sono usati dalle nazioni per pagare
la fattura degli energetici agli esportatori dell'OPEC. Ad eccezione
dell'Iraq e, parzialmente, del Venezuela. Questi petrodollari sono poi
riciclati nuovamente dall'OPEC negli USA, sotto forma di lettere del tesoro
o altri titoli con denominazione in dollari: azioni, beni immobiliari ecc.
Il riciclaggio dei petrodollari rappresenta il beneficio che, dal 1973, gli
USA ricevono dai paesi produttori di petrolio per "tollerare" l'esistenza
dell'OPEC. Le riserve di dollari debbono essere investite nel mercato
nordamericano, cosa che, a sua volta, produce utili per l'economia USA.
L'anno scorso, nonostante un mercato in netto ribasso, l'ammontare delle
riserve USA è cresciuto del 25%. L'eccedente nei conti dei capitali
finanzia il deficit commerciale. Dato che gli USA creano "petrodollari",
loro controllano il flusso del petrolio. Siccome il petrolio si paga in
dollari e questa è l'unica moneta accettata in questi scambi, si arriva
alla conclusione che gli USA possiedono il petrolio del mondo gratis.
Di nuovo: che succederebbe se l'OPEC decidesse di seguire l'esempio
dell'Iraq e cominciasse a vendere il petrolio in euro? Una esplosione
economica. Le nazioni importatrici di petrolio dovrebbe mettere in uscita i
dollari dalle rispettive riserve delle banche centrali, e rimpiazzarli con
gli euro. Il valore del dollaro precipiterebbe, e le conseguenze sarebbero
quelle di un qualsiasi collasso di una moneta: inflazione alle stelle (vedi
Argentina), i fondi stranieri in fuga dal mercato dei valori nordamericano
e ritiro dei fondi dalle banche come nel 1930 ecc.
Tutto questo non avverrebbe solo negli USA. Il Giappone ne uscirebbe
severamente castigato, data la sua totale dipendenza dal petrolio straniero
e l'incredibile sudditanza al dollaro. Se crollasse l'economia giapponese,
crollerebbero quelle di molti paesi -non escluso gli USA- in un effetto
domino. Questi sarebbero gli effetti potenziali di un "improvviso"
passaggio all'euro. Un cambio più graduale sarebbe più gestibile, ma
altererebbe ugualmente l'equilibrio finanziario e politico del mondo.
Vista la vastità del mercato europeo, la sua popolazione e la sua necessità
di petrolio (ne importa più degli USA), l'euro potrebbe rapidamente
diventare -di fatto- la moneta standard per il mondo. Esistono buone
ragioni perchè l'OPEC -come gruppo- segua l'esempio dell'Iraq e adotti
l'euro. Non vi è dubbio (dopo tanti anni di umiliazioni subite dagli USA)
che potrebbero approfittare delle circostanze per emettere una
dichiarazione politica di principi. Ma esistono anche solide ragioni
economiche.
Il poderoso dollaro ha regnato incontrastato dal 1945 e negli ultimi anni
ha guadagnato ancor più terreno con il dominio economico USA. Alla fine
degli anni 90, più dei quattro quinti delle transazioni monetarie e la metà
delle esportazioni mondiali, sono avvenute in dollari. L'obiettivo della
guerra di Bush contro l'Iraq, naturalmente, è assicurarsi il controllo di
quei giacimenti e porli sotto il segno del dollaro; successivamente passerà
ad incrementare esponenzialmente la produzione e forzare i prezzi al
ribasso. Alla fin fine, l'obiettivo di Bush è scongiurare con minacce di
ricorrere alle vie di fatto, che qualsiasi paese produttore passi all'euro.
A lungo termine, il vero obiettivo non è Saddam, ma l'euro e l'Europa. Gli
USA non se ne staranno con le mani in mano ad assistere allo spettacolo di
questi "ultimi arrivati" degli europei che tengono in pugno le redini del
loro destino. E men che mai, che assumano il controllo della finanza
internazionale. Naturalmente, tutto dipend
e dal folle piano di Bush e, soprattutto, che non scateni la terza guerra
mondiale. (leggi l'originale: <http://www.soberania.info/articulo_055.htm>).
che e' troppo lungo :asd:
un riassunto breve grazie :asd:
sta balla del petroeuro è anni che gira ma siamo sempre al punto di prima, bah
Capirossi
06-12-2006, 16:55
Il dollaro oggi è
una moneta priva di copertura, sopravvalutato, nonostante il record del
deficit di bilancio e lo status di paese più indebitato del mondo. Il 4 di
aprile del 2002, il debito era di 6021 trilioni di dollari a fronte di un
PIL di 9 trilioni di dollari.
Eh la ... :eek:
sta balla del petroeuro è anni che gira ma siamo sempre al punto di prima, bah
Finchè non lo adottano davvero certo che siamo sempre al punto di prima.
Se ne sai un po di econimia capisci da solo che non è una balla.
Fantascienza.
Gli USA non possono attaccare l'Iran nè potevano farlo prima di questa dichiarazione.
Non hanno le possibilità di un'invasione via terra di un paese come l'Iran ed ora non hanno nemmeno le risorse.
Sarebbe un altro vietnam per chiunque.
Al massimo si faranno sabotaggi ad hoc e/o attacchi aerei mirati ai siti nucleari se gli iraniani non la smettono con la loro follia atomica.
Peraltro questi attacchi dovranno avere il beneplacido di Cina e Russia (direttamente o tramite accordi non divulgati all'oipinione pubblica).
Che per loro vorrebbe dire peggiorare la loro economia è fuori di dubbio ma il discorso verte su cosa comporterebbe per noi.
