View Full Version : CALABRIA: LOIERO, NON ESCLUDO NUOVA GIUNTA
DonaldDuck
06-12-2006, 05:31
http://www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Politica&loid=1.0.623540167
CALABRIA: LOIERO, NON ESCLUDO NUOVA GIUNTA
DA DOMANI INCONTRI BILATERALI, MI AUGURO CHIARIMENTO IN TEMPI BREVI
Roma, 5 dic. - (Adnkronos) - ''Una nuova giunta? Non lo escludo?''. Lo ha detto il presidente della giunta regionale della Calabria, Agazio Loiero, lasciando palazzo Madama, al termine del vertice romano che si e' svolto al Senato con i rappresentanti regionali dell'Unione e i responsabili Enti Locali dei partiti. Da domani Loiero avviera' gli incontri bilaterali con i partiti della coalizione di centrosinistra per cercare di risolvere presto la crisi della maggioranza. Inoltre, in questo periodo di confronto, il presidente Loiero ha assicurato che non convochera' la giunta regionale. Al termine degli incontri bilaterali, vi sara' una verifica della maggioranza, anche a livello nazionale, prima di affrontare il dibattito in Consiglio regionale.
DonaldDuck
06-12-2006, 05:35
http://it.wikipedia.org/wiki/Agazio_Loiero
Nel 1994 viene imputato per peculato e abuso d'ufficio in uno dei tanti filoni dello scandalo dei fondi neri SISDE: l'accusa è di aver usato segretarie assunte e stipendiate dal servizio segreto civile per mettere in piedi un ufficio raccomandazioni personale. Tali capi d'accusa decadono nel 2000 per prescrizione. La loro trattazione è stata rinviata più volte in seguito agli impegni istituzionali di Loiero.
DonaldDuck
07-12-2006, 11:23
http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=1068
Adesso si dimetta Agazio Loiero se ne ha il coraggio - di Aldo Pecora
«Le dimissioni sono una questione etica, non legale»: lo ha detto Loiero a Crea, lo ribadiamo noi ora a Loiero.
giovedì 27 luglio 2006.
Da otto mesi ormai dall’omicidio Fortugno, osserviamo con occhio attento e vigile l’operato della classe politica regionale e nazionale calabrese, ed in particolar modo del Presidente della Giunta regionale della Calabria Agazio Loiero, il quale sembrerebbe affetto da sindrome da “Dr. Jeckyll and Mr. Hyde”.
Abbiamo infatti due Loiero. Il Loiero dottor Jeckyll, che partecipa alle nostre manifestazioni a Locri, il Loiero presenzialista che ogni giorno vediamo in televisione e leggiamo sui giornali, il Presidente in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta con gli “Antimafia Day”, il Loiero che si erge a moralizzatore della politica al punto da chiedere le dimissioni “etiche” del consigliere regionale Domenico Crea.
Poi c’è un altro Loiero, il Loiero mister Hyde, quello che, secondo quanto affermato dal suo stesso presidente della Commissione Regionale Antimafia Pino Guerriero, prima boicotta inspiegabilmente quella Commissione istituzionalmente preposta alla lotta al fenomeno mafioso, e poi apre le porte della Regione ad una non meglio identificata Consulta regionale antimafia, che moltiplica magicamente le poltrone regalandole a professori, magistrati e varia umanità dell’antimafia di maniera (ma non invita certamente noi «ragazzi coraggiosi» dei quali usa solo ipocritamente l’immagine quando parla della Calabria che vuole cambiare), un Loiero che invece di denunciare gli uomini della mafia querela un magistrato coraggioso, il giudice Romano De Grazia, ispiratore del Disegno di Legge “Lazzati” (forse unico strumento concreto per l’annientamento di quella tanto predicata “zona grigia” tra mafia e politica) essendo questo magistrato “reo”, secondo Loiero, di aver chiesto pubblicamente se quest’ultimo ritenesse eticamente opportuna la nomina del fratello dello stesso Presidente in seno al CdA della neonata Film Commission della Calabria, richiesta fatta pubblicamente in occasione della nostra manifestazione “antipizzo” il 2 giugno all’ormai ex-ristorante “al Valantain”, chiuso per mafia, manifestazione ovviamente snobbata dal nostro Presidente così come dall’intera classe politica calabrese. E poi c’è ancora il Loiero che non era presente ai funerali del martire ed eroe antimafia Fedele Scarcella, il Loiero che a diverse settimane dalla resa di Pippo Callipo, coraggioso Presidente degli imprenditori calabresi, continua ad esaltare gli «imprenditori coraggiosi» ma nel concreto si guarda bene dal coinvolgerli in queste sue acrobazie istituzionali, e poi ancora quel Loiero che lo scorso 24 giugno preferisce andare ad inaugurare la mostra di un emerito scultore inglese ma si guarda bene, insieme alla sua Giunta, di farsi vedere alla manifestazione antimafia organizzata dai ragazzi della cooperativa “Valle del Marro” vicina a “Libera” che gestisce i terreni confiscati alle cosche della piana di Gioia Tauro, una manifestazione dove c’era persino presente il rappresentante della Regione Toscana. Ma lui no. Lui stranamente no.
Il consigliere regionale Crea ha replicato all’invito di Loiero a dimettersi “sfidandolo” a dimettersi insieme a lui. Non è solo una provocazione di ripicca, a ben vedere. C’è dietro un ragionamento ben preciso che poggia sulle stesse basi etiche invocate da Loiero per Crea, in quanto se Crea si deve dimettere pur non essendo ad oggi formalmente neanche inquisito, perché la sua elezione è frutto dei voti inquinati, bene allo stesso modo il Presidente Agazio Loiero è a capo di una maggioranza nata tecnicamente con gli stessi voti, quindi eticamente costretta a rassegnare le proprie dimissioni per azzerare e rendere trasparente una situazione politica che si fa ogni giorno più oscura.