E per noi, allo stato attuale delle cose, non è del tutto positivo, anzi.
se lo leggessi ce lo trovi scritto. :D
azzz sarebbe OTTIMO...a quel punto l'euro sarebbe molto + forte rispetto a prima.. :eek:
e finalmente gli usa vedranno il loro dollaro sprofondare ancoraaaaa + giù...dobbiamo vendicarci di tutti gli anni passati con la lira che sti americani venivano col dollaro ultrapotente e compravano TUTTO.. :O :ciapet:
speriamo l'iran abbia le palle per farlo... :)
tanto di petrolio ne hanno abbastanza :asd: :asd:
se poi davvero succede...speriamo lo seguino altri paesi tipo la RUSSIA.... a quel punto gli usa dovrebbero stare zitti..e prenderselo nel culo...d'altronde è da SEMPRE che sto dollaro è moneta internazionale...ora è il turno dell'euro :O
trallallero
06-12-2006, 18:24
di questo che ne pensate ?
PETRODOLLARI E PETROEURO. LA GUERRA NEL NOSTRO SERBATOIO
se vero spiega molte cose e chiude il cerchio.
E mette un pò paura perchè una potenza mondiale non gradisce molto perdere posizioni. In questo caso poi sarebbe la prima potenza mondiale che diventa una delle ultime ... si difenderanno coi denti :huh:
Speriamo sia un articolo partorito da un paranoico :rolleyes:
trallallero
06-12-2006, 18:27
azzz sarebbe OTTIMO...a quel punto l'euro sarebbe molto + forte rispetto a prima.. :eek:
e finalmente gli usa vedranno il loro dollaro sprofondare ancoraaaaa + giù...dobbiamo vendicarci di tutti gli anni passati con la lira che sti americani venivano col dollaro ultrapotente e compravano TUTTO.. :O :ciapet:
speriamo l'iran abbia le palle per farlo... :)
tanto di petrolio ne hanno abbastanza :asd: :asd:
se poi davvero succede...speriamo lo seguino altri paesi tipo la RUSSIA.... a quel punto gli usa dovrebbero stare zitti..e prenderselo nel culo...d'altronde è da SEMPRE che sto dollaro è moneta internazionale...ora è il turno dell'euro :O
tanto ormai Internet l'hanno inventato, possono anche levarsi dalle palle :O
Sehelaquiel
06-12-2006, 18:42
di questo che ne pensate ?
PETRODOLLARI E PETROEURO. LA GUERRA NEL NOSTRO SERBATOIO
..
"Che succederebbe se l'Opec passasse all'euro?"
di Paul Harris, da Soberania.info
(Traduzione di Tito Pulsinelli)
L'idea ossessiva di Bush su Bagdad si basa su molte ragioni. In altri
articoli che ho scritto per YellowTimes.org, feci allusione non tanto alle
ovvietà delle ragioni addotte contro l'Iraq, bensì alla guerra di Bush
contro l'Europa. Io credo che questa sia la ragione principale della
fissazione con l'Iraq.
Quando un paese va in guerra, si preparano piani su chi sarà vittorioso e
su chi perderà; nessuno scatena una guerra sperando di essere sconfitto,
però non sempre l'obiettivo manifesto dell'aggressione è l'obiettivo vero
della guerra. A volte non si tratta di quel che speri di ottenere con la
guerra, bensì di quello che gli altri perderanno; e non deve per forza
essere un tuo nemico dichiarato quello che ti aspetti che soffrirà le
conseguenze maggiori della guerra.
In questo caso, Bush spera che la vittima sia l'economia europea, che è
robusta e probabilmente sarà ancor più forte in un futuro vicino.
L'ingresso della Gran Bretagna nell'Unione Europea è inevitabile; la
Scandinavia lo farà in tempi ravvicinati. A maggio del 2004, entreranno
dieci nuovi paesi e questo farà aumentare il PIL dell'UE a circa 9,6
trilioni di dollari e 280 milioni di persone, di fronte ai 10,5 trilioni di
dollari e 280 milioni di persone degli USA.
Questo, per i nordamericani, è un formidabile blocco concorrente; ma la
situazione è molto più complessa di quel che indicano queste cifre. E molto
dipende dalla piega che prenderanno gli avvenimenti in Iraq.
Come tanti altri, ho scritto che questa guerra che è alle porte si
combatterà per il petrolio. Sicuramente vi sono altre ragioni, però il
petrolio è la causa scatenante. Ma non per le ragioni che comunemente si
adducono. Non è per le enormi riserve ancora vergini che si ritiene
esistano in Iraq, che non sarebbero state sfruttate a causa delle sue
antiquate tecnologie; non è per le brame del governo USA di mettere le
zanne su questo petrolio. E' piuttosto per le zanne che i nordamericani
vogliono mantenere lontano da lì. La causa di tutto questo non è l'11 di
settembre, nè l'improvvisa illuminazione che Saddam continuava ad essere un
tipo ripugnante, nè il cambio di governo negli Stati Uniti. Quel che ha
accelerato le cose è stata la decisione presa dall'Iraq il 6 di novembre
del 2000: sostituire il dollaro con l'euro nel suo commercio petrolifero.
Allora, questo cambio sembrò uno stupido capriccio, perché l'Iraq stava
perdendo una gran quantità di utili a causa di una dichiarazione politica
di principio. Però prese questa decisione, e il deprezzamento continuo del
dollaro nei confronti dell'euro, sta a significare che l'Iraq fece un buon
affare cambiando riserve monetarie e divise per il commercio del proprio
petrolio. Da quel momento, l'euro si è rivalutato del 17% sul dollaro, cosa
che si deve applicare pure ai 10 bilioni di dollari del fondo
di riserva dell'ONU "petrolio per cibo".
Sorge una domanda che, probabilmente, si è posto anche Bush: che
succederebbe se l'OPEC passasse all'euro ? Alla fine della seconda guerra
mondiale, nella conferenza di Bretton Woods venne firmato un accordo che
fissava il valore dell'oro a 35 dollari l'oncia e con questo divenne lo
standard internazionale con il quale si misuravano le monete. Però nel
1971, Nixon cancellò tutto questo, e il dollaro divenne lo strumento
monetario principale, e solo gli USA possono produrlo. Il dollaro oggi è
una moneta priva di copertura, sopravvalutato, nonostante il record del
deficit di bilancio e lo status di paese più indebitato del mondo. Il 4 di
aprile del 2002, il debito era di 6021 trilioni di dollari a fronte di un
PIL di 9 trilioni di dollari.
Il commercio internazionale è diventato un meccanismo grazie al quale gli
USA producono dollari e il resto del mondo produce quel che i dollari
possono comprare. Le nazioni non commerciano più per ottenere "vantaggi
comparativi", ma solo per ramazzare dollari da destinare al pagamento del
debito estero, che è fissato in dollari. E per accumulare dollari nelle
riserve monetarie con la finalità di preservare il valore delle monete
nazionali.
Le banche centrali delle nazioni, per prevenire attacchi speculativi alle
proprie monete, sono costrette a comprare o trattenere dollari, in una
misura equivalente all'ammontare del proprio circolante. Tutto ciò crea il
meccanismo del dollaro forte che, a sua volta, obbliga le banche centrali
ad immagazzinare dollari, cosa che rende ancor più forte il dollaro.
Questo fenomeno è conosciuto come "egemonia del dollaro" e fa sì che le
merci strategiche - soprattutto il petrolio- siano quotate in dollari.
Tutti accettano i dollari perchè con essi si può comprare il petrolio. Dal
1945, la forza del dollaro consiste nell'essere la divisa internazionale
per gli interscambi petroliferi globali (petrodollari).
Gli USA stampano centinaia di migliaia di miliardi di dollari senza nessun
tipo di copertura: "petrodollari" che sono usati dalle nazioni per pagare
la fattura degli energetici agli esportatori dell'OPEC. Ad eccezione
dell'Iraq e, parzialmente, del Venezuela. Questi petrodollari sono poi
riciclati nuovamente dall'OPEC negli USA, sotto forma di lettere del tesoro
o altri titoli con denominazione in dollari: azioni, beni immobiliari ecc.
Il riciclaggio dei petrodollari rappresenta il beneficio che, dal 1973, gli
USA ricevono dai paesi produttori di petrolio per "tollerare" l'esistenza
dell'OPEC. Le riserve di dollari debbono essere investite nel mercato
nordamericano, cosa che, a sua volta, produce utili per l'economia USA.
L'anno scorso, nonostante un mercato in netto ribasso, l'ammontare delle
riserve USA è cresciuto del 25%. L'eccedente nei conti dei capitali
finanzia il deficit commerciale. Dato che gli USA creano "petrodollari",
loro controllano il flusso del petrolio. Siccome il petrolio si paga in
dollari e questa è l'unica moneta accettata in questi scambi, si arriva
alla conclusione che gli USA possiedono il petrolio del mondo gratis.
Di nuovo: che succederebbe se l'OPEC decidesse di seguire l'esempio
dell'Iraq e cominciasse a vendere il petrolio in euro? Una esplosione
economica. Le nazioni importatrici di petrolio dovrebbe mettere in uscita i
dollari dalle rispettive riserve delle banche centrali, e rimpiazzarli con
gli euro. Il valore del dollaro precipiterebbe, e le conseguenze sarebbero
quelle di un qualsiasi collasso di una moneta: inflazione alle stelle (vedi
Argentina), i fondi stranieri in fuga dal mercato dei valori nordamericano
e ritiro dei fondi dalle banche come nel 1930 ecc.
Tutto questo non avverrebbe solo negli USA. Il Giappone ne uscirebbe
severamente castigato, data la sua totale dipendenza dal petrolio straniero
e l'incredibile sudditanza al dollaro. Se crollasse l'economia giapponese,
crollerebbero quelle di molti paesi -non escluso gli USA- in un effetto
domino. Questi sarebbero gli effetti potenziali di un "improvviso"
passaggio all'euro. Un cambio più graduale sarebbe più gestibile, ma
altererebbe ugualmente l'equilibrio finanziario e politico del mondo.
Vista la vastità del mercato europeo, la sua popolazione e la sua necessità
di petrolio (ne importa più degli USA), l'euro potrebbe rapidamente
diventare -di fatto- la moneta standard per il mondo. Esistono buone
ragioni perchè l'OPEC -come gruppo- segua l'esempio dell'Iraq e adotti
l'euro. Non vi è dubbio (dopo tanti anni di umiliazioni subite dagli USA)
che potrebbero approfittare delle circostanze per emettere una
dichiarazione politica di principi. Ma esistono anche solide ragioni
economiche.
Il poderoso dollaro ha regnato incontrastato dal 1945 e negli ultimi anni
ha guadagnato ancor più terreno con il dominio economico USA. Alla fine
degli anni 90, più dei quattro quinti delle transazioni monetarie e la metà
delle esportazioni mondiali, sono avvenute in dollari. L'obiettivo della
guerra di Bush contro l'Iraq, naturalmente, è assicurarsi il controllo di
quei giacimenti e porli sotto il segno del dollaro; successivamente passerà
ad incrementare esponenzialmente la produzione e forzare i prezzi al
ribasso. Alla fin fine, l'obiettivo di Bush è scongiurare con minacce di
ricorrere alle vie di fatto, che qualsiasi paese produttore passi all'euro.
A lungo termine, il vero obiettivo non è Saddam, ma l'euro e l'Europa. Gli
USA non se ne staranno con le mani in mano ad assistere allo spettacolo di
questi "ultimi arrivati" degli europei che tengono in pugno le redini del
loro destino. E men che mai, che assumano il controllo della finanza
internazionale. Naturalmente, tutto dipend
e dal folle piano di Bush e, soprattutto, che non scateni la terza guerra
mondiale. (leggi l'originale: <http://www.soberania.info/articulo_055.htm>).