Raccolga dunque la sfida di Crea e dia, una volta per tutte, una vera e concreta dimostrazione di coerenza con i propri stessi enunciati a tutta quella Calabria che di belle parole ne ha proprio piene le tasche. La stessa cosa che Loiero ed altri politici hanno chiesto al consigliere Crea la potrebbe, o forse addirittura dovrebbe, chiedere a loro il Presidente del Consiglio Romano Prodi, utilizzando lo stesso principio etico.
Nando Dalla Chiesa proprio oggi sul Corriere della Sera dice che noi “ragazzi di Locri” siamo stati traditi. Che ci dimostrino che non è così. E se si sente offeso dalle mie parole che quereli anche me adesso il Presidente Loiero. Per un ventenne idealista sarà motivo d’orgoglio per tutta la vita. Come diceva George Bernard Shaw “Chi non è rivoluzionario a vent’anni, a quaranta è un farabutto”.
Aldo Pecora
Movimento "E adesso ammazzateci tutti"
DonaldDuck
07-12-2006, 11:27
Ma quando!!
http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/politica/dimiloie/dimiloie/dimiloie.html
A nove mesi dall'elezione il governatore scrive a Rutelli
"Il partito locale mi ha sfiduciato"
Margherita, strappo di Loiero
"Troppo isolato, mi sospendo"
di FRANCESCO BEI
ROMA - E' ancora la sanità, il buco nero che ha inghiottito Francesco Fortugno, a scuotere la politica calabrese e la giunta regionale guidata dal centrosinistra. E stavolta, ad appena nove mesi dalle elezioni che hanno sancito il passaggio della Calabria nel campo dell'Unione, la crisi politica investe direttamente il governatore Agazio Loiero. Il quale starebbe addirittura meditando, come ha confidato in queste ore ai suoi più stretti collaboratori, di autosospendersi dal suo partito, la Margherita.
Alle origini del dissidio fra il presidente calabrese e i Dl ci sono le recenti nomine nella sanità: 13 direttori di Asl e aziende ospedaliere scelti dall'assessore alla Salute (Doris Lo Moro, un magistrato) dopo un esame di 400 curricula e l'individuazione di una rosa di 72 manager. Nomine che non sono andate giù agli esponenti locali della Margherita, saliti la scorsa settimana fino a Roma per protestare ufficialmente con il responsabile organizzativo del partito, Franco Marini.
La riunione di martedì scorso a Largo del Nazareno ha prodotto un durissimo documento contro il "metodo Loiero" nella sanità, accusato di "insufficiente coerenza tra la discontinuità annunciata e le scelte operate". Le nomine dei dirigenti sanitari (tra cui un ingegnere tedesco, Thomas Schael, alla Asl di Crotone) vengono giudicate nella nota "non tutte rispondenti agli esclusivi criteri di competenza e managerialità" e si esprimono inoltre "forti preoccupazioni per la tenuta complessiva dell'azione di governo calabrese". Una sfiducia di fatto, quindi, pronunciata da tutti i capi locali dei dielle, dal segretario regionale Franco Bruno al capogruppo in Consiglio regionale Enzo Scucco, dal presidente della provincia di Vibo Valentia Ottavio Bruni a molti consiglieri regionali e parlamentari nazionali. Che come tale è stata letta da Agazio Loiero.
Gli uomini vicini al governatore danno ovviamente del documento una lettura tutta in chiave interna.
L'attacco al governatore sarebbe il frutto del profondo scontento suscitato nella Margherita dalle nomine dei manager, scelti senza badare alle indicazioni provenienti dal partito. Su 13 dirigenti 8 fanno effettivamente riferimento all'area dielle ma sono nomi scelti da Loiero e non dai potenti locali. Questo in un settore cruciale per la regione, non solo per le infiltrazioni mafiose venute alla luce dopo il delitto Fortugno, ma perché di fatto assorbe oltre il 65 per cento del bilancio calabrese. E' sulla sanità che si gioca quindi la sfida della giunta di centrosinistra, sulla capacità di rimettere in piedi un sistema giudicato da tutti al tracollo.
Da qui la reazione del governatore, la decisione "sofferta" di autosospendersi in attesa di chiarimenti e di solidarietà dalla Margherita nazionale. Loiero avrebbe anche preparato una lettera per Francesco Rutelli che dovrebbe essere inviata oggi stesso. Nella missiva Loiero protesta per il "processo" che è stato imbastito a Roma a sua insaputa e giustifica le sue scelte con la necessità di dare un forte segnale di cambiamento a quella società calabrese "che ci ha fatto vincere le elezioni con oltre il 20 per cento di scarto sui nostri avversari".
Si sente isolato il governatore e, dopo l'omicidio Fortugno, questa è una condizione che in Calabria non gli consente di dormire sonni tranquilli. Ed è proprio ai "rischi gravi" a cui l'avrebbero esposto i suoi detrattori che Loiero fa riferimento quando segnala a Rutelli il pericolo di mettere sotto accusa "quelle persone impegnate in un'azione di governo tendente a moralizzare la vita pubblica". Loiero chiede insomma a Rutelli di pronunciarsi, per sapere se la Margherita sostiene ancora il suo governatore oppure no.
(5 dicembre 2005)
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