Bon, mi sono deciso di leggerlo velocemente :P
Non ha detto troppe fregnacce (alcune cose sono vere), ma dimentica che l'economia europea e' altamente dipendente alla stessa economia statunitense. Se qualcosa succede all' economia americana, il resto del mondo soffrira' ancora di piu'. E' questa la forza dell' America. Come dice un detto, "when america sneezes, the rest of the world catches a cold". Se crolla l'economia americana, l'economia mondiale (inclusa quella cinese ed europa) verra' fatta ancora piu' a pezzi.
Poi, e' buffo che il nemico economico sia l'europa (= lacche') quando quello vero e' proprio la Cina emergente, che ha la struttura per sfidare l'america economicamente.
Fidatevi, il resto del mondo (eccetto i pazzi) non vogliono che il dollaro si svaluti piu' di tanto, la Cina in primis. Poi pero', i veri obiettivi di Bush sono oscuri a noi semplici umani, quindi niente e' escluso a priori, anche perche' l'america, imho, e' guidata da persone estramemente intelligenti (anche se non lo sembrerebbe).
SilveRazzo
06-12-2006, 18:47
gli usa finanziano il proprio debito attraverso la dollarizzazione, se i paesi produttori di petrolio cominciano a vendere in euro, potrebbe crollare l'economia statunitense. Tutto ciò avrebbe gravi ripercussioni su tutta l'economia mondiale...non credo che gli usa permetteranno di passare all'euro come moneta di scambio per il petrolio.
fsdfdsddijsdfsdfo
06-12-2006, 20:06
Dato che il dollaro e' in pericolo di libera caduta contro l'euro e le altre valute (ovvero, potrebbe diventare molt [...] le notizia e' vera.
secondo me ti sbagli.
Innanzitutto ci guadgneremmo sul prezzo di petrolio e benzina, perchè c'è molta meno domanda di barili in euro e quindi il prezzo sarebbe sensibilmente inferiore.
Ci guadagneremmo in ricchezza, perchè tutti sanno quanto faccia bene ad una economia che la sua moneta sia molto scambiata.
Ci guadagnerebbe la nostra moneta in stabilità.
La forza di una moenta non si misura solo in base al suo valore: una moneta molto forte sarà svantaggiosa per l'export e per la bilancia dei pagamenti.
Una moneta coperta dal petrolio invece ispira molta piu fiducia e viene valutata positivamente.
Per questo nessuno scambia in yen: non c'è nulla che li copre, a parte la parola del loro imperatore, ed un economia che sembra timida di fronte alle sue vicine.
Stesso discorso per india e cina,
Mi sa proprio che altro che nucleare, sarà questo a far dichiarare guerra all'iran.
Gli do 6 mesi.
tanto ormai Internet l'hanno inventato, possono anche levarsi dalle palle :O
quoto troppo :asd:
ci devono dare il tempo di comprare google e poi se ne possono anche andare a ....
jpjcssource
06-12-2006, 20:51
E vabbè, allora lo dicessero pure che vogliono essere rasi al suolo dagli USA.
Perche' gli USA vogliono ad ogni costo attaccare l'Iran?
http://italia.pravda.ru/world/3987-4/
Certo che tirare fuori uno dei più importanti giornali russi, sono leggermente di parte quelli :D
shambler1
06-12-2006, 20:53
L'unica cosa positiva sarà la faccia degli atlantisti che si ritroveranno a secco di petrolio dopo che anche l'Iran sarà stato liberato ...dalle sue risorse e dalla vita di qualche milione di iraniani.
beppegrillo
06-12-2006, 20:58
sta balla del petroeuro è anni che gira ma siamo sempre al punto di prima, bah
*
jpjcssource
06-12-2006, 21:12
L'unica cosa positiva sarà la faccia degli atlantisti che si ritroveranno a secco di petrolio dopo che anche l'Iran sarà stato liberato ...dalle sue risorse e dalla vita di qualche milione di iraniani.
Iran liberato un corno, la maggior parte dei più grossi pozzi Iraniani sono stati concessi a noi, che se ne stiano fuori gli altri :Prrr: , per una volta pensiamo anche al nostro portafoglio visto che gli altri lo fanno da anni ;)
Sehelaquiel
06-12-2006, 22:51
secondo me ti sbagli.
Innanzitutto ci guadgneremmo sul prezzo di petrolio e benzina, perchè c'è molta meno domanda di barili in euro e quindi il prezzo sarebbe sensibilmente inferiore.
Ci guadagneremmo in ricchezza, perchè tutti sanno quanto faccia bene ad una economia che la sua moneta sia molto scambiata.
Ci guadagnerebbe la nostra moneta in stabilità.
La forza di una moenta non si misura solo in base al suo valore: una moneta molto forte sarà svantaggiosa per l'export e per la bilancia dei pagamenti.
Una moneta coperta dal petrolio invece ispira molta piu fiducia e viene valutata positivamente.
Per questo nessuno scambia in yen: non c'è nulla che li copre, a parte la parola del loro imperatore, ed un economia che sembra timida di fronte alle sue vicine.
Stesso discorso per india e cina,
Mi sa proprio che altro che nucleare, sarà questo a far dichiarare guerra all'iran.
Gli do 6 mesi.
1) Non direi che ci guadagneremo nel prezzo del petrolio. Gli stati uniti hanno un prezzo del petrolio particolarmente basso dato che sono se non mi sbaglio il terzo paese con la maggiore produzione del petrolio al mondo, e non sono quindi limitati troppo dal cartello dell' opec.
2) No, imho non ci fara' cosi' tanto bene. L'euro si valutera', volendo dire che le nostre aziende faticheranno ancora di piu' a competere all' estero mentre le aziende straniere avranno una vita piu' facile a competere dentro l'europa. Ricordiamoci che le nostre imprese fanno fatica gia' ora a competere nel mercato internazionale, dopo una rivalutazione forte dell' euro le nostre aziende avranno una vita terribile.
Il dollaro potrebbe cominciare a svalutarsi seriamente (piu' del previsto, dato che questa cosa iraniana e' un imprevisto), e questo colpirebbe seriamente l'europa (mandando a fine il suo mini boom economico) per non parlare dell' asia stessa, che detiene ammassi di dollari.
3) Non proprio, certi argomentano che il dollaro potrebbe diventare ancora piu' stabile non essendo la moneta di riserva. Piu' liquidita per l'euro sicuramente si.
No, una moneta molto forte e' terribile per l'export e molto buono per l'import, qualcosa che l'europa non vorrebbe in questo attuale momento (competivita' delle nostre aziende, competizione straniera). Il bilancio dei pagamenti sarebbe in netto, data l'identita'.
4) Naturalmente l'euro verrebbe rivalutata rendendola piu' forte, ma questo non e' esattamente un bene ora come ora.
5) C'e' un enorme scambio del Yen nei mercati (e' la piu' scambiata dopo il dollaro ed il euro). L'economia giapponese, purtroppo, e' deboluccia, ma rimane la seconda piu' potente sulla terra.
6) Sono sicuro al 99% che non succedera' niente all' Iran - ovvero, niente guerra preventiva da parte degli stati uniti perche' attualmente sono impegnati al 80% in Iraq. La situazione irakena e' un fallimento (come il vietnam), il governo americano deve cercare di ribaltare la situazione e per fare cio' deve mediare con il resto dei paesi del medio oriente perche' da sola non puo' fare molto. L'iran stessa puo' aiutare l'iraq aiutando a stabilizzare il paese. L'anerica sarebbe pazza a fare una guerra preventiva con l'iran, a meno che Bush non abbia qualche piano fuori portata per le nostre miseri menti.
von Clausewitz
06-12-2006, 23:32
Se veramente passa all' euro credo che lo faranno saltare in aria molto presto ....
finora nessuno dei paesi che hanno annunciato di trattare il petrolio in euro e' durato piu' di 5 mesi prima di essere raso al suolo.
uh
senti, ma questi giudizi così profondi, veritieri e soprattutto realistici derivano dalle tue, sempre profonde, conoscenze geopolitiche? :confused:
o piuttosto non derivano dai tuoi pregiudizi, anzi dalle tue caricature, non dico della politica estera americana ma financo della diplomazia mondiale? :confused:
ai posteri l'ardua sentenza
ma non molto posteri, secondo i tuoi calcoli basterà aspettare 5 mesi e un giorno per appurare oltre ogni ragionevole dubbio, quali delle due ipotesi è quella corretta
von Clausewitz
06-12-2006, 23:58
Tiè.
bravo Lucio, dopo il crash al pentagono hai trovato un altro argomento da illuminare con i potenti fari delle tue sublimi intuizioni rispetto alle forme, alle intessiture, alle sfaccetature, ai pesi e ai contrappesi di quella che un eminente studioso come Raymond Aron definiva "diplomazia totalitaria", venutase a creare alla luce delle mutate circostanze e dei mutati rapporti di forza intercorsi fra gli stati a partire dal 1945 per continuare il vecchio gioco della politica a condizioni ormai impossibili
ma questa era la concezione di un uomo che sapeva di non sapere e che poteva argomentare solo in base agli elementi che conosceva
mica come te che conosci tutto
speriamo che tu non ci faccia mai mancare le tue preziose perle di saggezza come quella che ho testè quotato
jumpermax
07-12-2006, 00:17
Se veramente passa all' euro credo che lo faranno saltare in aria molto presto ....
finora nessuno dei paesi che hanno annunciato di trattare il petrolio in euro e' durato piu' di 5 mesi prima di essere raso al suolo.
quali?
shambler1
07-12-2006, 00:21
Iran liberato un corno, la maggior parte dei più grossi pozzi Iraniani sono stati concessi a noi, che se ne stiano fuori gli altri :Prrr: , per una volta pensiamo anche al nostro portafoglio visto che gli altri lo fanno da anni ;)
Brutto egoista. Gli americani fanno gia lo sforzo di liberare l'Iran da milione di iraniani e tu vorresti negargli qualche pozzo di petrolio?
Sai che uso ne fanno dei contratti italiani...
Pero' se entro 5 mesi bush portera' la democrazia in iran , van clautzewiz paga un giro di spritz a tutti eh!
:O
ciaozoaiza
Lucrezio
07-12-2006, 06:29
uh
senti, ma questi giudizi così profondi, veritieri e soprattutto realistici derivano dalle tue, sempre profonde, conoscenze geopolitiche? :confused:
o piuttosto non derivano dai tuoi pregiudizi, anzi dalle tue caricature, non dico della politica estera americana ma financo della diplomazia mondiale? :confused:
ai posteri l'ardua sentenza
ma non molto posteri, secondo i tuoi calcoli basterà aspettare 5 mesi e un giorno per appurare oltre ogni ragionevole dubbio, quali delle due ipotesi è quella corretta
bravo Lucio, dopo il crash al pentagono hai trovato un altro argomento da illuminare con i potenti fari delle tue sublimi intuizioni rispetto alle forme, alle intessiture, alle sfaccetature, ai pesi e ai contrappesi di quella che un eminente studioso come Raymond Aron definiva "diplomazia totalitaria", venutase a creare alla luce delle mutate circostanze e dei mutati rapporti di forza intercorsi fra gli stati a partire dal 1945 per continuare il vecchio gioco della politica a condizioni ormai impossibili
ma questa era la concezione di un uomo che sapeva di non sapere e che poteva argomentare solo in base agli elementi che conosceva
mica come te che conosci tutto
speriamo che tu non ci faccia mai mancare le tue preziose perle di saggezza come quella che ho testè quotato
Altri messaggi del genere *non* saranno tollerati. Nemmeno fra un mese in un altro thread.
Consideralo un avvertimento formale.
trallallero
07-12-2006, 08:04
quoto troppo :asd:
ci devono dare il tempo di comprare google e poi se ne possono anche andare a ....
che io sappia é google a potersi comprare l'Italia ma non lo fa perché lo vede come un cattivo investimento :O
jpjcssource
07-12-2006, 08:37
Brutto egoista. Gli americani fanno gia lo sforzo di liberare l'Iran da milione di iraniani e tu vorresti negargli qualche pozzo di petrolio?
Sai che uso ne fanno dei contratti italiani...
:D
http://www.blogeko.info/media/348623A1.jpg
se lo leggessi ce lo trovi scritto. :D
No, il "fantascienza" era riferito al "perchè gli usa vogliono attaccare l'Iran". :D
In realtà gli USA non vogliono attaccare l'Iran nè lo vorrebbero fare anche avendone i mezzi (sarebbe stupido da parte loro)
Se veramente passa all' euro credo che lo faranno saltare in aria molto presto ....
finora nessuno dei paesi che hanno annunciato di trattare il petrolio in euro e' durato piu' di 5 mesi prima di essere raso al suolo.
bon ... pasqua a teheran per il battaglione s marco allora...
Bah.
A parte il discorso petrolio, c'è sempre stata la tendenza dei paesi emergenti di tenere riserve monetarie in dollari.
Alcuni sostengono che la salita del valore dell'euro rispetto al dollaro deriva dal fatto che alcune potenze mondiali hanno iniziato ad accumulare riserve monetarie sia in dollari che in euro, per proteggersi dai rischi che comporta avere nel portafoglio una sola valuta.
Detto questo, visto che comunque le riserve monetarie in giro per il globo son ancora principalmente in dollari e un domani saranno in dollari ed euro, nessuno vorrà mai "far fallire" una nazione avendo i soldi di quella nazione nel portafoglio...
Comunque diciamo che conta praticamente nulla avere l'iran che compra petrolio in euro...
La domanda è:
Quali aziende nell'area euro gli USA o il Giappone ci potrebbero invidiare?
La risposta è:
Nessuna.
Doraneko
07-12-2006, 11:39
Comunque diciamo che conta praticamente nulla avere l'iran che compra petrolio in euro...
L'Iran che compra petrolio? :asd:
Tutto questo interesse riguardo i petrodollari e i petroeuro la dice lunga riguardo a quanto tempo ancora ci vorrà perchè l'umanità trovi un'alternativa al petrolio. :read:
Probabilmente tra 20 anni i consumi e l'estrazione di petrolio saranno simili ad ora.
Comunque se vogliamo avere l'egemonia mondiale europea anzichè quella americana,non possiamo fare a meno di imporci nel mercato dell'energia.
Legare il dollaro al petrolio è stato determinante per gli USA,visto che il petrolio si è dimostrato un vero e proprio ascensore per la loro economia.
LittleLux
07-12-2006, 12:05
allo stato attuale delle cose, per noi sarebbe sconveniente perché non potremmo più approfittare della continua debolezza del dollaro (siamo a 1,33 euro contro 1 dollaro, solo nel 2001 eravamo a 0,95 euro contro 1 dollaro)...
Sconveniente? Lentamente, ma nemmeno poi tanto, l'euro sta soppiantando il dollaro come valuta di riserva a livello mondiale. Se le contrattazioni del petrolio avvenissero in euro, noi ne trarremmo solo vantaggi, accelerando la transizione definitiva da dollaro ad euro come valuta forte a livello globale. Questo significherebbe che l'Europa sarebbe in grado di attrarre gli investimenti esteri di mezzo pianeta, anche dei paesi produttori di petrolio.
In poche parole, noi emettiamo euro con i quali ci paghiamo il petrolio, i paesi produttori a loro volta reinvestono i petroeuro in bond europei. In pratica gli euro ci uscirebbero dalla porta per rientrarci dalla finestra, ed il petrolio non ci costerebbe praticamente nulla...del resto, l'economia americana, dal dopoguerra in poi, è rimasta in piedi proprio grazie a questo giochetto...petrolio gratis a volontà...
beppegrillo
07-12-2006, 12:10
L'Iran che compra petrolio? :asd:
Tutto questo interesse riguardo i petrodollari e i petroeuro la dice lunga riguardo a quanto tempo ancora ci vorrà perchè l'umanità trovi un'alternativa al petrolio. :read:
Probabilmente tra 20 anni i consumi e l'estrazione di petrolio saranno simili ad ora.
Comunque se vogliamo avere l'egemonia mondiale europea anzichè quella americana,non possiamo fare a meno di imporci nel mercato dell'energia.
Legare il dollaro al petrolio è stato determinante per gli USA,visto che il petrolio si è dimostrato un vero e proprio ascensore per la loro economia.
l'iran ricompra il suo petrolio lavorato, è solo produttore di quello grezzo.
LittleLux
07-12-2006, 12:11
Bah.
A parte il discorso petrolio, c'è sempre stata la tendenza dei paesi emergenti di tenere riserve monetarie in dollari.
Alcuni sostengono che la salita del valore dell'euro rispetto al dollaro deriva dal fatto che alcune potenze mondiali hanno iniziato ad accumulare riserve monetarie sia in dollari che in euro, per proteggersi dai rischi che comporta avere nel portafoglio una sola valuta.
Detto questo, visto che comunque le riserve monetarie in giro per il globo son ancora principalmente in dollari e un domani saranno in dollari ed euro, nessuno vorrà mai "far fallire" una nazione avendo i soldi di quella nazione nel portafoglio...
Comunque diciamo che conta praticamente nulla avere l'iran che compra petrolio in euro...
La domanda è:
Quali aziende nell'area euro gli USA o il Giappone ci potrebbero invidiare?
La risposta è:
Nessuna.
ma lo shift da dollaro ad euro avverrà, sta avvenendo, non troppo rapidamente, proprio per minimizzare i contraccolpi sull'ecomia americana, e quindi su quella mondiale...insomma, Cina, Russia, India, e i grandi paesi produttori di petrolio (gli stessi che detengono la maggior parte del debito USA), sanno bene che se questo passaggio dovesse avvenire troppo rapidamente ci sarebbe un trauma economico, perciò il processo viene guidato secondo tempi abbastanza lunghi...
A proposito di €:la l'UK ha in progetto di parteciparvi o no? :mbe: E' possibile un accordo politico con gli USA per impedirlo,in modo che l'€ non schiacci ulteriormente il dollaro?
LittleLux
07-12-2006, 12:16
A proposito di €:la l'UK ha in progetto di parteciparvi o no? :mbe: E' possibile un accordo politico con gli USA per impedirlo,in modo che l'€ non schiacci ulteriormente il dollaro?
Bè, gli inglesi avrebbero effettivamente tutto l'interesse se non ad evitare, quantomeno ad allungare il più possibile il "trapasso" del dollaro, in quanto loro detengono una grossissima fetta di bond USA...percui, se 2+2 fa 4...
No, il "fantascienza" era riferito al "perchè gli usa vogliono attaccare l'Iran". :D
In realtà gli USA non vogliono attaccare l'Iran nè lo vorrebbero fare anche avendone i mezzi (sarebbe stupido da parte loro)
Perche credi invece che attaccare l'Iraq sia stato intelligente? :mbe:
L'Iran che compra petrolio? :asd:
mi son confuso :D
Perche credi invece che attaccare l'Iraq sia stato intelligente? :mbe:
Attaccare l'Iraq è stato intelligente, si.
Dal punto di vista americano non si può parlare di "attacco stupido" (ovvero "attacco senza senso")
E' stato fatto sottovalutando molto alcune conseguenze (la capacità della guerriglia di rallentare il processo di democratizzazione è molto più alta di quanto valutato) ma un Iraq "occidentalizzato" con una linea politica e commerciale distante da quella precedente (che comunque non era legata all'integralismo religioso) era una gran cosa.
Che le cose vadano male lì è noto ma se ci pensi il progetto per il "nuovo mediooriente" è (se riuscirà) un gran bel progetto.
Con uno stato democratico e di organizzazione interna occidentale nella zona si sarebbe potuto dare una spallata notevole a tutte quelle teocrazie (Iran e Siria in primis) ostili ai paesi occidentali.
L'Iraq era "attaccabile" perchè lontano politicamente dagli altri paesi (nessuno sarebbe andato in suo aiuto) e perchè era il più laico: quindi la popolazione era quella meglio preparata alla transizione verso una democrazia moderna.
L'attacco, pur con tutte le sue valutazioni sbagliate, dal punto di vista americano è stato tutto sommato una ambiziosa scommessa (e quindi non stupido in quanto tale).
Ormai il "danno" è fatto e, nel bene e nel male, noi dovremmo sperare che riesca (l'impianto di uno stato moderno in Iraq).
In realtà ci sarebbe molto altro da dire oltre a quello che ho scritto (piuttosto confusamente peraltro) ma stiamo andando OT
LittleLux
07-12-2006, 16:08
Attaccare l'Iraq è stato intelligente, si.
Dal punto di vista americano non si può parlare di "attacco stupido" (ovvero "attacco senza senso")
E' stato fatto sottovalutando molto alcune conseguenze (la capacità della guerriglia di rallentare il processo di democratizzazione è molto più alta di quanto valutato) ma un Iraq "occidentalizzato" con una linea politica e commerciale distante da quella precedente (che comunque non era legata all'integralismo religioso) era una gran cosa.
Che le cose vadano male lì è noto ma se ci pensi il progetto per il "nuovo mediooriente" è (se riuscirà) un gran bel progetto.
Con uno stato democratico e di organizzazione interna occidentale nella zona si sarebbe potuto dare una spallata notevole a tutte quelle teocrazie (Iran e Siria in primis) ostili ai paesi occidentali.
L'Iraq era "attaccabile" perchè lontano politicamente dagli altri paesi (nessuno sarebbe andato in suo aiuto) e perchè era il più laico: quindi la popolazione era quella meglio preparata alla transizione verso una democrazia moderna.
L'attacco, pur con tutte le sue valutazioni sbagliate, dal punto di vista americano è stato tutto sommato una ambiziosa scommessa (e quindi non stupido in quanto tale).
Ormai il "danno" è fatto e, nel bene e nel male, noi dovremmo sperare che riesca (l'impianto di uno stato moderno in Iraq).
In realtà ci sarebbe molto altro da dire oltre a quello che ho scritto (piuttosto confusamente peraltro) ma stiamo andando OT
L'Iraq, prima della guerra, era già occidentalizzato; ora, invece, rischia di non esserlo più...hai fatto bene a parlare di "occidentalizzazione", perchè involontariamente hai messo in maggior luce quanto stupidi siano stati gli USA...
P.S.: le scommesse le fai al tavolo da gioco, non sulla pelle di intere nazioni e popoli...questo sempre a proposito di stupidità.
L'Iraq, prima della guerra, era già occidentalizzato; ora, invece, rischia di non esserlo più...hai fatto bene a parlare di "occidentalizzazione", perchè involontariamente hai messo in maggior luce quanto stupidi siano stati gli USA...
P.S.: le scommesse le fai al tavolo da gioco, non sulla pelle di intere nazioni e popoli...questo sempre a proposito di stupidità.
Non era "occidentalizzato" ovvero non seguiva una politica filo-occidentale.
Certo lo era più dei suoi vicini Iran, Siria etc ma non era come (ad esempio) l'Arabia Saudita.
Inoltre credo (ma questa è una mia opinione) che l'obiettivo fosse di renderlo occidentale anche nelle strutture proprie del paese (divisione dei poteri, democrazia reale etc).
Insomma farne un esempio che potesse trascinare o comunque destabilizzare paesi molto più "granitici" socialmente come l'Iran.
Non tramite rivoluzioni ma semplicemente con l'innalzamento del tenore di vita degli abitanti.
E (sempre imho) l'amministrazione USA ha contato molto sulla prospettiva degli abitanti di vivere meglio una volta usciti dalla dittatura ed entrati pienamente nei mercati occidentali.
P.S.
Io non faccio scommesse, ho usato quel termine a proposito delle azioni delle amministrazioni citate perchè mi è sembrato molto esplicativo a riguardo.
allo stato attuale delle cose, per noi sarebbe sconveniente perché non potremmo più approfittare della continua debolezza del dollaro (siamo a 1,33 euro contro 1 dollaro, solo nel 2001 eravamo a 0,95 euro contro 1 dollaro)...
l'equivalenza 50$ = 50€ :rolleyes:
Cmq per noi e' un bene sotto tutti i punti di vista dal punto di vista monetario.
Cmq c'e' da dire che sara' + grande lo svantaggio che ne ricevera' l'economia USA che non il vantaggio che ne trarremo noi.
Se altri seguissero l'esempio iraniano (e gia' la Cina sta iniziando a convertire le riserve di dollari in euro..)l'economia americana potrebbe subire un collasso peggiore del '29.
Sawato Onizuka
07-12-2006, 16:27
si ma l'Iran nn stava facendo la voce grossa contro l'UE (ehm il suo presidente perlomeno) e mò convertono delle riserve in € ? :sbonk:
(pessimistic) € = futuro del contrabbando :stordita:
[x me i cinesi son ancora troppo legati al biglietto verde]
E' notizia fresca un aumento di un quarto di punto del tasso di sconto europeo... Questo dovrebbe rendere l'euro più appetibile e potrebbe accelerare il processo... O no? :stordita:
shambler1
07-12-2006, 19:53
Non era "occidentalizzato" ovvero non seguiva una politica filo-occidentale.
Certo lo era più dei suoi vicini Iran, Siria etc ma non era come (ad esempio) l'Arabia Saudita.
Inoltre credo (ma questa è una mia opinione) che l'obiettivo fosse di renderlo occidentale anche nelle strutture proprie del paese (divisione dei poteri, democrazia reale etc).
Insomma farne un esempio che potesse trascinare o comunque destabilizzare paesi molto più "granitici" socialmente come l'Iran.
Non tramite rivoluzioni ma semplicemente con l'innalzamento del tenore di vita degli abitanti.
E (sempre imho) l'amministrazione USA ha contato molto sulla prospettiva degli abitanti di vivere meglio una volta usciti dalla dittatura ed entrati pienamente nei mercati occidentali.
P.S.
Io non faccio scommesse, ho usato quel termine a proposito delle azioni delle amministrazioni citate perchè mi è sembrato molto esplicativo a riguardo.
Io direi, questo al livello della propaganda e cioè quanto commissionato da specialisti del marketing per vendere la guerra alle opinioni pubbliche colte , magari europee.
Per i rednecks dei monti appalachi , gli stessi specialisti hanno invece formulato concetti biblici e patriottici molto più semplici e viscerali.
Entrambi le formule sono assurde però.
Se non è stato un errore , ma a questo punto è difficile credere che alla casa bianca siano tutti stupidi, lo scopo finale era quello di dissolvere gli stati arabi secondo guerriglie perpetue etnico confessionali e cosi anche questa strana guerra civile trova una spiegazione.
L'iraq faceva paura perchè era un paese moderno e industrializzato (almeno prima del 1990) e quindi andava riportato indietro all'età della pietra.
Se usciamo un attimo dal vicolo cieco che gli americani sono buoni e generosi e mai farebbero cose cattive allora forse la situazione attuale in Mo trova spiegazioni più razionali ed evidenti
Io direi, questo al livello della propaganda e cioè quanto commissionato da specialisti del marketing per vendere la guerra alle opinioni pubbliche colte , magari europee.
Per i rednecks dei monti appalachi , gli stessi specialisti hanno invece formulato concetti biblici e patriottici molto più semplici e viscerali.
Entrambi le formule sono assurde però.
Se non è stato un errore , ma a questo punto è difficile credere che alla casa bianca siano tutti stupidi, lo scopo finale era quello di dissolvere gli stati arabi secondo guerriglie perpetue etnico confessionali e cosi anche questa strana guerra civile trova una spiegazione.
L'iraq faceva paura perchè era un paese moderno e industrializzato (almeno prima del 1990) e quindi andava riportato indietro all'età della pietra.
Se usciamo un attimo dal vicolo cieco che gli americani sono buoni e generosi e mai farebbero cose cattive allora forse la situazione attuale in Mo trova spiegazioni più razionali ed evidenti
eh ?
La prima parte non l'ho mica capita...
Per quanto riguarda il resto:
Gli USA come tutti gli stati di questo mondo agiscono secondo i loro interessi.
E quindi non agiscono perchè sono "buoni e generosi" (ma dove l'hai letto? )
E' talmente scontato che uno stato agisca così che è inutile sottolinearlo.
Peraltro l'ipotesi del "grande complotto" per riportare l'Iraq "indietro" fà acqua da tutte le parti.
Che senso ha, dal punto di vista americano, creare un altro stato integralista, nemico dell'occidente, con le risorse petrolifere non disponibili o disponibili a prezzo di alti rischi di attentato (attentati che anche ignorando la conseguenze umane bloccano la produzione ) ?
Nessuno.
E che senso ha farlo a prezzo di milioni di dollari di spesa "bruciandosi" pure l'immagine politica internazionale ?
Ancora meno.
Di contro un Iraq occidentalizzato ed industrializzato, oltre a rappresentare una valida spalla contro le teocrazie totalitarie nemiche degli interessi occidentali, sarebbe dal mero punto di vista economico un grande mercato.
La creazione di un'altra "arabia saudita" (intesa come mercato di altissimo livello per le aziende occidentali) produrrebbe orgasmi a qualsiasi capo di stato :D
Il denaro pagato per le risorse naturali tornerebbe sotto forma di richiesta di beni di ogni tipo....chi non vorrebbe che fosse così ? :D
Certo non gli americani che avrebbero solo da guadagnarci :D
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